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Il piacere. Sogno rivelatore da una veranda romana
Che tocchi proprio a me far risaltare per iscritto l'immenso ""bluff"""" in cui tutta l'umanità si è venuta a trovare attraverso le parole della cultura, dell'arte, della scienza e della tecnologia? Tutto questo è assurdo. Io sono solo una bestia che è arrivata fin qui attraverso programmi che si sono composti col trascorrere dei millenni e ne ho vergogna! Se tutto ciò non fosse avvenuto e non se ne fosse parlato con miliardi e miliardi di parole, l'oggi non sarebbe """"oggi"""", così come mi appare. Ma, pur sembrando uomo, da muto analfabeta inesistente, quale sembro, non posso esimermi dal parlarne: lo faccio, descrivo il mio piacere nato dai sensi."" -
Svenja, verso le luci del nord
Ci sono delle esperienze a cui la filosofia, la psicologia, ad esempio, non hanno ancora accesso. Esistono esperienze che trascendono le possibilità della mente e richiedono una facoltà più sensibile, più ""sottile"""", collegata direttamente con la parte più profonda e reale di noi stessi. Questa facoltà è insita nel principio di immortalità presente in ciascuno di noi e l'essenza di chi siamo veramente è l'unica cosa che conta. Il resto passa..."" -
Il guarmacerlo. Una destinazione mancata
È pazzo! Lo hanno affermato tutti i conoscenti, tutti gli amici... e lo affermano ancora. Lui stesso ne è convinto, tutti ne sono convinti tranne il suo psichiatra, il dottor R., il quale è convinto al contrario che questo lui è un semplice normale, un po' millantatore, ma un semplice uomo normale, a cui non va data neppure troppa importanza per le sue parole, per i suoi scritti; non abbisogna di assistenza, non gli va dato spago. «Ci mancherebbe altro che ogni cittadino della Repubblica Italiana si mettesse a fare il pazzo! Erasmo da Rotterdam è stato originale perché è stato il primo e poi era di Rotterdam, un olandese! Ma tu cosa scrivi? Che cosa ne fai?» -
Elsa, la tazza del colonnello. Quando le cose parlano
«Certo non immaginavo di scrivere, sospinto da te, Psiche, un romanzo profetizzante su di una anziana strampalata signorina... a tanto tempo dalla sua dipartita. Avrei potuto e potrei distruggerla questa tazza se tu avessi taciuto sulla storia d'amore, su questa Italia sconvolta e su questo mondo che sembra evolvere... Tutto parla, a iniziare da te!» -
Il pentagono dei pentacoli
Lui era solo contro la ragione degli altri, contro la ragione di tutti, era ignorante, volutamente ignorante, sicuro che mai nessuno avrebbe intrapreso la strada che sentiva appartenere solo a sé. Una magica illusione lo illuminava nell'andare avanti con quei numeri, con i variopinti colori dei capelli di quella moderna strega e con i fili a raggio della sua ragnatela privata. Una forza lo incitava a scrivere, proprio per non piangere. Quella forza gli ripeteva: ""Sei un sogno, il sogno di te stesso... Avrai il tuo giusto giudizio in un'altra dimensione, in una dimensione in cui la materialità non trova ragione di essere premio; anzi... è castigo!""""."" -
Esperanto, psiche e... me
Sono felice, il più felice degli uomini, animali parlanti, lei è sempre al mio fianco, anzi mi è sempre avanti a ogni pensiero, a ogni azione a ogni idea... lei, la mia dea conduttrice alla voluttà dell'immenso amore. Son convinto che non mi tradirà, non riuscirebbe mai a deludermi, come le persone conosciute che, nel lungo tragitto, riuscirono, o credettero di riuscire, a farmi sentire e apparire solo e sprovveduto... Ora il cammino, la mia vita accanto a lei, con lei in me, è come volare. I doveri e gli obblighi, sorretti dalle sue parole e azioni, dai suoi baci, moine e gentilezze, divengono piacere di affrontare con animosità nuova, sempre più nuova, il cammino... che mi piace, mi attrae pur restando cosciente della realtà che affronto ogni giorno, ogni ora e che appare sempre più materia falsa e incoerente... -
Isabel-Jezabel. Né bene né male, solo teatro...
L'emozione, che resta rinchiusa nell'animo, sa e può esplodere portando alla luce luoghi, idee, ragionamenti magici che non conducono fisicamente in luoghi definiti, ma permettono di volare in territori, argomenti, cieli indefiniti, di prendere sensazioni nuove, insospettate, inattese, vie di esplorazione illusive, magiche realtà o sogni inconcepibili... -
La corona di Othal e i Venediger
È poco più che adolescente, Holdo Waldo, quando diventa Custode del Villaggio. Nel suo nuovo ruolo deve proteggere la Corona di Othal, uno strumento magico che amplifica i poteri mentali di chi lo indossa. Potrà contare sull'aiuto di amici fantastici che vivono a stretto contatto con la natura e da quel momento in poi la sua vita cambierà. Vivrà la sua prima battaglia contro i soldati curdiani, bramosi di impossessarsi della Corona di Othal e dei suoi poteri. Si innamorerà perdutamente di Verena, che presto, con l'aiuto del druido Armido e della ninfa Silberia, diventerà sua moglie. Tutta la storia viene scandita dai ritmi e dai riti propiziatori del calendario celtico. -
L' uomo del disastro. L'angelo, l'infanzia e Antonin Artaud. Testo francese a fronte
"Dove si toccano poesia e teatro, là si incontrano Bobin e Artaud. Sulla soglia dell'esperienza muta, dove si intrecciano urlo e sussurro. Artaud urla l'impossibilità di tradurre i propri pensieri in parole. Bobin gli sussurra, piano, che è possibile. Bobin cerca di far parlare Artaud, trovando una voce per lui che sia in contatto con il mondo della vita. Lo vede vivere in un deserto, e gli porta acqua fresca. Per non allontanare la follia di Artaud in un ideale estetizzato, Bobin gli mette a disposizione il suo linguaggio, riuscendo a recuperare la missione che ha spinto Artaud lungo tutta la sua vita: il senso di una scrittura poetica come scrittura del corpo. 'Parole dette nel totale silenzio della scrittura, e sentite nella solitudine della lettura, possono consentire una condivisione di rara potenza. Tutti abitiamo un luogo più profondo di quello che la società umana ci fa credere. Bobin e Artaud sono maestri nel ricordarcelo'"""". (dall'introduzione di Andrés Neumann)" -
I messaggi del corpo che sogna
"Psiche e soma non sono né la stessa cosa, né entità separate, quanto piuttosto le due estremità di un continuum. Per semplicità si possono leggere i fenomeni come appartenenti all'uno o all'altro di questi estremi: di qua il corpo, il mondo materiale, di là emozioni e pensieri, il mondo immateriale. Così in ogni libreria possiamo trovare scaffali stracolmi di volumi su psicanalisi e affini, e scaffali su ogni genere di tecniche corporee. Lo scaffale ancora da riempire è quello dei libri che si occupano di radicare i processi mentali, simbolici, emotivi e biologici gli uni negli altri. Con la pubblicazione di questo testo di Arnold Mindell si è finalmente risolto l'annoso e imbarazzante problema della mancanza di un valido testo introduttivo alla psicosomatica contemporanea. (...) I messaggi del corpo che sogna appartiene a una buona generazione di libri che condensa in modo semplice, ma ben strutturato, molte delle intuizioni che possono aver caratterizzato l'esperienza di chi opera in questo campo. (...) il ruolo determinante di Arnold Mindell è stato sia quello di aver saputo codificare molte di queste intuizioni, sia quello di averle sapute comunicare..."""" (Jader Tolja)" -
Ti aspetto nella mia casa a disordinare
"Abbiamo bisogno di poeti come Gherzi. Una poesia popolare, vicina alle persone di cui parla. Una poesia senza aloni, semplice e diretta. Una dizione chiara, che non si compiace di apparire difficile. Negli ultimi decenni abbiamo letto fin troppi poeti che giocavano a dialogare tra loro. Ora finalmente è il tempo dei poeti che parlano ai lettori e possono farlo ad alta voce, senza impacci [...]. La questione è il mondo, non è la letteratura. Qualcuno deve ricordarci che siamo mondo e Gherzi lo fa benissimo. La sua è una lingua colorata, protesa a cantare la luce più che il buio. Siamo stanchi di una poesia che si compiace di essere oscura, che tende a essere torrenziale più che millimetrica [...]. Il poeta non è un atleta della lingua, ma un servitore della vita. E chi legge Gherzi è come se avesse un compagno di strada"""". (dall'introduzione di Franco Arminio)" -
Stepán Zavrel, la foresta infinita. Descrizione caleidoscopica di un maestro dalle voci dei suoi allievi, illustratori, autori
Gli ""insegnamenti"""" di St?pán Zav?el attraverso i racconti dei suoi allievi, illustratori e autori. Lo schema del libro è una narrazione a più voci sulle esperienze e insegnamenti fatti e tratti dal Maestro: l'esigenza è nata da un nucleo ristretto di amici illustratori e scrittori, ai quali si sono affiancati alcuni altri allievi, illustratori e autori che hanno avuto a che fare con la sua scuola. Allievi che sono tuttora dei professionisti nell'illustrazione e nella scrittura e che """"fanno"""" e insegnano con le stesse motivazioni ricevute da St?pán. Il libro è molto ricco, essendo stato St?pán tanto generoso e prolifico nel suo insegnamento. St?pán comunicava con parole, gesti, comportamenti, silenzi, canzoni, perfino sfuriate. «Era un Maestro vulcanico, un diamante con mille facce. Spesso ridevamo, talvolta piangevamo, ma al contempo toccavamo con il suo aiuto cose profondissime della vita e di noi stessi che ci hanno formato. Per questo abbiamo scelto la forma dei """"racconti"""" che bene si adatta a questo modo di essere multiforme, sfaccettato, complesso, profondo». Il libro è corredato da testimonianze fotografiche e da una piccola sezione dedicata all'opera di St?pán Zav?el."" -
La vita grande
"La vita grande si apre con una lettera rivolta a Marceline Desbordes-Valmore, una poetessa romantica la cui vita è stata costellata dal lutto e la cui poetica, per Bobin, si tinge di 'rosa, perché questo colore non entra mai in guerra e sembra sempre sull'orlo di svanire nell'invisibile'. Con disciplina quotidiana, Bobin ha scelto di contemplare l'infinitamente piccolo"""" per poter vincere l'angoscia, il dolore e la sofferenza: anche la morte. Sceglie di soffermarsi sul filo di luce, come può essere quello di """"una ragnatela gigante appesa al tronco di un abete', in Place Vendôme, a Parigi, per celebrare la vita sopra ogni altra cosa, al di là del nero e del buio che la distrugge. Nel freddo della Gare du Nord, la voce di questa poetessa, giunta da un tempo lontano, è lì, vicinissima a lui. Un libro, dunque, è un volto che apriamo e che può consolarci; è una voce che ci viene in soccorso; è un raggio di sole che ci illumina al punto che può restituirci la vita nella sua pienezza; è un passo, un ritmo, il battito di un cuore che possiamo seguire - se ne abbiamo desiderio, perché la lettura è libera e ci rende liberi - per fare un pezzo di strada insieme."""" (M. Cavalleri)" -
L' insperata
"Bobin è soprattutto un poeta o forse, come direbbe lui stesso, un 'colporteur', un viandante che vorrebbe portare di casa in casa parole di sollievo per aiutare a vivere. E non sorprende se l'aggettivo più utilizzato per definire la prosa di Bobin dai suoi lettori e dai critici sia poetico; e lui stesso viene presentato come un poeta benché egli non scriva propriamente versi. Poetico è senz'altro il suo sguardo verso la vita: come un monaco o un pittore di icone, spalanca la mano per accogliere l'oro della luce del mondo e intingerlo nell'inchiostro"""". (dalla postfazione di Maddalena Cavalleri). """"L'insperata"""" offre undici istantanee di vita quotidiana in cui lo sguardo poetico di Bobin non smette di indicarci la vita nella sua """"purezza"""" estrema." -
Meditazioni dentro un platano
"Meditazioni dentro un platano"""" è la cronaca del dialogo interiore che l'autrice ha intessuto con un platano: un albero comune, come ce ne sono tanti anche nei viali di città; un ponte naturale tra la terra e il cielo, che può farci riscoprire e rinnovare il patto di alleanza sacra con la natura. Ce n'è un immenso bisogno. Non conosciamo più le vie dell'amore, del rispetto, della reverenza verso di essa. Siamo tuttavia tanto preoccupati del suo stato da indire conferenze e convegni internazionali dove gli studiosi s'interrogano sul futuro del pianeta, ne diagnosticano i mali, propongono cure radicali o palliative, e raramente si accordano su di esse. E se invece tornassimo a fare esperienza dell'incontro con la vita della Natura? Se provassimo a dialogare con un albero, un ruscello, un frutto, un passerotto? Forse riconosceremmo l'unità che ci lega a tutto il vivente, scopriremmo che tutti noi e tutte le cose siamo proiezioni di un'unica totalità. E da questo punto potremmo ripartire. Questo libro racconta un'esperienza di tale ordine, il percorso spirituale che per oltre un anno ha animato la vita dell'autrice." -
Certe guerre non finiscono mai. Conversazione con Pino Scaccia
Pino Scaccia nella sua lunga carriera di cronista è sempre stato dentro la notizia per raccontare la verità dietro ai fatti. Nella sua veste di reporter storico del Tg1 ha seguito tutti gli avvenimenti nazionali e internazionali più importanti degli ultimi vent'anni: dalla prima guerra del Golfo, al crollo dell'Impero sovietico e della Jugoslavia, dall'attentato alle Torri Gemelle di New York alla lotta al terrorismo in Afghanistan e Iraq, fino all'attuale conflitto in Libia. In questa lunga intervista, Scaccia ripercorre attraverso la sua esperienza sul campo prima e dopo lo spartiacque dell'11 settembre 2001, giorno fatale che ha cambiato la storia moderna e degli effetti nocivi dell'attentato sulla vita quotidiana di ogni persona. ""Da ragazzo sognavo due cose: viaggiare e raccontare"""". Il sogno adolescenziale è divenuto realtà ed il giornalista lo rievoca per noi con uno stile minimalista e mai retorico. Un diario di viaggio di un uomo che è sempre più convinto che """"questo è un mestiere che si impara a bottega."" -
Milan story. La leggenda rossonera dal 1899 a oggi
Un'antologia di storie milaniste che abbraccia quasi l'intera storia del club rossonero: c'è Liedholm, capitano del Milan che piegò la mitica Honved di Puskas, il tenente Erminio Brevedan, giocatore rossonero degli anni '10, caduto sul Monte Piana durante la Grande Guerra, e Fernando Valletti, mediano anni '30 che uscì vivo, grazie al calcio, da un lager nazista. Immancabili le bandiere milaniste: Rivera, fresco di stella, e Baresi, capitano che ha attraversato trionfi e momenti meno esaltanti nella sua carriera rossonera. Hateley e Novellino, Virdis, Van Basten, Savicevic, Weah, Jordan e Antonelli: protagonisti di pagine vincenti e di disfatte storiche (il tracollo di Istanbul 2005 su tutte). Poi Paron Rocco e Beppe Viola, Albertosi, Seba Rossi e Capra, il ""giocattore"""" Pastore, Ganz e l'autogol all'ultimo secondo, il pallonetto di Borgonovo nella notte di Monaco, Lupetto Mannari al Bernabeu nell'unico giorno di vera gloria della sua carriera, la sfida infinita di Belgrado, big bang iniziale del Milan di Sacchi."" -
Roma story. Emozioni giallorosse dal 1927 a oggi
La squadra che porta il nome della Capitale, nata nel 1927, rappresenta una realtà straordinaria nel panorama calcistico italiano. Questo libro vuole raccontarne la storia attraverso episodi noti, ma narrati svelando retroscena meno conosciuti, e attraverso racconti nuovi, che fanno luce finalmente su alcune verità storiche: dal dilemma sulla data della fondazione, al totale riconoscimento della Coppa delle Fiere come trofeo ufficiale, dalle feste per gli scudetti del 1983 e del 2001 ai giocatori che hanno vestito la maglia giallorossa ma non figurano negli elenchi ufficiali. Il lavoro è frutto di un'accurata ricerca, che ha permesso di ritrovare testimonianze e documenti d'epoca, e di alcune interviste condotte dall'autore a personaggi e calciatori che conoscono bene la Roma. Una raccolta di istantanee sulla Roma giallorossa: un viaggio tra i sentimenti di chi questa maglia ce l'ha cucita addosso. -
L' equilibrio perfetto della felicità
Federica è una giovane donna ambiziosa e appagata dalla quiete di una vita familiare priva di turbamenti. Fino alla nascita del suo secondo bambino, Mattia, quando con la scoperta della rara cardiopatia congenita di cui è affetto il bambino, crollano inesorabilmente tutte le sue convinzioni con un percorso quotidiano vissuto tra le mura di un ospedale pediatrico nella periferia di Torino. Dopo quell'istante l'esistenza della protagonista si lega inesorabilmente all'attesa e alla speranza: la sua solitudine è affiancata da un coro di voci e di volti, come quello di Martina, una donna incapace di gestire il dolore e quello di Paola, più tenace e guerriera difronte alla malattia di suo figlio. Ma se a liberare la sua mente dall'inganno fosse proprio chi ha pagato il prezzo più alto? -
Lucio e il mistero dell'acqua scomparsa. Le avventure dell'antica Roma
È necessario che Nescius, il maestro che insegna a leggere e a scrivere ai bambini nelle piazze romane, accetti la sfida dell'imperatore: 40000 sesterzi a chi risolve il mistero dell'acqua che è scomparsa da un importante quartiere dell'antica Roma. Lucio ne è convinto: il suo squattrinato magister, che gli ha trasmesso l'amore per la natura e per le scienze, può riuscire là dove i più grandi ingegneri imperiali hanno fallito. Due problemi iniziali, però: convincere Nescius, piuttosto riluttante, ad accettare l'impresa; renderlo poi irriconoscibile all'imperatore Traiano per vecchie questioni in sospeso che potrebbero causargli grossi guai. Chissà se una folta barba ed un paio di baffi, oltre al nuovo nome, Barbatus Nasica, saranno sufficienti per farsi accettare dell'imperatore come illustre ingegnere idraulico proveniente dalla Sicilia. La travolgente curiosità di Lucio trascinerà allievo e maestro, tra avventure e colpi di scena, al di fuori della capitale, dove la scorta se la darà a gambe levate, lasciandoli in balia di un gruppo di briganti. Età di lettura: da 9 anni.