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Oltre le vili nubi
"Dice già all'inizio della silloge Riccardo Deiana di essere ansioso, ossia di cercare con una certa inquietudine le parole, la profondità della parola, l'agire intimo della parola che può essere vibrante, suadente, colorita oppure calda, sognante, ricca di sfumature più o meno dolci, più o meno morbide, sempre comunque in grado di suggerire emozioni, ricordi, passaggi del vivere quotidiano, attese, delusioni, amore... Da tale ansia, Riccardo Deiana, riceve le motivazioni stesse dello scrivere poesia, di dare consistenza non effimera ai versi, alla gioia intrinseca del comunicare, a se stesso e agli altri, quanto si agita nel suo shaker creativo e umano."""" (Dalla prefazione di Fulvio Castellani)" -
Invito alla rima
"Sento il bisogno di dare una certa giustificazione all'esiguo numero di poesie di questa raccolta. Sono appena otto e obiettivamente dovremmo parlare di """"miniraccolta"""". D'altra parte il sottoscritto ha prodotto le sue poche poesie, in occasione di altrettanti concorsi poetici. Ciò è sufficiente a spiegare l'assoluta mancanza di una normale produzione poetica. Tuttavia, anche se in versione mini, la raccolta ha un totale di oltre seicento versi in rima. Ciò la colloca come un piccolo omaggio a coloro che amano la poesia non solo in tutte le sue forme espressive, ma anche nell'antica forma rimata."""" (dalla premessa dell'autore)" -
Turin jazz pixel
"I jazz pixel raccontati da Sergio Brussolo contengono una notevole dose di torinesità. Illuminano la musica a partire da luoghi, tempi e momenti autobiografici che potrebbero tranquillamente appartenere anche ad altri jazzofili cittadini. Si ravvisa (tra calembour linguistici, amarcord musicali, disquisizioni filosofiche, ritagli di storia e diari privati) quella folle, lucida predisposizione che ha permesso ai piemontesi -tanto sabaudamente tetragoni nei loro comportamenti- di mostrare insperati bagliori di creatività in varie arti, tra le quali il jazz. Il jazz sotto la Mole ha vissuto stagioni felici, con personaggi e situazioni singolari che meritano miglior valorizzazione rispetto a quanto si è fatto finora. Chiudiamo smaccatamente, con un gran luogo comune? Torino inventa, gli altri copiano e portano via! A Brussolo il merito di questo primo mattone nella costruzione dell'argine: il jazz no, vorremmo tenercelo, almeno un po'."""" (Dalla quarta di copertina di Franco Bergoglio)" -
Nomi di barche nelle marinerie siciliane
Il saggio, corredato da una appendice iconografica a colori, mette in luce e documenta l'universo onomastico delle barche in Sicilia, rivelando motivazioni, metafore, personificazioni, mondo affettivo e devozionale, presenti nell'immaginario culturale dei pescatori siciliani. -
L' inchiesta marinara a Malta
Il progetto del modulo marinaro dell'ALS prende corpo nel 2010 con la pubblicazione del volume di G. Ruffino e E. D'Avenia ""Per un vocabolario-atlante della cultura marinara in Sicilia"""", in cui vengono descritte le linee guida delle inchieste marinare. L'architettura del progetto si basa su due elementi essenziali: il questionario e la rete dei punti di rilevamento. Il questionario nasce da una diretta filiazione dell'esperienza dell'ALM. Attraverso una serie di inserimenti, riformulazioni e modifiche il questionario dell'ALS si presenta in forma più agile e moderna. Dagli 810 quesiti previsti dall'ALM si è passati ai 582 dell'ALS. È stata, inoltre, inserita una sezione finale dal taglio linguistico-etnografico in cui l'informatore viene sollecitato a rispondere su temi relativi alle tradizioni, ai riti e alle credenze della comunità marinara. La rete dei punti è stata notevolmente ampliata: sono state incluse non soltanto le marinerie più importanti, ma anche quelle di media grandezza con l'obiettivo di rappresentare, con coerenza geografica, tutta la costa siciliana, isole comprese."" -
Lingue e culture in Sicilia
"L'opera è stata pensata in primo luogo per i tanti docenti che vogliono conoscere più a fondo la storia linguistica della Sicilia. Soltanto lo studio, la conoscenza profonda, la comprensione vera del rapporto tra storia, lingua e cultura, possono stimolare nelle nostre scuole (da quelle di base ai licei) un impegno didattico serio, non oleografico. Un pregio ulteriore consiste nel coinvolgimento di giovani e giovanissimi linguisti al fianco degli specialisti più prestigiosi. Si può ben dire che nell'intera opera si riflettono la passione e l'impegno scientifico di diverse generazioni di studiosi, degli allievi e dei maestri. Ad essi dobbiamo essere grati per aver assecondato l'impegnativoprogetto del Centro di studi filologici e linguistici siciliani di offrire alla scuola, ai docenti, più in generale ai lettori colti e """"curiosi"""", uno strumento che consentirà di cogliere nel modo più fecondo i nessi che hanno contrassegnato il rapporto tra lingua e cultura nella millenaria storia della Sicilia."""" (dalla Premessa di Giovanni Ruffino)" -
Giovanni Meli 200 anni dopo. Poesia, scienza, luoghi, tradizione. Atti del Convegno (Palermo-Cinisi-Terrasini, 4-7 dicembre 2015)
Atti del Convegno promosso nel 200° anniversario della morte Palermo, Cinisi, Terrasini - 4-7 dicembre 2015. Il volume può considerarsi il contributo più importante sugli studi meliani, tra i molti apparsi negli ultimi cinquant'anni. Contiene 29 saggi che affrontano i molti aspetti della personalità artistica e scientifica del grande poeta siciliano. In appendice, una serie di immagini fotografiche sui luoghi di Giovanni Meli. -
I «vestigi dei nomi». L'identità di Catania tra storia e mito
Il volume affronta in chiave storico-linguistica il ruolo dei dati onomastici nella loro funzione di fattori denotativi e connotativi dell'ethos o dell'ethnos, tra mito e storia. La comunità su cui si esercita l'osservazione semantico-culturale e storiografica è il triangolo geo-storico Catania-Etna-Piana, che da sempre ha segnato la diacronia sociale e linguistica del territorio catanese. Ciascun capitolo rappresenta la tappa di un ideale percorso modulare in cui, sulla base di dati toponomastici o antroponimici rivisitati attraverso fonti documentarie o storiografiche dei secoli centrali dell'età moderna, il nome ridisegna i destini della città, tra storia, parastoria e mito (con i suoi numi o ""lumi""""), fino all'assetto urbano e alla sua rappresentazione letteraria. Si profila poi la storia della patrona di Catania, autentica icona identitaria e interiore della città: sul fronte dei nomi propri Sant'Agata viene rivisitata nella sua origine agiografica e nelle irradiazioni toponomastiche in Italia ed Europa, mentre i nomi comuni di oggetti e simboli del culto agatino rivelano la microstoria della percezione della Santuzza nel vissuto popolare."" -
Parlare italiano e dialetto in Sicilia
In una società sempre più globalizzata, il dialetto continua a essere una parte importante del bagaglio linguistico che ciascuno si porta dietro, arricchendolo sempre di altri frammenti nati da nuovi percorsi ed esperienze. In Sicilia, come in altri paesi europei, i dialetti locali, pur subendo una forte riduzione nell'uso, incalzati dalla sempre più vasta diffusione delle lingue nazionali, continuano a svolgere funzioni significative nella comunicazione quotidiana. Questo volume propone una riflessione approfondita sulle ragioni per le quali, parlando, si passa spesso dall'italiano al dialetto e viceversa, a volte senza neanche accorgersene, ma comunque con particolari scopi ed effetti comunicativi: avvicinarsi all'interlocutore o prenderne le distanze; esprimere con più enfasi stati d'animo, affetti, sentimenti; riportare le parole altrui; dare libero sfogo alla creatività personale o per finalità ludiche e scherzose. È quanto fanno soprattutto i giovani, che, specialmente nella comunicazione dei nuovi media, mescolano ""pezzi"""" di lingue e dialetti diversi, esprimendo una identità composita, formata da componenti locali e nazionali, cosmopolite e globali."" -
Italiano, siciliano e arabo in contatto. Profilo sociolinguistico della comunità tunisina di Mazara del Vallo
Mazara del Vallo, che ospita nella sua Kasbah la comunità tunisina più antica d'Italia, è un laboratorio linguistico di straordinario interesse. Arrivati alla fine degli anni Sessanta per lavorare nel settore della pesca, gli immigrati tunisini condividono da mezzo secolo, in terra e in mare, il proprio spazio vitale con la popolazione di Mazara del Vallo, in una coesistenza pacifica, sebbene non esente da problemi. Questo volume ripercorre, in un viaggio fra i vicoli densi di storia del centro storico, le trame linguistiche nate da questo contatto ormai cinquantennale. Il dialetto tunisino e quello siciliano si intrecciano, insieme all'italiano e al francese, nella produzione linguistica dei parlanti, che attraverso questo complesso repertorio danno voce a una identità polifonica, capace di abbracciare le due sponde del Mediterraneo e di evocarne la straordinaria ricchezza storica e culturale. -
Leggere la Lettera. Il maestro don Lorenzo Milani 50 anni dopo
Dal 1947, inizio del suo apostolato a San Donato di Calenzano, al 1967, anno in cui morì, si svolge la preziosa opera educativa di don Lorenzo Milani, fondatore della scuola popolare di Barbiana. Trascorsi cinquant'anni dalla pubblicazione postuma di ""Lettera a una professoressa"""", il volume intende fornirne una lettura attualizzata alla luce delle nuove (ma in fondo sempre vecchie) istanze sociali e linguistiche che bussano al mondo della scuola. Oggi non è possibile decontestualizzare dal momento storico i contenuti, tra denuncia e proposta, della Lettera per farne vessilli di opposte faziosità, ma non è neanche possibile non vederne la potenza dei principi ispiratori. I docenti che si sentono chiamati in causa come agenti di un miglioramento della società, quindi, non possono ignorare i contenuti della Lettera e, soprattutto, non possono non chiedersi in cosa, nel 2017, la scuola come istituzione e come comunità educante debba accogliere lo stimolo di chi la considerava l'""""ottavo sacramento"""". Per costruire il volume ci si è avvalsi delle riflessioni degli studenti di oggi, futuri insegnanti, facendoli esercitare nella dialogicità intrinseca a gran parte della produzione meliana."" -
Parole migranti tra Oriente e Occidente
Percepire il Mediterraneo partendo dal suo passato può aiutarci a meglio comprendere il presente. Con questa nuova collana, il Centro di studi filologici e linguistici siciliani conferma la speciale attenzione per la scuola, alla quale vuole offrire agili strumenti di approfondimento sugli aspetti più diversi della storia linguistica della Sicilia. La pubblicazione di questo primo testo, nel quale si ricostruiscono succintamente molteplici percorsi di parole e di cose tra Oriente e Occidente, si colloca ancora una volta nel contesto mediterraneo, oggi tragicamente sconvolto da migrazioni di donne, uomini, bambini, ma anche arricchito dall'incontro di lingue e di culture. Questo volumetto vuole essere perciò un contributo a una migliore comprensione di quanto, oggi come ieri, accade intorno a noi. -
Atlante linguistico della Sicilia. Il lessico del mare
Il volume contiene gli ingenti materiali raccolti nel corso dei rilevamenti con il questionario marinaro dell'Atlante Linguistico della Sicilia in 21 centri siciliani e a Malta. In appendice vengono pubblicate 63 carte geolinguistiche. -
Pescatori e barche di Sicilia. Organizzazione, tecniche, linguaggio
L'opera costituisce un contributo alla conoscenza della vita, dei saperi, delle tecniche, della lingua dei pescatori e dei mastri d'ascia siciliani. L'opera, che ha richiesto un impegno ultradecennale, è stata realizzata all'interno della fucina dell'Atlante Linguistico della Sicilia, e ne rappresenta uno dei prodotti di eccellenza. Le barche siciliane vengono illustrate sotto molteplici aspetti, così come le tecniche e gli attrezzi della pesca tradizionale. Uno dei pregi dell'opera è costituito da un corredo di circa 400 disegni originali e da numerosi documenti fotografici, e contiene in appendice la riproduzione di un centinaio di modelli di imbarcazioni tradizionali. Di particolare utilità l'indice dei luoghi e delle parole. -
Gli Errori. Ovvero le verità nascoste
Il testo mira attraverso una esemplificazione di ""usi linguistici giudicati errati"""" (questa la definizione qui proposta di """"errore""""), relativi al piano ortografico, fonologico, morfologico, morfo-sintattico, semantico-lessicale, testuale, a identificare le Regole, spesso inconsce, che li hanno generati, in competizione con altre Regole alla base di usi giudicati corretti, e ad evidenziare le motivazioni diverse, esplicite o meno (di tipo etimologico, logicistico, interferenziale, dialettale, estetico, ecc.) alla base di tali giudizi.Il testo si propone di avviare il lettore (docenti, alunni, ecc.) ad analizzare i propri ed altrui usi linguistici con le relative 'ideologie' grammaticali, alla ricerca delle Regole di cui sopra (""""verità nascoste"""") mirando così a potenziare la propria competenza meta-linguistica. L'esplicitazione e discussione dei criteri """"prescrittivi"""" nei testi istituzionali (grammatiche e dizionari) a confronto con gli usi reali dei nativofoni (colti e non), potrà stimolare all'assunzione critica, responsabile, delle proprie scelte linguistiche, in piena autonomia, senza dover ricorrere fideisticamente all'autorità dell'ipse dixit."" -
De Aetna
Testo, Introduzione e Nota a cura di Ferdinando Raffaele. Commento e Traduzione a cura di Salvatore Cammisuli. Pietro Bembo descrive «in bella prosa latina» (C. Dionisotti) un'escursione sull'Etna effettuata durante una fase di eruzione del vulcano. Ferdinando Raffaele e Salvatore Cammisuli ne offrono un'edizione accuratissima, con ampia introduzione, nota al testo e commento. -
Parole galloitaliche in Sicilia
Viene ripercorsa la vicenda storica e linguistica della colonizzazione galloitalica della Sicilia in epoca medievale. L'Autore, dopo aver fornito un'ampia rassegna critica degli studi, e dopo aver valutato l'attuale vitalità del lessico galloitalico nei centri galloitalici e in Sicilia, esamina approfonditamente 211 parole di origine settentrionale. Lo studio di S.C. Trovato costituisce il contributo più aggiornato e autorevole sul tema dell'apporto linguistico settentrionale in Sicilia. -
L' atlante linguistico della Sicilia. Percorsi geolinguistici antichi e nuovi. Nuova ediz.
Viene ripercorsa la vicenda progettuale dell'Atlante Linguistico della Sicilia (ALS), con le innovazioni metodologiche e l'impegno di ricerca ed editoriale, che ha sinora consentito la pubblicazione di oltre cinquanta volumi di varie caratteristiche. Nell'ultima parte del volume vengono riportati i numerosissimi saggi dedicati all'ALS da studiosi italiani e stranieri, nel periodo 1986-2018. -
Testi d'archivio in volgare siciliano. Due documenti notarili in volgare siciliano di don Alvaro Paternò (prima metà del XVI secolo)
Il Quaderno propone in edizione critica due documenti redatti a Catania nel 1512: il Testamentu del principe Alvaro Paternò e l'Inventario dei suoi beni. Pubblicati, nel 1930, in una più che apprezzabile edizione semidiplomatica da Francesco Paternò Castello, i due testi sono qui riediti sulla base di criteri filologicamente aggiornati, funzionali per l'immissione nel Corpus Artesia nonché nel redigendo Vocabolario del Siciliano Medievale (VSM). Molteplice la loro importanza: sono una notevole fonte di informazione storica su Catania e il suo territorio; documentano la transizione che, durante il secolo XVI, vede l'assimilarsi dell'uso scritto del volgare al modello toscano; si configurano come preziosa fonte lessicale in quanto documentano le prime attestazioni in volgare siciliano di un consistente numero di lessemi pertinenti non solo nell'ambito giuridico, ecclesiastico, architettonico, ma anche a quello della vita quotidiana. -
Tutti dicono spartenza. Scritti su Tommaso Bordonaro
Il testo autobiografico di Tommaso Bordonaro, pubblicato da Einaudi nel 1991 con il titolo ""La spartenza"""", è tra gli esempi più noti e significativi di scritture di cosiddetti """"semicolti"""". Il testo di Bordonaro ha attirato negli anni l'attenzione di linguisti, storici, antropologi, sociologi. Vengono qui raccolti vari contributi che, oltre l'analisi linguistica, sviluppano anche acute riflessioni storico-culturali.""