Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5461-5480 di 10000 Articoli:
-
La rivoluzione della cura. Uscire dal capitalismo per avere un futuro
Come in un tempo sospeso, in questi ultimi quindici anni siamo passati da una crisi finanziaria a una crisi climatica, da una pandemia a una guerra, senza soluzione di continuità. Ciascuna di queste crisi viene raccontata come priva di contesto, come episodio a sé stante, senza antecedenti né causalità. Sembra di vivere dentro un eterno presente fatto di emergenze a cui rispondere, con l'angosciante sensazione che quella attuale non sarà l'ultima e che sembra essersi innescato un circolo vizioso, senza via d'uscita. È giunto il momento di guardare la luna oltre il dito e ricostruire una chiave di lettura delle crisi multiple del capitalismo: se lette come insieme concatenato rivelano che la sua ferocia è dovuta alla propria intrinseca debolezza. Occorre superare il modello antropologico di riferimento dell'individuo razionale e autonomo sul quale si sono basate le riflessioni sulla società del contrattualismo di Locke, Hobbes e Rousseau per approdare a un nuovo modello che, partendo dalla relazionalità della cura, faccia emergere le diversità e un nuovo assetto della democrazia basato sull'inclusione. Dopo decenni di indiscutibile ideologia del profitto, il paradigma della cura può diventare l'elemento di convergenza di tutte le culture ed esperienze altre: perché rappresenta ciò di cui c'è assoluto bisogno in un momento storico in cui è a rischio l'esistenza della vita umana sulla Terra e perché intorno a quel paradigma è possibile costruire una diversa società, che sia ecosocialista e femminista invece che capitalista e patriarcale; equa, inclusiva e solidale invece che predatoria, escludente e disuguale. -
Abolizionismo. Femminismo. Adesso
L'aggettivo abolizionista affonda le sue radici nel diaciannovesimo secolo durante la lotta afroamericana contro la schiavitù. Ispirandosi a quella stessa storia questo libro collettivo ha come bersaglio l'attuale sistema penale, da sempre strutturalmente incline alla violenza razzista e di genere. Pur rispettose del fatto che abolizionismo e femminismo continuano a essere teorizzati separatamente da numerose analisi e movimenti, le autrici considerano l'abolizionismo più forte se mette in discussione i meccanismi che generano la violenza di genere e il femminismo, a sua volta, più potente e incisivo se capace di discostarsi dalle posizioni che non fanno i conti con la violenza riprodotta e amplificata da carceri e polizia. La proposta è quella di un femminismo abolizionista, con un approccio che fa tesoro della tradizione del femminismo nero e contesta l'essenzialismo di genere, che ha la tendenza a considerare la violenza sulle donne in maniera isolata. Come se non fosse influenzata da razzismo, pregiudizi di classe, transfobia ed eterosessismo. I dati mostrano come l'intensificarsi della polizia e delle pene non abbiano ridotto il tasso di violenza delle nostre società. Per questo il femminismo abolizionista propone un insieme di analisi, strumenti e pratiche che vanno sotto il nome di «giustizia trasformativa», sperimentando modi per prevenire le violenze e soluzioni alternative a un sistema penale che appare più concentrato sulla vendetta che sulla giustizia. Le autrici non scrivono un manifesto ma una genealogia critica di pratiche ancora in via di formazione e aperte alle proprie stesse contraddizioni. Con la radicalità utopica dell'immaginazione e la solida base di tante esperienze già in atto. Adesso. -
Jacobin Italia. Vol. 18
Da cinquant'anni ormai gli scienziati del clima ripetono che il cambiamento climatico rischia di stravolgere la faccia della Terra e che per evitare il disastro si deve smettere di bruciare petrolio, carbone e gas naturale. La diagnosi è unanime ed è scritta nero su bianco nelle sintesi ufficiali dei rapporti dell'Onu. I rappresentanti e i rappresentati dei vari stati del mondo li hanno ratificati, eppure chi comanda non sta facendo niente. Uno degli effetti della guerra della Russia all'Ucraina è stato rendere difficile l'approvvigionamento delle principali fonti energetiche con l'aumento strumentale dei prezzi. Può essere l'occasione per immaginare realmente un modo alternativo di produrre energia per salvare il pianeta. -
Due e quattordici
Quattro adolescenti, un professore di lettere e la ricerca della felicità. Cinque strade per conquistarla percorrendo direzioni improbabili: inghiottendo vermi, simulando disabilità, spalancando porte sull'immaginario, tatuando identità sulla propria pelle nella speranza che il sogno non stravolga la realtà. Percorrono strade che si incrociano, si sovrappongono, si confondono nel racconto interrotto di una donna tartaruga che - il volto celato da una maschera di rondine - conosce già l'esito dei loro tentativi di conquista. ""Due e quattordici"""" racconta di un mattino, di una scuola, di un istante di vita condiviso. Il primo, l'ultimo, prima di essere pronti, finalmente, a cambiare vita. Ma quel mattino, quella scuola, quell'istante, non porteranno ad alcuna felicità, finendo col restare congelati, immutabili e per sempre, a partire dalle ore """"due e quattordici"""" di quella stessa giornata."" -
Teatro nel diluvio
Simone Amendola è cineasta e drammaturgo. ""Teatro nel diluvio"""" è la prima raccolta dei suoi testi teatrali e contiene: """"Eravamo"""", """"Porta Furba"""", """"Nessuno può tenere Baby in un angolo"""", """"L'uomo nel diluvio"""", """"Piccoli pregi""""."" -
Enzo Cosimi. Una conversazione quasi angelica. 10 oggetti per uso domestico
10 oggetti, 10 fotografie di interni domestici, scandiscono il ritratto che Maria Paola Zedda dedica a Enzo Cosimi, uno dei coreografi più autorevoli e rappresentativi della danza contemporanea italiana. Sono le tappe di una ""conversazione quasi angelica"""" che l'autrice ha costruito insieme all'artista tracciando le linee di un percorso tra le coreografie che hanno segnato la sua carriera artistica (da """"Calore"""" a """"Estasi"""", da """"La stanza di Aldo"""" a """"Hallo Kitty!"""", da """"Roma"""" a """"Glitter in my tears - Agamennone"""") tra le sue collaborazioni ma anche tra le sue esperienze personali e private. Zone di luci e ombre, paesaggi casalinghi, esperienze oltre i confini tra le quali il lettore è invitato a perdersi per individuare quella lieve scintilla da cui nascono e bruciano pratiche e visioni."" -
Tetralogia del dissenno: Ferrovecchio-Orapronobis-La malafesta-Il ciclo dell'Atropo
«La drammaturgia di Rino Marino è innanzitutto un processo di creazione letteraria, che assume forma d'azione scenica nella esecuzione sui corpi degli attori e, attraverso questi, su un ricco apparato scenografico e luminoso. Si colloca pertanto nell'ambito di una letteratura teatrale riconosciuta e definita ""nuovo teatro"""" come sottolineato dai riconoscimenti e premi collezionati negli anni di scrittura teatrale. Il dubbio in Marino rende vivo il dialogo tra i personaggi, ogni descrizione dialogica è infatti una continua ricerca della verità riposta nella speranza di una risposta, questa soltanto può rendere valida l'esistenza altrimenti invasa dal vuoto di una solitudine subita e mai ricercata». (Vincenza Di Vita). Prefazione di Luigi Lo Cascio."" -
Verso Est: La città che sale, L'ultimo giorno di scuola, Effetto farfalla, La ricerca della simmetria
Questo volume raccoglie, per la prima volta, quattro testi per la scena scritti da Chiara Boscaro e Marco Di Stefano tra il 2015 e il 2020 con lo sguardo rivolto ""Verso Est"""": quella parte orientale dell'Europa che da qualche anno nutre e ospita il lavoro dei due autori. """"La Città che Sale"""" affronta il tema del lavoro nero, della speculazione e della gentrification nelle metropoli contemporanee. """"L'ultimo giorno di scuola"""" parte da un fatto di cronaca per parlare di violenza ai più giovani. """"Effetto Farfalla"""" è un vortice di personaggi e trame da thriller ecologico. """"La ricerca della simmetria"""" mescola scienza pura e impegno politico. Si tratta di """"gialli teatrali"""" calati fortemente nella realtà, ma una realtà che si apre al fantastico, al grottesco, all'inaspettato. Sono testi che dalla vita partono e che della vita conservano l'alternarsi tra tragedia e commedia, pianto e risata, violenza e tenerezza. Questo teatro scritto a quattro mani pone molte domande senza offrire risposte, permettendo al lettore/spettatore di scivolare in modo naturale tra narratori morti, eco terroristi e palcoscenici vuoti dove sono le parole a costruire nuovi mondi a ogni cambio di scena."" -
Confini
Un testo sulle migrazioni del passato, del presente e del futuro, un'opera sulla storia politica, economica e industriale dell'Unione europea, un monito sull'emergenza climatica e l'avvenire dell'umanità sulla Terra e nello spazio infinito. Il frutto di un percorso sviluppato attraverso numerose residenze in Italia e in Lussemburgo, in cui l'autore italo-lussemburghese Ian De Toffoli ha lavorato a stretto contatto con Davide Sacco e Agata Tomsic della compagnia ErosAntEros. -
La doppia circostanza. O della conoscenza teatrale
«Nove discorsi paralleli: un'apparente sincronia, un'effettiva progressione nel ciclo della ripetizione, nel tempo ritornante. Ma ad ogni giro, uno spostamento che asseconda la spirale. Doppio movimento, rotazione, rivoluzione. Doppia circostanza. Nove discorsi in successione, in un disegno narrativo di progressiva rarefazione: a partire dalle radici storiche, molto concrete, del teatro politico-pedagogico, passando per l'oralità come principio dei processi di creazione umana e conoscenza, fino alla tangibile ""metafisica"""" dell'errore come via per superare il limite - questo è il disegno». Con lo scritto """"Il medico a teatro"""" di Ciro Gallo."" -
Teatro: Guerra e pace. Pièce per Gaza-Potete comprare i biglietti-Occhi bellissimi-Vetro-Uccidi-Gli amici di Barbablù-Piccolo diavolo-E se, se solo. Vol. 7
Si conclude con questo volume la lunga avventura della pubblicazione in italiano del teatro di Caryl Churchill, accompagnata dalle molteplici attività del progetto ""Non normale, non rassicurante"""". Da """"Teatro I"""" a questo """"Teatro VII"""" si possono rintracciare gli elementi caratterizzanti di una scrittura continuamente diversa, e cogliere l'intreccio tra ricerca di innovazione formale e riflessione su alcune questioni ricorrenti: la famiglia e la società, le relazioni di potere che anche violentemente regolano tali istituzioni, l'ambiente, l'impatto delle tecnologie, il corpo e la sua significazione. Insomma, uno sguardo politico, attento e a volte profetico, mai indifferente e però mai piattamente didattico. È appunto questo il caso dei testi inclusi qui: i tre brevissimi """"Guerra e pace - pièce per Gaza"""" (2014), """"Potete comprare i biglietti"""" (2015), e """"Occhi bellissimi"""" (2017), scritti per specifiche iniziative politiche; i quattro andati in scena insieme al Royal Court nel 2019: """"Vetro"""", """"Uccidi"""", """"Gli amici di Barbablù"""", """"Piccolo diavolo""""; e l'ultimo """"E se, se solo""""."" -
Prossimità: Celeste-Hospes, -?tis-A.D.E. A.lcesti D.i E.uripide-La Macchia
"Prossimità"""" è una raccolta di quattro testi, di quattro momenti differenti in cui la drammaturgia ha cercato una forma, forte di un contenuto. L'autore racconta la prossimità, ovvero l'avvicinarsi, quel momento che vive di sensazioni più che di emozioni. Le sensazioni sono leggere, sono volatili, qualcosa che forse dimentichiamo ma che in realtà condizionano lo scorrere delle nostre vite. Tendiamo a conservare l'emozione più che la sensazione, sia per una questione biologica sia per una questione mentale, eppure la sensazione determina un passaggio di stato. """"Celeste"""", """"A.D.E. A.lcesti D.i E.uripide"""", """"Hospes, -?tis"""" e """"La Macchia"""" sono quattro prossimità differenti per forma e contenuto, ma tutte col minimo comun denominatore delle sensazioni. Pubblicarle, dare loro forma cartacea oltre che scenica è importante per poter restituire qualcosa di questo momento storico; tutte e quattro le storie sono differenti, inedite a loro modo e caratterizzanti un tempo, uno spazio. Caratterizzanti una prossimità." -
Performing media. Un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra memoria dell'avanguardia e transizione digitale
Performing Media è un concetto evolutivo, comporta una nuova sensibilità che permette d'interpretare l'innovazione digitale come un'espansione delle possibilità di comunicazione, per agirle e non subirle. Si tratta di tutto un mondo di pratiche creative che trova origine nell'ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, sia radiofonici sia video, in particolare con il videoteatro. Un fenomeno che si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità. Oggi il Performing Media riguarda sempre più lo sviluppo delle tecnologie dei nuovi media interattivi, mobili e geolocalizzati. Il libro parla di esperienze, guarda il passato ma riguarda il futuro. Nel Performing Media ogni elemento è chiamato a performare, è in qualche modo il medium stesso ma anche e soprattutto la relazione fra l'elemento e chi lo fruisce che innesca la performance. -
L' attesa. Il dono
La drammaturgia di Rocco Familiari ci immerge in un'architettura complessa e stratificata, senza prepararne capziosamente l'attesa, senza annunciarne il precipitarvi vertiginoso e denso. Questo sembra contrastare con il ritmo lenticolare e cadenzato che caratterizza anche questi due ultimi testi, concepiti nel tempo sospeso della prima ondata pandemica e dentro la logica irragionevole dell'assenza di contatto. Tuttavia, in quella irragionevolezza, è come se Familiari rintracciasse, in una sorta di inopinato rispecchiamento, il segreto di una sua antica vocazione, il senso di molto del suo empito. Allora, sia nell'""Attesa"""" che nel """"Dono"""", legati da una sapientissima mise en abyme, emerge, più che la contingenza del momento storico, la coerenza di uno stile che disegna tra uomo e donna una trama innamorata di sé al di là delle relazioni che descrive."" -
Lords for the Ring. Art calendar 2020. Ediz. variant Blue Mirror
Eccoci arrivati al quarto calendario della serie ""Lords for the Ring"""": arte, sperimentazione, nuove visioni creative, un'opportunità per far conoscere al pubblico i moltissimi artisti di talento di cui il nostro Paese è ricco. E al contempo dare sempre uno sguardo inedito sulla Terra di Mezzo, una prospettiva che vada oltre gli stereotipi e superi la tradizione che nei decenni passati si è consolidata intorno alle meravigliose trilogie cinematografiche di Peter Jackson. Ecco, superare quella visione - unica e sola, seppur bellissima - è il motore di """"Lords for the Ring"""" per restituire quella complessità di sfaccettature che è il cuore di un libro come """"Il Signore degli Anelli"""" e del mondo immaginario che descrive. Quest'anno """"Lords for the Ring"""" inaugura una collaborazione con la casa di animazione italiana Nemo Academy per poter così ospitare, in un'edizione speciale, i nuovi talenti espressamente selezionati per il progetto sul fantastico."" -
Popoli di Arda
Secondo J.R.R. Tolkien, Arda è il nostro mondo e la Terra di Mezzo era il volto con cui si presentava qualche Era fa. Storie sono state scritte, guerre combattute... e le stirpi si sono avvicendate. Andrea Piparo, con i suoi sketch che catturano l'essenza di quei popoli fantastici, ne traccia i ritratti: Uomini valorosi, nobili Elfi, Nani orgogliosi, ma anche rozzi Goblin e oscuri Orchi vi aspettano tra queste pagine. -
I quaderni di Arda. Rivista di studi tolkieniani e mondi fantastici. Vol. 1: Tolkien e la letteratura della Quarta Era.
Tolkien è un autore non solo capace di recuperare una lunga tradizione di fonti storico-letterarie, ma soprattutto di rilanciarle in chiave originale sul tavolo verde della narrativa del XX secolo. È un crocevia per il quale è necessario passare muovendosi in molte direzioni attraverso i generi fantasy e fantastico. Ecco l'importanza di una sua lettura in parallelo con i grandi modernisti Ezra Pound, Virginia Woolf e William B. Yeats o col Surrealismo di Breton, ma anche per un confronto col maestro del genere horror H.P. Lovecraft, senza dimenticare il debito dichiarato di Tolkien nei confronti di William Morris, il maggiore esponente di quel medievalismo ottocentesco che costituisce il retroterra della sua opera. Nelle sezioni finali si arriva al mondo contemporaneo, con riflessioni sul rapporto con due esponenti importanti del fantasy odierno, George R.R. Martin e Joe Abercrombie, per giungere all'ampliamento della narrazione tolkieniana attraverso cinema, giochi da tavolo e videogame nel filone di ricerca sulla convergence culture avviato da H. Jenkins. -
Il libro rosso delle fiabe
Il Libro Rosso delle Fiabe (The Red Fairy Book) è stato una delle raccolte di fiabe più longeve e influenti in Inghilterra, insieme agli altri libri della collana in cui venne pubblicato nel 1890. Con le illustrazioni originali. -
Lords for the Ring. Art calendar 2022. Le scene sconosciute di Tolkien
Wu Ming 4 torna sulle tematiche che suscita la lettura del Signore degli Anelli. Oltre alle questioni narrative, filosofiche, biografiche e autoriali che riguardano J.R.R. Tolkien, ecco una nuova versione, rivista e ampliata, che contiene un'appendice tutta dedicata alla nuova traduzione del Signore degli Anelli realizzata da Ottavio Fatica. La traduzione italiana ha avuto infatti il merito di riscoprire molte caratteristiche dello stile letterario di Tolkien non conosciute in Italia. Tolkien è così restituito alla dimensione che più gli compete, quella di autore cardine del Novecento capace di dialogare con i grandi classici della letteratura. -
La difesa di Ginevra
Un nuovo libro che piaceva a Tolkien, che ne scrisse un ideale seguito! Ginevra è un personaggio letterario che vive da più di mille anni ma nessuno scrittore le ha dato voce come fa William Morris (Inghilterra, 1834-1896) nella sua prima opera: il poemetto ""La difesa di Ginevra"""", del 1858. Ginevra qui parla in prima persona, e non è una vittima lacerata dai rimorsi né una scaltra manipolatrice. Con la sensibilità che gli riconobbe C.S. Lewis, Morris dipinge una donna lucida e fragile allo stesso tempo, sola e delusa dalle proprie aspettative. Con questo poemetto dedicato al ciclo arturiano, raramente tradotto in Italia, Morris dà il via al """"medievalismo"""", il gusto e la reinterpretazione del Medioevo che ha in J.R.R. Tolkien uno dei maggiori rappresentanti moderni. E proprio l'autore de Il Signore degli Anelli scrisse La caduta di Artù, iniziando la storia dove Morris l'aveva terminata.""