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Nachhaltiges Garteln für Einsteiger. Balkon, Hochbeet und Garten. Ressourcenschonend gärtnern mit der Natur
Der umfangreiche Ratgeber fasst alle Grundlagen des Gärtnerns für angehende Hobbygärtner kurz und knapp, praxisnah sowie mit zahlreichen Fotos zusammen. Für Hochbeete, normale Beete oder auch Balkonkästen empfiehlt der Gartenexperte beliebte Gemüsesorten, Kräuter, Obst, Blumen und Stauden und gibt wesentliche Tipps für eine prächtige Ernte. Von der idealen Pflanzenauswahl, über die Vorbereitung des Bodens, Aussaat, Pflanzungen, Pflege und Ernte – Anfänger sowie Geübte werden optimal begleitet. Dabei setzt Andreas Modery, den man aus dem Fernsehen und Radio kennt, auf Nachhaltigkeit sowohl bei der Aktivierung und Förderung der Pflanzen als auch bei der Auswahl des richtigen Gartenwerkzeuges. Bienen und anderen nützlichen Helfern aus der Tierwelt wird ebenso ein Kapitel gewidmet, wie dem sich verändernden Klima und den daraus entstehenden Folgen für unseren Garten. Inklusive Pflanz- und Erntekalendern sowie kurze Rezepte für selbstgemachte Pflanzungsstärkungsmittel. Mit diesem Ratgeber wird jeder Daumen grün! -
Il libro dei canederli. Le migliori ricette delle Dolomiti facili da preparare
I canederli, il “piatto nazionale” delle Dolomiti, sono presenti nella cucina della regione alpina in tutte le grandezze, forme e variazioni. Queste delizie sono un sinonimo della cucina tradizionale contadina di tutte le regioni alpine e sono una pietanza molto versatile. Ben saporiti o dolci, semplici o raffinati, classici o di nuova creazione: i canederli sono un piatto molto vario di cui non si può più fare a meno in cucina. Il canederlo, che un tempo offriva la possibilità di riutilizzare i resti del giorno prima, vive nell'epoca della sostenibilità e della regionalità un vero e proprio rinascimento: è raro che un piatto si possa combinare in modo così vario, reinterpretare con pochi ingredienti e servire come antipasto freddo, zuppa, primo piatto, contorno o addirittura come squisito dessert. Anche nei modi di prepararlo non si pone limite alla fantasia – lessato, cotto al vapore, arrostito, cotto al forno oppure proposto in agrodolce. Il team altoatesino “So kocht Südtirol” mostra con facili spiegazioni come sia veloce e facile cucinare i canederli e i metodi migliori per ottenere un ottimo risultato. Le ricette, provate più volte, sono di facile comprensione e arricchite con tanti suggerimenti e foto che illustrano i procedimenti passo per passo. Non manca una piccola enciclopedia per una perfetta riuscita. -
Un binario per Fiemme. Cenni storici, episodi e vicende paesane sul «trenino» più conteso fra Trento e Bolzano (1891–1963)
I dodici capitoli del libro raccontano, a partire dalla prima idea e fino alla sua realizzazione, la vivace e turbolenta storia della ferrovia per la Val di Fiemme, la bravura tecnica e lo straordinario lavoro profuso dagli uomini che la portarono a termine. Allo stesso tempo viene narrata anche la straordinaria storia del tempo e degli eventi successivi. Il 4 febbraio 1896, la Dieta regionale del Tirolo decide di finanziare la linea ferroviaria Egna-Moena. Per molti anni vi furono, tra Trento e Bolzano, contese e contestazioni per la scelta del tracciato definitivo. Il processo decisionale subì una impennata con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando l'esercito austro ungarico si trovò nella necessità di rifornire il fronte del Lagorai. Tra il primo colpo di piccone e l'apertura del tracciato Ora-Castello di Fiemme il 15 aprile 1917 ci vollero appena nove mesi e mezzo. Dismessa la funzione militare, dopo neanche due anni di guerra, la ferrovia viene ad assumere un'importanza crescente per lo sviluppo economico e sociale dell'intero territorio interessato. -
Bambini e genitori
Le famiglie restano il luogo eletto dell’intimità e dell’identità, nonostante la tendenza all’individualismo e alla personalizzazione che connotano le attuali relazioni sociali. Ed è proprio in virtù di questo contrasto che la questione della responsabilità diviene cruciale, in quanto tiene insieme l’aspetto della persona e quello della relazione, ambedue orientati da, e verso, un’etica della cura, veicolata culturalmente e giuridicamente. Il volume, esito del lavoro teorico ed empirico di quattro gruppi attivi nelle Università di Milano, Padova, Torino e Urbino Carlo Bo, pone dunque l’accento sulla responsabilità nelle famiglie, declinata sul versante della responsabilità di padri e madri, e di quella di figli e figlie, con particolare attenzione in tal caso al tema dell’autonomia. Come interpretano i genitori la propria responsabilità rispetto al loro ruolo sociale a giuridico e rispetto ai figli? E come se la prospettano questi ultimi? Muovendo da tali interrogativi, la ricerca ha tentato di individuare le condizioni e le regole che orientano la responsabilità e le sue pratiche, anche allo scopo di definire, sotto il profilo delle politiche di welfare, dove finisce la responsabilità del genitore e dove comincia quella della collettività, dei servizi, dello Stato, ed eventualmente del minore. Mediante tecniche e strumenti d’indagine che vanno dai questionari alle interviste in profondità e ai focus group, il tema della responsabilità (e dell’autonomia) è stato contestualizzato e analizzato in vari modelli di famiglia e in diversi ambiti sociali, inclusi quelli educativi e dei servizi. Ne emerge un quadro complesso e diversificato, caratterizzato da cambiamenti importanti ma anche da persistenze inaspettate rispetto al passato. -
Diario di un naufragio. Italia 2003-2013
Il presente come storia. La forma è quella di un diario che ripercorre anno dopo anno la trama del nostro passato più recente sul filo di una originalissima ""memoria individuale"""", intessuta di raffronti tra i giudizi del momento e le valutazioni che l'autore ne può dare oggi. Una parabola impressionante: dall'apparente consolidarsi della seconda Repubblica al suo rovinoso crollo. Sullo sfondo, crisi e bufere globali, dal dramma di Nassiriya al """"pericolo greco"""", dagli attentati di Londra e Madrid a una crisi economica internazionale che disvela gli inganni del neoliberismo. Sino al nodo dell'Europa, e all'""""angoscia da spread"""". Un interrogarsi sul lungo permanere della stagione berlusconiana. Su tutte, una domanda. Perché questi processi hanno trovato così deboli anticorpi? Perché la stagione berlusconiana ha potuto protrarsi così a lungo? Il libro diventa una riflessione impietosa sull'inadeguatezza della sinistra italiana, sulla sua incapacità di progettare il futuro e di modificare radicalmente il proprio modo di essere restituendo ai cittadini la fiducia nella democrazia: una fiducia gravemente erosa da una """"partitocrazia senza partiti"""" sempre più priva di etica, e spesso di decenza. Se una nuova partenza è possibile, può avvenire solo da qui."" -
La via del Sud
Gli anni cinquanta hanno costituito, per il Mezzogiorno, un periodo di grandi cambiamenti strutturali e sociali. Intrecciando elementi storico-descrittivi a mutamenti ideologici, il libro di Musatti, rappresenta un documento di impressionante lucidità. Il pamphlet si proponeva di individuare i fattori che avevano determinato l'indebolimento dell'originaria struttura meridionale. La grande rivoluzione sociale ed economica generata dall'emigrazione, la scarsa riuscita delle alleanze di stampo gramsciano tra operai del Nord e contadini del Sud, i parziali insuccessi della Cassa del Mezzogiorno come ente autonomo, sono solo alcuni tra i fattori di una trasformazione convulsa, che non riuscì a raggiungere l'obiettivo di una vera crescita del Sud, pur in presenza di uno scenario dominato da un intervento statale senza precedenti. La via del Sud rappresenta un'analisi puntuale di tutte le grandi problematiche radicate nel Mezzogiorno, di cui Musatti aveva conoscenza diretta grazie alla sua esperienza di ""meridionalista"""" del Movimento di Comunità. La conoscenza della realtà, di ciò che era già stato fatto e tentato e, soprattutto, la consapevolezza di quello che si sarebbe potuto fare, sono i punti fondamentali di quest'analisi del Sud nel momento di massima espansione delle politiche dell'intervento straordinario."" -
Sapienza e libertà. Come e perché papa Ratzinger non parlò all'Università di Roma
Sono passati alcuni anni e molte cose sono cambiate da quando Benedetto XVI non poté parlare all'apertura dell'anno accademico 2007-2008 della Sapienza dove avrebbe dovuto tenere la lezione inaugurale, su invito dell'allora rettore Renato Guarini. Il tema avrebbe dovuto essere la moratoria della pena di morte. L'invito scatenò un'aspra polemica, alimentata da alcuni collettivi studenteschi e da un gruppo di docenti di Fisica che contestavano le posizioni di Ratzinger sul rapporto tra scienza e religione, tirando in ballo il processo a Galileo Galilei. La vicenda ebbe un forte risalto mediatico e politico; in quegli anni il governo, guidato da Romano Prodi, era sostenuto da una traballante maggioranza di centrosinistra, che tra l'altro si scontrava al suo interno e con l'opposizione di centrodestra proprio sui temi etici. Anche in Vaticano l'avvenimento fu occasione di scontro tra le diverse anime presenti nella curia. Alla fine il papa non parlò, ma il rettore volle che il suo intervento fosse letto nel corso della cerimonia, per ribadire così il principio che è proprio l'università l'ambito nel quale tutti possono esprimere liberamente le proprie idee. Questo libro, che contiene un ampio e documentato resoconto dei fatti e una lunga intervista a Renato Guarini, accanto ai contributi di altri protagonisti della vicenda,tenta di dare una risposta ai vari interrogativi posti dopo l'accaduto. Contributi di Carlo Cosmelli, Vincenzo D'Adamo e Gianluca Senatore. Prefazione di Walter Veltroni. -
Microcredito e inclusione. I prestiti alle famiglie e alle imprese non bancabili
Negli ultimi anni, quelli della crisi economica e delle crescenti difficoltà di accesso al credito delle banche per i soggetti più deboli, il fenomeno del microcredito non solo registra uno sviluppo costante, ma ha raggiunto una dimensione quantitativa non più trascurabile. Il volume presenta i risultati dello studio più recente sul microcredito realizzato da Unioncamere, con il contributo di c.borgomeo&co. e di CamCom Universitas Mercatorum. Nel 2012 l'ammontare di credito concesso grazie a questo strumento ha superato i 115 milioni di euro e sono stati oltre 12 000 i soggetti destinatari dei prestiti, tra cui numerose famiglie, aiutate a fronteggiare impreviste difficoltà finanziarie, imprese e studenti, che hanno potuto accedere all'istruzione universitaria o ai corsi post laurea. Anche se il quadro normativo tarda a essere definito, il ruolo esercitato dal microcredito a favore dell'inclusione sociale dei soggetti non bancabili sembra ormai centrale, ed è per questa ragione che, come viene dimostrato da questo studio, una moltitudine crescente di soggetti realizza programmi differenziati per target e obiettivi. -
Euro e cittadinanza. L'anello mancante
Introdotto nel 2002 al posto delle valute nazionali, l'euro è oggi la moneta comune di diciassette paesi e di trecentotrentacinque milioni di persone. Si è trattato del più grande cambiamento che ha coinvolto i cittadini nella storia dell'Unione europea. La moneta unica è inoltre al centro del dibattito sulla crisi dell'Eurozona, al punto che, se molti dicono che essa è solo un capro espiatorio per le istituzioni comunitarie e i governi nazionali, molti altri si domandano se, dopo più di dieci anni, vada celebrata o piuttosto commemorata. In ogni caso, mentre dell'euro si discute quasi soltanto in termini macroeconomici e di finanza globale, poca o nessuna attenzione è riservata alla sua relazione con la cittadinanza. Il volume, che raccoglie saggi di ricercatori ed esperti europei e americani, approfondisce questa visione non convenzionale della moneta unica. Il rapporto con gli individui che sono e si sentono europei viene in evidenza proprio non appena si smette di considerare la moneta unica come una ""cosa"""". Invece, questo rapporto si rivela se si guarda l'euro come crogiolo di simboli, come linguaggio comune, come base di un sistema di comunicazione, come deposito di valore e strumento di calcolo e di scambio di beni e servizi, come nucleo di uno spazio pubblico europeo e come veicolo della costruzione delle istituzioni comunitarie."" -
Caterina Certezza
Proprio come il suo papà, che vive insieme a lei a Parigi, la piccola Caterina porta gli occhiali. E come la sua mamma, che vive a New York, vorrebbe tanto diventare una ballerina. Costretta a levarsi gli occhiali per danzare, Caterina scopre a un tratto il vantaggio di poter vivere in due mondi diversi: quello reale, che vede quando porta le lenti, e l'altro, quello ""morbido"""", fatto di sfumature e senza spigoli, in cui vive quando non le porta. Di fronte alle stranezze e ai misteri degli adulti, sarà lei a decidere di volta in volta come sfruttare questo potere che hanno solo i bambini con gli occhiali: guardare in faccia la realtà così com'è... oppure no. Età di lettura: da 9 anni."" -
Il principe cigno e altre undici fiabe segrete
In un album illustrato dodici tesori rimasti sconosciuti per duecento anni. Età di lettura: da 5 anni. -
Elogio della felicità possibile. Il principio natura e la saggezza della filosofia
Natura, saggezza e felicità: forse per ogni essere umano è difficile vivere senza interrogarsi, almeno una volta, sul loro effettivo rapporto. E sull'altra questione che questo rapporto inevitabilmente solleva: in che senso la saggezza può favorire la nostra felicità? Ricercare la saggezza non equivale a diventare più consapevoli del carico immenso di dolore, sofferenza e ingiustizia che grava sulle nostre vite e su quelle dei nostri simili? Saggezza della felicità possibile: questa è la prospettiva filosofica proposta da Orlando Franceschelli. Essa ci ricorda non solo che tra natura, saggezza e felicità esiste un rapporto indissolubile, come aveva suggerito già Epicuro, ma che questo rapporto possiamo coltivarlo soltanto a patto di essere, a un tempo, consapevoli dei limiti che la sofferenza e la morte pongono alle nostre gioie, e concretamente impegnati a valorizzare e godere tutta la felicità che, entro questi limiti, è possibile raggiungere. È in questo orizzonte etico-antropologico che anche la Regola Aurea - fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te - può essere riscritta come impegno a fare per la felicità di ogni essere senziente tutto ciò che si ritiene possibile e si vorrebbe fosse fatto per la fioritura della propria. -
I monumenti per difetto
Il 24 marzo 1944, 335 innocenti furono trucidati dai nazi-fascisti alle Fosse Ardeatine, in una delle pagine più buie della seconda guerra mondiale. Nel luglio di quell'anno fu bandito il primo concorso dell'Italia liberata per la costruzione di un mausoleo nel luogo dell'eccidio. Questo libro parte da lì: in occasione del settantesimo anniversario della strage, Adachiara Zevi riflette sui rapporti tra architettura e memoria, prendendo in esame alcuni casi esemplari di monumenti, musei e memoriali che si distinguono per qualità e originalità urbanistica, architettonica e artistica. Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine è il primo monumento a non essere concepito come oggetto da contemplare ma come percorso ""da agire"""", per far rivivere il tragitto seguito dalle vittime; le forme non sono intese come stazioni di arrivo, ma come tappe intermedie di un circuito continuo. Da Roma ci spostiamo a Berlino, per raccontare il memoriale progettato da Peter Eisenman: una gigantesca griglia deformata e sbilenca che registra il passaggio dal monumento come percorso al monumento come brano di città. Se il """"contro-monumento"""", nella versione di Jochen Gerz, prevede già nella concezione la sua sparizione, spetta alle """"pietre d'inciampo"""" ideate da Gunter Demnig l'intuizione del """"memoriale diffuso"""" dedicato a tutti i deportati."" -
Tra geografia e politiche
A cosa serve la geografia? È una disciplina utile oppure no? Ed è l'utilità che può qualificare il valore del sapere geografico o bisogna piuttosto ragionare in termini di rilevanza sociale e politica? Questo libro discute il rapporto fra geografia e politiche pubbliche, concentrandosi sulla relazione fra processi dello sviluppo e territorio. Ragionare attorno al significato della geografia nelle politiche pubbliche porta a diffidare di risposte semplici e impone una riflessione sul ruolo della conoscenza nel processo politico d'individuazione dei problemi, delle opportunità, degli attori e degli interessi in gioco nei processi di trasformazione della città e del territorio. Diffidare di risposte semplici significa in primo luogo superare l'idea che il rapporto fra geografia e politiche possa essere affrontato in termini di utilità pratica e nelle pratiche. In tal modo si adotterebbe infatti una visione della geografia come sapere neutro, in grado di descrivere una presunta oggettività del territorio e dei suoi problemi, mentre essa è una pratica conoscitiva portatrice di valori e principi, che richiede un preciso posizionamento etico e politico. -
Cercando la rivoluzione
Ansano Giannarelli ha vissuto il proprio tempo nel segno della passione, del rigore e della libertà creativa. Le regie, la riflessione storico-critica, l'insegnamento universitario, l'attività di produzione, conservazione e promozione del cinema, la militanza politica a sinistra, si annodano in questa singolare figura di cineasta e intellettuale, rivoluzionario gentile, convinto, con Zavattini, che il cinema e la televisione debbano essere strumenti di conoscenza e di impulso al pensiero ""di tutti"""". Il suo lavoro è oggi poco conosciuto, anche se nella stagione del Sessantotto ha diretto film come Sierra Maestra (1969) e Non ho tempo (1972), che ebbero allora notevole risonanza nei festival e nei circuiti di movimento. Opere poco classificabili e resistenti all'archiviazione mantengono tuttora una vitalità connessa alla loro forma sperimentale, come gran parte delle sue produzioni indipendenti, in cui Giannarelli ha costantemente perseguito un'originale ricerca estetica e politica. Per la Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, di cui egli è stato fondatore e presidente, la sua è una straordinaria eredità culturale, che questo volume a più voci prova a ricostruire e a restituire."" -
Il sogno delle stagioni
Chi decide se domani nevica? Perché passa il tempo? Perché c'è l'inverno? Pur di non cedere al sonno, i bambini - tutti i bambini - moltiplicano i loro perché e la mamma, spesso a corto di risposte, s'inventa una storia per placare tanta curiosità; è questa semplice miccia a innescare l'immaginazione di Arianna Papini che dà vita a un racconto fatto di parole sapide e sonore e di illustrazioni che avvolgono il nostro (di piccoli e grandi) bisogno inquieto di risposte. Imbarcandoci insieme al vecchio del mare e all'omino Landù, intraprendiamo un viaggio nei quattro angoli di mondo dove ogni stagione è per sempre - e appena sbarcati, ogni paese sembra il più bello del mondo, ma dopo un po' non basta più e torna la voglia di ripartire. Sarà il vecchio del mare a suggerire la soluzione: ""In un anno vivono dodici mesi, se ogni tre mesi ci sposteremo, ogni Paese per sempre sarà un Paese per un po' e non ci annoieremo mai più. I nostri viaggi li chiameremo stagioni e ci ricorderanno che il tempo trascorre, perché dopo avremo imparato una cosa in più"""". Età di lettura: da 5 anni."" -
Niente principe ranocchio
"Ma, diversamente dalla fiaba, quel ranocchio non si offrì di raccogliere la palla d'oro. Non si mise a mangiare fichi e bacche insieme a Lei. Non diventò un uomo grazie al suo bacio. Lei si sporse di nuovo sullo stagno. Vide che il ranocchio dormiva beato, e forse dormiva da un pezzo"""". Età di lettura: da 10 anni." -
Come mai il leopardo ha le macchie e altre sei «Storie proprio così»
Perché la balena, che è tanto grande, mangia solo pesci piccoli? E perché il cammello ha la gobba? È da domande spontanee come queste, destinate a sfuggire dalla bocca di ogni bambino curioso, che nascono le ""Storie proprio così"""" di Rudyard Kipling. A mo' di fiaba, e con un tono semiserio, Kipling prova a dare una risposta a quelle semplici domande, inventando fantasiosi miti delle origini e mescolando la pura finzione a un linguaggio pseudo-scientifico, con l'intento di coinvolgere il piccolo lettore nella spiegazione di alcuni tratti che ai suoi occhi destano un irrefrenabile senso di meraviglia. Pubblicate nel 1902, le """"Storie proprio così"""" erano state concepite da Kipling per la sua prima figlia, Josephine. Nate dall'incontro fra le culture più diverse che Kipling aveva conosciuto nella sua vita nomade - tra l'India e l'Africa, tra l'Europa e il Nord America -, queste storie entrarono sin da subito nel canone delle letture per ragazzi, con decine di edizioni in tutte le lingue. Sulle orme di Kipling, che aveva corredato la sua prima edizione con una serie di incisioni su legno, May Angeli sceglie la stessa tecnica e impreziosisce le sue illustrazioni grazie a un uso magistrale del colore. Ne sortisce un caleidoscopio che cattura l'occhio non meno dell'immaginazione, un libro da leggere a voce alta per vedere l'effetto che fa... Età di lettura: da 8 anni."" -
Il libro blu delle storie del gatto
Che spasso le due sorelline, Delphine e Marinette, alle prese con i luoghi comuni degli adulti nella vita di ogni giorno! Insieme ai loro amici animali passano gioiosamente da un'avventura all'altra, come si conviene in una casa di campagna, piena di galline, maiali,mucche, cani, e persino un elefante - o forse quello comparso un giorno in cucina era sbucato dalla loro sfrenata fantasia? Magari se l'era inventato quel sornione del gatto, che se ne sta rannicchiato sull'albero a raccontare a tutti i bambini le sue storie rocambolesche. L'unica cosa certa è che queste storie sono - da più di settant'anni - tra le preferite dei piccoli lettori dimezzo mondo, e in Francia, dove sono nate, fanno a gara con quelle del Piccolo Nicolas. Età di lettura: da 8 anni. -
Il territorio, bene comune degli italiani. Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico
Passione civile e competenza giuridica si fondono in questo contributo alla riflessione sui beni comuni. Con rigore e lucidità, non perdendo mai di vista l'obiettivo di dare al suo lavoro massima concretezza, il giurista Paolo Maddalena pone il problema nel quadro sconcertante dell'attuale crisi, mettendo in luce come crisi ambientale e crisi finanziaria abbiano una causa comune: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Come già diceva Roosevelt in una relazione al Congresso degli Stati Uniti nel 1938: ""la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita di un potere privato al punto che esso diventa più forte dello stesso Stato democratico"""". Di qui l'importanza di distinguere la proprietà comune o collettiva, che ha il suo fondamento nella """"sovranità"""", dalla proprietà privata, che ha il suo fondamento nella """"legge"""", ristabilendo un equilibrio che negli ultimi decenni di storia italiana è stato tutto sbilanciato a favore della proprietà privata. L'autore rileva con forza la precedenza storica della proprietà collettiva del territorio sulla proprietà privata e la prevalenza giuridica della prima sulla seconda, sancita dalla stessa Costituzione.""