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L'uovo più bello. Ediz. a colori
Tre galline davvero speciali. Ciascuna di loro sostiene di essere la più bella, ma la vera bellezza viene da dentro, dal profondo di noi stessi. E il re chiamato a mettere fine alla discussione decreta che sarà vincitrice chi… deporrà l'uovo più bello! Età di lettura: da 5 anni. -
Ma perché proprio io? Ediz. a colori
Una favola ironica, divertente, piena di saggezza. Negli animali di questa favola, come in quelle antiche e famose di Fedro, si rispecchiano con ironia e leggerezza i comportamenti umani. La storia raccontata dalle parole e dalle immagini di Daniele Nannini solleva in particolare il tema dell'assunzione di responsabilità che anche i più piccoli possono comprendere attraverso la situazione semplice ed esemplare di un incendio nella savana e delle sue conseguenze dovute alla colpevole indifferenza e superficialità che dimostra ognuno degli animali protagonisti di questo albo illustrato. Età di lettura: da 3 anni. -
Buongiorno oggi. Ediz. a colori
Oggi, per la prima volta in assoluto, era il 18 maggio… Il 18 maggio di quest'anno! Non capiterà mai più, né domani, né dopodomani, né mai. Era solo oggi… era unico! Come ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo… Buongiorno Oggi! parla dell'""ordinaria"""" straordinarietà dell'istante presente, della sua ricchezza e della sua unicità. Ogni attimo, ogni minuto, ogni secondo, seppur in apparenza del tutto normale, è novità assoluta, magia unica e irripetibile. Eppure, insieme agli altri, ogni attimo compone la giornata, la vita, la storia… il passato, il presente e il futuro. """"Buongiorno Oggi!"""" vuol essere un inno gioioso a quel piccolo, insostituibile tassello. Età di lettura: da 3 anni."" -
Cecilia e il mistero del sogno
Cecilia, tredici anni, sogna. Uno strano sogno che continua per tre notti, un vero enigma. La bambina con il cerchio, il treno di biscotti, il gigante misterioso. Sogno o realtà? Cosa è successo nel 1914 a Firenze? La risposta in una foto che De Chirico ha regalato a nonna Iris. Età di lettura: da 9 anni. -
Il segreto di Martino. Ediz. a colori
Un’inarrestabile reazione a catena a partire da un atto liberatorio dagli esiti non sempre prevedibili. Martino nasconde qualcosa. La custodisce come un tesoro prezioso, tenendola al riparo da tutto. Ma quello che Martino nasconde non è un oggetto: è un segreto tutto nuovo. I segreti appena nati però non vedono l’ora di correre di qua e di là. Età di lettura: da 6 anni. -
La magica settimana
Una storia lieve, con un fiabesco colpo di scena. Mentre i genitori se ne vanno in viaggio di lavoro in Cina, per Agata si prospetta un’intera settimana a casa di nonna Celeste. Che è piuttosto stramba e ha sempre la testa fra le nuvole. «Dovrò essere io a badare alla nonna, non lei a me, cavoletti di Bruxelles» sbuffa Agata, che farebbe qualsiasi altra cosa, piuttosto di quella vacanza obbligata. Sarà una noia. Ma sarà una noia? Proprio per niente: perché sta per accadere qualcosa di davvero… strabiliante! Qualcosa che ha a che fare con una soffitta, dove è assolutamente vietato andare. Età di lettura: da 6 anni. -
Gibì e Doppiaw
"Sono ormai più di vent'anni che i due personaggi di Walter Kostner ci fanno compagnia, con quelle forme morbide ed essenziali, con quelle loro storie così """"semplici"""" nelle quali a tutti viene facile immedesimarsi. Ma cos'hanno di speciale Gibì e Doppiaw da essere sempre attuali? Hanno che, parlandoci della vita di tutti i giorni, in un continuo richiamo alla natura per ritrovare se stessi, pongono l'altro al centro dei propri pensieri, senza giudicare; si esprimono con poche chiare parole dando valore al silenzio; osservano per capire"""" prima d'agire; hanno tempi lenti e calmi, com'è dei bambini e dei saggi avere. [...] Qui mi preme sottolineare l'unicità del suo disegno, [...] Walter attraverso il disegno rilancia temi e offre modi nuovi per riscoprire e vivere insieme la bellezza originaria dell'umanità e dell'universo intero, dando forma con le sue vignette agli ideali a cui si ispira"""". (dalla Prefazione) Questo libro si presenta come un album di grande formato in cui le storie sono raccolte per temi. Centocinquanta strisce scelte tra le circa trecento ad oggi realizzate." -
Vita di Severino
Intorno al 511 d.C. Eugippio - scrittore cristiano della tarda latinità, nato intorno al 460 e discepolo di Severino - compone la Vita di Severino con l'intento di far conoscere la santità di vita del suo padre spirituale. Con buona probabilità romano, -
Kontakia. Vol. 2
Vissuto tra il V e il VI secolo d.C., originario della Siria, Romano il Melode è l'autore più rappresentativo della letteratura poetica della Chiesa cristiana d'Oriente. La sua opera, qui pubblicata in due tomi, raccoglie trentotto contaci - componimenti poetici costituiti da un numero variabile di stanze - che sulla base del contenuto si possono dividere in tre gruppi: gli inni che si ispirano ad episodi dell'Antico e Nuovo Testamento; gli inni parenetici o penitenziali; quelli di carattere agiografico. Rispetto ad altri innografi, ciò che caratterizza la produzione del Melode è l'estrema cura formale, ma il compito che si propone l'autore è quello del catechista più che del poeta: l'uso della retorica, i giochi di parole, le corrispondenze lessicali, le immagini grandiose e le ricercate metafore sono finalizzate a spiegare i significati sottintesi della Bibbia e l'elevazione morale degli ascoltatori. -
Oracoli sibillini
Con il nome di Sibilla si indicava nel mondo antico, greco e romano, pagano e cristiano, fino al Medioevo, una tipologia di profetessa invasata che per volere del dio ed in preda alla possessione divina annunciava ""tristi cose"""". Nel passaggio dal mondo pagano a quello cristiano, le profezie della Sibilla mutano di contenuto: la Sibilla continua a profetare poiché posseduta da un Dio (ora non più Apollo, ma Jahwé); i suoi oracoli sono sempre espressi in esametri e contengono l'annuncio di catastrofi che colpiranno l'umanità che ha tradito il volere divino, ma il suo è soprattutto l'invito alla conversione, poiché solo chi si affida alla """"grazia"""" di Dio otterrà la salvezza. La presente raccolta degli Oracula Sybillina - 4230 esametri greci divisi in 12 libri - è il risultato di epoche differenti: i primi otto libri costituiscono la sezione più antica e furono probabilmente riuniti nel VI secolo da un """"sibillista"""" senza rispettare alcun criterio filologico o cronologico. Il secondo gruppo di libri è di carattere prevalentemente storico."" -
Discorsi sul povero Lazzaro
I Discorsi sul povero Lazzaro sono sette omelie predicate da Giovanni Crisostomo proprio all'inizio del suo ministero di presbitero ad Antiochia, nel 387. Oltre a costituire un prezioso serbatoio di informazioni sui costumi e sulla storia della città, le omelie affrontano una tematica di grande attualità all'epoca, ovvero il rapporto tra le diverse classi sociali. La difesa delle ragioni dei poveri operata da Giovanni Crisostomo attraverso l'esemplare parabola del ricco e del povero Lazzaro non consiste soltanto nel prendere le loro parti, ma nel concepire una società accogliente, in cui i poveri possano vivere insieme ai ricchi o quantomeno essere accolti nel cuore ospitale dei cristiani e della Chiesa, poiché il rapporto fra ricchezza e povertà è per il Crisostomo funzionale al conseguimento della salvezza. Richiamando la città ai suoi doveri di accoglienza e di umanità, il Crisostomo si fa inoltre promotore di un ambizioso progetto di trasformazione della città, che ha nell'amore ai poveri un fattore primario. -
Discorsi
Lo Pseudo-Macario, al quale vengono attribuiti gli scritti qui raccolti, fu con ogni probabilità, un monaco vivente in una comunità monastica cenobitica dell'Asia Minore, nel IV secolo, al confine con l'area siriaca, in un ambiente pervaso da fermenti di radicalismo evangelico. Il Corpus dei suoi scritti si compone di discorsi, omelie, domande e risposte, lettere. Attraverso di essi l'Autore si propone di aiutare i suoi lettori nella conquista della salvezza dell'anima alla ricerca della verità - abbandonando desideri, passioni, opinioni false su Dio - attraverso la continua ricerca della volontà di Dio. -
Contro le eresie. Vol. 1
Comunemente conosciuta come ""Adversus haereses"""", ma il cui titolo completo è """"Smascheramento e confutazione della falsa gnosi"""", l'opera di Ireneo di Lione era stata originariamente concepita in due libri. Il primo doveva esporre la dottrina degli gnostici e il secondo confutarla. La stesura definiva fu invece in cinque libri. Ireneo la compose nella seconda metà del II secolo in greco, ma l'originale è andato in buona parte perduto già in età antica ed è giunta a noi in traduzione latina e, per alcuni frammenti, in armeno e siriano. Anche se mossa da un intento polemico e non meramente scientifico, l'opera è una delle fonti più antiche e autorevoli sullo gnosticismo, di cui Ireneo si presenta come un fine conoscitore e - come Tertulliano lo definì """"un esploratore curiosissimo di tutte le dottrine""""."" -
Prudenzio. Gli inni quotidiani-Le corone dei martiri
Gli studiosi riconoscono Prudenzio come il più grande poeta latino dell'antichità cristiana per la ricchezza, varietà e qualità della sua produzione. Il volume pubblica il Cathemerinon e il Peristephanon, i suoi capolavori poetici. ""Con i miei inni ho celebrato giorno e notte il Signore"""": questo dichiara Prudenzio nell'introduzione al Cathemerinon liber, che letteralmente significa """"libro quotidiano"""", cioè raccolta degli inni con cui consacrare i momenti più significativi della giornata. Il Peristephanon liber, ovvero Libro sulle corone, si compone di quattordici inni poetico-religiosi che intendono esaltare i meriti e le virtù degli eroi della militanza e della santità cristiana."" -
Epistola a Demetriade
Nel 413, in occasione della consacrazione della vergine romana Amna Demetriade, appartenente alla nota gens Anicia, la madre Giuliana commissionò a tre note figure religiose del suo tempo, Agostino, Girolamo e Pelagio, uno scritto che incitasse la giovane vergine nel cammino intrapreso. L'epistola-trattatello inviata da Pelagio rappresenta ""uno dei gioielli della letteratura cristiana"""" (G. de Plinval) e si presenta come una vera e propria istruzione morale, un """"protrettico"""" che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale: il ruolo della Sacra Scrittura e della lectio divina, la virtù dell'umiltà, l'impegno ascetico, la testimonianza visibile di uno stile di vita """"discontinuo"""" rispetto a quello del mondo. Nonostante la condanna di Pelagio in seguito alla controversia da lui generata sulla dottrina della grazia e del libero arbitrio (418), l'Epistula ad Demetriadem continuò a essere letta anche nei secoli successivi per via della saggezza spirituale e della tensione ascetica di cui è pervasa, al di là delle venature naturalistiche e volontaristiche in essa contenute."" -
La cura delle malattie elleniche
Opera matura, sebbene scritta da Teodoreto appena trentenne, La cura delle malattie elleniche è l'ultima delle apologie della letteratura cristiana antica, che raccoglie dodici discorsi nei quali vengono messe a fronte le risposte pagane e quelle cristiane alle fondamentali questioni filosofiche. La verità è il motivo ispiratore della sua passione apologetica che dà vita ad una multiforme varietà di fisionomie di filosofi, storici, poeti, in un'alternanza di errori e di verità, stoltezze assurde ed intuizioni luminose. In uno stile essenziale e schematico Teodoreto ottiene così il pregio della schiettezza immediata e della facile lettura. -
Sentenze spirituali
Tra il IV e il VI secolo il genere gnomico e sapienziale si diffonde negli ambienti e tra gli scrittori cristiani. Il volume presenta una raccolta di sentenze di Padri della Chiesa (Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita) risalenti a tale periodo: testi per lo più di provenienza monastica, molti dei quali inediti, che avvicinano il lettore alle tematiche specifiche dell'ascetismo cristiano e gli danno la possibilità di riflettere sulla sua vita interiore. La brevità e l'immediatezza le rendono ancora oggi un agile e utile strumento per la meditazione alla luce di quella saggezza e di quella sapienza del cuore che esse comunicano. -
Commento all'epistola ai romani. Commento alle epistole ai corinzi
Il Commento alle XIII epistole di Paolo di Pelagio costituisce l'opera più estesa del celebre avversario di Agostino: un commento sistematico a tutte le epistole paoline, fatta eccezione per quella agli Ebrei. Tale Commento risulta importante per far luce su alcuni aspetti del pensiero di Pelagio prima della polemica con Agostino: l'autore, infatti, non si limita a spiegare le parole dell'Apostolo, ma fa emergere il proprio punto di vista su tematiche fondamentali come il peccato originale, la grazia, il libero arbitrio. Un'opera fondamentale, dunque, per quanti vogliono conoscere la figura di Pelagio attingendo direttamente alle sue parole, senza il filtro delle opere del vescovo di Ippona che, per quanto rimanga una fonte importante, non può certo essere un testimone imparziale. La traduzione è preceduta da un'ampia introduzione che ricostruisce il contesto storico-dottrinale in cui Pelagio ha operato; vengono descritte le principali tematiche del Commento e analizzati alcuni problemi di tradizione testuale, in modo da fornire delle linee-guida per orientarsi meglio nella lettura dell'opera. -
I Vangeli
Intorno al 329 d.C. Giovenco, sacerdote spagnolo, vissuto alla corte di Costantino, traduce i quattro Vangeli in esametri. La narrazione, esauriente e fedele ai suoi testi di riferimento, ripercorre la vita di Gesù, dalla nascita a Betlemme fino alla resurrezione e alle apparizioni agli apostoli. Proponendosi con tale poema di raggiungere la difficile sintesi tra la cultura classica e quella cristiana, Giovenco crea un nuovo genere letterario, quello dell'epica biblica, che gli fa ottenere fama e apprezzamento in tutta l'epoca medievale. -
Preparazione evangelica. Vol. 1
"Preparazione evangelica"""" può essere considerata un vero e proprio monumento dell'intera cultura occidentale: si tratta di uno scritto che, pur appartenendo al genere letterario dell'apologetica, si colloca nella storia della cultura e della filologia, in quanto uno dei più straordinari florilegi di autori dell'antichità classica mai pervenuti. Non c'è scrittore, poeta, storico o filosofo, di cui Eusebio non citi almeno una volta un passo o un verso. Sotto questo profilo l'opera ha il pregio innegabile di aver contribuito a meglio comprendere autori i cui testi ci sono pervenuti e a farci conoscere testi di autori altrimenti sconosciuti."