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Il tesoro di Tricorno
Tricorno è un bambino obbediente e quando il papà gli dice di mettere al sicuro il dollaro che gli ha appena affidato lui lo fa: lo nasconde nell'albero che c'è in giardino. Immaginate la sua sorpresa quando poco dopo scopre che le foglie si stando trasformando in banconote. Per una volta i soldi crescono davvero sugli alberi, anzi, sul suo albero. Tricorno può finalmente comprare le cose che gli piacciono di più: fumetti, figurine dei giocatori di baseball e gomme da masticare. È proprio un prodigio, e Tricorno vorrebbe condividerlo con tutti, se solo gli adulti sapessero ascoltare... Età di lettura: da 6 anni. -
Il desiderio di Tricorno
È il giorno del suo compleanno, e Tricorno decide di fare spazio nell’armadio e nei cassetti per tutti i regali che spera di ricevere dai genitori, ma quando arriva in cucina per la colazione tutto tace. Quindi decide di uscire in giardino ed eccola lì, mezza sepolta: una lampada come quella di Aladino, con tanto di genio incorporato. Anche Tricorno ha tre desideri a disposizione: l’importante sarà esprimere quelli giusti senza sprecarne neanche uno, tra le lezioni di vita del padre e i consigli di moda della madre. E sempre con un sorriso un po’ tirato sulle labbra. Età di lettura: da 6 anni. -
Madame
Parigi, fine Ottocento. Veronique Fourier, anziana vedova di un generale di Napoleone, trascorre le giornate nell'oscurità del suo palazzo, aspettando gli inviti nei salotti parigini che sono stati e sono tuttora gran parte della sua vita. Durante un pranzo conosce un giovane, elegante e molto complimentoso, che la vuole intervistare, in cerca di informazioni per il suo saggio su Baudelaire, che lei ha conosciuto. La baronessa accetta, e fra i due si avvia un legame fatto di schermaglie e rivelazioni, affondi e memorie rivissute: prezioso per entrambi, perché allo scrittore in fieri dischiude la possibilità di avventurarsi in un mondo che non ha conosciuto di prima mano, e alla vecchia dama consente di ripercorrere le tappe di una vita tumultuosa, scandite dalla presenza di due uomini molto diversi - il poeta decadente, pronto a trascinarla con sé nell'abisso della sua disperazione, e il solido, affettuoso generale che l'ha salvata da sé stessa dandole una vita di agi. Il giovane intervistatore, che fa bottino di ciò che ascolta, si chiama Marcel Proust. Il dialogo tra due persone tanto diverse illumina il bozzetto di un'epoca e di uno stile di vita evocati con minuziosa levità. -
Donne d'America. Diciotto scrittrici raccontano gli Stati Uniti del secolo scorso
C'è chi muore di gioia quando il consorte passa a miglior vita, come la signora Mallard; chi sgobba nelle ferriere, chi risolve un caso di omicidio grazie all'aiuto delle sue pari. Le donne di questa raccolta sono forti, audaci, ironiche, tormentate. C'è chi deve affrontare un matrimonio agli sgoccioli e l'arrivo di una figlia indesiderata; chi impazzisce lentamente sotto gli occhi colpevoli del marito. I racconti, in parte inediti, di Edith Wharton, Susan Glaspell, Kate Chopin, Rebecca Harding e molte altre ci guidano in un viaggio alla scoperta delle praterie del Sud ma anche dei quartieri di New York, passando dalle riserve dei nativi d'America alle periferie affollate da immigrati cinesi. Autrici diverse tra loro ma accomunate dalla capacità di ""rappresentare uno scorcio della multiforme realtà americana di allora"""". Per scoprire e riscoprire un mondo ormai dimenticato, con uno sguardo attento, acuto, femminile."" -
Appunti di una ri-lettrice cronica
Quando rileggiamo un libro, gli diamo la possibilità di raccontarci sempre qualcosa di nuovo. Non è un atto di nostalgia ma di creazione, una forma di confronto attivo tra l'io di un tempo e l'io di oggi. In nove saggi che intrecciano in modo magistrale critica letteraria, memoir e biografia, Vivian Gornick celebra la sua passione per la lettura e torna ai libri che l'hanno formata, usandoli come mappa per tracciare i cambiamenti che ha attraversato nel corso della vita. L'autrice rivisita gli autori che ha amato - D.H. Lawrence, Colette, Marguerite Duras, Doris Lessing, Natalia Ginzburg e molti altri - e contempla i nuovi significati di cui le loro opere si sono arricchite. -
Omaggio alla Catalogna
«Barcellona era uno spettacolo sbalorditivo, irresistibile. Era la prima volta che mi trovavo in una città in cui la classe operaia era al comando. [...] C'era molto che non capivo, e per certi versi neppure mi piaceva, però ho compreso subito che era qualcosa per cui valeva la pena combattere.»«Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io» – George Orwell, Perché scrivo, 1946Spagna, seconda metà degli anni trenta del secolo scorso. Anni segnati dalla sanguinosa guerra civile, uno scontro diventato epica nelle pagine di numerosi romanzi e scritti di artisti, scrittori e intellettuali accorsi da tutto il mondo per combattere e per vivere in prima persona un evento cruciale nella storia del Novecento. All'origine del pensiero che vede George Orwell opporsi a ogni forma di totalitarismo c'è proprio questo passaggio storico: la scelta di accorrere a Barcellona per arruolarsi nelle milizie repubblicane. Omaggio alla Catalogna, che precede di qualche anno i suoi romanzi più noti, è fin dal titolo un inno alla libertà, pervaso da un forte anelito di impegno condiviso. Un reportage straordinario che idealmente fa da controcanto al romanzo La speranza di André Malraux, scritto in presa diretta, ma anche una critica lucida e attuale dei rischi che si corrono perfino nella difesa dei valori più nobili. Un libro che ha ispirato tra gli altri il regista Ken Loach per il film Terra e libertà, da rileggere oggi in una nuova intensa traduzione. -
C'era una casa sopra la collina
Questa è la storia di un’inondazione che costringe alcune persone a trovare rifugio in una casa che è sempre stata la casa delle vacanze, alta sopra la collina, come una sorta di arca. Perché nelle terre basse non si può più stare. Francesca, matrigna di Caro e madre di Pauly, ha previsto da scienziata il futuro vicino e preparato per loro (ma non per sé) il rifugio perfetto. Nella casa lassù la ragazzina e il bimbo trovano ad aspettarli un nonno e una tuttofare scorbutica. Tutto sembra funzionare, seppure a fatica, in questo isolamento: il mulino fornisce energia al generatore; l’orto dà i suoi frutti; c’è una serra per le coltivazioni più delicate; Pauly alimenta la sua passione di birdwatcher e s’incanta a osservare le garzette. Ma quando risulta chiaro che la salvezza è a rischio, e non è per tutti, come scegliere a chi riservarla? Un romanzo che parla di crisi climatica ma non predica nulla, che mette in guardia dai pericoli e solleva questioni morali, e ci dice della forza dei legami dentro una famiglia d’occasione ma non meno forte delle famiglie vere. -
Foglia di Niggle
La storia del pittore Niggle è un piccolo gioiello di grande ricchezza simbolica, da riscoprire in una nuova traduzione.«In ""Foglia di Niggle"""" Tolkien ci mostra la sua visione di un mondo altrove, dove c'è spazio per la Terra di Mezzo, per Feeria e anche per tutti gli altri desideri del cuore» – Tom ShippeyNiggle è un pittore. Non di quelli affermati, anche perché ha sempre avuto tante cose a cui badare. Da tempo è assillato da un quadro, iniziato con una foglia sospesa nel vento e diventato poi un albero popolato da rami, tantissime foglie, uccelli e dietro il quale si apre un paesaggio. Il dipinto diventa ogni giorno più ampio e ricco ma Niggle deve partire per un viaggio. Non ci sono qui stregoni, draghi o hobbit ma il testo venne scritto nel 1945, proprio mentre Tolkien era assorbito dalla stesura del Signore degli anelli. Nella cura del pittore intento a disegnare foglia per foglia il suo grande quadro i lettori possono scorgere in controluce il travaglio dell'autore nel momento di massima ispirazione e intento a rendere unica ed eterna la sua opera più importante. La storia del pittore Niggle è un piccolo gioiello di grande ricchezza simbolica, da riscoprire in una nuova traduzione."" -
Il libro dei racconti perduti. La storia della Terra di mezzo. Vol. 1
John Ronald Reuel Tolkien, conosciuto per Lo Hobbit e Il Signore degli anelli, ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher per volontà del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. Universo fantastico di immagini e di mitologia, Il libro dei racconti perduti – prima parte segna l'inizio della creazione di J.R.R. Tolkien. Vi si trovano, in forma germinale e perciò allusiva, i grandi temi narrativi della cosmologia tolkieniana: gli Ainur, i grandi dèi che si innamorano del mondo da loro creato e vi si rifugiano, edificando dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro Melko, il dio enigmatico e maligno; l'avvento nel mondo degli Elfi, creature di Ilúvatar. Nella magica Casetta del Gioco Perduto proprio gli Elfi inscenano dinanzi agli occhi di Eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono il risveglio del genere umano. Iniziati quando J.R.R. Tolkien aveva attorno ai venticinque anni, i Racconti sono accompagnati, come il resto dei volumi che compongono La storia della Terra di Mezzo, dal commento e dalle note di Christopher, che offrono chiavi di lettura e l'ideale raccordo con gli altri libri del ciclo tolkieniano. -
Il libro dei racconti perduti. La storia della Terra di mezzo. Vol. 2
John Ronald Reuel Tolkien ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher per volontà del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. “Il libro dei racconti perduti – seconda parte” segna il ritorno di alcuni personaggi e vicende incontrati nel primo volume della Storia della Terra di Mezzo ma anche la comparsa di creature, episodi e leggende nuovi raccontati con tutta la forza creativa e il genio di J.R.R. Tolkien. Tra le narrazioni che costituiscono i pilastri su cui si regge la storia di Arda si trova la storia d’amore tra Beren e Lúthien, le avventure di Túrin Turambar e lo spaventoso confronto con il drago Glorund, ma anche la strenua resistenza dei signori elfici contro l’esercito di Morgoth e la creazione della collana dei Nani, la splendente Nauglafring. Le sei storie qui raccolte sono arricchite dai commenti e dalle note di Christopher Tolkien, che indica ai lettori riferimenti e percorsi per continuare ad esplorare la vastità e la profondità della fantasia ma anche della competenza storica e linguistica del padre. E il viaggio non è che all’inizio... -
I Lai del Beleriand. La storia della Terra di mezzo. Vol. 3
John Ronald Reuel Tolkien ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. “I Lai del Beleriand” costituiscono il terzo atto della monumentale serie della “Storia della Terra di Mezzo”. Guidati come sempre dalla preziosa penna di Christopher, i lettori avranno un accesso privilegiato a due dei racconti in versi più affascinanti creati da Tolkien. Il primo dei poemi è “Il Lai dei figli di Húrin”, sulle vicende di Túrin Turambar, e il secondo è “Il Lai di Leithian”, sulla storia di Beren e Lúthien, la cerca del Silmaril e l’incontro con Morgoth. Arricchiscono il volume altri tre poemi incompiuti e un commento di C. S. Lewis, che lesse i versi nel 1929. I testi scritti da Tolkien negli anni Venti forniscono un necessario approfondimento alle leggende di Arda. In essi è possibile ritrovare la sperimentazione linguistica e la fantasia tolkieniana in tutto il loro splendore. -
La formazione della Terra di mezzo. La storia della Terra di Mezzo. Vol. 4
John Ronald Reuel Tolkien, conosciuto per Lo Hobbit e Il Signore degli anelli, ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher per volontà del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. Il quarto volume della Storia della Terra di Mezzo è una pietra miliare per la lettura approfondita di tutte le opere dell’autore. I lettori potranno scoprire particolari mai raccontati prima nella dettagliata esposizione della forma geografica e della cronologia delle leggende di Arda. Il libro è composto dall’Ambarkanta, ovvero “la forma del Mondo”, con mappe e diagrammi della Terra di Mezzo prima e dopo la Guerra degli Dèi e la Caduta di Númenor; gli Annali di Valinor e gli Annali del Beleriand, che ripercorrono le vicende della Prima Era; la prima versione del Silmarillion e del Quenta Noldorinwa. Un tesoro luminoso e pieno di sorprese, pagine emozionanti per continuare il viaggio nell’immaginario tolkieniano. -
Tutta la stanchezza del mondo
Con il suo sguardo acuto e pieno di humour Enrica Tesio ci apre un diario privato di fatiche collettive, dodici per la precisione, come quelle di Ercole. Con un’unica raccomandazione: stasera, quando tornate a casa, date una carezza a un adulto stanco e ditegli “questa è la carezza dell’ex papa”.Mi torna in mente la questione di Dio, che il settimo giorno si è riposato e io no. Ho la certezza che non c'entrasse la stanchezza. Non si è fermato perché non ce la faceva più, si è riposato perché voleva contemplare quello che aveva fatto. Come si contempla il fuoco in un camino, la polvere nella luce, la vita in un bambino.L'11 febbraio 2013, nel cuore di una serata di ordinario delirio tra figli piccoli, lavoro arretrato e incombenze domestiche, dalla tv arriva una notizia stupefacente: il papa si è dimesso. Non è malato, non è in crisi spirituale, è afflitto dalla patologia del secolo, la stanchezza. In quel momento Enrica Tesio si sente «parte di qualcosa di grande e insieme sola in modo assoluto». Perché no, noi non possiamo dimetterci. Noi siamo il popolo del multitasking che diventa multistanching. Siamo quelli che in ogni istante libero ""scrollano"""" pagine social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni il tempo dei figli per il terrore di non stimolarli abbastanza, quelli che di giorno si portano il computer in salotto per lavorare e la sera in camera da letto per guardare una serie ma intanto rispondere all'ultima mail... quelli che, per riposarsi, si devono concentrare."" -
In barba a H.
Quando e in base a quali informazioni vennero prese le decisioni che si rivelarono giuste? Qual è stata la soluzione creativa? Come ha potuto funzionare? Forse dalle esperienze passate possiamo imparare qualcosa anche per il futuro. E conservare anche nelle circostanze più difficili – che non possiamo mai escludere – quel minimo di speranza di farla in barba ai nostri nemici esistenziali.È il 1938, Adolf Hitler entra a Vienna su una Mercedes scoperta, accolto dalla folla esultante. Dalla loro casa affacciata sul Ring, Gerty – la madre dell'autore – e i suoi genitori assistono alla scena, consapevoli che di lì a poco saranno costretti ad abbandonare tutto per salvarsi. Nella prima fase delle persecuzioni naziste c'è ancora qualche margine d'azione, e così Ferdinand e Isabella, Adolf e Anna, Gerty e Guido, Harry e Georg – le tre generazioni della famiglia ebraica protagonista di queste pagine – si muovono con coraggio e creatività, assistiti da un fattore determinante: la fortuna. La stessa fortuna che sarà necessaria anche più avanti per sopravvivere nell'Italia sotto il nazifascismo. È intrecciando le loro storie fuori dall'ordinario, ricostruite attraverso i diari di Ferdinand e Gerty, e l'indagine storica sul contesto e sui fatti nei loro dettagli più minuti, che In barba a H. testimonia la forza della vita sull'orlo dell'indicibile abisso. -
Nella mano dell'angelo
Dominique Fernandez fa suo il personaggio di Pier Paolo Pasolini con il momento storico e l'ambiente di riferimento che lo ha esaltato e distrutto. Nel romanzo è Pier Paolo stesso a raccontare la propria vita e la propria morte dalla giovinezza tra Bologna e Friuli agli anni della Roma attraverso incontri con grandi personaggi o semplici ragazzi di strada. Ne emerge un affresco dell'Italia contemporanea ma anche il ritratto di un uomo inquieto, eretico e coraggioso che si dibatte tra illusioni e rifiuto di una società che lo emargina in quanto ""diverso""""."" -
Paura dei cinquanta
Pubblicato nel 1994 e divenuto un best seller internazionale, Paura dei cinquanta ha riacceso il dibattito sull'identità femminile messa alla prova dal passare del tempo.«Questo libro è un pezzo di autobiografia che per onestà, consapevolezza di sé e sagezza si colloca tra ""Memorie d'una ragazza perbene"""" di Simone De Beauvoir e """"Ricordi di un'educazione cattolica"""" di Mary McCarthy. Però più spiritoso» – The Sunday TimesAffrontare i cinquant'anni: come indicare a una generazione di donne la strada da percorrere? Erica Jong lo fa con l'unica risposta possibile: la storia della sua vita. Dall'emancipazione da una famiglia soffocante alle battaglie per difendere i propri diritti fino ai retroscena del grande successo di Paura di volare. E poi i quattro matrimoni, gli uomini conosciuti, amati e abbandonati. Elegantemente in bilico tra confessione, romanzo e manifesto, Erica Jong rilegge con lucidità implacabile gli eventi che l'hanno formata come donna e come scrittrice, affrontando la conclamata ed esorcizzata paura della mezza età. Pubblicato nel 1994 e divenuto un best seller internazionale, Paura dei cinquanta ha riacceso il dibattito sull'identità femminile messa alla prova dal passare del tempo. Ancora oggi ci mostra come si può guardare alla seconda parte della propria vita con la stessa intrepida fierezza della gioventù, ma con maggiore intelligenza, equanimità e affetto."" -
L'arte del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Ediz. illustrata
Mentre scriveva Il Signore degli Anelli, J.R.R. Tolkien usò spesso i disegni per esprimere le immagini che aveva in mente, realizzando opere che andavano da semplici schizzi all'interno dei manoscritti a illustrazioni più compiute. Solo pochi di questi disegni erano pensati per essere effettivamente pubblicati: la maggior parte di essi fu impiegata da Tolkien come supporto per il suo lavoro di scrittura, per mantenere coerente la complessa vicenda narrata. Molti non illustrano il testo definitivo, ma rappresentano momenti creativi che fanno luce sul processo di scrittura e di invenzione. Oltre ai veri e propri disegni, diverse mappe seguono lo sviluppo della Contea e del vasto paesaggio della Terra di Mezzo, mentre iscrizioni runiche e in caratteri elfici, nonché facsimile di pagine del Libro di Mazarbul, bruciato e macchiato di sangue, ci danno l'illusione che Tolkien fosse davvero un ""curatore"""" o un """"traduttore"""" di antichi documenti. L'arte del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien raccoglie questi disegni, iscrizioni, mappe e schemi in un volume di pregio che include più di 180 immagini, tutte stampate a colori da scansioni e fotografie di alta qualità e in gran parte inedite. Wayne G. Hammond e Christina Scull, due fra i più eminenti studiosi di Tolkien, hanno curato questa pubblicazione fornendo al lettore un'introduzione approfondita e commenti esaustivi. Chi ha apprezzato L'arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien, di cui questo nuovo libro mantiene l'impostazione, troverà grandi motivi di interesse anche nell'Arte del Signore degli Anelli."" -
Chi è senza peccato. Ediz. tie-in
Tenere lo sguardo fisso sul passato può accecare. Da questo romanzo, il film con Eric Bana nel ruolo di aaron Falk, dai produttori di Gone Girl e The Undoing.«Uno degli esordi più sconvolgenti che abbia mai letto» – David Baldacci«C'è un segreto per pagina» – New York Times«Il corpo nella radura era il più fresco. Le mosche impiegarono più tempo per scoprire i due cadaveri in casa, anche se la porta mossa dal vento sembrava un invito. Quelle che si avventuravano oltre l'offerta iniziale erano premiate con un altro cadavere in camera da letto. Più piccolo, ma anche meno assediato dalla concorrenza.» L'agente federale Aaron Falk è tornato da Melbourne a Kiewarra, nell'outback australiano, per i funerali del suo vecchio amico Luke Hadler, della moglie e del figlio: un omicidio-suicidio che ha risparmiato solo Charlotte, la più piccola della famiglia. La comunità è scossa; il padre di Luke chiede a Falk di indagare, ma la sua non è una richiesta, è una minaccia legata al mistero di un'altra morte violenta avvenuta anni prima, quella di Ellie Deacon, sedici anni, occhi e capelli scuri, una breve vita densa di cose non dette. Così Falk, seppure a malincuore, rimane in quel piccolo paese in cui la siccità sembra aver inaridito insieme ai campi le coscienze e tutti hanno qualcosa da nascondere. L'alleanza con Raco, il giovane, ingegnoso poliziotto locale, dà presto i suoi frutti, disseminando dubbi sulla versione ufficiale del caso e riaprendo vecchie ferite. E quando i segreti tornano a galla nessuno può più chiudere gli occhi. -
Londra anni Venti
Due solitudini in apparenza distanti e inconciliabili. Lei giornalista in carriera, lui camionista deluso e scontroso. Sembra una storia d'amore improbabile. Ma anche immaginare una Londra deserta, ridotta al silenzio, sembrava impossibile. Nel limbo della pandemia si incrociano le storie di Allegra e George. È una notte d'inverno quando lui, autista di TIR, si ritrova minacciato con una pistola nel porto di Belfast, dove aspetta di tornare a Londra. È così coinvolto nel riaccendersi delle tensioni in Ulster. Un destino che si ripete per George, figlio di nordirlandesi emigrati, orgoglioso difensore dei valori British. Niente di più diverso da Allegra, giornalista arrembante del Sunday Times. Le scuole giuste, le amicizie giuste. Si fa notare per le sue inchieste che simpatizzano per la gente di provincia, quella che ha creduto e votato per Brexit. Il loro incontro sfocia in una relazione che si nutre di segretezza nei mesi chiusi dei lockdown. Ma la realtà preme e impone scelte. La storia di due persone che devono fare i conti con il cambiamento radicale del loro Paese, che lo vogliano o no. Diventano così metafora di un'intera epoca: i turbolenti anni venti del nuovo millennio. -
Jacob
L’improvvisa morte di Sarah lascia il fotografo londinese Ben Murray solo e con la responsabilità di crescere Jacob, il bambino autistico che la moglie ha avuto da una precedente relazione. Ma la scoperta tra i vestiti della donna di uno scrigno contenente ritagli di giornale sul rapimento di un bambino getta Ben nello sconforto: chi è veramente Jacob, e chi era Sarah, la persona con cui ha condiviso progetti e quotidianità? Nel tentativo di darsi una risposta, mentre i dubbi sembrano avere la meglio sulle certezze, Ben viene in contatto con il padre del bambino rapito, John Cole, un reduce dal fragile equilibrio mentale a cui l’esperienza della guerra e le tragedie della vita hanno lasciato profonde cicatrici.