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I lupi mannari: riconoscerli e quindi difendersi (dagli stupidi e dagli psicopatici)
"I lupi mannari"""" è un romanzo ma anche un manuale per acquisire consapevolezza, e quindi saper riconoscere e difendersi dalla stupidità umana che dilaga, in particolar modo negli uffici. Porta alla luce il problema del mobbing che non è ancora sovente preso in considerazione con la dovuta serietà." -
Come la marea
"Ho sempre pensato che la vita potesse essere semplice e lineare. Invece, adesso, ero seduta su un gelido gradino in marmo, con le mani che coprivano gli occhi e nascondevano le lacrime amare che scendevano da quelle cavità"""". Ginevra aveva solo quindici anni quando le pesanti mani di Tom lasciarono per la prima volta dei lividi sulla sua pelle. Incurante dei segnali che quella tra lei e Tom fosse una relazione malsana, Ginevra si crogiolava nell'idea che il loro fosse un vero amore. Ma chi lascia segni sulla pelle e sul cuore, non merita di essere amato. Ben presto Ginevra scoprirà la verità su quel ragazzo, che altro non era che un bugiardo. Lontano da lui, inizierà a respirare e a scoprire cosa vuol dire essere liberi dalle catene della possessione. Incontrerà Alex, un ragazzo dai capelli ricci, conosciuto sull'autobus che le farà provare nuove emozioni e nuovi brividi. Tuttavia, il passato ritornerà a tormentare e sconvolgere il già precario equilibrio della ragazza. Cosa sarà disposta a sopportare Ginevra?" -
Il mondo del lavoro prima e dopo il Coronavirus. Accelerazioni digitali post pandemiche
Il libro nasce dall'esperienza frutto del lavoro intenso di questi anni, ma è soprattutto uno strumento per leggere il futuro nel campo della formazione professionale. Le diverse crisi economiche e, da ultimo, la pandemia di Covid-19 hanno innescato nuovi modelli sociali e nuove esigenze lavorative. È necessario, dunque, interpretare questo fragilissimo momento storico non per soccombere ma per rilanciare, per diversificare, per diventare multifunzionali ed efficaci. La rete, le distanze, le competenze digitali, sono le colonne portanti del nuovo mondo che si prospetta, ""un futuro diverso"""" è già nelle cose, ora sta alle aziende sapersi ammodernare, evolversi ed innovare. Questo libro vuole solo aprire una finestra su quello che avverrà, sulle nuove possibilità, sulle nuove opportunità che la società globale post-pandemica farà nascere tra le rovine di un mondo, ormai, quasi da dimenticare."" -
E vissero tutti felici e distanti
Le giornate della pandemia vissute tra alti e bassi. Un saliscendi sviluppato attraverso le lettere dell'alfabeto che in queste pagine sono un vero e proprio recinto dell'anima. Usciamo da questo delirio barcollanti, felici e distanti. Pronti ad abbracciarci quando in tutto il mondo finalmente scatterà il semaforo verde. -
I racconti dimenticati di Whitepond Cottage
Ho trovato questi racconti nello sgabuzzino di Whitepond Cottage. Li ha scritti mio zio Jackpold, li ha scritti per me. L'ultimo regalo di un eccentrico prozio, dodici racconti scritti in un mese di pioggia perpetua nella sua casa inglese, nel nostro rifugio di sognatori: Whitepond Cottage, la casa a nord, quella con il laghetto delle ninfee. -
Moonlight Motel, Parigi. Nuova ediz.
Quando non c'è giustizia, uccidere gli ingiusti è un atto divino. Questo pensiero si insinua nella mente di Jeanne la sera in cui la giovane donna guarda alla tv Jeanne d'Arc di Luc Besson. Non ci aveva mai fatto caso: lei, che vive segregata in casa, annichilita dagli abusi del marito, ha lo stesso nome della pulzella d'Orléans. E ha una missione da compiere, come le suggeriscono insistentemente le ""voci"""": parole che trasudano dalle pareti ogni volta che Milla, la bambina della porta accanto, accende lo stereo dall'altra parte del muro, alza il volume e condivide con lei canzoni di guerra e d'amore. Ma cos'è e dov'è la sua Orléans, la città che deve a tutti i costi liberare? Per raggiungerla, Jeanne sa che dovrà macchiarsi di sangue nei quartieri e nelle strade che ricalcano i luoghi della Guerra dei Cent'anni. Il suo compagno d'armi, il ribelle e dissoluto Gilles - come il controverso luogotenente Gilles de Rais - è l'altra metà di una coppia di moderni paladini della spregiudicatezza e del bene; o di impudenti e spietati killer. Con l'inconfessato desiderio di un altrove che ha l'insegna del Moonlight Motel."" -
Storie che si biforcano
"Storie che si biforcano"""" è un libro dalla struttura insolita, più simile a un labirinto che a una semplice raccolta di racconti, senza tema di esagerare si potrebbe dire che nulla di simile è mai apparso finora. I racconti - di genere prevalentemente fantastico e spesso caratterizzati da un plot twist alla fine - compaiono nel libro due volte, con il finale diverso, ribaltato. In certi casi cambiano solo le ultime righe, in altri le storie prendono pieghe diverse a metà, o quasi subito. L'intera struttura del libro - e di conseguenza l'esperienza di lettura - gioca su queste differenze: è come se al centro del libro ci fosse uno specchio, ma uno specchio ingannevole, che distorce e ribalta l'immagine quanto più ci si avvicina." -
Io e Bafometto
C'è un catastrofico giorno d'estate che è tutti i giorni e tutte le catastrofi. Un trentenne, assiduo frequentatore di una birreria di provincia, evoca con una formula magica il terribile Bafometto e si ritrova a vagare, provvisto del suo zainetto e di un lungo scontrino come mappa, attraverso le solitudini lunari. Un farmacista brama la propria apoteosi sotto la guida di un asino, in cerca dell'elisir di eterna giovinezza. Un puer aeternus affronta un coro di spettri e gli ingranaggi di un labirinto fatto di ruote e stantuffi. Raccolta di racconti e, insieme, viaggio picaresco e anti-eroico di un Io narrante, smarrito, quasi disincarnato, questo libro è un'avventura burlesca affollata di maschere e personaggi dell'immaginario magico e demonico, nonché una sperimentazione in chiave satirica e deviante di molti generi antichi e moderni. Ispirato ai dialoghi menippei di Luciano di Samosata e all'Asino d'oro di Apuleio, alle marionette di Collodi e alle macchine teatrali di Dario Fo, al Faust di Goethe e alle peripezie del Barone di Münchhausen, ""Io e Bafometto"""" è un prosimetro in cinque atti, che si svolge tra bar e casa, libreria e pasticceria, bosco e deserti della luna."" -
Annette
Questo libro ha due scopi: raccontare un'ossessione che descrive, a suo modo, il nostro tempo, e insieme illustrare qualcosa di eternamente umano, e cioè come il desiderio si articoli e cresca nell'impossibilità del suo realizzarsi. Annette Schwarz è una pornostar tedesca attiva dal 2002 al 2014 ed è l'oggetto di un amore incondizionato e romantico che dura da più di un decennio. Dal primo incontro con Annette alla fruizione del porno in rete come esperienza sempre più immersiva e totalizzante, Marco Malvestio delinea un'educazione sentimentale e sessuale, esplorando la pornografia sia come interesse di nicchia sia come categoria mainstream, tra narrazione e saggio, biografia documentaria e immaginazione. Dall'adolescenza all'età matura, le performance di Annette sono parte dell'uomo che il protagonista è diventato, lei stessa parte della vita. -
Teoria della prosa
Teoria della prosa, il cui titolo ricalca le opere dei maestri del formalismo russo, si inscrive nel solco in cui teoria e pratica della finzione risultano inscindibili.«Pur richiamandosi alla tradizione critica del formalismo russo fin dal titolo, ""Teoria della prosa"""" è piuttosto uno di quei saggi sulla letteratura pieni di gustose prese di posizione arbitrarie, che non di rado i grandi scrittori regalano ai loro fortunati lettori.» – Gennaro Serio, il Venerdì – la RepubblicaIl volume, pubblicato per la prima volta in Argentina due anni dopo la sua morte, raccoglie il ciclo di lezioni tenuto da Ricordo Piglia all'Università di Buenos Aires nel 1995. Nel corso di questo seminario Piglia e gli studenti leggono alcuni testi di Juan Carlos Onetti. L'analisi non e di natura monografica; il discrimine nella scelta dei testi e formale: si tratta di opere collocabili tra la forma breve e il romanzo. Il percorso che Piglia delinea si svolge intorno a un doppio asse, e le pagine di Onetti diventano occasione e strumento per rispondere a una domanda precisa: che cos'e questa forma ambigua? Che cos'e la nouvelle? Attraverso il dialogo con Poe, Deleuze, Auerbach e Sklovskij, Piglia definisce il nucleo di tale forma: uno spazio vuoto di cui, dall'interno della narrazione, si e all'oscuro. Si tratta di una peculiare posizione del narratore, il cui statuto di ambiguità e esemplare nei casi di Henry James e William Faulkner e, allo stesso tempo, dell'assetto di tale vuoto che sembra rispondere a ciò che Borges ha definito """"causalità magica"""". Il lettore ammirevole non si identifica con i personaggi del libro """"ma con la mente che ha concepito quel libro"""", scrive Nabokov. Ed è muovendo dalla prossimità con il punto di vista della composizione che Ricordo Piglia prende la parola in Teoria della prosa."" -
È tardi!
Libro candidato da Elisabetta Rasy al Premio Strega 2022La polivalente esclamazione ""È tardi!"""" segna l'inizio e la fine della narrazione di sette tempi di attesa di altrettante eroine del teatro lirico.Seguendo l'intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d'opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, coraggiosa Traviata in attesa della redenzione di Alfredo Germont; Madama Butterfly, """"rinnegata e felice"""" nella devozione assoluta a un distratto ufficiale della marina americana; la Contessa mozartiana, che attende il ritorno alla fedeltà coniugale di un marito fedifrago; Carmen, gitana e sigaraia, alla conquista mortale della libertà di amare chi e quando le aggrada; Elektra, spettrale invenzione straussiana dell'attesa di vendetta matricida; Lucia di Lammermoor, eroina manipolata nel suo amore segreto, che trova posto solo grazie alla pazzia assassina; Norma, la sacerdotessa che viola ogni regola nell'attesa di essere scoperta e sacrificata a causa dell'amore per un nemico. In queste storie l'attesa si trasforma in una tensione spasmodica di tutta l'esistenza a ritrovare e affermare la propria natura. L'attesa è sempre d'amore, infine dell'amore e della cura di se stessi, anche a costo della morte, dal prologo del libro fino agli incontri dell'epilogo, ai suoi applausi finali, in cui le storie delle eroine liriche e le vicende private del narratore s'intrecciano intorno a un unico filo: ogni attesa è la paura e il desiderio, del narratore come di tutti noi, che sia troppo tardi.Proposto da Elisabetta Rasy al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Il libro È tardi (Wojtek) di Eduardo Savarese è un'opera davvero speciale: è insieme un ritratto da vicino di sette eroine della lirica (Traviata, Carmen e altre anche attraverso l'evocazione di celebri interpreti), una storia famigliare che si spinge fino alla seconda guerra mondiale, e soprattutto un romanzo di formazione in cui l'autore racconta la difficile scoperta e poi accettazione, anche grazie alla musica, della propria omosessualità. È un libro scritto con una prosa viva e colloquiale ma straordinariamente limpida, che ci narra in modo semplice ma incisivo come l'arte e la vita possano essere felicemente intrecciate. Per queste ragioni lo presento con entusiasmo al Premio Strega.»"" -
Quando le belve arriveranno
Libro candidato da Riccardo Cavallero al Premio Strega 2022Un giovane uomo, tormentato da una vita familiare miserabile, si trasferisce in un'anonima cittadina con l'incarico di docente di sostegno. Malgrado i tentativi di costruirsi una nuova dimensione di normalità, tutto gli comunica messaggi indecifrabili: la realtà intorno a lui diventa, giorno dopo giorno, più allucinata e gli altri – colleghi, alunni, concittadini – sembrano mutare in creature bestiali, meschine, forse pericolose. Comincia così un deragliamento in cui si sovrappongono reale e onirico, fotogrammi dal passato ed esperienze concretissime, frammenti di verità e terrificanti fantasmagorie. Solo Haochen, l'alunno affidato alle cure del protagonista, apparirà immune alla corruzione che intacca e guasta ogni cosa.Proposto da Riccardo Cavallero al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«È per me un piacere presentare il romanzo Quando le belve arriveranno di Alfredo Palomba, Wojtek. Dopo Teorie della comprensione profonda delle cose, il nuovo romanzo di Alfredo Palomba conferma ed esalta le doti narrative di un autore che non teme sfide coraggiose di costruzione del pensiero, dell'intreccio, di scelta dello sguardo sulla realtà. Un giovane uomo totalmente anaffettivo abbandona nonna e madre alcolizzata per andarsene a insegnare come professore di sostegno nella scuola di un piccolo, tristissimo paese di provincia. L'allievo che ha in carico è un bambino cinese microcefalo col quale instaura un rapporto di minima comprensione e umanità: l'unico, mentre tutti quelli che lo circondano (i colleghi, la proprietaria di casa, il bidello, i negozianti) rivelano poco a poco tratti, appetiti, voracità di belve. E di belve ammalate, infettate senza scampo. Attorno al fiume che scorre nel paese si consumerà l'orrore finale. Perché in questo libro dalla stupefacente compattezza narrativa, capace di spietata lucidità nel raccontare la dolorosa mancanza di empatia cui ci siamo ridotti, in cui la tensione della parola è abilmente mascherata dall'ordinario resoconto di giorni senza gloria, la salvezza è nel coraggio dell'orrore.» -
Lampreht
In questo libro in cui l'inizio è la fine e la fine è l'inizio il protagonista, Kazmir Lampreht detto Mirko, si racconta in quattro tempi, procedendo a ritroso e come percorrendo una spirale. Le quattro parti, ciascuna caratterizzata da uno stile e un ritmo narrativo suo proprio, dipingono le parentesi lavorative ed emotive di un giovane ventottenne affetto da psicosi. Quella di Kazimir è infatti una voce narrante che si spezza, s'inarca, divaga, spaura e lui è uno che si perde e si ritrova, ma non rinuncia mai a confessarsi. Anche quando i contorni del tutto ciclicamente sfumano senza rimedio, Kazimir, attraverso l'atto del raccontare, è capace di restituirci una fenomenologia della coscienza scissa - per quanto sincopata e a tratti comica - e ci spinge a questionare il mondo cognitivo e percettivo dei non diversamente sensibili. -
2:40:1. Ediz. italiana e inglese
Un uomo viaggia da solo nella sua auto e ritorna sempre allo stesso punto, quello di un incidente. Sembra intrappolato in una sorta di circolo infinito, in un cortocircuito nel quale non riesce a interagire con i personaggi che incontra, ma comprende che quel luogo ha un significato e alcuni particolari gli suggeriscono che l’incidente è sempre lo stesso. Altre immagini rimandano invece a un altrove che piano piano si mischia alla vicenda principale, che rende sempre più comprensibile una storia fatta di asfalto, mostri, pioggia, dolore, e colpa. Forte è infatti la relazione tra la vita del padre e quella del figlio, con un senso di solitudine e responsabilità che si apre alla speranza solo dopo un eterno ritorno di consapevolezza. Storyboard, cinema e fumetto si fondono insieme per creare questo graphic novel, e chiamano a raccolta anche la musica. “2:40:1” è un esperimento con il quale Giuseppe Cristiano dà il via alla collana Cinecomics: schema narrativo del film, stessa ratio dell’inquadratura e della vignetta; niente testi o dialoghi, a eccezione delle strofe di alcune canzoni di Peter Gabriel, David Bowie, Talking Heads, Genesis, XTC e Talk Talk... -
A Desert Journey. Ediz. bilingue
A Desert Journey è un viaggio, un percorso autobiografico che accomuna ogni artista e ogni essere umano, che comprende la paura di fallire, di non realizzare i propri sogni, di essere traditi, di morire. In questo graphic novel, Giuseppe Cristiano rende omaggio a Jean Giraud, in arte Moebius, che ha incontrato molti anni fa, quando non sapeva ancora quale sarebbe stato davvero il suo percorso artistico e professionale. La storia è quella dell’uomo che si confronta con la ricerca della perfezione, che cerca un’ispirazione non sempre complice, che si perde nei propri viaggi quotidiani e immaginari. L’uomo si confronta con l’artista che fa parte di sé, che desidera accogliere e che guarda con timore. Ma “A Desert Journey”, nella sua progressione spesso psichedelica, è anche una storia circolare, che inizia con la figura paterna e finisce con quella in cui è Cristiano stesso ad essere padre. -
So disegnare, e adesso? Ediz. illustrata
Questo libro non promette di rivelare meravigliose formule magiche, ma vuole invece mostrare come è andata nella vita dell’autore, che da anni è uno degli illustratori e storyboard artist più affermati al mondo. Un artista alle prime armi non vuole solo consigli e teoria. Vuole vedere dell’arte capace di ispirarlo, vuole conoscere l’esperienza di chi fa già questo mestiere. E, più questa esperienza gli sembrerà familiare, più sarà interessato a proseguire per la sua strada.Non è un percorso facile, ma pieno di ostacoli e forse pure di pericoli. Bisogna sapere che per raggiungere una certa stabilità economica sono necessari tempo e dedizione. E che, a volte, soprattutto all’inizio, è bene continuare un altro lavoro capace di garantire un certo sostentamento, anche se la cosa può essere frustrante. Non tutte le persone comprendono la necessità di creare e, molto spesso, l’arte è contemplata come un semplice hobby. Giuseppe Cristiano ha sperimentato tutto questo di persona e racconta il proprio percorso, con casi concreti e suggerimenti. Con “So disegnare. E adesso?” cerca di essere d’aiuto e di ispirazione. -
Cronache di Camorra quotidiana. Tre giornate di «mala vita»
Quando nei discorsi tra conoscenti, negli articoli dei quotidiani o nei servizi dei telegiornali viene fuori la parola “camorra”, il pensiero corre subito alle morti violente, allo spaccio, al pizzo, ai boss e ai loro affiliati, e a tanto altro ancora. Ma c’è anche la camorra quotidiana, come la chiama il narratore di questa storia. È quella in cui, consapevolmente o meno, sono coinvolte tutte le persone comuni, molte delle quali subiscono passivamente gli eventi della quotidianità: a volte è più facile lamentarsi che porvi rimedio. Nel romanzo di Francesco Martino i personaggi ricoprono il ruolo di piccole pedine nell’ingranaggio del malaffare. A volte si tratta di veri e propri insospettabili, altre di comportamenti palesi, ma tutti i protagonisti celano un doppio volto. A raccontare le cronache di un pugno di persone è una figura come tante, che ha subito più di un torto dalla vita. Per lui, i bei sogni sono rimasti tali in fondo a un vecchio e malandato cassetto. Si ritrova quindi a dipingere tre giorni, di personaggi tanto diversi tra loro quanto accomunati dallo stesso tragico destino, vittime e carnefici del malaffare, del malcostume locale, globale. -
Guida!
Quando Tess Reed si sveglia in mezzo al deserto, senza ricordare come ci sia finita, non ha idea di essere in un gioco mortale, che non può sperare di vincere. Tutto ciò che possedeva è sparito: il telefono, la carta d’identità e perfino la memoria. Riesce a malapena a ricordare qualche elemento del suo passato, e le uniche cose che ha a disposizione sono la sua stunt bike e un biglietto incollato al casco, dove c’è scritto solo “Ride”. Ed è proprio quello che fa: si mette in moto e guida. Deve affrontare nemici pericolosi e combattere con le unghie e con i denti. Deve cercare di capire dove si trova, come fare a scappare e, cosa più importante, chi è veramente. -
Confessioni di una camgirl
In questo libro è tutto abbastanza esplicito, perché è un diario personale. Sally racconta in prima persona la sua esperienza come camgirl, le chat con i clienti, le giornate nell'agenzia dove lavora e il rapporto tra i mondi reale e virtuale. Si collega solo a tarda sera e scrive continuamente cosa le accade in ufficio e con gli utenti della chat. C'è chi le chiede di spalmarsi del cibo addosso o di mettersi lo smalto; chi preferisce solo parlare; chi, dopo aver pagato una sessione, le fa anche dei regali. Sally non ama uscire di casa, è germofobica e ha problemi alimentari. Tutti questi elementi condizionano continuamente le situazioni che vive, proprio come fa il suo passato familiare e sentimentale. -
I re del Subbuteo
Tre amici tutt’altro che avvezzi alla vita sociale si ritrovano obbligati a partecipare a un torneo di Subbuteo, gioco del quale non sanno assolutamente niente. Consapevoli della rumorosa umiliazione che li attende, sperano comunque di limitare i danni e iniziano a credere sempre di più nella loro rivincita sul mondo. A costringere Marco, Paolo e Giorgio è il Giangi, rampollo eccentrico dall’intelligenza per nulla sopraffina e forte dei danari del padre, ricco e influente politico. Dietro a quello che potrebbe sembrare un normalissimo appuntamento in una cittadina di provincia si muovono interessi più o meno loschi, a partire dall’attenzione della criminalità organizzata guidata dal King che mette in piedi un giro di scommesse e che trucca la competizione, fino alla lotta intestina tra tre acerrimi rivali del mondo nerd. “I re del Subbuteo” è dedicato agli outsider, all’amicizia con i suoi alti e bassi; ai litigi, alle frustrazioni. Nonostante la presenza di Internet, smartphone e social network, non è inquadrato in un anno ben preciso, in modo tale da farne una narrazione che in fondo è quella di ogni tempo.