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Appunti sulla riferibilità soggettiva delle sanzioni amministrative tributarie
Il presente lavoro ha a oggetto la riferibilità soggettiva delle sanzioni amministrative tributarie, prestando attenzione ad alcuni aspetti della responsabilità amministrativa tributaria degli enti collettivi in un'ottica sistematica rispetto al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e alle alle novità introdotte dal regime dell'adempimento collaborativo istituito con il decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128. -
La trasparenza dei contratti e dei mercati bancari e finanziari
L'opera affronta il tema della trasparenza dei contratti e dei mercati bancari e finanziari sotto il particolare e poco esplorato profilo delle complesse dinamiche che, in questo settore più che in altri, connotano il rapporto tra mercato e contratto e l'interazione tra tutela della concorrenza, regolazione autoritativa dei mercati e autonomia privata. L'analisi dell'evoluzione dell'azione pubblica di governo dell'economia, che, dismesse le dirette partecipazioni nelle attività economiche, assume le forme della regolazione autoritativa di mercati liberalizzati e privatizzati, è volta ad evidenziare come tale azione sia giunta ad incidere sull'autonomia privata funzionalizzando il contratto, e attraverso di esso l'intero sistema-mercato, alla realizzazione di interessi pubblici, tra cui in primo luogo la tutela della concorrenza, a garanzia della stabilità, efficienza e integrazione dei mercati nonché dell'efficace tutela dei consumatori. La concorrenza, elevata a interesse pubblico fondamentale e principio giuridico generale, diviene così primario obiettivo di politica legislativa sulla cui base si misura l'ammissibilità di limitazioni della libertà di iniziativa economica e dell'autonomia privata con atti di regolazione dei mercati, ancora prevalentemente considerati fonte normativa secondaria. Esaminata la nozione giuridica di trasparenza e la sua rilevanza centrale con specifico riferimento ai mercati bancario e finanziario, l'indagine dell'evoluzione del quadro normativo di riferimento si sofferma sugli interventi del legislatore europeo successivi alla recente crisi finanziaria che attribuiscono alla trasparenza una nuova centralità andando ben oltre la tecnica della eteroconformazione del contratto per introdurre misure di controllo su strutture organizzative e gestione di banche e intermediari finanziari al fine di garantirne correttezza di comportamento ma anche sana e prudente gestione. L'analisi, infine, dell'evoluzione del sistema di vigilanza finanziaria europea si sofferma, con considerazioni de iure condendo, sul recente passaggio dalla vigilanza nazionale armonizzata all'Unione bancaria europea che, con un deciso rafforzamento della scelta federalista, segna una discontinuità nella storia del diritto bancario europeo, andando oltre le finalità di un mercato unico per volgere al più ambizioso obiettivo di un'effettiva integrazione europea, unica possibile risposta alle sfide poste dalla globalizzazione dei mercati. -
L' acquedotto «pubblico» pugliese nel Servizio Idrico Integrato. Riflessioni storico-giuridiche. Nuova ediz.
Il presente libro costituisce una disamina del Servizio Idrico Integrato applicata all'acquedotto pugliese e, attraverso una ricognizione delle leggi succedutesi nel tempo, vuole offrire un'adeguata ricostruzione storico-normativa dell'acquedotto pugliese il quale, per il suo sistema di approvvigionamento e grande vettoriamento interregionale, costituisce un unicum a livello nazionale. Dai lavori del Tavolo tecnico-politico istituito con D.G.R. della Puglia n. 370 del 21.03.2017 a seguito della Mozione del Consiglio regionale del 21.02.2017, gli autori hanno sviluppato autonome riflessioni che consentono di soffermarsi sulle possibili ipotesi di affidamento del Servizio Idrico Integrato configurabili nell'ATO Puglia a normativa vigente. -
La problematica degli sprechi nella filiera agroalimentare. Profili introduttivi
Il Dipartimento Jonico in ""Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture"""" (DJSGE) è il primo dipartimento dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esso nasce dall'aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della formazione (Facoltà di Scienze della formazione) e in Scienze infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell'area ionica: ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo."" -
La tutela degli interessi finanziari tra competenze dell'Unione e obblighi degli Stati membri. Nuova ediz.
Il presente lavoro è volto a effettuare una ricostruzione organica della tutela degli interessi finanziari dell'UE come risultante dal diritto primario e dagli atti di diritto derivato che ne stabiliscono la tutela penale e amministrativa sotto i profili anzidetti, delineando i caratteri di tale tutela nel contesto giuridico attuale attraverso una trattazione unitaria dei vari aspetti ad essa inerenti. -
La dimensione europea dell'istruzione superiore
"Il presente lavoro, dedicato alla 'dimensione europea dell'istruzione superiore', ha l'obiettivo di esaminare gli strumenti promossi dall'Unione europea per favorire la cooperazione tra Stati membri al fine non solo di stimolare lo sviluppo di nuove e qualificanti competenze dirette a favorire la ripresa economica ma, soprattutto, di insegnare alle generazioni future il significato di valori condivisi, nel rispetto delle diverse identità culturali.""""" -
Le decisioni nel sistema delle fonti dell'ordinamento europeo
"Il fenomeno delle organizzazioni internazionali, che ormai da tempo ha superato la soglia della soggettività internazionale, oggi riconosciuta ad esse in modo pressoché unanime, ha dato vita, fra l'altro, ad una """"sistematica"""" delle fonti c.d. di terzo grado alquanto complessa. Quasi trecento organizzazioni internazionali, per non parlare di quelle estinte, hanno prodotto e continuano oggi a produrre una notevole quantità di atti di diritto derivato estremamente variegata: per denominazione, contenuti, portata ed effetti giuridici. In dottrina si è sviluppata e consolidata una classificazione degli atti delle organizzazioni internazionali che fa leva, principalmente, sui seguenti criteri. Intanto, si esclude che nel novero di tali atti vadano collocati quelli fondati sul diritto internazionale generale, quali ad esempio la rinuncia, il riconoscimento, la denuncia et similia: per essi, il diritto delle organizzazioni internazionali aggiunge poco o nulla rispetto a quanto già il diritto internazionale non preveda. Tale premessa restringe il campo a quegli atti giuridici che, """"a differenza di quelli del diritto internazionale, derivano la loro giuridicità da una norma attributiva di competenza, norma questa ricavabile dallo statuto dell'ente considerato"""" o , per dirla con altri, restringe il campo a quegli """"'institutional' unilateral acts of IOs, that is, acts whose source is to be found (albeit sometimes implicitly) in the constituent instruments of the organizations themselves""""."""" (Dall'Introduzione)" -
Limiti all'integrazione differenziata dell'Unione europea
"Così, si vuole qui verificare quali siano stati e quali siano al momento i limiti dell'integrazione differenziata, vuoi sul piano materiale vuoi su quello procedurale, secondo una prospettiva che è poi il rovescio di un'altra ugualmente interessante pro futuro: l'identificazione dello zoccolo comune, o unitario, dell'integrazione europea. Uno studio orizzontale di questi limiti e per contro dello zoccolo comune, che tagli cioè trasversalmente tutti gli strumenti finora messi in campo, potrebbe avere efficacia nell'individuazione dei punti di forza e delle criticità dell'integrazione differenziata come problematica generale dell'integrazione europea. Se l'idea è che questa in futuro debba incidere sullo status di membro dell'Unione così da definire diversi gradi di membership, in un contesto in cui l'integrazione differenziata si affranca almeno in parte dal dinamismo del processo andando invece a cristallizzare la diversità degli Stati membri rispetto al processo medesimo, questo studio potrebbe contribuire a individuare i modelli di partecipazione e i rapporti fra essi nonché a valorizzare quel patrimonio comune che metterebbe al riparo dalla disintegrazione."""" (dall'introduzione)" -
La tutela dei diritti dei gruppi religiosi nel contesto regionale europeo
"Se è vero che la 'religione' in quanto fenomeno umano non è di agevole definizione, è altrettanto innegabile che il 'diritto alla libertà religiosa' è uno dei diritti che presenta maggiori profili di problematicità. A tal proposito, ben può ritenersi che, a livello giuridico, una parte della complessità che lo caratterizza sia da ascrivere alla diversa attitudine che i singoli ordinamenti nazionali mostrano verso il fenomeno religioso in sé considerato, alla luce sia dei principi fondanti di ogni ordinamento, sia della pertinente normativa di settore. Uno degli aspetti problematici della libertà in parola deriva senz'altro dal suo far capo a sistemi (le religioni) che spesso si pongono, e si propongono, loro stessi come fonti di valori universali, offrendo una loro specifica visione di come i rapporti sociali andrebbero costruiti e gestiti. Nell'ambito del contesto regionale europeo, la dottrina che ha studiato i diversi profili della libertà di religione si è spesso concentrata sulle questioni giuridiche relative alla libertà religiosa dei singoli individui, occupandosi meno delle situazioni, a nostro avviso non meno rilevanti, che riguardano invece i gruppi religiosi quali autonomi soggetti di diritto. Invero, la dimensione in senso lato 'collettiva' della libertà religiosa «costituisce un aspetto essenziale alla professione di qualunque fede religiosa»."""" (Dalla Premessa)" -
La solidarietà tra gli Stati membri dell'Unione europea in materia di immigrazione e asilo
"Il significativo afflusso di migranti che da anni interessa l'Unione europea ha messo in luce, a partire dalla crisi migratoria del 2015, alcuni problemi 'strutturali' della politica comune in materia di immigrazione e asilo. Tali problemi derivano, in parte, dal fatto che il sistema Schengen, diretto ad assicurare la libertà di circolazione tra gli Stati parte attraverso l'abolizione dei controlli alle loro frontiere interne, lascia il controllo delle frontiere esterne - quelle, cioè, tra lo spazio Schengen e Paesi terzi - ai singoli Stati membri. In altra parte, i problemi risiedono nell'operare del regolamento Dublino che, stabilendo i criteri per determinare quale sia lo Stato competente a esaminare le domande dei richiedenti protezione internazionale, si fonda sulla regola del """"Paese di primo ingresso"""". Il risultato è che alcuni Stati europei - quali l'Italia, la Grecia, Malta e la Spagna - sopportano non solo l'onere di controllare le proprie frontiere esterne per conto di tutti gli Stati Schengen, ma anche quello di accogliere ed esaminare le domande dei richiedenti protezione internazionale e di rimpatriare coloro che non hanno o non hanno più le condizioni per rimanere sul territorio nazionale. Ciò in quanto, com'è noto, le rotte migratorie più utilizzate sono quelle africane che, attraverso il Maghreb e soprattutto la Libia, hanno il loro punto di arrivo in Italia e, in parte, in Spagna; e quella asiatica che, attraverso la Turchia, sfocia in Grecia e nei Paesi balcanici. [...] Ci sembra, pertanto, utile occuparci della solidarietà nell'Unione Europea, con particolare riferimento a quella tra Stati nelle politiche comuni in materia di controllo delle frontiere, di asilo e si immigrazione. Un'indagine di questo tipo trova giustificazione al fine non solo di individuare le caratteristiche e il ruolo che la solidarietà può svolgere, alla luce soprattutto del principio contenuto nell'art. 80 TFUE, ma anche di esaminare le modalità con cui le istituzioni ne hanno sinora dato applicazione."""" (dall'intoduzione)" -
La responsabilità civile dell'amministrazione finanziaria
Il Dipartimento Jonico in ""Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture"""" (DJSGE) è il primo dipartimento dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esse nasce dall'aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della Formazione (Facoltà di Scienze della Formazione) e in Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell'area ionica: ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo."" -
Dagli eroi alle celebrità. Icone e diritto civile
Nell'antichità gli eroi diventavano tali grazie alle loro qualità e virtù umane. La loro fama ne determinava l'assurgere a modelli da seguire ed imitare. Non la stessa cosa può dirsi oggi, con riferimento alle persone celebri. La celebrità non sempre discende dal compimento di imprese eroiche, da meriti guadagnati ""sul campo"""" (come per gli sportivi, i musicisti, gli scienziati) o, comunque, appartenenti alla sfera dell'essere. Ha sempre più a che fare con la sfera dell'apparire. La celebrità può finanche discendere da gesta poco nobili o addirittura moralmente riprorevoli; può derivare da circostanze accidentali o costituire il risultato di un investimento finalizzato al suo acquisto e accrescimento. La riflessione sulla celebrità conduce alla rielaborazione della categoria dei diritti della personalità, crocevia tra istanze personalistiche e logiche patrimoniali, da riferire all'ordinamento vigente e alla sua assiologia, in primis al valore normativo della dignità umana. Il contenuto complesso, anche patrimoniale, della celebrità non deve infatti far perdere di vista il fondamentale valore della personalità coinvolto. Nella persona celebre, i segni distintivi ed evocativi della celebrità si oggettivizzano e distaccano dalla persona reale, assurgono a sua icona. Il personaggio famoso diviene un idolo, costituisce egli stesso un simbolo, un segno avente valore commerciale. Interessi patrimoniali ed esistenziali si fondono in tutt'uno inscindibile, strumentale alla realizzazione del valore della personalità. La celere circolazione della celebrità nella new economy, il diritto allo sfruttamento esclusivo del suo valore economico, la tutela dalle utilizzazioni abusive, l'accostamento con il """"right of publicity"""", l'incidenza della celebrità sopravvenuta sui rapporti contrattuali, le situazioni strumentali al suo acquisto e mantenimento sono solo alcuni degli aspetti indagati, espressioni della rilevanza trasversale del bene-celebrità nel sistema italo-europeo."" -
«Ending of too big to fail» tra soft law e ordinamento bancario europeo. Dieci anni di riforme
La crisi finanziaria deflagrata nel 2008 ha evidenziato il complesso livello di interrelazioni del mercato finanziario su scala mondiale e posto il problema di incrementarne la resilienza. I fora tradizionalmente deputati a discutere sul futuro della regolamentazione ne hanno guidato il rinnovo focalizzandosi sull'obiettivo di spezzare il connubio tra azzardo morale e status di ""immortalità"""" proprio delle istituzioni finanziarie di rilevanza sistemica. Dopo un decennio di riforme, gli standard-setter globali avvertono come vicina la meta: «the development of policies to help ensure that systemically important financial institutions (SIFIs) can be resolved without wider disruption if they fail is largely complete» (Financial stability board, 2017). Siamo dunque all'epilogo del """"too big to fail""""? A questa domanda prova a rispondere questo lavoro, muovendo anzitutto dall'iter seguito nei consessi internazionali per la definizione di un quadro giuridico applicabile alle istituzioni finanziarie di rilevanza sistemica, e in particolare alle banche globali, sul piano della c.d. soft law. Lo studio continua con la ricerca dei punti di contatto e dei condizionamenti reciproci con il coevo processo di rinnovamento dell'ordinamento bancario dell'Unione europea, considerato come una sorta di cartina di tornasole del grado di recepimento delle """"raccomandazioni"""" internazionali. Il successivo approfondimento del dato fenomenologico è volto anche a valutare le possibili ripercussioni degli accresciuti presidi regolamentari sulle scelte degli intermediari. Dall'analisi emerge, da un lato, il rafforzamento del governo sull'economia globalizzata e la sua influenza nella realizzazione di storiche trasformazioni in sede europea, nonché, dall'altro lato, la difficoltà per la riforma di andare oltre la propria ombra con scelte risolutive delle cause determinanti la devastante crisi di dieci anni fa. Il parallelo tra l'essere e il dover essere mostrerà infatti criticità sul piano degli obiettivi (presunzione di bloccare l'impatto sistemico delle crisi bancarie con il bail-in), degli strumenti a disposizione delle autorità nazionali/transnazionali di vigilanza (lacunosi o di complicata esecuzione) e della portata dell'intervento regolatorio su aspetti cruciali, quali ad esempio l'interconnessione, la finanza marked-based e i modelli d'intermediazione."" -
Libertà di cura e autonomia del medico. Profili istituzionali
"L'incontro della volontà dei due protagonisti dell'atto terapeutico, il paziente e il medico, è il momento nel quale si saldano, in concreto, due principi fra loro strettamente interconnessi e che, non a caso, la Costituzione contempla in disposizioni poste una di seguito all'altra: la tutela della salute che l'art. 32 Cost. riconosce quale fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e la libertà dell'arte e della scienza che l'art. 33 Cost. pone a garanzia dell'indipendenza e del pluralismo della comunità scientifica. La Costituzione italiana contiene, inoltre, all'art. 9, fra i suoi principi fondamentali, una disposizione che pone lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica fra gli impegni che la Repubblica deve assumere, in positivo, per la piena realizzazione della garanzia di libertà espressa dall'art. 33 Cost..."""" (Dall'introduzione)" -
Il regime giuridico dell'euro. La nascita dell'Unione economica e monetaria, la sua crisi e la risposta dell'Unione europea
"L'Unione europea ha dovuto affrontare, a partire dalla fine del 2009, la crisi istituzionale (ed economica) più importante dalla sua istituzione sessant'anni fa. Una crisi che ha posto seriamente in dubbio la sopravvivenza dello stesso euro, del mercato interno e, in ultima istanza, dell'Unione europea. [...] Molte sono state le modifiche normative emanate nel corso degli anni - soprattutto tra il 2010 e il 2012 - al fine di risovlere la crisi; modifiche per quantità, qualità e frequenza che non trovano paragone nella storia dell'Unione. Non solo modifiche al quadro di diritto secondario del cd. Patto di stabilità e crescita, ma anche una modifica puntale dei Trattati e l'emanazione di ben tre differenti Trattati di diritto internazionale sitpulati tra Stati membri (MES, Fiscal compact, fondo di risoluzione bancaria) in quella che è stata 'battezzata' come 'la deriva intergovernativa della crisi'. Tale ampio e complesso nuovo quadro normativo, così come la magmatica e spesso l'intelligibile evoluzione della crisi negli anni, permette ora - ora che le nebbie della crisi economica sembrano diradarsi lentamente in tutti gli Stati dell'Unione - di tentare di inquadrare - nella sua complessità - l'attuale regime giuridico dell'euro."""" (dall'introduzione)" -
Silenzio e interesse pubblico nell'attività amministrativa
Il Dipartimento Jonico in ""Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture"""" (DJSGE) è il primo dipartimento dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esso nasce dall'aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della Formazione (Facoltà di Scienze della Formazione) e in Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell'area ionica: ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo. Dopo oltre un secolo di dibattito in sede dottrinaria e giurisprudenziale, il silenzio amministrativo presenta tuttora profili di interesse per la riflessione giuridica sia per la rilevanza dei temi implicati, sia per la reiterata e continua ricerca legislativa di una disciplina sostanziale e processuale del silenzio atta a """"semplificare"""" l'attività delle Amministrazioni pubbliche nel dichiarato interesse al rapido ed efficace esercizio della funzione amministrativa a vantaggio di cittadini ed imprese. È dal """"silenzioso dialogo"""" tra dottrina, giurisprudenza e legislatore che si profilano coordinate essenziali per una ricerca mossa dall'intento di esplorare rinnovati significati ed implicanze profonde dell'ampio ricorso al silenzio ed. significativo, soprattutto nelle declinazioni del silenzio-assenso, nonché dell'incremento delle garanzie nei confronti di un'inerzia dell'organo amministrativo competente, inevitabilmente dannosa per gli interessi di cittadini ed imprese, non meno che per il buon andamento dell'amministrazione. Attraverso l'analisi critica dei profili di maggior interesse ed attualità e delle applicazioni alla disciplina della funzione pubblica di effetti tipizzati dell'inerzia amministrativa - specie del silenzio-assenso provvedimentale o a rilevanza endoprocedimentale - affiora e prende corpo il convincimento secondo il quale non è sostituendo con il silenzio la """"voce"""" di chi deve curare l'interesse pubblico che può realizzarsi l'obiettivo di un'Amministrazione pronta ad assolvere alla sua funzione istituzionale, a garanzia del buon andamento nell'attività di tutti gli uffici che la strutturano (art. 97, co. 2 Cost.) nell'interesse della comunità."" -
Regioni e rappresentanza politica. Vol. 1
"La teoria della rappresentanza politica, sul piano logico-concettuale, a sua volta sembra 'rappresentare', quasi come un gioco di riflessi caleidoscopici, una 'grandiosa costruzione intellettuale'. Si tratta certamente di una tematica complessa, probabilmente una di quelle categorie istituzionali 'di confine' che confermano, senza troppi infingimenti 'la prossimità del diritto costituzionale - più che ogni altra branca del diritto - alla politica'. Non a caso, nel trattare l'argomento, autorevoli studiosi hanno persino dubitato che il concetto di rappresentanza politica possa avere una qualche rilevanza giuridica, ritenendolo, più che altro, 'un problema di filosofia politica'."""" (Dal primo capitolo)" -
Caratteri, limiti e prospettive dell'Unione bancaria
"L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona - che ha lasciato pressoché invariato il quadro giuridico-istituzionale dell'Unione economica e monetaria (UEM) delineato dal Trattato di Maastricht - ha avuto luogo nel contesto di una crisi finanziaria di dimensioni globali. Ancorché innescata negli Stati Uniti dall'insolvenza dei detentori dei c.d. mutui 'subprime', essa, all'interno dell'eurozona si è inizialmente manifestata in Grecia e successivamente in Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna, spregiativamente indicati con l'acronimo PIIGS, mettendo in discussione la fiducia nella moneta comune e, per certi versi, nella sostenibilità dell'Unione...""""" -
Uso legittimo della violenza pubblica e diritto penale. Nuova ediz.
L’uso legittimo delle armi, di cui all’art. 53 c.p., è la scriminante che più di ogni altra testimonia la dialettica vigente, in ogni ordinamento statale, tra Libertà ed Autorità: Grandezze ontologicamente in conflitto tra loro e perennemente tese ad una equilibratarnconvivenza.rnrnDi matrice spiccatamente autoritaria, ci si interroga, quindi, sulla, ancora attuale, necessità/ opportunità di mantenere “in vita” siffatta disposizione, non prima, però, di averne indagato i requisiti strutturali, i presupposti applicativi ed i correttivi esegetici suggeriti dai valori fondamentali promananti dalla Costituzione nostrana e dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (art. 2 Cedu). -
Multiculturalismo ed integrazione. La via italiana
Il testo intende promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione della diversità fornendo le conoscenze basilari sul multiculturalismo e sull'integrazione dello straniero. Il lavoro è rivolto a quanti ogni giorno affrontano i problemi della convivenza con persone portatrici di identità culturali diverse e non hanno punti di riferimento per dialogare. Il modello di integrazione che si sta affermando nel nostro paese sta assumendo i caratteri di un multiculturalismo occasionale, che confida più sulla forza d'inerzia per l'inclusione dei gruppi socialmente più deboli che su un disegno organico. Il testo illustra la produzione più significativa del Consiglio d'Europa e del Ministero dell'Istruzione in materia di educazione interculturale ed una panoramica sui percorsi multiculturali del Canada, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia e della Germania che prima dell'Italia hanno vissuto le esperienze multiculturali, offrendo al lettore una visuale più ampia della globalizzazione e delle migrazioni. La pubblicazione viene incontro all'esigenza di aggiornamento della classe docente italiana previsto dall'asse 4.7 del Piano Ministeriale per la Formazione dei Docenti 2016/2019.