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Gridalo forte
"Nulla ha potuto sostituire le fondamenta, i pilastri affettivi della mia vita, i miei nonni, mia madre, mio padre, mia sorella"""", dice la protagonista, eppure poche righe più avanti emergono ricordi contrastanti conflittualità proprio con le figure maschili, il nonno prima, il padre adottivo dopo. Un misto di violenza e bontà, così la protagonista definisce i maschi. Inevitabile la ribellione adolescenziale. E il senso come di una missione, di dover spezzare quella catena di negatività a differenza delle sue ave che non avevano avuto alcuno strumento per affrontarla. Sognava un futuro sicuro, sereno, gioioso, accanto ad un uomo protettivo e ai suoi figli. La famiglia ideale." -
AvventuRock
Nei falò, durante il periodo estivo non si faceva altro che imbracciare la chitarra acustica (chi era capace di suonarla, Emilio il pigrone no) e... suonare i Cure, altro che Battisti e Mogol. In quelle notti stellate, tra una ""Lullaby"""" e una """"Seventeen seconds"""", non si faceva altro che osservare il cielo, bere, fumare e sognare... sognare di poter vedere un giorno dal vivo quel Robert Smith truccato con fondotinta, eyeliner e rossetto, e con quei capelli sparati in aria che a momenti toccavano proprio il cielo, e che da un certo punto di vista, intimoriva anche per il suo aspetto inquietante; un sogno che da lì a breve si sarebbe realizzato e con molta facilità, senza """"se"""" e senza """"ma""""."" -
Fino all'ultima cabina. Vivere senza telefonino
Questo libro contiene dodici racconti brevi incentrati sul rapporto con la telefonia. Storie che ruotano intorno alla presenza o all'assenza di un telefono cellulare, in alcuni casi semplice pretesto narrativo. Le prime sei narrano vicende avvenute quando ancora il telefonino non esisteva o era un bene di lusso, uno status symbol che in pochi potevano permettersi. Gli ultimi sei racconti si riferiscono a esperienze vissute dopo l'avvento dell'homo cellularis. Prefazione di Silvio Messinetti. -
Due volte
Un racconto che ha la semplicità di una mela da mordere e da mangiare in quattro bocconi ma che, invece, viene sezionata consapevolmente con raffinatezza fino alla fine, senza sconti, offrendo al lettore, nel taglio conclusivo della fetta terminale di questo frutto, un respiro profondo e commovente ricco di riflessione che risolve il romanzo in un ventaglio di emozioni. Giunge la chiusa come uno schiaffo inaspettato che brucia sulla pelle ma che dà il senso dell'esistenza poiché è nella piena coscienza che ci si sente vivi e presenti a se stessi. -
Anarchici e anarchia in Calabria
Una storia di anarchici, ma non del pensiero anarchico, che qui forse non emerge né è il centro della ricerca, una galleria di personaggi nella quale, anche senza molto impegno da parte del lettore, è possibile trovare di tutto. In effetti si riannodano i fili di esistenze spesso sconnesse, in scenari di tribolazione e disordine, vascelli corsari, non portaerei, diretti non si sa bene verso quale forma di libertà compiuta o infelicità personale ineludibile. Nell'era dell'homo sapiens, quella dove a sopravvivere, in eterno è il compromesso, questi uomini e le loro storie sembrano rappresentare il tema delle grandi battaglie estreme tra l'ordine e il caos, tra la civiltà e la follia: e non sempre è chiaro da quale parte della linea di confine essi si pongano e siano leggibili. -
Pole Pole. Fiabe e colori dalla Tanzania
Come la maggior parte delle persone che vi si recano, dall'Africa siamo tornati a casa rapiti da un'infatuazione, anzi un vero e proprio innamoramento nei confronti di quelle persone e quei luoghi. Camminare insieme a ""La Terra di Piero"""" è un privilegio, una medicina, un sollievo, soprattutto nei giorni isterici che stiamo vivendo. Effettuare una missione spontanea e laica, priva di committenti oscuri e dettata solo dalla solidarietà fattiva, a sostegno dei bambini disabili, malati, orfani, è l'esperienza più vera che si possa vivere, quando si hanno nella mente determinate coordinate esistenziali. Dalla Tanzania siamo rientrati tremolanti nelle gambe che barcollano dinanzi al contatto diretto con tanta sofferenza, eppure rafforzati nelle convinzioni, più sicuri nell'adozione di certi linguaggi, felici di avere incontrato soprattutto soggetti che con la vita hanno maturato un approccio lieve e profondo, distante anni luce dall'accidia e dagli egoismi imperanti nell'Europa degli steccati. Età di lettura: da 11 anni."" -
Il narrare delle donne
Esito finale del Laboratorio di scrittura creativa ""Il narrare delle donne"""", progetto finanziato dall'UCEBI (Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia), questo volume è stato reso possibile dalla generosità e dalla cura delle autrici. I racconti sono testimonianza del coraggio mostrato nel mettere in gioco se stesse e il proprio immaginario per sensibilizzare, per riflettere sul tema del contrasto alla violenza di genere."" -
Nessuno tocchi Lucignolo. Racconto dell'impossibile scuola
Non si conoscono volto, nome e sesso della voce narrante di questo racconto. Di sicuro è una persona che vive la precarietà, sballottata tra il mondo della scuola e le strutture comunali per l'infanzia e l'adolescenza. Proprio quando sta per dire addio all'ennesimo posto di lavoro, ritrova la cartella di un misterioso insegnante, piena di appunti, storie e documenti. La lettura di queste pagine stimola i ricordi della voce narrante. Ne viene fuori un impietoso ritratto del sistema scolastico italiano. In appendice, le parole di una bambina e un gioco da tavolo, ""Abbasso la sqùola"""", parodia della scuola-azienda nell'era neoliberista. Prefazione di Elena Giorgiana Mirabelli."" -
Il vento e le maree
Ilaria Anselmo, giovane artista cosentina, è scomparsa nel 2016 all'età di 29 anni. A Firenze ha studiato nel corso di Spettacolo della facoltà di Lettere e Filosofia, frequentando poi la scuola del teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino e collaborando con Luca Camilletti. Ha scritto, disegnato e dipinto costantemente, lasciando una vasta produzione artistica. Questa è la prima raccolta dei suoi disegni e poesie. -
Metodo per tamburi a cornice. Notazione su trigramma. Ediz. italiana e inglese
Un metodo pratico e innovativo in cui si trovano, sintetizzati su un trigramma, tutte le sfumature, i timbri e i suoni propri dei tamburi a cornice. Un testo che vuole dare inizio a un percorso che fornisca i mezzi necessari a chi volesse utilizzare questo tipo di strumenti in un discorso musicale più ampio, nel tentativo di svincolarli dall'ambito tradizionale in cui, da troppo tempo, sono relegati. In definitiva, un metodo per arricchire e ampliare la straordinaria storia di queste percussioni dal suono ancestrale. -
Libertari cetraresi in Argentina. Dall'Aggruppazione libertaria cetrarese a Umanità Nova (1923-1932)
L'impressione che si ricava scorrendo il testo è quella di un grande affresco al cui interno si svolgono i destini degli uomini e le parabole dei processi storici. Lo sfondo che, allo stesso tempo, li racchiude e li contestualizza, è la Grande Emigrazione, la vera protagonista di questa e di altre storie. È il grande esodo a fornire la spinta iniziale, a fungere da detonatore. È nei luoghi di arrivo, dove emigrano in cerca di lavoro e di una vita migliore, che i calabresi, per gran parte, si politicizzano, confluendo nelle organizzazioni libertarie al cui interno ricoprono ruoli spesso importanti. La storia dell'anarchismo calabrese si svolge in effetti quasi sempre fuori dalla regione: nel resto d'Italia e, soprattutto, all'estero. Gli anarchici calabresi scelgono in gran parte l'Argentina e la sua capitale come patria d'adozione. -
Za Peppa. Come nasce una mafia, alle origini della malavita cosentina
Nato come tentativo di scrittura collettiva proprio affinché i piani s'intrecciassero a cominciare dalla narrazione, è una campionatura - carotaggio è termine troppo tecnico, ma dà l'idea di chi si immerge per prelevare e studiare by-passando gli strati - nella vita di cento anni fa. Con la consapevolezza che il livello 50 poggia in qualche modo sul primo e comunque senza questo, per quanto distante, non esisterebbe. Ci muoviamo in una fase embrionale del fenomeno mafia, o mafie come va di moda dire oggi; meglio: siamo agli inizi della fase avanzata, né mafia agreste né dei colletti bianchi (l'ultimo aggiornamento ci dà come la capitale delle 488 fantasma). Location: una città minuscola che comunque si bea di essere il capoluogo della cultura da Napoli in giù, tra accademie, editori, biblioteche, giornali e circoli letterari. E vedremo che quest'humus gioca un suo ruolo. -
I giorni in canna. Cronache di un'orda infedele
Si leggeva molto e si studiava parecchio, al punto che il prender la parola per contestare l'autorità degli specialisti, la sicumera dei professionisti, la boria degli esperti, era la prima manifestazione di libertà di pensiero non più separato dalla vita quotidiana e inscatolato in ibride discipline dirette da presunti competenti del come si fa. Si fa e basta! Dopotutto è la rivoluzione che fa i rivoluzionari mentre si fa, mentre i rivoluzionari che si credono preposti a fare la rivoluzione, la disfano con la complicità diretta e indiretta di un pensiero statico, da sempre abituato ad aggiustare la realtà alle proprie idee, tipico di quei cacciatori che di fronte al correre della lepre per sfuggire ai colpi dei loro fucili, le imprecano dietro: «quando fa così, le sparerei!». Del resto, la necessità di far bene e presto era riassunta in uno degli slogan più felici del Maggio francese: Cours, camarade, le vieux monde est derrière à toi! -
La verità è rivoluzionaria. Credi per comprendere o comprendi per credere
Il più vasto pianeta della stupidità e delle sciocchezze è oggi a ""disposizione della religione cattolica"""". Affrontare temi di così vasta portata, in un momento di fortissima crisi, può apparire """"strano"""" a meno che non si consideri condizionante la necessità, insieme alla riflessione su temi economico-sociali e culturali, di crisi della moralità e della cultura delle trasformazioni, per affrontare il dibattito congiuntamente alle questioni ideologiche. In questo libro si pongono seri interrogativi sul perché una verità palese, una storia chiara e in ogni caso alla portata di tutti, veniva considerata dalle masse cattoliche storia di cui essere coscienti; perché, dice l'autore del libro, non ci hanno sentito e in ogni caso hanno continuato a essere strumenti portatori di analfabetismo, di una cultura povera da sostenere posizioni come queste? Prefazione di Mario Brunetti e postfazione di Paolo Caputo."" -
Canto per un ribelle. Lettere di lotta e disobbedienza
Come la questione più generale del rapporto tra intelligenza artificiale e naturale, anche il tema della relazione tra viventi e defunti assume sostanza inedita nel tempo dei social network. In breve: siamo tutti immersi in una nuova concezione della morte, sballottati tra la nostra occidentale e atavica difficoltà di accettare il limite imposto dalla natura all'esistenza, e l'illusoria sensazione che grazie ai social possiamo istituire un legame permanente con i trapassati. Amore e odio, natività e lutto, gioia e dolore transitano nei cavi in rame o in fibra ottica. Qualsiasi possibile moto d'umanità rischia di assumere la dimensione dell'artificio. Prefazione di Claudio Dionesalvi. -
Nessuno tocchi Lucignolo. Racconto dell'impossibile scuola
Non si conoscono volto, nome e sesso della voce narrante di questo racconto. Di sicuro è una persona che vive la precarietà, sballottata tra il mondo della scuola e le strutture comunali per l'infanzia e l'adolescenza. Proprio quando sta per dire addio all'ennesimo posto di lavoro, ritrova la cartella di un misterioso insegnante, piena di appunti, storie e documenti. La lettura di queste pagine stimola i ricordi della voce narrante. Ne viene fuori un impietoso ritratto del sistema scolastico italiano. In appendice, le parole di una bambina e un gioco da tavolo, ""Abbasso la sqùola"""", parodia della scuola-azienda nell'era neoliberista."" -
Voci dell'anima
Al di sotto della lirica manifestata dalla vita di sentimento c'è il linguaggio poetico dell'epica, che sorge dalla vita della volontà, una volontà che sgorga nell'anima dall'amore verso il mondo interiore, verso il mondo fisico, verso la terra verso gli esseri umani, in special modo, verso la dimensione del femminile entro la natura umana. -
Mi dicevano Pinocchio
All'epoca in cui l'autore prende coscienza della problematicità del suo naso, l'età non gli permette di valutarne i lati positivi. Se la prende con Collodi, per aver dato ai compagni la scusa di chiamarlo Pinocchio, con tutto quel che ne consegue. Eppure... Eppure non demorde dal raccontare storie, sfidando i rischi che vengano giudicate bugie. Ha il coraggio di affrontare a viso aperto, nonostante su quel viso campeggi l'oggetto del suo sberleffo, gli effetti della verità. Prefazione di Pino Sassano. -
Stato d'amore e fiducia
Quattro miseri giovani, così si presentano i protagonisti di questo breve, ma intenso racconto. Roby, Amos, Arcangelo e Mario, affrontano il crepuscolo della spensieratezza con caparbia, con la consapevolezza della fine dell'età dell'irresponsabilità epperò, con la convinzione che nemmeno un istante del loro vissuto andrà perso, ""si può crescere e maturare, ma se sei un romantico e ascolti gli Smiths, amerai una donna anche a settant'anni come se ne avessi venti, se sei cresciuto a punk e Ramones, o grunge e Nirvana, prenderai la vita di petto giorno per giorno e quello che accade è solo esperienza""""."" -
Re Marcone: tra eresia e leggenda
La leggenda del famigerato ""Re della Sila"""" non può essere scissa dal periodo storico e dal luogo in cui Marco Berardi effettivamente visse, poiché, a ben vedere, possiamo ipotizzare che sia stato proprio il fiorire di restrizioni e punizioni per gli """"ultramontani"""" con cui fin dalla fanciullezza condivideva le sue giornate a San Sisto, a far nascere in lui quella voglia di riscatto per cui è tanto caro alla Calabria tutta che, ancora oggi, ne decanta le gesta con malinconica fierezza.""