Sfoglia il Catalogo ibs040
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7761-7780 di 10000 Articoli:
-
La giustizia in Italia. Segreti, delitti, misteri
Queste pagine, come agevolmente potrà constatarsi con la lettura, avvicinano immediatamente l'attenzione del lettore, che è attratto dall'originalità delle varie storie raccontate dal Borea e da esso vissute in accorate arringhe come in un 'viaggio' nelle varie Corti d'Italia alla ricerca della Verità. In esse, la simbiosi fra il calore del sentimento dell'oratore forense (che più che leggerlo, occorrerebbe ascoltarlo) e la puntualizzazione degli aspetti tecnico-giuridici, ('pillole di diritto') offre esempio di notevole equilibrio, poi gli ardui temi della premeditazione, dell'infermità di mente, del concorso di persone nel reato, della motivazione, trovano approfondito ed acuto sviluppo, con apporto di originale contributo, inquadrato nel richiamo della più autorevole dottrina e della dominante giurisprudenza. Il libro si colloca, infatti, tra la 'narrativa' delle storie vissute e la 'saggistica' scaturente dalle questioni giuridiche trattate. La ricostruzione degli stati d'animo proietta, infine, i riflessi di un grande 'cuore' ed indica la sensibilità dell'umanista nell'autore ponendo a nudo la sua professionalità oltre che 'virtù e nobiltà'. -
Io sono uno degli altri. La poesia di Rocco Scotellaro
"Io sono uno degli altri"""" scrive Scotellaro nel frammento Autoritratto, e non stupisce che sia proprio questa l'idea che il poeta aveva di sé: un uomo come gli altri, un uomo inserito nella storia del suo tempo, del suo paese, nella vita di tutti i giorni. Spesso definito """"poeta contadino"""", ha assunto per anni un ruolo marginale nel quadro della letteratura italiana del Novecento, rimanendo legato all'idea di cultura """"popolare"""" e """"tradizionale"""" della sua terra, la Lucania, e ricordato quindi come poeta lucano o poeta dei contadini. Ma Scotellaro è stato, ed è tutt'ora, poeta italiano." -
La chimica docimastica di Francesco Mauro
La disponibilità di appunti di un corso d'insegnamento universitario, specie se tenuto in un passato lontano, è un fatto non comune, perché gli appunti, essendo un prodotto di fruizione estemporanea e personale dello studente, finiscono quasi sempre, quando la loro funzione si esaurisce, per essere dispersi ed eliminati. Eppure, specialmente a distanza di tempo costituiscono un'importante testimonianza didattica, in grado di illustrare sia il grado di approfondimento della disciplina al di là della scarna essenzialità del programma, sia il livello di comprensione dell'insegnamento da parte degli studenti, sia, infine, la capacità del docente di personalizzare ed innovare l'offerta didattica, al di là della canonicità degli argomenti trattati. -
Scienza e reincantamento del mondo. Scritti di postmodernismo critico
"Scienza e reincantamento del mondo"""", è la prosecuzione e la conclusione di """"Dizionario politico postmoderno"""", uscito nel 1994, nonché il compimento di un, più che trentennale, lavoro di ricerca sul postmoderno. In altre parole, con questo lavoro l'autore completa e precisa in maniera definitiva i contorni e le linee del suo 'postmodernismo critico'. Un itinerario di pensiero controcorrente, che riesamina la modernità e, subito dopo, la postmodernità, rivisitando entrambe alla luce dei concetti di secolarizzazione e di disincanto. Alla fine del viaggio, rovesciando completamente la vulgata e le visioni correnti e consolidate del postmoderno, l'autore perviene alla messa a punta del postmodernismo critico, il cui esito finale si configura come una porta girevole che permette la transizione dal postmoderno al postumano." -
La scuola media «G. Perotti» di Torino. Dai saperi pratici all'istruzione triennale unica
Quasi un secolo di storia è alle spalle dell'attuale scuola media Perotti, le cui vicende sono oggetto della ricostruzione di Rocco Labriola. Non si tratta di un semplice omaggio alla ricca tradizione dell'istituto, ma della volontà di inserirsi in un filone storiografico significativo, che proprio attraverso un approccio ""dal basso"""", utilizzando il materiale archivistico che le scuole custodiscono, consenta di restituire un tassello di una vicenda complessa, che accompagna e riflette le più generali trasformazioni della società."" -
La Basilicata e l'unità d'Italia. Cultura e pratica politica nel 1848-49
Prefazione di Antonio Lerra. -
Fra il Vesuvio, l?Etna e l?Himalaya. Giuseppe De Lorenzo dalle lettere a Benedetto Croce e Francesco Saverio Nitti (1901-1954)
Epistolario tra Giuseppe De Lorenzo, Benedetto Croce e Francesco Saverio Nitti (1901-1954). -
Quadretti d'acciaio
Romanzo con prefazione di Raffaele Nigro. -
Immagini e realtà del Mezzogiorno d'Italia. Basilicata in bilico
Studio sulla situazione attuale e futura della Basilicata. Introduzione di Adriano Giannola. -
Le stanze dell'Altrove
Tredici racconti. Tredici stanze da attraversare, con il cuore in gola. Angelo Parisi sviluppa la narrazione de ""Le stanze dell'Altrove"""" con stile fumettistico e cinematografico. Un procedere veloce di immagini. Parole che inchiostrano tavole che appaiono già definite. Un ritmo incalzante, rapisce e trascina il lettore, rigo dopo rigo, portandolo verso la sorprendente conclusione di ogni storia. Il velo della quotidianità si squarcia ed emerge l'assurdo che, con l'imprevedibilità del Fato, scombina i progetti degli uomini. Nonostante questo, tutto conserva la plausibilità propria dell'onirico. L'autore rielabora i topos classici del genere: patti col diavolo, misteriose creature, serial killer, divinità frustrate sono solo alcuni degli ingredienti di questa originale raccolta. Tra queste pagine l'orrore non è mai fine a se stesso, ma diventa chiave di lettura della società contemporanea, con i suoi paradossi e la sua illogica razionalità. Questa raccolta è un'occasione per specchiarsi nei profondi oceani senza luce dell'Io e fare i conti con la propria metà oscura, nascosta in una stanza buia, nel cuore di ognuno di noi."" -
Dinamiche familiari ed esercizio del potere in un feudo di Principato Ultra. La signoria dei Caracciolo e le vicende dei di Palma a Torrecuso e S. Giorgio La Molara in età moderna (1579-1769)
In occasione del restauro dei Palazzi Caracciolo e di Palma e nel corso dei vari studi e convegni nonché durante della stesura del primo libro dello stesso autore sui feudatari e sulla nobiltà di Torrecuso, erano emersi interrogativi su chi fossero i proprietari di tali storici edifici. Mentre è nota la storia della famiglia Caracciolo, per le vicende della famiglia di Palma, ancorché ne abbiano ampiamente parlato il de Lellis, in ben due capitoli delle sue opere sulle famiglie nobili del regno di Napoli, nonché Candida-Gonzaga che, fra l'altro, ne ha riassunto i possedimenti feudali, e altri studiosi del passato, non emergevano elementi su Torrecuso e, come poi è stato approfondito, sui collegamenti con San Giorgio La Molara. -
Fermatempo. Poesie e pensieri
Fermatempo è un'opera lenta. Va gustata con la calma asciutta delle meditazioni silenziose. Davanti a un camino. Mentre ci si perde nell'andirivieni delle onde sul bagnasciuga o, semplicemente, immersi nella luce di una lampada, su una poltrona. In quest'opera, prosa e poesia si incastrano perfettamente in un meccanismo di evocazioni intime e personali, trasformate dall'autore in mistero condiviso con l'Umanità. Fermatempo è costruita da sedimenti di storia privata. -
Si parlava così... (21 proverbi lucani)
21 proverbi lucani in lingua potentina. -
U dialéttë mundalbanésë. Poesie, antichi mestieri, detti e saggezza popolare
Sembrano passati secoli. E invece è solo da qualche decennio che una civiltà, quella contadina, è andata scomparendo. Si può ben dire che il cosiddetto secolo breve, il '900, sia stato il più rivoluzionario di tutti i tempi. Tutto un mondo è cambiato, travolto sotto i colpi della televisione, del boom economico e della third wave, la terza ondata di industrializzazione. Un mondo di usi, di costumi, di comportamenti, di modi di pensare, di modi di fare. E di modi di dire. La lingua madre, nel nostro caso il vernacolo montalbanese, pura, arcaica, non c'è quasi più, rimane solo nella memoria di pochi; il nostro dialetto è stato via via contaminato da una progressiva italianizzazione dovuta alla scuola di massa (comunque benvenuta) e alla sempre più affermata invasività degli irrompenti mass media: le voci della radio sin dagli anni trenta, della televisione dalla metà degli anni cinquanta, il personal computer dagli anni ottanta e il cellulare dagli anni novanta del secolo scorso. -
Il catasto onciario del Comune di San Pietro
Lo studio di una fonte storica diretta è avvincente e appassionante e allo stesso tempo non lascia spazio a errori o distorsioni. Se la fonte è attendibile sarà attendibile anche il risultato del suo studio. Ogni Comune del Regno ebbe il suo catasto onciario nella metà del Settecento; pochi ancora, però, sono i Comuni che hanno consapevolezza di quanto questa fonte possa testimoniare circa il loro passato. Questo lavoro si prefigge lo scopo di diffondere il documento a tutti e di rendere quanto più possibile nitida la fotografia scattata nel lontano giugno 1754 del nostro Paese. Le contrade, le famiglie, i beni descritti e i mestieri esercitati porteranno il lettore indietro nel tempo, unico dominus intramontabile, arbitro imparziale e incorruttibile di ogni vicenda umana. -
Giovanni Paladino. Una vita per la scienza
Il volume di Giuseppe Paino linearmente ricostruisce, anche al fine di un'ampia fruibilità, il significativo, oltre che rilevante, profilo di vita e l'attività didattico-scientifica di Giovanni Paladino, dalla sua prima formazione, a Potenza, agli studi universitari e all'attività accademica, a Napoli, accuratamente evidenziandone le connotazioni dell'intenso magistero didattico congiuntamente con le risultanze della sua intensa e proficua attività scientifica, con conseguenti riflessi e riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. Si tratta di un lavoro meritorio che peraltro porta a concretizzazione quanto tenacemente voluto dal compianto deputato Rocco Brancati, espressione sempre viva e significativa della fruttuosità della pratica del rapporto tra ricerca, didattica e comunicazione. -
Viaggio avventuroso lungo lo stivale. I difficili anni della seconda guerra mondiale
"Il detto dice: """"al cuore non si comanda"""", ma spesso è il cuore a comandare a se stesso di sgombrare dal fardello del tempo quella famosa soffitta freudiana dove la nostra mente accumula le proprie esperienze traumatiche, latenti, eppure vive e che a intermittenza riaffiorano riaprendo ferite mai del tutto guarite. Dal crogiuolo della memoria tornano allora a nuova vita, fatti, volti ed emozioni e in essi mio padre e il 'suo mondo', che blandiscono la mia mente e mi riportano ai versi oraziani del non omnis moriar. Non tutto di noi muore se chi trapassa, come dice il Foscolo, ha lasciato eredità di affetti. L'eco di quegli intimi colloqui rimbomba nelle tempie e si fa monito. Volevo assolvere e non solo per amore filiale all'impegno di riscattare le mille sofferenze patite da mio padre in una guerra tragica e assurda, recuperando alla memoria storica tutti gli '""""agnelli sacrificali' che in quella follia furono risucchiati come in un vortice senza scampo. A mio padre e ai suoi simili, inutilmente immolati, va il mio commosso pensiero."""" (L'autrice)" -
Baragiano. Aforismi, proverbi, motti e frizzi
Aforismi, proverbi, motti e frizzi in dialetto Baragianese con prefazione di Nicoletta Sabatella. -
La scuola media «G. Perotti» di Torino. Tra storia e pedagogia
L'approccio agli studi della storia delle singole realtà scolastiche si inscrive a pieno titolo nel processo di ricostruzione storica e socio-pedagogica della intera lettura nazionale, per effetto del comune innesco alla legge Casati del 13 novembre 1859 n. 3725, ma divenuta nazionale nel 1861, che sancì in Italia l'obbligatorietà dell'istruzione di base. -
Ad consecrationem
Contemplare la bellezza di Cristo significa, in fondo, lasciarsi raggiungere e toccare dal suo Amore, un amore totale, non parcellizzato, un amore che ci avvolge e ci riveste come se fosse «una camicia di fuoco che forza umana non può levare» e grazie alla quale «noi viviamo, noi respiriamo soltanto se bruciamo e bruciamo».