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Storie dell'altro cinema
Che cosa ci facevano i cinesi a Torino? E cosa accomuna un regista zarista quale Evgenij Bauer e uno bolscevico quale Aleksandr Medvedkin? Un cantante nero quale Paul Robeson e un fotografo bianco quale Paul Strand? Un bengalese quale Satyajit Ray e un senegalese quale Sembene Ousmane? Cosa può legare i cineasti di Ucraina, Uzbekistan, Armenia da un lato e quelli di Serbia, Croazia, Slovenia dall'altro? Per cosa si battevano Humberto Mauro, André Malraux, Yilmaz Gùney? Amavano lo stesso cinema sir Michael Balcon e Andy Warhol, Powell & Pressburger e Kon Ichikawa, Sergej Jutkevic e Costa-Gavras? Il lettore troverà tutte le risposte nelle storie raccolte in questo volume, in cui Casiraghi, con le consuete qualità di affabulatore, ci racconta, accanto a nomi a tutti noti, nomi dimenticati ma sempre caratterizzati da almeno tre elementi: libertà, innovazione e poesia. Se rivoluzionari, meglio ancora. Perché Karl, che il cinema ha tentato invano di tradurre sullo schermo, e Groucho, Chico, Harpo, che il cinema ha tentato invano di imbrigliare, recano lo stesso cognome: Marx. -
Lo scialle. Leggenda spagnola. Ediz. illustrata
Dedicato a... alle principesse in erba, belle, intelligenti e gentili, anche se un po' sbadate. Sancica, la figlia del fornaio, non solo è bellissima, ma possiede anche grazia, gentilezza e intelligenza. Le sue doti, unite al dono di una misteriosa ricamatrice, le faranno conquistare il regno di Spagna. Una delicata leggenda sul caratteristico e femminile ornamento tradizionale spagnolo. Età di lettura: da 6 anni. -
La vita di Gesù narrata ai ragazzi da Cesare Angelini
"Ha detto Bousset che non si conosce veramente e utilmente Dio, se non attraverso Gesù, la cui viva presenza conta a tal punto che, se la togliessimo, ne resterebbe modificato tutto il concetto del mondo. Perché egli è un elemento permanente della nostra organizzazione spirituale. In lui il mondo ha trovato la sua luce: la Luce che illumina la stessa Bellezza di Atene, purifica la Forza di Roma. E qui siamo, naturalmente, alla Vita di Gesù. Non suggeriremo i criteri con cui andrebbe scritta: e poi, ciascuno ne ha dei suoi personali. Qui si dice solo che, per scrivere la vita di Gesù, bisognerebbe prima avere molto amato e molto camminato, per giungere, freschi, alla sua raggiante presenza. Poi si aggiunge che, più la narrazione aderirà al racconto evangelico - dove quella sua vita si inventa ogni giorno - e più sarà lirica: e più avremo un Gesù vivo. Bisogna persuadersi che chi voglia ricostruire una """"vita di Gesù"""" nulla ha da aggiungere ai Vangeli: tutto l'incanto è già lì, e tutta la pienezza. O, se qualcosa proprio si vuol aggiungere, ecco, innamoriamo la fantasia del fanciullo nel Quinto Evangelo che è la Terra Santa: il suo paese. Naturalmente in una """"vita"""" scritta per fanciulli, dovrà aver vivo spicco l'aspetto particolarissimo di Gesù amico dei fanciulli, che spesso li chiama volentieri a Sé e li abbraccia."""" (Da una lettera di Ada Negri a Cesare Angelini) Età di lettura: da 8 anni." -
La lunga strada del rock. Canzoni, desideri, religiosità nelle storie di un cronista musicale
C'è chi prende tutto sul serio, anche le cose comiche. C'è chi si domanda chi è e dove va. C'è chi suona, chi canta e chi si distrugge di alcol e sostanze varie. C'è chi si ritiene vecchio a 30 anni e chi rinasce a 75. Sono le rockstar: guadagnano miliardi, vengono adorate da ragazzi di ogni estrazione sociale e spesso finiscono con il non sapere più chi sono e cosa stanno facendo. Circa trent'anni di interviste, recensioni, concerti, festival, incontri e reportage dal mondo del rock, e poi ancora rap e blues, country: è il contenuto di questo libro scritto da un cronista che nel corso della sua professione ha incontrato, e raccontato, alcuni abitanti del pianeta musicale, fra i quali Pink Floyd e Francesco Guccini, Eric Clapton e Giovanni Lindo Ferretti, Eagles e Giorgio Gaber, Metallica e Antonello Venditti, Vasco Rossi e Bob Dylan, e molti altri. Walter Gatti non si limita però a comporre una rassegna (per altro ricca di informazioni e curiosità inedite) di personaggi e storie, piuttosto descrive l'evoluzione culturale del fenomeno ""rock"""" e ne propone un'interpretazione cristiana che sorprenderà parecchi lettori. In questo genere musicale, infatti, le pulsioni autodistruttive di tanti suoi protagonisti e i meccanismi alienanti del mercato e del business si intrecciano spesso con una aspirazione spirituale, che ha portato moltissimi musicisti a dichiarare che è Gesù il loro più autentico punto di riferimento. Prefazione di Andrea Monda. Postfazione di Giuseppe Frangi."" -
Tribolati, ma non schiacciati. Storie di persecuzione, fede e speranza
Dei cristiani perseguitati si parla sempre come di vittime, e raramente come di testimoni: si sottolinea la violenza e l'ingiustizia di cui sono oggetto più della fede con cui affrontano la prova e della carità che hanno verso i loro persecutori. Rodolfo Casadei racconta il coraggio degli oppressi e come abbiano saputo trarre il bene dal male, con storie poco note o del tutto sconosciute, che prendono forma pagina dopo pagina e ci permettono di incontrare grandi figure umane. Gli iracheni che hanno testimoniato Cristo durante l'eccidio nella chiesa siro-cattolica di Baghdad e hanno cercato di convertire i terroristi che li tenevano in ostaggio; la vedova del Presidente della Commissione Giustizia e Pace di Juba (torturato e fatto sparire dai servizi segreti di Khartoum) che promuove i diritti delle donne sud-sudanesi che si trovano nelle sue stesse condizioni; la giornalista cristiana libanese May Chidiac sopravvissuta alla bomba che l'ha mutilata, divenuta segno di contraddizione tanto per Hezbollah quanto per la Chiesa maronita; i mujaheddin iraniani che hanno conosciuto il cristianesimo e si sono convertiti mentre erano prigionieri degli americani e del nuovo governo iracheno; i cristiani iracheni che tornano nel loro paese mentre tanti continuano a fuggire e quelli rapiti che hanno rifiutato di cambiare religione; l'arcivescovo di Mosul monsignor Paulos Faraj Rahho, rimasto al suo posto nonostante ripetute minacce e morto durante il sequestro. Prefazione di Louis Sako. -
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati
Fra tutte le Beatitudini, Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati è oggi la più difficile da accettare. Nella società attuale, dominata dall'edonismo, il paradosso espresso da Matteo 5,4 risulta incomprensibile. La cultura secolarizzata, che promuove l'illusione che la scienza e la medicina possano sconfiggere definitivamente il dolore, non è in grado di rispondere alla domanda radicale di Giobbe e di Dostoevskij: perché gli innocenti continuano a soffrire ingiustamente, senza ragione? Nel suo saggio Lucetta Scaraffia ripercorre la storia del rapporto fra il cristianesimo e il mistero della sofferenza, mettendo in luce le implicazioni teologiche, etiche ed esistenziali dei due atteggiamenti fondamentali assunti dai cristiani nei confronti di questa terribile realtà connaturata alla condizione umana: la carità attiva nell'amore del prossimo e l'esaltazione del valore del dolore nelle pratiche del misticismo più radicali ed estreme. ""Consolatore degli afflitti"""" è la professione esercitata dal protagonista e voce narrante del racconto di Eraldo Affinati. Lo scrittore romano prosegue, in forma narrativa, l'analisi e il commento del messaggio evangelico che, nutrendo per così dire personaggi, situazioni e ambienti del mondo """"fantascientifico"""" e surreale di un Regno intermedio, conserva la sua perenne validità per la nostra vita quotidiana."" -
Cento specie di amori. Lettere dalla Cambogia
Le lettere e gli articoli di ""Cento specie"""" di amori raccontano il tempo di grazia trascorso da padre Alberto in Cambogia, dal 2001 al 2011. La sua missione è a Prey Veng, piccolo capoluogo di provincia, 100 km a est della capitale Phnom Penh, sulla via che porta verso il Vietnam del Sud. Padre Alberto comincia da zero perché nessun prete cattolico ha abitato prima in quella città e nessuno lo attende, se non un manipolo di cristiani, quasi tutti di origine vietnamita. Ciononostante accoglie la destinazione con molto entusiasmo e impegno, quasi come chi raggiunge un punto di non ritorno ed è chiamato a giocarsi tutto. Questa condizione genera in lui la volontà di andare non oltre, ma verso l'evidenza povera delle cose, e fare in modo che la fede diventi sguardo nuovo, impulso conoscitivo, del Mistero di Dio e del Mistero dell'uomo. I testi qui raccolti sono il frutto di """"un modo di guardare al creato e di usare i sensi per cogliere nelle cose quanto più significato possibile"""". Proprio lo stare a Prey Veng, senza strutture o tradizioni precedenti il suo arrivo, persuade padre Alberto a obbedire alle limitazioni imposte dalla realtà, e lo porta a scoprire che quella stessa realtà non è """"semplicemente coestensiva al visibile"""": è molto di più."" -
Percorsi della bellezza. Per un'estetica teologica
"Il Cristianesimo è il principio sovrabbondante e mai superabile di ogni estetica, la religione estetica per eccellenza"""" ha scritto Hans Urs von Balthasar. La rilevanza teologica della Bellezza è però come un fiume carsico, che si mostra e si nasconde lungo tutto il corso della storia cristiana. In questo ampio e approfondito studio Umberto Casale affronta l'argomento seguendo tre differenti itinerari. Il primo è dedicato alla filosofia greca antica (Platone, Aristotele, Plotino), che sul tema della Bellezza ha prodotto riflessioni di grande intensità e fascino, che illuminano anche le epoche successive fino ai giorni nostri. Il secondo analizza la tradizione biblica (del primo e dell'ultimo Testamento): la Bibbia costituisce infatti un vero e proprio """"codice estetico"""", da cui in ogni tempo hanno tratto ispirazione l'architettura, la pittura, la scultura, la musica... Il terzo percorre la tradizione teologica (orientale e occidentale) dalla Patristica al Medioevo, dalla modernità alla stagione contemporanea, attraverso gli autori che, con la vita e con le opere, hanno illustrato la Bellezza che salva, la Gloria di Dio splendente nel volto del Cristo (crocifisso e risorto): Agostino, Dionigi Areopagita, la Filocalia (per la Patristica), Tommaso d'Aquino (per il Medioevo); Kierkegaard, Dostoevskij, Florenskij, Balthasar e Ratzinger-Benedetto XVI (per l'epoca moderna e contemporanea)." -
Giovanni XXIII. Angelo Giuseppe Roncalli, una vita nella storia
"La chiave ermeneutica per comprendere appieno la figura di Angelo Giuseppe Roncalli è quella della spiritualità da lui assorbita durante l'adolescenza e poi rigenerata nella quotidianità di ogni esperienza, primariamente come fiducia in Dio e nell'uomo sua immagine. È un elemento che abbiamo tenuto ben presente nella nostra biografia, quasi un filo che lega decisioni e scritti, anche negli esercizi più alti del governo della Chiesa, quando il potere spirituale può essere scalfito da preoccupazioni di ruolo o d'immagine, stretto da steccati di ordine politico o di opportunità. E chi insegue questo filo scopre via via quanto tale spiritualità sia stata vissuta nel tenersi """"sempre con Dio e con le cose di Dio"""", e nella consapevolezza di una fraternità universale che preferisce innalzare ponti piuttosto che barriere. Vi è dunque anche l'adesione completa alla Parola, sorgente di pensiero e di azione, tra le cifre che segnano questa vita. Ma l'adesione a questo nucleo si carica pure di valenze creative perché sostenuta dalla continua attenzione alla Storia dove il Vangelo deve essere calato. Per questo, quasi a sigillo del suo percorso esistenziale, resta l'attualità del messaggio lasciatoci dal pontefice sul letto di morte: 'Ora più che mai, certo più che nei secoli passati, siamo intesi a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica.'"""" (Dall'introduzione)" -
Teresa di Lisieux. Il fascino della santità. I segreti di una «dottrina» ritrovata
Teresa Martin: una vita - soli 24 anni - tutta nascosta e conclusa nel 1897. Un anno dopo le sorelle pubblicano col titolo ""Storia di un'anima"""" i suoi ricordi di famiglia manipolati da loro con le migliori intenzioni. Da allora un oceano di simpatia e di devozione: Teresa beata (1923), santa (1925), protettrice della Francia e Patrona delle Missioni in tutto il mondo... Così, nel 1932, si chiese a Pio XI di proclamarla Dottore della Chiesa, ma il Papa reagì bruscamente: una donna! E questa sua pretesa """"dottrina"""" era già nel Vangelo! Neppure parlarne, e per questo neppure pensarci! Del resto a detta delle sue stesse sorelle """"nessuno pensava che avesse una dottrina"""". Tuttavia, a poco a poco, grazie al lavoro dello storico André Combes e al recupero dei suoi veri scritti, cominciarono a uscire """"particolari fulgori di dottrina"""" che hanno """"fatto risplendere il fascino del Vangelo"""". Lo ha scritto Giovanni Paolo II proprio nel proclamarla """"Dottore"""" il 19 ottobre 1997: Teresa, """"giovane, donna e contemplativa"""" mostra una """"sapienza infusa, cioè la lucida, profonda assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede"""". Oggi è """"Dottore dell'Amore"""" e mostra all'uomo del Terzo Millennio la novità centrale della fede, la sua adozione per grazia a """"figlio"""" di Dio, reso capace di riamare Dio e il prossimo con lo stesso """"Amore"""" che è in Dio. In questo libro è descritta la vicenda che ha portato Giovanni Paolo II al rovesciamento del """"no"""" di Pio XI, con il suo """"sì"""" confermato da Benedetto XVI il 6 aprile dello scorso anno."" -
Vivere fino alla fine. Accompagnamento e cura della persona morente
Trovarsi di fronte a una malattia giunta in fase avanzata o terminale è un'esperienza che rischia di far precipitare il malato (e la sua famiglia) in un abisso di disorientamento e a volte di disperazione. La fine della vita è spesso vissuta come un anticipo della morte, come un periodo buio durante il quale non resta che attendere, magari nell'abbandono terapeutico, che si compia un triste destino. All'origine di questo dramma vi sono differenti fattori: la scarsa capacità dei curanti di affrontare la situazione e di assistere globalmente la persona, la difficoltà dei pazienti e dei loro congiunti di accedere ai giusti percorsi di cura, lo scarso interesse della nostra società per malati poco ""redditizi"""" e anzi molto """"costosi"""". In questo libro l'autore cercherà di chiarire in modo semplice alcuni concetti di base (cure palliative, eutanasia, testamento biologico ecc.) attorno ai quali una cattiva informazione costruisce spesso, magari inconsapevolmente, un clima di paura. Inoltre, l'analisi della legislazione francese in materia, frutto di una lunghissima e articolata riflessione, offrirà un esempio di come si possa affrontare la fine della vita anche dal punto di vista legislativo. L'obiettivo è quello di aiutare pazienti, famiglie e curanti ad affrontare insieme, in un clima diverso e possibilmente positivo e sereno, la malattia inguaribile giunta in fase terminale."" -
Il principe ranocchio o Enrico di ferro-Le tre piume
"Il principe ranocchio"""": una principessa capricciosa, un ranocchio fastidioso, un gesto di rabbia necessario alla trasformazione, perché nessuno può liberarlo dall'incantesimo se non lei. Ecco gli ingredienti di questa fiaba. Senza dimenticare Enrico, il più grande amico che si sia mai trovato. Dedicato alle principesse belle e capricciose, a chi si vede ranocchio ma si sente un principe, a chi si vede principe ed è un ranocchio, a chi ha un amico come Enrico e a chi è come Enrico. Una principessa capricciosa, un ranocchio fastidioso, un gesto di rabbia necessario alla trasformazione, perché nessuno può liberarlo dall'incantesimo se non lei. Ecco gli ingredienti di questa fiaba. Senza dimenticare Enrico, il più grande amico che si sia mai trovato in una fiaba. """"Le tre piume"""": tre piume per conoscere il proprio destino di principi. Una vola a est, una a ovest, e se la terza si ferma a terra vicino a te? C'è un mistero nascosto in tutta la realtà, anche sotto i tuoi piedi, meglio avere occhi e cuore. Età di lettura: da 6 anni." -
The Chesterton review. Vol. 2: Poesie di Chesterton. Chesterton come giornalista. L'uomo vivo in Chesterton.
Secondo numero della edizione italiana della Chesterton Review, rivista del G.K. Chesterton Institute for Faith & Culture, in collaborazione con La Civiltà Cattolica. La rivista raccoglie, oltre alle note introduttive di Gloria Garafulich-Grabois del Chesterton Institute for Faith & Culture e di padre Antonio Spadaro, scrittore de La Civiltà Cattolica e vicedirettore della Chesterton Review, e di Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana, due poesie di G.K. Chesterton - sia nel testo inglese che nella traduzione in lingua italiana - tratte dalla prima raccolta poetica tradotta in italiano, gli atti del Convegno su Chesterton a Roma del Maggio 2012, nonché articoli, recensioni e commenti. -
Storia di F. Ozanam. L'uomo che non aveva paura della crisi
Vissuto tra i grandi conflitti sociali ed economici della Francia post-rivoluzionaria - in una temperie culturale non così diversa dall'attuale, segnata profondamente dalla modernità, dal laicismo e dal materialismo d'impronta scientifica -, Frédéric Ozanam (1813-1853), fondatore della Società di San Vincenzo de' Paoli, non maledisse il suo tempo né si lasciò sedurre dalla violenza. Si indignò invece di fronte all'ingiustizia e alla povertà, trovando sempre il coraggio di rialzarsi dalle sconfitte personali e di immaginare strade nuove. Precursore della dottrina sociale della Chiesa, ma soprattutto testimone dell'impegno per una società più giusta, Ozanam è l'icona di un cristianesimo giovane, e non solo per motivi anagrafici: giovane fu il suo temperamento, il suo idealismo, la sua voglia di cambiamento. Come pure il suo modo di leggere il Vangelo. Ed è bello ricordare come Giovanni Paolo II - in occasione della beatificazione del 1997 - ne abbia sottolineato l'""ardore"""", l'impazienza, la febbre da futuro che dovrebbe essere il termometro della vitalità di ogni comunità cristiana, sempre ma specialmente nei periodi di crisi."" -
Una vita da film. Come il cinema e la filosofia possono aiutarci a vincere le sfide della vita
La vita umana ha un senso? E se sì, quale? Da che cosa o da chi proviene? E che senso ha, o può ricevere, la nostra vita, l'unica che davvero ci appartiene? In uno stile chiaro e divulgativo, il testo va alla ricerca di possibili risposte con l'aiuto della filosofia e del cinema, considerate due attività sorelle, in costante e serrato dialogo tra di loro. Sette film famosi (Il Gladiatore; Carlito's Way; Se mi lasci ti cancello; Déjà vu; Oxford Murders; Una settimana da Dio; lo, robot) sollecitano e introducono altrettante riflessioni filosofiche sul mistero dell'esistenza che chiamano in causa Aristotele, Marco Aurelio, Leibniz, Nietzsche, Heidegger, Wittgenstein, e tanti altri ancora. I temi affrontati - la libertà e la necessità, la memoria e la progettualità, l'etica dei principi e quella delle conseguenze, la razionalità e il sentimento - sono argomenti cari al dibattito filosofico di ogni tempo, ma in questo caso sono considerati a partire dalla loro concreta incarnazione nelle vicende esemplari dei protagonisti dei film. Dall'indagine emerge quale filo rosso decisivo il concetto di biografia, una vita che da puro fatto biologico si trasforma in evento propriamente umano, il cui senso è affidato alla libertà e alla responsabilità di ciascuno. -
Beniamino e l'orologio magico. Ediz. illustrata
"Beniamino come d'abitudine tornava da scuola in solitudine, spensierato scendeva a valle con lo zaino sulle spalle"""". Sembra un giorno come tanti per Beniamino, ma non lo è. Questa volta infatti un trovato lungo il percorso trasformerà il ritorno da scuola in un viaggio meraviglioso che, attraverso incontri fantastici, lo porterà a imparare una lezione preziosa e poi a ritrovare la strada di casa: Entrò e cercò la madre con lo sguardo pronto a scusarsi per il forte ritardo ma lei non fu per niente sorpresa anzi lo accolse con voce distesa: """"Ciao Beniamino, sei tornato così presto?"""" Lui stranito pensò: """"Sogno o son desto?"""". Aveva la sensazione che fosse passata non solo mezz'ora, ma un'intera giornata. Età di lettura: da 5 anni." -
Tutto il tempo che occorre
Di ritorno da Gerusalemme, dove ha trascorso il Capodanno, Lea è costretta a una lunga attesa all'aeroporto di Praga. In Israele ha incontrato Anna Paserman, figlia di un ebreo che negli anni bui della seconda guerra mondiale aveva trovato rifugio nella casa dei suoi nonni. Anna le ha rivelato un segreto riguardo alla storia della sua famiglia che ha messo in crisi le certezze di una vita. Mentre aspetta l'aereo che la riporterà in Italia, Lea si ritrova così a fare i conti con un passato ignoto e doloroso, nel quale le persone a lei care, i suoi genitori, i fratelli riaffiorano alla superficie dei ricordi sotto una luce nuova e tante mezze verità della sua esistenza acquistano un significato non più eludibile. Riemergono come fantasmi la madre Valeria, prigioniera di un matrimonio infelice e sprofondata in una religiosità bigotta; il padre volontario nella Repubblica di Salò; il fratello Giulio, amatissimo, esuberante, omosessuale, destinato a una fine prematura. E poi gli uomini che Lea ha amato - lo scultore Rinaldo; Roberto, il futuro marito, un uomo fragile e introverso; lo psichiatra Nicola - e le tante storie fuggevoli che hanno riempito la sua inquietudine, sullo sfondo della grande storia italiana, dal dopoguerra con il suo strascico di odio all'alluvione di Firenze, dal '68 agli Anni di Piombo, fino a Mani Pulite e alla Seconda Repubblica. Riuscirà Lea a riconciliarsi con il proprio destino e a trovare finalmente un po' di serenità? -
Per un'economia giusta
Ci vorrebbe una nuova economia, più giusta: sempre più spesso si sentono riecheggiare queste parole, nel dibattito politico come nella società civile. Ma quali caratteristiche dovrebbe avere questa nuova economia? E in che senso dovrebbe essere diversa dal sistema attuale, che bene o male ha procurato un benessere diffuso e assicurato una rete di sicurezza anche alle fasce più deboli della popolazione? La riforma del sistema economico vigente ruota intorno ad alcuni punti ineludibili: la sostenibilità economica, la giustizia sociale, il rispetto dell'ambiente, ma ciò che più conta, scrive Reina, è che cambi la scala di valori su cui ""si regge"""" la nostra società: basta allo sfruttamento incondizionato delle risorse, basta alla crescita continua, basta alla speculazione finanziaria, basta alla ricchezza esclusiva, basta ai manager onnipotenti e iperpagati, basta alle banche che fanno trading. Torniamo invece all'economia reale, alla manifattura, alla produzione di servizi utili alla cittadinanza, a un benessere orizzontale e inclusivo, a un'imprenditoria innanzitutto responsabile, alle banche commerciali e di territorio. In dodici capitoli, scritti con la competenza del tecnico e l'indignazione del cittadino, Reina propone una ricetta contro l'iniquità del presente, individuando storture ed eccessi, nella convinzione - sempre più condivisa - che l'economia del futuro o sarà più giusta dell'attuale o non sarà un'economia libera e di mercato. Prefazione di Marco Vitale"" -
La rivoluzione biopolitica. La fatale alleanza tra materialismo e tecnica
La tecnica ci lusinga offrendoci l'antidestino - la vittoria sul destino biologico inscritto nei nostri geni - e la liberazione dai vincoli dell'umano. Ma a quale prezzo? Aldous Huxley riteneva che ci sarebbero voluti secoli per pervenire alla società totalmente organizzata. Pochi decenni dopo esistono invece i mezzi per giungervi attraverso una rivoluzione che mette le mani sulle radici stesse dell'uomo. L'alleanza tra materialismoe tecnica instaura infatti sull'essere umano, ormai inteso come mero pezzo della natura, il potere biopolitico (biopower), che conduce a esiti opposti, ma ugualmente inquietanti: il superamento della barriera uomo-animale da un lato e il ""postumano"""" propiziato dall'ingegneria genetica dall'altro. I massimi fattori di resistenza sono rappresentati dalle nozioni di persona, di umanesimo condiviso, di etica libera dall'utilitarismo. Esse articolano un'idea di conoscenza e di discorso pubblico che non sono solo lo specchio delle possibilità tecniche offerte dalla scienza, ma che esprimono in pieno l'irriducibile dignità etica dell'uomo."" -
Una finestra, come una pupilla
Finestra illuminata Otto... nove... anche un tocco: e lenta scorre l'ora; ed un altro... un altro. Uggiola un cane. Un chiù singhiozza da non so qual torre. È mezzanotte. Un doppio suon di pesta s'ode, che passa. C'è per vie lontane un rotolìo di carri che s'arresta di colpo. Tutto è chiuso, senza forme, senza colori, senza vita. Brilla, sola nel mezzo alla città che dorme, una finestra, come una pupilla Dedicato a... A chi ama i colori e i suoni della natura. A chi si emoziona davanti ai paesaggi e ai fenomeni del cielo e della terra. A chi sa ascoltare il ritmo e la musica delle parole. A chi vuole riconoscere le armonie dell'universo. A chi legge nella ricchezza del mondo la ricerca di un senso profondo... Guarda. Per il mar passeggia il vento e sospinge un bastimento carico, carico di... fiabe e novelle della grande tradizione letteraria e leggende da tutto il mondo. Per vivere grandi avventure seguendo una stella. Età di lettura: da 6 anni.