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Il grande libro delle fiabe sarde
Le atmosfere, le tematiche e i personaggi delle più note fiabe sarde raccolte in un unico volume, scritte o reinterpretate per i bambini di oggi per metterli in contatto con il patrimonio culturale sardo. Fiabe, miti e leggende da guardare e da toccare insieme, adulti e bambini, come si faceva un tempo, quando nelle lunghe serate invernali si usava radunarsi intorno al fuoco a raccontarsi storie dove si mescolavano il sacro e il profano, culti pagani con vite di santi, echi di paure antichissime con la speranza di un’esistenza migliore. Storie di mitici paesi scomparsi, di diavoli e tesori immensi, di esseri soprannaturali o di persone trasformate in esseri mostruosi, accompagnate da incantevoli illustrazioni d’autore per aumentare la comprensione e il coinvolgimento dei lettori di ogni età. Le più belle fiabe e leggende della Sardegna, per i bambini che amano ascoltare echi di storie senza tempo. Età di lettura: da 7 anni. -
Touristare in Sardegna. Guida turistica
Una guida di facile consultazione, che tramite pratici itinerari e numerose immagini a colori conduce il visitatore alla scoperta dell'autentica Sardegna: i principali centri abitati, i monumenti, le aree di interesse naturalistico, le peculiarità della tradizione e della gastronomia. La guida include: 16 itinerari suddivisi in zone geografiche. Oltre 650 fotografie ad alta definizione. Approfondimenti su storia, architettura, tradizioni, gastronomia e tempo libero. Un elenco di numeri utili. -
Murales. L'arte del muralismo in Sardegna. Ediz. italiana, inglese e francese
I murales sono prodotti dell’arte di strada, moderni affreschi a tema profano, aneddoti del quotidiano. Il murale è strumento di comunicazione, forma di condivisione, strumento di confronto; perché incise o dipinte sulle pietre, le idee e le emozioni possiedono un peso che non hanno nemmeno quando sono gridate. Così, anche se abbellisce il muro esterno di una casa, un dipinto non è un murale se non trasmette un messaggio o uno shock all’osservatore e se non è inserito armoniosamente nel contesto urbano. Il volume contiene una sezione iconografica e una testuale - in 3 lingue - che illustrano i fondamentali aspetti storici, sociali ed estetici del muralismo in Sardegna dalle origini ai nostri giorni. -
Mountain bike in Sardegna. Il T-track dal Supramonte al Gennargentu. Ediz. italiana e inglese. Con QR Code
Un'esperienza di cicloturismo creata per godere appieno delle bellezze dalla Sardegna più selvaggia in sella a una mountain bike, il mezzo ideale per unire sport e conoscenza, cultura fisica e arricchimento culturale. La guida presenta un viaggio spettacolare di 350 km ad anello, suddiviso in 9 tappe e chiamato ""T-Track"""" poiché segue il tracciato degli antichi sentieri della transumanza. È un percorso ricco di passaggi tecnici in cui la variabilità del fondo si combina con diverse pendenze che lo rendono appagante sia per il neofita che per il biker esperto, tra territori unici al mondo: le trasparenze del golfo di Orosei, le pendici del massiccio del Gennargentu e la zona interna dell'Ogliastra. La guida contiene il QR-code dei percorsi da scaricare, le mappe dei sentieri, le descrizioni dettagliate di ogni tappa, numerose immagini, un glossario e una parte introduttiva sulle zone attraversate dal T-Track."" -
Guida della Gallura e della Costa Smeralda
Una guida turistica completa, di facile e agile consultazione, che tramite pratici itinerari e immagini ad alta definizione offre informazioni essenziali per la visita della Gallura costiera e interna, dei centri abitati, dei monumenti, delle spiagge, delle aree di interesse naturalistico e in particolare della Costa Smeralda. Una sezione introduce alla conoscenza generale del territorio: geografia e storia, archeologia e cultura. La guida è pensata per un turista esigente che ha bisogno di informazioni essenziali per degustare lentamente una terra sorprendente come la Gallura. Rifugi di granito e spiagge da sogno, la Gallura è regina del sole, del mare, del vento. Profuma di mirto e di selvaggio, ancora indecisa tra Sardegna e Corsica. -
Il culto della acque in Sardegna-The cult of waters in Sardinia. Ediz. bilingue
Il culto delle acque in Sardegna è unico in tutto il Mediterraneo per la magnificenza delle architetture, dai templi a pozzo alle fonti, dai templi a mégaron alle rotonde con bacile. Un culto grandioso che durò dall'Età del bronzo recente alla Prima età del ferro e che si adattò nel tempo cambiando volto e divinità: dalla Dea Madre a Maimone, dagli antenati-eroi ai rituali delle acque praticati spesso all'interno dei villaggi-santuario. Con testi e immagini accattivanti il volume offre una panoramica del culto attraverso l'analisi delle strutture, dei miti, dei riti e della simbologia arcana degli antichi monumenti. -
Il muto di Gallura
Il muto di Gallura era un uomo intelligente ed astuto, biondo, di media statura, agile e dalla vista acutissima. Si chiamava Sebastiano Tansu Addis, era sordo e muto fin dalla nascita e – coinvolto nella faida che verso la metà dell’800 sconvolse tre famiglie di Aggius – impersonò nell’opinione pubblica l’immagine dell’odio violento, tanto da essere soprannominato «il terribile». Nel 1884, dopo quasi 25 anni dalla sua scomparsa (nessuno vide mai il suo cadavere), Enrico Costa scrisse su di lui questo romanzo-reportage. La ‘guerra civile’ di Aggius durò dal 1849 al 1856 e fece 70 morti. Il Muto, latitante dal momento in cui uccisero il fratello Michele, è presente alle “paci” del 1856, ma resta alla macchia, e comincia a frequentare la casa di un ricco pastore. Qui si innamora, corrisposto all’inizio, di Gavina, la figlia del padrone di casa. Posposto poi a un altro pretendente, riprende la caccia a tutti quelli che lo hanno offeso. Il libro di Costa comincia proprio nel 1857, con il Muto in agguato per uccidere la prima vittima della sua lunga vendetta. -
L'uomo di Torino
Trama per niente allegra, eppure intrisa di passaggi di un umorismo che ricorda la lezione di maestri del novecento (Jahier, ma anche Gadda), di una sapienza di scrittura che fa di questo romanzo il copione ideale per un soggetto cinematografico. Con continui flash-back si passa dalla Mutua Società Conciapelli di Bra, passando per Borgo San Paolo di Torino fino al trapezio di prato di Kensington Gardens e allo splendore delle galassie, dove la vicenda narrata si perde e disperde nella sua miseria di umanità. Tutto trattenuto dalla penna precisa ed impietosa dello scrittore. -
Conoscete quest'uomo
Sono qui raccolte le relazioni presentate nel giugno 2011 al Convegno di studi internazionale su Velso Mucci ""Conoscete quest'uomo""""."" -
I Trivulzio e le arti. Vicende seicentesche
Mediante ampia disamina documentaria si ricostruiscono le vicende storico artistiche della famosa collezione dei principi Trivulzio di Milano, all'interno della quale si trovavano opere di artisti famosi in tutta l'Europa del Seicento come Rembrandt e van Dyck, e gli italiani Cerano, Luini, Procaccini e molti altri ancora. -
""Un tesoro infinito invenduto"". Erudizione e archivi a Milano tra XVII e XIX secolo
Il volume presenta una panoramica sui differenti approcci e atteggiamenti degli eruditi milanesi nel rapporto con il passato e con il medium per eccellenza di trasmissione dello stesso, ossia la documentazione d'archivio. Grazie al costante e ineludibile riferimento alle fonti documentarie, volontariamente privilegiate rispetto alla precedente produzione storiografica, ognuno dei saggi si sofferma su temi originali, mettendo in circolo testi e informazioni in larga parte inediti e finora inesplorati. -
Giorgio de Chirico e Germain Seligmann: manovre sul mercato americano tra 1937 e 1938. Ediz. illustrata
Il carteggio tra Giorgio de Chirico e il mercante americano Germain Seligmann getta una nuova luce sui reali risultati del lungo soggiorno newyorchese dell'artista tra l'agosto 1936 e l'inizio di gennaio 1938. Il viaggio di de Chirico in America, presentato come un trionfo dalla stampa italiana, fu in realtà un insuccesso, dovuto in parte alle manovre che l'artista mise in atto, seguendo una vecchia abitudine, per contrapporre al suo primo e più sincero sostenitore, il gallerista Julien Levy, altri mercanti più facoltosi e di grande nome, ma meno motivati, come Seligmann o Wildenstein, con la speranza di ottenerne maggiori vantaggi. La strategia si dimostrò fallimentare ed ebbe l'effetto di chiudere completamente le porte del mercato americano alla produzione recente dell'artista. Lo studio si conclude con una meticolosa catalogazione delle opere nominate nel testo, che vengono in parte identificate portando un notevole contributo a un futuro catalogo ragionato dell'opera di Giorgio de Chirico. -
«Londra d'estate è quanto mai metafisica». Giorgio de Chirico e la galleria Alex. Reid Lefevre (1937-1939). Ediz. illustrata
"Alla galleria Lefevre, a Londra, una galleria più seria e meno scema delle solite gallerie di pittura moderna, veniva allestita una mostra personale delle mie pitture recenti ed io mi recai personalmente a Londra"""". Così Giorgio de Chirico scrive nelle sue memorie a proposito dell'esposizione allestita presso la galleria Alex. Reid & Lefevre nel luglio 1938 a Londra, città in cui l'artista vive """"ore di profonda emozione metafisica"""". Le vicende artistiche, commerciali e umane legate al progetto e alla realizzazione di questa importante esposizione si possono ora seguire fin nei dettagli grazie al ritrovamento del carteggio intercorso tra Giorgio de Chirico e la galleria londinese: trentasette documenti qui pubblicati e commentati criticamente. Una rigorosa catalogazione delle trentuno opere della mostra, delle quali circa la metà è stata identificata." -
Daniele Crespi. La giovinezza ritrovata. Ediz. illustrata
Prima della sua scomparsa il percorso di Daniele si era dipanato su una traiettoria ben distinta, contraddistinta da un dialogo serrato con gli immaginifici protagonisti della Milano pittorica di primo Seicento, dal caposcuola Cerano a Giulio Cesare Procaccini. Ne nascono così opere attraversate da un accalorato patetismo e da spettacolari effetti drammatici, nelle quali si fatica a scorgere la cifra rasserenata che il Crespi metterà a punto di lì a breve. Tra le sue pagine, dunque, la giovinezza di Daniele si può dire finalmente ritrovata, attraverso un itinerario di pale d'altare, affreschi e dipinti per il collezionismo privato, tutti documentati da un ricco apparato illustrativo che restituisce la straordinaria qualità delle invenzioni precoci dell'artista, nelle quali i furori del Seicento lombardo si declinano in un linguaggio personale, in grado di interpretare con un'impeccabile eleganza formale le iperboli espressive di quella cultura figurativa. -
Le voci del vulcano. La torre di Hölderlin. Ediz. illustrata
È il racconto poetico-simbolico degli ultimi trentasette anni di vita del poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843). Anni segnati da una misteriosa follia, trascorsi in solitudine in una torre di Tübingen, in seguito alla morte della sua amata e a un traumatico ricovero in manicomio che lo emargina completamente dal mondo intellettuale, artistico e sociale dell'epoca, di cui era stato uno dei protagonisti. -
Innamorato della luna. Antonio Rubino e l'arte del racconto. Ediz. illustrata
"La mostra Innamorato della luna. Antonio Rubino e l'arte del racconto"""" ripercorre i primi passi dell'autore, dai primi lavori in versi di fine Ottocento ai libri pubblicati dopo la seconda guerra mondiale, in un clima storico e culturale profondamente mutato. Rubino ci ha lasciato in eredità una quantità di narrazioni, nelle quali sono messe in scena senza reticenze o censure le paure e i desideri, i sogni e le esperienze dei bambini, con una serietà giocosa che dimostra un rifiuto netto di quella rappresentazione dell'infanzia edulcorata e falsa ancora tanto diffusa nel pensiero comune." -
Umberto Boccioni. Beata solitudo sola beatitudo. Ediz. illustrata
Beata solitudo sola beatitudo di Umberto Boccioni fu presentata nella sezione italiana al Salon d'Automne del 1909, per poi figurare l'estate seguente nella personale a Ca' Pesaro, quando il pittore aveva ormai sottoscritto l'adesione al Futurismo. Questo lavoro prova a ricostruire la graduale messa a punto di Beata solitudo sola beatitudo dentro l'attività di Boccioni fra 1907 e 1908, accogliendo l'identificazione delle fonti visive già offerte dagli studiosi e aggiungendone alcune nuove, inserendo la comprensione dell'opera nel contesto storico e culturale coevo, greve di tensioni sociali e ideologiche. Sarebbe improprio attribuire al pittore una vocazione prefuturista: se alcune fonti culturali erano condivise, per ragioni di coesistenza cronologica, Boccioni si trovava a perseguire un obiettivo di raffinatezza formale che il Futurismo avrebbe invece ripudiato con violenza: nella misura in cui implicava un distacco dalle violenze del mondo, l'assunto di Beata solitudo sola beatitudo non poteva presentire l'ideologia marinettiana, né quest'ultima avrebbe condiviso quell'ammirazione per la pittura antica che nel pittore si conciliava allora con l'ansia di modernità. -
E manu capere. Sedici lezioni strane a Brera
Nel mondo greco-romano c'era un modo per liberare gli schiavi. Si andava davanti a un pretore, il padrone imponeva la sua mano sulla testa dello schiavo e lo faceva girare su se stesso. Questo gesto compiuto davanti al pretore significava che lo schiavo era liberato. Come ricorda Foucault, Seneca ed Epitteto citano questo rito che era a loro contemporaneo, come una metafora del potere della filosofia, perché la filosofia ha la capacità di liberare l'uomo, di affrancarlo, di farlo diventare libero. Se vogliamo contribuire alla costruzione di un movimento che modifichi lo stato delle cose presente, che provi a fermare o quanto meno a dominare troppo tracotantemente sulle nostre vite, abbiamo davvero bisogno di fare un giro su noi stessi, cioè abbiamo bisogno di strumenti, come quelli che possimo trovare in Foucault e in tanti altri. Però lasciate che ve lo dica, non abbiamo bisogno di nessuno che ci tenga la mano sulla testa. -
Squarci d'interni. Inventari per il Rinascimento milanese
Con i dodici inventari qui presentati si tenta di fornire un'edizione di fonti, accompagnata da saggi di contestualizzazione che ha l'obbiettivo, non solo di presentare i lavori in corso dei vari autori, ma di sottolineare le variegate possibilità di letture che questa tipologia di documenti fornisce a studiosi di differenti discipline. -
I Borromeo d'Angera. Collezionisti e mecenati nella Milano del Seicento. Ediz. illustrata
Partendo dai documenti della famiglia inediti, scrupolosamente compulsati e studiati da Anna Elena Galli e Sergio Monferrini, che i fratelli Giovanni, Federico e Antonio Renato hanno riacquistato la loro fisionomia di mecenati e collezionisti nella Milano del Seicento. La ricchezza del materiale rintracciato dagli studiosi ha consentito di ricostruire una fitta trama di relazioni interpersonali identificando nobili, intellettuali ed artisti che gravitavano nell'orbita dalla famiglia. Le importanti appendici documentarie, che completano il volume, si propongono come strumenti di lavoro e di approfondimento per lo studio della collezione Borromeo d'Angera, che viene ad occupare così un posto di primo piano nella storia del collezionismo a Milano in età barocca.