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Vi racconto di Giulio. Dialogo oltre il tempo tra padre e figlia
"In occasione del 10° anniversario della morte di Giulio Lorusso, mio amatissimo padre, ho voluto realizzare questo breve testo sulla sua vita e sui suoi insegnamenti. Ho tentato di raggiungere questo obiettivo attraverso alcune ricerche di documenti, immagini, ricordi personali, aneddoti riguardanti la storia di mio padre ma anche studi scientifici sull’argomento che confermassero la mia tesi circa il valore della paternità e della famiglia. Nella prima parte presento in modo sintetico la vita di mio padre: la sua infanzia, la sua esperienza formativa e lavorativa, il matrimonio, la famiglia, fino agli anni della malattia e la sua dipartita. La seconda parte, cuore del lavoro, è dedicata alla mia esperienza personale di figlia, in cui descrivo il rapporto con mio padre ma soprattutto ciò che da tale relazione ho “ereditato”. La terza parte vuol essere una dimostrazione di quanto sia scientificamente provata l’importanza del padre per lo sviluppo della personalità dei figli.""""" -
Là dove il sì suona. La Società Dante Alighieri in Alto adige
La Storia della Società Dante Alighieri in Alto Adige nel contesto della Cultura risorgimentale e successivamente dopo la Prima guerra mondiale. Lavoro rigorosamente storico ricostruito sui documenti dell'Archivio Centrale di Roma e degli Archivi dei Comitati di Bolzano, merano, Bressanone, Brunici Vipiteno e Ortisei -
Merano tra una sorpresa e l'altra
L'autore Claudio Calabrese di Merano narra aspetti legati alla città di cura. Si tratta di un ritratto della culla delle Alpi, centro di musica internazionale, dove artisti e scrittori hanno trovato e trovano ispirazione per le loro opere. Non manca nel suo ultimo impegno letterario un racconto degli anni Settanta, in cui anche a Merano lo scossone rivoluzionario non ha mancato di farsi sentire. Importante la presenza della Comunità Ebraica, come anche dei russi, minoranze che trovano ampio spazio nel saggio di Calabrese. Una lettura piena di sorprese per chi non conosce la cittadina del Passirio, ma interessante anche per chi ci vive. Da queste pagine emergono molti fatti salienti dimenticati e emarginati dalla routine quotidiana. -
Con Romano Prodi per un'autonomia vincente-Mit Prodi Erfolge für die Autonomie
Il libro ripercorre il Governo di Prodi nel biennio 2006-2008 durante il quale il ""Gruppo per le Autonomie"""" locali, grazie anche alla sensibilità di Romano Prodi ha portato sempre a scelte positive e vincenti per l'Alto Adige Südtirol e il Trentino. Un libro di storia di agile lettura, rivolto al largo pubblico, che già ha avuto un successo sui giornali e media locali. Inoltre il libro contiene una sintesi in lingua tedesca del pubblicista Claudio Calabrese."" -
Bolzano nel segno dei tempi
Un libro su Bolzano non è per nulla scontato. Dalla lettura del testo, tutta appassionata e senza cali di tono, si comprende che non è l'ennesima guida turistica della città, bensì un dovizioso e puntuale annotare della vita, del costume, della società e delle curiosità storico-artistiche di Bolzano. La città va guardata, osservata in ogni singolo angolo, in ogni Erker, in ogni uscio e in ogni pertugio. Tutto corrisponde ad un affascinante miscuglio. È una città che subito le trasformazioni dei secoli, le contrazioni dei reciproci nazionalismi, ma come un bagnasciuga, sulla sua superficie è rimasto un sedime nel quale Bolzano si è costituita e consolidata. Una città da vedere, vivere, osservare, amare. -
La parabola della vite e dei tralci
Sussidio di 20 pagine interamente illustrato a colori, per far conoscere ai bambini le parabole del Vangelo, anche attraverso l'ausilio del gioco. Può essere utilizzato in famiglia, a scuola e a catechismo. -
La parabola della pecorella smarrita
Il secondo titolo della Collana Paraboleggiamo dedicata ai bambini è anche un album con tavole da colorare e disegnare, giochi per divertirsi e conoscere meglio le parabole del Vangelo. Un utile strumento didattico per il catechismo e la scuola. -
La parabola dei talenti. Colora e gioca
Il quinto titolo della Collana Paraboleggiamo dedicata ai bambini è anche un album con tavole da colorare e disegnare, giochi per divertirsi e conoscere meglio le parabole del Vangelo. Un utile strumento didattico per il catechismo e la scuola. Età di lettura: da 7 anni. -
La vità di Gesù nel Paliotto della cattedrale di Teramo di Nicola da Guardiagrele. Colora e gioca
Da un'idea di mons. Michele Seccia Vescovo di Teramo - Atri. Elaborazioni grafiche delle formelle Giuseppe Mantella e Silvia Orsi. Disegni e giochi enigmistici di Clara Esposito. Un album con giochi, quiz e tavole da colorare per conoscere la vita di Gesù. Il ""Paliotto o Antependium"""" della cattedrale di Teramo è una tavola con numerosi riquadri e rilievi d'argento, realizzata dal maestro orafo e argentiere Nicola da Guardiagrele (1433-1448). Opere come questa, molti secoli fa, venivano chiamate Biblia Pauperum, ossia la Bibbia dei poveri. Perché? Gli artisti, con diverse modalità (disegni, pitture, mosaici o sculture in miniature), raccontavano la storia sacra o alcuni episodi di essa, tratti dall'Antico o dal Nuovo Testamento."" -
Balilla e piccole italiane (la scuola, i sogni, la vita)
Questo libro non racconta la storia, la ascolta. Un viaggio attraverso quaderni di aste e di bella calligrafia, la ginnastica del sabato e lezioni di economia domestica. Ma anche tra le difficoltà affrontate, la forza e la fede per costruirsi il futuro. C'è chi è diventato sindacalista, chi insegnante, chi camionista, chi suora di clausura. E chi, come Angelo, nato nel 1906, ha visto oscurarsi il cielo per gli aerei di due guerre e da bambino giocava a palline, e quelle di vetro valevano doppio. -
Non la voglio la minestra di dado
Il racconto di una vita attraverso la storia di una casa, che è il luogo dell'anima: abitata, amata, perduta e ritrovata, in una pacificazione con sé e con il tempo che passa. -
Un volo di follia
Giampi, il protagonista, è un ragazzino orgoglioso ed irriverente che viene messo a dura prova a scuola ed in famiglia. A lui mancano la spensieratezza del gioco, l'addestramento militare tradizionale, la spontaneità nei rapporti con i coetanei e con suo padre Fabius. Pensa di potersela cavare da solo, ma ben presto si rende conto che avere bisogno di aiuto non è un segno di debolezza. -
Tradizioni e folklore in Casentino
Badia Prataglia e il ceppo di Natale, Cantar maggio, Il Bello Pomo, Il Bruscello di Casalino, il ""foco agli sposi"""", cantar di poesia, Le croci di Maggio, Il lume a marzo di Compito, La croce del Falterona, la Madonna della Neve, """"Pandolfo e la Cuccagna"""", Stregoneria e superstizione, La befana vien di notte..., La scottiglia, Pieve a Socana e la sua Festa, a veglia nel seccatoio, Il Venerdì Santo, L'albero della Cuccagna a Serravalle, Venerdì Santo, il pranzo di Carnevale, La festa dell'Angiolino, La Corsa del Saracino di Talla, Oh che bel tortello..."" -
Leggende del Casentino. Tra storia, credenze popolari e fantasia
Matelda e la Torre dei diavoli di Poppi. Diavoli e fantasmi a Castel San Niccolò. Le manifestazioni miracolose della chiesa di Santa Maria del Sasso a Bibbiena. La leggenda della foresta: la Buca della Fate di Badia Prataglia. La Macìa dell'Ommorto e la leggenda di Mastro Adamo. La leggenda del crocefisso di Cetica. Il cappellano di Romena. La ragazza della lanterna. Le Chiappe di Marco. La signora Maria di Dama detta la Fusaia. La leggenda della Mea e il carnevale storico di bibbiena. La capra ferrata di Casalino. Mostri e mostriciattoli della tradizione. Il Crocifisso del Canto di Pratovecchio. Il vitello d'oro di Vogognano. Il palazzo del Falterona -
Himalaya. Diario di un filosofo in Nepal
"Irruente, coraggioso in un modo che rasenta la sventatezza, visionario, creatore di mondi, anticonformista e veloce di una velocità che mi ricorda certi futuristi. Franz non è uno di quelli che raggiunto l'orlo del precipizio si tira indietro: ci si butta e vada come vada pur di farne esperienza. [...] Completamente fuori dal comune sono i suoi viaggi lampo di conoscenza nelle zone più remote del globo alla ricerca di sensazioni che credo solo una profonda immaginazione creativa può trasformare in esperienze sovrumane. Una settimana in Transiberiana oppure in Nepal per avvicinare la Qomolangma o Chomolungma, la Grande e Santa Madre delle Montagne, che noi più prosaicamente chiamiamo Everest, e per avvicinare monaci e lama cercando di far luce sui misteri dell'esistenza. Chi potrebbe pensare fattibili simili 'follie'?"""" (dalla prefazione di Giuseppe Popi Miotti)" -
Il sigillo del tempo
Questi scritti fanno parte di quella che possiamo definire la Tradizione spirituale sciita del Graal. Gli elementi di questa Corrente, che in ogni tempo è stata espressione della Ricerca dell'Acqua della Vita da parte di coloro che sono ""assetati"""" del Senso autentico dell'Esistenza, hanno trovato eco in varie concezioni, da quella mazdea a quella cristiana, a quella islamica, incentrandosi nella spiritualità sciita sulla Persona del Cavaliere per eccellenza, l'Imam Ali ibn Abi Talib, cugino del Profeta Muhammad e sposo di sua figlia Fatima detta az-Zahra, la Risplendente. Guida esemplare al riconoscimento del Signore della Spada chiamata Dhu-l-Fiqar è stato sempre Salman Farsi, detto il """"Persiano"""" o Pak, il """"Puro"""", che è la Porta alla sua conoscenza e devozione. Prefazione di Daniele Ramadan."" -
Polo Artico: la verità del ghiaccio. Diario del filosofo più a nord del mondo
Questo libro non è solo il resoconto di un viaggio ai confini del mondo, nell'ultimo avamposto della civiltà umana (Isole Svalbard/Polo Artico) ma è qualcosa di più. L'autore, che si occupa di filosofia da quando era bambino, coglie l'occasione, con questo viaggio-iniziatico, per tutta una serie di riflessioni filosofiche: dal Mito degli Iperborei al simbolismo metafisico del Sole di mezzanotte, dalla storia delle grandi spedizioni artiche e antartiche, alla riflessione sui cambiamenti climatici. La conclusione che il filosofo trae dopo questo viaggio mistico è che il ghiaccio non è solo un grumo di acqua rappresa bensì un Simbolo, una verità ancestrale. -
Maschera e volto. L'inganno del covid e la realtà metafisica
I versi di questa raccolta sono stati scritti a Trieste tra l'agosto e la fine d'ottobre 2021 quando prendeva corpo una risposta di popolo ai soprusi di un governo che con essi ha dimostrato il suo vero scopo, che non riguarda solo la sfera sanitaria ma un modello di società alieno all'uomo e alla sua dignità. L'azione di chi è, in realtà, una forma diretta dell'Oppressore al momento sembra non aver grandi ostacoli dinanzi a sé ma il tempo oltre a essere signore è anche portatore di giustizia. Non resta quindi che attendere che il seme di ciò che è accaduto in questa città, spinto da forze che superano la semplice sfera della concretezza, porti prima o poi frutto, rendendo a chi ha fatto e sta facendo del male il dovuto ""rimborso"""", se Dio vuole, senza sconti. Questi versi, togliendo la maschera all'azione dell'Oppressore che guida il governo della pandemia, ne disvelano il suo volto nascosto. Prefazione di Ezio Albrile."" -
Il vento e lo sguardo
"Il vento e lo sguardo"""" è un romanzo segnalato dalla giuria del premio letterario Divoc. """"L'ineludibile necessità di scandagliare le sacre voci irrazionali delle cose e degli eventi, proprio mentre i due pregressi anni di psico-pandemia hanno definitivamente imposto, e poi radicato nell'animo umano, la forza anestetizzante e paralizzante che appartiene ad ogni forma razionale quando sia abitata/contagiata da un nichilismo tanto devastante quanto inconsapevole."""" (Dalla prefazione di Angelo Tonelli). Uno sguardo che ritorna sugli eventi attraverso un percorso solo in parte mnemonico. Un viaggio dentro la storia di un uomo nato alle fine degli anni '50 in Sicilia, a Gela. Antonio Mistretta. Scritto durante i due anni della cosiddetta """"pandemia"""", è espressione di una sintonia nella quale la parola diventa scrittura per poi ritornare voce. Una circolarità che nel suo movimento assume progressivamente l'aspetto di una spirale. Da un lato scendendo verso il cuore e le sue singolari pieghe, dall'altro, aprendosi in un abbraccio che, ridicolizzando ogni divieto, ogni pregiudizio, ogni dislivello culturale, diviene testimone e nutrimento di qualsivoglia possibile vivere." -
Il cannocchiale platonico di Luigi Vanvitelli. Il numero, i simboli, le allegorie, le metafore. Il mito dell'architettura della Reggia di Caserta
In occasione dei duecentosettant'anni dalla funzione della posa della prima pietra (20 gennaio 1752), nella vigilia per le celebrazione dell'anniversario della morte del Maestro architetto Luigi Vanvitelli (1marzo 1773), gli autori, di origini casertane, hanno inteso proporre una propria interpretazione critica. La Reggia è una testimonianza umana ancora capace di riservare approfondimenti, perché appartiene al rango di preziosa opera d'arte. È un'analisi critica complessiva dell'opera originaria, quella proposta dagli autori , tramite una ri-creazione analitica e sintetica delle presenze espressive delle tre arti figurative.