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Il sacello delle Sante Teuteria e Tosca
Il sacello delle Sante Teuteria e Tosca, incastonato lungo la via Postumia a ridosso della pieve dei Santi Apostoli, è un antico e poco noto tesoro dell’architettura ecclesiastica della Verona altomedievale, preservato quasi intatto nel corso dei secoli. Dopo lo splendore dell’epoca romana, l’avvento del cristianesimo cambiò radicalmente le condizioni della città non solo sul piano religioso e sociale, ma anche architettonico. Verona assunse una nuova veste, arricchendosi di importanti edifici sacri che furono protagonisti nella ridefinizione dell’assetto urbano. Queste testimonianze, tuttavia, sono state oggetto di profonde alterazioni che hanno inficiato gli allestimenti originari. Il sacello, al contrario, costituisce una rara eccezione, poiché conserva ancora gli elevati paleocristiani. Il volume analizza le vicende artistiche e costruttive di questo piccolo ambiente collocandolo nel suo contesto culturale, debitore di arcane influenze ravennati, ma con precisi raffronti anche in Veneto. L’utilizzo delle moderne tecnologie di rilievo digitale ha disvelato le varie tappe di una storia millenaria, scritta in filigrana fra le trame murarie di questo monumento straordinario. -
Da Este ad Auschwitz. Storia degli ebrei di Este e de campo di concentramento di Vo'
Questo volume è l'esito di una ricerca nata con l'obiettivo di guidare gli studenti ad un'indagine sulle condizioni degli ebrei di Este negli anni del fascismo e della Seconda guerra mondiale. Si presenta quindi come un lavoro di storia locale riguardante una sparuta comunità israelita di una piccola città del Veneto meridionale. Eppure il lettore si accorge subito che le vicende che hanno travolto e spazzato via da Este le uniche due famiglie ebree assumono un valore paradigmatico, perché sono direttamente determinate e scandite dai grandi eventi che hanno tragicamente segnato la storia nazionale ed europea negli anni trenta e quaranta del nostro secolo. Con una lettera elogiativa di Primo Levi. -
Itinerari di Smeraldi. Rappresentazione e governo del territorio nell’opera di un cartografo farnesiano (1580-1634)
Passo dopo passo, giorno dopo giorno, Smeraldo Smeraldi, ingegnere, architetto e cartografo dei Farnese, ha lasciato una impronta profonda sul territorio dei Ducati di Parma e Piacenza, testimoniata da carte, relazioni, disegni, progetti (1580-1634). Il volume propone un itinerario conoscitivo del contesto geografico, politico, culturale e territoriale nel quale è fiorita l’opera di uno dei più importanti cartografi farnesiani. La lettura di diari e cartografie, restituita nell’apparato critico dell’opera, rivela il farsi della trama di conoscenze e interventi che viene delineando l’assetto del territorio e, con il fluire del tempo, il paesaggio. La poliedricità dell’operare e dei saperi di Smeraldo è assunta a riferimento simbolico per il Progetto di rilevante interesse nazionale “Fontes. Geohistorical sources and information systems for the knowledge and management of environmental and cultural risks”, nel quale interdisciplinarietà e affinamento teorico-metodologico rappresentano il fulcro vivo della ricerca. Il volume inaugura la collana “Fontes”, spazio di confronto interdisciplinare su interpretazione e valorizzazione delle fonti cartografiche ed iconografiche. -
In rodaggio
Quando abbiamo chiesto all’autore perché abbia voluto accostare, seppur dal retro, il suo “In rodaggio” ad altri racconti, ci ha risposto che temeva che il volume sarebbe stato troppo sottile, nel senso di poter sembrare un prodotto di scarsa importanza, una cosetta, e quindi che l’inserimento sul rovescio del testo di un certo numero di scritti più “leggeri” avrebbe giovato al suo spessore e fatto conoscere al lettore un secondo e più rilassato profilo di sé rispetto a quello che si poteva desumere dal romanzo. In effetti siamo in molti a pensarlo e, sapendo quanto possano essere sfaccettate le realtà di Luciano Cenna, siamo del parere che l’allusivo titolo “Retrorodaggio” sia una buona occasione per mostrare ben più di una sfaccettatura. -
In Lessinia. Escursioni dalla piana atesina alle terre alte
Per chi li guarda dal basso, da Verona, i prati sommitali della Lessinia, protetti a nordest dalla massiccia piramide del Carega, appaiono come un morbido rilievo, con le dorsali collinari che si smorzano dolcemente nella pianura intorno alla città. Dalle cime, viceversa, dal Corno d’Aquilio, dal Castelberto, dallo Sparavieri, sospesi su verticali profondissime, si spalancano panorami smisurati: a nord su una corona di innumerevoli cime fino ai ghiacciai trentini in lontananza; verso sud sulla pianura, il lago di Garda e gli Appennini. Ma sia le prospettive più domestiche e vicine, sia quelle più fascinose, proprie degli alti pascoli, non esauriscono affatto i centri d’interesse del nostro altopiano. La Lessinia contiene una grande varietà di ambienti, che si traducono per i visitatori in piacere estetico, conoscenza storica, contatto con una natura incontaminata, benessere mentale e salutare esercizio fisico. Ed è in omaggio a tanta varietà che questa guida contribuisce a orientarsi non solo nei Lessini “alti”, ma anche in quelli “medi” – cioè i Lessini delle contrade – e quelli “bassi”, luoghi che, pur vicini a Verona, conservano sempre una loro spiccata identità. -
Menica e le altre. Racconti partigiani. Ediz. ampliata
Con i suoi «racconti partigiani», scritti con un linguaggio asciutto, propenso più a scuotere che a commuovere, Tina Merlin mostra il lato popolare, meno eroico della Resistenza. Giovani donne, ragazzi non ancora adolescenti, comunità intere si strinsero allora attorno agli «uomini della montagna», in un agire collettivo che era di salvaguardia delle loro vite, della terra che abitavano, della libertà e della giustizia che rivendicavano. Il prezzo fu altissimo, ma la consapevolezza che quella lotta riguardava tutti, e che pertanto bisognava esserci, superò ogni paura, instillò lucidità e coraggio e, a cose fatte, orgoglio e intima convinzione di aver contribuito a mostrare un’altra Italia. Quella che si presentò nei corpi martoriati, appesi ai lampioni o buttati nei fossi, nei muri anneriti delle case bruciate, nelle sofferenze degli internati e deportati, tra la gente semplice, tenace e decisa non solo a liberarsi dall’oppressione nazista ma a farla, dopo, quell’Italia, davvero nuova. -
Alpinestate. Human nature. Con DVD video
La pandemia ci ha fatto riconsiderare il nostro rapporto con il paesaggio: ne abbiamo avuto nostalgia e lo abbiamo riscoperto soprattutto durante il tempo estivo. Attraverso una serie di “inquadrature-visioni” raccolte in quel frangente, il film evoca la meraviglia di alcuni paesaggi alpini della contemporaneità e insieme la complessità e problematicità della nostra relazione spesso “mediata” con la natura. -
Perdere l'equilibrio. Viaggio attraverso gli squilibri dell’Antropocene
Il riscaldamento globale e il modello consumistico imposto dall’uomo stanno mettendo in crisi i delicati equilibri che regolano gli ambienti del nostro pianeta, ma anche ogni ambito della nostra società, che mai come in questo tempo appare percorsa da conflitti e disagi. Questo libro tenta di raccontare il disequilibrio che caratterizza il tempo dell’Antropocene, partendo dal “rumore di fondo” che percorre montagne, boschi, ghiacciai, oceani, su cui risaltano eventi estremi sempre più frequenti, per parlare poi degli squilibri che riguardano la produzione di cibo e di energia, la gestione dell’informazione e quella della salute. Una complessità di temi che l’autrice affronta partendo da esperienze concrete, e approfondisce grazie al contributo di esperti. E gli squilibri sempre più presenti, evidenti, a volte drammatici e incontrollabili. Sempre più incalzanti perché spinti alle estreme conseguenze da una velocità che per prima induce disarmonia all’interno di ritmi naturali non più rispettati, siano quelli degli ecosistemi o quelli del nostro organismo. -
Movimento fermo. Riabitare le montagne di mezzo. Con DVD video
È un movimento fermo quello delle traiettorie di Giacomo, Maria e Sandro, tre personaggi che incarnano una diversa idea di montagna. Figure dinamiche e sfaccettate che si muovono e smuovono gli spazi marginali dei territori alpini, prealpini e appenninici, lontani da montagne vetrina, per riscattarne le peculiarità materiali e immateriali. Svelano, dietro a un'apparente semplicità, una poliedrica abilità nel ""saper fare"""" e nel dialogare con scale diverse, locali e globali, e realtà fisiche e virtuali. Entrano ed escono con naturalezza dai luoghi di montagna, traendo ispirazione dai lasciti culturali delle economie montane del passato, ma anche riscrivendo e reinventando nuove pratiche, in cui si possono intravedere progetti orientati a bilanciare il rapporto spesso asimmetrico tra mondo rurale e urbano."" -
L'alluminio a Porto Marghera. Appunti per una storia dimenticata
Il libro ripercorre le tappe principali del lento declino della presenza pubblica nel settore alluminio. Fulcro dell’analisi è il ruolo svolto dal Ministero delle Partecipazioni statali nel polo industriale di Porto Marghera. Partendo dalla crisi della Sava (Società Alluminio Veneto Anonima) del 1971, si analizza il processo che portò prima alla chiusura dello stabilimento Alluminio Italia nel dicembre 1982 e, successivamente, alla smobilitazione delle altre fabbriche. L’esito di tale vicenda rivela l’approccio con cui i vari governi affrontarono le problematiche del settore: ristrutturazioni estenuanti e continui ridimensionamenti in cambio di promesse reiterate e non mantenute. Ad oggi, dei 4.000 addetti del settore ne sono rimasti circa 200. Del ciclo dell’alluminio non è rimasta che la memoria orale dei lavoratori, in un vuoto di scrittura a cui l’autore ha cercato di porre rimedio. -
«Eravamo squasi dietro a morire da fame». L’alimentazione nella Grande Guerra
Lamentarsi del cibo e della fame è tema ricorrente nelle testimonianze della Grande Guerra. Secondo i Comandi dell’Esercito, quello distribuito alle truppe era un rancio più che congruo e per molti soldati rappresentava un’alimentazione più ricca di quella che avevano nella vita civile, in un’Italia povera e malnutrita. Dovendo bilanciare le esigenze del fronte e sopperire alle crescenti difficoltà del paese, dopo la disfatta di Caporetto e lo scarso raccolto del 1917 il governo decide di introdurre il razionamento e la tessera annonaria. Viene inoltre promossa dalle autorità una capillare campagna di propaganda per la limitazione dei consumi, per convincere la popolazione che dalla più rigorosa economia sarebbe dipeso l’esito della guerra. Trattenute fuori casa dal lavoro cui erano chiamate per sostituire gli uomini al fronte, le donne imparano in quegli anni a usare alimenti preconfezionati come i dadi, il concentrato di pomodoro, il latte in polvere, le scatolette di carne o di pesce. La Grande Guerra, infine, incide sulle abitudini alimentari degli italiani, avviando un processo di contaminazione del gusto tra Nord e Sud: un modo altro, doloroso ma efficace, di fare l’Italia. -
La flora dei Colli Euganei. Ediz. illustrata
In quest’opera vengono prese in considerazione oltre duecentoquaranta specie, accompagnate da trecentodieci immagini e da una serie di note introduttive sul paesaggio, la geologia, il clima e le vicende vegetazionali passate e presenti. La varietà dei temi e degli aspetti considerati garantisce al lavoro un ampio respiro culturale e gli assicura un primato ragguardevole nel panorama editoriale euganeo e non solo, in quanto poche zone, così arealmente contenute, possono vantare una specifica monografia sulla loro flora arrivata, con questa, alla terza edizione. Il lettore attento e curioso troverà il volume una vera miniera di dati e notizie con le quali saprà comporre un originale spaccato di questo curioso mondo collinare, certo uno dei più affascinanti angoli del territorio italiano. -
Maggie's Centres. Con mappa illustrata
"La collana On the Road amplia i propri confini, proponendo una guida di architettura unica nel suo genere, incentrata non su una città, ma su una tipologia edilizia estremamente contemporanea: i Maggie's Centres, edifici non ospedalieri dedicati all'assistenza dei malati di cancro, nati in Gran Bretagna dalla sensibilità di Maggie Keswick e di suo marito, il critico di architettura Charles Jencks. Attraverso questo volume il lettore/visitatore è introdotto alla scoperta di un modo diverso di ideare e realizzare l'architettura, intesa come un mezzo per alleviare e affrontare la malattia, grazie a edifici """"emotivamente sani"""", realizzati da alcuni tra i più noti architetti del mondo e riconoscibili non per la loro tipologia ma per il loro potere terapeutico. La particolarità di questi ambienti, infatti, risiede nella capacità di agire sia sul fisico che sulla mente, contribuendo al benessere delle persone stimolando tutti i sensi: tramite lo spazio, il materiale e la luce, l'architettura dei centri suscita emozioni e influenza tutti i """"visitatori"""" (termine con cui sono indicati, all'interno delle strutture, tanto i malati quanto i loro familiari o amici), trasmettendo gioia ed energia. Oggi, a più di venticinque anni dalla realizzazione del primo edificio, si contano 28 Maggie's centres in diversi Paesi del mondo, e molti altri sono in costruzione o in fase di progettazione. L'auspicio è che si moltiplichino raggiungendo ogni ospedale oncologico in Gran Bretagna e altrove.""""" -
Architetture del lavoro. Città e paesaggi del patrimonio industriale
Pubblicato con il contributo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, il volume rappresenta un'importante novità nel panorama internazionale degli studi urbani e territoriali per tre motivi essenziali. Il primo riguarda la convergenza delle competenze di un architetto e di uno storico dell'economia, che, dopo aver interpretato nelle rispettive introduzioni l'evoluzione del patrimonio industriale dal punto di vista delle loro discipline, hanno selezionato, classificato e analizzato nella loro evoluzione sul lungo periodo quasi 200 casi studio di tutti i continenti. Il secondo riguarda la comparazione sistematica tra le diversificate tipologie insediative che hanno costituito le ""opere sociali"""" dell'industria, identificate in molti modi (mill towns, mining towns, cité ouvrières, bruk städer, colonias industriales, villaggi operai, città sociali, villes usines, company towns, corporate cities). Il terzo riguarda l'ampliamento della scala spaziale e temporale adottata per l'osservazione del patrimonio industriale. Il volume è strutturato su quattro sequenze temporali (origini, espansione, modernizzazione, ripresa) inquadrate da altrettante """"aperture"""" scritte dagli autori, per favorire l'approccio ai 65 casi studio maggiori, costituiti da singoli episodi insediativi o raggruppati in base alla classificazione tipologica (ad es. le città del rame scandinave, i siti minerari della Vallonia, le manifatture reali francesi, le città del Lowell System, le colonie tessili catalane, le colonie Krupp, le città giardino, le città dell'orologeria svizzere, quelle di Bata, della Ford Motor Company o quelle siderurgiche russe). Le schede sono state redatte dagli stessi autori e da specialisti di università italiane e straniere, invitati come corrispondenti. Il libro è completato da un repertorio di 120 ulteriori casi di studio, redatto dagli autori, per offrire l'immediata percezione di quale sia la consistenza tipologica di altri rilevanti esempi di città e paesaggi industriali presenti in tutti i continenti. Il volume conta su un ricco apparato iconografico costituito da immagini e disegni d'archivio e da riprese satellitari e fotografie delle condizioni attuali dei luoghi indagati. Il comitato scientifico internazionale che ha monitorato il progetto di ricerca comprende figure prestigiose come Federico Bucci, Konstantin Dmitrievich Bugrov, Margaret Crawford, Pierre-Yves Donzé, Sara Marini, Cristina Meneguello, Lucie k. Morisset, Valérie Nègre, Massimo Preite, Julion Sobrino Simal, Horacio Torrent, Mark Watson. Tra loro Lucie K. Morrisset ha firmato la prefazione e Massimo Preite la postfazione del volume: la prima identifica la ricerca sul patrimonio industriale come """"un'opera aperta"""", la seconda analizza i criteri adottati dall'UNESCO per includere alcuni dei siti indagati nella Lista del Patrimonio dell'Umanità."" -
Cantine nel mondo. Architetture d'eccellenza nel paesaggio internazionale
Dopo aver analizzato il fenomeno della progettazione di cantine architettonicamente suggestive lungo il territorio italiano, Luca Molinari indaga il bisogno del settore vinicolo di tutto il mondo di comunicare con un pubblico sempre più esigente e capace di viaggiare per esperire direttamente i luoghi del vino. La rinascita del mercato internazionale enologico dagli anni ottanta del secolo scorso ha portato alla fioritura di nuove cantine e di opere in cui la questione del marchio, combinato alla firma prestigiosa di un grande architetto, diventava più importante del prodotto stesso e di tutto il sistema produttivo che lo generava. Oggi una nuova generazione di produttori vinicoli e agricoltori sono tornati alla terra con spirito e consapevolezza diversa dai tempi passati, commissionando opere di grande qualità con una forte attenzione alla dimensione di sostenibilità diffusa. Il volume, attraverso una selezione di circa 40 cantine realizzate dal 2000 ai giorni nostri, descrive gli impianti vinicoli che grazie alla loro architettura, bellezza e funzionalità, raccontano la cultura del vino in modo eccellente. Grandi firme dell'architettura contemporanea vi faranno scoprire come vino e architettura possano essere in perfetta sinergia. -
Gio Ponti. Inedito rediscovered. Notre Dame de Sion, Roma. Ediz. italiana e inglese
Monografia dedicata a un progetto inedito di Gio Ponti, la sede della congregazione religiosa Notre Dame di Sion realizzata a Roma tra il 1960-65, sul Gianicolo in via Garibaldi. Le ragioni e le concomitanze per cui questo edificio sia rimasto finora sconosciuto sono ancora irrisolte. A fronte della completa raccolta dei disegni di progetto a matita su lucido conservati presso l'archivio CSAC di Parma, non è stata trovata traccia di un epistolario fra il committente e il progettista, eppure è a tutti noto quanto Ponti amasse scrivere e comunicare con i suoi clienti. Nel 2014, l'esigenza di trasformare l'edificio da sede di un convento religioso a sede di due importanti università cattoliche straniere (La Catholic University of America e l'Austrialian Catholic University) e la necessità di ospitare gli spazi residenziali e didattici degli studenti offrono l'occasione agli architetti dello studio AeV Abbate e Vigevano Architetti Associati, curatori di questa pubblicazione, di condurre una ricerca storiografica e filologica del progetto originario per definire le linee di intervento del restauro di questa opera moderna. L'edificio, ancora nascosto fra una fitta alberatura del giardino che lo circonda sulle pendici del Gianicolo, viene qui svelato grazie ai contributi di alcuni esperti dell'opera di Ponti: Maristella Casciato, Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Elena Tinacci, Marina Kavalirek. La pubblicazione presenta inoltre un corollario di disegni originali dettagliatissimi fino alla scala 1:1 o 1:10 degli arredi realizzati e sopravvissuti ai quasi 50 anni del progetto. -
Maggie's centres. Ediz. italiana. Con mappa illustrata
La collana On the Road amplia i propri confini, proponendo una guida di architettura unica nel suo genere, incentrata non su una città, ma su una tipologia edilizia estremamente contemporanea: i Maggie's Centres, edifici non ospedalieri dedicati all'assistenza dei malati di cancro, nati in Gran Bretagna dalla sensibilità di Maggie Keswick e di suo marito, il critico di architettura Charles Jencks. Attraverso questo volume il lettore/visitatore è introdotto alla scoperta di un modo diverso di ideare e realizzare l'architettura, intesa come un mezzo per alleviare e affrontare la malattia, grazie a edifici ""emotivamente sani"""", realizzati da alcuni tra i più noti architetti del mondo e riconoscibili non per la loro tipologia ma per il loro potere terapeutico. La particolarità di questi ambienti, infatti, risiede nella capacità di agire sia sul fisico che sulla mente, contribuendo al benessere delle persone stimolando tutti i sensi: tramite lo spazio, il materiale e la luce, l'architettura dei centri suscita emozioni e influenza tutti i """"visitatori"""" (termine con cui sono indicati, all'interno delle strutture, tanto i malati quanto i loro familiari o amici), trasmettendo gioia ed energia. Oggi, a più di venticinque anni dalla realizzazione del primo edificio, si contano 28 Maggie's centres in diversi Paesi del mondo, e molti altri sono in costruzione o in fase di progettazione. L'auspicio è che si moltiplichino raggiungendo ogni ospedale oncologico in Gran Bretagna e altrove."" -
Spaziali/Nucleari. Opere dalla collezione Lanfranchi. Ediz. illustrata
Nell'Italia del secondo dopoguerra, Spazialismo e Arte Nucleare hanno rappresentato due movimenti fortemente originali e alternativi rispetto alle tendenze sostenute dal dibattito critico ufficiale, schierato all'epoca in una sterile opposizione tra Realismo e Astrazione. Polarità artistiche tra le più vitali in una Milano appena uscita dalla tragedia bellica, ma subito proiettata verso la ricostruzione, questi movimenti sono stati accumunati da una tensione alla contemporaneità, da un'adesione a quell'età ""atomica"""" e """"spaziale"""" che aveva aperto """"nuovi infiniti orizzonti"""" immaginativi. Il polimorfismo e l'idealità restia a confini stilistici o contenutistici, che hanno caratterizzato, pur nelle differenze, entrambi i movimenti, sono stati terreno fertile per l'allargamento dei raggruppamenti iniziali, la maturazione delle singole personalità e la costruzione di significativi dialoghi internazionali. Centrata sulla catalogazione e sullo studio del ricco e importante nucleo di opere spaziali e nucleari della Collezione Luciano Lanfranchi, la pubblicazione ricostruisce la nascita e gli sviluppi dello Spazialismo e del movimento Arte Nucleare, contestualizzandoli nel coevo panorama di ricerca nazionale e internazionale. Ogni volume comprende un ampio saggio storico-critico introduttivo di Luca Massimo Barbero illustrato da opere e documenti riprodotti come minimali o a pagina intera; uno o più contributi su argomenti specifici accompagnati anch'essi da illustrazioni; le tavole e le schede tecniche delle opere della Collezione Lanfranchi introdotte da inquadramenti biografico-critici per ogni autore; un'aggiornata sezione di apparati (cronologia dei due movimenti, elenco delle Esposizioni, Bibliografia, eventuale antologia di scritti con interviste e testi critici dell'epoca)."" -
Berlino. Con mappa illustrata
La guida è un diario di viaggio tra le architetture che testimoniano i passaggi fondanti della ricostruzione di una città che ha contribuito alla fondazione dell'Europa come la conosciamo oggi. Berlino ha dimostrato di essere palcoscenico attivo di tutte le trasformazioni sociali più importanti dal Novecento a oggi, segnando un confine labile tra barocco e contemporaneo, all'interno del quale hanno preso piede fervide stagioni culturali e intellettuali, piani di industrializzazione massiva, guerre mondiali, la costituzione di scuole di architettura e del pensiero moderno destinate a fare la storia. Un vero e proprio laboratorio di architettura in continuo divenire, che costituisce ancora oggi un paesaggio composito di esperimenti di urbanistica sociale, di ricucitura del tessuto urbano tra Est e Ovest. Come i luoghi di rappresentanza dei ministeri, le ambasciate e il Parlamento tra il Tiergarten e la Sprea, il ridisegno dello spazio pubblico secondo il modello della ricostruzione critica come si può vedere a Bundeshauptsadt, Postdamer Platz e Friedrichstadt, al quale hanno contribuito i maggiori esponenti dell'architettura moderna internazionale. Una pianificazione culturale la cui massima espressione è l'Isola dei Musei, uno dei complessi museali più famosi al mondo. Il volume fornisce inoltre informazioni utili e consigli che renderanno la visita alla città ""semplice"""", ottimizzando i tempi per gli spostamenti e permettendo di carpire anche con poco tempo a disposizione l'essenza del luogo. Non solo quindi una guida d'architettura, ma anche e soprattutto un invito al viaggio."" -
Berlino. Ediz. inglese. Con mappa illustrata
La guida è un diario di viaggio tra le architetture che testimoniano i passaggi fondanti della ricostruzione di una città che ha contribuito alla fondazione dell'Europa come la conosciamo oggi. Berlino ha dimostrato di essere palcoscenico attivo di tutte le trasformazioni sociali più importanti dal Novecento a oggi, segnando un confine labile tra barocco e contemporaneo, all'interno del quale hanno preso piede fervide stagioni culturali e intellettuali, piani di industrializzazione massiva, guerre mondiali, la costituzione di scuole di architettura e del pensiero moderno destinate a fare la storia. Un vero e proprio laboratorio di architettura in continuo divenire, che costituisce ancora oggi un paesaggio composito di esperimenti di urbanistica sociale, di ricucitura del tessuto urbano tra Est e Ovest. Come i luoghi di rappresentanza dei ministeri, le ambasciate e il Parlamento tra il Tiergarten e la Sprea, il ridisegno dello spazio pubblico secondo il modello della ricostruzione critica come si può vedere a Bundeshauptsadt, Postdamer Platz e Friedrichstadt, al quale hanno contribuito i maggiori esponenti dell'architettura moderna internazionale. Una pianificazione culturale la cui massima espressione è l'Isola dei Musei, uno dei complessi museali più famosi al mondo. Il volume fornisce inoltre informazioni utili e consigli che renderanno la visita alla città ""semplice"""", ottimizzando i tempi per gli spostamenti e permettendo di carpire anche con poco tempo a disposizione l'essenza del luogo. Non solo quindi una guida d'architettura, ma anche e soprattutto un invito al viaggio.""