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La scuola è vita
«Che la scuola si sia staccata dalla vita ha determinato la crisi della scuola. La partecipazione realmente attiva dell'allievo può esistere solo se la scuola è legata alla vita.» Le riflessioni su scuola e apprendimento che attraversano l'opera di Antonio Gramsci sorprendono per la loro modernità. Nemico del nozionismo fine a sé stesso, fautore di uno studio «disinteressato», non subordinato a immediati scopi pratici, Gramsci rivendica l'importanza dell'istruzione come formazione a tutto tondo dell'individuo. In questa prospettiva, il processo educativo significa prima di tutto ricerca, conoscenza, scoperta di sé come condizioni per la comprensione dell'altro. In un percorso di crescita personale che punta allo sviluppo di spirito critico, capacità creative, coscienza morale, Gramsci riconosce nella scuola il laboratorio per una società consapevole e, giorno dopo giorno, sempre più democratica. -
Il grande piccolo libro della paura. Racconti per il giorno più spaventoso dell'anno
Hoffmann. Irving. Wilde. Lovecraft. Creature misteriose si aggirano tra le pagine di questo libro. Come il cavaliere decapitato che, nella valle incantata di Sleepy Hollow, galoppa a spron battuto alla ricerca della propria testa. Come Cthulhu, mostro marino tentacolare che si nasconde negli abissi, e la cui scoperta rischia di rivelarsi fatale. Come la principessa Aurelia, sempre più attratta dai cimiteri e sempre più simile a un pericoloso vampiro. O come sir Simon, spettro dagli occhi rossi, vividi come carboni ardenti, che trascinando pesanti catene si diverte a spaventare gli inquilini del castello di Canterville. Figlie della notte e protagoniste di storie da incubo nate dalla penna di grandi maestri del brivido, queste creature incarnano timori ancestrali – le tenebre, l'ignoto, la morte, il diverso – e danno voce ai demoni che abitano dentro di noi e talvolta ci possiedono. Perché la paura è un sentimento antico come il mondo e raccontarla è sempre stato, sin dalla notte dei tempi, il modo più efficace per esorcizzarla. -
I 10 disastri climatici che hanno cambiato il mondo
Il celebre inverno russo è riuscito a bloccare le invasioni di Carlo XII di Svezia, di Napoleone, di Hitler. Una serie di violente tempeste ha affondato l'Invincibile Armata spagnola. Il fenomeno El Niño ha contribuito al collasso della civiltà maya. Un'inondazione ha distrutto la ricca e potente città di Rungholt, sul Mare del Nord, permettendo così ad Amsterdam di prosperare. Perché c'è una forza più potente degli eserciti e che nessun patrimonio, per quanto ingente, può controllare: il clima. Il giornalista Marcus Rosenlund conduce i lettori attraverso un viaggio lungo millenni svelando in che modo condizioni atmosferiche e cambiamenti meteorologici hanno contribuito in maniera radicale a formare il mondo che conosciamo. E sottolineando il ruolo decisivo che il clima ha avuto in tanti momenti cruciali, spesso drammatici, della storia dell'uomo, ci dimostra anche perché oggi non possiamo non preoccuparci per quanto sta accadendo al nostro pianeta, e cosa è importante fare per salvare il nostro futuro. -
Il correttore
A dare il titolo al breve e denso romanzo di George Steiner è un correttore di bozze, leggendario per la sua esattezza sia tecnica sia ideologica. Il ""Gufo"""" o """"il Professore"""", come lo chiamano amici e militanti, ha partecipato alla Resistenza, è stato espulso dal PCI con l'accusa di trotzkismo, ma è sempre rimasto fedele al marxismo, l'ideologia che voleva correggere gli errori della Storia dell'uomo. Intorno a questo personaggio esemplare Steiner costruisce un apologo acuto e preciso, ricco di spunti polemici. Nel meticoloso protagonista prendono corpo l'intreccio tra politica e messianismo, e lo scontro tra valori che non hanno più corso e un presente dove tutto diventa consumabile, dove la morte dell'utopia lascia spazio solo alla tirannia del reale."" -
La scuola delle mogli-La critica della scuola delle mogli. Testo francese a fronte
A ""L'école des femmes"""" (1662) toccò forse il più strepitoso successo che Molière abbia ottenuto in vita, non già per numero di repliche ma per il clamore e le polemiche. L'azzardo della commedia non sta certo nel tema - l'infedeltà delle donne - quanto nella prospettiva da cui è affrontato e nella lucidità di sguardo dell'autore. Per scongiurare futuri tradimenti, Arnolfo si costruisce una moglie su misura, cercandola ancora fanciulla in una famiglia povera e facendola educare nella più disarmante semplicità. Ma l'ingenuità della giovinetta, lungi dall'essere una garanzia, fa sì che essa viva l'erotismo in maniera innocente, e il risultato è comicamente tragico. Molière, che ha nelle vene germi epicurei e lucreziani, sa che è la natura la vera causa dell'infedeltà e che tutto il sistema dei valori morali soccombe di fronte alla forza di eros: questa è la verità scandalosa ma inoppugnabile che la commedia rivela. Col suo bizzarro convincimento il povero Arnolfo finisce nell'inferno del ridicolo, a scontare la presunzione di voler sottrarre alla natura i suoi imperscrutabili diritti. Il volume comprende anche: """"La critica della Scuola delle mogli"""" e """"I testi della «querelle»""""."" -
La donna in bianco
In una notte d'agosto, sotto una luna piena e un cielo senza stelle, il malinconico Lord Hartright si imbatte in una misteriosa donna vestita di bianco che si aggira inquieta per le vie di Londra. Da questo incontro fortuito si dipana una vicenda sinistra fatta di scambi di persona, inganni, morti improvvise e continui, imprevedibili colpi di scena. Abilissimo nel tratteggiare con sottigliezza i vari tipi psicologici, Collins adotta una tecnica narrativa a più voci descrivendo la vicenda dal punto di vista dei diversi personaggi, come fossero testimoni chiamati a deporre alla sbarra. La donna in bianco (1860), il romanzo che all'epoca consacrò definitivamente il suo autore, è un thriller a tinte melodrammatiche che precorre il mistery novel. Ma Collins non ha bisogno di scomodare il soprannaturale per tenere viva la suspense; gli basta attingere alla cronaca e mostrare i vizi e le ambiguità che si nascondono dietro la rispettabile facciata della società vittoriana. Come scrisse Henry James pochi anni dopo l'uscita del libro: «Collins ha introdotto nel romanzo i più misteriosi dei misteri, quelli che sono fuori della porta di casa nostra». -
La società segreta degli animali magici
Quando i genitori scompaiono nella foresta amazzonica, l'undicenne Edie Wight è affidata alle cure di un lontano zio, che tutti chiamano «Dottore» perché gestisce una clinica veterinaria nel cuore di un bosco impenetrabile. E non è l'unica stranezza. Appena arrivata, Edie è convinta di aver intravisto un cavallo con le ali, ma forse è stato un abbaglio causato dal mal di testa. Eppure, mentre esplora la clinica per noia, la ragazzina trova una libreria piena di volumi che parlano di creature leggendarie – pegasi, fenici, unicorni... – come se fossero reali. Edie ancora non lo sa, ma sta per scoprire che la sua famiglia è da sempre membro di una società segreta che protegge gli animali magici. E lei ha un dono speciale: sa parlare con loro! Grazie al suo potere, inizia ad aiutare lo zio a curare le creature, ma c'è qualcuno che vorrebbe catturarle per venderle al migliore offerente. Edie non lo può permettere. È suo compito proteggerle ovunque siano. Luke Gamble ha scritto un esordio che incanta. Ogni piccolo lettore ha sognato, almeno una volta, di poter parlare con gli animali, come la coraggiosa protagonista di questa storia. Tutti hanno desiderato di vedere dal vivo creature magiche come draghi e yeti. Luke Gamble trasforma il sogno in realtà, trascinandoci in un'avventura indimenticabile. Età di lettura: da 9 anni. -
La bestia nella giungla e altri racconti
Se è vero che James, come scrive Franco Cordelli nell'introduzione, può essere considerato «il più grande romanziere della banalità» – non della banalità epica del quotidiano alla Joyce, ma della banalità metafisica, dell'assenza di significato, della ambigua opacità dell'esistere – La bestia nella giungla (1903) ne è la folgorante riprova. Protagonista del magistrale racconto, tra i più celebri del narratore, è l'ossessione di un giovane uomo. Tormentato dal presentimento che un evento tragico e ineluttabile incomba sulla sua vita, come un animale feroce in agguato nella giungla, John Marcher vive nell'attesa che l'oscura minaccia si materializzi e confida il suo segreto a una fedele amica. La catastrofe lo travolgerà davvero, ma in una forma totalmente inaspettata, molti anni dopo, quando scoprirà che la «bestia» non ha per nulla sembianze ferine ma non per questo è meno crudele e terribile. -
Dove sono gli anni
«Fantastica umanità: agli infelici non è negato il piacere; a chi ha un dolore non è negata la felicità.» Con queste parole Gian Mario Villalta approfondisce il solco che il libro traccia fin dal primo verso: l'appartenenza dell'essere umano alla terra, e quindi la sua «fantastica» imperfezione, che però genera anche la sua gloria. Siamo tutti – cioè tutta la vita del pianeta – nella stessa casa, reciprocamente ospiti; e non ignari della violenza che le metamorfosi della natura, alla quale apparteniamo, comportano. Ma se tutti i viventi comunicano, solo l'uomo parla; e nella parola il tempo ha la sua vera dimora. Lo sa il bambino che siamo stati e che abbiamo abbandonato crescendo, lo sa l'adolescente che eravamo quando ci siamo innamorati e abbiamo visto il fondo più abrasivo della nostra solitudine, lo sa il giovane che ci ha insegnato il suo primo errore quando credevamo già di conoscere noi stessi. Tutti loro sono in viaggio con noi, contemporaneamente, con tutto il tempo che abbiamo ereditato e che ci ha portato fin qui dove siamo. Tutti i noi stessi che siamo stati e che ci aspettano a ogni incrocio della vita. Poesia colta, densa, originalissima, quella di Gian Mario Villalta è certamente tra le acquisizioni di maggior rilievo della nostra letteratura e ""Dove sono gli anni"""" stabilisce una tappa cruciale e memorabile della sua traiettoria d'autore."" -
Viva il greco. Alla scoperta della lingua madre
La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d'arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i fondamenti stessi della nostra civiltà, all'insegna di altissimi ideali come la giustizia e l'amicizia. I racconti eroici di Omero hanno trasmesso un'etica dell'eccellenza; la lirica di Saffo ha rappresentato i travagli e le gioie dell'eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie della competizione atletica; le storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra i popoli e i motivi dei conflitti; le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in scena il dramma della libertà individuale; le commedie di Aristofane hanno criticato le derive della democrazia e posto in primo piano la formazione dei giovani; i dialoghi di Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi di Demostene hanno insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili… Dopo averci iniziato all'utile inutilità del latino, Nicola Gardini volge ora lo sguardo alla madre ideale di tutti noi e ci accompagna alla scoperta di una lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di parallelismi, costruita sul confronto e sull'antitesi, che ancora può aiutarci a interpretare la complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi in convergenze. -
Il potere delle mappe. Le 10 aree cruciali per il futuro del nostro pianeta
Con “Le 10 mappe che spiegano il mondo”, Tim Marshall ci aveva mostrato come catene montuose, fiumi, mari e deserti influenzano in maniera decisiva le traiettorie storiche di una nazione, le sue prospettive economiche e le scelte compiute dai leader che le governano. Con questo nuovo libro, il viaggio continua nelle dieci aree cruciali in cui si stanno giocando le partite decisive dei nostri tempi. Scopriamo così perché siamo solo agli inizi di una lunga lotta per il controllo del Pacifico; perché la prossima crisi di rifugiati in Europa è molto più vicina di quanto si pensi; e perché la nuova frontiera della competizione geopolitica sarà lo spazio. Dall’Australia al Sahel, dalla Grecia alla Turchia, dal Regno Unito all’Arabia Saudita per poi volare oltre l’atmosfera terrestre, con la consueta verve e capacità di incuriosire, Tim Marshall ancora una volta riesce ad affascinarci evocando il potere della geografia. -
Il legno storto della giustizia
La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. Proprio all'Italia sembra infatti spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare. Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità. Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza anche a costo di sopraffare il prossimo, i due autori discutono di letteratura e filosofia del diritto, spaziano dalla storia all'attualità più recente, in un dialogo che sarà motivo di riflessione per quanti ancora credono nell'onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione. -
Botte e risposte. Come reagire quando la vita ci interroga
Alberto Maggi intrattiene da anni un dialogo autentico e sincero con decine di migliaia di lettori attraverso seguitissime omelie trasmesse in diretta online, sui social network, nel quotidiano scambio all'interno della comunità nata attorno al convento dei Servi di Maria di Montefano. La fede gioiosa, la passione per la libertà, la fedeltà allo spirito della sacra scrittura e il profondo rispetto per la vita hanno reso preziosi i suoi studi e i suoi commenti per quanti sono oggi alla ricerca di un punto di riferimento e di una guida. In queste nuove, sorprendenti riflessioni, Alberto Maggi si confronta con i temi più caldi dell'attualità, con lo smarrimento di fronte alla tragedia della pandemia, con la necessità di un rinnovato impegno di ciascuno verso il prossimo, e ci invita a recuperare interiormente quel messaggio di pace e di uguaglianza che è forse la risposta migliore che possiamo trovare quando la vita ci mette alla prova. -
Le 60 lingue che uniscono l'Europa
"Le 60 lingue che uniscono l'Europa"""" è un viaggio senza precedenti tra le storie, le peculiarità, le inaspettate somiglianze delle parlate che ogni giorno possiamo ascoltare in giro per il vecchio continente. Grazie alla trascinante passione di Gaston Dorren attraverseremo così sperduti villaggi tra le montagne della Svizzera dove la lingua franca è il romancio, piccoli comuni italiani dove si parla catalano, greco o croato, e impareremo a orientarci tra i caratteri dell'alfabeto cirillico. Scopriremo perché l'esperanto non prenderà mai piede, perché il finlandese è la lingua più semplice da imparare, o perché i norvegesi scrivono in danese. E partendo dal protoindoeuropeo per arrivare al successo ormai globale dell'inglese, questo libro divertente e ricco di aneddoti cambierà il modo in cui pensiamo alle lingue che ci circondano, e dimostrerà ancora una volta l'importanza e la ricchezza di un patrimonio che corriamo il rischio di perdere per sempre." -
I bambini del bosco
Il sentiero ripido e impervio si snoda tra rocce e crepacci fino alla Cima delle Anime. Unisce due terre di confine, e a tracciarlo sono stati i passi di chi notte dopo notte lo percorre cercando un varco sui crinali. Da sempre protegge il cammino delle contrabbandiere che di nascosto lo solcano quando le primule e gli anemoni richiudono le loro corolle alla luna. Donne per le quali una scelta così difficile è l'unica possibilità di indipendenza. Anche se è pericolosa. Molto pericolosa. Quando Luce scopre la loro esistenza, i suoi desideri prendono finalmente corpo. Suo padre e suo fratello le hanno insegnato che quelle montagne non sono adatte a una ragazza. Che il suo compito è aspettare a casa il loro ritorno. Ma ora è pronta a sfidare quel divieto. A darle forza è Thomas, un ragazzo senza un passato né un luogo a cui tornare, che ha imparato sulla propria pelle che la natura può elargire doni inaspettati, crudele quanto accogliente. Luce sente che con lui esiste un legame speciale, profondo come le radici di un albero. Quello che però non può sapere è che Thomas custodisce un segreto che proietta un'ombra cupa sulla sua vita. Un segreto che appartiene al passato ma che anni dopo, su quello stesso misterioso sentiero, intreccerà la vicenda di Luce e Thomas con quella di un bambino scomparso e di un uomo pronto a tutto per ritrovarlo. In una ricerca nella quale ogni passo, ogni pendio superato è un viaggio dentro sé stessi alla scoperta delle proprie origini e della propria identità. Romina Casagrande torna a fare luce su una pagina della nostra storia rimasta nell'ombra. E lo fa dando voce a donne di cui si è perduto persino il nome e alle loro conquiste. Il suo racconto prende per mano il lettore e lo immerge nella magia delle montagne, che sono maestre di vita generose ma esigenti, che possono dare molto ma molto chiedono in cambio. Un romanzo che ci parla di libertà, di coraggio, di riscatto. -
La solitudine di un corpo abituato alla ferita
Dolce e ribelle, classica e contemporanea, misteriosa e sincera, Elvira Sastre è la giovane poetessa che il mondo stava aspettando: i suoi versi trasmettono emozioni potenti come scariche elettriche, e le sue storie incisive e taglienti danno voce a una intera generazione raccontandone con candore e sincerità le battaglie interiori tra passione e desiderio di indipendenza, speranze e sofferenze, amicizie e disillusioni. Grazie all'estrema onestà con cui dona le sue emozioni e all'immediatezza di uno stile inconfondibile, nel racconto di una storia d'amore finita, ogni lettore riscoprirà la forza per riprendere in mano la propria vita e l'energia per andare avanti sempre, a ogni costo, con tutta la potenza che solo la grande poesia è in grado di infondere. -
Ci proteggerà la neve
Joana ha vent'anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha una distesa di neve e un nuovo nemico: è il 1945, e il Terzo Reich è invaso dai russi. Lei non può che scappare verso l'unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare nel mar Baltico. Ma il porto è lontano, chilometri e chilometri fatti di sete e fame. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga: Emilia, una ragazza polacca che a soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza. Perché la guerra può radere al suolo intere città, ma non può annientare il coraggio e la voglia di vivere. Quando la nave finalmente è all'orizzonte, la paura vorrebbe riposare in un porto sicuro. Ma Joana sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita. E finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, saprà che quel candore le darà la forza per non arrendersi. Dopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, Ruta Sepetys torna a raccontarci un episodio realmente accaduto che dà voce a una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme in fuga verso la salvezza. Passati e persecuzioni diversi uniti dal sogno della libertà. Un libro sul coraggio, sui segreti che danno la forza per lottare, sulla speranza che è in grado di scalfire anche il muro più alto fatto di odio e paura. -
Ogni momento è prezioso
La felicità si nasconde dove non credi di trovarla. A volte bisogna accettare di perdersi per ritrovarsi. Lo sa bene Giulia che sul lavoro non riesce più a dare il meglio e a casa deve fare i conti con un figlio adolescente, indisciplinato e arrabbiato con il mondo. Finché, dopo l'ennesima mattinata storta, si ritrova a entrare in una singolare bottega. Un negozio pieno zeppo di oggetti strambi: orologi con dodici clessidre che segnano l'ora esatta, ma anche il tempo che fugge; fiori capaci di leggere e verbalizzare le emozioni; diffusori di profumi dei momenti speciali. Oggetti che sembrano inutili, anche se Basile, il proprietario, le promette di insegnarle a usarli per ritrovare la felicità e il benessere perduti. Giulia stenta a crederci. Poi, ripensandoci, decide di stare al gioco. In fondo, ha tutto da guadagnarci. Così, torna da Basile e si lascia guidare alla scoperta di nuovi orizzonti seguendo pochi e semplici consigli: non imbrigliare l'immaginazione ma lasciarla libera di esprimersi, non prendersi troppo sul serio, imparare ad accogliere ciò che è fuori dagli schemi ma ci fa stare bene. Giulia entra così in contatto con la parte più profonda e creativa di sé stessa e si rende conto che basta poco per tornare a comunicare con il figlio. Soprattutto impara che non esistono ostacoli troppo grandi se si trova il coraggio di andare oltre i propri limiti con audacia. Perché quando si prova a condire la vita con più pepe, ci si accorge che è possibile riconquistare la spensieratezza di quell'età dell'oro in cui sono gli altri a preoccuparsi e a prendersi cura di noi. ""Ogni momento è prezioso"""" è una storia che ci insegna a cercare l'essenziale dove non pensiamo di trovarlo. A cambiare prospettiva per godere della meraviglia che si nasconde anche nei piccoli gesti quotidiani."" -
Il Colonnello Jack
Defoe dà alle stampe la Storia della straordinaria vita del molto onorevole Colonnello Jack, narrata in prima persona dall'intrepido protagonista, nel 1722, l'anno più prolifico della sua carriera di romanziere, lo stesso in cui pubblica Moll Flanders e Diario dell'anno della peste. Venuto al mondo povero e bastardo, fattosi ladro per necessità, dopo una movimentata fuga in Scozia e unì breve periodo nell'esercito, Jack diserta e si ritrova, ingannato e rapito, su una nave per le Americhe, dove viene venduto come schiavo. Qui conquista la benevolenza del padrone e diventa proprietario di una piccola piantagione, ma un'indomabile sete di avventura e di guadagni lo spinge a riprendere le sue peregrinazioni, dal Maryland all'Europa, e poi di nuovo nelle Indie Occidentali, in un susseguirsi di peripezie e fughe rocambolesche, matrimoni e infedeltà, malefatte e menzogne. Il puro piacere della narrazione guida la mano di Defoe sino a trasformare l'originario disegno delmorality play - la parabola di un ingenuo lestofante che si redime attraverso il lavoro e l'istruzione - nell'epopea mercantile di un eroe borghese che della sua spudorata avidità ha fatto l'unica, vera passione della sua vita. -
Memorie del sottosuolo
«Tu sai cos'è un cambio di tonalità musicale», scrive Dostoevskij al fratello Michail il 14 aprile del 1864, «ecco, qui è la stessa cosa. Nel primo capitolo sembra che non ci siano altro che delle chiacchiere, poi, d'un tratto, queste chiacchiere si trasformano in un'improvvisa catastrofe.» La catastrofe cui Dostoevskij si riferisce è quella del protagonista diMemorie del sottosuolo: un uomo senza nome e senza qualità, «né cattivo, né buono, né disonesto, né onesto, né un eroe, né un insetto». Un uomo frustrato e orribilmente infelice, pieno di rancore e risentimento nei confronti di un mondo ai suoi occhi spregevole, che pur consapevole di cosa sia il bene sprofonda sempre più in uno stato di fredda, velenosa cattiveria, tra desideri insoddisfatti e propositi di vendetta. In queste pagine, in cui il soliloquio si alterna a sconnessi ricordi di episodi della sua vita, si abbandona a una tormentata confessione mettendo a nudo impietosamente la propria anima. Senza alcun timore di affondare il coltello nella piaga, ma anzi ricavando dalle umiliazioni, dalla degradazione e dalla sofferenza un morboso piacere, rinuncia a ogni difesa e ci restituisce, come in uno specchio, il riflesso di ciascuno di noi, prigionieri come il protagonista delle nostre contraddizioni e condannati a convivere con gli orrori del nostro privato sottosuolo