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Pensieri d'inverno
L'inverno è da tempo immemore riconosciuto come la stagione dell'aridità, dello scompiglio, della sterilità infeconda e dannosa. L'inverno è da sempre portatore di povertà, di precarietà e di morte, messaggero di speranze infeconde e di aspettative disattese. Nulla nasce in inverno, non gli alberi e nemmeno i fiori, che anzi avvizziscono col giungere del gelo e muoiono, incapaci di colorarsi di tinte nuove. Ma forse in molti dimenticano che l'inverno è anche quel momento in cui gli uomini devono risvegliarsi per far fronte alla spietatezza del clima. In molti dimenticano che durante l'inverno la neve si fa viva, manifesta e cade, coprendo la terra come un bellissimo fazzoletto immacolato. Anche durante l'inverno, che fra tutte le stagioni è la più funesta, nascono bellezze, speranze, riflessioni, amori. -
Sinistra light. Populismo mediatico e silenzio delle idee
La sinistra italiana appare smarrita, incerta ed evanescente. Privata delle sue radici storiche, senza una rappresentanza sociale definita, si configura giorno dopo giorno come una sinistra light, leggera e brillante, adatta a competere in un sistema dominato dai media. Nello scenario del populismo mediatico di matrice beriusconiana, che da tempo fissa e scandisce l'agenda della vita pubblica, la sinistra ne assorbe i comportamenti: la personalizzazione esasperata della leadership, la seduzione in luogo del messaggio politico e della discussione sui programmi, le promesse alluvionali invece di una nuova visione di società... Anche la vita culturale è fagocitata dal sistema mediatico: i luoghi di incontro sono disertati e la discussione spostata ormai nella piazza televisiva. Ne conseguono spettacolarizzazione, passività, povertà delle idee, superficialità, tendenza alla omologazione. Fenomeni riscontrabili in altri paesi del mondo, che nell'Italia di oggi si manifestano in forme particolarmente vistose. La convinzione maturata dall'autore, nella sua attività quotidiana di responsabile della Casa della Cultura di Milano, è che sia invece ancora molto profonda la domanda di riflessione pacata, di ricerca problematica, di discussione, e che sia diffuso nel paese il bisogno di riprodurre e rimettere in circolo il pensiero critico. -
Voci del Novecento
La riflessione storica sulle nostre origini è il modo più serio e profondo per ricordarci da dove veniamo e cercare di capire dove stiamo andando. Ascoltare voci che ci giungono dal secolo scorso può dunque illuminare il nostro presente. Le ""voci dal Novecento"""" sono quelle di illustri intellettuali protagonisti della scena internazionale (Albert Einstein, Louis Althusser), di grandi personalità italiane che animarono la Resistenza e poi lasciarono un'impronta profonda nel rinnovamento della nostra cultura filosofica (Mario Dal Pra, Ludovico Geymonat, Giovanni Miegge) e, ancora, di studiosi che contribuirono allo sviluppo degli studi storici nella seconda metà del Novecento (Carlo Ascheri, Mariella Del Torre, Giuliano Gliozzi). Senza tralasciare gli eventi più drammatici che sconvolsero l'Università di Milano sotto il regime fascista - quando il rettore e il prefetto sciolsero d'autorità un congresso nazionale di filosofia (1926), Piero Martinetti e Giuseppe Antonio Borgese rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà al fascismo (1931) e vennero introdotte le leggi razziali (1938) - Rambaldi ricostruisce un clima culturale vivace, fecondo e di grande portata per il pensiero filosofìco italiano. Il libro si conclude con una serie di dibattiti tra l'autore e Dario Antiseri, Franco Restaino e Fulvio Tessitore."" -
Europa come destino e come compito. Correzioni nella filosofia ermeneutica
"Le quattro conferenze - su Rosenzweig, Heidegger, Gadamer e i Celan - sono annunciate sotto il titolo di Correzioni nella filosofia ermeneutica. Attraverso tutte le conferenze corre però una problematica attuale: destino e compito dell'Europa sono in discussione. Evidentemente è stato Martin Heidegger a ricondurre nel modo più risoluto la tradizione europea anche ai suoi fallimenti e dunque a domande che rimangono aperte. Nel frattempo sono disponibili sempre più materiali sui rapporti epistolari che Heidegger intratteneva. E non è forse proprio in essi che viene alla luce da quali esperienze fondamentali, da quali principi e impostazioni-guida egli abbia preso le mosse? Heidegger aveva spronato ripetutamente Gadamer a concentrarsi sul suo progetto di un libro su Platone. Heidegger e Gadamer si sono richiamati alla poesia e alla intelligenza poetica di Paul Celan. Oggi è a disposizione la corrispondenza di Celan con sua moglie; e in una lunga serie di mostre sono stati esposti i quadri di Gisèle Celan-Lestrange, i cui titoli si devono per lo più a Paul Celan. Questi è conosciuto come il poeta di Todesfuge, in cui i prigionieri dei campi di sterminio parlano a noi. Eppure, dopo questo grande poema, Celan ha potuto scrivere ancora per venticinque anni. Come si può, con i terribili ricordi che egli albergava in sé, riuscire a vivere e cercare un nuovo futuro per l'Europa? La via è forse indicata dallo sforzo comune che Celan volgeva all'arte figurativa e alla poesia?""""." -
L' Asia nel «grande gioco». Il consolidamento dei protagonisti asiatici nello scacchiere globale. Asia Maior 2007
"L'Asia nel grande gioco"""" è l'ultimo in ordine di tempo di una serie di volumi pubblicati dall'osservatorio """"Asia Maior"""", che oggi appare dominato dall'ininterrotta crescita economica di Cina e India. E proprio a esse sono dedicate le analisi più approfondite del volume, che mettono in luce non solo la rapidità della crescita, ma anche i suoi costi sociali, i tentativi dei rispettivi governi di limitarli e le conseguenze della crescita stessa a livello internazionale. Da quest'ultimo punto di vista, lo scacchiere asiatico appare caratterizzato dall'intrecciarsi di una serie di manovre strategiche (da cui, appunto, il titolo del volume, che fa riferimento al """"grande gioco"""" di kiplinghiana memoria). Di esse sono protagoniste, oltre alle maggiori potenze dell'area (in particolare Cina, India e Giappone), anche quelle esterne: gli USA, la Russia e l'Australia. Queste strategie contraddittorie e complesse sono analizzate sia nei singoli saggi sia nell'ampia presentazione, completamente dedicata al """"grande gioco"""" in Asia a partire dall'attacco alleato all'Afghanistan nel 2001. Il volume, di cui sono autori molti dei maggiori specialisti italiani di Asia contemporanea, si configura quindi come uno strumento per comprendere non solo la politica asiatica ma quella anche mondiale." -
Aborto. Un medico racconta trent'anni di 194
Dopo l'approvazione della legge 194 l'aborto clandestino in Italia è pressoché scomparso. La riduzione dell'aborto legale è stato del 44,6%. Ancora: il tasso di abortività delle minorenni è stato nel 2005 pari al 4,8 per mille, uno dei più bassi del mondo. L'aborto ripetuto è oggi pari al 26,4%, indice - anche questo - tra i più bassi del mondo, a dimostrazione del fatto che l'interruzione di gravidanza non è diventata un mezzo di controllo delle nascite. Questi risultati, già molto positivi, lo diventano ancor di più se si considera che vi rientrano anche le donne immigrate, le quali abortiscono in media 3-4 volte di più di quelle italiane. Sono le cifre di una realtà troppo spesso offuscata da polemiche ideologiche. In questo libro, scritto da ""un medico cattolico che non ha obiettato"""", la storia dell'applicazione della legge 194 è percorsa con un'attenzione quasi maniacale ai fatti: dall'analisi puntuale degli articoli della legge alle storie concrete delle donne, dal confronto tra i dati nazionali e internazionali all'esame anno per anno dell'applicazione della 194. Con uno sguardo particolare a quella istituzione - i Consultori familiari - che ha avuto un ruolo determinante nel creare intorno a situazioni delicate, e a volte drammatiche, un tessuto di solidarietà, comprensione, aiuto, e al cui sostegno dovrebbero essere dedicate anche oggi energie e attenzione."" -
Il grand'ammiraglio Zheng-He e l'economia globale. Il ritorno della potenza cinese
Negli anni in cui Vasco De Gama con le sue imprese contribuiva a scrivere la storia dell'Occidente e del mondo intero, il grand'ammiraglio cinese Zheng He fu costretto ad ammainare le vele di seta rossa della sua immensa flotta. Il Celeste Impero preferì alle avventure nei mari il saldo dominio della terraferma. Oggi la Cina ha recuperato un ruolo di primo piano nell'economia globale e stravolgendo gli equilibri della finanza internazionale. Quali sono i meccanismi che hanno portato la Cina a controllare una larga quota del debito pubblico statunitense? Che cosa ha scatenato il boom dei prezzi delle materie prime? Esiste un rapporto tra petrolio e democrazia? La risposta a questi interrogativi sta nell'interdipendenza tra i fenomeni politici ed economici che l'autore porta alla luce, indagando le ragioni storiche e culturali di un Occidente da secoli abituato a dettare i ritmi dell'economia mondiale e ora smarrito di fronte al ritorno dell'Ammiraglio. Nonostante la Guerra Fredda sia finita da tempo, il mondo continua a reggersi sul fragile equilibrio della mutua distruzione assicurata: alle navi e ai missili si sono sostituite le obbligazioni, nuove armi con cui le grandi potenze si contendono il controllo dell'economia globale. -
Oltre il libro elettronico. Il futuro dell'editoria libraria
Quale può essere il ruolo del libro nell'attuale era digitale? Quali saranno i percorsi evolutivi del libro e del settore editoriale in un contesto sempre più dominato dalla Rete e dai media multimediali? Il libro elettronico si affermerà o fallirà nuovamente, come è già accaduto? In un'era di grandi e complesse trasformazioni, questo volume entra in profondità nei temi più attuali e rilevanti del mondo dell'editoria, con il contributo degli studiosi italiani e stranieri che più hanno lavorato in questo campo. La prima parte tratta della scrittura e dello conoscenza in rete, proponendo i saggi di Derrick De Kerchkove, Paolo Ferri e Stevan Harnad. La seconda introduce alle problematiche del settore editoriale scientifico, attraverso gli articoli di Jean Claude Guedon, Nicola Cavalli e Chris Armbrustel. La terza parte affronta lo studio del libro in quanto oggetto culturale e ipotizza le strade perché possa essere reinterpretato, grazie alle riflessioni di Adriano Solidoro, Priscilla Murphy, Paul Erickson, Gregory Crane. Un'opera, quindi, utile a chiunque sia interessato ai libri, all'editoria e al rapporto fra questi ultimi e le tecnologie di rete digitali. -
Il crepuscolo della televisione
La televisione da sempre ha due prerogative: essere fruita da quasi la totalità della popolazione per un tempo così ampio da essere nua delle principali attività ed essere stata fattore di unione del paese, aiutando a superare confini di spazio e a livellare le differenze di classe. Dagli anni Cinquanta il servizio pubblico ha educato larghe fasce di popolazione contribuendo a superare un diffuso analfabetismo, ha unificato la lingua del paese e ha diffuso il senso di appartenenza all'Italia. Negli anni Ottanta poi la tv commerciale ha dato una svolta nella programmazione e attraverso la pubblicità ha alimentato il fenomeno del consumismo, le cui logiche sono progressivamente cambiate. Ma il futuro della televisione generalista seguirà lo stesso percorso? -
La certezza incerta. Scritti su Giuseppe Semerari con due inediti dell'autore
Paradossalmente la sola certezza, capace di non lasciarsi vincere dallo scetticismo, è la certezza che abbia assimilate le ragioni dello scetticismo e abbia, perciò, rinunciato a qualsivoglia pretesa di assolutezza e definitività. Ciò, a cui la nuova scienza invita, è appunto il dubitare di un credere senza esitazioni. Noi possiamo parlare della nuova certezza, in quanto scopo di una ricerca e mezzo di ulteriore ricerca, come di una certezza incerta, in cui l'apparente contraddizione dei termini è piuttosto la espressione verbale di un modello di sapere impostato e regolato sulle effettive possibilità dell'uomo che ricerca e si pone il problema di ciò che può sapere e di come può sapere. Una certezza ci sembrerà tale non quando ci verrà estrinsecamente asserita la sua infallibilità, bensì quando, in rapporto alle premesse, alla situazione e alle procedure disponibili della ricerca, essa ci permetterà di risolvere i problemi che ce l'hanno fatta ricercare, senza però illuderci né autorizzarci a sperare che, per suo mezzo, noi ci saremo per sempre ritirati fuori da ogni problema. Quanto abbiamo prima chiamato ""certezza incerta"""", infatti, è espressione teoretica di quanto la """"colpevolezza ragionevole"""" è espressione etica. (Giuseppe Semerari)"" -
Vent'anni d'infanzia. Retorica e diritti dei bambini dopo la convenzione dell'ottantanove
Sono passati ormai quasi due decenni dalla sua formale approvazione presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ma, nella fìtta rete dei riferimenti sociali e normativi riguardanti i diritti dei minori, la Convenzione internazionale del 1989 rappresenta il testo più diffuso e utilizzato a livello globale nell'inquadrare e definire la problematica dei diritti umani associati alle generazioni più piccole. Nel nostro Paese si è proceduto fin da subito ad analizzare le implicazioni giuridiche che la ratifica comportava, mentre meno presenti sono stati gli approfondimenti che hanno colto la sua portata in campo sociale, economico e politico. Il volume mira a colmare tale lacuna raccogliendo le più importanti riflessioni e analisi di ricercatori ed esperti - ancora inedite in Italia - che in area anglosassone hanno vissuto e studiato le alterne vicende dell'affermazione e dell'applicazione di questa fondamentale Carta internazionale. Con la consapevolezza di fondo che ""prendere sul serio"""" i bambini e ciò che ne deriva in campo sociale, economico e politico costituisce oggi e costituirà nel prossimo futuro una delle principali sfide che possono essere poste al mondo adulto e ai sistemi di welfare. Una sfida alla quale una nuova formulazione della Convenzione potrà essere chiamata a dare il suo contributo, almeno all'interno della cornice dei diritti e dell'individuazione delle responsabilità politiche per la loro attuazione."" -
Scienza nuova e ragione
"I princìpi primi, gli assiomi, le regole di calcolo, le procedure di formalizzazione, le proposizioni e i loro legami sintattici, tutto ciò che, in breve, costituisce il contenuto e le strutture delle scienze obbiettive, presuppongono gli uomini esistenti (scienziati e no) coi loro bisogni materiali, con le loro necessità di ordinata convivenza, con le loro aspirazioni alla chiarezza e alla comprensione razionale. Non c'è scienza senza coscienza e non c'è coscienza senza l'essere dell'uomo al mondo""""." -
La filosofia come relazione
"La resistenza alla legge del tempo, l'isolamento dalla relazione o l'inserimento in questa in modo da renderla ulteriormente impossibile sono le forme diverse di presentazione del male, la cui possibilità è interamente racchiusa nell'ambito della relazione esistenziale. In fondo, quello che si dice male è l'errore sotto il profilo etico e l'errore, sia etico che gnoseologico ed estetico, è sopraffazione della relazione da parte di un termine della relazione stessa, è la superaffermazione solitaria di un termine della relazione che annulla la relazione. Errare è deviare, uscire dall'ordine e dalla coerenza relazionale""""." -
Variazioni sulla cura. Fondamenti, valori, pratiche
Da tempo il tema della cura supera i limiti tradizionali, che sembravano contenerla entro il campo della terapia oppure la legavano a una cultura di genere (una ""missione"""" femminile): attività clinica e pratiche parentali. La cura appare ora irriducibile al suo valore individuale e privato, e s'intreccia con il pubblico e con il politico, con i diritti e con la giustizia. L'atteggiamento del farsi carico di persone, cose e attività conosce, nello stesso tempo, un'estensione dell'oggetto e un'elaborazione metodologica. Acquista un senso nuovo, allora, il significato della cura in quanto modo d'essere fondamentale dell'uomo: aver cura degli altri e prendersi cura delle cose. In questo contributo a più voci, s'indagano ragioni e aspetti del ramificato percorso che la cura ha intrapreso: le questioni di fondamento e i loro risvolti ideologici, le implicazioni etiche, la dimensione pedagogica, i metodi e le competenze per le pratiche di cura nella loro cornice istituzionale. Contestualmente, si segnala il rovescio della cura: il pericolo che essa diventi strumento biopolitico di controllo dei corpi e delle vite, il possibile esonero del soggetto dalla gestione di se stesso e il suo affidamento a tecnici specializzati, la formazione e legittimazione di questi ultimi, e, infine, lo stesso venir meno della cura nella società dei produttori e dei consumatori, la progressiva e insidiosa crescita di un'indifferenza postmoderna."" -
Tutori volontari e bambini. L'esperienza del garante per l'infanzia nel Veneto
Da alcuni anni è presente nel Veneto un'iniziativa sociale innovativa. Essa consiste nell'adesione e formazione di oltre settecento persone, disponibili a svolgere - gratuitamente e con competenza - la funzione pubblica di tutore legale per minori d'età, pur non avendo con essi né legami di parentela, né di vicinato, né di altro tipo. Anzi, spesso si tratta di bambini e ragazzi stranieri recentemente arrivati in Italia. Questo volume ripercorre il cammino di tale iniziativa, promossa e coordinata dal Pubblico tutore dei minori del Veneto, accompagnata dal contributo scientifico dell'Università di Padova, corroborata dall'adesione delle istituzioni, dei servizi regionali e locali e dell'autorità giudiziaria del Veneto, e accolta con entusiasmo dalla società civile. Grazie al Progetto tutori il Veneto oggi dispone di un patrimonio aggiuntivo di cultura giuridica diffusa, di consapevolezza del valore dell'effettività dei diritti dei bambini e dei ragazzi, di solidarismo sociale e civile, di cittadinanza attiva. Uomini e donne capaci e disponibili a mettersi in gioco per concorrere a realizzare funzioni di ascolto, di promozione e rappresentanza: un volontariato capace di rinnovarsi, di aprirsi ai bisogni reali, riappropriandosi di una funzione - la cura delle giovani generazioni - che non può essere delegata alle sole istituzioni pubbliche. -
Ritorno della religione? Tra ragione, fede e società. Annuario di filosofia 2009
La modernità va verso la fine. Nel postmoderno sembra riaprirsi la dimensione etica e religiosa della coscienza in cui la secolarizzazione non è l'ultima parola, mentre muta il rilievo assegnato al fatto religioso nell'odierno contesto culturale. Le questioni sulla presenza delle religioni nel mondo contemporaneo e sulla possibilità di una teologia volta verso la politica, restano centrali in specie dopo i recenti sviluppi del pensiero laico, in cui alla filosofia si chiede di riappropriarsi dello stimolo proveniente dalle dottrine salvifiche. Tali problematiche esigono di riaprire la domanda sulla verità: di fronte alla presenza del fondamentalismo religioso, è ancora legittimo parlare di verità della religione? È difendibile il teismo dinanzi al dominante naturalismo? -
Diritti umani e culture altre. Sperimentazione dei farmaci e consenso informato nell'Africa subsahariana
Nel tentativo di elaborare una bioetica globale ispirata ai diritti umani, uno dei problemi più dibattuti nasce dal dubbio che il rispetto del requisito del consenso informato, nelle sperimentazioni svolte nell'Africa subsahariana, possa implicare l'imposizione dell'idea occidentale di autonomia personale a soggetti sperimentali appartenenti a culture nelle quali la formazione del consenso sembrerebbe percepita, diversamente che in occidente, come un processo coinvolgente la famiglia o la comunità alla quale il soggetto sperimentale appartiene. Questo lavoro, in un'ottica interdisciplinare unificata dalla ""sociologia dei diritti"""", discussa la presunta universalità del diritto all'autodeterminazione, sostiene, esaminando il caso delle sperimentazioni svolte nell'Africa subsahariana, come l'ipotesi normativa di Amartya Sen respinga la critica culturale ai diritti umani che legittimerebbe la strumentalizzazione, di una forma di relativismo che sottovaluta l'evoluzione delle società e delle culture, ignorando anche che spesso l'ostacolo all'esercizio del diritto all'autodeterminazione sarebbe il ricatto sanitario perpetrato a danno di individui che si assoggettano alla sperimentazione ritenendola l'unico modo di avere accesso alle cure. Viene altresì sottolineata la centralità dell'elaborazione, secondo un accordo transposizionale su valori condivisi da diverse culture, di nuove regole per le sperimentazioni."" -
L' innovazione biotecnologica e la tutela dei diritti fondamentali
Le biotecnologie nei settori della cura e della produzione animale e vegetale propongono situazioni nuove che prospettano rischi di lesione dei diritti fondamentali individuali e collettivi già consolidati o necessità di formulare ""nuovi diritti"""". Con riferimento agli organismi geneticamente modificati, il volume raccoglie le riflessioni di diversi studiosi sui rischi di lesione sia dei diritti fondamentali individuali, come ad esempio il diritto alla tutela della salute e alla libertà di scelta del consumatore, sia dei diritti fondamentali collettivi, quali quelli delle future generazioni a un ambiente salubre, il diritto alla preservazione ambientale e alla biodiversità, nonché i rischi di lesione dei diritti derivanti dalla ridefinizione degli equilibri sociali ed economici, prodotta per l'appunto dalla ricerca e dalla diffusione degli ogm."" -
L' altra fatica. Lavoro femminile nelle fabbriche dell'Alto Milanese 1922-1943
Il fascismo amava indicarlo come un modello di modernità industriale, e l'immagine dell'Alto Milanese non tradiva certo questa descrizione: una miriade di fabbriche piccole e grandi ne ricopriva il territorio, non lasciando quasi spazio alla pratica dell'agricoltura. Fabbriche tessili, soprattutto, dove decine di migliala di donne, ogni giorno, consumavano La loro fatica. Proprio a queste donne è dedicato il lavoro di Nicoletta Bigatti, che attraverso una lunga ricerca tra le fonti archivistiche più svariate e un'attenta e partecipata raccolta delle testimonianze delle protagoniste ha ricostruito la loro vita di mogli, madri e lavoratrici in una società che ben poco spazio ed attenzione dedicava a questa fatica ""al femminile"""". Ne risulta un racconto vivo, un racconto non della """"storia"""" in astratto, ma di tante """"storie"""" piccole e sconosciute, non per questo meno importanti e significative."" -
Oltre il collocamento obbligatorio. Valorizzazione personale delle persone con disabilità e produttività nel mondo del lavoro
Nell'affacciarsi al mondo del lavoro, le persone con diversa abilità si espongono a un rischio ricorrente: essere accorpate entro un'unica categoria quella dei ""diversamente abili"""", appunto - senza che il selezionatore proceda a un'analisi ulteriore delle attitudini e delle competenze dei singoli. È questo il tema, sempre più attuale, dell'articolata ricerca presentata in questo volume, sostenuta dal CIRAH e realizzata dal Laboratorio Armonia della SDA Bocconi e da Astra Ricerche, dalle cui pagine emerge la necessità di introdurre nel mondo del lavoro una cultura della soggettività che consenta, anche nei processi di selezione, di rilevare le competenze peculiari di ognuno e di metterle poi coerentemente alla prova nel contesto organizzativo. Un approccio più maturo e raffinato alla """"diversità"""", comunque intesa, che si rivelerebbe vantaggioso, oltre che per le persone interessate, per le stesse aziende, che passerebbero da un'applicazione puramente burocratica delle norme in materia, all'opportunità di sviluppare appieno il potenziale dei propri collaboratori.""