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Testimonianze sull'architettura
Con i suoi oltre quarant'anni di ricerca accademica e di esperienza professionale, Gianni Fabbri è testimone autorevole delle vicende che hanno investito la Scuola di Venezia: dalla sua nascita, con il rinnovamento dell'insegnamento promosso da Samonà, all'affermazione tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, fino al suo superamento e progressivo mutarsi in realtà del tutto nuove, provvisorie, esposte a continui cambiamenti. In questa raccolta di saggi viene presentata al lettore una serie di vivaci testimonianze e riflessioni, in parte legate all'attività concreta della professione (ideazione, realizzazione del disegno, allestimento del progetto, costruzione), in parte concernenti gli aspetti immateriali della disciplina, come la storia, la natura, il sacro, l'attualità. E non manca il confronto con i colleghi-maestri (Giuseppe Samonà, Saverio Muratori, Aldo Rossi e Guido Canella tra gli altri) i cui esiti più notevoli vengono qui ripercorsi, interrogandosi sulle continuità e discontinuità tra passato e presente, rileggendo teorie e progetti nel loro generoso tentativo di corrispondere alle esigenze innovative di allora, distinguendo quanto vi era di contingente e quanto appare ancora fertile e necessario. Ne emerge un percorso universitario, professionale, umano, una meditazione sui cambiamenti in atto nell'architettura di oggi e, con le parole dell'autore, ""il tentativo ultimo di comprendere il nuovo, cercando di narrare un'altra storia...""""."" -
Ship & yacht design. Forme e architetture
"Il problema dell'arredamento navale va al di là della semplice questione di comodità, di eleganza, di gusto. Esso è, attraverso l'opera degli artisti e degli esecutori, una viva testimonianza del tenore della civiltà della Nazione che sulla nave esercita l'ospitalità"""". Così scriveva Gio Ponti nel 1931 su """"Domus"""", commentando gli allestimenti di Gustavo Pulitzer Finali per la Victoria, prima nave passeggeri italiana. In quegli anni, e fino al secondo dopoguerra, il mondo dell'architettura, con i suoi più alti esponenti, collaborava attivamente con un'industria navale che accoglieva il codice moderno adattandolo alla consolidata tradizione artigianale italiana. Da le uniche sedi depositarie del sapere tecnico-scientifico del campo sono state le facoltà di ingegneria navale. Il volume, a metà tra saggio e manuale, raccoglie gli interventi teorici di alcuni tra i maggiori esperti italiani nelle materie navali, tutti docenti del Master Iuav, che affrontano molteplici temi d'interesse: dalla rinnovata progettazione navale alla costruzione sostenibile dei mezzi marini, dall'ingegneria costruttiva al disegno degli interni, alla formazione e all'insegnamento dell'architettura navale oggi, soffermandosi anche sui regolamenti dei Registri Navali, sulle marine e i porti commerciali, sull'aggiornamento delle normative in continua evoluzione." -
Saffo. Riscrittura e interpretazioni dal XVI al XX secolo
La letteratura, da sempre, indossa i volti dei suoi personaggi per dare voce alle esigenze morali di un'epoca o alle aspirazioni ideali di autori/autrici; spesso accade anche che un personaggio si presti a dar voce alle problematiche stesse della letteratura. In questa esigenza di personificazione si inscrive la figura di Saffo, la poetessa di Lesbo, che da autrice è presto trasformata in personaggio, eternità letteraria che si riscrive attraverso le epoche. Quando una biografia incerta diviene storia e narrazione, e quando ad essa si interseca il mito di una poetessa che è diventata modello ed emblema della liricità di ispirazione amorosa, ecco che la letteratura se ne impossessa, per specchiarsi e rifrangere le mille sfaccettature del suo personaggio. In una chiave di lettura critica e comparatistica, la fortuna di Saffo è qui ricostruita lungo le rotte che dalle Heroides ovidiane attraversano la sua riscoperta nella trattatistica cinquecentesca, che ne fa icona di poetessa sublime, passando per le traduzioni rimaneggiate e censurate dell'Epistola a Faone ovidiana. Ogni epoca le conferisce una particolare valenza simbolica: Saffo si fa modello di perfezionamento femminile nei discorsi sui diritti della donna nel XVIII secolo, diviene oggetto di biografia letteraria, come per Verri, o di narrazione tragica, come in Sografi. Il suicidio o la sua lirica infuocata divengono il canone di una incessante re-visione del personaggio, fino alle riscritture più libere e ispirate... -
Vita della venerabile Maria Alberghetti, fondatrice delle Dimesse di PAdova
All'indomani della chiusura del Concilio di Trento, un nuovo modello di santità si impone nell'universo cattolico. A incarnarlo in tutte le sue sfaccettature è la fondatrice della Compagnia delle Dimesse di Padova, la veneziana Maria Alberghetti (1578-1664), il cui messaggio mistico conserva ancora intatta tutta la sua forza originaria. La biografia della religiosa qui proposta in un'edizione critica commentata - è stata scritta al tramonto del XVII secolo dal teatino cremonese Paolo Botti. Con uno stile agile e fresco, una sintassi ricca, semplice e scorrevole, libera dall'ampollosità retorica tipica della prosa secentesca, l'opera consegna alla storia il ritratto di una delle personalità più autentiche della Controriforma in terra veneta. Nella sua lunga, serena e operosa esistenza, la Alberghetti seppe conciliare gli impegni quotidiani della vita religiosa con una prolifica attività letteraria. La sua figura spicca in un contesto monastico - quello della Serenissima tra Cinquecento e Seicento - generalmente ricordato per la condotta dissoluta delle monache e per i soprusi subiti da giovani donne, relegate in un ruolo marginale all'interno della famiglia e della società, alle quali veniva imposto il velo con la forza. Le virtù e le doti morali di Maria Alberghetti sono valorizzate dalle pagine di Botti, che, nel tratteggiare il suo ritratto, sa offrire al lettore anche un vivido quadro dell'epoca. -
Angelo Torricelli. Architettura in Capitanata. Opere e progetti. 1977-2012. Ediz. italiana e inglese
"Quello della città - scrive Angelo Torricelli - è un tema decisivo, ma si configura come terreno di confronto credibile e praticabile solo quando si escludano nozioni generiche e, per contro, si entri nel merito di specifiche città, di paesaggi intesi come individui"""". In realtà non avviene di frequente che a un progettista sia concessa l'opportunità di operare, alle diverse scale, su un centro urbano o su un territorio più vasto, con il quale mantenere negli anni un rapporto privilegiato. In questo senso, l'esperienza di Torricelli in Puglia, nella zona della Capitanata, avviata nel 1995 e tuttora in corso, rappresenta il campo ideale per sottoporre alla prova dei fatti lo studio sull'architettura come interpretazione della città, sviluppato nel corso di molti anni con un intreccio produttivo fra teoria e pratica, ricerca e didattica. Qui Torricelli ha potuto operare secondo la convinzione che la ricerca progettuale debba interpretare il tempo e che l'architettura vada pensata in quella sorta di fissità - nel e oltre il tempo - proposta dal paesaggio mediterraneo, a prescindere dagli influssi provenienti da mode e tendenze. Le opere e i progetti qui illustrati, a partire dal concetto di """"appropriatezza"""", interpretano il luogo e lo riscrivono, creando nuove """"concatenazioni tra le cose"""" e instaurando un rapporto privilegiato con il suolo, archeologicamente inteso..." -
Il corpo umano sulla scena del design
Nella società odierna, perennemente connessa, contraddistinta da una fitta rete di relazioni virtuali, in cui le macchine si sostituiscono sempre più all'uomo nello svolgimento di molte attività, emerge un quesito fondamentale: qual è il rapporto intrattenuto dalle nuove tecnologie con il corpo umano? Queste tecnologie prendono forma di oggetti, abiti, protesi, tessuti, superfici, interfacce, in un processo di contiguità e ibridazione con il corpo stesso, incidendo pesantemente sulla definizione dell'identità di ogni singola persona. Maschera, abito, travestimento, chirurgia estetica, pelle artificiale, interfaccia costituiscono molteplici risvolti del medesimo fenomeno, affascinante e spaventoso al tempo stesso: lo sconfinamento dell'identità originaria in un doppio, in un avatar, in un nuovo sé. In questo spazio di riflessione si situa la ricerca qui condotta, in cui i linguaggi di diverse discipline - storia, arte, semiotica, psicologia, teatro, moda, scienza, medicina - concorrono alla definizione di questo complesso rapporto, secondo un approccio storico, analitico e progettuale. In tale contesto il design, che si avvale degli spunti provenienti dagli altri ambiti di studio legati al tema del corpo, può contribuire a migliorare il rapporto tra le tecnologie e gli utenti, realizzando una progettazione calibrata e consapevole. -
Frammenti dell'aldilà. Miniature trecentesche della Divina Commedia
Una veste visiva per un poema nuovo e del tutto privo di una tradizione iconografica precedente: questo l'esito cui giunsero i miniatori dell'Italia del Nord nell'elaborare l'illustrazione miniata della Divina Commedia, trasformando i codici in manufatti di gran pregio e spiccata originalità, qui indagati nella loro componente figurata. La lettura delle immagini si articola in una molteplicità di ambiti: l'analisi dello stile, la riflessione sul rapporto con il testo, l'attenta investigazione delle fonti, lo studio comparato delle soluzioni illustrative proposte e delle varie tipologie di narrazione, al fine di evidenziarne relazioni, analogie, differenze. In bilico tra le suggestioni tardoantiche e le tendenze dell'epoca, l'apparato iconografico si fa esegesi e, in alcuni casi, giunge ad assumere connotazioni filologiche. Attraverso molteplici percorsi di indagine e un approccio diversificato allo studio delle immagini, l'autrice tratteggia un quadro approfondito di come il capolavoro dantesco venne recepito e raffigurato all'epoca della sua prima diffusione. -
Nietzsche e l'astronomia del XIX secolo
"Imparate a leggermi bene"""", aveva ammonito Nietzsche. E imparare a leggerlo bene, a scoprire il significato recondito delle sue metafore astrali, il senso nascosto dietro alle sue poetiche immagini celesti è proprio lo scopo di questo libro. L'analisi storico-astronomica del contesto scientifico-culturale ottocentesco, la fedele ricostruzione delle letture di Nietzsche e l'indagine ermeneutica della sua abbondante metaforica celeste accompagnano il lettore alla scoperta del costituirsi del suo filosofare, a quella zona di pensiero che, procedendo dai risultati sperimentali della scienza dell'epoca, giunge, con esiti del tutto innovativi, a un campo diverso da quello d'origine: la riflessione filosofica. L'affinità tra Nietzsche e il contesto astronomico ottocentesco viene qui colta in una molteplicità di aspetti. La visione antiantropocentrica e a-finalistica, l'immagine della luce come metafora di una verità nuova e la proclamazione dell'inesistenza di un punto di vista assoluto vengono esplorate nelle loro analogie con le verità del pensiero scientifico moderno, dall'eliocentrismo copernicano alla propagazione della luce a velocità finita, per giungere infine al movimento dell'intero sistema solare. Da tale indagine la riflessione nietzschiana ne esce arricchita: sul piano storico acquista una maggiore profondità, su quello filosofico una nuova, crescente complessità." -
Il tesoro dell'umana salvezza e perfezione. Opera teologico-spirituale del XVI secolo
La salvezza e la perfezione rappresentano le mete cui deve tendere l'esistenza di ogni cristiano: qui è racchiuso il significato dell'opera ""Il thesoro dell'humana salute, et perfettione"""" (Venezia 1579), un testo di carattere teologico-spirituale scritto da padre Pagani (1526-1589), frate francescano minore del XVI secolo di origine veneziana, fondatore delle Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata. Il volume contiene le linee guida del suo insegnamento ed è destinato alla formazione di laici e presbiteri affinché possano cogliere il messaggio divino nella quotidianità, coniugando la fede in Dio e le opere. L'orazione, la devozione, la povertà, l'umiltà, la pazienza, la purezza e la carità sono i passi necessari al raggiungimento di questo """"tesoro"""", che è Cristo stesso crocifisso per amore, l'unico modello cui conformare il proprio agire. Padre Pagani si rivolge ai suoi destinatari con un cuore innamorato delle verità cristiane, e la sua passione traspare nel linguaggio dell'opera trascritta qui in lingua corrente, preservando tuttavia intatto il sapore originale. Una concreta esortazione a compiere il cammino verso la salvezza, partendo dalla conoscenza di Dio e di se stessi, passando attraverso la penitenza, l'acquisto delle virtù e l'esercizio della carità, per giungere infine alla perfezione cristiana, nel dominio della propria interiorità."" -
Il progetto costruito. Ediz. multilingue
La progettazione del Nuovo, la conservazione e il restauro dell'Antico, la rigenerazione e la trasformazione dell'Esistente rappresentano ambiti di didattica e ricerca della contemporaneità dal cui fecondo intreccio hanno preso vita i progetti raccolti nel presente volume. Nelle proposte elaborate l'approccio storico si sovrappone all'utilizzo delle nuove tecnologie, il rispetto delle preesistenze si combina con la moderna scienza dei materiali, l'eredità del passato vive accanto alle caleidoscopiche esigenze del mondo attuale. La multidisciplinarità - non disgiunta da responsabilità civile, rigore - viene a rappresentare un caposaldo irrinunciabile nella formazione dell'architetto, all'interno del Dipartimento Costruzione e Conservazione dello Iuav di Venezia. La ricerca pone così al centro del progetto una nuova idea di costruttività come necessità e finalità politica del progetto, specialmente oggi quando il ruolo dell'architetto tende a dissolversi all'interno della figura del ""creativo"""" e in una parcellizzante pluralità di """"specialismi"""" diversi. Variegati gli ambiti in cui si è dispiegata la creatività dei progettisti: da città ricche di storia come Vicenza e Venezia ad aree che necessitano di profondi interventi, come Porto Marghera e Martigues a Marsiglia; da costruzioni da modificare, come la villa-castello di Flambruzzo in Friuli, a scenari tutti da ipotizzare, come la terza torre di Garibaldi Repubblica a Milano e il grattacielo orizzontale a New York."" -
I patriarchi di Venezia e l'architettura. La cattedrale di San Pietro di Castello nel Rinascimento
Nell'architettura del Quattro e Cinquecento il patriarcato veneziano si erge a protagonista, al pari delle committenze statali, patrizie, confraternali o cittadine, della trasformazione urbana della città di Venezia. Il suo ruolo, tanto determinante quanto sfuggente, a lungo rimasto escluso dagli studi, è qui definito con una particolare attenzione per il contesto, gli intrecci tra i diversi interlocutori urbani e il retroterra culturale. È nella monumentalizzazione del complesso patriarcale dell'isola di San Pietro di Castello che si coglie, in particolare, il compito affidato all'architettura nel tradurre in immagine urbana il senso di un'istituzione nata soltanto nel 1451 con Lorenzo Giustiniani. Tale complesso appare l'esito di una precisa strategia che i patriarchi del Rinascimento perpetuano, trasformando un insieme incoerente di edifici medievali in uno dei maggiori centri in città di elaborazione dell'architettura ""all'antica"""", nel tentativo di legittimare una memoria identitaria che compensi l'assenza di una tradizione consolidata. Attraverso il coinvolgimento di artisti come Vittore Carpaccio e di architetti come Mauro Codussi, Andrea Palladio, Giovanni Grappiglia e Baldassarre Longhena, la disciplina architettonica diviene uno strumento privilegiato nell'invenzione e nella risignificazione della imago urbis, che denuncia una comunanza di obiettivi con lo Stato veneziano e soprattutto con l'élite patrizia di cui gli stessi patriarchi facevano parte."" -
Mia madre femminista. Voci da una rivoluzione che continua
"Ma doveva proprio capitarmi una madre femminista?"""". A partire da questa provocazione, una madre decide di scrivere alla figlia una lettera per spiegare motivazioni, sentimenti e vicende che determinano il suo essere femminista. Si avvia così un dialogo, una scrittura in relazione che parte da sé e dalle esperienze di entrambe, aprendosi a esplorare i rapporti con altre e altri. Un percorso sorprendente che si snoda lungo i temi della parola, del corpo, dei luoghi e del lavoro. Alle due voci, come in una partitura musicale, si intrecciano fotografie e narrazioni di chi ha vissuto conflitti e fatiche, scoperte e gioie di ritrovarsi in una dimensione nuova. L'incontro con il femminismo rappresenta una continua trasformazione della propria vita e del mondo, come emerge da questo racconto polifonico con episodi inediti, che dalla metà degli anni Sessanta ci accompagna fino ad oggi." -
Linguaggi dell'esperienza femminile. Disturbi alimentari, donne e scrittura dall'Unità al miracolo economico
Anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata. Malattie psichiatriche o forme di ribellione ai modelli femminili tradizionali? Ben prima che nella seconda metà del Novecento si individuasse lo stretto legame tra queste patologie e il contesto sociale, la narrativa femminile italiana ha saputo cogliere il significato metaforico del cibo e del corpo proprio in concomitanza con la messa in discussione del ruolo della donna nella società. Francesca Calamita analizza le rappresentazioni dei disturbi alimentari e del rapporto anomalo con il cibo vissuto dai personaggi femminili dei romanzi di alcune scrittrici italiane come Neera (1848-1918), Sibilla Aleramo (1876-1960), Wanda Bontà (1902-1986), Paola Masino (1908-1989) e Natalia Ginzburg (1916-1991), decodificando il complesso linguaggio dell'alimentazione e del corpo e conducendo il lettore o la lettrice in un percorso che dalla fine dell'Ottocento - periodo in cui la medicina scopre il fenomeno dell'anoressia - si estende al secondo dopoguerra. Attraverso la lente di una poco battuta prospettiva di genere, l'autrice svela come dietro quegli atteggiamenti che comunemente venivano ricondotti alla nevrosi si celasse in realtà la rivendicazione di un ruolo diverso della donna nella famiglia, nella comunità, nel mondo. -
La guerra dopo la guerra. Sistemazione e tutela delle salme dei caduti dai cimiteri al fronte ai sacrari monumentali
In quale modo la società italiana ha celebrato e celebra tuttora il culto dei Caduti della Grande Guerra? La presente indagine, compiuta da due studiosi con competenze simili ed esperienze diverse, intende ricostruire le vicende del Commissariato per le Onoranze ai Caduti in Guerra, con particolare riferimento ai morti del Primo Conflitto mondiale, dalla sua istituzione ad oggi. Lo sguardo adottato è duplice e riflette la molteplicità dei saperi e degli approcci che contraddistinguono la ricerca. Da un lato viene presa in esame la storia giuridica e amministrativa, dalle prime leggi per la salvaguardia delle sepolture promulgate già durante la guerra - quando il Commissariato ancora non esisteva - a quelle attuali, atte a tutelarne il patrimonio come bene culturale del Paese. Dall'altro lato viene tracciato un percorso incentrato sui risvolti emotivi, che mette in evidenza come il culto dei Caduti, nel corso degli anni, sia andato incontro a una serie di mutamenti nella sensibilità collettiva. Un volume che, prendendo le mosse da una tematica molto dibattuta, stimola la comunità scientifica ad affrontare una questione finora poco indagata, ma soprattutto tratteggia una pagina della nostra storia che merita di essere riletta. -
Vivere la città. Ediz. multilingue
In quale modo la cultura del progetto affronta la rigenerazione dei centri storici? Quali sono le dinamiche e i problemi della città contemporanea, sempre più multietnica, globalizzata, omologata? Quali gli strumenti e le modalità di intervento? Quali gli esiti delle azioni intraprese? Dieci interventi realizzati, riguardanti un vasto orizzonte geografico che spazia dall'Italia (Firenze, Palmanova, Parma, Siracusa), all'Europa (Emscher Park, Lisbona, Saint-Denis, Toledo), all'America Latina (L'Avana e Quito), rappresentano altrettanti esempi di come il progetto possa apportare un valore aggiunto per accrescere la qualità dei luoghi, secondo i principi di vivibilità, sostenibilità, innovazione. La città è scenario privilegiato dell'azione architettonica e urbanistica, un'azione capace di (ri)pensare e (ri)fondare i termini della convivenza comune, valorizzando il paesaggio e le attività economiche, promuovendo la cultura e la socialità. Dalla riflessione critica su queste buone pratiche e sui loro esiti scaturisce un'idea di città bella e possibile, democratica e vitale: la ""città che vorremmo"""", così come viene quotidianamente risignificata da coloro che la abitano, la frequentano, la vivono. Il volume ospita numerosi contributi tra i quali si segnalano quelli di Franco Mancuso, Nicola Russi, Stefano Storchi, Fabrizio Toppetti e Mauro Volpiano."" -
Annuario Accademia di Belle arti di Venezia 2015. Insegnare l'arte? Pedagogia e didattica dell'arte come filosofia dell'esperienza creativa
L'Annuario dell'Accademia di Belle Arti di Venezia nasce con l'obiettivo di divulgare e far conoscere ad un pubblico vasto l'attività di ricerca svolta da una istituzione prestigiosa come l'accademia veneziana, nata nel 1750 e da allora punto di riferimento costante della riflessione sui fenomeni artistici e della vita culturale nella città lagunare. Approdo di esperienze, culture e saperi di varia provenienza, ospita testi e contributi di studiosi dell'Accademia veneziana, ma anche di altre accademie italiane e straniere, di università e istituzioni culturali come musei e biblioteche di ambito internazionale. Il volume monografico di quest'anno affronta un tema specifico dell'ambito dell'arte, quello della pedagogia e della didattica dell'arte come filosofia dell'esperienza creativa. In un mondo globalizzato come quello odierno emerge con forza la necessità di recuperare il valore dell'opera d'arte, nella consapevolezza che il suo potenziale vada al di là di ogni ideologia o integralismo. I numerosi contributi proposti nell'Annuario esprimono la pluralità e la ricchezza delle ricerche e degli approcci con cui la tematica è affrontata, che includono riflessioni ad ampio raggio inerenti l'arte, la moda e la letteratura. Pur rivolgendo uno sguardo privilegiato alle ricerche e alle attività svolte presso l'Accademia, il volume si propone come luogo d'incontro di esperienze, culture e saperi non ristretti solo alla secolare Istituzione veneziana... -
La cura come relazione con il mondo. Sapienza delle donne, costruzione o costrizione?
Una nuova dimensione dell'esistenza: in questo orizzonte si dispiega oggi l'attività di cura, che un luogo comune - tutto da ripensare alla luce dei cambiamenti sociali e relazionali in atto - ha per lungo tempo assegnato alla donna. Civile atto di humanitas, imperativo categorico destinato a guidare l'azione umana nel mondo, essa è chiamata a riscrivere le connessioni familiari, gli assetti della società, le relazioni culturali, i rapporti politici. Emergono nuovi percorsi, non più di costrizione, ma di costruzione, in una molteplicità di ambiti, in un continuo e rinnovato darsi all'altro, ma, al tempo stesso, anche nella cura di sé, punto di partenza essenziale per conoscersi, progettarsi, riprogettarsi. Un viaggio all'interno della cura, esplorata nella sua dimensione storica, filosofica e socio-antropologica, per dire ciò che è stata e che potrebbe essere se donne e uomini ne facessero una pratica quotidiana di vita, un esercizio di responsabilità, un orizzonte politico, ponendola al centro di ogni relazione pubblica e privata. -
La questione maschile. Archetipi, transizioni, metamorfosi
I cambiamenti socio-culturali intervenuti nel mondo contemporaneo hanno reso difficile definire l'identità maschile che appare sfuggente e mutevole. Di fronte a figure che ci paiono sospese tra forza e debolezza, tra risolutezza e spirito rinunciatario, tra maturità e disimpegno, quali sono i tratti che possiamo oggi riconoscere? Si rende anzitutto necessaria una cancellazione degli stereotipi e dei pregiudizi che, per lungo tempo, hanno accompagnato la mascolinità, il cui modello tradizionale, connotato da sopraffazione, violenza, competizione e dominazione sessuale, va completamente riformulato, nel superamento di machismo e dongiovannismo e nell'apertura ad altre forme di espressione del sé, l'omosessualità e la bisessualità. Soprattutto, è opportuno adottare uno sguardo che sappia abbracciare le molteplici realizzazioni del maschile, in tutte le sfumature: il rapporto con il materno, la genitorialità, il lavoro - talvolta in mansioni tradizionalmente riservate alle donne -, le relazioni con il gruppo dei pari, la cura del proprio corpo. I saggi qui presentati, addentrandosi in una tematica affascinante quanto poco frequentata, si propongono di colmare un vuoto, affrontando la questione dell'identità di genere in una prospettiva nuova, nell'idea che ripensare il maschile equivalga a contrapporre il senso solidale e fraterno dell'umanità all'illusoria onnipotenza della violenza e della prevaricazione. -
Padova nel piatto. Viaggio in 100 locali della città e provincia per il turista a km zero
Un ristorante non è mai solo la somma dei piatti che propone: dalle materie prime agli impiattamenti, dal servizio all'arredamento, tutto contribuisce a elaborare una storia, un'atmosfera, ma, soprattutto, un'idea di cucina. È per raccontare queste idee che nasce Padova nel piatto. In un'offerta enogastronomica che sembra cambiare di giorno in giorno, per orientarsi tra i locali della città e della provincia ecco una mappa atipica e trasversale che traccia alcuni dei percorsi possibili nella cultura materiale di cui il nostro territorio è ricco. Dalla cucina locale all'etnico, dal fascino della tradizione a quello della creatività, dai piatti d'élite alle soluzioni low cost: questa guida invita a un viaggio attraverso sapori, culture, segreti di un'arte antica e al contempo sempre nuova, che gratifica il palato e il cuore. Perché far da mangiare bene fa bene anche allo spirito. -
Il dono nelle donazioni. Una prospettiva bioetica
Nel 1443 il Beato Angelico dipinge la ""Guarigione del Diacono Giustiniano"""". Il soggetto è un bizzarro miracolo raccontato dalla Legenda Aurea: i fantasmi dei santi Cosma e Damiano, due medici siriani morti nel III secolo dopo Cristo, curano un diacono romano, colpito da non meglio precisate ulcere a una gamba; la terapia consiste nella sostituzione dell'arto malato con quello di un etiope morto da poco. È la prima volta che l'idea del trapianto, seppur in forma mitica, fa capolino nella cultura occidentale. Il trapianto di organi, tessuti e cellule rappresenta oggi una soluzione efficace per una vasta serie di patologie, dalle insufficienze organiche alle malattie ematologiche. Si tratta però di una pratica medica impossibile da realizzare senza un donatore, una persona che offra una parte di sé a beneficio di qualcun altro. È proprio l'inevitabile necessità del dono a rendere questo specifico campo della medicina così interessante da un punto di vista bioetico: ne sorgono questioni legate al modo in cui concepiamo noi stessi, il nostro corpo, il morire, l'idea di sacrificio connessa con le donazioni da vivente. Uno spettro di questioni straordinariamente variegato, che qui, per la prima volta, si affronta con un approccio multidisciplinare, valutandone gli aspetti medico-scientifici, storici, giuridici, etico-morali e filosofici.""