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Fermarli! La battaglia della Lavia
Prima Guerra Mondiale. Pasian Schiavonesco (Basiliano), 29 ottobre 1917. Basagliapenta, 29-30 ottobre 1917. Orgnano, 30 ottobre 1917. Dopo la rottura del fronte italiano a Caporetto, nell'Alta Valle dell'Isonzo, avvenuta il 24 e il 25 ottobre 1917, le divisioni della 14ª Armata austro-germanica, occupata Cividale il 27 e Udine il 28, dilagarono nella pianura friulana. Si cercava di apprestare anche una linea di resistenza sulla direttrice Mortegliano - Pasian Schiavonesco per fermare l'avanzata nemica. Per una scelta tattica venne deciso di non installarsi nel paese di Pasian Schiavonesco ma di prendere posizione sulla strada nazionale Pontebbana nel luogo in cui, all'undicesimo chilometro, essa interseca un torrentello, la ""Lavia"""". La battaglia che qui si svolse nel pomeriggio del 29 ottobre prende appunto il nome di """"Battaglia della Lavia""""."" -
Vite di friulani. Vol. 7
Ecco la nuova serie di ritratti, storie, aneddoti che immortalano nell'atto più significativo dell'esistenza, o col bilancio di una vita intera che ha donato loro notorietà, uomini e donne di cui, molto spesso, rimpiangiamo le qualità. Cronache, non racconti. E c'è dell'altro, invero. Non solo momenti edificanti della recente storia friulana. Attraverso le righe di Mario Blasoni passano attimi dolorosi, piccoli scandali e fatti angosciosi. Tutto ciò di cui è bene conservar memoria, con largo uso di fotografie a testimonianza del lavoro di collazione di ogni particolare in maniera documentata e minuziosa. -
La strade dal Civuite
Inte gnot prime di partî pe citât, là che so pari lu mande par progredî, Daniel, il Civuite, al riviôt ducj i fats che in paîs, intai pôcs agns de sô zovine vite, lu àn cjapât dentri. Une storie biele e comovente là che la nature, l'amôr, la muart, ma soredut la amicizie a son i protagoniscj. -
Una vita sul ponte di comando. Amore, dedizione, lavoro. I «10500» giorni di navigazione del Cap. Sup. di Lungo Corso Sergio Attori
Una Vita dedicata al mare con amore: così potremmo sintetizzare questa raccolta di memorie di un personaggio per nulla appariscente. Amore e rispetto rivolti anche agli strumenti indispensabili per la navigazione, conosciuti nei minimi particolari per passione e per ridurre i rischi dell'imprevisto, sempre in agguato nel più grande Elemento che costituisce il nostro pianeta. -
L' ultima provincia. Storia politica a Nordest
Il Friuli Venezia Giulia nel 2018, per effetto della legge regionale 26/2014, si è ritrovato ad essere l'unica regione in Italia priva delle sue Province. A decidere la soppressione dei quattro enti intermedi (Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine), avvenuta tra il 2016 e il 2018 nonostante il referendum del 4 novembre 2016 avesse decretato la loro sopravvivenza a livello nazionale, è stata l'allora presidente regionale Debora Serracchiani. Le novità introdotte dalla cosiddetta riforma Panontin - tra cui la nascita delle Unioni Territoriali Intercomunali - sono state oggetto di accesi dibattiti tra favorevoli e contrari, ricorsi al Tar, rimandi e rimaneggiamenti, ciò nonostante il percorso di cancellazione delle province in Friuli Venezia Giulia è stato portato a termine. Per sempre? -
Teiello. Da la vuere a la ghitare, cuant che il mont si è ribaltât
La famiglia, la casa, il paese. Un piccolo mondo da scoprire e salvare ogni giorno nel timore che il tempo, sovrano insuperabile della vita, lo faccia sparire a dispetto di chi sa riconoscerne i valori. Così, per tacito paradosso, si dipana un immaginario breve viaggio attraverso l'alternarsi di un irripetibile modello, senza il quale andrebbe perduta ogni identità. -
I più leggeri dell'aria. I dirigibili nei cieli del Friuli. L'epopea dei dirigibili da bombardamento del Regio Esercito, nei cieli di Zoppola e Casarsa, dallo scoppio della Grande Guerra a Caporetto
"I più leggeri dell'aria, scomparsi dai nostri cieli ormai da molti anni, hanno rappresentato per i territori di Zoppola, Casarsa e Spilimbergo l'ideale unione con il fronte di guerra. I nostri dirigibilisti decollavano per andare a colpire il nemico, molte volte ritornando fortunosamente alla base con l'aeronave gravemente colpita e portando quindi a contatto della gente del luogo la cruda realtà della guerra. Pochi sono i libri che raccontano le gesta di questi uomini con dovizia di particolari e da essi ho attinto con attenzione riassumendo in queste poche pagine un'epopea oramai dimenticata. Mi auguro che queste succinte informazioni riescano a colpire la fantasia di grandi e piccini stimolandoli a ripensare alle fatiche, ai rischi, al coraggio e talvolta all'estremo sacrificio che hanno contraddistinto questi aviatori dell'esercito oramai dimenticati. Grande soddisfazione è sapere che dall'aeroporto di Casarsa, intitolato a Francesco Baracca, ancor oggi decollano gli aviatori dell'esercito italiano eredi di quegli eroici pionieri dei 'più leggeri dell'aria' di un secolo fa."""" (L'autore)" -
L' eredità del leone. Dal trattato di Campoformio (1797) alla Prima Guerra Mondiale (1918)
L'arco temporale trattato va dall'estinzione della Repubblica di Venezia alla conclusione della Prima Guerra Mondiale ed al compimento dell'Unità d'Italia, con qualche inevitabile digressione di spazio e di tempo. Le vicende storiche succedutesi tra l'uno e l'altro evento sono esaminate come una lunga contesa tra alcune potenze europee per l'eredità di terre e di popolazioni già appartenute alla Serenissima. Vengono seguiti attentamente i progressivi passi compiuti con costanza e fermezza dal Regno d'Italia verso tale fondamentale meta, l'Unità della Nazione. Pari attenzione viene dedicata alla ""lunga marcia"""" compiuta con perseveranza, sacrifici e sangue dalle popolazioni """"orfane"""" di Venezia, per riunirsi finalmente all'erede naturale e legittimo di essa, l'Italia. Le vicende, le date ed i nomi qui ricordati o esaminati sono ben noti e quindi non rappresentano fatti nuovi. La novità sta nei collegamenti fra essi e nella doppia angolatura dalla quale sono esaminati."" -
Questa sera verrà il bello! La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro
Il 1917 fu il terzo anno del primo conflitto mondiale e fu proprio l'anno che segnò la vita di tutti i soldati italiani. Non si parlava più di una guerra lampo. Le settimane in trincea erano diventate mesi e i mesi, anni. Il popolo tende a ribellarsi quando è stanco di essere sfruttato, stremato e deriso. Nel mese di giugno alla Brigata Catanzaro venne promesso un mese di riposo. Promesso. È questa la parola chiave e soprattutto tanto desiderata. Essi si trovavano nuovamente a Santa Maria la Longa. Promessa infranta. Bisognava ripartire. Il riposo non c'era più. La notte di domenica 15 luglio 1917 arrivò il momento di agire. Scoppiò così una delle più importanti rivolte avvenute durante la Grande Guerra all'interno del Regio Esercito Italiano. L'epilogo fu una drammatica sentenza: la decimazione. -
Sigeardo de Civitate
Le occasioni mancate e le eccellenze ben presenti nel Trecento friulano in generale e a Cividale in particolare: questo è il mondo di Sigeardo de Civitate, umile e indiscusso protagonista del romanzo storico di Franco Fornasaro; un personaggio e cronista attento, che si muove per seconde linee in un crescendo di scansioni suggestive di avvenimenti, all'interno degli ambienti curiali e politici di quel secolo; capace, però, non solo di registrare ciò che vede, ma anche di commentare, enucleare e riflettere su alcuni momenti topici di una Storia ricca di sfaccettature, colpi di scena e srotolamenti improvvisi. -
Compagnia Volontari Alpini Gemona. Gemonesi e cividalesi nella Grande Guerra
La storia dimenticata della Compagnia Volontari Alpini Gemona: un reparto di friulani del gemonese e cividalese, tutti volontari di guerra. Nato in tempo di pace nel 1913, mobilitato all'entrata in guerra del Regno d'Italia e sciolto nel 1917, tale reparto combatté sul fronte di Bordaglia, in comune di Forni Avoltri, e seppe distinguersi per spirito d'iniziativa. Dopo cento anni dalla fine della Grande Guerra, ne vengono analizzate nel dettaglio le vicende, portando alla luce anche la storia ei singoli soldati che ne fecero parte. -
Dai diari parrocchiali l'occupazione in Friuli. Da Caporetto alla Vittoria
Con la rotta di Caporetto, avvenuta il 24 ottobre 1917 e la conseguente ritirata dell'Esercito Italiano fino al Fiume Piave, venne ceduto alle forze degli imperi centrali il Friuli ed il Veneto Nord-Orientale. L'incubo dell'occupazione nemica finì nei primi giorni di Novembre del 1918 con il vittorioso riscatto dell'Esercito Italiano, ma la drammatica esperienza vissuta dalla popolazione rimase impressa indelebilmente nella storia sociale dei territori occupati. La narrazione di questo dramma collettivo, di cui purtroppo se ne è persa la memoria, giunge a noi attraverso i diari parrocchiali che, nonostante le avversità, venivano aggiornati giornalmente dai sacerdoti che rimasero fedeli alle loro parrocchie subendo e documentando il dramma vissuto dalla popolazione friulana. Durante alcune ricerche sono emerse le copie di alcuni diari parrocchiali che intenzionalmente vengono pubblicati in questo volume senza commenti, lasciando al lettore le riflessioni e le comparazioni sugli episodi descritti. -
Malstâ... e al tornerâ seren! Testo italiano e friulano
I pensieri e le sensazioni nascono senza schemi, senza date, senza orari. Viaggiano per conto loro e ti assalgono senza preavviso. Questa raccolta, nata in un breve lasso di tempo e in seguito a un evento fortunatamente risolto senza fatali conseguenze, si snoda come intimo racconto di stati d'animo a volte urlati e a volte sussurrati. Una introspezione per raccontare a se stesso momenti di cupo sconforto e di temporaneo sollievo. Mantenendo sempre, nella mente e nel cuore, un freddo distacco dalla malattia, quasi a esorcizzare la paura. Alla fine, la consapevolezza che in fondo alla strada, se uno ci crede, è possibile ritrovare speranza e serenità. Prefazione di Toni Capuozzo. -
Albo d'oro dei caduti di Tarcento (1915-1918)
Alla fine della Grande Guerra nella gran parte delle città e paesi d'Italia sorse spontaneo il desiderio di ricordare i propri morti in guerra; in particolare con monumenti commemorativi o semplici lapidi che riportavano i nomi di chi era morto per la patria. Ma videro la luce anche numerose pubblicazioni che riportavano per esteso i nomi dei caduti di questo o quel comune. Opere affiancate in breve da una trentina di volumi editi dal Ministero della Guerra - Ministero della Difesa (1923-1954) sotto il titolo di ""Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918. Albo d'Oro"""". In occasione del centenario della fine del conflitto, da più parti si è provveduto all'aggiornamento di questi primi dati, o a una stesura di nuovi elenchi dei caduti, da parte di quelle amministrazioni comunali che ne erano sprovviste. Negli allora comuni di Ciseriis, Segnacco e Tarcento (i primi due confluiti in quello di Tarcento nel 1928) si era provveduto in parte alla compilazione di questi elenchi, per cui si è ritenuto meritorio completare per quanto possibile questi primi dati, riunendoli tutti in un unico corpus, che comprende 365 nomi, oltre a 11 decorati di M.A.V.M e 16 di M.B.V.M."" -
Visti da vicino!
Visti da vicino! Una galleria curiosa di personaggi con i quali Franco Fornasaro ha interloquito, talvolta anche collaborato e sviluppato amicizie profonde e durature; contatti ravvicinati, stimolanti, accattivanti, ricchi di suggestioni, di lasciti emotivi, morali, culturali, professionali e quant'altro... 17 argomenti, dall'Arte alla Zoologia. 85 personaggi di ieri e di oggi, dai più famosi come il Presidente Tito agli amici di una vita. 216 pagine, finemente illustrate dalle miniature di Pietro Tolazzi. -
L' amante veneziana
Sergio Castiglia è un pediatra cinquantenne che, reduce da una dolorosa separazione, a un certo punto della propria vita contrassegnata successivamente da un lungo periodo di sostanziale solitudine, avverte la necessità di ritrovare l'affettività perduta e lo fa attraverso incontri di varia natura, in due occasioni anche intensamente erotici, con alcune donne: l'anticonformista pittrice Monia, la disinibita studentessa milanese Emanuela, amica della figlia, la bella russa Irina, moglie di un ricco imprenditore, l'ex campionessa di atletica leggera Cecilia, emigrata per noia in Australia, e la madre di famiglia, separata, Anna, per la cui giovanissima figlia, Maila, il medico avverte per un breve periodo un'attrazione inquietante. Lacerato da mille dubbi esistenziali e incapace di analizzare lucidamente la propria interiorità, il protagonista crederà di risolvere alla fine i propri problemi con una soluzione coinvolgente e di relativo impegno, testimonianza di un vissuto, quello del nostro tempo, in cui ogni sentimento è spesso labile e sfuggente. -
Romanzo impopolare. La vera storia della scomparsa di una banca e dei suoi 120mila azionisti. Perché un intero territorio è stato spolpato e perché può accadere ancora
"La sensazione è che si voglia il cadavere di una banca italiana..."""". Centinaia di ore di intercettazioni, migliaia di verbali e di interrogatori, due milioni di pagine di atti: splendori e rovine della Banca Popolare di Vicenza come non sono mai stati raccontati, basati su documenti esclusivi e inediti." -
Venzone rinata. Testimonianze della ricostruzione civile dopo il terremoto del 1976 raccolte dai protagonisti
A più di 43 anni dal terremoto del Friuli la ricostruzione di Venzone, proclamato nel 2017 ""Il più bel borgo d'Italia"""", appare ancora oggi un esempio quasi unico di ripristino integrale di un patrimonio culturale e civile a seguito di un disastro. Con l'affievolirsi della memoria si è ritenuto necessario raccogliere le testimonianze di un avvenimento che ha coinvolto un'intera popolazione. Lo sforzo di ricomposizione dell'identità, realizzato al di là delle condizioni allora date, è stato un evento collettivo. I protagonisti raccontano i passaggi salienti che hanno portato alla definizione teorica, metodologica e poi materiale dell'opera di ricostruzione della cittadella murata. Si tratta di un'impresa civile durata quasi dieci anni, ripercorsa in un caleidoscopio di prospettive che insieme delineano il quadro generale in cui leggere quella storia. Storia civile che ha unito in modo straordinario istituzioni e popolazione."" -
Azazel
In un mondo divorato dall'Apocalisse, la quindicenne Isabelle ha inconsapevolmente contratto il N.I.G.H.T., virus letale che sta mettendo in ginocchio quasi tutta l'umanità. La ragazza è perciò costretta a compiere un viaggio attraverso il proprio subconscio, vivendo il suo peggiore incubo, capace di ferirla, a causa della malattia, anche nella realtà. Riuscirà a svegliarsi? -
Elia una voce fuori dal coro. Porzus, 1944-45
Un incontro casuale, in una giornata voluta dal destino, si è trasformato in una confessione liberatoria. Una realtà difficile da assimilare ad una esistenza serena, sopportata una vita intera, ha fatto sì che tale incontro potesse diventare un desiderio di liberarsi di un vissuto di sofferenza. Ma perché non prima? Perché solo in questo momento? Forse perché per Elia la guerra, e tutto ciò che può provocare nella mente di un bambino, non era ancora finita. Dopo settant'anni aveva ancora paura di essere ucciso.