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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Un uomo perbene. Vita di Alberto Giacomelli, giudice ucciso dalla mafia
Nell'estate inquieta del 1988, la mattina del 14 settembre, viene ucciso a Trapani il giudice Alberto Giacomelli, che da più di un anno ha lasciato la toga per andare in pensione. È, a tutti gli effetti, un delitto «senza»: senza clamore, senza assassini (mai trovati), senza movente per lungo tempo, senza lapidi e celebrazioni. Un delitto senza memoria, inghiottito da depistaggi, omertà, ignoranza e, sullo sfondo, l'ombra cupa di Totò Riina. Giacomelli era presidente delle misure di prevenzione del Tribunale, un uomo defilato, silenzioso, sobrio. Uno che dietro il sipario decideva i destini economici di quei «galantuomini» e che aveva messo la firma su un patrimonio che, per volontà e in nome del popolo italiano, non doveva più appartenere alla mafia. Lontana dalle attenzioni dei cronisti e dalle luci degli studi televisivi, la storia di Giacomelli viene ora riconsegnata alla memoria grazie ai ricordi di chi lo ha conosciuto. Prefazione di Attilio Bolzoni. -
I cristiani e le scritture di Israele
Riflettere sulle Scritture ebraiche è importante, anche nella prospettiva del dialogo, per più di un motivo. La nascente comunità cristiana, sin dai suoi inizi, decise di farle proprie, adottando a criterio interpretativo fondamentale la messianicità di Gesù. Inoltre il Primo Testamento è per il cristiano una testimonianza del Dio che si rivela, esattamente come il Nuovo Testamento: per la sua fede, i due Testamenti costituiscono un'unità che si completa a vicenda. -
Una vita per gli altri. Biografia di padre Pino Pugllisi
Le sentenze parlano chiaro: un ambiente politico largamente inquinato, settori della società civile degradati, amministratori fortemente collusi, esercenti condizionati, una presenza accentuata di malavitosi. In questo contesto la parrocchia palermitana di Brancaccio era diventata una nicchia di legalità mal sopportata dalla mafia. In quel contesto padre Pino Puglisi si era trovato a vivere. Qui aveva portato la sua chiesa in prima linea nella promozione umana, ma il suo impegno ha sfidato la mafia, che non ha esitato a ucciderlo barbaramente. -
Falsi miti. Storie di migranti oltre i luoghi comuni e le fake news
Gli stereotipi pervadono ormai diffusamente il dibattito pubblico, in modo particolare quando l'attenzione ricade sui migranti o sull'immigrazione. Rispetto a questa categoria di persone e di situazioni si consolida la tendenza a costruire luoghi comuni legati più a percezioni soggettive e pregiudizi che a dati reali: affermazioni del tipo «gli immigrati sono troppi», «hanno tutti il telefonino» o «ci rubano il lavoro» sono sempre più ricorrenti e sempre meno in grado di comprendere la complessità di questo momento. Le storie illustrate in questo libro presentano un'altra realtà rispetto a quella che appartiene all'immaginario collettivo. Una realtà assolutamente predominante, ma che troppo spesso si rischia di ignorare. Introduzione di Francesco Soddu. Postfazione di Oliviero Forti. -
Orfani di un figlio
«Hai parlato con Giovanna?» «No. Non riesco più a guardarla in faccia da quel giorno». La morte è una lama a doppio taglio: recide la vita di chi ti è caro e spezza la voce di chi sopravvive. Muore, con chi muore, l'intera compagnia. «Vedrai Alfredo, passerà, prima o poi arriva la rassegnazione. Capisco che è dura, ma te ne devi fare una ragione. Hai un'altra figlia e devi pensare a lei». «Sì, lo so, ma tu non puoi capire. Perdere un figlio è contro natura. Tutto è diverso, niente sarà più come prima, a condizione che...». «A condizione...?». «Che lo ritrovi. Ora sto nel mezzo. Mi basta una parola, un segno, che ne so. Mi basta sapere che...». -
Peccati d'origine. Lettura biblica del rapporto tra uomo e donna
Una rilettura della protostoria biblica, narrata nei primi undici capitoli del libro della Genesi, offre una visione del «peccato d’origine» oltre la tradizionale riduzione dogmatica e catechistica del «peccato di Eva». Due peccati originari, dell’adam maschile e di quello femminile, segnano in realtà l’intero dramma della storia umana come mancata relazione dialogica, personale e paritaria del maschile e del femminile. L’opera del Creatore, che destina la coppia umana a impersonare il reciproco dono di amore, viene mal recepita e mortificata, segnalando «la necessità avvertita di una radicale redenzione finale della specie umana». La svolta radicale della pedagogia di Dio – che ricomincia con Abramo il suo dialogo personale, perenne e affettuoso con l’umanità – viene illustrata attraverso una riflessione sulla seconda delle Dieci parole quale promessa nuziale del Signore destinata a tutta l’umanità. -
Per piccina che tu sia. Quando la casa diventa un problema
In questi ultimi anni il difficile accesso alla casa e l'impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose hanno rappresentato uno dei problemi più gravi nello scenario dell'Italia durante la crisi economica. Essi hanno determinato fenomeni crescenti di marginalità ed esclusione sociale per molte persone e famiglie, italiane e straniere, e ciò è avvenuto anche a causa della scarsa efficacia dei provvedimenti legislativi che hanno affrontato in modo settoriale aspetti diversi del problema, senza giungere tuttavia a prefigurarne una soluzione efficace e definitiva. Le storie raccontate in questo volume illustrano il fenomeno da diverse prospettive, perché molto spesso il disagio abitativo si intreccia con altre situazioni di difficoltà. E mostrano come la «casa», oltre a essere un bisogno primario e un diritto fondamentale per ogni persona, costituisca il luogo delle relazioni umane vitali. -
L' oasi delle Rose. Il lebbrosario del Cairo
Il lebbrosario di Abu Zaabal, a una quarantina di chilometri a nord est del Cairo, è un microcosmo in cui convivono disperazione e gioia e in cui le suore missionarie comboniane ed elisabettine portano da decenni aiuto e conforto ai malati. Questo libro racconta le profonde emozioni suscitate dall'incontro con i lebbrosi. Piccoli episodi di quotidianità si intrecciano alle vicende personali dei malati che, inaspettatamente, raccontano volentieri le loro storie passate e la realtà che stanno vivendo. Il mondo di Abu Zaabal è doloroso e difficile, ma anche pieno di amore, di semplice progettualità, di gesti solidali. Le voci delle prime missionarie raccontano le difficoltà degli inizi e gli atti di generosità, che come un positivo contagio, hanno permesso la costruzione di alloggi accoglienti, sale operatorie, laboratori di protesi, attivando una solida rete di volontari disposti a donare il proprio tempo ai malati, da sempre ultimi tra gli ultimi. -
Testimoni e influencer. Chiesa e autorità al tempo dei social
La prima comunità cristiana riconobbe inizialmente alla forma sinodale degli anziani e successivamente all'apostolo Paolo un'autorevolezza che va configurandosi come autorità, nel senso di ""riferimento certo"""" per la custodia della comunione ecclesiale. Questa virtù viene in seguito attribuita a singoli personaggi, in genere fortemente carismatici, mentre il suo esercizio viene sempre più centralizzato e istituzionalizzato attraverso la stampa e la censura ecclesiastiche. Proprio la dimensione normativa e regolativa dell'autorità viene oggi messa in discussione dai social media, che per loro natura non sono gerarchici, ma aggregano e attivano appartenenze sui criteri dell'omologazione. Le community si organizzano sulla base di interessi e visioni comuni, espellono le dissonanze e seguono gli influencer, a cui conferiscono autorità in un determinato ambito e in un tempo circoscritto. In questo contesto, l'unica autorità che la Chiesa può legittimamente coltivare è quella della testimonianza di coloro che, in forza del battesimo, vivono manifestando il dono della vita di Dio in noi."" -
La pulce e l'elefante. Uomini e animali tra natura e relazione
Come è possibile racchiudere in un solo termine l'intera biodiversità e paragonare un elefante, una pulce, uno scimpanzé? Che cosa accomuna gli esseri viventi che chiamiamo animali, se non il fatto di non appartenere alla specie umana? Questo libro si propone di interrogare, nella storia del pensiero filosofico occidentale, alcuni autori che hanno riflettuto su questi temi, mettendo in luce come l'animale-umano utilizza l'animale-animale per costruire la propria soggettività, quasi per fondarla sulla differenza fra il primo - l'unico dei due che può dire «io sono» - e il secondo. Tutto ciò ha precise conseguenze anche nella nostra vita quotidiana. La vita che si attribuisce all'animale è una vita «degna di essere vissuta»? Se la risposta è affermativa, che cosa dire dell'allevamento intensivo degli animali come forma di sostentamento per l'uomo? In ciò che comunemente chiamiamo mondo animale si cela un'opportunità per il mondo umano: quella di riconoscersi abitanti dello stesso mondo, della stessa realtà. L'animale è qui e ci guarda dalla notte dei tempi, forse per ricordale all'animale umano che la Verità la si trova nella relazione. che la Verità è relazione. Ciò dovrebbe implicare un nuovo paradigma filosofico, che parta da ciò che all'animale indiscutibilmente ci accomuna: la nascita. -
L' esodo della parola. La Bibbia nella cultura dell'Occidente
Accostarsi alla Bibbia può rivelarsi una straordinaria avventura intellettuale, una fonte di emozioni, una ricerca di senso, un modo per porsi gli interrogativi più profondi legati all'esistenza. Per un occidentale, indipendentemente dal suo credo, non conoscere le Scritture significa rinunciare in partenza a comprendere appieno la civiltà in cui vive e molti valori e idee a cui si fa abitualmente riferimento. L'influsso della Bibbia sulle fedi, sui comportamenti, sulle mentalità e i costumi è di una vastità tale da rendere arduo tracciarne i confini. Di analoga entità è il peso delle tematiche in cui ci si imbatte scorrendo le sue pagine: creazione, peccato, pentimento, perdono, alleanza, liberazione, legge, grazia, amore, redenzione, speranza messianica, salvezza, giudizio, risurrezione dei morti. Lungo i secoli queste prospettive bibliche hanno alimentato la fede e plasmato le concezioni di moltitudini di persone e la loro incidenza è stata tale da estendersi anche al di là dei confini strettamente confessionali. Nel contempo, però, le Scritture restano testi largamente ignorati oppure proposti in modo fortemente semplificato per essere messi strumentalmente al servizio di visioni religiose o ideologiche. -
La morte dipinta. Arte e teologia delle cose ultime
L'immortalità dell'anima e la risurrezione dei corpi, il giudizio universale e quello individuale, l'inferno e il paradiso sono i temi ricorrenti nei saggi raccolti nel volume, dedicati alle tematiche escatologiche nell'iconografia medievale. Il principale argomento della trattazione è tuttavia la morte, considerata sia nella sua portata analogica - la riflessione cristiana ha conosciuto da sempre differenti accezioni e livelli - che in quella dialettica, che coglie della morte un volto positivo e uno negativo. Prefazione di Severino Dianich. Con un saggio in collaborazione con Agnese Maria Fortuna. -
La religione del popolo. Chiesa, teologia e liberazione in America Latina
I due contributi raccolti nel libro, pubblicati la prima volta in Italia dalle EDB nel 1978, consentono di avvicinare la riflessione teologica di Lucio Gera e di coglierne l'eredità nelle parole di Papa Francesco, che da arcivescovo di Buenos Aires decise di ospitare la tomba dell'amico e maestro nella cattedrale della capitale. Teologo della liberazione distante dagli orientamenti aperti all'analisi marxista della lotta di classe e da quelli disponibili alla lotta armata, Gera focalizza la sua attenzione sulla diffusione della fede tra gli uomini mediante la proclamazione del vangelo, ma anche nella promozione dell'uomo nell'ambito dei valori temporali. Una tale formulazione non deve far pensare a due compiti meramente giustapposti, bensì a due aspetti entrambi essenziali e reciprocamente interdipendenti di un'unica missione. ""Da padre della Chiesa latino-americana, tramite papa Francesco, Gera diventa anche un padre della Chiesa su scala universale. Chi (di Bergoglio) oggi voglia capire non solo le metafore - il pastore con il bonus odor gregis, il posizionarsi del vescovo davanti al popolo, ma anche in mezzo o dietro per seguirne il sensus fidei e non spegnere lo stoppino dello Spirito, l'appello alla pietà dell'anno santo e alla """"devozione"""" della misericordia - ma anche la sostanza spirituale che le anima, non può non iniziare a leggere Lucio Gera. Cosa che questo volume aiuta a fare"""". (dalla Prefazione di Alberto Melloni). Postfazione di Juan Carlos Scannone."" -
Mosè. Lezioni di deserto per partire e rinascere
In questo libro si parla di Mosè; ciò significa che si parla di ciascuno di noi. Chi vuole capire se stesso, chi vuole penetrare nel profondo del proprio animo, non può rimanere indifferente a Mosè, al suo desiderio, alla sua paura, al suo odio, al suo amore, a ciò che conosce di infinitamente bello, senza precedenti e misterioso. Mosè è la chiave più importante e antica per accedere al nostro animo, ma anche alla cultura, alla politica del nostro Occidente. E Mosè è anche la chiave per Dio, anche quando si rivolta contro di Lui. Infatti, come possiamo crescere nella vita – nel senso di diventare veramente liberi - se non possiamo misurarci con Dio? -
Il fondo delle parole. Poesia ed esperienza spirituale
La storia della spiritualità è costellata di episodi in cui la preghiera diventa poesia e dà accesso, anche quando rifiuta ogni coinvolgimento religioso, a una dimensione spirituale propria dell'uomo. Questo libro si propone di indagare il rapporto tra spiritualità e poesia, soprattutto contemporanea, accostando la fenomenologia della parola umana alla rivelazione cristiana del Dio-Logos e descrivendo la dinamica della scrittura e della lettura, che più volte affiora anche nella Bibbia, attraverso l'immagine ricorrente di un rotolo da dissigillare, da interpretare e persino da mangiare. Il volume si concentra infine sul tema dell'ispirazione, termine comune all'esperienza sia del poeta che del mistico. Un breve «laboratorio» è dedicato anche all'opera di Giorgio Caproni, in particolare alla raccolta ""Il Franco cacciatore"""", segnalando l'affiorare della questione di Dio dal cuore stesso dell'atto poetico. Prefazione di Giovanni Trabucco."" -
Teologia del cinema. Immagini rivelate, narrazioni incarnate, etica della visione
Che cosa c'entra Dio col cinema? Quale rivelazione viene offerta dallo sviluppo di un'arte che mette le immagini in movimento? Che rapporto esiste tra le categorie di patto narrativo e di alleanza biblica? Questo volume riprende il filone di ricerca costituito dai film studies e delinea le analogie tra le liturgie religiose e il rito laico dell'andare al cinema, desiderando di vedere «cose mai viste». L'autore suggerisce inoltre una prospettiva narrativa per l'etica teologica e verifica la pertinenza dei miti dell'origine - per come essi sono rappresentati nei film - rispetto all'enigmatica presenza del male nel mondo e alle diverse soluzioni offerte alla sua giustificazione. Si documenta altresì il contributo che la riabilitazione del sensibile e dell'immaginario hanno prodotto in riferimento all'elaborazione di una specifica teologia del cinema. -
Il vescovo di Roma. Gli esordi di papa Francesco
Francesco è un papa nuovo per numerosi aspetti: la provenienza, il nome che ha scelto, le vesti e l'alloggio, la sobrietà, il linguaggio, le libertà che rivendica e riconosce. Nuovo per la continua invenzione di gesti di vicinanza ai feriti della vita, l'audacia di parlare con l'intenzione di arrivare a tutti, la precedenza che attribuisce alla predicazione del vangelo rispetto a ogni altro impegno. Nessun papa in epoca contemporanea aveva posto tanti segni di novità in così poco tempo. Con intenzione ecumenica e collegiale, Francesco si presenta innanzitutto come vescovo di Roma. Egli chiede che la misericordia, rivolta sia alle anime che ai corpi, abbia il primo posto nella predicazione della Chiesa, colloca la missione e la povertà al centro della sua pedagogia ecclesiale, concepisce la comunità cristiana come un ""ospedale da campo"""", si rifiuta di ridurre la fede a ideologia e il kerigma a morale sessuale, lasciando presagire una stagione creativa nella bimillenaria storia della Chiesa cattolica. Che destino avrà quest'uomo che spinge gli abitatori dell'istituzione più carica di storia a pensare il nuovo e a osare l'inedito? Come affronterà le opposizioni di cui farà esperienza? Riuscirà nell'intento di rifare missionaria e povera la Chiesa di Roma, compresa la cittadella curiale? Sarà compreso il suo azzardo di una nuova lingua che spesso contrasta con quella della tradizione?"" -
Polvere. Cremazione e dispersione delle ceneri negli orientamenti della Chiesa cattolica
Pur risultando marginale rispetto ai grandi dibattiti del concilio Vaticano II, la revoca del divieto di sepoltura ecclesiastica a chi sceglie la cremazione, stabilita dal Sant'Uffizio nel 1963, assume un alto valore simbolico. La posizione della Chiesa cattolica passa, infatti, dalla netta condanna all'accettazione, purché la scelta non sia motivata da ragioni che contrastano con le verità della fede. L'opzione del cristianesimo antico per l'inumazione o la tumulazione e la reazione della Chiesa alla propaganda cremazionista, fortemente sostenuta dalla massoneria a partire dalla rivoluzione francese, non hanno impedito una riflessione che si è depositata, pur con tutti i distinguo, nel nuovo Rito delle esequie, nel Codice di diritto canonico, nel Catechismo e nei documenti ufficiali delle Conferenze episcopali di molti Paesi del mondo. Nell'ultimo mezzo secolo la riflessione si è dunque spostata sulla comprensione delle motivazioni religiose, estetiche, affettive o economiche della cremazione, ma anche sugli effetti personali e collettivi di prassi che prevedono la dispersione o la conservazione privata delle ceneri. Il desiderio di garantire il distacco o di assicurare il legame con i defunti rischia, infatti, di privatizzarne la memoria o, al contrario, di amplificarne il ricordo, rinunciando ad affrontare la morte in modo comunitario e relegandola nel cerchio talvolta soffocante degli affetti privati. -
I cattolici e la politica. Potere e servizio nello spazio pubblico
Logica della mediazione o logica della presenza, valori componibili o valori non negoziabili, partito unico o ""tensione unitiva"""", alleanze omogenee o patti con il diavolo: la partecipazione dei cattolici alla vita politica italiana ha attraversato numerose fasi e ha collaudato schemi che oggi risultano superati. Ripercorrere le strade già battute serve a fare il punto, cioè a capire dove si è arrivati e a comprendere le glorie e le miserie delle imprese compiute. È la condizione necessaria, non sufficiente, per intraprendere un nuovo corso. Solo una ricognizione necessariamente sincera e, dunque, impietosa consente di guardare avanti liberi dall'incubo del già vissuto. Sapendo che il confronto è arduo. La posta in gioco è il mutamento della qualità dell'azione politica, il recupero della sua funzione di servizio anziché di pratica del potere. Con un fine di umanizzazione della vita che rigetta la cultura dello scarto insita nella logica mercantile che domina la produzione e gli scambi."" -
I ponti di Babele. Cantieri, progetti e criticità nell'Italia delle religioni
Una navigazione tra le tante isole dell'Italia multireligiosa consente di esplorare il pluralismo confessionale che si sta faticosamente affermando anche nel Paese in cui ""non possiamo non dirci cristiani"""". È una ricerca sui ponti di comunicazione e sui luoghi di incontro che favoriscono l'integrazione e la coesione sociale in un tempo attraversato anche da radicalismi e fondamentalismi, ma anche un'indagine per cogliere gli elementi di continuità, le fratture e le novità nelle espressioni religiose degli italiani. A partire dall'""""effetto papa Francesco"""", che ha avviato dinamiche sorprendenti e inedite sia all'interno della comunità cattolica sia nei circuiti del dialogo ecumenico.""