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Fratello lupo
"Yaga, il vecchio sciamano, lo stregone guaritore, sapeva che spesso, più dei balsami, le parole calmano il dolore della testa e del cuore. 'Olof è del segno dei lupi. E in cielo la luna piena entra proprio nel segno dei lupi. Solo questo io, Yaga, vi posso dire'.""""rn Yok è un cucciolo di lupo, Olof di uomo. Eppure sono fratelli. Nella capanna lappone, i due giocano e crescono insieme, bevono il latte dalla stessa lupa. Yok corre su possenti zampe e cattura le prede con zanne aguzze, Olof scivola sui ghiacci con la slitta e spara con la carabina. Nonostante parlino la stessa lingua, sono cacciatori diversi e la loro natura impone che si separino. Ma non sarà per sempre. Età di lettura: da 9 anni." -
La porta. Ediz. a colori
In questo libro c'è una porta ben chiusa. E c'è una chiave per aprirla. Vuoi entrare con me? rn«Questa è la storia di un bambino che scopre e sperimenta realtà diverse. Oltre ogni soglia, incontra persone diverse, provenienti da mondi diversi.rnNonostante le differenze, vivono in armonia e vanno d’accordo. La porta chiusa del libro è il simbolo dei muri che ci separano dalle personerndi mondi diversi dal nostro. Ma quando apriamo quelle porte, ci capiamo e viviamo in armonia. Come per “La piscina”, anche questo libro non ha parole,rnper lasciare ai giovani lettori il compito di riempire il vuoto con la loro immaginazione.» - Ji Hyeon LeernUna porta. Grigia. Come le ragnatele che la ricoprono,rncome il catenaccio e il lucchetto che la serrano. Come il mondornche racchiude. Unica virgola colorata, un moscerino.rnÈ lui a indicare al bambino -grigio anche lui- la chiave per aprirernquella porta. Al di là c’è un mondo fantastico, pieno di colorirne di buffi abitanti, tutti diversi. Una bambina lo prende per mano,rnlo invita a un picnic sull’erba con la famiglia,rnpoi gli fa da guida in quel mondo incantato.rnTutto pieno di porte, porte dai millerncolori. Da ognuna entra un pezzo di vita, con le stagioni, quelle della natura e quelle degli umani.rnSarà stata l’aria oppure la bella atmosfera, sta di fatto che anchernil bambino piano piano ha preso colore ed è diventato parterndi quel mondo meraviglioso. E così quando si schiudono i battentirndelle ultime porte ed entrano in scena una coppia di sposi e la follarndegli invitati, tra i commensali del banchetto di nozze luirnè tra i protagonisti. Al termine della festa tutti devono tornare a casa,rne lui deve di nuovo varcare la soglia della porta grigia. Nessunarnesitazione, nessun timore. In mano, ben salda, tiene la chiavernche quella porta potrà aprire quando vorrà.rnrnrnEtà di lettura: da 4 anni. -
Tre in tutto
Vincitore Premio ORBIL 2019 sezione albi illustrati“Dove si mangia in due si mangia anche in tre”rnUna storia fantastica. Una storia vera. La storia di circa settantamila bambini del sud Italia che, finiti il fascismo e la guerra, salirono sui “treni della felicità” per raggiungere, al nord, famiglie di contadini, operai, impiegati che li salvarono da un destino di fame, povertà, malattia. È un bambino a raccontare: la guerra attraverso i boati delle bombe e il fischio delle sirene; la fame; il primo, lunghissimo, viaggio in treno; i canti partigiani e l’incanto del mare e della neve visti per la prima volta. La disperazione per la separazione dal fratello. “E poi, tante signore gentili”. Lo stupore per i due pasti al giorno, per i vestiti nuovi.rn Il calore di queste “altre mamme” e le lacrime per la separazione al ritorno a casa, al sud. La gratitudine e l’amore fino alla fine. Fino ad oggi. -
E poi. Ediz. a colori
Pagina dopo pagina, attraverso le sole immagini, ai colori caldi dell'autunno si sostituiscono quelli freddi dell'inverno. I mesi passano, e dopo pioggia e neve dovrebbe tornare il sole ma qualcosa è andato diversamente. In un paesaggio brulicante di piccoli personaggi, che entrano in scena con mille storie da seguire o da creare, arrivano gli uomini-martello, gli uomini-tenaglia, gli uomini-bullone: smontano colline, segano foreste, aprono montagne, spostano cespugli, arrotolano via le bellezze del mondo come fossero vecchi tappeti da buttare... E poi? Età di lettura: da 3 anni. -
La diga
Vincitore Premio Andersen 2019 - Categoria miglior albo illustrato È un'alba nebbiosa nel Northumberland. Padre e figlia, lei con il violino in spalla, attraversano grandi distese d'erba: solo fiori e animali sul loro percorso verso poche case abbandonate. Tra poco tutto questo sparirà, l'acqua sommergerà ogni cosa e i grandi prati verdi diventeranno lo scuro fondale di un lago. Padre e figlia suonano, cantano e ballano, riempiono di musica le case, per non dimenticare. Quando giungerà, il lago sarà meraviglioso e la sua acqua conserverà per sempre le loro note. Una storia vera, diventa canto d'amore per la propria terra, per le terre di tutti coloro che le abitano... Età di lettura: da 6 anni. -
Le avventure di Pinocchio
Originale creatore di mondi, sul suo Pinocchio Luca Caimmi scrive: “È un Pinocchio contemporaneo, immerso nella Natura, espressione della esuberanza vitale, in quanto pesce. Il fuoco, la notte, la vegetazione, gli scenari delle colline marchigiane, il mondo sommerso dato dai colori e dal segno ‘liquido’: tutto racconta una natura prepotente e rigogliosa.”Pinocchio nasce da un pezzo di legno e dal desiderio di Geppetto di avere un burattino per compagnia. La loro storia di monellerie, bugie, paure, imbrogli e fughe ma anche di generosità, affetto e coraggio si impreziosisce in questa meravigliosa e ricca edizione, grazie alle illustrazioni di Luca Caimmi. Metafora dell’infanzia, Caimmi inventa un Pinocchio acquatico e notturno dove tutti i personaggi umani sono creature marine. Il ‘maestro’ Faeti, con la consueta autorevolezza, fa luce sull’interpretazione di Caimmi di molti temi collodiani; così il suo Mangiafuoco, nonostante le pinne, continua a incarnare l’orrore del mondo dei grandi e la fata Turchina è qui una maga-sirena con la sfera di cristallo. Un libro magico che ci ricorda che tutte le storie nascono dal buio e che ogni infanzia è fatta di finzione visionaria. LIBRO CON COFANETTO. -
Il sentiero. Ediz. a colori
Finalista Premio ORBIL 2019 sezione albi illustratiIl mondo è magnifico da lassù! Ogni domenica la signora Tasso percorre il sentiero che conduce al Pan di zucchero. Ma oggi qualcuno la sta osservando... Età di lettura: da 5 anni. -
Oltre il giardino. Ediz. a colori
C'era un giardino. Un giardino talmente grande, un giardino senza fine. Un giardino selvaggio che un tempo era stato abitato da principi e principesse. Quelli veri, non quelli delle storie inventate. Prima del nostro arrivo, il giardino era stato abbandonato. I principi e le principesse erano stati cacciati, i grandi cancelli di ferro erano stati serrati. La città dove si trovava quel giardino segreto era sprofondata nella guerra, e più nessuno aveva sentito cantare gli uccelli né l'acqua delle fontane... Età di lettura: da 5 anni. -
C'era una volta un cacciatore. Ediz. a colori
Un cacciatore ferisce la sua preda e nel cercarla seguendone le tracce, si specchia nella stessa acqua nella quale la preda si è appena abbeverata. Da lì parte il grande gioco delle trasformazioni: chi è la preda e chi il cacciatore? Nella tradizione del mito greco di Atteone e di numerose fiabe di Oriente e Occidente, Fabian Negrin dà un'ulteriore giro di vite al tema dell'amore e a quello della metamorfosi. Niente è come si presenta agli occhi, tutto si trasforma, e solo il cuore ha le diottrie giuste. -
Il romanzo luminoso
Un uomo, in un appartamento di Montevideo, cerca di scrivere un romanzo. In una sorta di diario lungo un anno, l'autore parla di gialli che non riesce a smettere di leggere, degli amori passati e di quello per Chl, la donna amatissima, non più amante ma amica, sorella e custode, di passeggiate, giochi elettronici e pornografia, della paura di morire e del mal di schiena, delle sedute psicoanalitiche e di enigmistica. L'ossessione del Romanzo luminoso porta il suo autore fuoripista, suggerendogli divagazioni e mille storie diverse. Romanzo-mondo nella dismisura, nello splendore pacato del ritratto di un uomo alle prese con una sfida decisiva, nella ricchezza di una scrittura che insegue la verità profonda delle cose, sapendola diffusa, imprecisa, inesatta. ""Il romanzo luminoso"""" è, per diversioni e inciampi, una grande storia d'amore, il ritratto di una Montevideo dove le ramblas sono affollate di librerie, e soprattutto la cronaca di una vita normale che si mostra per quello che è: un'avventura, fascinosa e strana come il più aggrovigliato degli intrighi."" -
La signora melograno
L'infanzia nell'Iran prima della Rivoluzione, l'esilio a Parigi, i ritorni in una Tehran diversa ma ancora piena di incanti: la scrittura di Goli Taraghi si alimenta di ricordi, le sue storie nascono dall'avventura della lontananza. Donne, uomini, ragazzi, spesso spaesati ma non sconfitti, si addentrano in avventure mai banali, raccontate con una cifra inconfondibile, fatta di osservazione acuta, impazienza e tenerezza. A Tehran, a Parigi o negli aeroporti che conducono i personaggi da un esilio all'altro, piccole e grandi peripezie si inanellano secondo un ritmo che sottolinea, nell'infinità dei dettagli, quelli che condensano il mistero di vite intere. La salvezza sta nello sguardo, capace di disegnare quadri di volta in volta amari o autenticamente comici. ""La signora melograno"""" propone per la prima volta in italiano una scelta rappresentativa dell'intero percorso dell'autrice."" -
La cameriera era nuova
Asnières, alla periferia di Parigi. Pierre, cameriere di un bar accanto alla stazione, ama lo spettacolo della vita che si srotola davanti ai suoi occhi: i primi clienti arrivano la mattina presto, insonnoliti; una bella donna si ripara dalla pioggia sotto un ombrello rosso; uno studente legge ""Se questo è un uomo"""" di Primo Levi. La cameriera si ammala, e una cameriera nuova arriva a sostituirla, proprio quando il matrimonio dei titolari del bar sembra franare. Mentre i rapporti si scompigliano e si riannodano, scorrono le ore sotto il cielo di Parigi, grigio e terso. Pierre partecipa a distanza delle vite degli altri, riflette sulla propria, accoglie la malinconia luminosa dell'autunno, e la lenta dolcezza della fine che si avvicina."" -
Traslochi
Zie matte, un fratello arricchito e spendaccione, una fidanzata antipatica, una sorella impacciata e sognatrice: il trasloco di una famiglia nell'Argentina rurale mette in scena personaggi visitati da quieta bizzarria. Hebe Uhart, maestra dell'arte del racconto, afferra con uno sguardo tutto suo, partecipe e affilato, frammenti anche minimi della realtà e fa emergere, attraverso l'attenzione al dettaglio, la speciale densità di attimi carichi di significato. I suoi testi sono sempre brevi, la scrittrice misura le parole, si tiene all'essenziale. Armata di pause e silenzi, svela con esattezza cristallina il mistero delle vite dove apparentemente poco succede, e restituisce loro incanto e mistero. -
Il viaggio
Il viaggio del titolo è il lungo tragitto in nave, dall'Europa all'Australia, di Frank Delage, fabbricante di pianoforti. Tra cielo e mare, nel tempo lento della traversata, Delage ripercorre, in un libero flusso di pensieri, la sua visita a Vienna e i tentativi, falliti, di lanciare il nuovo pianoforte da lui inventato. La città, i suoi alteri e sofisticati abitanti, le due donne, diversamente inafferrabili, di cui il protagonista si innamora, disegnano un altrove ostile e incantatore, dove danzano giochi di seduzione e dissimmetrie del destino. -
Le stagioni di Zhat
Nell'appartamento piccolo-borghese di un condominio del Cairo, Zhat vive una vita affollata di eventi piccoli e grandi, popolata di amiche, vicini di casa, negozianti del quartiere, le cui esistenze si intrecciano con la sua. Sullo sfondo della Storia - che, senza che lei se ne renda conto, determina la sua vita - Zhat, immersa nella quotidianità, amante dei pettegolezzi, preoccupata della spesa, è un personaggio pieno di colore e di ironia. Ritratto di un'anti-eroina sempre baldanzosa e sempre sconfitta, e di un paese incalzato dal degrado, il romanzo si srotola in pagine dove la simpatia umana si mescola alla crudezza della satira. -
Il proiezionista
Onuma lavora come proiezionista in un piccolo cinematografo di Tokyo, quando un incidente imprevisto lo catapulta in una girandola di strane avventure, tra uomini della yakuza e ragazzine troppo adulte, falsi amici e studenti perversi. Muovendosi tra rimandi alla cultura pop e potenti scene di desolazione urbana, Abe Kazushige scolpisce la figura di un protagonista indecifrabile, attratto dalla violenza e ossessionato dalle canzoni di Julio Iglesias; esperto di lotta ma spesso impacciato nelle situazioni di pericolo. E ne esplora i sottili disagi in una storia dagli eccessi quasi onirici. -
Le figlie degli altri
Un professore di Harvard si innamora di una studentessa, e abbandona per lei la rassicurante monotonia di una vita già tracciata. Ma il mare aperto del nuovo amore lo porta a sperimentare, con l'ebbrezza della felicità, una inattesa nostalgia, un cocente senso di perdita. Ritratto appuntito di un uomo e del suo mondo (quello sofisticato, ironico, cerebrale degli intellettuali di Harvard), ""Le figlie degli altri"""" riporta in scena l'America ancora puritana degli anni '70. E ne disegna un ritratto che guadagnò a Stern l'ammirazione di Saul Bellow e di Philip Roth. Introduzione di Philip Roth."" -
L' odore umano
Un poeta e intellettuale ebreo racconta le vicende sue e di un gruppo di ebrei di Budapest nel 1944. Il momento storico è denso e tragico: dall'occupazione tedesca del paese, nel marzo 1944, attraverso i deboli tentativi del reggente Miklós Horthy di proteggere gli ebrei, fino all'avvento del governo filo-nazista di Ferenc Szàlasi. Testimone e vittima della follia antisemita, Ernó Szép, all'epoca sessantenne, osserva le sofferenze della sua gente, la crudeltà degli aguzzini, l'indifferenza di molti e la generosità di pochi eroici concittadini. E consegna una storia tragica che non rinuncia a cogliere, nell'abiezione, barlumi di pietà umana, di bellezza, persino di ironia. -
Turismo urbano
Don Arturo Fernandez Raymond, poeta squattrinato dal nobile sembiante cavallino; Eva, una donna nata nella capitale, che si trova a tenere una conferenza in provincia; un giovanotto che fa di mestiere l'organizzatore di eventi letterari. Hebe Uhart, maestra dell'arte del racconto, mette in scena artisti, professori, signore amanti della cultura, e le loro quiete bizzarrie. Otto racconti di densa brevità, che colgono con esattezza cristallina il mistero di accadimenti in apparenza marginali ma capaci, per forza di sguardo e di scrittura, di definire un'intera vita. -
A metà dell'orizzonte
"Il lettore sentirà quanto è forte la pioggia quando si vendica. Sentirà quanto è struggente raccontare storie, rimettere in moto il Tempo anche se solo per lo spazio di un romanzo. Scrivere Tuono e sentirsi già meglio, scrivere Lampo, Pioggia, Acqua, e abbeverarsi di parole, anche se non tolgono del tutto la sete. Essere bambino, chiamarsi Gus, entrare dentro una storia come questa e sapere che alla fine, nonostante tutto, il bambino sarà uomo."""" (dal testo di Andrea Bajani)"