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Il varco
Valeriano Valt, un antico boscaiolo sceso in pianura, dove si è fatto una posizione come piccolo imprenditore, viene ferito da un macchinario mal manovrato dal figlio Ettore. Invece di raggiungere il vicino ospedale, Valeriano obbliga il figlio a portarlo nel suo paese d'origine, da una certa Stella, che un tempo curava alla bell'e meglio i montanari. Svegliandosi dall'assopimento seguito a un'inutile ricerca, Ettore non trova il padre accanto a sé; troverà invece Stella, che ora gestisce un modesto rifugio, e alcuni dei vecchi compaesani paterni tutti, però, stranamente riservati, elusivi: perché non è lui che attendono, così come non è la ferita fisica quella che più dilania Valeriano. Il successo sul lavoro lo ha sì strappato alla miseria, ma gli ha tolto anche tutto ciò che da quella lo proteggeva. Valeriano si trascina nella ricerca disperata del varco attraverso il figlio, e, alla fine, raggiungerà la sua meta, rivelando in tal modo il significato più vero di questo romanzo: un ulteriore frutto di quel contatto fra visibile e invisibile, fra vivi e morti, ch'è stato a ragione definito come ""la matrice di tutti i racconti possibili""""."" -
Voci del verbo educare. Dai valori condivisi alla felicità per ciascuno
Io educo, tu educhi, loro crescono; bene? Se la nostra epoca crede poco nella rilevanza della formazione delle giovani generazioni, in contraddizione con le altisonanti denunce, ufficiali o quotidiane, di una dilagante 'emergenza educativa', ancor meno viene considerata significativa l'etica in generale e la deontologia delle professioni che si occupano di educazione. Invece, per coloro che sono chiamati a educare, il riferimento ai valori etici e ai giudizi e comportamenti morali è richiesto ancor più che nelle altre professioni. Scopo del volume, pertanto, è proporre un'educazione collegata a principi etici e a valori capaci di incidere sulla realtà della formazione nel contesto attuale, partendo dal presupposto che educare è possibile e non consiste ""nell'arare le pietre"""" se ci si fonda su solide basi e se ci si avvale di ogni possibile approccio (formale o informale) perché, dove non arrivi l'uno, riesca l'altro. Questo obiettivo viene perseguito attraverso la discussione di una serie di tematiche, le voci a vario titolo connesse con problematiche educative, che vengono presentate prima nelle accezioni più comuni e poi dal punto di vista dell'educazione. Questo itinerario prenderà avvio dal regno dei valori e si chiuderà con il tema della felicità: all'interno la sequenza dei capitoli è casuale, così come è in parte casuale la vita; ma, pur nella impredicibilità dei percorsi, la partenza deve avere un solido fondamento e il fine potrebbe essere il medesimo di tutti i tempi: una vita degna di essere vissuta e anche un po' felice."" -
Democrazia e difesa. Il controllo parlamentare sulla politica militare (1948-2018)
La questione è sempre quella: ""La guerra è una cosa troppo importante per lasciarla ai militari"""". Se non mancano studi sulle relazioni fra civili e militari per la storia dell'Italia liberale e del regime fascista, mancava una ricerca per il periodo della Repubblica. In questo volume è in particolare preso in esame come il Parlamento abbia svolto la sua funzione di controllo nei confronti delle forze armate. Da un lato le principali leggi di indirizzo e di spesa, che hanno impegnato il Parlamento in ampie discussioni pubbliche, e dall'altro lato la più minuta attività delle Commissioni parlamentari, il cui lavorio spesso sfugge ai riflettori e all'attenzione dell'opinione pubblica, sono l'oggetto di questo volume. Il primo, a parte precedenti analisi di taglio politologico, a prendere in esame questa materia da una prospettiva storica. Le conclusioni dell'autore non sono ottimistiche. La funzione di controllo delle forze armate che il Parlamento, le commissioni parlamentari e i singoli parlamentari interessati o a questo dedicatisi avrebbero dovuto svolgere è stata troppo spesso frenata. Ora il clima della Guerra fredda, ora una ridotta preparazione del ceto politico nell'età postbipolare non hanno messo il Paese, il governo, l'opinione pubblica in grado di poter controllare i militari. Introduzione Nicola Labanca."" -
Come nascono le storie. Pedagogia narrativa per i più piccoli
Questo libro offre alcuni esempi di come nascono le storie fra bambini di uno-due anni e adulti di qualsiasi età. I primi imparano a parlare, i secondi imparano la pazienza di veder nascere le storie. Sì, è vero, non è solo un problema di pazienza, è anche di tempo, cosa che è certamente correlata alla prima, ma, non è ancora tutto, quello che veramente è indispensabile, l'ingrediente fondamentale di questo piccolo miracolo creativo, è la capacità (che implica tempo e pazienza) dell'adulto di ascoltare i piccoli e poi di rispondere alle loro sollecitazioni. Solo così noi, malati di frettoloso pragmatismo, di strumentale razionalismo nonché di una buona dose di pigro cinismo, possiamo imparare. Una storia, qualsiasi storia, mette in atto un processo di strutturazione della realtà che, diversamente risulterebbe ""ingovernabile"""", troppo vasta e disorganizzata. Affinare la competenza narrativa significa affinare l'intelligenza, ovvero, specializzarsi in un modo di pensare al fine di accedere ad esperienze diverse rispetto a quelle narrate e accedervi con più strumenti cognitivi. Il gioco narrativo che presentiamo ha lo scopo di esplorare i processi di costruzione di significato con cui i bambini designano e intanto interpretano il mondo."" -
Le preghiere luminose
"Dice mia nonna che non c'è poi tanta differenza tra una bocca colma d'acqua e una piena di segreti: prima o poi le devi svuotare entrambe, sennò finisce che affoghi."""" Primavera del '45; ai piedi della Vergine del Silenzio c'è uno stuolo di candeline: sono le speranze degli abitanti di Rocca Devota, che pregano per i propri cari nel tumulto della guerra. È qui che Leonilla, poco più che dodicenne, scopre di poter sentire le voci che quei ceri contengono. Un dono che le consentirà di addentrarsi nelle vite dei suoi compaesani e nelle pieghe più oscure della società fascista, esperendone violenze e contraddizioni. """"Le preghiere luminose"""", stupefacente romanzo d'esordio, fonde così lo sguardo fresco e ingenuo della bambina di ieri con la sapienza della nonna d'oggi per raccontare le vicende di un cosmo molteplice, in cui storia e immaginazione si intrecciano nel ricordo, smarrendo i reciproci confini. Come ci suggerisce l'autore, infatti, la nostra coscienza ha una voce che parla anche quando stiamo zitti, alimentando una fiamma che nessuno può spegnere, proprio come la luce di quelle candele." -
Mondi di sabbia. Linguaggio ed evoluzione dei giochi di ruolo
"Mondi di sabbia"""" è un viaggio nel mondo multiforme del Gioco di Ruolo. Daniele Prisco cerca la definizione da dare a questa forma di intrattenimento (o arte?), ricerca le radici, ne ripercorre la storia con particolare riferimento a quella italiana, ne identifica gli elementi basilari comuni e accompagna il lettore nella classificazione delle varie tipologie che si sono diramate, dal primo Dungeons & Dragons fino alle tendenze più recenti. Non mancano riferimenti ai parenti più o meno prossimi - come i giochi di comitato, i murder party e i librogame -, senza dimenticare di analizzare i giochi di ruolo su computer o quelli aziendali. Il testo include anche un glossario e l'elenco cronologico di tutti i giochi di ruolo editi in Italia. Una guida per neofiti e appassionati, per trovare definizioni condivise e fare il punto della situazione di questa attività ludica." -
Guerra ai briganti, guerra dei briganti (1860-1870). Storiografia e narrazioni
Il ""grande brigantaggio"""" (1860-1870) e l'Unificazione nazionale tornano periodicamente all'attenzione della pubblica opinione: se ne è parlato di nuovo, spesso polemicamente, di recente. Oggi abbonda la pubblicistica nostalgica e in alcune regioni meridionali briganti e brigantesse sono stati eretti ad idoli di identità territoriali, attrazioni turistiche lanciate sul mercato comunicativo, contro il processo risorgimentale unitario. Ma chi furono davvero, storicamente, questi briganti? Questo volume intende fornire a insegnanti, studenti, specialisti e al pubblico una compiuta rassegna delle acquisizioni maturate in centocinquant'anni di pubblicazioni e di studi seri. Ignorati o volutamente rimossi, pochi grandi studi e moltissime pubblicazioni di interesse locale hanno scandagliato sia la guerra dei briganti contro i 'galantuomini' e i liberali, sia la guerra contro i briganti. C'è insomma una storiografia, tutt'altro che ufficiale e monolitica, che precede le polemiche recenti, e che oggi sta rinnovandosi. Gli autori illustrano gli aspetti sociali, culturali, politici e militari e l'articolazione regionale di un conflitto che fu spietato e durò ben oltre la prima Unificazione. La prospettiva di lungo periodo consente di collocare nel nuovo contesto della comunicazione di massa - e dell'ascesa di partiti territoriali - l'odierno recupero di vecchi canoni narrativi nei media, la ricezione del tema nel web, e la genesi del """"neoborbonismo"""": in una parola l'uso pubblico e politico del """"grande brigantaggio""""."" -
Etica Nicomachea. Testo greco a fronte. Nuova ediz.
Tema di fondo del trattato è il supremo bene pratico, identificato da Aristotele nella felicità. Il bene pratico è il fine cui si tende nell’agire, e la felicità risiede nel fatto che l’uomo riesca a realizzare in modo ottimale il proprio compito di vivente razionale secondo virtù, intesa grecamente come stato d’eccellenza. L’analisi si sposta pertanto sulla virtù. Si distinguono le virtù etiche o del carattere, consistenti nella via di mezzo tra ec¬cesso e difetto nel campo delle passioni, e le virtù dianoetiche o della ragione, consistenti nella saggezza e nella sapienza quali stati d’eccellenza rispettivamente della ragione pratica e della ragione teoretica. Si analizzano le singole virtù etiche e in particolare la giustizia, si studiano le nozioni di volontarietà e di scelta deliberata, s’indaga sull’amicizia e sul piacere in quanto condizioni concomitanti della felicità per concludere che essa in ultima analisi si realizza a livello più elevato nell’attività speculativa. La presente edizione riprende in maniera criticamente rivista e aggiornata un’opera precedentemente edita dall’autore. Essa comprende una nutrita Introduzione, una puntuale traduzione italiana con il testo greco a fronte, un accurato apparato di note storico-esegetiche e un indice ragionato dei concetti. -
Giochiamo a judo? Con QR Code
Un lungo viaggio comincia dal primo passo - così recita un antico adagio orientale. E, se questo viaggio dev'essere la nostra vita, è bene che il primo passo sia quello giusto, specie oggi che le condizioni delle società attuali, limitando attività fisica e movimenti quotidiani e tenendo spesso incollati i nostri figli per ore a tablet, telefonini e simili, fanno intravvedere il rischio di futuri danni fisici cronici. Cosa di meglio, allora, che un'antica arte, orientale anch'essa, trasformata da strumento di guerra in strumento di pace, ove si coniugano i ruoli di avversario con quello di alleato e s'insegna a coltivare e usare le proprie forze entro la disciplina d'un solido quadro etico che prevede il rispetto, l'onore, l'amicizia, l'accettazione della sofferenza e della sconfitta. E, se poi questo viaggio dev'essere davvero lungo, è necessario che lo si faccia il prima possibile, da bambini e, quindi, giocando. Perché niente al mondo è più serio del gioco, grazie a cui non soltanto noi, ma innumerevoli altri cuccioli, accanto a cui viviamo, apprendono gli strumenti indispensabili a percorrere le vie del mondo. -
La scelta
Sara, studentessa altrettanto bella quanto brillante, s'innamora del suo tutor di dottorato, molto più anziano di lei, che la ricambia, travolto dal fascino prepotente di quella giovinezza che sembra sconfiggere il tempo e la morte. Il loro amore si scontra con gli affetti di entrambi e i protagonisti dovranno far fronte ai nuovi destini che le loro scelte implicheranno per la loro vita e quella delle loro famiglie. Nonostante tutte le difficoltà e gli inciampi che dovrà affrontare, Sara non rinuncia a ricercare la propria strada, quella che pensa sia la migliore. Convinta che la libertà implichi la possibilità di stabilire quale corso dare alla propria vita è pronta a viverne le conseguenze: perché per crescere ed essere liberi bisogna scegliere - anche se scegliere vuol dire decidere e decidere vuol dire tagliare, pagando lo scotto richiesto. -
Il filo sottile del mare
Lo scultore palermitano Vincenzo Ragusa si dirige alla volta del Giappone per insegnare la sua arte, in quello che per lui rappresenta un viaggio verso l'ignoto. Il Sol Levante, infatti, ha aperto le sue porte agli stranieri da poco, mostrandosi da subito desideroso di colmare il divario sia tecnologico sia artistico che lo divide dalle grandi potenze mondiali. Ciò che Vicenzo troverà nei sette anni trascorsi nel Paese lo influenzerà profondamente, convincendolo a cercare di portare in Italia l'artigianato dell'arcipelago. E porterà in Italia anche la pittrice Otama Kiyohara, che è stata sua allieva e di cui ha finito per innamorarsi. La storia personale di marito e moglie s'intreccia, così, con uno scambio, che a volte è anche uno scontro, tra due culture e arti millenarie diverse e lontane, ma che in qualche modo non riescono a fare a meno di attrarsi a vicenda. Nel frattempo, gli anni si susseguono e se l'affetto tra lo scultore e la pittrice diventa sempre più profondo, sia l'Italia che il Giappone mutano rapidamente, coinvolti nei grandi sconvolgimenti mondiali. -
Sulle tracce della comunità immaginata. Identità e istituzioni nell'Europa degli stati nazionali
I significati del concetto di ""nazione"""" sono ricchi di sfaccettature, riflessi dei tempi e dei contesti in cui sono stati impiegati. Indagarli vuol dire confrontarsi anche con altri fenomeni contestuali, come il colonialismo, l'imperialismo, la dimensione locale e il regionalismo, la sovranità politica e le logiche della globalizzazione. La nazione si rivela così tutt'altro che residuale: non una flebile reminiscenza otto-novecentesca, ma sempre viva e capace di esercitare una notevole forza seduttrice in campo politico e culturale. Alla vigilia del quarantesimo anno dall'uscita di Imagined Communities di Benedict Anderson, i saggi raccolti in questo volume riflettono su cosa si possa ancora apprendere dalla nazione in termini di spazio, potere e processi politici. Nel discutere i loro casi di studio, tutti tratti dal contesto europeo, gli autori condividono con Anderson l'idea che la nazione sia frutto dell'immaginario sociale e culturale. Come lui, però, insistono che non per questo dobbiamo ritenerla effimera o incapace di plasmare, anche materialmente, la nostra storia e il nostro presente. Prefazione di Rolf Petri."" -
L'amico delle conversazioni
«Il libro… costituisce una validissima testimonianza, fresca e spigliata, delle abitudini di questi nostri progenitori che non conoscevano ancora il cinema… L'opera non contiene solo giochi matematici… con un corredo di dettagliate spiegazioni, ma anche una discreta quantità di passatempi di altra natura: fisici, linguistici, meccanici ecc… Un libro in definitiva che non può mancare alla vostra collezione, se siete dei collezionisti, e che vi farà venire voglia di diventarlo se invece non lo siete!» (dalla prefazione di E. Peres) Reprint della copia anastatica del raro testo originale del 1878, censito in sole 7 biblioteche in Italia. Con una gustosa prefazione di Ennio Peres. -
Muoversi oggi
Avete mai pensato che, quando giocate coi vostri bimbi o fate i mestieri di casa, queste attività comportano, spesso in misura rilevante, del movimento e che questo possa esser fatto in modo da giovare, come ogni ginnastica, o malamente, in modo da procurarvi guai anche seri? Questo lavoro, oltre a mostrarci quanto la necessità vitale di muoverci sia strettamente condizionata dalla struttura economica, sociale e dalla cultura di ogni assetto umano, ci fa poi riflettere, attraverso una quantità di piccoli, chiari e godibilissimi esempi, sul nostro presente esistere nello spazio e su come trarne vantaggio. -
Chiesa cattolica e mondo cinese tra colonialismo ed evangelizzazione (1840-1911)
Il volume affronta la storia della Chiesa in Cina dopo il 1840, quando, con la prima guerra dell'oppio, ebbe inizio una pesante penetrazione europea, fino al crollo dell'Impero e alla proclamazione della Repubblica, passando attraverso la rivolta dei Boxers. A tali vicende - e in particolare al problema del rapporto tra Chiesa cattolica e colonialismo europeo in Cina - ha fatto più volte riferimento, negli ultimi anni, Giovanni Paolo II. Su questa linea, il volume analizza l'atteggiamento della S. Sede e dei diversi ordini e congregazioni missionari nei confronti della Cina, della sua cultura e del suo popolo, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e offre un punto di partenza per la ricostruzione storica di questo periodo così complesso. -
Formazione e comunità cristiana. Un contributo al futuro itinerario
Questa ricerca dell'AICa (Associazione Italiana dei Catecheti) sulla situazione della formazione muove dall'osservazione che i risultati dell'azione catechistica sono inadeguati alle esigenze della Chiesa italiana. In questo senso essa partecipa dello sforzo di comune comprensione per il futuro della Chiesa e delle comunità cristiane, coinvolte in un cammino di ripensamento che ormai dura da quarant'anni. Dietro l'impulso del Concilio esse cercano di comprendere quali svolte pastorali sono necessarie per ridare alla Chiesa la possibilità di comunicare in modo significativo il Vangelo alle nuove generazioni. Una di esse è proprio il ripensamento formativo-educativo dell'insieme della pastorale nella prospettiva missionaria. Le comunità posseggono numerosi percorsi formativi. Questi rimandano a dimensioni dell'agire pastorale, ad agenzie, istituzioni e centri di ricerca teologica. La tesi fondamentale del libro è che occorre ripensare tali percorsi a partire da un concetto adeguato di formazione. Le diverse agenzie pastorali potrebbero da ciò trovare una collocazione più adeguata. Con queste, in un prossimo futuro, la catechesi dovrà e vorrà entrare in profonda interazione in nome della pastorale d'insieme o pastorale integrata e in nome dell'unità del destinatario, come ci insegnano i fondamentali documenti programmatici episcopali. -
Lettere a un amico fraterno. Ediz. integrale
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, sette dei nove monaci trappisti che formavano la comunità del monastero di Tibhirine, vicino alla città di Médéa, a sud di Algeri, furono rapiti da un commando armato. Il 30 maggio furono ritrovate le teste decapitate, non i loro corpi. Sulle circostanze della loro tragica morte non è mai stata fatta piena luce. Frère Christian de Chergé era il priore della comunità. Per attuare la sua vocazione di monaco evangelicamente solidale con i Musulmani dal 1972 al 1974 egli studiò a Roma presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica. Qui fu suo professore Maurice Borrmans. L'amicizia spirituale e la consonanza intellettuale germinate in quegli anni sono all'origine delle 74 lettere che Christian indirizzò al suo 'ex'-Professore. La prima già nel 1974, appena raggiunta l'Algeria, l'ultima solo qualche mese prima del martirio. Pubblicate dall'editrice Bayard nel 2015 a cura dello stesso M. Borrmans, le lettere vengono ora proposte in traduzione italiana. Si tratta di una corrispondenza ventennale del tutto eccezionale: il lettore diviene l'amico fraterno al quale Christian partecipa, emotivamente e lucidamente, il suo itinerario di uomo di preghiera che cerca e onora il dialogo con gli uomini di preghiera dell'Islam; lo stesso lettore diviene così testimone della fecondità di una profezia difficile, generosa e coraggiosa. -
Il timore grave nell'attuale legislazione canonica
L'actus humanus, che è sempre a fondamento dell'atto giuridico, si compone di un aspetto volitivo e di un aspetto cognitivo e solo la sussistenza di entrambi consente di ravvisare un atto libero. Tra i vizi del consenso la tradizione canonistica ha sempre ravvisato il metus gravis, inteso quale inflizione di una grave minaccia da parte di un soggetto agente nei confronti di un soggetto passivo, per liberarsi dalla quale questi si decide a fare qualcosa che non vorrebbe, ma che fa al solo scopo di evitare un grave danno. Un tale comportamento tenuto ex metu è da considerarsi volontario? O si tratta piuttosto di un atto posto invalidamente? In altre parole: quale rilevanza giuridica può avere un comportamento tenuto in presenza di tali minacce? Inoltre: tale vizio del consenso è di diritto naturale o è più semplicemente riconducibile ad un disposto di diritto ecclesiastico? -
Propaganda Fide, le missioni e le inchieste sulla schiavitù de facto degli indigeni in America Latina (1918-1922)
La Sacra Congregazione de Propaganda Fide, oggi Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli o ""de Propaganda Fide"""", negli ultimi anni del pontificato di Benedetto XV, aveva modo di occuparsi di una questione che riguardava le missioni e le popolazioni indigene dell'America Latina; presso il Dicastero, interpellato dalle notizie dei missionari giunte a Roma con la mediazione delle Rappresentanze pontificie, si parlava infatti di una «gravissima questione, che si agita da secoli, relativa alla misera condizione civile e sociale dei poveri Indiani [dell'America Latina] ancora tenuti in uno stato di inferiorità avvilente e di servitù degradante». Il presente volume, quale contributo alla storia delle missioni cattoliche in America Latina, è dedicato a quanto tra il 1918 e il 1922 è stato esaminato, deciso e realizzato per la redenzione materiale e spirituale, come allora si usava dire, civile e religiosa, degli indigeni latinoamericani oggetto di sfruttamento, di tratta e di schiavitù di fatto, che Propaganda Fide, attraverso l'opera delle missioni, intendeva soccorrere, riconoscendo negli Indi degli «infelici nostri fratelli»."" -
Verso l'amore, versi d'amore. Frammenti per una teologia nuziale interreligiosa
Il volume nasce dal desiderio di celebrare Giorgio Mazzanti teologo, pastore e letterato, a due anni dalla scomparsa.