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Sognando l'infinito. Come ho fatto il giro del mondo in bicicletta
"Sono un maratoneta della domenica, o forse ormai devo dire che lo sono stato. Man mano che diminuivo i km a piedi aumentavo quelli in bici, fino a scoprire un altro mondo fantastico. In entrambi i casi, chi ci guarda da fuori non può capire dove stia il piacere, posto che ci sia.Succede così che ti appassioni, ogni giorno di più.C'è un percorso comune a tutti noi che è fatto di corse sempre più lunghe, sempre più impegnative, sempre più ambiziose, che come tanti fiumi finiscono per sfociare nel mare dell'impresa della vita. Quella che pochi, pochissimi, per mille motivi riescono sul serio ad affrontare.È l'impresa di Paola, quella del grande viaggio in solitudine.Una ragazza e la sua bicicletta, a fare il giro del mondo, con la sola forza delle gambe e della testa. Che è dura, a giudicare dai quasi 30.000 km percorsi e soprattutto dai 2 caschi rotti.Paola pedala bene e scrive ancora meglio, il resto lo mette la strada.Non so se esiste una forma di invidia positiva, se c'è è quella che provo per lei."""" (Dalla prefazione di Linus)" -
Angelo Cereser. Una vita in «Trincea»
Un uomo, una maglia (granata) e una città. Un legame fortissimo, indissolubile. La storia sportiva di Angelo ""Trincea"""" Cereser si incrocia con quella di un calcio che non esiste più: quello delle radioline a transistor che trasmettevano """"Tutto il calcio minuto per minuto"""" e quello della sintesi televisiva di un tempo di una partita di serie A mandata in onda nel tardo pomeriggio della domenica. Anche il ruolo che Cereser ricopriva sul campo, quello del libero, non esiste più. Scrivere di Cereser vuol dire raccontare la storia di quel Toro tremendista degli anni Sessanta e Settanta, tutto cuore e coraggio, nel quale lui seppe integrarsi alla perfezione, incontrando indimenticabili personaggi: amici e """"simpatici"""" nemici, che tanto bene fecero a questo sport. Una vita in """"Trincea"""", quella del nostro Angelo, trascorsa attraverso mille traversie e affrontata con la medesima grinta di quando giocava in marcatura contro i più forti attaccanti dell'epoca, con la consapevolezza che alla fine il successo sarebbe arrivato."" -
Il pallone al fronte. Gli anni di guerra in Sicilia raccontati attraverso lo sport
Nel novembre del 1918, poco più di cento anni fa, si concludeva l'immane tragedia che i libri ricordano come ""Prima Guerra Mondiale"""" o """"Grande Guerra"""". E l'eco e il dolore non si erano ancora affievoliti quando, nel 1939, i principali stati mondiali ripiombarono nuovamente nella spirale di sangue e orrore generata da un nuovo conflitto mondiale. Anche il pallone andò al fronte e le sue vicende e aneddoti si intrecciarono con quelle dei campi di battaglia. Il gioco del calcio rappresentò una fuga dalle atrocità, uno spiraglio di normalità e di svago per poter superare stenti e avversità in momenti tanto difficili. In quei tempi bui il rapporto tra guerra e sport fu ancor più peculiare in Sicilia, in quanto venne fortemente caratterizzato e influenzato dalla sua insularità."" -
Cinema e sport. Mondi vicini
"Cinema e sport"""" è un viaggio nel grande mare della cinematografia sportiva, un viaggio emozionante ma complesso per via della maestosità del tema. Il libro individua i momenti e gli elementi che costituiscono un evento sportivo e li identifica con le pellicole più significative del panorama filmico di genere. Sono state analizzate le scelte registiche, le tecniche di montaggio, la scrittura filmica e attraverso alcune scene peculiari dei film selezionati consegnato al lettore un piccolo compendio dell'universo sportivo raccontato da cineasti, sceneggiatori e attori che hanno saputo portare sul grande schermo eventi ed emozioni. In """"Cinema e sport"""" troverete Pelé, Lauda, Chris Evert, le tensioni dei pugili, Fantozzi e molti altri... E saranno incontri piacevoli." -
In fuga controvento. Pedalando sulle strade del mondo alla scoperta di se stessi
Realizzare i propri sogni, per quanto grandi, è possibile. Bisogna solo crederci ed essere pronti a lottare. Dopo aver capito di stare percorrendo una strada che non era la sua, Paola ha detto basta e con passione, sacrificio e determinazione è riuscita a cambiare vita. Si è messa sfidare il mondo in bicicletta, per portare avanti i suoi valori e il suo credo, finalmente protagonista della sua storia. 120.000 km percorsi lungo le strade del mondo, 3 Guinness World Record battuti, 2 Giri d'Italia, 10.000 firme portate da Milano a Oslo per candidare la bicicletta al Premio Nobel per la Pace, 100 biciclette regalate a donne ugandesi, una proposta di legge per la sicurezza del ciclista fatta inserire nel codice stradale. Questi sono solo alcuni dei numeri che l'autrice racconta nel suo secondo libro, utilizzando le proprie imprese sportive per far riflettere i lettori su tematiche quali la motivazione, la resilienza, le convinzioni e il coraggio del cambiamento. Paola si mette a nudo, raccontando la sua trasformazione da ragazza influenzabile e poco decisa ad atleta e donna matura, consapevole delle proprie scelte ma soprattutto felice. -
Il Toro del Paron. Alla corte di Nereo Rocco
Campionato di calcio 1964-65. Il Toro è allenato da Nereo Rocco, per tutti ""El Paron"""", ed è una squadra che gioca un calcio razionale e moderno. Rocco, grande conoscitore di uomini e palloni, è arrivato a Torino da un anno, dopo aver vinto molto con il Milan e ha plasmato la squadra secondo i classici dettami del calcio di quell'epoca: difesa forte, rigorosamente a uomo e con battitore libero, agile sulle fasce e potente in attacco. È stato bravo e fortunato avendo trovato un gruppo di ragazzi stupendi, magnifici atleti dotati di grinta e, soprattutto, umanità. Quel Toro, così organizzato, seppe tenere testa alle due squadre milanesi, imperanti a quei tempi e ben figurò anche in campo internazionale sfiorando la finale di Coppa delle Coppe. La cronaca di una magnifica stagione che ebbe come protagonisti Nereo Rocco e tanti indimenticabili Cuori granata: da Lido Vieri, il portiere spericolato e rubacuori, al magnifico capitano Giorgio Ferrini, dalla giovane promessa Roberto Rosato al guerriero inglese """"Gerry"""" Hitchens. E poi il talento indiscusso della formazione, Gigi Meroni, l'indimenticabile Farfalla granata."" -
Con il Pirata e altri eroi. Da Marco Pantani a Muhammad Ali, un cronista tra i campioni
Ottanta storie a colori di fuoriclasse dello sport, ottanta testimonianze dirette. Questi affreschi di storia sportiva sono stati composti, uno al giorno, durante la pandemia Covid- 19, quando il mondo si è visto costretto a fermarsi. Di questo stop Paolo Viberti approfitta per riaprire il proprio album dei ricordi e raccontare l'amicizia con Marco Pantani e altri eroi del pedale, l'emozione nel vedere il pugile Muhammad Ali tremante ma indomito ad Atlanta, il purosangue Nearco che fu tradito ma mai ripagò l'uomo con identica moneta, gli eroi immortali delle Olimpiadi, i tanti fuoriclasse dei canestri, due maestri di giornalismo come Mario Fossati e Aldo Giordani, gli uomini-jet dello sci alpino, i filosofi solitari dello sci di fondo, gli straordinari funamboli dei velodromi, il marciatore Maurizio Damilano, l'incontro con Vittorio Gassman, persino due storie d'amore con le miss del Giro d'Italia e della Vuelta di Spagna. Lo fa restando spesso dietro le quinte e lasciando che il lettore si faccia trasportare in un mondo magico, popolato da uomini veri che talvolta sono diventati campioni. Nato in un momento difficile, questo libro è un inno alla ripartenza. -
United vs Wednesday. Il derby duro come l'acciaio di Sheffield
Una cosa è certa: United -Wednesday è la stracittadina più local del mondo global. Scarso l'interesse dei media internazionali (a volte anche di quelli nazionali) per una partita che da troppo tempo manca in Premier League. Al di qua del Canale della Manica in pochi sanno di che cosa si tratti. Invece a Sheffield lo Steel City Derby e lo Steel City Divide (la divisione della città tra opposte tifoserie) sono parte integrante del comune sentire dal 1890, quando le due squadre, in un freddo giorno di dicembre, si sono incontrate per la prima volta su un campo di calcio. La divisione delle tifoserie è oggi tutt'altro che ""classista"""", non c'è politica o religione che tenga. Il derby è vita quotidiana. Ci sono tifosi del Wednesday che non mangiano lo streaky bacon, quello a strisce, perché gli ricorda la maglia dello United. Ci sono quelli che non menzionano né fanno riferimento ai loro rivali per nome, ma sempre e solo come """"loro"""". Wednesday (Owls, i gufi biancoblu) contro United (Blades, le lame biancorosse). È raro che a Sheffield un bambino appassionato di football tifi per Manchester United, Liverpool o Arsenal. Si nasce e si cresce """"red or blue"""", Wednesday o United."" -
Tutta colpa del Mundialito. Silvio Berlusconi, la tv, il calcio, la politica e l'ombra della P2 (1980-81)
La Copa de Oro, o ""Mundialito"""" come è passato alla storia, è un torneo calcistico inventato in Uruguay per celebrare il cinquantesimo anniversario del primo mondiale di calcio. L'idea era di far partecipare in un mini campionato tra dicembre 1980 e i primi giorni del 1981 le sei nazioni che fino a quel momento di erano aggiudicate almeno un'edizione della Coppa del Mondo, con l'Olanda, finalista delle ultime due manifestazioni, a sostituire l'Inghilterra rinunciataria. Ma alle spalle del Mundialito apparvero interessi forti, i diritti televisivi e quelli di immagine che, almeno in Italia, provocarono addirittura una guerra tra la Rai e la neonata emittente privata Canale 5, di proprietà di un giovane e rampante imprenditore, Silvio Berlusconi. Il libro è la storia di quel torneo, dei suoi protagonisti calcistici e non e di un'ombra oscura - la loggia massonica P2 - che agiva indisturbata tra poteri forti e mezzi d'informazione. Dopo il Mundialito nulla è stato più come prima."" -
Io Craig Hodges. Attivista nero e campione NBA
Craig Hodges, classe 1960, ha giocato nell'NBA per dieci stagioni, vincendo nel 1991 e nel 1992 due campionati con i Chicago Bulls, allora dominati dal leggendario Michael Jordan e dall'astro nascente Scottie Pippen. Ma nella vita di Hodges non c'è stato solo il basket. A raccontarlo oggi è lo stesso ""numero 14"""" che in questa autobiografia, realizzata in collaborazione con lo scrittore e attivista statunitense Rory Fanning, riunisce i due campi in cui il suo spirito, battagliero fin da bambino, è stato impegnato: il parquet dell'NBA e i diritti civili dei neri. Due anime, quella del giocatore e quella dell'attivista, che Craig Hodges ha tentato invano di conciliare, in un mondo regolato più dagli interessi economici che dai valori morali. Eppure, lui in nome di quei valori ha avuto il coraggio di combattere da solo, contro tutto e tutti. Pronto anche a mettere a rischio una carriera per cui tanti altri venderebbero l'anima al diavolo."" -
Citius, altius, fortius. Religione e sport, un legame antico e profondo
Il legame fra il mondo sportivo e quello religioso è profondo e anche molto antico. Vi sono tante similitudini tra le due realtà. Sicuramente la metafora che la vita sia una battaglia e la continua ricerca della fede possa rappresentare una gara per raggiungere il traguardo sperato, ha sicuramente un fondamento di verità. Nei testi di San Paolo sono numerose le citazioni che si rifanno alle pratiche olimpiche, il credente è come l'atleta: ricerca la perfezione attraverso la dedizione, la perseveranza, il coraggio e cerca attraverso lo ""spirito di squadra"""", il confronto e la forza con i compagni per superare le avversità e correggere gli errori. Un altro aspetto fondamentale che crea un legame indissolubile fra religione e sport è il rispetto del corpo. È un concetto fondamentale: il corpo umano è il capolavoro della creazione di Dio e, attraverso lo sport, l'anima e il corpo diventano un elemento unico. Ciò richiede disciplina e abnegazione, così come nella vita quotidiana e di fede. Per questo, doping, corruzione e tutto ciò che può comportare l'alterazione del risultato sportivo non sono ammessi nè tollerati."" -
Da grande volevo fare il medico. Miti e leggende di un giornalista sportivo
In questo tempo stracolmo di personaggi ed eroi dello sport c'è ancora spazio per chi non è salito su un podio olimpico o ha fatto incetta di medaglie. Tra campioni veri e gente in carne e ossa incontrata per strada, Maurizio Ruggeri cerca di alleggerire un po' le imprese omeriche dei protagonisti in maglietta e calzoncini, rivelandone più volentieri le gesta fuori dai riflettori. -
Londra. La casa del football. Squadre, personaggi, stadi, pub e curiosità
Questa guida nasce per accompagnare il turista da stadio nell'esplorazione non solo degli impianti, fornendo indicazioni utili per poter apprezzare e organizzare al meglio la visita, ma anche sui quartieri e sul contesto in cui sono collocati. Guida turistica sulla Londra calcistica con squadre, personaggi, stadi, pub e tantissime altre notizie che catapulteranno il lettore in quella che può benissimo essere definita ""La casa del Football"""". Le informazioni storiche sullo stadio e sul club servono per capire come lo stadio attuale si è trasformato nel corso dei decenni, come si è amalgamato al quartiere, alle esigenze sempre maggiori di competitività della società e dei tifosi. In queste pagine troverete spesso l'espressione """"support your local team"""", a indicare la simbiosi in cui club, stadio e quartiere spesso vivono la quotidianità, non solo durante la partita. Londra non è solo Arsenal, Chelsea e Tottenham, ma, soprattutto, club """"meno blasonati"""" che, però, riuniscono migliaia di tifosi che spesso abitano nelle vie limitrofe allo stadio, respirano calcio e tifo ogni giorno, andando al lavoro o bevendo una birra al pub di quartiere."" -
Il toro sono io. Vita e gol di Paolo Pulici
Paolo Pulici è il Toro. Lo dicono i numeri, che lo collocano al vertice della classifica dei bomber, con 172 gol segnati in granata e alle spalle del solo Ferrini per numero di presenze (437). Ma Paolo Pulici è il Toro soprattutto nell'immaginario dei tifosi. Perché Pupi ha travalicato periodi e generazioni, diventando l'eroe favoloso e fiabesco anche per chi ne ha solo sentito parlare, senza averlo mai avuto la fortuna di assistere alle sue scorribande sulle praterie di un campo da calcio. Un po' Tex Willer e un po' Don Chisciotte, a capo di una banda di eroi leggendari così bravi a mettersi in gioco pur di mandare gambe all'aria il potere precostituito. Ecco perché Paolo Pulici è il Toro. -
Dalla polvere alla gloria. Come Argentina e Brasile sono diventate le regine del calcio
Una rivalità storica, accesa, che va oltre il campo. Due nazioni diverse sotto tanti punti di vista, ma con un aspetto in comune: l'amore per il calcio e la convinzione di essere entrambe le somme depositarie del gioco. Argentina contro Brasile non è solo Maradona contro Pelé, Moreno contro Zizinho o Messi contro Neymar. È una rivalità infinita tra due mondi destinati perennemente a scontrarsi. Una rivalità che infiamma il calcio dalle origini e che continuerà ad alimentare la passione e il tifo nei decenni futuri. Perché il calcio sarà pure stato inventato dagli inglesi, ma sono stati brasiliani e argentini a elevarlo a massima forma d'arte. -
Il mondo di Piero. Parole, titoli e sfuriate di un grande giornalista: Piero Dardanello
Viaggio nel mondo di un giornalista che fece del marciapiede la sua Nasa e della notizia la sua Luna. A vent'anni dalla scomparsa, per perpetuarne la memoria e la lezione, attraverso le sue parole, i suoi titoli e le testimonianze di coloro che hanno lavorato con lui, per lui o «contro» di lui. Il lettore, per Piero, non era un cliente, era una conquista. Da inviato a direttore, il mestiere come divertimento. A patto che, in pagina, ci fosse «della polpa». Con «Il mondo di Piero» le ragazze e i ragazzi potranno finalmente toccarne con mano la tecnica, la personalità, quel modo di essere giornalista che vien dalla strada, come la donzelletta leopardiana che veniva dalla campagna, cacciatore di fatti, esploratore di talenti, né santo né benefattore, con il carattere aspro della sua terra, ma anche, e soprattutto, con i guizzi di serietà e semplicità che ne hanno indirizzato la missione. -
Scherma, duello e politica. In Italia dopo l'Unità
Al duello, nel corso della storia, sono stati attribuiti molteplici significati. È stato inteso come un rituale sacro o empio, un'istituzione giudiziaria, un criterio di differenziazione sociale dispensatore di rispetto e prestigio, una sorta di ""opera d'arte effimera"""" ma d'intenso valore estetico, una forma di esercizio fisico prodromico a quella scherma agonistica che tanti allori olimpici ha dato all'Italia. Con la Rivoluzione francese da pratica esclusivamente aristocratica e nobiliare si democratizza. Subisce un processo di """"imborghesimento"""" che, nel contempo, ne allarga gli orizzonti non solo sociali tendendo a una profonda politicizzazione. Così dai duelli oratori parlamentari si passa, non di rado, agli scontri all'arma bianca. Il volume segue questa traiettoria soffermandosi in particolare sull'evoluzione del duello politico dal Risorgimento all'Italia unita."" -
Musica e sport. Mondi vicini
Per molto tempo l'accostamento della musica all'attività sportiva ha rappresentato una sorta di tabù, un connubio che mal si concepiva e che sembrava non funzionare. Forse solo l'attività ginnica, il movimento dal ritmo costante, la ripetizione dei gesti nel tempo potevano offrire l'idea di un'armoniosità del corpo e del gesto stesso nel momento della loro esecuzione con un ritmo regolare. La musica unita al ritmo ha invitato alla danza e il ritmo è essenziale nello sport. In ogni competizione ci si riferisce al ritmo che fa parte del movimento negli stessi giochi di squadra e anche in una gara individuale. Naturalmente alla base di ogni singola disciplina prevale l'atto, il gesto istintivo e repentino svolto sull'istante che permette di sopraffare l'avversario e raggiungere la meta. Il colpo di reni, lo scatto bruciante, la giocata improvvisa si basano tutte sul tempo, sull'attimo che permette all'atleta di primeggiare individualmente o di far vincere la propria squadra. La musica vera e propria basata su melodia, ritmo e armonia diventa soprattutto un elemento che accompagna la maggior parte delle discipline sportive, più come contorno quasi naturale e di sostegno ai vari sport. -
Le favole di Ilaria
Età di lettura: da 6 anni. -
Batuffoli di sogni
Prefazione di Giuseppe Anania e postfazione di Maria Grazia Caragliano.