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Buffera sulla Maiella
Non è molto tempo, quando ""stracittà"" e ""strapaese"" dicevano comprensibilmente nella letteratura italiana, taluno osservò che Donatello d'Orazio, stracittadino nei libri, era strapaesano, per così dire, nei colloqui; e un critico, cercando il motivo della differenza, credette di trovarlo nel fatto che lo scrittore, strapaesano come può esserlo un abruzzese, dimorava in una città italiana spinta sulle frontiere di due altre civiltà: la germanica e la slava. Senza dubbio, se egli avesse avuta altra dimora, anni di poi non avrebbe potuto scrivere ""Il costruttore di ponti"", nel cui giro entrano tre continenti. Ma ecco, a un punto della storia del nostro Paese e della biografia dello scrittore, la primavera del 1945. Come tanti altri, anch'egli va alla deriva; e il ""Taccuino"", che avvia il presente libro, non ammette dubbi sull'appartenenza dello scrittore a una certa zona dello spirito italiano, quasi diremmo a una certa Italia: un'appartenenza, bisogna aggiungere, sulla quale non influiscono menomamente le vicende, che lo scrittore via via annota. -
Tre diari della grande guerra. Ademollo, Nicolich, Vesnaver
Il libro nasce da una serie fortuita di circostanze, verificatesi negli anni tra il 2014 e il 2018. Mentre infatti in alcune scuole del Friuli Venezia Giulia e di Paesi vicini si svolgevano i progetti promossi da ""Radici&Futuro"" in occasione del Centenario della Grande Guerra, dai cassetti di tre nipoti, sconosciuti l'uno all'altro, sono usciti inopinatamente i diari dei nonni, che avevano partecipato al primo conflitto mondiale. I diari, messi a disposizione degli studenti di un liceo triestino per la trascrizione, sono espressione di tre differenti punti di vista sulla guerra: quello di un ufficiale piemontese rimasto ferito nella battaglia di Pradis, durante la ritirata da Caporetto, quello di uno studente triestino irredentista andato a combattere per l'Italia e quello di un operaio istriano arruolato nel 97° reggimento austro-ungarico e caduto prigioniero dei russi. Tre studentesse universitarie hanno contribuito ad inquadrare ogni diario nel suo contesto storico e geografi co. Il libro si rivolge a storici e studiosi, ma si propone anche come strumento didattico. È insieme memoria e testimonianza di come giovani di oggi possano, se opportunamente guidati, ridar voce a giovani di ieri. -
L' arte di iniziare ogni giorno. Incontro tra yoga e psicologia
Ognuno di noi è stato un bambino ferito e, se crede a questa storia, potrà continuare ad esserlo per tutta la vita. Quello che percepiamo come sofferenza ha in sé un potenziale: può svegliarci, può portare la nostra attenzione verso ciò che davvero è importante, creare un nuovo modo di stare in questa realtà, amare e sentirsi amati e ritrovarsi finalmente integri. Abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici, ma per trovarlo, prima, dobbiamo imparare a perderlo. -
Visioni di un teatro da camera. Il teatro di Hugo von Hofmannsthal
Ad inizio del Novecento Hugo von Hofmannsthal, poeta tra i più raffinati del secolo, sfuggendo alla tradizionale definizione di librettista, si accosta alla scena come drammaturgo, metteùr en scene, scrupoloso concertatore della regia, poeta della musica e del corpo. Suo principale interlocutore è il compositore Richard Strauss. Il volume analizza il pensiero teatrale di Hofmannsthal e i primi allestimenti delle sue opere musicate da Strauss, ricostruendo la genesi e le vicende legate allo spettacolo, al ruolo del libretto, dello spazio scenico e della musica. L'ipotesi di Maria Innocenza Runco, tesa a verificare lo scarto tra enunciati poetici e prassi scenica, dimostra come il teatro musicale di Hofmannsthal si schieri, con inevitabili contraddizioni, tra i progetti utopici che hanno contrassegnato quel complesso periodo di ""transito"" dalle pratiche wagneriane e naturaliste ai postulati simbolisti. -
A love supreme
Un pedagogista dal cuore infranto, una fidanzata forse senza cuore. E, poi, la cura degli amici. Episodi che si intrecciano per gettare luce su cosa non c'è stato, su cosa avrebbe potuto esserci. Dentro una trama che si fa muovere dall'immaginazione, dal sogno, dalle coincidenze - perché quando l'altra parte del letto rimane sfitta, tutto, davvero tutto, può servire a ricomporre i pezzi -, si snoda il nuovo emozionante romanzo di Andrea Di Martino. -
Fra cielo e acqua. Le Romite del ponte alle Grazie. Una storia fi...
La storia delle donne che hanno vissuto sul ponte Rubaconte (che oggi si chiama ponte alle Grazie) sospese tra acqua e cielo. Storie di vita consacrata femminile a Firenze. -
Un' identità difficile
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L' improbabile gioia
È la Storia di uno stallone nero che ha vissuto tre vite: sport, spettacolo ma anche inclusività e rapporto con la natura. Presentato durante l'ultima edizione di fieracavalli questo volume racconta la storia di una amicizia profonda, quella tra Alisè e Tigre, un trotter dimenticano in un box nell'ippodromo abbandonato di Firenze scampato alla morte, recuperato da un imprenditore e donato ad una bambina. Un incontro magico che ha salvato questo cavallo da un destino buio e senza futuro. Entrare in pista. Il silenzio, interrotto dal simmetrico ""due tempi"" dei tuoi zoccoli. Siamo io e te. Stupisce pensare che tu possa fidarti. Di me. Io conosco il mio titubare, le mie angosce, i miei dubbi di ogni giorno. Quindi che devo allontanarmene, per donarti le mie sicurezze. Tu mi chiedi queste. Solo queste. Le mie mani, la tua bocca. Dimenticare il lavoro, le paure, le incertezze di ogni mia giornata. Mi fido di te, mio cavallo, perché tu possa fidarti. Di me. Questa storia colpirà. Ha una caratteristica che di solito coglie nel segno. È vera. Mi riesce difficile il protagonista: forse un cavallo, forse un uomo a dir inconsueto, forse una ragazzina straordinaria... -
Alla fine dell'arcobaleno. Giovanni Degli Esposti Venturi
Il volume raccoglie le opere di Giovanni Degli Esposti Venturi (Monzuno 1954 - Castel del Rio 2016), artista e apprezzato disegnatore di Castel del Rio. L'idea è quella di proporre a un pubblico più vasto tutte le sfumature delle sue opere e il profondo amore che lo legava al nostro territorio, all'Appennino che aveva percorso fino a Castel del Rio, dove si era definitivamente trasferito nel 2010 trovando nuovi amici. -
Tre secoli in famiglia. Salerno 1697-2022
Dal 1697 ad oggi, 2022, la storia di una famiglia diventa, attraverso gli occhi dei suoi componenti, anche storia della città in cui vissero ed operarono lungo l’arco di tre secoli: Salerno. Sette generazioni popolate di personaggi notevoli, dapprima mercanti poi professionisti e politici. Tutti concorrendo alle maggiori fortune della famiglia, a vantaggio perfino delle generazioni attuali. Appartiene alla terza generazione Don Giovanni, l’esponente di gran lunga più importante, medico e giovanissimo sindaco di Salerno, con una prestigiosa carriera di amministratore pubblico, politico di valore, deputato al Parlamento Costituzionale borbonico. Il personaggio di ulteriore rilevanza è suo figlio, Giuseppe, avvocato e anche lui sindaco di Salerno più volte, che ha molto concorso allo sviluppo della città alla fine dell’Ottocento. Infine, e siamo nel secolo scorso, i suoi due figli: Giovanni, medico e imprenditore, e Luigi, ingegnere e umanista, primo tecnico della famiglia. Molte illustrazioni, immagini e documenti accompagnano la narrazione. -
Paesaggio, agricoltura, cultura. Un legame inscindibile per la co...
I processi di cambiamento in atto che hanno investito a livello globale le società e l'economia hanno certamente influito sui sistemi urbani e metropolitani e sui territori rurali, ridisegnando il volto delle campagne, il rapporto con le città, il modo stesso di fare agricoltura. Tali trasformazioni hanno sollevato diverse questioni soprattutto legate alla salvaguardia degli ecosistemi, alla riduzione del consumo di suolo, all'inclusione sociale, alla ridefinizione di ambiti spaziali e di contesti tradizionalmente appartenenti alla città storica e consolidata. Nuovi scenari in cui l'agricoltura diviene protagonista, in quanto chiamata a dare risposte alle società e alle sfide che l'ambiente e il territorio pongono; soprattutto a innescare nuovi processi di sviluppo per restituire linfa vitale a quei territori rurali maggiormente colpiti dalla globalizzazione dei mercati e dalla diffusione di stili di vita propriamente ""urbani"". Questi i concetti chiave attorno ai quali si snodano le principali tematiche argomentate nel presente fascicolo, che, sulla base di un approccio eminentemente speculativo, intende ripercorrere a grandi linee le dinamiche trasformative dei paesaggi rurali, focalizzando l'attenzione su concetti sinergicamente correlati ad essi: l'agricoltura e la multifunzionalità, la cultura e la tradizione, la policv e la programmazione nazionale e sopranazionale. -
Filosofia e idealismo. Vol. 4: Paralipomeni.
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Il punto lavoro. Prontuario rapporto di lavoro 2022. Vol. 2
""Prontuario del Rapporto di Lavoro"", con le sue molte schede pratiche, si propone di fare il punto sugli istituti più importanti del diritto del lavoro, mediante un'esposizione sintetica che agevola il reperimento delle informazioni necessarie a operare correttamente nell'ambito dei rapporti di lavoro subordinato. A supporto è presente una sezione costituita da numerosi schemi esemplificativi che rendono particolarmente agevole la comprensione del quadro regolatorio vigente, con particolare riguardo alle varie ipotesi di risoluzione del rapporto di lavoro. -
A coloro che verranno. I partigiani di Volpedo, Casalnoceto e Poz...
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Forghieri on Ferrari. 1947 to the present. Ediz. illustrata
Molte delle Ferrari, monoposto e Sport, che possono vantare l'alloro iridato, sono uscite dalla sua fantasia e sono state tracciate dalla sua mano. Così è stato per la 158 F1 di Surtees del 1964, così per le imbattibili T dell'era Lauda-Regazzoni, ma altrettanto si potrebbe dire per le varie 250 P, 330 P3 e P4, oltre naturalmente alla 312 ""PB"", indiscusse protagoniste tra le Sport fra gli anni Sessanta e i Settanta. È finalmente un Forghieri a tutto tondo quello che si racconta in questo volume dove storie note, ma soprattutto inedite, si intrecciano in un appassionante racconto supportato da un ricchissimo apparato iconografico assolutamente inedito, per gran parte proveniente dall'archivio della casa editrice. Il volume è inoltre arricchito da una serie di disegni tecnici a firma di Giorgio Piola, relativi ad alcune delle Ferrari iridate, commentati e spiegati da Mauro Forghieri. Presentazione di Gian Paolo Dallara. -
BSI fuori rotta. Come si è giunti al crash asiatico della più ant...
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Mino Trafeli. Ambiguità del tempo-The ambiguity of time
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Peter Churchill. The forgotten novels of a British secret agent
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La cazzaria. Manoscritto K: da una copia ottocentesca dell'Edizio...
Antonio Vignali, l'autore della Cazzaria nacque a Siena nel 1501 e morì a Milano nel 1559. Fu tra i fondatori dell'Accademia degli Intronati tra il 1525 e il 1527 con il nome di Arsiccio Intronato. La Cazzaria venne scritta nel 1526 e pubblicata a stampa nel 1531 a Venezia. L'opera del Vignale è un testo in cui si intrecciano stili e mode del suo tempo. Vi è la parte oscena e goliardica, ampiamente sfruttata da altri, fra cui l'Aretino (di gran lunga superiore a tutti per la capacità pirotecnica di manipolare la lingua); è l'inizio dell'accusa verso il maggior tabù della chiesa in nome della libertà individuale che porterà all'illuminismo con la letteratura libertina in Francia. Antonio Vignale ci dà un'immagine di come due uomini del suo tempo si intrattengono su questioni sessuali (l'opera è in forma di dialogo), mentre colui che sa è orgoglioso di poter insegnare ad uno che non sa con dovizia di particolari. Nella Cazzaria ci è dato misurare la rimozione che la sessualità ha sofferto in cinque secoli. Quanto era potente allora il significato dell'omosessualità! Pruriginosa o coraggiosa l'opera? Vi è la parte coraggiosa e nuova del Vignale che prende posizione a favore del sesso anale, sia con la donna che fra uomini, in modo quasi didattico. Persino la sua ""spalla"" nel dialogo, viene chiamato con il nome di Sodo! Sesso, intrighi, potere, politica Cinquecento anni fa. Allora come oggi è questo il mix di un successo letterario? Il testo, spesso dimenticato appare oggi in edizione originale con appunti critici dello studioso Alfie Fabian. -
Cucina regionale. 630 piatti della tradizione. Dall'antipasto al dolce
Non esiste una sola cucina italiana: nel nostro paese sopravvivono tante culture gastronomiche diverse, ognuna legata alla regione o addirittura al paese di origine.rnrnQuesto ricettario, che torna in libreria in un nuovo formato e con un prezzo molto vantaggioso, presenta 630 piatti della più schietta tradizione di territorio, raccolti grazie al contributo delle cuoche e dei cuochi delle osterie presenti sulla nostra guida.rnrnSi va dai bucati alla matriciana agli scabei, passando per caciucco, cjarzons, pollo alla cacciatora, risi e bisi e panna cotta. Ricette notissime o poco conosciute, frequenti o introvabili, facili o impegnative, con le indicazioni per riprodurle a casa e commenti che ne raccontano origini e curiosità.