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Le risposte dell'acqua
L'infanzia di Juanín e la storia della sua famiglia. Tra personaggi coloriti e ricchi di note interiori - alcuni indimenticabili - e invenzioni piene di fantasia, José Maria Saussol fa rivivere con ironia un angolo di Spagna tra il 1936 e il '46. Le risposte dell'acqua è un affresco vivo delle abitudini e della mentalità della borghesia e dell'aristocrazia terriera negli anni della guerra civile spagnola e di poco successivi, attraverso il filo conduttore delle vicende commoventi o esilaranti di Juanín. I contrasti tra classi privilegiate e popolari, tra fervida educazione cattolica da un lato e prime pulsioni sessuali dall'altro, e tra la sua curiosa sensibilità di bambino e la rigida chiusura dei grandi,finiranno per generare in Juanín - per il divertimento del lettore - una serie infinita di perplessità, equivoci e dubbi irrisolti, con la speranza che le risposte tanto cercate arrivino un giorno da un mistico parlare dell'acqua del mare. -
Sentenze indiane
Una nuova, attenta raccolta di sentenze indiane a cura di Andrea Kerbaker che, qui nella veste di ""bis-nipote d'arte"""", recupera e rilegge, nel centenario della sua scomparsa, il lavoro di Michele Kerbaker (1835-1914), sanscritista all'epoca piuttosto noto tanto da suscitare l'attenzione di Giovanni Pascoli, che inserì alcune sue traduzioni nell'antologia scolastica """"Fior da fiore"""" (1910). Da sempre cuore della saggezza indiana, e da sempre molto popolari per la loro arguzia, la loro profondità e la loro efficacia - anche fuori dall'India, e anche al di là del loro tempo storico (moltissime le raccolte dei migliori indologi e di tanti appassionati del mondo indiano), le sentenze sono qui """"commentate"""" dagli scatti di tre fotografi italiani (Enrico Martino, Andrea Micheli e Luigi Oddone) che ne intrecciano il contenuto con la loro visione dell'India contemporanea, della sua cultura e della sua civiltà."" -
In cuniculum
"Questo è il tipo di libro che mi aspetterei di trovare nella biblioteca del Brucaliffo."""" Con questo volume la Carmelina offre la prima traduzione italiana di ciò che è sopravvissuto di quell'irripetibile diario di una creatura fantastica, dopo che Lapin ne bruciò la gran parte a Ibiza, il giorno di capodanno del 1985. """"Tizzoni"""", così Lapin chiama le pagine sopravvissute a quel rogo, pagine che sono infatti ustionate dal contatto con il fantastico e con l'incubo, nelle quali il lettore incontrerà la bizzarra tribù di Lapin: pupazzi ventriloqui, fischietti, lepòradi (curiosi esseri nati da un refuso sulla parola leopardi), padri degeneri che incitano il proprio figlio all'assassinio e al colpo di stato, vampiri tirolesi, cani, tamburi, nacchere, ossa che scricchiolano, artigli di gallina, testimoni estremi di un incenerito mondo delle meraviglie." -
Doctor Jackie
Rielaborazione in chiave gay del ""Dottor Jekyll"""" di Stevenson: questo scabroso """"racconto morale"""", un noir esistenzialista che non teme di sfiorare la pornografia, è ambientato nella Ferrara post-bassaniana, con numerosi sconfinamenti fuori le Mura, dalla prima periferia cittadina al Lido di Classe, da Bologna al Polesine."" -
Dare una voce. La filosofia e il brusio del mondo
Che cosa vuol dire prendere la parola in filosofia? E in nome di che cosa lo si fa? Davvero il filosofo potrebbe svolgere tra sé e sé e in silenzio il filo dei propri ragionamenti senza affidarsi alla voce? O, più in generale, c'è pensiero al di là delle voci? Il pensiero parla a partire da un'afonia insuperabile, da qui la pausa, l'interruzione, il taglio caratteristici di ogni voce filosofica. E tuttavia la filosofia non può ormai che prendere atto che questa afonia non è niente e che soprattutto non garantisce al pensiero alcuna autonomia, autosufficienza o protezione. La voce del pensiero è anch'essa voce tra le voci. Nel farsi di tutti i rumori del mondo, essa non si sostituisce a nulla e a nessuno, e neppure parla per qualcosa o per qualcuno. La peculiarità di questa voce è di chiamare le altre voci - parlare ""dando voce"""" alle cose, dunque. Così con l'esercizio del pensiero ne va ogni volta dell'in comune e di ciò che della democrazia resta incompiuto."" -
Non facciamo storie. Filastrocche per impa-divertire
Età di lettura: da 7 anni. -
L' inganno dell'aquila pescatrice e la lezione del principe
Una spy story incalzante e accattivante, imperniata sull'elaborazione romanzesca degli eventi che hanno preceduto l'attacco alla base americana di Pearl Harbour; una chiave di lettura che di recente si è riproposta a seguito dell'attentato alle torri gemelle di New York. -
Rosa cubana
I dubbi del protagonista, pittore senza gloria, sulla propria identità e sulla propria colpevolezza, scandiscono come battiti di un pendolo fatale la trama di questo thriller psicologico... -
Oltre le rive del fiume
Massimo, protagonista del romanzo, racconta di sé e facendolo parla di tutti quelli nati nei primi anni del dopoguerra che cercavano un riscatto sociale per sé e per quei genitori usati dal fascismo. -
Les héros racontés par maman. Petites histoires de dieux et de héros de la Grèce ancienne
Età di lettura: da 10 anni. -
Manuale di primo soccorso. Come cavarsela. Fiat 500
Questo breve manuale è dedicato a chi possiede una FIAT 500 storica e la cura con amore e passione, ma non ha mai avuto il coraggio o la possibilità di addentrarsi nei meandri della meccanica, intimorito magari dai termini specifici o anche solo dalla paura di fare qualche pasticcio mettendo le mani nel motore. -
Addunca vai lu focu arde. Proverbi a sud est
Questo volume inaugura una collana di studi, ""terra-mare"""", che mira essenzialmente al recupero, alla valorizzazione e, possibilmente, ad una larga divulgazione della tradizione culturale del Salento. Il tema della salentinità, da non confondere con quello della salentineria, giornalisticamente è molto seducente, ma ha trovato in sede scientifica pochi cultori attrezzati."" -
Nicetino Montinaro. La vita e la fede di... un uomo semplice
"La sua vita, anche se da laico, l'ha voluta consacrare al Signore; ricordo che egli mi sottolineava che doveva fare testimonianza, perché: """" ...se no il Signore mi dirà che sono io il colpevole per non averti messo in guardia o non averti annunciato la Buona Novella... """", così come aveva detto, più di 2000 anni fa San Giovanni Battista. Non credo di sbagliare se affermo in modo estemporaneo che Nicetino rappresenta, veramente, la """"metafora"""" di Cristo qui a Melendugno.""""" -
L' amministrazione digitale per uno sviluppo sostenibile. Progresso economico, tutela ambientale ed equità sociale
La difficile situazione economica, ambientale e sociale, quando non drammatica, che la civiltà odierna si trova ad affrontare, induce ad un ripensamento quanto mai rapido delle politiche economiche, puntando non più solo su parametri quantitativi (reddito pro-capite, produttività) ma anche qualitativi. La soluzione ideale appare così, quella di uno sviluppo sostenibile basato su un processo di sviluppo economico, ma al tempo stesso rispettoso dell'ambiente ed equo sotto il profilo sociale. Il testo in questione vuol dimostrare che l'amministrazione digitale rappresenta uno straordinario vettore per il raggiungimento di tali obbiettivi, in particolare, evidenziando la relazione tra la digitalizzazione dell'Amministrazione e lo sviluppo sostenibile. Come si avrà modo di rilevare, sta a noi utilizzare nel modo corretto la Scienza, facendo sì che possa contribuire a migliorare la qualità della nostra vita, ma anche quella delle future generazioni e degli ecosistemi naturali. Obiettivo che, per una piena e concreta realizzazione, richiede tra l'altro un forte impegno morale da parte di ognuno di noi. -
Roca Vecchia e Roca Nuova in terra d'Otranto
"Il libro di Giovanni Cisternino è insieme indagine e documento: testimonianza duplice, perché cerca il distacco critico e produce un testo omeomorfo, in sintonia empatica fino alla fusione mimetica, con l'oggetto analizzato. Il suo valore, dunque, e anche il piacere che desta nel lettore stanno nel suo essere essenzialmente un Documento-Monumento della koiné di erudizione popolare (e uso questa espressione non come un ossimoro paradossale ma in senso descrittivo di una realtà storica) che è alla base della drammaturgia relativa alla distruzione di Roca. Ecco allora l'interesse, quasi di auto-biografia popolare collettiva, per un viaggio nel tempo che ritorni a Roca Vecchia, ma che si spinga anche a Roca Nuova, che vaghi per i territori limitrofi e non disdegni di fermarsi anche a San Foca, che impasti creativamente la ricerca di antiche attestazioni con il portato delle tradizioni popolari e con la scrittura delle letterature dialettali e locali."""" (Tratto dalla prefazione del prof. Fulvio De Giorgi)" -
La musica nella società interculturale
Provate a prendere la musica, nella sua accezione generale, e ad inserirla nelle differenti epoche e fra le diverse culture che si sono susseguite nel corso dei secoli. Provate poi a prendere la musica (sempre nel suo significato generale), ad introdurla in una società cosmopolita e ad associarla al linguaggio e alla comunicazione. Rivolgete lo sguardo anche alle dure lotte e ai contributi musicali che gli afro-americani hanno apportato nella società globalizzata. Prestate infine la vostra attenzione alla musica da un punto di vista interculturale. Il ""sentire"""" di altre culture e le """"percezioni"""" di un mondo moderno, caratterizzano nuove """"fedi"""" di democrazia e di solidarietà tra i popoli. Seguendo questa ipotesi di ricerca dello spirito di nuovi valori forse potrà emergere una creatività più pura, mediando il sogno inconscio di un mondo senza frontiere, con la diffidenza conscia delle differenze e delle ostilità etniche. Il risultato? Una nuova musica: ovunque e tutto può essere musica!"" -
Alla fine del tunnel... la luce
La storia e la battaglia personalissima di Cristian è la storia di tanti che si illudono di poterne uscire quando vogliono, o si sono persuasi di non essere più in grado di rialzarsi. Nasce qui il miracolo della responsabilità personale dove, ciascuno per la sua parte, si sente chiamato in causa. Ci sono scelte che nessuno può fare al mio posto. Ma ci sono scelte, in cui il bene che ne deriva si può allargare ad altri. Allora tutto prende una luce nuova. -
L' Albania salentina. San Marzano di San Giuseppe
Negli ultimi anni San Marzano di San Giuseppe sta cercando di riscoprire il proprio patrimonio culturale. La sfida si presenta ardua; a fatica è stata messa in atto un'inversione di rotta. Il passato di questo piccolo centro del tarantino è complesso e nello stesso tempo di grande valore. La fondazione dell'attuale centro abitato da parte degli Albanesi, e la conservazione dei tratti epiroti più significativi, hanno ""emarginato"""" la comunità sammarzanese dal vicinato provinciale. La conservazione della lingua arbëreshë negli ultimi trenta anni è stata messa in discussione: la politica centrale distratta, l'avvento della tecnologia informatica e la scellerata educazione sociale, hanno portato ad accantonare gradualmente la peculiarità più distintiva della cultura sammarzanese."" -
Il grande Salento per immagini. Martano. Storia, arte, cultura, tradizione
Il volume si inserisce ed arricchisce una già ampia letteratura intesa ad analizzare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e architettonico del comune di Martano. Il volume porta all'attenzione del lettore anche novità e cambiamenti del tessuto urbano, che stimolano alcuni spunti di riflessione sulla nostra storia cittadina dell'ultimo quarto del secolo scorso. -
Salento. Proverbi, ricette, culacchi. Ediz. italiana e inglese
"Salento. Proverbi, ricette e culacchi"""", associa ai """"sapori"""" i """"saperi"""" della tradizione, mettendo in relazione una carrellata di piatti raffinati, proposti dagli chef più prestigiosi del Salento, un saggio di proverbi e una raccolta di narrazioni storico-leggendarie della terra salentina."