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Genny sembrava felice
Una lettura delicata e toccante dedicata alla Donna La storia di due donne. Specchio dell'essere donna oggi e essere donna decenni fa. Una storia di donne che decidono di seguire l'amore, di non scendere a compromessi, ma anche di essere madri con un tale amore da sacrificare se stesse per crescere con dedizione i propri figli. Ed ecco che si svela, nelle parole di queste due storie l'essenza della donna, uno stato forse inarrivabile per l'uomo. L'amore totalizzante, la dedizione, il sacrificio, il ricoprire tutti i ruoli necessari per amore dei figli, ritrovare se stesse e riprendersi ciò che le appartiene per diritto di nascita: la felicità. Una felicità che però a volte può sfuggire, a volte sembra esserci solo negli occhi di chi guarda, un'apparenza, una sfumatura persa nell'orizzonte. -
Chianchieri
Ambientato negli anni cruciali tra la spedizione dei Mille e l'Unità d'Italia, il libro lega all'epopea dei due protagonisti, i gemelli Cola e Totò, chiamati a confrontarsi con un destino imprevedibile, la nostra storia nazionale: il risultato è un romanzo corale in cui anche i personaggi di contorno sono tratteggiati con maestria. Nel libro trova spazio il tema attualissimo dell'emigrazione: la speranza di un futuro migliore che anima i protagonisti è la stessa che spinge oggi tanti uomini a mettersi in viaggio, un sentimento universale, archetipico, senza tempo. -
Mani crude
Tra voglia di vivere e desiderio di vendetta, la storia dell'amicizia profonda e viscerale tra tre giovani nella Palermo degli anni Ottanta. Giovanni, Francesco e Totò sono cresciuti: tra faide familiari e poliziotti corrotti, in una città sempre più cupa e intrisa di mafia, si trovano costretti a scegliere che svolta imprimere alla propria vita. Il Quartetto Fantasia, piccolo gruppo di criminali in erba, è tornato; adesso, però, non è più formato da adolescenti scanzonati e tra loro solidali, giovani ""cani sciolti"""" dediti ad attività illecite più o meno gravi: Nicola è morto, e i tre amici sopravvissuti sono ormai alle soglie dell'età adulta. In una Palermo ormai nel pieno degli anni Ottanta degli abusi edilizi e della guerra di mafia, i tre devono decidere come andare avanti, se lasciarsi fagocitare dal desiderio di vendetta o se allontanarsi dalla città e provare a cambiare direzione, abbandonando le truffe e scegliendo di iniziare un'attività, e con essa una nuova vita."" -
Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Sedici sopravvissuti raccontano la strage. Nuova ediz.
Il Primo maggio del 1947 duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, di San Giuseppe Jato e di San Cipirello, in provincia di Palermo, si riunirono a Portella della Ginestra per la festa del lavoro. Improvvisamente alcuni uomini, guidati dal bandito Salvatore Giuliano, spararono sulla folla, uccidendo dodici persone e ferendone più di trenta. È la strage di Portella della Ginestra, prima strage di Stato, evento spartiacque del dopoguerra che ha cambiato il corso della storia, da molti considerato il primo grande mistero dell'Italia repubblicana: mai sono stati identificati né movente né mandanti. Dell'eccidio di Portella della Ginestra si è scritto tanto, ma in questo lavoro di Mario Calivà parlano i diretti testimoni che hanno visto le vittime morire tra la folla festante. Rispetto alla precedente del 2017, in questa edizione le interviste sono quasi raddoppiate. Completano il lavoro di Calivà: la prefazione di Susanna Camusso; Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro con la ricostruzione del contesto storico; Alessandro Pontremoli e il suo contributo sulla funzione civile della testimonianza orale; Nicola Tranfaglia, con una riflessione sui diritti del lavoro. -
Palermo. Guida semiseria tra i vicoli del cuore
Questo libro è una dichiarazione d'amore a una città strepitosa, da colpo di fulmine. Vi condurrà per mano, mostrandovi ciò che non avete mai visto o che avete sotto il naso da sempre ma non conoscete veramente. Sulle tracce della Panormus punico-romana, della Balarm verde e lussureggiante degli Arabi, della Balermus dei grandi sovrani normanni. In giro nella città della Controriforma e dell'Inquisizione, del barocco abbagliante, della peste che ammorba e della devozione popolare che salva. Alla scoperta di uno dei centri storici più estesi d'Europa, negli antichi mandamenti, tra i suggestivi vicoli. Ci addentreremo nei Vicoli della bellezza, nei Vicoli della bontà e, ahinoi, anche nei Vicoli del malcostume, ovvero le tre parti in cui è articolato il libro. Nei meandri di palazzi sfarzosi, camere dello scirocco, cripte e passaggi sotterranei, chiostri e bagni purificatori, incontreremo cavalieri e nobili dame, conti farlocchi, monache mondane, giustizieri incappucciati e mummie, protagonisti di aneddoti storici o leggendari, dei quali ogni balata serba il ricordo. Sindrome di Stendhal e anche peccati di gola: nei Vicoli della bontà, ecco il trionfo della migliore tradizione culinaria, l'eccellenza siciliana e palermitana in particolare. Nei Vicoli del malcostume, ci imbatteremo invece in ciò che non fa onore a città: vezzi e difetti nostrani, di chi ha l'allergia alle regole civili, si gira dall'altro lato o semplicemente non riesce ad affrancarsi dall'atavica lagnusìa. Il segreto per amare Palermo? Una singolare autoterapia. -
Fiori mai nati
Fiori mai nati è la storia della famiglia Calamone, ""gente miserabile, arrogante, cattiva"""", come recita l'esergo del romanzo. Barone e baronessa - titoli a metà tra il legittimo e l'inciurioso - hanno messo alla luce una prole numerosa, e maledetta già prima della nascita: Totò, Ciccio, Piero, Peppino, Vito, Maria e Angela crescono a fatica, arrancando, in una Palermo buissima e sfinita dalle bombe americane. I Calamone sono feroci prima di tutto con sé stessi, per loro vivere significa prendersi tutto quello che pensano di meritare a discapito di chiunque, senza mai chiedersi cosa sia giusto o sbagliato. Vittime e carnefici consapevoli, sono i protagonisti di un romanzo corale, volutamente crudo. La storia comincia con una partita a carte, dove la vittoria e la perdita sono facce della stessa medaglia, e dove ciò che conta sono il gioco e il meccanismo che lo regola. Con un linguaggio asciutto, l'autore non risparmia nessuno, né tanto meno cede alla tentazione di descrivere Palermo e i suoi quartieri secondo tratti abituali: la lettura accompagna dentro un mondo duro e difficile, scevro da giudizi e moralismi."" -
Di amori, di libri, di rivolte
Tra il 1860 e il 1866, il contadino Ascenzio e la contessina Cloe intessono un rapporto di appassionata amicizia. La relazione tra i due, in posizioni lontanissime della scala sociale nella Sicilia ottocentesca, si alimenta, da un lato, di una forte attrazione, acuita dalla consapevolezza di non potere dare libero avvio al sentimento; dall'altro, di una curiosità vivace per il mondo delle lettere. A fare da contraltare al tenero rapporto tra Ascenzio e Cloe, il contesto storico descritto con cura: sono anni di rivolte in Sicilia, si è a un passo dall'Unità d'Italia, e Garibaldi in persona, insieme ad altri personaggi realmente esistiti, come il generale Corrao, fa capolino tra le pagine del romanzo: ""Di amori, di libri, di rivolte"""" è un romanzo storico al cui interno la storia d'amore si lega in modo indissolubile con la Storia d'Italia."" -
Segui la cenere
Giovanni Valenti è un giovane uomo che sta per diventare padre. Il suo futuro e quello di Amanda, la sua compagna, sarebbe luminoso se solo potessero liberarsi di un cono d'ombra che pesa su di loro da molti anni. Quelli in cui, insieme ai gemelli Marino, amici fraterni e soci fidati, hanno costellato le proprie vite di azioni criminali a catena, intrecciatesi presto con Cosa nostra e insanguinate da vendette che li hanno macchiati di ben quattro omicidi. Al Villaggio Santa Rosalia di Palermo infatti, negli anni '70, i ragazzi avevano messo su il ""quartetto fantasia"""" inizialmente con Nicola, fratellastro di Amanda, ucciso poi a quattro mani da mafia e stato - prima per racimolare quel poco che bastava a sollevarli dalla miseria della loro vita di strada, per passare poi a colpi milionari, che inevitabilmente li hanno condotti al cospetto delle mafie, nella persona di Enzuccio """"la belva"""". Giunti al 1986, anno in cui ha inizio l'ultima parte della loro storia, la serie di omicidi-vendetta pretende il passaggio conclusivo. Il """"quartetto fantasia"""", con Amanda al posto di Nicola, si prepara per un'ennesima impresa criminale da realizzare in Nord Europa. Cresce la posta, crescono le difficoltà e i ragazzi conosceranno nuove parole: delusione, abbandono, tradimento. Che li porteranno a quell'ultimo anello mancante."" -
Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia
«Salvatore Mugno è scrittore finissimo. Capita di rado ritrovare, così appassionante, una Sicilia tanto vivida e ancestrale.» – Il VenerdìrnDecollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia è una raccolta di racconti relativi alle vicende e ai reati che condussero, nella Sicilia dell'Ottocento, nell'arco di un cinquantennio, a ventiquattro esecuzioni capitali. Si tratta del primo studio sull'uso della ghigliottina in Sicilia, sui tempi e sui luoghi in cui questo terribile strumento veniva utilizzato e sulle storie giudiziarie dei condannati, nel testo sono riportati i documenti unici relativi ai processi. Ne emerge un ampio e minuzioso affresco delle condizioni sociali, economiche, culturali e politiche della Sicilia borbonica e sabauda e, più in generale, del Regno delle Due Sicilie, prima, e del Regno d'Italia, dopo. Una particolare attenzione è dedicata inoltre alla lingua usata dal volgo e dal potere, sia nelle aule di giustizia che nel contesto civile, intrisa di barocchismi e latinismi. Prefazione di Renzo Paris. -
Pio La Torre. Una vita contro la mafia e i poteri forti
Un combattente sempre in prima linea che incarna i valori della giustizia sociale, della legalità, della convivenza civile e della pace tra i popoli: questa è stata l'esperienza umana e politica del sindacalista palermitano Pio La Torre. Per la prima volta, un libro racconta a bambini e ragazzi i suoi ideali e il suo impegno civile e sociale, facendone un esempio vivo e vero di cambiamento. Età di lettura: da 10 anni. -
È di scena la menzogna
Il tema della menzogna declinato in cinque appassionanti racconti che attingono alla drammaturgia classica, in cui spesso è l'amore il luogo di relazione in cui nasce il mentire.rnFrancesco Castronovo, Francesco De Filippi, Elvira Giuditta La Mattina, Giuseppe Vallone, Sofia Alaimo, Paola Massa gli studenti vincitori della terza edizione del ""Concorso di Scrittura per il Teatro"""" indetto dall’Università degli Studi di Palermo da cui nasce questa pubblicazione con i contributi di Licia A. Callari, Gianfranco Perriera e Salvatore Cusimano.rn""""È di scena la menzogna"""" è una raccolta di piccole opere teatrali il cui filo conduttore è la bugia, il mentire. Nonostante l’ampia possibilità di scelta, quattro dei cinque giovani autori hanno deciso di declinare il tema principale sul versante dell’“amore”, rivelando al lettore quanto un atteggiamento negativo come quello del bugiardo possa rovinare il sentimento puro dell’amore. In Storia vera di Alcesti l’autore, Francesco Castronovo, capovolge la vicenda dell’eroina greca realizzando un gioco di bugie che alla fine verranno smentite dalla stessa Alcesti, confondendo volutamente sempre più sia Admeto che il lettore; Qualcosa di te, di Sofia Alaimo, invece indaga i sentimenti contrastanti di un uomo che scopre, con l’aiuto di alcune registrazioni, di non conoscere affatto la moglie con la quale ha vissuto 25 anni e ormai defunta; in Vite rubate, Francesco De Filippi lascia che una climax crescente sveli verità impensabili in una famiglia già poco unita, mostrando al lettore fino a che limite può portare la paura di perdere chi si ama; Ti ho incontrato domani, di Elvira Giuditta La Mattina e Giuseppe Vallone, racconta la vicenda intricata di due amici, sofferenti per la morte di Lucrezia, moglie di uno e amica dell’altro, che aveva fatto credere al marito di essere l’amante dell’amico; infine La finzione della realtà, in cui Paola Massa si allontana dal filone comune agli altri per accostarsi a una prospettiva più meta-teatrale, in una vicenda in cui i personaggi prendono coscienza di essere frutto dell’immaginazione di un autore."" -
Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia
Necessario complemento delle ""storie"""" dei ghigliottinati, le sentenze qui raccolte costituiscono un dossier raro con cui le vicende dei """"giudicabili"""" si coniugano con i più ampi contesti ed eventi culturali e storici in cui esse si calano. Scovate dall'autore, con straordinaria pertinacia, in lunghi anni di ricerche, tra migliaia di analoghi atti giudiziari, spesso di ardua decrittazione e trascrizione, presso gli Archivi di Stato di Trapani e di Palermo, esse costituiscono lo sfondo """"scientifico"""" entro cui è maturato il suo lavoro saggistico e narrativo. Tali documenti, ricchi di informazioni sotto vari profili - giuridico, sociologico, linguistico, medico-legale - sono materia degna di preservazione e, soprattutto, di ulteriore studio. Il volume contiene anche una """"descrizione tecnica"""" della ghigliottina che consente di conoscerne ogni dettaglio della fattura e del funzionamento."" -
Ancora un valzer
Nardina Varza è la primogenita di una famiglia poverissima di un paese siciliano; è priva di dote e anche bruttina, il peggiore dei partiti possibili. Queste condizioni spingono il padre a mandare lei e la sorella Mariantonia a lavorare come ""serve"""" a Palazzo Aurelio, dimora del barone Onorio, proprietario di buona parte dei terreni della zona, di palazzetti e ville, a Palermo e nelle campagne circostanti. Da quel momento la vita di Nardina prende un corso inedito per una giovane del suo ceto: grazie alla sua caparbietà, ma soprattutto alla sua resilienza, si direbbe oggi, riesce a sfruttare la propria posizione e persino una serie di infelici eventi per riscattare la sua subalternità. Gli scontri con il campiere Niccita, che detiene largo potere sulle proprietà del barone, con le altre contadine, invidiose e diffidenti, e con gli avidi nipoti del barone fanno sì che la storia diventi una vicenda corale, in un insieme di punti di vista, affreschi e linguaggi diversi. Tra le famiglie nobili del tardo Ottocento, già sulla strada della decadenza, si affacciano via via nel contesto storico e sociale i nuovi """"burgisi"""", da un lato, e, nel secondo dopoguerra, anche i contadini di nuova generazione, più consapevoli e pronti a prendersi ciò che loro spetta. Nardina vivrà da protagonista questi anni, riuscendo persino a recuperare, tra un ballo e l'altro, la spensieratezza negatale in gioventù."" -
Miseria e nobiltà in Sicilia. Vite di aristocratici eccentrici e poveri talentuosi
Nel corso dei secoli la Sicilia ha generato una galleria di personaggi fuori dal comune, tante volte stravaganti, comunque creativi, spesso precursori in diversi campi. Il lavoro di Antonino Cangemi, assumendo la varietà di tale panoramica, propone due curiose linee guida: aristocratici eccentrici, da una parte, poveri talentuosi, dall'altra. Il barone Pisani, ad esempio, nell'Ottocento sperimentava pratiche terapeutiche basate sulla dignità umana dei ""matti"""", che si sarebbero affermate solo un secolo dopo con Basaglia. O la spavalda cortigiana Macalda di Scaletta, a suo modo femminista ante litteram al tempo dei Vespri. E che dire dei primati raggiunti dai meno abbienti: come nel caso di Francesco Procopio dei Coltelli, che nel '600 fondava a Parigi la prima gelateria della storia, il Café Le Procope. O Nick la Rocca, emigrato negli Stati Uniti da Salaparuta (Tp), che agli albori del '900 incideva il primo disco di jazz. E ancora Petru Fudduni, che nel rione del Capo sfidava tutti improvvisando rime irriverenti. Così come quando si scopre l'ennesimo angolo di Paradiso nascosto in Sicilia, ugualmente leggendo queste pagine la sensazione sarà di non sapere mai abbastanza dei nativi di quest'isola, in cui tutti vogliono vivere e da cui tutti vogliono scappare, dove la bellezza confina spesso con l'indecenza."" -
Tina Modotti. Fuoco che non muore
Roma, 1943. Su un tram affollato diretto alla stazione Termini salgono due soldati tedeschi della Wermacht. Spezzano l'improvviso silenzio interrogando una ragazza, con gli occhi da gatta e dall'aspetto selvaggio; vogliono sapere cosa contiene la vecchia valigia che ha con sé. La giovane nota lo sguardo attento di una donna sui cinquant'anni, di una bellezza malinconica ma luminosa, che segue la scena con apprensione"". Da questo momento Elsa e Tina iniziano a conoscersi, costruendo una solida amicizia, basata su un'affinità istintiva e intellettuale, e sul comune senso di ribellione rispetto all'ambito politico, alle convenzioni e alle questioni di genere del tempo. Sarebbe, del resto, potuta andare diversamente se Tina Modotti ed Elsa Morante, grandi figure della fotografia e della letteratura, si fossero davvero conosciute? Gabriella Ebano ha immaginato questo incontro, tutt'altro che impossibile, per concedere altro tempo e altro spazio a Tina Modotti, che dedicò tutta la sua esistenza agli oppressi e agli emarginati, tramite la militanza politica e il suo talento artistico, dimostrando di avere dentro una passione irriducibile prima di finire prematuramente la sua vita. Le fitte conversazioni e le intime confessioni tra le due amiche - durante le quali emergeranno altre figure di artisti, intellettuali e leader politici del tempo - hanno per sfondo la città eterna, una Roma in bianco e nero che le accompagna negli scatti della stessa autrice. Prefazione di Giuliana Scimé."" -
Straordinarie. Le lettere delle donne del PCI a Gino Cortese
Frutto del lavoro di ricerca e catalogazione di Enrico Cortese, figlio di Gino, queste lettere sono espressione di un vivido sentimento politico ma anche di profondo affetto e stima verso un uomo che fu tra i primi organizzatori della Resistenza nel parmense, parlamentare per il PCI nel '47 alle prime elezioni regionali siciliane, e rieletto per cinque legislature sino al '67. Chi sono le autrici di queste lettere? Sei giovanissime donne, protagoniste nelle lotte per i diritti fondamentali, nei quartieri popolari così come nelle miniere. Una ventitreenne Giuliana Saladino, Eugenia Bono e Paola Dogu, la combattiva Gina Mare in Poni, Franca Casanova e Giuseppina Vittone li Causi con parole di speranza e di ironia mostrano la loro vicinanza all'amico e una reale contezza della situazione politica, economica e sociale dell'Italia della fine degli anni '40. -
Donne disobbedienti
Ester Rizzo, scrittrice impegnata nell'ambito delle tematiche femminili, torna alle stampe riunendo in questo lavoro di ricerca alcune tra le figure che si sono distinte per la loro disobbedienza. Dalle donne contro le guerre, di tutti i tempi e di tutti i territori, alle disobbedienti indiane, in sari rosa, al fianco di Sampat Pal. Dalle italiane che cambiarono le leggi, come Rosa Oliva, alle monache forzate, che decisero di sovvertire il destino che altri avevano deciso per loro. Da suor Cecilia Basarocco, antesignana dell'opera di Medici senza Frontiere, a Malalai Joya, politica afgana che, a causa delle sue denunce, è costretta ancora oggi a vivere braccata. Disobbedienti sono state le madri, le mogli e le figlie che si sono dissociate dalle leggi feroci della 'ndrangheta, che hanno denunciato, collaborando con la giustizia. Le figure qui raccontate hanno contribuito al percorso dell'emancipazione femminile, hanno alzato la voce anche per quelle costrette al silenzio. Donne disobbedienti che infrangono le norme di un universo maschilista e patriarcale, che scardinano stereotipi che le vorrebbero sottomesse, che di fronte a leggi ingiuste impongono quelle dell'umanità e della fratellanza tra gli essere umani, di qualsiasi sesso. -
Maremmana
Lorenza è una giovane donna nata e cresciuta a Roma, tra gli agi di una famiglia borghese e di una bella casa. La sua vita è cambiata totalmente da quando è rimasta orfana di madre e padre a poco più di vent'anni. Alla perdita degli affetti più cari Lorenza ha reagito barricandosi dietro una routine apparentemente confortante ma priva di slanci e di emozioni forti, rifuggendo i progetti a lungo termine per difendersi dagli imprevisti e dalle fratture dei sogni. Tutto cambia quando la sua amica inglese, Muriel, la coinvolge nella ristrutturazione di un vecchio casale acquistato in Maremma insieme al marito, Mark. Il cantiere la scuote dall'apatia, offrendole nuovi punti di vista e nuove amicizie: il giovane architetto Filippo che la sorprende e la incanta con la sua professione; la fattora Matilde con le sue tre figlie che sanno allietarla e accudirla; l'assessore Arnaldo con il suo pragmatismo e la sua vivacità; don Arrigo con la sua caparbietà e con il suo amore per la cultura contadina; Muriel con i suoi inaspettati atteggiamenti, con i suoi umori variabili. E poi la natura che, con la sua forza dolce e nutriente, è la vera protagonista di questo romanzo. La vita contadina e le sue leggi semplici e ruvide avvicinano Lorenza alla verità delle ""cose della vita"""" insegnandole ad accettarne i rischi, con coraggio. Prefazione di Daniela Brancati."" -
Giornalisti tra i banchi. Giovani che insegnano ai giovani
Il vissuto dell'adolescenza che gli insegnanti si portano dietro è profondamente diverso dall'adolescenza reale. I problemi degli adolescenti di oggi sono talmente cambiati da essere inediti, in molti aspetti, per gli adulti. Come ci si può sintonizzare con un'intera classe di giovani che pensiamo di conoscere usando un paio di occhiali che non ce li fa più mettere a fuoco? In questo libro, frutto del lavoro di scrittura di alcuni alunni di una classe liceale, si affrontano temi anche molto forti che ci consentono di entrare in punta di piedi in un mondo parallelo del quale pensiamo di sapere tutto. I ragazzi parlano di fenomeni molto diffusi come l'autolesionismo, il beauty-cyberbullismo, l'identità sessuale. Difficilmente nel libri di scuola questi temi sono trattati. Eppure parlano direttamente del quotidiano dei nostri figli, dei nostri alunni. La sperimentazione avviata dalla docente di questa classe si fonda sulla personale esperienza di formazione con padre Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia nel 1993, che nei quartieri periferici di Palermo si era mostrato come valida alternativa alla mafia, sia come educatore di migliaia di bambini e giovani che come promotore di una nuova coscienza sociale e civica per la gente. Il suo metodo dell'ascolto e della relazione intima con i ragazzi, che è al centro di questo libro, è stato non solo studiato ma personalmente vissuto dall'insegnante per quasi 15 anni. -
La lezione dell'elefante
Dopo il della graphic novel ""Salvezza"""", Marco Rizzo firma un romanzo su guerra e immigrazione. La narrazione prende spunto da esperienze vere di richiedenti asilo ed è ricca di dettagli storici. Il protagonista è Sekou, tredicenne di Timbuctu appassionato di libri, la cui vita viene sconvolta dalla guerra civile scoppiata in Mali nel 2012 e dall'imposizione della sharia da parte degli jihadisti. Durante gli scontri muore il padre di Sekou, mentre il fratello Ousmane, prima, e Sekou, dopo, fuggono in Italia. Segue così il doloroso cammino attraverso il Sahara, l'arrivo in Libia, la permanenza in una prigione, il viaggio in mare a bordo di un barcone e infine l'arrivo in un centro di accoglienza in Sicilia. Ripercorrendo l'avventurosa vita di Seikou, Rizzo racconta la guerra civile maliana, l'estremismo jihadista e la sharia, l'emergenza umanitaria in Africa, l'immigrazione in Italia e i legami con la Libia. Ma anche l'amore per i libri come strumento di emancipazione, memoria e testimonianza.""