Sfoglia il Catalogo ibs018
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 621-640 di 10000 Articoli:
-
Abbiamo conosciuto l'amore
La scelta tematica di questa settimana è stato l'amore, a partire dalla lettera enciclica di Papa Benedetto XVI, Deus Caritas est. Le diverse conferenze riportate nel testo si propongono di favorire la riflessione e l'approfondimento della dimensione umana e contemporaneamente teologale dell'amore, affinchè la testimonianza di ""conoscenza dell'amore"""" di ciascun credente diventi più lucida, autentica, generosa ed efficace."" -
Ciò che fa l'amore. Beata M. Giuseppina di Gesù Crocifisso
Il volume narra con precisione e discrezione la vita e gli incontri della nuova beata Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso. Il libro la cui autrice è una monaca che vive nello stesso monastero di Giuseppina dedica l'ultimo capitolo al processo di beatificazione ed è corredato da inserti fotografici a colori e in bianco e nero per entrare meglio nella vita di questa nuova Beata. -
Rosario con San Giovanni della Croce
Il Rosario ha come nucleo centrale il mistero della redenzione: incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, Figlio Dio e Figlio di Maria.Le Edizioni OCD, in occasione del mese mariano, presentano quattro piccoli volumi tascabili di preghiera del Rosario, insieme ai Santi del Carmelo. In queste pagine il lettore potrà trovare, oltre alla tradizionale preghiera mariana, meditazioni di santi carmelitani. La preghiera del Rosario diventa così ancora più ricca, in comunione non solo con Maria, ma anche con chi, prima di noi, ha saputo mettersi in ascolto del mistero della salvezza e in dialogo con la Madre del Signore. -
Il rosario con Edith Stein (santa Teresa Benedetta della Croce)
Il Rosario ha come nucleo centrale il mistero della redenzione: incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, Figlio Dio e Figlio di Maria. Le Edizioni OCD, in occasione del mese mariano, presentano quattro piccoli volumi tascabili di preghiera del Rosario, insieme ai Santi del Carmelo. In queste pagine il lettore potrà trovare, oltre alla tradizionale preghiera mariana, meditazioni di santi carmelitani. La preghiera del Rosario diventa così ancora più ricca, in comunione non solo con Maria, ma anche con chi, prima di noi, ha saputo mettersi in ascolto del mistero della salvezza e in dialogo con la Madre del Signore. -
Rivestitevi di luce. Conoscere e pregare i salmi
L'autore, contestualizzando i salmi e dedicando loro un'attenta lettura esegetico-spirituale, ne trasmette il valore e il significato sempre vivo e sempre valido per l'uomo di ogni tempo. Il lettore in queste pagine potrà addentrarsi, pertanto, nei salmi, preghiera antichissima, ma sempre attuale. -
Chiaroscuri della famiglia. Quale futuro?
Con l'alternarsi armonico di versi poetici, citazioni bibliche e quadri, ""Chiaroscuri della famiglia"""" evoca l'apertura del cuore nei confronti dell'Infinito, un'apertura che si incarna nella famiglia e nella casa intesa come luogo di grazia e d'incontro, ma anche zona d'ombra, di matrimoni finiti e di affetti spezzati. """"Ma quale futuro è riservato alla famiglia oggi?"""". Questa è la domanda che si pongono le due autrici. Questa precarietà che si alterna fra luci e ombre è interpretata dalle autrici come stimolo per aprirsi totalmente alla bellezza dell'amore; affinché il futuro riposi fra le braccia della tenerezza e dell'incanto della bellezza. Confidare nella tenerezza rende capaci di risvegliare in sé i germi del Bene; ma solo facendo esperienza dell'Assoluto e orientandosi verso l'Altro la famiglia ritorna a essere sinonimo di casa."" -
Senza vita di grazia non c'è Chiesa. Fenomenologia della persona e teologia della Chiesa nel pensiero di Edith Stein
Frutto di una ricerca condotta in anni di lavoro, il volume nasce con l'intento di rintracciare nel pensiero della Stein i nessi che intercorrono tra la fenomenologia della persona e la teologia della Chiesa. A tale scopo, vengono presentati i tratti costitutivi del suo percorso filosofico e spirituale: da un lato la Chiesa, evidenziata come Corpo di Cristo, luogo dove la comunione empatica ha la sua massima realizzazione, frutto della vita di grazia, porta d'accesso all'accoglimento della verità di fede; dall'altro l'essere della persona, che è capacità di donarsi, conformemente al darsi dell'amore agapico del Dio trinitario. La prospettiva di lettura scelta privilegia aspetti e motivi che conducono la Stein a una concezione della Chiesa profondamente in sintonia con le intuizioni che andavano maturando nella vita ecclesiale, e che avrebbero poi trovato compiuta espressione nella ecclesiologia del Concilio Vaticano II. Merito di questo studio è l'aver saputo mostrare quale ricchezza generi nella vicenda della Stein l'incontro tra filosofia e religione, un incontro che è sperimentato da lei in termini di vita vissuta, prima ancora di essere reso oggetto di formulazione teorica. -
Itinerario di comunione. Il «Castello interiore» di Teresa di Gesù
Giovanni Moioli coglie la profondità di Teresa di Gesù, innamorata di Dio, di Cristo, al quale parla con una grande effusione del cuore, raggiungendo con Lui l'intimità di una comunione, pienamente assunta in un'esperienza singolare. Esperienza non rinchiusa, non trattenuta per sé, ma proposta alle «monache carmelitane scalze, sue sorelle e figliole», come lei stessa scrive all'inizio del trattato, detto Castello interiore. L'autore indugia nell'accompagnare le parole di Teresa, nel suo proporre la dimora nel Castello, al cui centro sta il Re, che è il Signore. Nel ribadire «l'idea della presenza di Dio nell'anima per essenza e per potenza», come afferma la Santa, ne mette in luce la peculiarità di un vissuto non dissociato dalla riflessione teologica e biblica. Don Moioli, in queste pagine, ci prende per mano e ci fa penetrare nel «castello di cristallo delle sette dimore», per sottolineare che, proprio nel centro dell'anima, è possibile l'incontro con Colui che è ""il centro"""" assoluto, la cui iniziativa è di farci gravitare verso di sé, verso quell'unione che trasforma, cui ciascuno di noi deve tendere. Nel riproporre questa fondamentale acquisizione di Teresa, ne dimostra la pregnanza anche sul piano del cammino spirituale, che non può prescindere dal riferimento cristologico e trinitario. Qui si colloca il cammino dell'unione, i cui registri, presenti nel Castello, sono la """"sequela"""" e l'""""orazione"""": registri che si compongono, senza dialettica."" -
Via Crucis con il cantico dei cantici
Libro biblico insuperabile nella celebrazione dell'amore nuziale, il Cantico dei Cantici non è estraneo alla Passione del venerdì santo. Le meditazioni che derivano da questa Via Crucis non stemperano i toni del dramma, ma agiscono come balsamo su cadute e colpe umane. -
La donna. Questioni e riflessioni
La singolare e sfaccettata figura di Edith Stein è fra quelle che meglio incarnano, nel tessuto sociale tedesco fra Otto e Novecento, l'impegno per la rivendicazione della specificità dell'essere femminile e del suo valore peculiare. Convinta assertrice della necessità di ripensare il significato del femminile in relazione al maschile, e del fatto che nella struttura essenziale dell'essere umano è inscritta una ""vocazione"""" o """"chiamata"""", affida alla donna l'eccelso compito di portare a pieno sviluppo l'umanità autentica, in sé e negli altri. Madre, sposa, insegnante, educatrice, o qualunque sia la posizione che si trovi ad occupare, la donna è, nel pensiero steiniano, sempre e comunque amore pronto al servizio, nonché riflesso immediato della maternità soprannaturale della Chiesa, e pertanto sua principale collaboratrice nell'opera della Redenzione. È in questa cornice che si collocano gli scritti del volume: una raccolta di conferenze tenute da Edith Stein tra il 1928 e il 1932, tradotte fedelmente dal tedesco e ritenute tra le più rappresentative del cospicuo bagaglio culturale ed esistenziale dell'autrice."" -
Uomo dei dolori
Un'antologia di testi per meditare e contemplare il paradosso della croce e della sofferenza innocente. Uno sguardo sul volto del Servo sofferente che illumina e dà senso al dolore di ogni uomo. -
Nel cielo della nostra anima. «Ultimo ritiro» con Elisabetta della Trinità
Il presente volume si concentra sull'""ultimo ritiro"""" della beata Elisabetta, scritto in prossimità della morte e considerato fin da subito un piccolo capolavoro della letteratura mistica. Celebrazione, nella dura realtà della sofferenza, di Colui che abita """"il cielo della nostra anima"""", il testo è una lunga riflessione su un unico tema centrale: come vivere fin d'ora """"nel cielo della nostra anima"""" dove la Trinità risiede ed è preludio di ciò che costituirà un giorno la gioia profonda nel """"cielo della gloria"""". Conquistata dal pensiero del Dio Trinità presente in ogni cosa e sensibile all'amicizia umana, la beata Elisabetta in questa sua ultima fatica esorta credenti e laici a trovare un tempo di """"ritiro"""" personale per avere esperienza viva di Dio. L'ideale contemplativo che vive in lei, dunque, non le impedisce di essere attenta ai bisogni degli altri. In questa prospettiva si inserisce il volume di padre Conrad che, facendo propria la volontà della beata di estendere le sue riflessioni al più vasto pubblico, ha introdotto un commento esplicativo a ognuno dei sedici """"giorni"""" e appositi suggerimenti per la preghiera, così da rendere le pagine dell'""""ultimo ritiro"""" dense di spiritualità e consigli pratici, più facilmente accessibili."" -
Vivere la povertà nella comunità interculturale
Non c'è cristiano al mondo che non consideri la povertà nei suoi risvolti umani positivi: essa libera la persona dalla smania del possesso, la aiuta a saper prescindere dalle cose futili e a capire che nella vita è molto più importante l'essere che l'avere. Spesso, però, soprattutto per coloro che inseguono le logiche di un consumismo sfrenato e compulsivo, si tratta di una condizione di carenza e privazione, di beni materiali, persone o interazioni sociali. La povertà vera è un'altra cosa: è un atteggiamento interiore che nasce e si sviluppa da un sentimento in ascolto della Parola e è, dunque, kenosi che si espande nell'offerta di sé per il bene del mondo. È questo l'oggetto del libro: non uno tra i tanti sulla povertà nell'epoca odierna del cosiddetto materialismo, ma un testo sulla povertà evangelica, in tutta la sua ricchezza di espressioni e valenze. E poiché i consacrati sono tra i più sensibili interpreti dei valori evangelici, il tema è stato affrontato attraverso il racconto dei loro vissuti, valorizzando anche la gioia scaturita da certi distacchi. Un libro che è un invito di apertura alla ricchezza divina in un cammino verso la totale rinuncia di tutto e, insieme, una raccolta di testimonianze capaci di favorire o rafforzare lo spirito di carità nell'obbedienza della povertà. -
Costruire l'obbedienza. Cammino di crescita e libertà
Dopo aver affrontato il tema della castità nel precedente numero, la collana ""Quaderni dell'Edi.S.I."""" propone un nuovo momento di formazione, questa volta incentrato sul voto dell'obbedienza. Dono gratuito del proprio amore a un altro, e all'Altro nel caso specifico della vita consacrata, l'obbedienza permette di cogliere come la volontà del Creatore operi mediante un'autorità legittima. Autori vari, provenienti da settori differenti, hanno voluto testimoniare la certezza che solo percorrendo un sano cammino di crescita spirituale la persona può raggiungere la piena maturità, e la comunità diventare luogo dell'inveramento dell'obbedienza a Dio e dell'autorità che serve per amore. Ascolto, osservazione, condivisione, ricerca di una via percorribile, sono le qualità richieste al formatore, necessarie a sostenere obbedienze possibili e ad appianare il terreno a altre difficili; altresì importanti, in un rapporto che si fonda sulla volontà delle parti, sono l'accoglienza e il consenso alla chiamata, relative al formando e imprescindibili per un'educazione ben riuscita. Le possibili difficoltà che si è cercato di delineare nel volume sono pertanto da considerare non come degli impedimenti, bensì come dei passaggi comuni nella vita di una comunità e nella crescita della persona."" -
Immagini del sentire. Atti e abiti, infatuazioni e incantamenti
In quali occasioni sperimentiamo in modo particolarmente incisivo la nostra umanità? Ci sono aspetti del vivere in corrispondenza dei quali la conoscenza di noi stessi e degli altri assume tratti di singolare pregnanza? Quale che sia la specifica risposta data alla domanda, la tesi dell'Autrice è radicale: ""occorre per prima cosa prendere in considerazione il sentire"""". Dedicata a questo aspetto originario della vita e al correlato mondo degli affetti, l'opera, insieme ai più celebri esponenti della ricerca fenomenologica del Novecento, riflette sui modi in cui un ordo amoris si costituisce e si manifesta, identificandone le diverse forme e i differenti ritmi. Dall'amore ricordano concordemente Hildebrand, Scheler e Stein - l'identità umana resta segnata in modo indelebile, mentre è chiamata alla fatica della coerenza e a riconoscere la propria e altrui singolarità, altrimenti inattingibile alla conoscenza. Letto come un ultimo risultato della sempre ricca e vitale scuola fenomenologica o interpretato come un esercizio personale, attento e profondo di ricerca del senso, """"Immagini del sentire"""" fa notare ciò che ogni persona non può ignorare: l'esigenza di apprendere la propria """"grammatica del sentire"""", l'insieme dei modi genericamente """"possibili"""" e quindi antropologicamente ammessi per strutturare, nella logica di ricettività e responsività, un'esistenza intera."" -
Cammino di perfezione
"Cammino"""" è un luogo comune della pedagogia spirituale, cristiana e non cristiana. L'itinerario, le tre vie, la salita del monte, sono motivi e simboli ricorrenti nella patristica e negli autori medioevali. Ma per santa Teresa, che percorse in prima persona quel cammino, è esperienza di vita, prima ancora di tradursi in materia letteraria.Nei suoi quarantadue capitoli, il Cammino di perfezione distilla tutta la sostanza dell'insegnamento teresiano - l'orazione, le virtù evangeliche, la Chiesa, Cristo - e vi innesta la spiritualità cristiana. Ne risulta una catechesi chiara, rivolta a gettare le fondamenta dell'edificio. Con un susseguirsi di confidenze e consigli personali, l'autrice guida nella strada che porta alla perfezione: a conclusione del Cammino, il lettore ha imparato come prega Teresa e si è fatto partecipe della sua esperienza di fede. Può sentirsi come un orante in comunione con una contemplativa immersa nell'esperienza di Dio." -
Fiamma d'amore viva
La ""Fiamma d'amor"""" viva è l'opera conclusiva di san Giovanni della Croce. Redatta infatti a due mesi dalla sua morte e legata necessariamente alla """"Notte oscura"""" e al """"Cantico spirituale"""", è però originale quanto a esperienza mistica, creazione letteraria e dottrina spirituale. Come nelle opere preesistenti, lo scopo principale è narrare la grandezza e l'onnipotenza di Dio fatte amore, ma qui mettendo al centro il suo essere trinitario, e dando particolare risalto agli effetti prodotti nell'anima. Dominato da una forte carica emotiva, il linguaggio simbolico documenta l'ormai raggiunta maturità mistico-letteraria del Santo. Il simbolo fiamma-fuoco è prolungamento della notte-oscurità. La poesia, intensa, semplice e di grande bellezza, è più compatta del """"Cantico"""", meno progressiva e drammatica della """"Notte""""."" -
«Lo sviluppo ha bisogno di cristiani». Riflessioni intorno all'enciclica Caritas in veritate
Il 29 giugno 2009, con l'enciclica Caritas in veritate, Papa Benedetto XVI elevava le nozioni di vita e dignità dell'uomo a fondamento della società e dell'economia dei popoli. Presentava cioè l'uomo come l'artefice e il destinatario dello sviluppo, personale e sociale, e indicava un orientamento per riconoscere e compiere l'umano. La 51ª Settimana di Spiritualità si è soffermata a riflettere sull'argomento, riconoscendogli importanza e attualità. Partendo da un excursus storico che introduce al discorso del Pontefice, i vari contributi si inoltrano nella rilettura dell'enciclica per esplorarne la ricchezza e mostrarne le implicazioni. Inscritto in una prospettiva antropologico-cristiana, all'uomo è richiesto di trascendere se stesso in tutti gli aspetti della sua esistenza e di operare, con la forza dell'Amore e un impegno di corresponsabilità, per il conseguimento del bene comune. Per questo, come afferma Papa Benedetto XVI, ""lo sviluppo ha bisogno di cristiani"""", perché il cristiano, che vive in pienezza la trascendenza e l'appartenenza al mondo, è a pieno titolo costruttore del vero umanesimo."" -
La colpa umana dinanzi al mistero della croce
Nel linguaggio corrente è invalsa l'abitudine di usare indifferentemente le parole colpa, senso di colpa, complesso di colpa e peccato senza supporre che possano avere provenienza e significato diversi. Precisandoli, la Cattedra Gloria Crucis si è soffermata in particolare sul tema del peccato,colpa umana originaria che apre inevitabilmente al rapporto con Dio, infrangendolo prima, ricomponendolo poi nel mistero della Croce. Nell'affrontare simultaneamente alcuni interrogativi ""Cos'è la colpa? Cos'è la salvezza? E l'amore?"""", i vari autori offrono un messaggio uniforme. La croce, paradossalmente luogo di morte e salvezza, di supremo perdono e amore, chiama ciascuno a prendere coscienza che il male è già vinto nel Signore e che è concretamente possibile maturare un itinerario di conversione, dunque relazioni che rendano più presente nella storia degli uomini, attraverso la storia personale, il bene, la verità, la comunione: il dono della salvezza operante."" -
Gustare la Parola. Introduzione alla Lectio divina
Contemplare è gustare la dolcezza della Parola, gioire della Parola. La lectio divina è il rinnovarsi della gioia per l'incontro con l'Amico, con lo Sposo. Non è una gioia superficiale, ma la possibilità di abbeverarsi alle sorgenti della Vita: è gustare una Bellezza che rigenera. Il frutto maturo della contemplazione è la trasformazione dell'orante nel tempio vivo che custodisce e comunica la Parola di vita: ""non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me"""" (Gal 2,20). La contemplazione, poi, coincide con l'evangelizzazione, perché il cammino fedele e costante della lectio divina ha reso l'orante trasparenza e icona del volto di Cristo Signore.""