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La nostra casa
Höppner, Vera, Pauline, Cäcilia, Harry... un gruppo di amici e una promessa: la loro vita non sarebbe stata un semplice avvicendarsi di scuola-lavoro-morte. Per questo motivo e per proteggere chi fra loro - Frieder - ha tentato il suicidio, decidono di andare ad abitare tutti insieme in una ex fattoria. Una casa in cui vivere senza adulti, un luogo condiviso nella Germania degli anni Ottanta che battezzano Auerhaus - storpiatura tedesca della canzone dei Madness Our House. Questo diventerà il loro mondo, la loro unica vera vita fatta di colazioni insieme, liceo, furti, vino e tzatziki e soprattutto di tante parole spese intorno al tavolo per far da scudo agli umori di Frieder, che non è poi così tanto sicuro che valga ancora la pena di vivere. Una storia di gioventù, di amicizia e amore, una magica alchimia che Bov Bjerg crea tra questi sei ragazzi idealisti che impareremo a sentire molto vicini e che, pagina dopo pagina, ci conquisteranno al punto da voler vivere nell'Auerhaus, lottare insieme a loro per la felicità, come se fosse una questione di vita o di morte. -
Stato di emergenza. Viaggi in un mondo inquieto
Dal Cairo al Cairo passando per il subcontinente indiano, il Pakistan, l'Afghanistan, l'Iran, l'Iraq e il Mediterraneo orientale tra Siria, Palestina e Israele. Dieci viaggi. Kermani propone una sintesi di grande spessore culturale e umano di un mondo in tensione, sconosciuto ai più. rnrn«Un libro per comprendere il caos contemporaneo e per viaggiare nel mondo» - Il VenerdìrnrnrnrnUna ricca e complessa rete di situazioni, società, aspirazioni, movimenti, economie e relazioni che hanno segnato il passato, si proiettano nel futuro e oggi vivono sotto l'orizzonte del nostro sguardo poco attento. Eccolo raccontare il Kashmir tra bellezze naturali, guerra latente e fuga di etnie, eccolo tra i sufi del Pakistan o nell'India piena di contraddizioni con una crescita economica vertiginosa cui fanno da contraltare le richieste di giustizia dei senzaterra e il montare dell'intolleranza. Lo sguardo acuto di Kermani, la sua compassione, la grande conoscenza di mondo islamico e cultura occidentale, del misticismo e delle connessioni storiche tra popoli e civiltà solo apparentemente lontane, così come la qualità letteraria della sua scrittura lo rendono una delle voci più autorevoli e utili di questo periodo storico. -
Come ho incontrato i pesci
In questo libro, Ota Pavel non parla solo di pesci. Ci sono anche gli alti e bassi della vita, la ricerca della felicità e della libertà, che permettono di sopravvivere alla sporcizia del mondo, alla storia e alla follia.rnrn""Per un pescatore non c’è cosa migliore che cominciare a far conoscenza coi pesci da piccolo, quando si è ancora una fanciullina o un ragazzino. Quando a iniziarlo ai misteri della pesca è il papà, uno zio o magari un traghettatore. Nel nostro caso è stato il traghettatore Karel Prošek di Luh pod Branovem, che un po’ alla volta è diventato nostro zio.""""rnrnCon """"Come ho incontrato i pesci"""" prosegue la riscoperta di Ota Pavel, assieme a Bohumil Hrabal e Milan Kundera uno degli autori più importanti della letteratura ceca. Anche questa volta Pavel ci trasporta nella sua infanzia e nel magico mondo di Buštehrad. Si parla ovviamente della pesca, la grande passione del padre e dello zio Prošek (i due migliori pescatori del mondo), si scopre l'amore per la vita lungo i fiumi e attorno agli stagni mentre sullo sfondo tornano le ombre del nazismo e comunismo. Limpido e commovente è l'impegno del padre – mai arrendevole e mai triste – nel trovare di che sfamare e provvedere alla propria famiglia sia quando da liberi si navigava in un dignitoso benessere sia nel dramma della persecuzione. Ma per la prima volta tra le righe trapela anche l'amaro destino che attende l'autore, quella malattia che sorgerà improvvisa, dramma e miracolo allo stesso tempo, perché senza quella non avremmo avuto in dono queste splendide pagine. Qui non si parla solo di pesci, ci sono gli alti e i bassi della vita, c'è la ricerca della felicità e della libertà che fanno sopravvivere alla sporcizia del mondo, alla storia e, persino, alla follia. Non si può smettere di sorridere ed emozionarsi nella lettura di Pavel, la sua scrittura è una “magia che lavora silenziosamente”, e alla fine saremo tutti concordi nel pensare che il mondo sarebbe molto più povero e insignificante senza Buštehrad."" -
Viaggiare controvento. Viaggiatori illegali nell'URSS. Vol. 1
Tutti sappiamo della gente dell'est che fuggiva all'ovest durante la guerra fredda, ma che cosa sappiamo di chi invece voleva scoprire cosa stesse accadendo a oriente? Queste sono le voci, le immagini, i resoconti di alcuni giovani viaggiatori illegali nell'imperium sovietico. Una sola grande passione: la libertà e con essa la curiosità, la montagna, il viaggio, la natura. Un gruppo di giovani negli anni Settanta e Ottanta si mette in viaggio (ognuno per conto proprio), non per sfuggire al comunismo riparando in Occidente ma per scoprire cosa ci fosse oltre l'orizzonte. Montagne da scalare, altipiani e pianure da percorrere e popoli da scoprire e gente, tanta gente da incontrare. Tutto unito nel nome dell'Unione Sovietica eppure tutto così diverso e incredibilmente variegato. Questo è il resoconto di quei viaggi, di personaggi e storie ai quali si fa fatica a credere. Di ""fuorilegge"""" e di poliziotti e agenti dei servizi segreti che a un certo punto """"chiudono un occhio"""", di venditori di Bibbie in incognito, di territori immensi in una terra che sembra non aver confini di qualcosa che unisce tutte le giovani generazioni: la voglia di scoprire a proprio modo il mondo."" -
Cuori cicatrizzati
Giovane studente di chimica, Emanuel scopre all'improvviso di essere affetto da tubercolosi ossea. Il medico gli consiglia di curarsi nel sanatorio di Berck, una località di mare nel nord della Francia. Inizia così un percorso di conoscenza e guarigione, che in poco più di un anno farà incontrare al ragazzo possibili amori e nuovi amici e lo metterà di fronte all'ingiustizia della sorte. ""Cuori cicatrizzati"""" è un romanzo di formazione che supera le classificazioni e si propone di raccontarci la sofferenza umana, quella del corpo e dell'anima, così come la ribellione a un destino crudele. Blecher ci mette di fronte alla voglia di vita che esplode anche quando sembra predominare la rassegnazione, ma riesce anche a raccontare la crudeltà dei malati e l'infermità come alibi per non affrontare il mondo."" -
Il suono della vita
Johannes non parla, ma non è muto. Semplicemente è nato e cresciuto con una madre che per dolore - la morte dei figli durante la guerra - ha rifiutato le parole. Eppure la vita bussa prepotentemente al suo cuore: ha il suono dell'amato pianoforte e l'aspetto di un padre amorevole che comincerà con lui una paziente formazione a contatto con la natura per insegnargli a percepire immagini e impressioni, disegnarle e assegnare a ciascuna un nome. Piano piano il muro del silenzio si incrina fino a sgretolarsi e Johannes è finalmente libero di seguire i propri desideri. Il grande amore per la musica lo porta a Roma per diventare un pianista, ma ben presto capisce che anche il fallimento appartiene alla vita. Una volta tornato in Germania, uno dei suoi vecchi insegnanti lo esorta a confrontarsi con la scrittura e sarà ancora Roma il luogo dove mettersi alla prova e dove scrivere e ripensare alla propria giovinezza, al primo amore, alle amicizie, ai primi successi e alle delusioni... così anche le immagini e le parole disegnate sui suoi quaderni durante l'infanzia diventeranno più nitide e comprensibili. -
L' eredità delle dee. Una misteriosa storia dai Carpazi Bianchi
Sulle montagne dei Carpazi, nella comunità di Zítková, vive da sempre una stirpe di donne dotate di poteri eccezionali. Guaritrici, preveggenti, tramandano la loro arte di madre in figlia e vengono chiamate ""dee"""". Dora Idesová è l'ultima di questa discendenza, ma non ha ereditato nessuna arte. Rimasta orfana è passata alle cure di zia Surmena fino a quando anche quest'ultima scompare dietro le mura di una clinica psichiatrica. Dora finisce così in collegio, cresce, studia Etnografia e trova lavoro presso l'Accademia delle Scienze di Brno. Quando negli anni Novanta vengono resi pubblici gli archivi della polizia segreta, Dora - che nel frattempo sta scrivendo un saggio riguardante le """"dee"""" - inizia le sue ricerche e si imbatte nel dossier sulla zia, la dea Surmena... Ben presto quella di Dora si trasforma in un vero e proprio viaggio nelle ombre e nei segreti del passato. Riesce a ricostruire il tragico destino di tutta la sua famiglia, legato a un'antica maledizione, ma anche intrecciato alle vicende che hanno segnato il Paese e hanno messo i poteri delle dee al centro degli interessi dei nazisti prima e dei comunisti poi. Un destino cui nemmeno Dora riuscirà a sfuggire..."" -
Il confine dell'oblio
Fin dalla nascita - anzi ancor prima - si instaura un legame segreto tra il giovane protagonista del romanzo e il vicino di casa, un anziano silenzioso e cieco che pian piano prende il posto dei due nonni morti in guerra. Su di lui girano voci e sospetti ma nessuno conosce il suo passato e nemmeno al bambino, che un po' lo teme, è dato di sapere qualcosa. Eppure quando la violenza politica scuote la Russia e i carri armati sono in strada per il golpe del 1991, il vecchio cieco sacrifica la propria vita per quella del bambino. Chi era veramente quell'uomo? Cosa aveva fatto per dover celare il proprio passato a tutti? Inizia così una lunga indagine che porterà il protagonista - prima ragazzo e poi adulto - nei vasti territori del grande Nord siberiano. Quello che trova tra miniere dimenticate, caserme ed ex gulag, è un mondo relegato nell'oblio, dove tutto ormai viene ignorato: vittime e carnefici. -
Viaggiare controvento. Alpinisti illegali in URSS. Vol. 2
Tutti sappiamo della gente dell'est che fuggiva all'ovest durante la guerra fredda, ma che cosa sappiamo di chi invece voleva scoprire cosa stesse accadendo a Oriente? Queste sono le voci, le immagini, i resoconti di alcuni viaggiatori illegali nell'imperium sovietico. Giovani che negli anni Settanta e Ottanta si mettono in viaggio, non per sfuggire al comunismo riparando in Occidente ma per scoprire cosa ci fosse oltre l’orizzonte: montagne da scalare, altipiani e pianure da percorrere e popoli da scoprire e gente, tanta gente da incontrare. In questo secondo volume al centro c’è la natura e la montagna, le grandi cime sconosciute ai più. Christian Hufen e Kai Reinhart tracciano un aresco dei rapporti con l’alpinismo nei paesi dell’Est e nella DDR come prima non era mai stato fatto. Hartmut Beil ci porta nei suoi viaggi per raggiungere le alte quote attraverso l’immenso territorio sovietico e ancora le ascensioni sull’Elbrus, sul Picco Lenin e sul Picco del Comunismo. L’avventura però comincia molto prima nel lungo tragitto che conduce gli “alpinisti” dalla DDR alla base delle montagne – tra incontri, arresti e interrogatori – in cui si scopre una Unione Sovietica inconsueta. -
Veloce la vita
Finalista al Premio Mario Rigoni Stern per la Letteratura Multilingue delle Alpi 2019In una Lione degli anni Cinquanta che non ha ancora dimenticato i drammi dell'occupazione, arriva Louise che ha lasciato le Alpi francesi e un ambiente famigliare oppressivo. Per lei tutto è nuovo: la vita di una grande città, le avventure, l'amore... Conosce Henri, pianista jazz molto dotato che non riesce ad accettare l'uccisione dei genitori e vive in un'antica casa con una biblioteca ormai vuota perché depredata dai nazisti, e quindi Johann, un ragazzo tedesco, con il quale è amore. Per lui, Louise lascerà la Francia, si opporrà alla famiglia e sceglierà un nuovo Paese, imparerà una nuova lingua... Resta solo un tarlo: quello che Henri le ha svelato prima della sua partenza. Le persone da cui andrà forse non sono così innocenti. ""Veloce la vita"""" è un romanzo dalle molteplici letture che racconta la storia di una donna, della sua indipendenza, della sua forza, delle sue scelte e dell'amore, dei ponti tra le lingue, dei libri letti, dei sogni, delle ombre e delle colpe che ci portiamo dietro - a volte anche quelle di cui non siamo responsabili - della drammatica velocità con cui passa il tempo e con cui anche la vita più piena, alla fine, si consuma."" -
Piano D
"La verità è verità. La verità è ciò che non puoi cambiare. La verità sono i fatti"""". A meno che non ci sia di mezzo la Stasi... In una Germania dominata dalla Rianimazione della DDR anziché dalla Riunificazione tra Est e Ovest, un omicidio diplomatico rischia di far saltare le consultazioni sul transito del gas dalla Russia al mondo occidentale. Per non compromettere equilibri già fragili il caso viene assegnato a due investigatori, uno dell'Est e uno dell'Ovest, che lavorano fianco a fianco in un mondo fatto di tranelli, amori finiti, desideri irrisolti, labirinti di prigioni e personaggi stralunati. Per quanto animati da fini e ideali opposti, all'apparenza sono entrambi al servizio di un unico padrone: la verità. Il thriller di Urban trasporta il lettore in un mondo che indaga con invenzioni sorprendenti i sistemi politici del passato e del presente." -
La mia prima estate sulla Sierra
L'estate di cui si parla in questo libro è l'estate del 1869. John Muir ha trentun anni. Scozzese di origine, immigrato in America undicenne, eclettico e geniale, ha già fatto di tutto, perfino l'inventore. Ma da quando un incidente in fabbrica lo ha temporaneamente accecato, sa con certezza che cosa vuole fare per il resto dei suoi giorni: il vagabondo. ""Tramp"""", parola cara alla tradizione americana, evoca grandi spazi e uomini che li percorrono a piedi: una tradizione, letteraria e non, che dai primi pionieri arriva fino ai poeti beat del Novecento. «La mia prima estate sulla Sierra» è un diario di viaggio: pubblicato più di quarant'anni dopo la stesura, ma poco rimaneggiato, conserva la freschezza degli appunti buttati giù di sera in sera accanto al fuoco del campo. Il mondo che si spalanca davanti agli occhi di Muir non è nuovo solo per lui. I bianchi hanno """"scoperto"""" la valle di Yosemite di recente... Muir non è un turista; guarda con gli occhi pieni di meraviglia di un naturalista dell'Ottocento... dettagli minuti e grandi panorami, forme e colori: un'urgenza di dire che echeggia lo stupore dell'uomo di fronte alla creazione."" -
I mistici di Mile End
I fratelli Samara e Lev Meyer abitano a Mile End, un quartiere di Montreal in cui convivono hipster ed ebrei chassidici. Qui hanno passato la loro infanzia, non certo una delle più semplici, visto che la loro madre è morta in un incidente stradale e il padre, professore di misticismo ebraico, è perennemente distratto e assorbito dal lavoro. Qui vive anche il bizzarro signor Katz, intento a ricreare nel suo giardino l'Albero della conoscenza con foglie, rotoli di carta igienica e filo interdentale. Quando al padre viene diagnosticato uno strano soffio al cuore lui si convince che sia il sussurro di segreti divini. Non ci vorrà molto perché la sua ricerca volga in tragedia ed è allora che Samara e Lev cercheranno di finire, ciascuno chiuso nel proprio mondo, ciò che era stato cominciato dal padre. Spetterà al vicino di casa, Chaim Glassman, ebreo sopravvissuto all'Olocausto, tentare di rompere il silenzio impenetrabile che divide i membri della famiglia Meyer e soprattutto di salvare Samara. Ma riuscirà a farlo in tempo? -
Tutto è jazz
Elli è una ragazza viennese, dimostra quattordici anni ma certi giorni le pare di averne cento. Ama il teatro e il cinema, i nuovi amori, gli amici più cari, ed è determinata a realizzare i propri sogni anche quando le costano fatica, povertà e biasimo. Ad accoglierla c'è la Berlino degli anni Trenta, una città vivace e in fermento, in piena crisi economica ma colma di aspettative. Sono gli anni di Fritz Lang, di Max Reinhardt, di René Clair, gli anni in cui la grande occasione sembra a portata di mano, eppure coglierla non è così semplice, almeno non per Elli e i suoi amici. All'ennesima porta chiusa, questo gruppo di artisti sognatori crea un Kabarett. Lo chiamano Jazz, perché, dice Hullo: «Al giorno d'oggi tutto è Jazz, ciò che si sente e ciò che si vede. A questo ritmo si fanno manifestazioni, a questo ritmo si dipinge...» E così i ragazzi si mettono al lavoro, compongono le musiche, creano le scenografie, i testi, i canti, i balli, in attesa del grande debutto. ""Tutto è Jazz"""" è un romanzo che ci racconta una storia che riempie il cuore, restituisce la freschezza degli anni giovanili e ci riporta a un tempo in cui ogni cosa sembrava possibile."" -
Una questione di tempo
Una questione di tempo non è solo un romanzo storico. È l’ennesima conferma di un autore che è ormai entrato a far parte della ristretta cerchia degli scrittori della letteratura tedesca più amati dai lettori. è un romanzo sui temi eterni – “le aspirazioni e gli ostacoli alla felicità” (Frankfurter Allgemeine Zeitung) – e uno sguardo originale sul periodo del colonialismo (che torna finalmente a essere presente nella letteratura italiana ed europea) e della Prima guerra mondiale in Africa. è anche un piccolo trattato di zoologia africana e un manifesto contro le guerre… Il tutto basato sulla vera storia della nave Götzen.rnrn«Alex Capus è un narratore meraviglioso capace di leggere il mondo» – Süddeutsche Zeitungrnrnrn«Accecato e in preda al delirio dello sfinimento, Anton Rüter si arrampicò su per la massicciata della ferrovia verso la quale si era incamminato fin dall’alba. Serpenti e sauri strisciavano sibilando tra i ciuffi d’erba dura della savana, alto sopra di lui il sole era rovente, e alle sue spalle si estendevano le montagne e gli altipiani dell’Africa orientale…»rnrnNovembre 1913. La nave Götzen viene varata in pompa magna nei cantieri navali Meyer sul Mare del Nord per essere subito dopo smontata in piccolissimi pezzi e imballata: l’attende un lungo viaggio verso la sponda tedesca del Lago Tanganica nell’Africa orientale. A essere incaricati del trasporto e del suo assemblaggio sono tre operai, guidati dal pragmatico maestro d’ascia Anton Rüter, che sperano di sbrigare velocemente il lavoro per tornarsene a casa con abbastanza soldi da saldare qualche debito e migliorare la propria vita.rnTuttavia queste speranze devono ben presto fare i conti con la potenza del paesaggio africano, le temperature inusuali e il violento ingranaggio del colonialismo.rnAllo stesso tempo, Winston Churchill invia l’eccentrico comandante Geoffrey Spicer Simpson a trasportare due fatiscenti cannoniere, Mimi e Toutou, sulla sponda opposta del lago.rnQuando la Prima guerra mondiale scoppia – e la notizia giunge in ritardo rispetto agli eventi in Europa – improvvisamente i vicini diventano nemici e i nemici diventano amici.rnNessuno vorrebbe farlo, ma tutti devono andare in guerra e i tre operai si ritrovano riluttanti a combattere sotto la guida dello sgradevole tenente di vascello Gustav von Zimmer…rnAlex Capus è uno scrittore straordinario che ci regala un grande romanzo storico con personaggi indimenticabili, descrizioni, momenti di grande umorismo e pathos, una narrazione rigorosa che affronta i temi eterni dell’essere uomini: felicità, amore, amicizia, speranze e delusioni. -
Dalla parte del bene
In un piccolo paese al confine con la Polonia, posto su un valico tra due montagne, l'esistenza può scorrere pacificamente, segnata soltanto dall'agognato passaggio da un triciclo a una Pionýr o a un'Eska, una bicicletta disponibile in tanti colori e con le marce. Poi quando le gambe si allungano a dismisura e si è molto fortunati, si può pure ricevere una Favorit, per tutta la vita. Eppure per il figlio del capitano della squadra di calcio di Kostelec questo rituale non è scontato e il triciclo può finire, ad esempio, in cima alla barricata allestita per fermare i carri armati pronti a invadere la Cecoslovacchia nel 1968. Comincia così un racconto magico in cui ci guida la voce di un bambino che prima narra le gesta di un padre, fuoriclasse del pallone, e poi quelle di un protagonista che fa i conti con il crescere e il diventare adulto proprio nel periodo più tragico della recente storia cecoslovacca: dall'invasione sovietica che mette fine alla Primavera di Praga nel 1968 fino alle manifestazioni studentesche e alla caduta del regime comunista nel 1989. Nel mezzo, vent'anni con una famiglia particolarissima... -
Il silenzio dei satelliti
Clemens Meyer torna, dopo il romanzo ""Eravamo dei grandissimi"""", e incanta con storie che raccontano di battaglie perse e desideri travolgenti, mettendo a fuoco le mille facce del nostro tempo: l'immigrazione e la povertà, il disagio e la sofferenza che segnano ogni essere umano, ma anche l'amore e la speranza.rn«Un palazzo con molte finestre, alcune aperte, che lasciano scorgere e immaginare, altre serrate. Il romanzo, meraviglioso, racconta le biografie dei personaggi che potrebbero abitare dietro quelle finestre che vediamo» - Marco Filoni, Il VenerdìrnIl guardiano di un complesso che confina con il campo profughi; l'amicizia notturna tra due donne schiacciate dalla vita; il proprietario di un chiosco che s'innamora di una ragazza musulmana, ma non osa ammetterlo nemmeno a se stesso; un macchinista che ama la routine del suo lavoro finché il treno non incrocia un uomo che ride, immobile, sui binari. E ancora, un vecchio signore che scava nei ricordi guardando il Mar Baltico e un fantino fallito col sogno di gareggiare a St. Moritz, sul lago ghiacciato..."" -
Il fantasma sul trono. La morte di Alessandro Magno e la sanguinosa lotta per il suo impero
Quando nel 323 a.C. Alessandro Magno muore inaspettatamente a Babilonia all'età di 33 anni, il suo impero si estendeva dal mare Adriatico a Occidente fino all'India moderna a Oriente. Gli intrighi e la violenza, le strategie politiche così come le alleanze, gli omicidi e le guerre che hanno luogo nei successivi decenni possono competere con le più famose tragedie del teatro. James Romm descrive magistralmente gli eventi drammatici nella lotta per l'eredità del condottiero macedone. In un'atmosfera spettrale il giovane re si congeda dai suoi più stretti ""Compagni"""", letteralmente al suo fianco sin dalla tenera età e che con lui avevano conquistato il mondo. Si narra che poco prima di morire abbia deciso di lasciare il suo posto """"al più forte"""". Ma chiunque tenti di elevarsi sopra gli altri, si sa, non può farlo senza danno. E così il grande impero che si estendeva su tre continenti affonda ben presto in una serie infinita di guerre, in cui i membri della famiglia argeade - la casa reale macedone - diventano pedine nelle mani degli ex generali di Alessandro."" -
L' anno delle comete. 1918, il mondo in trasformazione
Novembre 1918. La Grande Guerra ha ridotto il vecchio continente a un cumulo di macerie e raramente il destino degli uomini è sembrato così incerto. Eppure l'11 novembre di quell'anno accade un rarissimo momento di sincronismo mondiale del quale milioni di persone si ricorderanno per il resto della vita. È la fine della guerra e l'inizio di un nuovo futuro... Daniel Schönpflug riesce nell'impresa di rendere reale e vivo al lettore di oggi il misto di sogni, illusioni, drammi, umiliazioni e aspirazioni di rivalsa, ma anche nuovi percorsi artistici e creativi così come la formazione di nazioni che segnano il mondo sul finire del 1918 e che avranno conseguenze evidenti nei decenni successivi. Decine di personaggi abitano le pagine di questo affresco globale, raccontato con lingua frizzante e precisione di storico in un continuo passaggio da un personaggio all'altro, da un punto cardinale all'altro. Schönpflug riesce a rendere tangibile l'esile resistenza dei sogni in un'epoca di grandi cambiamenti ed euforia che precede - senza che i protagonisti se ne rendano conto - una nuova epoca di distruzione. -
Il nero è un colore
"Il nero è un colore"""" è la storia autobiograca di Grisélidis Réal, autrice svizzera che negli anni Sessanta fugge in Germania con due figli e il suo amante nero dopo averlo fatto dimettere da una clinica psichiatrica di Ginevra. La fuga li conduce a Monaco dove la donna comincia la sua battaglia contro la miseria e la precarietà, contro la difficoltà di tenere unita un'improbabile famiglia, cui si aggiungono le botte, l'iniziazione alla prostituzione. """"Sono passata dall'altra parte, quella da cui non si torna più indietro"""" dice la protagonista. Le malattie. E ancora lo spaccio di droga, la prigione...Ma """"Il nero è un colore"""" è soprattutto una storia d'amore: l'amore della protagonista per i neri, i neri delle caserme americane, con la loro sensualità e le loro macchine luccicanti, l'amore per la """"razza"""" zingara - la sua vera famiglia -, l'amore per la musica e la danza, l'amore per la vita. Un'esistenza fiammeggiante resa con grande forza espressiva, una scrittura poetica e allo stesso tempo libera, come libera, forte e anticonformista è la protagonista di questo libro."