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Cina
Con la sua consueta maestria, Edward Rutherfurd ci regala un romanzo affascinante, istruttivo e coinvolgente che mostra al lettore come le turbolenze del Diciannovesimo secolo abbiano portato alla rivoluzione e alla nascita della Cina moderna.rn Il grande scontro tra Oriente e Occidente nella nuova epopea dell'autore bestseller internazionale. Cina, Diciannovesimo secolo: un impero antico e orgoglioso, proibito agli stranieri e pronto a difendere i propri confini dalle mire espansionistiche dei commerci europei e americani. Gli occidentali, e i britannici in particolare, pur di acquistare il tè cinese ricorrono al contrabbando di oppio dai loro fondachi di Canton. L'imperatore cinese Xianfeng invia nella città un commissario per porre fine ai traffici, dando così inizio alle guerre dell'oppio, che inaugurano un lungo periodo di sanguinose sconfitte militari, ritirate e trattati unilaterali, noto come il Secolo dell'Umiliazione. Una drammatica lotta infuria nel Celeste Impero, da Hong Kong a Pechino alla Grande Muraglia, dal Palazzo d'Estate alla Città Proibita. Le vicende storiche, magistralmente dipinte dall'autore, fanno da sfondo alle storie di vita dei tanti protagonisti, che si intrecciano e si incontrano nel corso dei decenni: una giovane contadina che sfiderà le rigide tradizioni del suo popolo, imperatrici mancesi, potenti eunuchi impegnati negli intrighi di palazzo, fanatici ribelli Taiping e Boxer, astuti pirati cinesi, concubine, canaglie ed eroi, missionari ben intenzionati e mercanti senza scrupoli, diplomatici e soldati. Le fortune saranno alterne e gli amori nasceranno e finiranno. Cina racconta una storia indimenticabile e sfaccettata, in cui nessun punto di vista viene trascurato o prevale sugli altri. Attraverso un caleidoscopio di scene indimenticabili, restituisce il vivido affresco dello scontro tra due opposte visioni del mondo e due culture molto diverse. -
Cuore di lupo
È una pace di cristallo quella che avvolge Torvez, il paesino arroccato sulla montagna a picco sopra il lago. Una pace da brividi, pensa Ophélie. Ha seguito Pierre, rassegnata a trascorrere un anno nel luogo in cui è cresciuto prima di diventare uno stimato accademico e trasferirsi a Parigi. Ma a Torvez le maschere cadono in fretta: come per riflesso, quel reticolo di vicoli segreti inizia a generare tensione anche nel loro collaudato matrimonio. E poi accade l'impensabile: una notte Gerda, la ragazza della malga, si presenta nel giardino di Ophélie del tutto fuori di senno e con le mani imbrattate di sangue. Poco dopo la polizia trova sua madre barbaramente uccisa, secondo un rituale che rievoca la leggenda dell'Uomo Selvatico, il mostro spaventoso e mitologico che abita la tradizione di quei luoghi. Dʼistinto, Ophélie decide di farsi paladina dell'innocenza della ragazza. Insieme a un improvvisato detective è determinata a scoprire la verità, suscitando la reticenza, i sospetti e la contrarietà di Pierre e della sua strana cerchia di amici. Via via che si addentra nel mistero, l'ombra del mostro sembra attrarla a sé: è lei che lo cerca o lui la sta trovando? E perché, sotto sotto, sente di comprenderlo? Un passato silenzioso ha voglia di urlare la sua verità allontanandola sempre più da chi dovrebbe proteggerla. -
La Cina non è una sola. Tensioni e paradossi della superpotenza asiatica
«Ciò che accade in Cina è la nostra quotidianità.»Il trauma del coronavirus, dilagato in tutto il mondo dalla lontana metropoli di Wuhan, ha dato una brusca accelerazione a un processo in atto da anni nell'opinione pubblica occidentale. Di Cina non si è mai parlato così tanto: dalla Via della Seta all'antagonismo con gli Stati Uniti, dalla travolgente crescita economica al mancato rispetto dei diritti umani, questo vasto impero è sempre più al centro di sentimenti e previsioni contrastanti, che lo danno di volta in volta destinato al dominio planetario o a un repentino tracollo. È quell'approccio emotivo e «schizofrenico» definito anche «sinofrenia». Per comprendere davvero questo Paese e le sue prospettive bisogna conoscere le «tante Cine» che oggi convivono dietro l'apparente compattezza e che Filippo Santelli racconta in questo libro. Perché la Cina è un inestricabile groviglio di forze e debolezze, di tensioni difficili da comporre che interagiscono lungo linee di faglia geografiche, economiche, sociali e culturali: la ricchezza ostentata delle classi più elevate e la povertà diffusa nelle aree rurali e tra le pieghe delle metropoli; la corsa verso l'innovazione e la visione patriarcale che penalizza le donne in famiglia e nel lavoro; la spietata competizione negli studi e la sua contropartita di ansia, frustrazione, paura del futuro; la diffusione di stili di vita e brand occidentali e un tenace e orgoglioso nazionalismo; le ambizioni di egemonia internazionale che suscitano diffidenza e compromettono le alleanze; la questione ambientale e quella demografica. Il risultato è «un Paese in bilico tra sicurezze e insicurezze, tra evoluzione e involuzione». Ne è un chiaro esempio la gestione dell'epidemia di Covid-19, prima colpevolmente trascurata e nascosta dal governo di Pechino, poi efficacemente gestita con un'inflessibilità che l'autore ha sperimentato in prima persona nella sua quarantena ospedaliera a Nanchino. Un evento emblematico di tutti i chiaroscuri della Cina odierna. Sarà l'equilibrio di queste tensioni a decidere il futuro del Dragone, e il nostro. -
Oltre la tempesta. Come torneremo a stare insieme
Quando il virus sarà sconfitto lascerà una cicatrice interiore che ci accompagnerà per molto tempo. Per questo dobbiamo reagire, fin da adesso.Spaventati, disorientati, ora depressi o inclini all'ira, ora fiduciosi nella solidarietà collettiva, stiamo attraversando la pandemia come fossimo in mezzo a un mare tempestoso, cercando di resistere nella speranza di arrivare presto a un approdo. Ma come sarà quel porto? Migliore o peggiore di quello da cui siamo partiti? E come saremo noi, alla fine del viaggio? Sarebbe desolante se ad attenderci ci fosse la realtà di prima. Al tempo stesso, non possiamo pensare che il futuro si faccia da sé, per inerzia: il futuro è il tempo della fiducia, per questo va attivamente progettato e nutrito. Dobbiamo allora coltivare la fantasia, far leva sulla nostra forza immaginativa per riparare ciò che si è incrinato dentro di noi e intorno a noi, nelle relazioni, nella vita quotidiana, negli spazi di lavoro. E lo dobbiamo fare soprattutto per le giovani generazioni, cui va restituito il diritto di sognare e di guardare avanti senza timore. Come spiega Paolo Crepet in queste pagine ricche di passione, occorrono curiosità e audacia: uno sguardo curioso ci permette di notare i dettagli, di scoprire che in ogni storia, per quanto minuscola, è contenuta una metafora; un atteggiamento audace ci aiuta a sfidare le correnti del conformismo e i freni di chi ha interesse a mantenere invariato lo status quo . La costruzione del futuro, però, passa anche attraverso un maturo impegno collettivo, perché da soli si può avere un'idea, un'intuizione, ma al Nuovo si arriva solo quando le persone si incontrano, si incoraggiano, si confrontano e si criticano, arricchendosi a vicenda. Quando il virus sarà sconfitto lascerà una cicatrice interiore che ci accompagnerà per molto tempo. Per questo dobbiamo reagire, fin da adesso. «Scuotiamo le nostre anime» facendo emergere la forza propulsiva e trasgressiva che è dentro di noi, per riscoprire il senso più vero e profondo delle relazioni e dare forma a quello che sarà il mondo oltre la tempesta. Solo così potremo dire che questa terribile esperienza ci ha insegnato qualcosa: se ci aiuterà a ritrovare la nostra dimensione più autentica e a riscoprire la bellezza e lo stupore che la vita ha in serbo ogni giorno per noi. -
Una strana nebbia. Le domande ancora aperte sul caso Moby Prince
Insieme alla disamina dei fatti e alle interviste ai protagonisti di quei tragici eventi, l'autore cerca di far luce sui molti interrogativi rimasti aperti, per diradare la nebbia che ancora avvolge il caso. Sono passati trent'anni da quella che ancora oggi rimane la più grande tragedia della nostra marina civile. La sera del 10 aprile 1991 il traghetto di linea Moby Prince , in partenza dal porto di Livorno e diretto a Olbia, entrò in rotta di collisione con la petroliera Agip Abruzzo , all'ancora in rada, sfondandone la fiancata di dritta e provocando un incendio in cui persero la vita centoquaranta persone. La causa dell'incidente venne attribuita fin da subito a un errore del comandante della Moby Prince , morto nel disastro, e a una fitta nebbia improvvisa. Ma sulla plancia del traghetto quella sera c'era Ugo Chessa, uno dei migliori comandanti in circolazione, e la visibilità era buona. I soccorsi furono tardivi, ma quando i pompieri riuscirono finalmente a domare le fiamme e a salire sulla Moby Prince trovarono quasi tutti i corpi dei passeggeri riuniti al centro della nave: molti avevano le valigie con loro e indossavano il giubbotto di salvataggio, pronti ad affrontare l'emergenza. Ma com'è possibile? Non doveva trattarsi di un incidente che aveva colto tutti di sorpresa? Evidentemente no. Nel 2006 la procura di Livorno decise di riaprire le indagini in seguito alle richieste del legale dei figli del comandante Chessa, senza raggiungere però dei risultati concreti. Grazie alla caparbietà dei familiari delle vittime e alla sensibilità di alcune figure istituzionali, il 22 luglio 2015 nacque la commissione parlamentare d'inchiesta sulla Moby Prince , la cui relazione finale ha smontato molte delle verità sedimentate in anni di processi e posto nuovi e inquietanti interrogativi. Partendo da qui, Federico Zatti ricostruisce con dovizia di particolari quanto accaduto quella notte, ribaltando il punto di vista: è l' Agip Abruzzo la reale protagonista. «Sembra incredibile pensare al dirottamento di un traghetto per colpire una petroliera, ma non meno di imbottire un'autostrada con 500 chili di tritolo per uccidere un magistrato» scrive l'autore. I due attentati hanno infatti un obiettivo comune: colpire lo Stato con una violenza senza precedenti. Non a caso l'incidente della Moby Prince avvenne in un momento in cui il petrolio era diventato una terra di conquista per la mafia. Così, insieme alla disamina dei fatti e alle interviste ai protagonisti di quei tragici eventi, l'autore cerca di far luce sui molti interrogativi rimasti aperti, per diradare la nebbia che ancora avvolge il caso. -
La casa alla fine del mondo
Eric, Andrew e la loro adorata bambina di sette anni, Wen, stanno trascorrendo una vacanza in un cottage isolato in mezzo ai boschi del New Hampshire, sulla riva di un lago, lontano dal caos e dal chiasso della vita metropolitana, senza Internet e cellulari: un angolo di paradiso in cui regnano il silenzio e la serenità. Ma in una mattina di sole il sogno si trasforma in un incubo quando dal bosco emergono quattro sconosciuti. Leonard, un uomo gigantesco dai modi gentili e il sorriso caloroso, e i suoi tre compagni brandiscono armi inquietanti e spaventose e sono lì per portare a Eric, Andrew e Wen un messaggio ancora più inquietante e spaventoso. Mentre la famigliola si barrica in casa cercando un modo per chiedere aiuto, diventa sempre più chiaro che i quattro non se ne andranno finché non avranno ottenuto ciò per cui sono lì, una scelta impossibile, un sacrificio terribile. Nelle ore che seguono, in un crescendo di presagi apocalittici, paranoia, follia, orrore e rituali di sangue, la piccola casa alla fine del mondo diventa il cuore dell'universo, il luogo in cui si deciderà il destino di una famiglia e, forse, di tutta l'umanità. -
La bella morte. Gli uomini e le donne che scelsero la Repubblica Sociale Italiana
Per la vulgata dell'Italia repubblicana i «ragazzi di Salò» hanno rappresentato il «male assoluto». Hanno assorbito su di sé tutte le colpe storiche del fascismo, facendo da schermo ai tanti opportunisti che durante il Ventennio hanno accumulato ricchezze e onori, ma non si sono compromessi con la Repubblica sociale. Settant'anni fa Italo Calvino, partigiano combattente, scriveva invece: «Quel furore antico che è in tutti noi è lo stesso che fa sparare i fascisti, con la stessa speranza di riscatto. Ma allora c'è la storia. C'è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra». Sdoganata prima dal presidente della Camera Luciano Violante, poi dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la questione dei «ragazzi di Salò» anima da due decenni un dibattito spesso strumentale, sospeso tra demonizzazioni e riabilitazioni ugualmente improprie. Gianni Oliva ne propone quindi una lettura storiograficamente equilibrata, rintracciando le motivazioni dei volontari che scelsero di continuare a combattere accanto a Mussolini una guerra persa: i valori sedimentati dall'educazione di regime (la sacralità della patria e dell'onore, la lealtà alla parola data, il rispetto per i caduti in battaglia) si intrecciano con il disgusto morale per il «tradimento» dell'8 settembre, la volontà di vendicarsi dei voltagabbana, dei doppiogiochisti, dei funamboli dell'abiura. In questo coacervo di suggestioni e sentimenti, si sviluppa un'esperienza storica condizionata dal vassallaggio alla Germania nazista, dalla rassegnazione del duce restituito controvoglia al protagonismo politico, dai contrasti interni alla dirigenza di Salò, e, soprattutto, dalle asprezze di una guerra civile determinata proprio dalla creazione del governo della Repubblica sociale. «Cercare la bella morte» diventa la prospettiva drammatica di un percorso che si esaurisce nella furia di piazzale Loreto: è la storia di una scelta sbagliata, che per il numero di adesioni e per il significato storico non può essere rimossa, né considerata residuale. -
Giuseppe e i suoi fratelli
«Lessi il mito delizioso del quale Goethe ha detto: ""Graziosissimo è questo racconto naturale, salvo che sembra troppo breve e ci si sente chiamati a svilupparlo nei particolari"""". Non sapevo ancora fino a che punto queste parole di Poesia e verità dovessero diventare il mio motto per gli anni successivi.» Così nel 1930 Thomas Mann rievoca l'inizio del monumentale progetto che lo avrebbe impegnato per sedici anni, dal 1926 al 1942. I quattro volumi del ciclo – Le storie di Giacobbe, Il giovane Giuseppe, Giuseppe in Egitto e Giuseppe il Nutritore – sono infatti ispirati al celebre racconto biblico che, ampliato, sviluppato e dissacrato, diventa una potente allegoria del tempo presente e insieme dell'eterna condizione dell'uomo: «Settantamila righe – sono sempre parole di Thomas Mann – che scorrono placidamente rievocando eventi remotissimi della vita umana, amore e odio, benedizione e maledizione, dissidi tra fratelli e sofferenze paterne, superbia e penitenza, caduta ed elevazione». Considerata dall'autore il proprio capolavoro, la tetralogia è una vera e propria """"summa"""" filosofica, politica e artistica, una lunga narrazione basata su una poderosa opera di documentazione e studio e insieme su una mole di invenzioni fantastiche, personaggi, episodi, sentimenti mirabilmente descritti; un racconto vivido e appassionante che accoglie al tempo stesso suggestioni dalla psicologia, dalla storia delle religioni e dal mito fondendole in un sublime «canto venato d'umorismo che celebra l'umanità»."" -
Miss Marple. I delitti deliziosi
«Davvero, non ho alcun dono, se non forse una certa conoscenza della natura umana.»Tutti i racconti che vedono come protagonista Miss Marple, la dolce, un po' svagata anziana signora della provincia inglese che risolve con acume i delitti più misteriosi, sono racchiusi in questo libro dal formato importante nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio. -
Il primo giorno di scuola. Ediz. a colori
Sta per cominciare la scuola!Peter Coniglio prepara tutto l'occorrente: la matita, la borsa, e non può mancare la merenda. Non vede l'ora di imparare tante cose nuove! -
Altezza reale
"Altezza Reale"""" (1909) narra la vita di Klaus Heinrich, principe di un immaginario e decadente piccolo Stato della Germania guglielmina. Filtrando e intrecciando spunti e situazioni della propria vita, Mann descrive la fredda solitudine del principe, che non gli impedirà, tuttavia, di conquistare l'amore di Imma Spoelmann, figlia di un magnate americano delle ferrovie. """"Altezza Reale"""" è stato interpretato per lo più come una satira sociale contro le minuscole monarchie tedesche in via di estinzione e il loro entourage feudale. Ben pochi riuscirono a vederci ciò che, a detta dello stesso Mann, il libro è: una """"fiaba"""" o, come con soddisfazione dell'autore lo definì Hofmannsthal, un'""""allegoria""""." -
Kurdistan, la nazione invisibile
Diviso tra Turchia, Siria, Iraq e Iran, il Kurdistan rappresenta probabilmente uno degli scenari geopolitici più caldi del Medio Oriente. È il territorio di un popolo, i curdi, che conta più di trenta milioni di persone - la più grande «nazione» senza Stato - e che si è dimostrato un attore cruciale della regione. Nelle crisi mediorientali, infatti, il «fattore curdo» si è rivelato una costante fondamentale: dalla guerra in Iraq sotto Saddam Hussein alla lotta contro il cosiddetto Stato Islamico, dal ruolo nei delicati equilibri politici turchi al conflitto siriano. Questo volume offre un approccio globale alla «questione curda» grazie all'apporto di studiosi internazionali e alla curatela dell'ISPI, uno dei più importanti istituti di ricerca europei. -
Come sabbia tra le dita
Tokyo, 12 maggio 1961. Nelle prime ore del mattino, sui binari della stazione di Kamata, viene trovato il cadavere sfigurato di un uomo. Impossibile identificarne i tratti, non c'è alcun nome, solo due labili indizi che sembrano non portare da nessuna parte: la voce di un uomo anziano, che testimoni hanno sentito parlare con un accento caratteristico, e una parola misteriosa, kameda. Per seguirne le tracce l'ispettore Eitarô Imanishi è costretto a una lunga, infruttuosa indagine. I mesi passano, gli interrogativi non trovano risposte, anzi aprono solo nuove domande, tutte le vie si rivelano vicoli ciechi. Ma l'ispettore Imanishi non è uomo da lasciar perdere. E così, quando una serie di circostanze fortuite lo riportano al caso, si rimette in pista, cercando il legame tra il primo delitto e altre morti sospette. Infaticabile e cocciuto, Imanishi dovrà viaggiare per tutto il Paese, e finirà in un pericoloso labirinto fitto di inganni e false piste, da cui riuscirà a emergere solo a fatica con una sconcertante soluzione. -
Dove gli uomini diventano eroi
Chi era davvero Pat Tillman? In queste pagine Jon Krakauer ricostruisce l'intricato mosaico della sua vita privata, le intime motivazioni che lo spinsero ad arruolarsi, e soprattutto il groviglio di depistaggi e bugie che ne circondarono la fine. Dietro alla maschera costruita dalla propaganda, ciò che emerge è il ritratto, complesso, sfaccettato e commovente, di un uomo vero.22 aprile 2004, Afghanistan orientale, distretto di Spera. Il ranger Patrick Tillman viene ucciso in un'imboscata. Ma non dal nemico, da fuoco amico. Ventisette anni, Tillman era il soldato più celebre tra le truppe in Medio Oriente. All'epoca dell'attentato alle Torri Gemelle, era una star degli Arizona Cardinals, la squadra di football di Phoenix. Portata a termine la stagione nella NFL, aveva rinunciato a un contratto milionario per arruolarsi volontario. Così, da un giorno all'altro, l'amministrazione Bush cerca di trasformarlo in un'icona del patriottismo post 11 settembre; la sua morte, poi, ne fa un eroe, una leggenda, e il suo nome e la sua immagine vengono sfruttati per promuovere la ""guerra globale al terrore"""". Ma chi era davvero Pat Tillman? In queste pagine Jon Krakauer ricostruisce l'intricato mosaico della sua vita privata, le intime motivazioni che lo spinsero ad arruolarsi, e soprattutto il groviglio di depistaggi e bugie che ne circondarono la fine. Dietro alla maschera costruita dalla propaganda, ciò che emerge è il ritratto, complesso, sfaccettato e commovente, di un uomo vero."" -
La cronaca di Travnik. Il tempo dei consoli
Ambientato tra il 1806 e il 1814 nell'allora capitale della Bosnia ottomana, luogo di incontro di mille etnie e mille religioni, ""La cronaca di Travnik"""" è il romanzo del confronto tra l'Occidente moderno che si va delineando e un mondo segnato dall'oppressione turca, dall'attaccamento alle tradizioni, dalla durezza dei luoghi e delle condizioni di vita. Opera di straordinaria lungimiranza e intelligenza storica, politica e letteraria, è un libro di tolstoiana grandezza, che restituisce la storia a un popolo che ne è stato privato e dà a noi oggi gli strumenti per capirla."" -
Il Piccolo Principe-Lettera a un ostaggio
Nato da esperienze autobiografiche (un incidente aereo che costrinse l'autore a un atterraggio di fortuna nel Sahara), ""Il piccolo principe"""" uscì negli Stati Uniti nel 1943 e, postumo, in Francia nel 1946. La vicenda del piccolo extraterrestre piovuto sul nostro pianeta e desideroso di tornare dalla sua amata rosa dopo avere appreso - e insegnato a milioni di lettori nel mondo - che «l'essenziale è invisibile agli occhi» è diventata presto un fenomeno editoriale globale, bestseller assoluto della letteratura francese nel quale testo e immagini si fondono in un capolavoro di saggezza e poesia. I grandi temi dell'amicizia, della responsabilità verso le persone che amiamo, e della loro unicità per noi, sono custoditi nel """"Piccolo principe"""" dentro una triplice recinzione, ancora più robusta del paravento e della campana di vetro con cui il protagonista vuole proteggere la sua rosa: due cornici narrative (le parole della volpe vengono riportate dal piccolo principe al pilota, che le ripete a noi) più l'ironia. Non è solo l'espediente di uno scrittore consumato, che dilaziona, secondo le regole, uno svelamento centrale al racconto. Piuttosto, sembra che l'autore abbia paura di avvicinarsi troppo, o troppo direttamente, a una verità. Poco incline alle certezze delle religioni rivelate e dei dogmi politici, Saint-Exupéry è andato a nascondere la sua, di verità, dentro un involucro narrativo, affinché noi """"addomestichiamo"""" quelle parole soffermandoci a riflettere, spendendo un po' del nostro tempo e della nostra energia interiore, come si fa con le persone amate."" -
La donna del tenente francese
Condannata dall'opinione pubblica, che la considera l'amante del tenente francese, ora tornato in patria, la giovane Sarah Woodruff è una figura tragica e ambigua, che nasconde un'ansia di libertà capace di travolgere tutte le ferree regole della morale vittoriana. Vittima, ma allo stesso tempo complice, di questa ribellione è Charles Smithson, un ricco paleontologo dilettante, diviso tra l'amore per la passionale Sarah e la conformista Ernestina. Ambientato nell'Inghilterra di metà Ottocento, La donna del tenente francese (1969) è un romanzo vittoriano e al tempo stesso una sperimentazione letteraria, classico e postmoderno, un racconto romantico e sovversivo, in cui si ritrovano inscindibilmente uniti il fascino del sogno e il disincanto della realtà. -
Lucio Tarquinio. Il superbo. Il settimo re
Del re di Roma, Servio Tullio, Lucio Tarquinio ha sposato la primogenita, gettando così le basi per la conquista del trono. Ma il suo cuore batte da sempre per l'altra figlia del re, la donna che il destino gli ha riservato. Amica d'infanzia, poi cognata, amante, sposa, madre dei suoi figli, ma anche fonte di ispirazione, confidente, soprattutto complice: Tullia accompagna la vita di Lucio Tarquinio e la sua feroce ascesa fra i potenti di Roma, aprendogli la strada e dandogli forza e determinazione. Astuto, poco avvezzo ai compromessi, tirannico, sotto la sua guida Tarquinio sopprime nel sangue il dissenso interno, guadagnandosi l'appellativo di ""superbo"""", e rende Roma ancora più ricca e influente. Nulla sembra poterlo fermare... Tranne la menzogna, l'intrigo, il tradimento. E il volere degli dei, che hanno scelto per Roma un futuro senza re."" -
Servio Tullio. Nato dal fuoco. Il sesto re
Porta nel nome le sue umili origini, Servio Tullio, nello sguardo il destino di grandezza che gli dei hanno decretato per lui. Figlio della serva Ocresia, già moglie di Tullio, signore di Corniculum conquistata dai romani, nasce e cresce sotto il segno del fuoco: quello che ha devastato la sua città, quello del prodigio che ne ha svelato la sorte eccezionale, quello che gli arde nel petto e ne accende l'ambizione. Allevato alla corte di Tarquinio Prisco, sotto i saggi insegnamenti dell'augure Azio Nevio, impara presto che non è la discendenza a determinare il valore di un uomo. E che a volte il coraggio del lupo non basta, occorre anche l'astuzia della volpe. Servio li possiede entrambi. In più ha l'amore di Tarquinia, la primogenita del re, e la protezione della dea Fortuna. È così che, alla morte di Tarquinio, riesce a sedersi sul trono di Roma. Ma Servio ha anche molti nemici, a cominciare dai figli di Anco Marzio e dai senatori che non tollerano un sovrano nato schiavo e le sue leggi liberali. Presto Servio si troverà a doversi guardare le spalle da chiunque, persino da coloro che credeva più vicini. Roma, però, è con lui, e alla grandezza dell'Urbe il sesto re dedicherà la vita. Preparandola a diventare la Città Eterna. -
Buon compleanno, Elmer! Ediz. a colori
«David McKee è un genio» – The TimesGli elefanti vorrebbero fare uno scherzo a Elmer e fingono di essersi dimenticati del suo compleanno. Avvertono tutti gli amici e i parenti di Elmer, ma alcuni di loro si mostrano dubbiosi: cosa succederà alla festa a sorpresa? Di certo Elmer e i suoi amici non si faranno sfuggire l'occasione di mangiare una bella torta...