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Per una scienza nuova del governo della città
La nostra epoca è condizionata da complessità e continui mutamenti, i cui effetti si avvertono nel governo delle città, trasformate ormai in megalopoli di difficile gestione. Si impone, come urgenza indifferibile, la necessità di studiare per il territorio urbano nuove teorie organizzative, di dar vita a una nuova disciplina, a una «scienza nuova» del governo della città. Per definire l'ambito e il metodo di questo ramo del sapere, un valido punto di riferimento è costituito dalle dottrine organizzative e manageriali. L'obiettivo è infatti quello di fornire gli strumenti culturali necessari a formare - in innovative city school (simili alle business school sorte nel Novecento) - nuove figure professionali, i manager urbani, in grado di contrastare i drammatici fenomeni di degrado fisico e sociale che caratterizzano le metropoli contemporanee. Ciò tuttavia non basta: per affrontare questa sfida straordinaria e proiettarci, ben equipaggiati, nel futuro, è fondamentale fare un passo indietro, alla ricerca delle radici che hanno alimentato tutte le discipline moderne: la scienza, l'economia, lo stesso studio del management non sono altro che frutti della filosofia. E qui che occorre volgere lo sguardo, per recuperare la linfa che consentirà alla novella disciplina di fiorire e portare i frutti sperati alla città di oggi. Ed è qui che volge lo sguardo Gianfranco Dioguardi, ripercorrendo con agile passo la strada che, a partire dai Greci, ha compiuto il pensiero - filosofico dapprima, ma anche scientifico, economico, manageriale. Una ricchezza vitale, dalla quale la nuova disciplina che si appresta a fiorire non può prescindere -
Il vampiro e la melanconia. Miti, storie, immaginazioni
«I vampiri, assumendo connotati diversi, ritornano, prima o poi. Anche i libri sui vampiri - così sperano i loro autori - hanno una qualche possibilità di ritornare, di non morire». Così Vito Teti introduce il ritorno di questo libro in una nuova edizione completamente rivisitata, a chiudere idealmente quel «trittico della melanconia» che comprende Il senso dei luoghi e Quel che resta. Ma ogni ritorno è anche una novità, e così è per questo saggio, che si arricchisce di un ampio capitolo e di un ricco apparato iconografico che segue l'immaginario del revenant nelle sue rappresentazioni antiche e declinazioni contemporanee. La figura del vampiro offre elementi di riflessione per approfondire il passaggio del mondo occidentale alla modernità. Se, nelle società tradizionali, il vampiro folklorico non può essere separato dalla paura del ritorno, perturbante e pericoloso, dei defunti, proprio l'Occidente colto e illuminato settecentesco è l'ambito in cui è possibile cogliere l'origine del complesso fenomeno storico del «ritorno» dei vampiri. Nel momento in cui melanconia e rovine si apprestano a raccontare i contrasti del lento affermarsi del moderno - che esorcizza alterità, malattia, follia, morte -, il vampiro rinasce nella letteratura come metafora di figure ambivalenti, ponendo così le basi per «contagiare» gli aspetti culturali caratterizzanti la tradizione occidentale contemporanea, dalla psicoanalisi al cinema, ai fumetti e a internet. L'inedito capitolo finale riannoda il filo di una riflessione sul sentimento dei luoghi, addentrandosi nell'esplorazione delle recenti metafore, positive e negative, del vampiro all'inizio del nuovo millennio. Il vampiro che abita le rovine postmoderne - dal Muro di Berlino a Baghdad, dalle Torri Gemelle alle macerie dei terremoti - e incarna paure legate all'angoscia della fine del mondo ci ricorda la necessità di ristabilire un dialogo con i defunti, senza espellerli come vampiri distruttivi, ma riconoscendoli come parte integrante della comunità dei viventi. In questo senso, il libro afferma una filosofia «contro la morte», cogliendo spunti là dove la metafora del vampiro sembra aprire a un diverso rapporto con l'altro e a un riconoscimento della diversità. -
Lo Schiaccianoci. Una fiaba di Natale. Nuova ediz.
Da dove viene quell'omino di legno dalla potente mandibola, capace di frantumare anche le noci più dure, che fa la sua comparsa, in mezzo ai tanti regali, la notte di Natale a casa di Marie e di suo fratello Fritz? E se improvvisamente quel congegno prendesse vita e ingaggiasse una battaglia a colpi di sciabola, a capo di un esercito di soldatini di piombo, tamburini e pupazzi di marzapane, contro il terribile e vendicativo re dei topi? Non smette di incantare la storia dello Schiaccianoci, uscita dalla penna di Hoffmann nel 1816 e divenuta presto un classico della fiaba. La sua fortuna si legò anche a quella di un maestro dell'affabulazione, Alexandre Dumas, che nel 1845 seppe raccontarla da par suo. In questo volume, che affianca le due versioni, il lettore potrà seguire le vicende dell'omino di legno, apprezzando la potenza visionaria che sostiene la narrazione di Hoffmann e lasciandosi catturare dalla piacevole scorrevolezza della prosa di Dumas. A sancire la popolarità dello Schiaccianoci fu proprio il padre dei ""Tre moschettieri"""": e alla sua versione infatti che si ispira il celebre balletto musicato da Cajkovskij nel 1892, che possiamo provare a ricreare grazie al libretto pubblicato in questa edizione. Da allora, la storia ha conosciuto innumerevoli reinterpretazioni, dalla danza al cinema ai cartoni animati - passando da Nureev a Disney -, al punto che nessuno sembra più ricordare come tutto ebbe inizio. Scorrendo queste pagine, piccoli e grandi lettori scopriranno finalmente la vera storia di Krakatuk, la noce più dura che ci sia, e della principessa Pirlipat, del misterioso inventore Drosselmeier e della perfida regina dei topi. Vedranno sfilare davanti ai loro occhi l'incanto del regno delle bambole, con i suoi mirabolanti castelli di zucchero e i suoi strabilianti fiumi di aranciata e latte di mandorla. Tutte queste immagini prendono corpo e calore grazie alla matita di Aurelia Fronty, il cui tratto si fa cosi minuto da portarci fin nel cuore del mondo onirico dello Schiaccianoci e dei suoi piccoli compagni d'avventura. Nuova edizione con la versione musicata da Cajkovskij. Età di lettura: da 10 anni."" -
Come una Ferrari. Impara i segreti di un mito per vincere nel lavoro e nella vita
È soprattutto nei periodi di transizione e cambiamento che i miti possono servire a quanti sono disponibili a confrontarsi con essi e a imparare. La conoscenza del mito Ferrari - sinonimo in tutto il mondo di velocità, affidabilità e innovazione tecnologica, successo commerciale, classe e sportività - può ispirare nuovi comportamenti e nuove etiche. Anzi, la tesi di questo libro è che sia possibile estrarre dall'essenza di questa ""storia"""" italiana delle linee-guida per affrontare nel modo migliore la contemporaneità e il futuro. Il suo obiettivo è quello di far conoscere e trasmettere metodi e sistemi per elevare il livello delle prestazioni di collaboratori e colleghi, oltre che di quelle personali. Il saggio si concentra su skills e behaviours individuali, con esercizi applicabili anche nella vita di tutti i giorni. Se si è disposti ad accettare il gioco stimolante della competizione, l'attività professionale può diventare un esercizio continuo ed esaltante, una grande avventura quotidiana. Oltre alla parte pratica, da percorrere """"on the road"""", il libro presenta iniziative e proposte culturali come il Manifesto del Neofuturismo e altre idee su cui il lettore potrà lavorare."" -
A me il cuore, please. Emozioni e seduzione
La seduzione è vista dai più come un campo etereo, dove chi è ""portato"""" riesce, mentre chi non è naturalmente dotato non potrà mai avere successo. In questo libro Massimo Taramasco - autore del fortunato manuale «Ingegneria della seduzione» e uno dei personal coach italiani di maggiore successo dimostra che non è così: la sottile arte della conquista può essere appresa da chiunque, ma occorre innanzitutto migliorare l'opinione che si ha di sé e relazionarsi con gli altri con consapevolezza e senza paura. Taramasco accompagna i lettori alla scoperta di una tecnica che """"decifra"""" gli innumerevoli piccoli segnali che il nostro corpo trasmette all'esterno nelle circostanze più diverse e che tradiscono le nostre emozioni, il gradimento per chi ci sta di fronte, un senso di disagio come di benessere, un'attrazione come una chiusura. Umettarsi le labbra, grattarsi un orecchio, sfregarsi il collo, toccarsi il naso sono solo alcuni di questi gesti significativi, spesso fraintesi o ignorati. L'obiettivo della crescita personale di cui parla in questo volume Taramasco non è però """"solo"""" quello di sedurre sul piano sentimentale, ma è molto più grande: diventare una persona realizzata e soddisfatta, in grado di ottenere il meglio dagli altri e dalle differenti situazioni della vita."" -
Bulli, gregari e vittime. Tutti sulla stessa barca. Dalla deriva a un approdo civile
Il fenomeno del bullismo è divenuto una vera piaga sociale, la cartina di tornasole in cui i cosiddetti deboli sono presi di mira dai ""forti"""". Ma qual è il confine che separa queste due gerarchie? Chi è veramente forte, chi veramente debole? In una serie di racconti che si rifanno a storie vere, intercettate dagli autori durante lo svolgimento delle rispettive professioni, sono delineate diverse categorie del problema: ci sono ovviamente i bulli, che si fanno coraggio grazie al """"branco"""", formato da """"gregari"""" passivi che spesso subiscono loro stessi la violenza. E poi ci sono le vittime, con tutto il loro bagaglio di dolore e tristezza, spesso imbarazzati nel confessare quanto a loro inferto. Il libro, che sarà ampiamente promosso nelle scuole, ritorna sul contesto già indagato nei precedenti volumi di Bruno Furcas - """"Storie di bullismo"""", """"Storia semiseria di un ragazzo strano"""" e """"I dolori del giovane bullo"""" - con l'intenzione di fornire uno strumento di approfondimento e riflessione. Introduzione di Michela Capone."" -
Manga Do. Igort e la via del manga. Con DVD video
Manga Do racconta il viaggio di Igort, tra i più importanti autori italiani di graphic novel, nei luoghi fondativi della cultura giapponese. Il dvd (in italiano, inglese, francese, tedesco) porta lo spettatore sulla via del manga, dove per ""via"""", come nelle discipline orientali, si vuole intendere un percorso intrapreso per trasformare una tecnica, quella del racconto disegnato, in una pratica di perfezionamento. Igort si muove assieme a un amico fotografo che gli fa da guida: da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola del Kii fino ad Izumo, dove si continua una millenaria tecnica di fabbricazione della carta, e a Hiroshima, al Museo della Pace. Da questo viaggio e dalla varietà dei suoi tragitti nasce l'intreccio della nuova opera di Igort, """"Quaderni Giapponesi/volume secondo"""" di cui Manga Do è il film che ne racconta la genesi. Il cofanetto contiene, oltre al film, tre cartoline di Igort e un piccolo libro di otto pagine."" -
Garibaldi la spada dei Mille
Isola di Caprera, 1873. Giuseppe Garibaldi rievoca a un misterioso naufrago inglese le sue straordinarie imprese di guerrigliero. Lasciata l'America del Sud e tornato in Italia, nell'estate del 1848 l'""Eroe dei due mondi"""" è pronto per nuove battaglie. Non più come corsaro ma alla testa di un esercito di volontari, le camicie rosse. Il nizzardo ha un sogno, condiviso con i suoi seguaci: unificare l'Italia. Per riuscirci - dopo aver messo la sua spada al servizio dei Savoia - deve scacciare gli invasori austriaci dalla Lombardia e dal Veneto, i francesi di Napoleone III dallo Stato Pontificio e i Borboni dal Regno delle Due Sicilie. In un incalzante susseguirsi di scontri, fughe, amori e tragedie, come la morte della moglie Anita, la fama del prode assume i contorni della leggenda. Acclamato dal popolo, ma visto con sospetto dal primo ministro del Regno di Sardegna, Cavour, e dal capo della Giovine Italia, Mazzini, Garibaldi è oramai un mito in tutto il mondo quando nel 1860 realizza le imprese che lo renderanno immortale: lo sbarco in Sicilia a capo di mille camicie rosse e la consegna del Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II."" -
Con tutto il mio cuore rimasto
Libro candidato da Alberto Galla al Premio Strega 2022Palermo. Un ragazzino è segregato in una stanza buia. Due donne hanno appena sprangato con delle assi di legno la sua porta, per lasciarlo morire d'inedia. Nel frattempo scorre come un diario una lettera a Gesù crocifisso: una storia segreta e difficile, con un padre silenzioso, una madre arcigna, un prete che impartisce supplizi morali... Di chi è questa vicenda? E chi è quel ragazzo? Amaro e spassoso, carico di umorismo non meno che di crudezza, Con tutto il mio cuore rimasto è un libro sull'impossibilità della verità: una storia di trasfigurazioni e dissimulazioni, raccontata con straordinario ingegno. La novella sorprende a ogni pagina, con una prosa unica e deflagrante, di per sé in grado di spingere il realismo al grottesco e alla satira di costume. La scrittura, precisa, dura e travolgente, con inflessioni dialettali e in lingua parlata, dà voce e spessore a personaggi intrappolati in una cultura complessa, oscura e claustrofobica, dove imperano il dubbio e il senso di colpa, le distorsioni di una morale ai limiti del parossismo. Lo sguardo dei protagonisti sembra ingabbiato in questa dimensione, nella quale ognuno è incapace di sovvertire le regole del gioco.Proposto da Alberto Galla al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Con tutto il mio cuore rimasto, di Rosario Palazzolo, ci consegna la nuova prova di un autore particolare, abile e originale nell'uso della lingua. La storia è il lungo monologo di un ragazzino chiuso in una stanza buia da due donne per evitare la diffusione di un peccato inconfessabile, non suo, sia chiaro. Il monologo con un gesù (volutamente minuscolo) che raccoglie la testimonianza, il diario letto da Concetto al buio, vergato su un quaderno a quadretti, a tratti spassoso, amaro, diretto e crudele che ci porta a conoscere una Palermo con tutte le sue figure rese potenti da un parlato che ben definisce ogni tratto caratteriale, psicologico e soprattutto racchiude in sé l'impossibilità della verità. Potente, deflagrante, un pugno diretto alla nostra coscienza, una scrittura innovativa e comunque coinvolgente, che lo rende a tutti gli effetti un monologo teatrale di grande intensità, un libro non certo convenzionale, e per questa ragione meritevole di attenzione.» -
Atlante della nostalgia
L'amore e la fedeltà, il rimpianto e il rimorso, il sesso vero e immaginato, diventare grandi, maturi, il disagio psicologico e le dipendenze. L'atlante della nostalgia è composto da quattordici racconti che creano un insieme tematico, seguono il filo conduttore di alcune esistenze, vite normali e normalmente screziate di sofferenze e traumi. Quattro sezioni ne raccontano i fatti e ne disvelano i pensieri, anche quelli meno comodi e onorevoli, partendo dall'Adolescenza tiranna di quando i sogni erano ancora possibili, passando per il periodo adulto e corporale dei Sentimenti dei quarantenni, fino a scivolare nell'Epoca della crisi e nella quasi-dissoluzione di se stessi di una Coda che sembra racchiudere l'essenza del dramma, ma che forse non è ancora una fine. -
Un mondo perduto. Viaggio a ritroso nel tempo
Walter Bonatti negli anni è riuscito a conquistarsi un privilegio raro: la possibilità di vivere due vite. Dopo la stagione di scalate che lo hanno reso uno dei protagonisti della storia dell'alpinismo, ha infatti deciso di modificare i suoi orizzonti e mettersi in cammino alla volta delle regioni più lontane e affascinanti del pianeta. Da queste straordinarie esperienze, spesso solitarie, è nato un libro di ricordi nel quale i paesaggi sconfinati diventano lo sfondo di un percorso interiore alla ricerca di sé e dell'ancestrale armonia con il pianeta Terra. Sul filo della memoria si delinea così una traiettoria esistenziale in cui la passione per l'esplorazione ha dovuto fare i conti con la scoperta dei propri limiti di fronte a una natura primordiale. Il racconto di viaggio diviene quindi biografia, restituendoci la storia di un uomo che è stato in grado di realizzare il proprio sogno di libertà, rendendoci partecipi dello stupore di fronte a quello che appare ormai come un mondo perduto. -
Non si può morire la notte di Natale
Giorgio Sala è un uomo che al successo professionale non ha saputo coniugare una vera vita affettiva. La notte di una vigilia di Natale tenta il suicidio sparandosi a una tempia. O almeno così stabilisce l'inchiesta. Giorgio, però, che è sopravvissuto ma è rimasto infermo e momentaneamente incapace di parlare, non è mai stato nemmeno sfiorato dall'idea di uccidersi. E comincia a indagare mentalmente per scoprire chi ha cercato di eliminarlo e perché. -
Gli intrighi dei cardinali svelati dall'abate Atto Melani
Atto Melarti (Pistoia 1626 - Parigi 1714), cantante castrato e spia al soldo del Re Sole, è un personaggio storico realmente esistito, oltre che protagonista dei romanzi di Monaldi & Sorti. Istruito nello spionaggio dal cardinale Mazzarino, col pretesto dei concerti girò le corti di tutta Europa assolvendo innumerevoli missioni segrete. Partecipò, da assistente del cardinale Giulio Rospigliosi, al conclave che portò il suo protettore al soglio pontificio con il nome di Clemente IX. Durante le ricerche per la stesura dei loro romanzi, Monaldi & Sorti hanno ritrovato presso la Biblioteca del Senato di Parigi il manoscritto degli Intrighi dei Cardinali. Atto racconta ""dall'interno"""" l'arte di manipolare un conclave ed eleggere un Papa grazie all'inganno, alla menzogna e alla corruzione. Ma anche se il Regno dei cieli sembra talvolta troppo terreno, più degli intrighi - avverte Atto Melani - può lo Spirito Santo, che sa ben sfruttare anche i vizi e le pochezze umane."" -
Da madre a madre
È il 1993 e quattro giovani neri uccidono una ragazza americana bianca, pacifista, arrivata a Città del Capo con una borsa di studio alla fine dell'apartheid e alla vigilia delle prime elezioni democratiche. La madre di uno degli assassini scrive all'altra, quella ""che ha perso la figlia"""", cercando di spiegarle in quale inferno - quell'universo concentrazionario dove i giovani sono allo sbando perché le loro mamme sono al lavoro dai bianchi, o ubriache, o morte giovanissime - è fiorita quella violenza assurda. Le scrive per chiedere perdono e comprensione ma anche per interrogarsi sulle responsabilità personali e collettive. Il 25 agosto 1993, Amy Biehl, alunna bianca del Fulbright College, venne uccisa a Città del Capo da un gruppo di giovani neri, istigati da un insorgente movimento """"anti bianco"""". Il libro si è ispirato a questa tragedia."" -
Il lungo viaggio di una chemise. Un'epoca attraverso un abito
Semplice e sciolta come una tunica, la chemise ""nasce"""" sotto il segno della modernità più radicale: essa promuove la simbiosi fra corpo ed abito e, con la sua immacolata innocenza, cancella gli artifici e le costrizioni della moda rococò. Maria Antonietta, l'ultima regina di Francia, se ne innamora follemente: la indossa nella privacy fiabesca del Petit Trianon, la impone come dresscode delle sue fêtes champêtres e ne lancia la tendenza attraverso lo scandaloso ritratto di Vìgée Lebrun. Ma sono soprattutto le Merveilleuses del Direttorio a farne una moda globale (e trasversale): essa interpreta alla perfezione la nuova sensibilità neoclassica e soprattutto sta bene a tutte le donne. Questo indumento attraversa i continenti (dall'Europa all'America) e le stagioni politiche (dall'ancien regime all'Impero napoleonico), ma il suo viaggio è prima di tutto concettuale: da capo di biancheria ad abito formale; dal mondo infantile al guardaroba adulto; da divisa elitaria a fenomeno di massa. In una fase di transizione brevissima ma densa di cambiamenti, essa riassume esteticamente tutte le istanze culturali che incontra nel suo cammino e diventa significativamente lo spartiacque fra il vecchio mondo fino ad allora conosciuto e quello nuovo, edificato sulle ceneri della Rivoluzione."" -
Le pubblicità di Natale che hanno fatto epoca. Ediz. illustrata
«L’anno che viene è una pagina bianca. Che ognuno vi possa scrivere le proprie migliori parole»rnrnPanettoni, dischi, profumi, elettrodomestici, libri, dolciumi: Natale riesce sempre a rendere dolce e attraente l'attesa dei doni sotto l'albero. Un esperto di illustrazioni, ha selezionato le pubblicità più belle che hanno fatto epoca e spesso sono espressione d'arte. Per non dimenticare che è stata la pubblicità a imporre Babbo Natale tutto vestito di rosso con una bibita in mano... -
Sogno di una notte di Natale. Ediz. a colori
"Un quadro deve fiorire come qualcosa di vivo. Deve afferrare qualcosa di inafferrabile"""" ha scritto Marc Chagall, artista che ha assimilato tre culture - ebraica, russa e occidentale - che in questa raccolta producono una grande suggestione legata al tempo del Natale e della maternità. Una sezione è dedicata alle illustrazioni della Bibbia, che esercitò sempre un grande fascino su di lui. Esse rivelano un'interpretazione straordinariamente """"umanista"""" delle scritture anche grazie all'originalissimo uso cromatico, perché """"tutti i colori sono gli amici dei loro vicini e gli amanti dei loro opposti""""." -
Io, Lando Buzzanca. Conversazione con Ignazio Senatore
Dall'esordio come comparsa, nella parte di uno ""schiavo"""" in Ben-Hur, fino agli ultimi successi nelle fiction della Rai, in questo volume Buzzanca si confessa, senza tacere niente della sua lunga vita, che sia il grande amore per la moglie perduta o le voci del suo presunto tentativo di suicidio qualche anno fa. Una vita piena di gioie ma anche di dolori, sempre però vissuta con intensità. E se negli anni Settanta un giornalista gli affibbiò la definizione di «Homo eroticus», facendo di lui un sex symbol che poi avrebbe incarnato le vesti del maschio italiano virile e tombeur des femmes, oggi Buzzanca rimane uno degli ultimi divi del cinema italiano."" -
Vita perplessa del dottor Schopenhauer
Lo scontro di Schopenhauer con la madre, sfociato poi in rottura completa e mai più sanata, da un lato, e, dall’altro, il continuo riferimento a una filosofia a suo modo geniale, che dal nero pessimismo di fondo lascia affiorare una disattesa “morale della compassione”, sono gli argomenti centrali di questo dramma di vita e di pensiero. Con dovizia di particolari desunti rigorosamente dalle fonti documentarie di lettere e testimonianze, ma anche adattati a talune esigenze di scrittura, il testo che Bonazzi ha scelto di realizzare per le scene, ricostruisce ed esplora dall’interno, con perfetta mimesi, le fasi aspre e drammaturgicamente esplosive di una vita “perplessa” fatta di tensioni e infelicità subite, sia pure in modo diverso, da ciascuno dei tre membri della famiglia Schopenhauer: Arthur, egoista e solitario, turbato da una quantità di rimorsi; la sacrificata sorella Adele e la madre, l’indomita, affascinante Johanna, degna antagonista di un simile figlio. -
Mio caro Eduardo. Edoardo De Filippo e Lucio Ridenti. Lettere (1935-1964)
"Che succede, mio Dio? Tutti i giorni, da tutte le più belle parti del mondo, viene chiesto il mio repertorio: Napoli milionaria, Fantasmi, Natale in casa Cupiello, Filumena Marturano: dalla Svezia e Norvegia, dalla Grecia, dalla Rumenia, dalla Francia e dall'Inghilterra, ora rischiamo di veder rappresentati in America due lavori miei in una sola volta. È troppo bello per esser vero"""". Così scriveva nel 1947 Eduardo De Filippo a Lucio Ridenti direttore della rivista «Il Dramma». Dalle lettere pubblicate in questo volume emerge la storia del successo delle commedie del drammaturgo partenopeo tradotte e rappresentate in tutto il mondo. Ma lo scambio epistolare restituisce anche l'amicizia tra due uomini di elevato spessore culturale ed umano. Testimonia il percorso artistico di uno dei più grandi interpreti della scena non solo italiana e il ruolo di un finissimo e colto protagonista dell'editoria teatrale del Novecento. Permette di aggiungere un tassello all'indagine sulla storia del teatro, dell'editoria teatrale di un'epoca e crea una sorta di prologo al ricco quanto articolato dialogo che Eduardo, anche attraverso il suo amministratore Guido Argeri, condusse negli anni con editori, traduttori e registi italiani e stranieri. Il volume è stato realizzato grazie alla Fondazione Eduardo De Filippo che, nata nel 2008 per volontà della famiglia De Filippo e del Comune di Napoli e con la successiva adesione della Regione Campania, ha tra i suoi obiettivi la promozione di iniziative che favoriscano la salvaguardia del teatro della tradizione napoletana e lo sviluppo del teatro contemporaneo, la diffusione del patrimonio teatrale come strumento di lavoro, territorio di pensiero aperto anche alle nuove generazioni soprattutto ai ragazzi a rischio. Un impegno civile e culturale che la Fondazione porta avanti, continuando la battaglia di Eduardo e Luca De Filippo a favore delle fasce giovanili svantaggiate con l'intento di collaborare con le Istituzioni per prevenire condizioni di esclusione e favorire un processo inclusivo e di integrazione."