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Ancillary. Justice-Sword-Mercy. Trilogia Imperial Radch. Titan edition
Un'immensa astronave distrutta. Un'intelligenza artificiale intrappolata in un corpo umano. Un lungo viaggio verso la vendetta. rnSu un lontanissimo pianeta coperto di ghiaccio, Breq sta per recuperare l'oggetto di cui è in cerca da tempo – un prezioso manufatto costruito dall'inconoscibile e temutissima specie aliena Presger –, quando si imbatte in un corpo semiassiderato nella neve.rnÈ Seivarden Vendaai, una persona che Breq credeva morta da mille anni. Perché Breq non è ciò che sembra: diciannove anni, tre mesi e una settimana prima di quel giorno era la Justice of Toren, una gigantesca astronave da trasporto truppe in orbita attorno al pianeta Shis'urna insieme alle sorelle Sword e Mercy. Come tutte le navi dell'impero Radchaai, la Justice è un'intelligenza artificiale che controlla ancelle umane. Ma ora la Justice è stata distrutta e della sua coscienza pensante è rimasto solo un frammento: Breq. Chi l'ha devastata ha portato via tutto ciò che le era più caro; solo due cose le rimangono: un fragile corpo umano nel quale sta imparando a nascondersi e un'inesauribile sete di vendetta. Il suo obiettivo è Anaander Mianaai, Lord del Radch, la creatura semi-immortale che da tremila anni detiene il potere assoluto sull'impero grazie alle sue migliaia di corpi interconnessi. Già considerata un classico del genere, la premiatissima trilogia Ancillary disegna un universo estremamente originale e ricco di particolari spiazzanti, tanto complesso quanto coerente: un sistema nel quale le intelligenze artificiali si appassionano alla musica polifonica e sono ossessionate dal tè, mentre le differenze di genere non hanno senso. Ann Leckie esplora con incredibile immaginazione le sottigliezze psicologiche, i pregiudizi razziali, le passioni politiche e religiose dei suoi personaggi. Ma soprattutto fa ciò che da sempre fa la grande fantascienza: accompagnare il lettore, tra gigantesche battaglie interplanetarie e viaggi spaziali, alla scoperta di nuovi mondi, dove nessuno è mai giunto prima. -
Cracking
Un uomo in rivolta nella fabbrica dei veleni e degli inganni.rnUn gran bel cracking, ci vorrebbe. Scomporre tutto, pensa, ricondurre le cose a se stesse, più leggere, liberandone i nuclei, materia vivente e inanimata, gli elementi selvaggi di cui siamo fatti.rnCeleste Vanni ha lavorato per una vita, quasi una vita, al Petrolchimico di Porto Marghera, e lì nello spettacolare scenario di una delle più grandi industrie del mondo, produttrice di ricchezza e di morte, tra rovine spettrali e reparti in metamorfosi, tra i quali il ""cracking"""" in cui si spaccano le molecole, solo e isolato Celeste continua a vivere, a contare i morti, a raccontare storie di lotta e malavita, e a lasciarsi visitare da infiammati pensieri di giustizia. Gli è accanto, quasi figura di nebbia, la moglie Rosi, che, attraverso il filtro del tempo, gli appare indomita e dolcissima, a rammentare, senza nostalgia, quando esisteva una forte classe operaia, esistevano parole d'ordine fiere e condivise, ed esisteva anche il monte Civetta a promettere il conforto di fughe in altezza. E anche ora, mentre la fabbrica giace, """"smoke on the water"""", davanti alla laguna, Celeste pensa a un gesto che ha a che fare con l'altezza. Lui e la ciminiera incisa come un allarme nel cielo della notte: si arma di zaino, di corde, e sale, sale, sale, fin dove si può vedere in lontananza la cima pallida e rocciosa. Che cosa ha in mente? Che cosa ha da opporre al silenzio, alla rassegnazione, al vuoto? Cosa può fare un uomo solo? Mentre l'alba si avvicina, lungo la parabola della notte, torna la vita vissuta, tornano le promesse fatte, e, tornito nel buio, prende forma un gesto di rivolta, perché là sotto, da Venezia all'Europa, nella distesa del tempo bisogna decidere: se la Storia è davvero finita o è appena cominciata."" -
Il canto dell'ippopotamo
"Il canto dell'ippopotamo"""" è il racconto nitido e senza filtri di uno scrittore e della ricerca di se stesso e della propria poetica, quando """"letteratura e destino esistevano e avevano un significato persino frastornante"""", la confessione a cuore aperto di un'anima che ha saputo affrontare il Male Oscuro, e vincerlo.rnVent'anni da sentivo che il mio destino era la letteratura, posso giurarlo, e per quel destino e una gloria che sarebbe arrivata probabilmente postuma valeva la pena sacrificare la vita intera.rnrnrnEsiste per tutti un momento in cui la vita si decide. A volte ha i colori del dramma, altre il rombo della gioia, ma nel primo come nel secondo caso quell'istante segna la sterzata capace di farci diventare chi dobbiamo essere. Il momento in cui la vita di Alberto Garlini si decide è una sera di fine millennio, quando a una lettura pubblica incontra Pierluigi Cappello, il poeta delle """"parole povere"""". Garlini è in un momento complesso della vita - ha una laurea in Giurisprudenza in tasca e la certezza che non sia quella la sua strada - e in Cappello trova un gemello di anima unico, presto indispensabile. La loro amicizia, fatta di scambi di versi a notte fonda, vino e feste di provincia, segna per entrambi la scoperta che la letteratura, e soprattutto la poesia, è un modo di stare al mondo, di vivere, perfino di respirare. Quella manciata di anni carbonari sono per Alberto Garlini anche l'inizio di un'odissea fisica e spirituale in giro per l'Italia, alla ricerca di un equilibrio spezzato, di un'identità letteraria, di una pacificazione a lungo creduta impossibile, tra entusiasmi e cadute qui raccontati senza pelle, con tenerezza, onestà e feroce ironia. Ma rivisitando i suoi ricordi, Garlini capisce che per quella sofferenza che vent'anni prima gli lacerava la carne oggi prova un'infinita nostalgia, che sofferenza e infelicità furono il suo modo di essere giovane, e che gli sprazzi di luce che talvolta gli davano tregua gli permisero di illuminare almeno una parte del mistero della vita che ci sta intorno. Perché, se si è in grado di pagare il prezzo di essere ciò che si è, la vita può essere un paradiso, o ciò che più si avvicina al paradiso." -
L' avvocato canaglia
Non si può certo dire che Sebastian Rudd sia un avvocato come tutti gli altri. Non possiede uno studio vero e proprio, ma il suo ufficio si trova a bordo di un grande furgone nero blindato dotato di vari comfort - wi-fi, un frigorifero pieno di superalcolici, delle comode poltrone e un buon equipaggiamento di armi. Non ha soci in affari, ma accanto a lui c'è sempre un uomo, che lui chiama Partner, armato fino ai denti, che gli fa da autista, guardia del corpo, confidente, impiegato e caddy, quando gioca a golf. Sebastian ha anche una ex moglie che non smette mai di procurargli guai e un figlio piccolo che non vede tanto quanto vorrebbe. Sebastian Rudd difende i peggiori criminali, i casi disperati, in poche parole tutte quelle persone che nessun avvocato si sognerebbe di avvicinare. Insomma, fa il lavoro sporco. Ritiene che ognuno abbia diritto ad avere un processo equo, anche a rischio di diventare lui stesso il bersaglio dei suoi assistiti e di essere costretto a sua volta a usare metodi poco ortodossi. Sebastian odia le ingiustizie, detesta i poteri forti e si prende gioco delle istituzioni. Narrato in prima persona, ""L'avvocato canaglia"""" racconta la vita professionale e privata di un vero anticonformista, un uomo sarcastico, eccessivo, arrogante, scaltro, ma molto umano..."" -
Il catalogo delle donne valorose
Le protagoniste di questo libro sono trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili: da Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, a Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston; da Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, a Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria ""Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina"""", fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza. In attesa di un riconoscimento ufficiale, l'autrice ha affiancato alle protagoniste del suo libro altrettante rose che lungimiranti vivaisti hanno creato per queste donne valorose. «Questo catalogo non ha la pretesa enciclopedica di fare giustizia dell'amnesia collettiva che ha privato la storia di una parte essenziale del suo albero genealogico, ma vuol solo farvi """"assaggiare"""" quell'epopea sommersa.», Serena Dandini restituisce ai lettori le vite di donne formidabili, per alimentarne la memoria e perché possano essere di esempio per le nuove generazioni."" -
American Gods. Vol. 2: Mike Ainsel
Il viaggio attraverso gli States continua, e i nostri eroi sono impegnati a radunare forze per la battaglia imminente.rn«""American Gods"""" è un fumetto potente e ambizioso: non assomiglia a niente se non a """"Sandman""""» - The Av Clubrn«C'è qualcosa di grezzo in """"American Gods"""". Ha una scrittura raffinata, statene certi, ma nello stesso tempo rivela la fermezza narrativa di un autore che sa quello che vuole» - The Guardianrn«Un plauso a P.Craig Russell e a Scott Hampton per aver saputo gestire il racconto di Neil Gaiman in modo così magistrale» - Impulse GamerrnShadow e Wednesday hanno lasciato la Casa sulla Roccia e continuano il loro viaggio attraverso il Paese: predispongono nuovi alias, conoscono nuovi dèi, e soprattutto si preparano alla guerra. Questo volume è il secondo di una trilogia e raccoglie i nove episodi della serie American Gods: Mike Ainsel, nonché una ricca selezione di materiali extra a opera di Scott Hampton, Mark Buckingham, Galen Showman e Glenn Fabry."" -
Ricordati di sorridere
La felicità è già dentro di te. Smetti di rincorrerla, e inizia a viverla.rnDaniele è un ragazzo di trent'anni che ha sviluppato un legame unico con la sua community di centinaia di migliaia di persone che lo seguono sui social, nei suoi eventi live e ora anche con i libri. Con loro condivide la sua vita, le sue esperienze, le sue gioie e i suoi fallimenti nella non scontata ricerca della felicità. Ci mette letteralmente la faccia portando un messaggio nuovo, fresco e non incentrato solamente sul raggiungimento di un successo materiale, ma anche sullo sviluppo interiore della persona. -
L' informatore
Sono pulito, pulito quanto può esserlo un ex truffatore, e tutte le cose che dico sono verern«John Grisham sa giocare le sue carte» - The New York TimesrnLacy Stoltz lavora come investigatrice presso una commissione in Florida che si occupa della cattiva condotta dei giudici. E un avvocato, non un poliziotto, e si interessa perlopiù di violazioni minori. Ma un giorno le si presenta un clamoroso caso di corruzione. Un avvocato radiato dall'albo tornato a lavorare con una nuova identità - ora si fa chiamare Greg Myers - sostiene di sapere dell'esistenza di un giudice che ha avuto a che fare conia costruzione, sulle terre dei nativi americani, di un grande casinò finanziato dalla mafia locale, che ora intasca ingenti quantità di denaro. Il giudice se ne prende una parte e finge di non vedere, favorendo con le sue sentenze l'organizzazione criminale. Greg Myers vuole fermarli. Il suo unico cliente è un informatore che conosce la verità e vuole raccontare tutto. Così Greg e Lacy si incontrano. Lei sospetta immediatamente che questa faccenda possa essere davvero pericolosa. Ma pericolosa è un conto, mortale è un altro... Con il racconto inedito ""Testimone in aula""""."" -
Il tesoro dei Fin Gall. Saga dei Norreni. Vol. 1
Circondato da nemici, tra alleanze più mutevoli del clima dell'isola, Throgrim dovrà guidare i suoi uomini, gli invasori bianchi, i fin gall, nella dura lotta per la sopravvivenza.rnIrlanda, 852 d.C. Sulle coste dell'isola verde arrivano gli inarrestabili e temutissimi uomini del Nord, i fin gall. Sono venuti per saccheggiare, uccidere e stuprare, ma finiranno per essere coinvolti nelle vicende delle isole britanniche. A partire da quel luogo che chiamano Dubh-Linn.rnAnno domini 852. Da secoli i vichinghi partono dalle coste norrene e calano sull'Inghilterra, sull'Irlanda, su ogni terra raggiungibile con le loro imbarcazioni dai lunghi scafi. Dapprima era solo per saccheggiare e depredare, poi iniziarono a creare insediamenti. Nonostante la feroce opposizione che si leva in ogni territorio, in pochi riescono a resistere ai loro assalti. È quello che accade anche lungo le coste meridionali dell'Irlanda, dove i vichinghi hanno costruito un avamposto che chiamano Dubh-Linn. Ed è proprio mentre si dirigono lì che Ornolf l'Instancabile e Thorgrim Lupo notturno si imbattono in una nave irlandese che trasporta un unico oggetto: una corona. Ignari del significato di quel manufatto e del potere che è in grado di conferire, i fieri uomini del Nord si troveranno invischiati negli intrighi dell'Irlanda medievale. -
L' esploratore Voss
L'esploratore tedesco Ludwig Leichhardt partì nel 1848 verso l'interno dell'Australia, dove si smarrì senza fare ritorno. Ispirata alla vicenda di Leichhardt è quella di Johann Voss, protagonista di questo romanzo di straordinaria intensità drammatica. Voss è un volitivo avventuriero, un megalomane spinto dalla propria natura a un'impresa azzardata - l'attraversamento del continente - che diventa ricerca di sé e del senso dell'universo; un viaggio mistico che non approda alla conoscenza e alla scoperta ma si tramuta in educazione alla sofferenza. Novello Orfeo, persi i contatti con la sua Euridice, la sensibile e indomita Laura Trevelyan, Voss finirà inghiottito dal ""mondo infero"""" della boscaglia e del deserto, diventando un'icona della storia e della leggenda del continente australiano. Introduzione di Thomas Keneally."" -
L' onda dell'incrociatore
Uno straordinario romanzo di formazione di sottile, ma ineludibile, sensualità.rnTalvolta, mentre sua madre tardava a rientrare, restava desto, a lungo. Pensava allora all'America.rnTrieste, 1937. Gli incrociatori italiani entrano nel porto per celebrare la vittoriosa campagna in Africa Orientale. Ad accoglierli, entusiasti, tre ragazzini: Ario e i due fratelli Lidia e Berto. Sono figli dei custodi dei circoli di canottaggio, vivono nel mondo dei canottieri e delle rimesse delle barche, tra atleti muscolosi, il mare, le navi. Ario non ha padre e sua madre, abituata a mandare avanti da sola la baracca, è una donna energica, dura e sbrigativa. Per i tre giovani, in quella luminosa estate, la scoperta dell'amore e della gelosia va di pari passo con la rivelazione della durezza della vita, dell'ottusità della violenza politica e sessuale e della crudeltà degli adulti. -
Hemingway: l'uomo e il mito
Andai in Spagna e corsi con i tori, e poi a Parigi per visitare i luoghi di Hemingway, ma lui non si trovava in nessuno di quei templi turistici del genere ""Geaorge Washington ha dormito qui"""". Lui era dove era sempre stato, nei suoi libri.rnNon ha tenuto un diario, Ernest Hemingway. Però ha conservato di tutto: fotografie e lettere a migliaia, elenchi di libri da leggere, biglietti di viaggio - in aereo ma soprattutto in treno e in nave -, locandine di corride con gli autografi dei toreri, appunti di scene da rielaborare narrativamente, ricevute di hotel e ristoranti, persino documenti riservati e col timbro """"top secret""""... I """"pezzi"""" della Hemingway Collection presso la John F. Kennedy Library di Boston costituiscono una miniera inesauribile e un inestimabile tesoro di informazioni per mettere a fuoco la figura di Hemingway sia come artista sia come uomo, e spesso permettono di identificare in precisi avvenimenti reali la fonte di ispirazione delle sue opere. La Hemingway Collection - di cui questo volume presenta i reperti più significativi - è di fatto l'album dei ricordi di uno scrittore dal fascino intramontabile, oltre che la mappa di una travolgente galoppata lungo il ventesimo secolo. E osservata attraverso gli oggetti di una vita, la vera storia di Hemingway si rivela ancora più profonda e interessante della sua leggenda."" -
L' Italia intatta
Spesso ci viene raccontata un'Italia bellissima, l'Italia dei grandi siti archeologici, delle innumerevoli città d'arte e delle terme monumentali. Un paese meraviglioso che, nei secoli passati, i figli dell'aristocrazia europea eleggevano a meta del loro Grand Tour, finendo invariabilmente per innamorarsene. Altre volte, invece, l'immagine più diffusa è quella di un'Italia sfigurata, che nel continente vanta il triste primato del più alto consumo di suolo, e dove l'inestimabile patrimonio naturale e culturale viene sfregiato, distrutto o svenduto. Qual è, dunque, il vero volto del nostro paese? Probabilmente né l'uno né l'altro, perché l'Italia è un incredibile mosaico, ricomposto così tante volte da renderne irriconoscibile il disegno originario, ma nel quale affiorano, in mezzo a centinaia di orrori, tessere di vivida bellezza, qualcuna ancora magicamente intatta. È alla scoperta di questi luoghi, ultime testimonianze di una natura incontaminata ormai in via di estinzione, che Mario Tozzi conduce il lettore, in un emozionante viaggio verso mete che, per la loro inaccessibilità alle auto, sono finora miracolosamente scampate all'assalto del turismo di massa. Dal ghiacciaio dell'Adamello alle Alpi liguri, dall'isola di Montecristo alle Eolie, passando per la Barbagia, l'Aspromonte e le faggete della Marsica, dove l'orso combatte la sua disperata lotta per la sopravvivenza, il percorso si snoda lungo i sentieri meno battuti, al ritmo lento e silenzioso dei passi, il solo che consenta di godere delle mille sfumature cromatiche di un bosco, di cogliere il fuggevole passaggio di un animale selvatico e di leggere la storia del territorio impressa nelle rocce. Ma intatti, per l'autore, sono anche quei luoghi in cui le opere dei suoi antichi abitanti hanno mantenuto l'originario splendore, resistendo al tempo e all'invadenza di una dissennata urbanizzazione: i Sassi di Matera e l'ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane, le camere dello scirocco, geniale esempio di climatizzazione ante litteram nelle viscere di Palermo, la spettacolare Napoli sotterranea, un grembo accogliente e sicuro nel quale tanti partenopei trovarono rifugio durante i bombardamenti aerei dell'ultima guerra, o lo stupefacente sottosuolo di Roma, 5000 chilometri di condotti fognari risalenti probabilmente agli Etruschi. Un'Italia «intatta», quindi, per il momento esiste ancora: imparare a conoscerla è l'unico modo non solo per riappropriarsene ma per sentire la responsabilità e il dovere di conservarla, in quanto traccia delle profonde radici di un'identità culturale e di una storia che sono il vero bene da lasciare in eredità alle generazioni future. -
Haiku per una stagione-Haiku for a season
Waves of mist and certitude / in a remote silver paddle: / nearing, nearing memoryOnde di nebbia e certezza / in una remota pagaia d'argento / arriva, arriva la memoriarn«Lo scrittore adottò, per sua stessa ammissione, un inglese ridotto quasi al grado zero, minimo e minimalista» - Roberto Galaverni, La LetturarnL'estrema acutezza intellettuale, inquieta e curiosa, di Andrea Zanzotto lo condusse a sperimentare le più diverse forme, a percorrere con successo i più vari sentieri, a entrare nel corpo espressivo di lingue e dialetti. Negli anni Ottanta questa sua capacità - o meglio necessità - di aprirsi al molteplice del reale lo portò alla composizione di una serie di frammenti lirici in inglese, una lingua per lui tutt'altro che abituale. Ma quei versi non furono abbandonati alla spontaneità della loro crescita, bensì composti secondo le forme di un genere quanto mai affascinante e insieme, per noi, in parte misterioso, e cioè l'haiku giapponese. Successivamente Zanzotto decise di autotradursi in italiano, realizzando testi, come testimonia Marzio Breda, «inaspettatamente ""cantabili"""", rispetto a quella che fino ad allora era la sua cifra letteraria», e trovando nella forma-haiku incanto fonico e limpidezza di pensiero racchiusi in movimenti di nitida essenzialità e di sintesi lirica dall'efficacia memorabile. Il tutto in piena coerenza con la presenza attiva e vigile, tipicamente sua, nel paesaggio, dove «un """"Io"""" rifà come film il suo """"Io""""», e dove il poeta avvista, restituendoli nella sua inconfondibile pronuncia, «Vulcanelli, papaveri qua e là, / doni per devastate dimenticate colline / per la nostra dimenticanza, i doni più dolci». Il messaggio che Zanzotto ci trasmette con questa raccolta, pubblicata nel 2012 negli Stati Uniti, ci appare oggi di una sorprendente attualità, per il coraggio e l'estro, per la capacità di andare al cuore delle cose con lo strumento vivo di una parola che si fa immagine e pensiero nella fulminea concisione della più alta poesia."" -
L'ombra del serpente. The Kane Chronicles. Vol. 3
Apophis, il serpente del Caos, minaccia di sprofondare il mondo intero nella tenebra eterna. Carter e Sadie Kane si trovano ad affrontare un compito impossibile: distruggerlo una volta per tutte. Da soli, perché i maghi della Casa della Vita sono impegnati in una terribile guerra intestina e nessuno degli dei può aiutarli a combattere contro le forze del Caos. L'unica speranza è un antico incantesimo che potrebbe trasformare la stessa ombra del serpente in una potente arma contro di lui, ma la formula è andata persa da oltre un millennio. Per riuscire a recuperarla, i fratelli Kane saranno costretti a fidarsi del fantasma assassino di un potentissimo mago, che potrebbe condurli fino all'ombra del serpente, oppure alla morte, nelle profondità degli Inferi... Età di lettura: da 12 anni. -
Trilogia dei pirati: Tortuga-Veracruz-Cartagena
Da Stevenson a Salgari, i grandi della letteratura sono sempre stati attratti dal tema dei pirati, diventato sinonimo stesso di avventura, esplorazione, coraggio. Anche Valerio Evangelisti, il celebre creatore dell'inquisitore Eymerich, non è sfuggito al loro fascino e ha scritto i tre romanzi qui raccolti, ricchi di emozionanti vicende e basati su una rigorosa ricostruzione storica. Tortuga, Veracruz e Cartagena, ambientati negli ultimi decenni del Seicento, raccontano i gloriosi atti conclusivi dell'epopea dei filibustieri di stanza nei Caraibi, tra abbordaggi, rapimenti, episodi di ferocia e di abnegazione, passioni amorose divoranti, cameratismo e rivalità su vascelli sovraccarichi in cui il sangue si mescola al sudore. Ma, all'alba del XVIII secolo, il tempo dei pirati sembra giunto al termine. Ormai superati dalla Storia, i Fratelli della Costa che hanno terrorizzato i Caraibi per cinquant'anni non spariranno, ma saranno chiamati a un differente destino... -
Caesar. L'italiano che dominò il mondo
Per oltre quattro secoli l'onnipotente impero romano domina su gran parte delle terre conosciute. Le pietre angolari di questa stupefacente compagine statale, multietnica e viva di innumerevoli culture, vengono poste da un uomo solo, un condottiero di eccezionali doti e carisma, riservato e ambizioso eppure capace di farsi anche amare: Caio Giulio Cesare. Quel Caesar, che sconfigge l'orgoglioso Vercingetorige, che seduce la splendida Cleopatra, il valente scrittore, l'oratore facondo, lo stratega impareggiabile. Ma quali straordinarie risorse di energia e coraggio, abilità politica e militare deve possedere per conquistare da solo territori immensi, dalle Alpi alle Ardenne, soggiogando nel contempo l'intero mondo mediterraneo dell'Oriente? Sposato più volte, a capo di eserciti a lui fedeli fino all'estremo sacrificio, Cesare resta un eroe solitario: anche durante i bagni di folla che si celebrano nell'Urbe, in mezzo al popolo che lo acclama perché ha saputo togliere ai ricchi per dare ai poveri e distribuire terre ai veterani delle legioni, è solo. E per ciò stesso sempre in pericolo. Ma Cesare ama il rischio. Tutta questa gloria acquisita, tutta questa venerazione che sarebbe da tributarsi più a un dio che a un essere umano possono far perdere il senso della realtà. Assiso sul suo trono, accecato dai suoi trionfi, Cesare non sa scorgere i traditori che lo minacciano nell'ombra. -
Il ribelle
Il comandante della cavalleria di Tarquinia, un nobile etrusco giusto e coraggioso, uccide la moglie insieme all'ennesimo amante. Lei, però, è la nipote del re e quel sangue che reclama vendetta lo costringe all'esilio. Deve abbandonare la sua terra, le origini illustri e persino il suo nome: si chiamerà semplicemente Larth. Nei pressi del guado sul Tevere, stremato, si addormenta in un bosco sacro, dove sogna di fare parte della banda di pastori ribelli che popola l'Aventino. È un segno divino, e al risveglio Larth si unisce ai banditi. Fra quei pastori, rozzi ma valorosi, spicca la figura di Romolo, che al contrario del gemello Remo, prepotente e sanguinario, possiede tutte le caratteristiche per diventare un ottimo re. La zona è paludosa, malsana, ma all'occhio acuto di Larth non sfuggono le potenzialità del guado e dei territori circostanti, l'importanza di quello strategico crocevia di genti e merci di ogni provenienza. Qualità che solo un buon capo originario del luogo saprebbe esaltare. E quando si scopre che Romolo è di stirpe reale, l'esule etrusco può finalmente sperare di realizzare il suo sogno: mettere talento e valore al servizio di un giovanissimo re guerriero, aiutarlo a difendere la nuova patria. La patria che loro stessi dovranno fondare: Roma. -
Ginko: prima di Diabolik
Per anni nulla si è saputo del passato dell'ispettore. Finalmente SAndrone Dazieri, Tito Faraci e Mario Gomboli ricostruiscono, con Giuseppe Palumbo, la vita di Ginko prima del suo incontro con il re del terrore.rnrnQuando si progettò l'albo dedicato al passato di Ginko, Astorina, memore del successo di Eva Kant: quando Diabolik non c'era, chiamò di nuovo Tito Faraci (sceneggiatore eclettico, capace di passare da «Topolino» a «Diabolik») e Sandrone Dazieri (giallista di vaglia: basti citare la serie del Gorilla). Che i disegni fossero sempre da affidare al già esperto Giuseppe Palumbo era inevitabile. Per il prologo e l'epilogo dell'episodio, che tradizionalmente doveva essere realizzato da una mano ""diversa"""" dal corpo della storia, la scelta cadde su Pierluigi Cerveglieri, collaudato autore di diversi albi della collana classica. Cinque anni dopo venne realizzato L'ombra della luna, un trittico di episodi ambientati nel passato dei tre principali personaggi della diabolika saga. Nel caso Mario Gomboli (storico soggettista del Re del Terrore e direttore della Casa Editrice Astorina) si affiancò a Tito Faraci e Giuseppe Palumbo per raccontare un aneddoto del passato di Ginko che andava ad arricchire e integrare quanto narrato in Ginko: prima di Diabolik. Introduzione di Andrea Carlo Cappi."" -
Le storie. Testo latino a fronte
«Rara felicità di tempi in cui è lecito pensare quel che si vuole e dire quel che si pensa.»rnrnOpera fondamentale della storiografia occidentale, Le storie di Tacito furono scritte intorno al 110 d.C. e narrano – nella parte a noi pervenuta – i fatti del 69-70 d.C. Severo, solenne, Tacito scava nel profondo degli animi degli uomini per dipingere senza infingimenti la brama di potere di chi regna, l'ipocrisia dei cortigiani, la volubilità degli eserciti, l'insensatezza del volgo. Con un'analisi lucida e un giudizio acuto, innalza il contingente – la vicenda del principatus romano – a categoria storica universale, mostrando «di che lacrime grondi e di che sangue» la facciata del potere.