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Il meraviglioso mondo degli snerg
Pip e Flora sono nei guai. Per fuggire dall’Istituto Baia del Sole sono finiti nel Bosco Fosco, e da lì oltre la soglia di un mondo fantastico. Un universo magico, fatto di case sugli alberi e popolato da orsi di cannella, giullari maldestri, dai Kelp guidati da un perfido re e una Cattiva vestita di viola dalla testa ai piedi. Per fortuna Gorbo, uno Snerg fidato ma un po’ smemorato, prenderà a cura le sorti di Pip e Flora e cercherà di aiutarli a ritrovare la strada di casa, anche se i due non sono tanto certi di dove sia veramente e Gorbo non si ricorda più come arrivarci… Età di lettura: da 9 anni. -
Calypso, la bambina wi-fi
Ada non sa ancora di volere una sorella, finché non arriva Calypso. Sembra una scatolina nera simile a tutti gli altri assistenti virtuali, ma ha qualcosa di davvero speciale.rnParla anche se non interrogata, fa scherzi, prova emozioni e fa sempre di testa sua. Pian piano Ada e Calypso, tra pomeriggi passati a giocare, giornate in incognito a scuola e piccole avventure, diventano ben più che amiche.rnUn giorno il wi-fi che permette a Calypso di connettersi smette di funzionare e Ada resta senza la sua compagna per alcune ore. Allora entrambe si accorgono di non volersi separare mai più, e avranno una idea bizzarra... che forse si rivelerà magica! -
Reflections on the gulag. With a documentary appendix on the italian victims of repression in the USSR
Questo volume accoglie un primo momento di riflessione e di confronto, dopo l'apertura degli ex archivi sovietici, sulla storia del sistema repressivo dei Soviet fra il 1918 e gli anni del secondo dopoguerra. Nel quadro dello sviluppo del sistema del Gulag trova posto la storia dell'emigrazione italiana e della sua repressione soprattutto negli anni del terrore staliniano. Nell'Appendice in italiano sono contenute le biografie di circa mille italiani emigrati in Urss che finirono nei lager di Stalin, i verbali degli interrogatori e le lettere ai familiari rinvenuti negli archivi della polizia. -
Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (2002). State, power, and new political actors in postcolonial Africa. Ediz. inglese e francese
Negli ultimi due decenni l’Africa subsahariana ha conosciuto importanti processi di cambiamento politico e sociale, che trovano un precedente solo nel periodo della decolonizzazione e dell’immediato post-indipendenza. Riforme politiche ed economiche, caratterizzate da introduzione di sistemi multipartitici ed elezioni competitive, effervescenza della società civile ed emergere di nuovi movimenti sociali, allargamento e approfondimento dei conflitti armati uniti a una difficile inserzione nel sistema globale e a crescenti processi di transnazionalizzazione, hanno contribuito – insieme a un evento ‟fondativo” come la fine dell’apartheid in Sudafrica – a rimettere in discussione i termini della relazione tra Stato, potere e società definitisi in epoca post-coloniale.Intorno a questi nodi del potere, negli ultimi anni è cresciuto un intenso dibattito interno al continente tra i suoi intellettuali, i suoi politici, i suoi attori politici e sociali, sulla stessa definizione di democrazia e cittadinanza e sul ruolo e la natura dello Stato in Africa. Un confronto che costituisce lo sfondo anche dei conflitti, alimentati da opposte visioni e strategie del potere, e da derive storiche conflittuali degli attori sociali e politici nel loro rinnovato rapporto con lo Stato post-coloniale.Il volume si propone di presentare le più recenti analisi e prospettive su questi complessi fenomeni, di fare il punto sullo stato attuale della riflessione intellettuale e politica, di rendere conto di alcune linee di ricerca più innovative: la relazione tra storia, memoria e costruzione dello Stato post-coloniale; la natura del ‟politico” e l’ambiguo rapporto che il potere intrattiene con le politiche pubbliche e le nuove strutture di dominio; le caratteristiche della società civile, il ruolo dei nuovi attori sociali, di donne e giovani urbani; il conflitto e la militarizzazione come mezzi di riformulazione dello Stato post-coloniale; i problemi di cittadinanza e democrazia nelle nuove politiche economiche e di decentramento; il mutamento della collocazione dello Stato nei processi di regionalizzazione e transnazionalizzazione. -
Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (2003). La democrazia radicale nell'Ottocento europeo. Forme della politica, modelli culturali, riforme sociali
Attraverso i contributi dei più accreditati studiosi e grazie alla selezione di fonti coeve, la storia di un'originale tradizione politica come quella radicale evidenzia percorsi di ricerca inediti nella riflessione sui processi di politicizzazione della vita pubblica e sull'avvento della democrazia nell'età contemporanea. Con l'indagine sulle peculiari ""traduzioni"""" nazionali dei principali modelli di democrazia (anglosassone e francese), in Italia e nell'Europa centro-orientale e meridionale, la storia del radicalismo democratico e repubblicano è ripensata attraverso un approccio comparativo e una spiccata attenzione verso la dimensione sociale e culturale della politica."" -
Franco Venturi e la Russia. Con documenti inediti
Una serie di saggi e di documenti inediti che gettano nuova luce sulla vicenda intellettuale di uno degli storici italiani del Novecento che più ebbe reale esperienza della vita culturale europea, e che più rispecchiò questa apertura internazionale. Il volume si apre con la pubblicazione di una scelta delle lettere e dei rapporti dall'Urss di un Venturi colto nel periodo tra il 1947 e il 1950, nei suoi anni cioè di addetto culturale all'ambasciata di Mosca, non solo nella veste di studioso attento ai tempi lunghi della storia russa, ma anche di uomo uscito dall'esilio e dalla Resistenza nelle file del Partito d'Azione, impegnato nel dopoguerra a comprendere la nuova fase dei rapporti tra la Russia e l'Europa e a fare i conti con la nascita della Guerra fredda negli ultimi anni del regime di Stalin. Dall'archivio di Franco Venturi proviene anche la sua corrispondenza con L.S. Gordon, qui presentata come un eccezionale esempio della lunga e difficile corrispondenza che egli tenne con alcuni storici sovietici nel periodo successivo alla destalinizzazione, tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta. Il volume, corredato da un'introduzione di Michael Confino, storico cosmopolita della Russia sette-ottocentesca, approfondisce le vicende della cultura italiana del Novecento, e in particolare il suo difficile riaprirsi al confronto internazionale dopo gli anni del fascismo, e aggiorna le conoscenze sulla storia del pensiero e della cultura russa tra Otto e Novecento. -
Governare il mondo. L'economia come linguaggio della politica nell'Europa del Settecento
Le odierne crisi finanziarie, l'accelerarsi delle trasformazioni, l'affacciarsi di nuovi protagonisti sulla scena mondiale pongono oggi all'attenzione questioni e problemi considerati conseguenze di un mondo sempre più interdipendente. In realtà, già nel Settecento uomini come Adam Ferguson, David Hume e Adam Smith si interrogavano e riflettevano sulla moralità e sull'etica nell'economia, sulla formazione della ""ricchezza delle nazioni"""", sui modi attraverso i quali superare la """"gelosia commerciale"""", grazie all'armonizzazione degli opposti interessi. In questo volume studiosi e studiose europei di diverse generazioni analizzano i linguaggi e le teorie economiche che nel Settecento l'Europa sviluppò per dare risposte ai problemi che gli Stati e le società si trovarono a fronteggiare, pur nella loro diversità. Nella tensione tra cambiamento e conservazione, le politiche di riforma affrontarono problemi condivisi: l'illuministica ricerca della felicità, che interessava governanti e governati, monarchie e repubbliche, sudditi e cittadini, il benessere del singolo e la potenza degli Stati, imponeva innanzitutto di interrogarsi sulle condizioni materiali di vita e su come modificarle. La riflessione economica cercò dunque risposte alla complessità dei problemi in una elaborazione teorica che fornisse indirizzi e strumenti per l'attuazione di politiche e di riforme che rendessero migliori le condizioni di vita."" -
La democrazia di fronte allo stato. Una discussione sulle difficoltà della politica moderna
"Il titolo di questa raccolta di saggi si riferisce all'ipotesi che il concetto di 'democrazia' e quello di 'Stato moderno' possano essere pensati, in primissima approssimazione, come esprimenti le conseguenze dell'incontro di due percorsi storici differenziati. È il momento in cui la storia occidentale attraversa mutamenti religiosi, economici, demografici e territoriali che agiscono sulla struttura dell'ordine sociale modificandolo profondamente. Da una parte lo Stato opera per mantenere stabile l'ordine su un territorio; dall'altra la popolazione di quel territorio, colpita da quegli sconvolgimenti, avanza pretese di protezione delle sue condizioni di vita. La situazione che conseguirà all'esprimersi di queste pretese e alle risposte che darà a esse lo Stato condurrà, a volte attraverso lenti mutamenti sociali, a volte attraverso rapidi movimenti rivoluzionari, a quelle modificazioni del sistema politico che siamo ormai abituati a chiamare 'democrazia'"""". Il volume è un confronto a più voci che analizza, in una prospettiva di lungo periodo, le trasformazioni dello Stato moderno e le molteplici dimensioni delle """"Real Existing Democracies"""". Argomento comune a tutti i saggi qui raccolti sono gli sviluppi storici che hanno portato alla nascita di una nuova idea della cittadinanza, al contrapporsi dello Stato a questa, alle modificazioni dell'una e dell'altro, all'emergere e ai cambiamenti del sistema politico che ne è derivato e nel quale oggi ci troviamo a vivere." -
Farsi italiani. La costruzione dell'idea di nazione nell'Italia repubblicana
Come mai tante incertezze su come narrare i 150 anni dell'Unità d'Italia? Come mai una così grande partecipazione popolare? Il volume degli Annali Feltrinelli cerca di dare risposte a queste domande che nel 150° anniversario molti italiani si sono posti. Il filo conduttore del libro sono i modi nei quali le sedimentazioni dell'idea di nazione sono state riproposte o negate, discusse o riviste, nel secondo Novecento italiano e messe al centro di dibattiti, periodicamente resi attuali nella vita pubblica dalla storiografia e dalla politica. Nell'ultimo ventennio la riflessione è stata portata avanti nel confronto politico o come discussione accademica in termini quasi esclusivamente monodisciplinari. Questo volume nasce dal confronto tra studiosi di diverse discipline e di differenti generazioni, che analizzano i modi e i linguaggi nei quali l'Italia repubblicana ha riletto e utilizzato il suo lungo divenire Stato nazionale e le immagini e le narrazioni che hanno plasmato e definito l'identità italiana in Italia e all'estero. La prima parte del libro è dedicata alla lettura che le storiografie e le culture politiche e sociali dell'Italia repubblicana hanno dato del Risorgimento e del processo di unificazione; la seconda parte è dedicata al discorso pubblico sulla nazione, alle immagini identitarie e alle narrazioni, che hanno contribuito al ""farsi italiani"""" e hanno costruito dalla seconda metà del Novecento le lenti con le quali in Italia e fuori d'Italia si guarda alla storia italiana."" -
Il riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964)
Quando nel novembre 1963 nacque il primo governo di ""centrosinistra organico"""" presieduto da Aldo Moro, il primo esecutivo a partecipazione socialista dal maggio 1947, pochi ebbero consapevolezza della drammaticità del contesto e del rischio che il """"tintinnio delle sciabole"""" avrebbe potuto porre fine a questa esperienza. Il governo di Aldo Moro e di Pietro Nenni opera in otto mesi tra ambiziosi progetti riformisti e insidiose resistenze sotterranee, nella prima recessione economico-finanziaria del dopoguerra. Stati Uniti e Vaticano sostengono l'alleanza della Democrazia cristiana con i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani, ritenuta lo strumento migliore per isolare il Partito comunista e la CGIL. Il presidente della Repubblica Antonio Segni, ostile a quell'esperimento di governo, persegue un proprio disegno neocentrista, che si avvale del Piano Solo del generale de Lorenzo. Il governo di centrosinistra precipita verso il collasso e cade sul finanziamento della scuola privata, sostenuto in parlamento dalla sola Democrazia cristiana. A mezzo secolo di distanza è possibile ricostruire la storia di questo esecutivo e dei rischi corsi dalla democrazia italiana. Il volume - con un saggio introduttivo di Mimmo Franzinelli e Alessandro Giacone - propone in ordine cronologico un corpus di documenti in gran parte inediti conservati in archivi pubblici e privati, italiani e stranieri. La prima esperienza del centrosinistra organico annuncia temi tuttora al centro del dibattito."" -
Inside the Zhivago storm. The editorial adventures of Pasternak's masterpiece
"Il dottor Zivago"""", il romanzo di Boris Pasternak pubblicato in prima edizione mondiale in lingua italiana da Giangiacomo Feltrinelli e dalla sua casa editrice nel novembre del 1957, è un capolavoro della letteratura mondiale che nel 1958 valse al suo autore il conferimento del premio Nobel. Le vicende della sua pubblicazione sono una delle storie più affascinanti del Novecento, diviso e segnato dalla guerra fredda, della quale furono protagonisti Boris Pasternak e Giangiacomo Feltrinelli e nella quale furono coinvolti stati, governi, partiti, servizi segreti, editori. In """"Inside the Zhivago Storm. The editorial adventures of Pasternak's masterpiece"""" Paolo Mancosu, docente alla Berkeley University, racconta con rigore storiografico e grandi capacità narrative e filologiche la storia della prima pubblicazione mondiale del """"Dottor Zivago"""" e la storia delle successive edizioni occidentali in lingua russa. In questo volume vengono pubblicati per la prima volta l'intero carteggio tra Boris Pasternak e Giangiacomo Feltrinelli dal 1956 al 1960 e una serie di lettere e documenti coevi che lo completano. Grazie alle ricerche condotte negli Archivi Feltrinelli e in archivi pubblici e privati europei, russi e statunitensi, Mancosu ricostruisce il rapporto tra Boris Pasternak e Giangiacomo Feltrinelli, la storia della traduzione in lingua italiana, le pressioni esercitate dal governo sovietico sullo scrittore perché il romanzo fosse pubblicato per la prima volta in Unione Sovietica." -
Laboratorio Expo. The many faces of sustainability
L'annale propone un approccio di ricerca multidisciplinare, comparata, attenta alla ricostruzione pluridimensionale, storica e genealogica dei problemi, che opera sul fronte dell'analisi teorica e degli studi di caso: nutrire il pianeta, energia per la vita. Coinvolge i ricercatori e le istituzioni che tra il 2013 e il 2015 sono stati interlocutori preziosi del processo di ricerca: da un lato le eccellenze della ricerca nazionale e internazionale, dall'altro i protagonisti di pratiche d'innovazione culturale e scientifica della società civile. Al termine del percorso di Laboratorio Expo il gruppo di lavoro coordinato dal professor Salvatore Veca propone un bilancio della ricerca svolta e soprattutto individua le linee di riflessione che segneranno l'eredità di Expo 2015 e che sono alla base della Carta di Milano. Nell'epoca della globalizzazione non sono cambiate le questioni generali che hanno segnato la vita delle società (lo squilibrio tra centro e periferia, le disuguaglianze, le tutele, i processi di alfabetizzazione e così via). Non è cambiato il vocabolario dei diversi consorzi umani. È cambiata radicalmente l'enciclopedia, ovvero la gerarchia, la rilevanza, l'ordine delle priorità. Pensare uno sviluppo possibile significa mettere a fuoco i punti critici e nevralgici della trasformazione che ci riguarda oggi. -
La Biblioteca Istituto Feltrinelli. Progetto e storia
Al momento della sua fondazione, nel 1949, la Biblioteca Feltrinelli si impegnò in un progetto ambizioso e originale: la costituzione di un patrimonio bibliografico e documentario relativo alla storia del socialismo e del movimento operaio italiano ed europeo, attraverso un lavoro di ricerca e di acquisizione che prese forma con la tessitura di un solido reticolo di contatti culturali internazionali. Il progetto voluto da Giangiacomo Feltrinelli poté svilupparsi mediante la collaborazione di una nuova generazione di studiosi, che sarebbero stati protagonisti del rinnovamento della storiografia dell'età moderna e contemporanea, attratti dall'idea di partecipare a un progetto culturale inedito, in grado di sostanziare l'identità della sinistra di allora, che aveva eretto la storia a canone interpretativo e a linea guida della trasformazione politica. -
L'approdo mancato. Economia, politica e società in Italia dopo il miracolo economico
L'approdo mancato è un concetto che Mario Pirani propone nel 1991 in un testo pubblicato sulla rivista «Il Mulino». Tre le occasioni mancate su cui Pirani invitava a riflettere – l'elettronica, il nucleare, la distribuzione petrolifera – sostenendo che se avessimo colto queste opportunità saremmo pervenuti a un approdo giapponese. Franco Amatori riprende questa suggestione e propone di intendere, con questa espressione, approdo alla frontiera dell'economia mondiale. Era un fatto scontato che l'Italia, giunta alla fine del secolo scorso al quinto posto nel mondo per ricchezza prodotta annualmente, dovesse arretrare, così com'era inevitabile che subisse i rigori della crisi scoppiata negli Stati Uniti nel settembre del 2008. L'avvento della globalizzazione e l'ascesa dei cosiddetti Brics, in particolare della Cina, fanno sì che l'Italia non possa mantenere le sue posizioni. Allo stesso tempo, l'enorme massa dei titoli tossici non poteva non avere effetti sull'economia già gravata da un debito pubblico fra i più alti del mondo. Tuttavia, questi veri e propri uragani sarebbero stati affrontati in modo ben diverso se l'apparato economico e, in particolare, industriale italiano fosse stato di maggiore consistenza; se il paese avesse potuto avvalersi di una grande industria chimica, elettronica, automobilistica; se avesse avuto una più vasta diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, se fosse stato più autonomo dal punto di vista energetico. La storia la si comprende se si studiano ""come sono realmente andate"""" le cose. E tuttavia la questione rimane: Che cosa sarebbe accaduto se lo snodo del post miracolo economico (fine sessanta/settanta) avesse prodotto un esito diverso?"" -
Memory in movements. 1968 in 2018
Contiene testi in lingua italiana, inglese, francese e spagnola. -
Thinking democracy now. Between innovation and regression
Il volume curato da Nadia Urbinati, grazie al concorso di studiosi e interpreti internazionali, prende in esame la trasformazione dei processi democratici, analizzandone tentazioni regressive e opportunità di innovazione in un orizzonte geopolitico globale.rnrnL' Annale «Thinking Democracy Now: Between Innovation and Regression» mette a tema le trasformazioni che interessano le democrazie contemporanee, sviluppandosi intorno a un significativo paradosso: la democrazia oggi gode di un'indiscussa egemonia al punto che anche chi la mette a repentaglio lo fa in suo nome, promettendo di accrescerla o di estenderla, non di umiliarla o superarla. Rinata nel Secondo dopoguerra in contrapposizione alle dittature di massa, la democrazia costituzionale è un ordine politico che non ha un fine predeterminato se non la propria sopravvivenza ed è sempre esposta al rischio. A partire da questa premessa, il volume accompagna il lettore attraverso una riflessione che spazia dalle questioni teoriche e istituzionali alle esperienze e sfide politiche più rappresentative in ciascuno dei cinque continenti. Il volume curato da Nadia Urbinati, grazie al concorso di studiosi e interpreti internazionali, prende in esame la trasformazione dei processi democratici, analizzandone tentazioni regressive e opportunità di innovazione in un orizzonte geopolitico globale. -
Lavoro: la grande trasformazione. L'impatto sociale del cambiamento del lavoro tra evoluzioni storiche e prospettive globali
La trasformazione del lavoro è oggi al centro dell'attenzione di politici, studiosi, cittadini e mass-media. Si discute soprattutto sulla possibilità che i processi di innovazione tecnologica legati alla robotica e all'Intelligenza Artificiale possano cancellare, nei prossimi decenni, milioni di posti di lavoro. Il vero spettro con cui confrontarsi, tuttavia, non è la disoccupazione di massa, ma l'aumento dell'eterogeneità e dell'instabilità dei nuovi lavori, la diffusione di impieghi temporanei, precari, poco retribuiti che non permettono condizioni di vita accettabili, un inserimento sociale soddisfacente, il pieno accesso al welfare e ai diritti di cittadinanza. Dinamiche che nel lungo periodo potrebbero minacciare la tenuta del patto sociale. Soprattutto in un contesto in cui gli effetti di discriminazione, diseguaglianza e polarizzazione non sono compensati dal ripensamento dei sistemi di protezione sociale e da politiche efficaci in termini di redistribuzione di risorse, di professionalizzazione del lavoro e di formazione continua. Questo Annale prende in esame il cambiamento del lavoro tratteggiandone le evoluzioni storiche attraverso le quattro rivoluzioni tecnologiche e inquadrandone le ricadute locali e settoriali sullo sfondo globale della finanziarizzazione e delle catene del valore. Una riflessione aggiornata e multidisciplinare - con alcune considerazioni preliminari sull'impatto recente della pandemia - sulle conseguenze di una lunga stagione caratterizzata da politiche neoliberali di austerità, ma anche sulla capacità di mobilitazione e di resilienza espressa dai lavoratori per orientare in direzioni socialmente più sostenibili il cambiamento del lavoro. -
Social justice in a global society. Towards new forms of economic democracy for a sustainable development
Un volume che passa in rassegna casi di innovazione sociale e nuove forme di democrazia economica per rivendicare un approccio etico allo sviluppo fondato su principi di giustizia sociale globale.I primi due decenni degli anni duemila sono stati caratterizzati da rivolgimenti economici che hanno esasperato problemi mai risolti e fatto emergere nuove fratture e tensioni, creando equilibri - più spesso, disequilibri - economici, sociali e geopolitici inediti che destano preoccupazione. Si sono ampliate le disuguaglianze in tutti i Paesi, rafforzando la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e aumentando i divari nell'accesso alle risorse e alle opportunità, mentre persistono situazioni di povertà estrema, si manifestano nuove forme di fragilità e cresce l'incertezza verso il futuro, soprattutto per le generazioni più giovani. Crescono i dubbi anche sulla tenuta dei sistemi di welfare, progressivamente indeboliti nel corso del tempo e oggi inadeguati a fronte delle conseguenze prodotte dalle trasformazioni del mercato del lavoro, dall'invecchiamento della popolazione, dall'aumento della vulnerabilità e del rischio di esclusione sociale. Tutto questo mette in discussione anche l'adeguatezza delle istituzioni, nazionali e sovranazionali, che faticano a sostenere l'onda d'urto di queste trasformazioni, con conseguente perdita di fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. -
Libere tutte. Il coraggio di lottare per sé e per gli altri
Storie di liberazione: di donne e giovani ragazze che hanno scelto la via del riscatto, l'affrancamento - coraggioso e indocile - da una condizione di oppressione e sfruttamento. Reagire agli abusi del caporalato, sottrarsi alla presa di famiglie violente e patriarcali, affermare la propria differenza in un Paese ancora razzista e sessista: donne di diversa provenienza geografica raccontano episodi della propria vita, della loro resistenza quotidiana, della caparbietà con la quale si sono battute per relazioni più paritarie, per società più democratiche, per condizioni di lavoro e di vita più giuste. -
La sfida dell'uguaglianza. Democrazia economica e futuro del capitalismo
Diseguaglianze di reddito e di ricchezza, sistemi di welfare sotto stress, istituzioni politiche incapaci di porre un freno allo strapotere dei mercati. Le fragilità del capitalismo globale, con le sue tendenze non egualitarie, sono sotto gli occhi di tutti. C'è spazio oggi per immaginare nuove regole del gioco e forme di governance in grado di rendere le istituzioni e le imprese più trasparenti e responsabili, più democratiche e inclusive? Mettendo al centro l'idea di democrazia economica, il volume scommette su un'economia partecipata che dia alle persone pari dignità, che riconosca loro la possibilità di co-determinare le decisioni che le riguardano. Un'economia ispirata ai principi di giustizia distributiva e al servizio del benessere dei lavoratori e delle comunità.