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Il gatto con gli stivali. Le fiabe di Perrault in stampatello maiuscolo. Fiabe in stampatello. Ediz. illustrata
Le fiabe dei più grandi autori perfette per imparare a leggere! Il testo in stampatello maiuscolo, infatti, affiancato dalle bellissime illustrazioni d'autore, aiuta il bambino nell'apprendimento della lettura. Età di lettura: da 4 anni. -
Il topo di campagna e il topo di città. Le fiabe di Esopo in stampatello maiuscolo. Fiabe in stampatello. Ediz. a colori
Le fiabe dei più grandi autori perfette per imparare a leggere! Il testo in stampatello maiuscolo, infatti, affiancato dalle bellissime illustrazioni d'autore, aiuta il bambino nell'apprendimento della lettura. Età di lettura: da 4 anni. -
Raperonzolo. Le fiabe di Grimm in stampatello maiuscolo. Fiabe in stampatello. Ediz. a colori
Le fiabe dei più grandi autori perfette per imparare a leggere! Il testo in stampatello maiuscolo, infatti, affiancato dalle bellissime illustrazioni d'autore, aiuta il bambino nell'apprendimento della lettura. Età di lettura: da 4 anni. -
Il grande libro delle storie di Natale. Ediz. a colori
Questa collana di libri rilegati sarà la gioia dei più piccoli, che potranno apprezzare le più belle fiabe di Natale. Illustrazioni coloratissime e testi semplici avvicinano i bambini all'amore per la lettura. Il primo Natale, Schiaccianoci e il re dei topi, La regina delle nevi e I dodici giorni di Natale. Età di lettura: da 4 anni. -
Il mio primo libro della casa. Primissimi. Ediz. a colori
I più piccoli rimarranno affascinati dalle brillanti illustrazioni di questi grandi, primi libri con tante cose da imparare. Il nuovo titolo è dedicato all'esplorazione degli ambienti domestici, agli oggetti che li arredano e ai primi apprendimenti su numeri e parole. Età di lettura: da 4 anni. -
Il mio primo libro dello sport. Ediz. a colori
Gli sport più amati spiegati ai lettori più piccoli, dal calcio al karate fino all'atletica con tante informazioni, le regole principali, divertenti curiosità e i record dei campioni. Età di lettura: da 6 anni. -
Il mio primo libro dei dinosauri. Primissimi. Ediz. a colori. Con Poster
I più piccoli rimarranno affascinati dalle illustrazioni e dalle tante cose da imparare. Il nuovo titolo è dedicato ai fantastici giganti. Età di lettura: da 4 anni. -
Il mio primo libro degli animali. Primissimi. Ediz. a colori. Con Poster
I più piccoli rimarranno affascinati dalle brillanti illustrazioni di questi grandi, primi libri con tante cose da imparare. Il nuovo titolo è dedicato agli animali. Età di lettura: da 4 anni. -
Gli animali più forti, più veloci, più pericolosi. Animal world. Ediz. a colori
Quali sono gli animali più veloci e più lenti? Quali i più grandi e i più piccoli, i più forti, i più pericolosi, i più belli e... i più brutti? Alcuni animali corrono veloci come auto sportive, e ci sono piccoli insetti molto più forti dei pesisti olimpionici! Tanti record in un libro con mille informazioni sorprendenti e affascinanti sulle creature più incredibili del nostro pianeta! Età di lettura: da 5 anni. -
Come lucciole nel grano d'estate. Diario di un partigiano
Fin da giovanissimo antifascista, all'età di sedici anni si iscrive al PCI partecipando ai movimenti antifascisti del '43 in provincia di Siena. Entra poi a far parte della Brigata d'assalto Garibaldi ""Spartaco Lavagnini"""". Marino Pedani nel suo diario ripercorre le sue gesta, dall'infanzia alla lotta di Liberazione dal nazifascismo."" -
Campo Tizzoro e la società metallurgica italiana. L'utopia di un paese fabbrica (1910-1946)
«La forza di questa fabbrica è nella qualità dell'operaio Smi», dirà Salvatore Orlando il giorno dell'apertura del Museo ricordando il suo avo. La Fabbrica di munizioni della famiglia di industriali Orlando si impianta nella Montagna pistoiese a inizio Novecento, sconvolgendo equilibri presenti da secoli e legati ad attività e ritmi lavorativi tradizionali, ma nell'arco di qualche generazione si fa spazio nell'identità culturale della popolazione fino a diventarne parte integrante. Principale fonte di lavoro per la popolazione della zona e una delle maggiori industrie del pistoiese, i lavoratori si identificano con essa e con i suoi successi, indipendentemente dalla loro opinione riguardo le cause della fine di questa utopia: per loro resta l'orgoglio di averne fatto parte, di esserne stati studenti e operai. L'autrice ripercorre parallelamente la storia di questa fabbrica di munizioni e della Montagna pistoiese, degli Orlando e di Campo Tizzoro, dell'utopia che ne ha tenuto uniti i destini per quasi un secolo, tra guerre mondiali, lotte e Resistenza, toccando i vari temi che via via essa interseca. Il villaggio operaio di Campo Tizzoro è emblema di tutto ciò. -
Fare storia a Pistoia capitale della cultura: esperienze e progetti. Atti della Seconda Conferenza Italiana di Public History (Pisa, 14 giugno 2018)
Lungi dall'essere stata un mero riconoscimento al patrimonio culturale e artistico cittadino, la nomina a Capitale italiana della cultura ha costituito, grazie alle risorse economiche e umane mobilitate, un volano per esperienze museologiche di public history di pregio. Queste attività hanno dimostrato la vitalità di un modo di ""fare storia"""" capace di interagire con la cittadinanza e si sono inserite in un insieme espositivo di lungo periodo, tanto da poter iniziare a parlare della nascita di una """"scena"""" storiografica pistoiese. Le diverse istituzioni culturali che operano in città, insieme ad altre esterne, hanno collaborato in maniera sempre più stretta, superando le rispettive identità, alla costruzione e all'organizzazione di esposizioni tese a mostrare la connessione tra storia locale, vicende dei propri genitori e antenati, storia nazionale e internazionale. La conclusione dell'esperienza pistoiese di Capitale italiana della cultura nel 2017 ci ha portato a riflettere sul fatto che organizzare un'attività espositiva è un momento per stimolare la ricerca e per intervenire sulla memoria pubblica sia dal punto di vista della costruzione/decostruzione sia come confronto e consapevolezza di sé di una comunità, unendo studi e indagini, divulgazione, formazione e raccolta delle memorie. Il volume raccoglie queste riflessioni, dando la parola ad alcuni dei curatori e delle curatrici degli eventi del 2017."" -
Le cicatrici della vittoria. Frammenti di storia del primo dopoguerra italiano
La realizzazione del presente volume, frutto della collaborazione tra l'associazione ""Storia e Città"""" e l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Pistoia, si inserisce all'interno di un percorso di ricerca e approfondimento avviato in corrispondenza del Centenario della Grande guerra. I saggi di questa pubblicazione hanno l'obbiettivo di proporre dei frammenti di storia del complesso mosaico del primo dopoguerra italiano, seguendo e illuminando dei casi traccianti che alternano la ricerca tra la dimensione della microstoria locale e quella della macrostoria nazionale e sovranazionale. I contributi sono stati offerti da studiosi di generazioni differenti, provenienti da diversi contesti di studio e ricerca, elemento che ha consentito «l'approccio interdisciplinare e multidisciplinare che caratterizza l'opera, nella quale le più tradizionali tematiche politico-sociali si combinano con l'attenzione per gli aspetti antropologici e psicologici, che ebbero un peso centrale nelle vicende post-belliche. Assai opportuno appare poi l'utilizzo delle chiavi di lettura offerte dalla storia dell'arte, della letteratura e del cinema che disvelano scorci inediti e, come ormai insegna la nuova storia culturale della politica, si rivelano decisive per decrittare i complessi meccanismi attraverso i quali si formarono le memorie collettive, più o meno conflittuali, nel periodo fra le due guerre mondiali» (dalla presentazione di Fulvio Conti)."" -
Guerra totale in Valdinievole. Monsummano Terme tra occupazione nazista, Resistenza e Liberazione. 1943-1944
«C'era poco da festeggiare nella nostra famiglia»: con queste parole Angiolo Fidi, superstite dell'eccidio del Padule di Fucecchio, ricorda la liberazione dal nazifascismo dopo un anno denso di episodi, iniziato nel settembre 1943 quando le truppe motorizzate tedesche fecero la loro comparsa a Monsummano e conclusosi il 4 settembre 1944 con la conquista della città da parte delle formazioni partigiane. Il libro, oltre ad analizzare il periodo nella sua complessità, affronta l'impatto che la guerra totale ha generato sulla società locale sotto gli aspetti militari, politici, culturali ed economici, individuando i nodi salienti e intrecciandoli al contesto regionale e nazionale. Un caso di studio di un microcosmo con echi e riferimenti di ampia portata: le conseguenze dell'Armistizio; la nascita e il consolidamento delle amministrazioni locali della Repubblica Sociale Italiana; l'occupazione nazista; l'arresto e la deportazione degli ebrei; lo sviluppo della Resistenza e dell'attività partigiana; il ruolo degli helpers; le incursioni angloamericane; lo sfollamento; le violenze e le stragi di civili; la Liberazione. Due parti distinte (""Guerra Totale"""" e """"L'estate del '44 e la Liberazione"""") compongono la narrazione che si avvale di un ampio uso delle fonti, sia primarie che secondarie, principalmente archivistiche, orali e giornalistiche. Un ampio capitolo è dedicato all'eccidio del Padule di Fucecchio; completano il volume trentanove immagini e una vasta appendice."" -
L' influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale
«Si muore senza medici, senza preti, senza suono di campane, senza visita di parenti per paura di infettazione. Speriamo che cessi altrimenti quando vieni a casa non troverai più nessuno abitante», sono le parole utilizzate da un contadino molisano per descrivere l'infierire della ""spagnola"""". Sono scene drammatiche che si ripetono in altre parti d'Italia, d'Europa e del globo. «Mai dalla """"Morte nera"""" una tale piaga aveva invaso il mondo», scriverà il «New York Times». La pandemia del 1918-1919 ha effetti devastanti sulla popolazione mondiale, già provata dalla Grande Guerra. La quotidianità di donne e uomini viene sconvolta. I morti nel mondo sono 100.000.000, secondo alcune stime, in gran parte ventenni e trentenni. Eppure, l'influenza ha lasciato flebili tracce nella memoria pubblica. «Le cifre della """"spagnola"""" sono incomparabilmente superiori», ha scritto Bianchi nel saggio introduttivo, alle statistiche di altre tragedie novecentesche «mentre le pagine dedicate all'umanità colpita dalla pandemia di un secolo fa restano nettamente inferiori. La quantità è anche qualità. Quella lunga «fila di zeri» attende giustizia in sede storica. Il libro di Francesco Cutolo serve anche a questo». L'autore ricostruisce la storia della """"grande pandemia del Novecento"""" soffermandosi su aspetti sociali, culturali ed economici. Legando assieme più piani: la dimensione globale della malattia, le conseguenze dell'influenza a livello nazionale, l'impatto della """"spagnola"""" in un territorio locale come quello di Pistoia."" -
A cena col colonnello. Racconti di una guerra piccola piccola
A sette anni di distanza dalla prima edizione di A cena col colonnello. Racconti di una guerra piccola piccola, I.S.R.Pt Editore ne pubblica una seconda edizione riveduta e ampliata che raccoglie nove racconti tratti dall'esperienza di vita personale di Elettra Giaconi. Le memorie dell'autrice scorrono precise, eleganti e ben disegnate attraverso un linguaggio ricco di termini appartenuti a quel tempo e a quei luoghi. Le vicende illustrate iniziano dalla sua vita di bambina e dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, con i ricordi dei generi alimentari razionati e la tessera annonaria (""La mia gonna a mongolfiera""""), poi le estati in campagna da sfollati con i contadini (""""Pane e lardo""""), seguendo un filo temporale che giunge a narrare, dopo il bombardamento di Livorno del maggio 1943, gli eventi della SMI di Campo Tizzoro e del periodo successivo all'8 settembre '43 (""""La guerra tra castagne e necci"""", """"Fra tre fuochi""""). Il periodo di occupazione nazista sarà quello più difficile, con """"La scuola"""" a Campo Tizzoro e poi """"La grotta"""", con lo smarrimento dei tedeschi in ritirata e la spericolata """"Gita a Calci"""" per acquistare un po' d'olio. Infine, l'arrivo degli americani con il racconto che dà il titolo al volume, """"A Cena col colonnello"""": un colonnello angloamericano che scatena la grande delusione dei bambini perché non regala la cioccolata, come facevano gli altri soldati, ma solo un galante mazzo di fiori alla padrona di casa. L'ultimo racconto, """"I portici di Bologna"""", è ambientato nel 1946 e riporta il ritorno all'agognata normalità con il proseguimento degli studi scolastici."" -
Farestoria (2020). Vol. 1: storia nella scuola, la scuola nella storia, La.
Periodico dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea in provincia di Pistoia, nuova serie (gennaio-giugno 2020). Riscoprire le radici storiche e le poste in gioco della scuola risulta tanto più importante in un periodo come questo, in cui la questione scolastica è drammaticamente salita alla ribalta e i suoi problemi, volente e nolente, sono diventati argomento di riflessione e dibattito collettivo. Il fascicolo affronta, in un'ottica interdisciplinare, alcuni nodi fondanti della storia della scuola e della didattica della storia: l'annosa questione tra accentramento e decentramento, la disoccupazione intellettuale, la posizione degli insegnanti nei confronti dello stato, le riforme degli anni Settanta e le loro ricadute sulla scuola d'oggi. La sezione di didattica della storia tematizza contenuti, strumenti e modalità d'applicazione, evidenziando le potenzialità della disciplina per la crescita dell'individuo e della collettività. -
Farestoria (2020). Vol. 2: Spostarsi: migrazioni, lavoro, identità e conflitti.
A partire dagli anni Novanta del secolo scorso i fenomeni migratori sono divenuti sempre più frequentemente oggetto di studio da parte delle scienze umane e sociali. Nei paesi occidentali questa attenzione è stata il frutto dei diversi flussi migratori, soprattutto in entrata, che ne hanno interessato le società. È stata prodotta una mole enorme di ricerche sui vari aspetti delle migrazioni, sui loro motivi, il loro impatto, le loro dinamiche interne e transnazionali ecc. Le ricerche hanno investito prevalentemente le scienze che lavorano ""al presente"""", ma anche la storiografia progressivamente ha messo a fuoco la tematica, con un'ottica di lungo periodo, contribuendo alla produzione di studi che hanno aumentato la nostra conoscenza delle migrazioni nella storia delle società umane. In questo campo si sono cimentate la demografia storica, la storia del lavoro, la storia orale e la storia economica, con significativi apporti derivati dai postcolonial studies, dai subaltern studies e dall'antropologia culturale. Disponiamo oggi di studi storici che ricostruiscono le migrazioni in epoche storiche diverse, i loro legami con l'organizzazione economica, sociale e del lavoro delle geografie umane e di potere che le produssero, la loro interazione con le catastrofi, il carattere permanente, temporaneo o stagionale di quelli che sono stati individuati come circuiti migratori, i loro legami con le politiche imperialistiche, coloniali o persecutorie messe in atto dagli Stati. Questo numero di Farestoria dedicato alle migrazioni intende focalizzarsi su questi fenomeni per restituirne una lettura storica, tanto del passato più distante da noi che di quelli tutt'ora in corso e delle reazioni ad essi."" -
La grande casa
La vicenda si svolge durante la Seconda guerra mondiale, nelle campagne vicino a Pistoia; in parte è tratta dai racconti ascoltati in famiglia, in parte è frutto di fantasia. È la storia di una casa, un grande e antico casolare di campagna che in tempi remoti era stato un convento. Ma è anche la storia dei suoi abitanti, di gente abituata al lavoro, alla fatica, alle privazioni e che affronta con dignità il dolore e il lutto che irrompono nella loro esistenza, in quel particolare e difficile periodo storico. Arriva la guerra, con la perdita di braccia per il lavoro, la disperazione per chi è scomparso, disperso, ucciso e con tutto ciò che comporta la presenza di un esercito nemico nel territorio. Sono rimaste solo nonna Ebe e la nipote Gemma, i cui familiari sono partiti per la guerra. In seguito, si unisce a loro Oliviero, un parente che ha perso moglie e casa durante uno dei bombardamenti della città. Il ritorno dalla Russia del fratello Antonio è una gioia inattesa e uno sprazzo di luce; è stato provato da esperienze durissime, da inimmaginabili sofferenze vissute assieme ai suoi compagni. Antonio però non tollera a lungo questa situazione di comodo nascondimento, avvertendo impellente l'impulso di servire il suo Paese e per questo entra a far parte delle forze partigiane. Anche Gemma ed Ebe imparano a fidarsi, a credere nella necessità di aiutare chi ha bisogno, accogliendo così nella grande casa partigiani feriti da curare e nascondere. Poi il colpo di scena: la casa viene requisita dai tedeschi, deve essere abbandonata immediatamente. Gemma ed Ebe partono con le poche cose racimolate e con il cane Poldo in braccio ferito con noncuranza da un tedesco perché abbaiava. Vengono accolte dalla famiglia Talini, contadini che abitano nei paraggi. A Oliviero viene imposto di rimanere come factotum ma, in seguito, riesce a fuggire e a ritrovare dei familiari; più avanti ritrova anche Gemma insieme a Renzo, un partigiano che ella sposerà poco dopo. Con i tedeschi in ritirata arrivano ulteriori devastazioni, distruzioni, ripetute cannonate per fare ""terra bruciata"""" all'avanzare degli Alleati. La grande casa è ridotta ad un cumulo di macerie ma le persone sono vive e pronte a ricominciare. La nonna non ce la fa lasciando i nipoti nello sgomento. Ma la vita continua, perché dopo le tenebre torna la luce, nella terra incolta e inaridita può rinascere un seme. La speranza e la fiducia nel futuro ritornano."" -
Il De Martino (2021). Vol. 31
Una rivista che mette al centro della sua agenda la storia orale, le culture e le musiche popolari, il mondo del lavoro e le trasformazioni della società contemporanea. Infatti nel numero 31 troverete interventi sui navigator e sulla memoria del G8 di Genova, su oralità e scrittura in Italo Calvino, e poi un ricordo di Alberto Sobrero, un ampio saggio sulla storia di vita di un rifugiato somalo a Torino, un racconto inedito sugli interstizi urbani, un'ampia sezione di Note e recensioni e due dossier tematici fortemente intrecciati tra di loro su temi che agitano le nostre vite e complicano il nostro tempo: le ""Storie orali nel tempo del Covid-19"""" (con interventi da New York e dal Brasile) e lo """"smart working"""" analizzato a partire da una ricerca dell'IRES Toscana.""