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Luoghi e storie di gusto nel cuore dell'Europa. Gastronomia e «cucine» del Friuli Venezia Giulia
Questo volume tratta di gastronomia e cucina, perchè allora in copertina un mosaico paleocristiano della Basilica di Aquileia? Ci sono almeno tre buoni motivi, che meritano una spiegazione. In Friuli Venezia Giulia - come e forse più che in altre regioni d'Italia - non c'è una sola cucina, ma ci sono ""le"""" cucine, ognuna con i suoi prodotti e i suoi piatti. Sceglierne uno - piatto o prodotto - avrebbe significato forse provocare qualche problema di campanile. Per evitarlo, si è pensato a un """"campanile"""", quello della Basilica di Aquileia, che è uno dei simboli riconosciuti e """"condivisi"""" da tutte le genti di questo territorio di frontiera. Secondo motivo, la presenza, di personaggi e figure che, al di là della simbologia religiosa, appartengono al mondo dell'alimentazione. Terzo e ultimo motivo, una considerazione: la gastronomia del Friuli Venezia Giulia è, anch'essa, un mosaico. Come le innumerevoli pietruzze che gli artigiani aquileiesi usavano per comporre le loro raffigurazioni anche la cultura alimentare di questa regione è composta da una miriade di tasselli. Una diversità affascinante che è un patrimonio culturale oltre che gastronomico."" -
La mia verde prigione
La vita dell'uomo è sempre una battaglia esistenziale. Lo dimostra anche questo memoriale o excursus biografico di Giovanni Patat d'Artegna. Egli sente la stirpe come un marchio di nobiltà e vive la famiglia, quella della sua origine e quella che si è formato, come un valore insostituibile al di là di ogni scala sociale. La riconoscenza per gli esempi e per l'educazione alla vita esce da ogni riga. Giovanni Patat tiene a essere autodidatta, ma la sua trafila ricorda il mondo del passato, precedente l'istituzione delle accademie e degli istituti d'Arte, come nel Rinascimento, da garzone di bottega a gestore autonomo di se stesso, aperto alla circolazione culturale del suo tempo, ma non immemore della lezione antica. La scultura è realizzata nello spirito prima che nella mano. Palpita di vita, pure quando sembrerebbe avvicinarsi a una certa retorica monumentale e alla tradizione sacra. Innova e personalizza. -
Finta finta
"Finta finta"""" è un omaggio a tutti i calciatori e allenatori mozambicani, famosi, anonimi e sognatori che hanno fatto la storia del calcio e della nazione mozambicana. In questo libro ci sono 31 ritratti: un campione per far conoscere il contributo del Mozambico al calcio mondiale, da Matateu a Tico Tico, tra gli altri """"principi del pallone"""", nelle parole di Joao Paulo Borges Coelho. Nonostante abbia un ruolo importante nella società mozambicana, il calcio non ha mai avuto un posto di rilievo nella storia ufficiale. Ma il calcio è storia. Come diceva il poeta massimo mozambicano, José Craveirinha, attraverso un semplice pallone, il modo di giocare e organizzare il gioco, si può conoscere perfino la storia di un popolo. I proventi derivanti dalla vendita del presente volume verranno utilizzati dall'Associazione Time For Africa per sostenere le attività sportive della Scuola Secondaria di Mabilibili distretto di Matutuine (Mozambico)." -
Dâr Rimmel. Casa delle sabbie
Dâr Rimmel (Casa delle sabbie, in arabo) rischierebbe di essere poco accessibile nel suo insieme ed ermetico nello specifico contenuto di alcune poesie. L'""insieme"""" si chiarisce abbastanza se e quando riesco a trasmettere il pulsare di un mondo di sabbie, deserti, grandi spazi che fanno parte, per più di venticinque anni, della mia vita e di quella di Gianna, la mia anima accanto. Dapprima con timidezza, al margine del nord maghrebino, poi nel medio oriente e nei deserti del sud America, infine lunghi affondi nelle immense sabbie d'Africa. Nel 1991 le sposiamo, le sabbie, e diventano la nostra casa. Lasciamo tutto dietro di noi, e andiamo a vivere in un'oasi del sud tunisino fino al 2002... torniamo soffrendo, perché la felicità che ci regala il deserto è incommensurabile e totale."" -
1976 lo scudetto dopo il terremoto
Storie varie. Un colore: l'arancione. Una società: l'Associazione Pallacanestro Udinese. Un capitano d'industria: il cavalier Rino Snaidero. Un gruppo di amici, appassionati di pallacanestro che attorno al basket hanno intrecciato rapporti personali, successi prima sportivi e poi professionali. Una cultura respirata e condivisa da tutti i protagonisti della meravigliosa, indimenticabile e, per tanti, irripetibile stagione della pallacanestro friulana negli anni Settanta, che ha portato alla conquista dello scudetto italiano juniores del 1976. -
Le famiglie Vicario di Beivars. Sotto il cielo di Udine (1500-1900)
Varie. Uno spaccato di vita udinese, vista attraverso la storia di Beivârs e delle famiglie Vicario, lungo cinque secoli di storia locale, corredato da un drammatico caso di cronaca del 1744. -
Tedeschi al confine orientale 1943-45. Storia & memorie. Vol. 2
Gli argomenti trattati sono l'occupazione militare tedesca, la prima resistenza italiana all'azione nazista, la gestione civile del territorio sotto stretto controllo straniero, gli insistenti bombardamenti alleati delle vie di comunicazione ferroviaria e stradale, il crescente impegno delle formazioni partigiane italiane e transfrontaliere, la capitolazione ed il disordinato ritiro delle forze naziste. Una seconda parte del libro riporta memorie storiche e testimonianze raccolte tra i presenti al difficile periodo dell'occupazione o che le hanno apprese dai racconti dei padri. -
Venzone e il duomo. Scrigno superbo di cultura medievale e rinascita
Il testo, per tempi e contenuti, è composto da 2 sezioni, la prima che ha come oggetto ""Il Duomo di Venzone"""" riesuma l'impegno volto a coronare gli studi universitari della facoltà di materie letterarie presso l'Università degli Studi di Trieste negli anni '60; la seconda, in appendice, echeggiando i naturalisti latini Plinio e Lucrezio, vuole essere un ringraziamento ed un messaggio per la ricostruzione della cittadella murata, dettati anche dall'esperienza di consigliere comunale della stessa, acquisita dal 1975 al 1999."" -
Gli Oranti di Bressa. Lettere dai fronti di guerra 1941-43
Durante il secondo conflitto mondiale il Parroco di Bressa istituisce un unicum per l'Italia, la Pia Opera degli Oranti, affidando simbolicamente ad ogni fanciullo della Parrocchia un soldato, purché consacrato alla Madonna di Lourdes, venerata nella locale Cappella votiva dedicata ai caduti della Grande Guerra. -
L' Artiere. Giornale pel popolo (6 gennaio-29 settembre 1867). La SOMSI di Udine per la tutela dei lavoratori nel Friuli postunitario
La Società Operaia Generale di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Udine è stata fondata il 9 settembre 1866, primo ente mutualistico costituitosi nel Friuli postunitario. Per celebrare il 150° anno di fondazione, coincidente anche con i 150 anni dell'Unità del Friuli al Regno d'Italia, la SOMSI di Udine ha deciso di ristampare in anastatica il settimanale ""L'Artiere. Giornale pel popolo"""", che dal gennaio al settembre 1867 diventò l'organo ufficiale della stessa SOMSI, approdo naturale visto e considerato che il suo direttore Camillo Giussani ne aveva auspicato e sostenuto la nascita sin dai primi numeri del 1865 quando s'intitolava """"L'Artiere Udinese"""". Simbolo di quel pensiero liberale che portò alla unificazione politica e amministrativa del Regno d'Italia, il giornale si prodigò di trasmettere sani valori patriottici e soprattutto di divulgare tra i cittadini friulani i diritti della classe operaia e artigianale."" -
Avere vent'anni nei mitici anni sessanta
In questo libro l'autrice ricorda i suoi primi cinque anni d'insegnamento vissuti, all'inizio dello scorso sessantennio, in quattro sedi diverse nella provincia di Belluno. Ci sono poi i suoi viaggi, le sue amicizie, i suoi studi universitari ed altro ancora. Il tutto in una rievocazione quasi ""en passant"""" del particolare periodo storico vissuto negli anni presi in considerazione nel vicino Veneto e nella regione F.V.G., periodo legato soprattutto al cosiddetto boom economico con le sue conseguenze più varie. C'è in ogni caso un occhio di riguardo a quanto, nello stesso periodo, succedeva nel mondo."" -
Cronache dall'apocalisse
Un grande freddo giungerà dal Nord... Un gelo che metterà in ginocchio l'intera umanità. Un'apocalisse guidata da madre natura, venuta con la speranza di far rinsavire, un'umanità ormai logora e schiava del suo stesso potere. Un fabbro di nome Ismaele avrà, il compito di guidare l'uomo verso la salvezza, con l'aiuto di sua figlia Yasmine e del buon Erik. Essi, designati da un astro splendente, dovranno guidare l'umanità attraverso il tremendo gelo, per poi farli rinascere migliori, nonché prendere in eredità la terra. Diverse difficoltà, mille peripezie e tradimenti infami attendono l'umanità. Nonostante ciò, agli uomini diverrà indispensabile unirsi. Cooperare per sopravvivere al grande inverno. Radicali cambiamenti avverranno sulla terra... riuscirà l'uomo a superare tutto questo? I nostri protagonisti saranno in grado di guidare al meglio un'umanità ormai resa egoista dal suo denaro? Ci sarà un futuro per la terra? Leggendo il diario di Eleonora lo sapremo... -
Cosmos e chaos: la sfida infinita. Affrontare le nuove minacce alla stabilità nel mondo globalizzato
L'azione civile per l'assistenza e lo sviluppo e quella militare per la sicurezza, anche se gestite da attori diversi, necessitano di uno stretto coordinamento, in quanto possono influenzarsi reciprocamente con effetti non sempre positivi, nel pieno rispetto dei rispettivi mandati e delle linee guida concordate a livello internazionale. Queste relazioni richiedono, tuttavia, una base di conoscenze comuni del contesto generale in cui si sviluppa un intervento della Comunità Internazionale per favorire la comprensione reciproca e agevolare il dialogo tra personale civile e militare. Il volume di Cesare Chiari, Soldato di grande esperienza professionale, tende proprio a questo scopo: delineare con un linguaggio chiaro e consequenziale il quadro di riferimento, storico, culturale e dottrinale di tale tipologia di missioni. Esso fornisce a tutti coloro, militari e civili, che agiscono in questi ambiti di disporre di uno strumento di rapida e facile consultazione che permetta di operare ""sul campo"""" con un approccio sinergico e con una visione credibile e competente della realtà da affrontare"""" (Generale di C.A. Giorgio Battisti)."" -
Sensazioni
Poesie e racconti. Il modo migliore per conoscere una città, o la vita stessa, di cui la città diventa metafora, non consiste nell'intraprendere una visita programmata, ma nel lasciarsi guidare dal filo d'Arianna del caso, nell'andare anche alla deriva se necessario, nel perdersi tra scorciatoie e deviazioni. Mai dunque credere assolutamente in una meta, ma sempre e solo ""giocare ad arrivare in qualche modo"""". È un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo. Non si è mai vissuto tanto come quando si è pensato molto"""". Ciò per dire solamente che nel mondo tracciato da Fabris si intravvede un intreccio di esperienze conosciute, viste, osservate e anche lette in libri che diventano straordinari compagni di viaggio."" -
Divenne neve. Lorenzo Brosadola medaglia d'oro del Gemona
Questo è il racconto di una vita che ha lasciato dietro di sé un posto vuoto, colmato soltanto dal rimpianto di sogni che non potranno essere realizzati, di parole che non accarezzeranno più, di progetti che rimarranno per sempre tali. La vita di Renzo: da Calvi dell'Umbria, dove nasce profugo dal Friuli, all'infanzia in un'Austria, preda degli anni turbolenti del primo dopoguerra, alla gioventù spensierata nel suo Friuli, fino al Corso ufficiali, alla guerra d'Albania, alla Russia, alla Medaglia d'Oro e infine al nulla. -
Via Isonzo interno 10
Dopo oltre tredici lustri di ""avventure"""" terrene ad Alessandro nasce improvvisamente la voglia di narrare ciò che più piacevolmente ricorda dei suoi primi vent'anni di vita e lo fa senza quasi una apparente sequenza logica, senza un narrare suddiviso per capitoli, pur nel rispetto della sequenza dei tempi e degli episodi. I ricordi sono rivissuti con la stessa intensità, la stessa partecipazione, la stessa gioia e la stessa ironia con cui certe situazioni sono state da lui vissute da bambino e poi da ragazzo. Un tenue filo lega la narrazione alle numerose case in cui Alessandro ha avuto ventura, per originale scelta di sua madre Tullia, di vivere nell'arco di due decenni, sempre e imprescindibilmente a Udine, sua città natale. Episodi e personaggi, sempre veri e vividi nella memoria si alternano e si rincorrono, ricreando momenti che sono specchio di un modo di vivere di cui si percepisce la lontananza e, per chi li ha vissuti, sono anche forse ambasciatori di una dolce nostalgia."" -
Friuli invaso. Diario di un tarcentino 1917-1918
"Per il Friuli sono giorni angosciosi"""", scriveva al Papa il vescovo friulano di Padova, Luigi Pelizzo, due giorni dopo la disfatta di Caporetto avvenuta il 24 ottobre 1917. Mons. Pelizzo scrive questo stando ormai al sicuro al di là del Piave. Molto più interessante è sapere quel che accadeva al di qua del Piave, nel Friuli invaso dall'esercito di austriaci, tedeschi, cechi, ungheresi e bosniaci. Lo si può fare in presa diretta leggendo questo diario di quei giorni vergato da un parroco del tarcentino, don Stefano Flamia, curato di Billerio. Il suo diario parte proprio dal 27 ottobre 1917, quando """"l'avanzata degli austro-germanici dalla conca di Plezzo e da Tolmino verso i nostri antichi confini incalza"""". Un diario, quello di Flamia, che vive di cronaca vera, giorno dopo giorno, una pagina che restituisce verità alla storia drammatica del Friuli in quel tragico frangente." -
Italiani d'Austria. I deputati italiani al parlamento asburgico (1907-1918)
Questa pubblicazione illustra il lavoro corale svolto dal 1907 al 1918 dai diciannove deputati di nazionalità italiana al Parlamento dell'Austria asburgica, ricordando anche l'attività parlamentare dell'unico rappresentante italiano alla Camera ungherese. Dall'esame delle iniziative, talvolta concordi e talvolta divergenti, intraprese da questi deputati emerge il comune intendimento di giovare alle popolazioni da loro rappresentate in uno sforzo tenace per difendere in quel crogiuolo di popoli l'identità nazionale italiana. Molti dei problemi allora dibattuti, quali le rivendicazioni nazionali di quei popoli, i nuovi assetti degli stati, il federalismo, l'unità europea, l'autonomia di province e regioni, sono di attualità e costituiscono ancor oggi il fulcro di molte tendenze, aspirazioni e progetti politici. -
Il partigiano Gianni
Il nome del protagonista è una evidente citazione, voluta dall'autore, del partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, e testimonia anche il suo intento di richiamarsi all'ambiente ricostruito ne ""I ventitré giorni della città di Alba"""". Gianni il """"partigiano"""" è un personaggio di fantasia che esegue le azioni e compie i gesti che tante testimonianze attribuiscono a diversi partigiani """"tra virgolette"""". Rappresenta quindi il negativo della lotta partigiana in Carnia, che la gente è stata costretta a subire. Il protagonista di fantasia attraversa però le vicende e le situazioni che realmente hanno segnato la storia della Resistenza in Carnia."" -
Illusioni e tragedie. Protagonisti bujesi 1935-45
Le storie che vengono raccontate in questo libro sono dei frammenti di storia locale, testimonianze di vita destinate a rimanere sepolte nelle pieghe del tempo e pian piano dimenticate da tutti. I protagonisti sono tutti nati nella frazione di Avilla di Buja. La prima storia racconta le vicende di Valentino Fabbro, emigrato con la famiglia in Germania e testimone di fatti terribili accaduti in un campo di ""Rieducazione al lavoro"""" durante la Seconda Guerra Mondiale. Il secondo racconto narra invece la storia di Antonio Piccolo, partito per l'Eritrea negli anni trenta, dove lavorerà alla costruzione di strade in quel paese così lontano e diverso dal suo e dove verrà coinvolto in un'assurda avventura voluta da una nazione che, allora, cercava """"gloria imperiale"""". Il terzo episodio è ambientato proprio ad Avilla durante il periodo della guerra civile, alla fine della Seconda Guerra Mondiale: racconta un'azione partigiana che si conclude purtroppo tragicamente con la morte del giovane partigiano Diego Piccolo e con quella di una giovane, Gaudina Calligaro, coinvolta casualmente in quel fatto di sangue.""