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L' unico e insuperabile Ivan
Vincitore della Newbery Medal 2013Ivan vive in una giungla dipinta all'interno di una gabbia, con gli alberi che non frusciano e una cascata che non fa schizzi. Non è un gorilla come gli altri: lui, tra uno spettacolo e l'altro, disegna. Agli occhi degli umani le sue opere sembrano scarabocchi, ma la piccola Julia, che gli regala fogli e colori, le trova bellissime. E ora che al circo è arrivata l'elefantina Ruby, Ivan deve impegnarsi nel suo lavoro più importante: dipingere la parola che la salverà. Età di lettura: da 8 anni. -
Il respiro del vino. Conoscere il profumo del vino per bere con m...
Il vino racchiude in un solo bicchiere l'odore del mondo interorn«Vi parlerò di quel profumo coinvolgente, di quel suo respiro trattenuto, al quale è impossibile opporre resistenza, che anticipa tutto ciò che si sente in bocca subito dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra. Di quel profumo che può essere un effetto del sole di un'alba radiosa o delle nuvole che precedono la pioggia. Di quel profumo che forse è l'aspetto sensoriale più straordinario del vino, perché è anche il linguaggio della sua composizione, della sua storia, delle sue tradizioni, dei territori in cui nasce e dei microclimi che ne accarezzano i giorni. Il vino è la sintesi sorprendente dei profumi di tutto ciò che ci circonda, perché ha nella sua natura più profonda le tracce della terra, dei fiori, dei frutti, delle spezie, del mare, della montagna, del vento, della luce e di tante altre cose che nobilmente rappresenta. L'atto iniziale di chiunque si avvicini al vino è infatti quello di portare il calice al proprio naso per sentirne il profumo, roteando delicatamente il bicchiere, affinché il vino in esso contenuto, simile alla Terra che ruota intorno al proprio asse, possa sprigionare la sua intimità olfattiva. Da quando esiste l'uomo, nella sua cultura gastronomica non c'è altra bevanda o cibo che preveda questo meraviglioso rituale di incontro tra sensibilità, natura ed emozione. È una gestualità mitica, quella legata al vino, che con la sua delicatezza ci aiuta a riappropriarci del nostro tempo e del nostro equilibrio interiore. Sarò certamente felice, perciò, se voi gentili lettori, arrivati all'ultima pagina, riporrete soddisfatti e arricchiti questo mio libro e un attimo dopo vi lascerete prendere dalla curiosità di stappare un'ottima bottiglia del vino che preferite per scoprire l'invitante e meraviglioso mondo di profumi che vi è racchiuso». (Luigi Moio) -
Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uom...
In queste pagine, ricche di testimonianze letterarie e pittoriche, viene presentato il percorso personale di San Francesco, ma anche la sua rivoluzione culturale, per spiegarne il «segreto».rnrn«Questo libro ripercorre le parole, i luoghi e gli incontri di un uomo allo stesso tempo libero e obbediente. Così facendo non solo si descrive il percorso personale di un uomo, ma si delinea una cultura ispirata al Vangelo, in grado di dialogare con tutti.» - Cardinale Pietro PaolinrnrnSan Francesco è oggi più che mai uno dei personaggi chiave per comprendere come si vada configurando il cristianesimo in questo inizio di terzo millennio, a partire dalle parole con cui papa Bergoglio ha spiegato la scelta del suo nome: «Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco, come Francesco da Assisi». Con la semplicità, la mitezza e l'intenso fuoco interiore che hanno contraddistinto la sua vita, ancora dopo otto secoli attrae nel santuario di Assisi migliaia di persone ogni anno. Ma «perché scrivere un altro profilo biografico? Non bastavano le tante biografie, alcune delle quali eccellenti, uscite negli ultimi anni?» si domanda nella Prefazione il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. «La risposta è che questo lavoro ha una sua caratterizzazione specifica. Si potrebbe dire che si tratta di una lettura ecclesiale del santo di Assisi. Padre Enzo Fortunato ha voluto mostrarci tutta l'attualità del pensiero e dell'azione di Francesco, mentre la Chiesa cerca ogni giorno di compiere quel cammino in ""uscita"" chiestole da papa Francesco, di non essere cioè chiusa nelle sue istituzioni, ma povera e aperta all'incontro, capace di proporre il Vangelo con la parola e con la vita.» In queste pagine, ricche di testimonianze letterarie e pittoriche, si delineano così i luoghi che ha visitato, gli incontri che ha fatto, i gesti e le parole con cui ha formulato il suo messaggio, esplicitando quelli che sono stati il suo percorso personale ma anche la sua rivoluzione culturale, per spiegarne il «segreto». Francesco è l'uomo moderno, come moderna è la lingua che usa sia per la poesia sia per la predicazione. Era «un ribelle, certo, ma un ribelle obbediente. Un uomo obbediente, certo, ma un obbediente sempre libero» continua il cardinale Parolin. «Come non leggere in controluce, nelle pagine di questo libro e nell'umanità di Francesco d'Assisi, il progetto evangelico che papa Francesco sta portando avanti per tutta la Chiesa?» Il merito forse maggiore di questo libro è allora «quello di condurci a riflettere sul ""ribelle"" Francesco, ma anche quello di farci intravedere il volto del cristianesimo delle prossime generazioni». -
I bianchi e i rossi. Storia della guerra civile russa
Cosa accadde in Russia nel 2017, dopo che Lenin e i suoi ebbero preso il potere? La fine della Rivoluzione non significò anche la fine degli scontri, anzi segnò l'inizio di una lunga guerra civile destinata a protrarsi fino al 1921, che vide la popolazione divisa tra i bolscevichi (i Rossi) e i controrivoluzionari (i Bianchi), appoggiati dalle forze armate di quattordici potenze straniere e da una dozzina di gruppi nazionali in lotta per l'indipendenza. Dopo le disastrose sconfitte subite dal Paese nella Grande Guerra e le due rivoluzioni del '17, questi ulteriori quattro anni di conflitto furono per la popolazione un periodo di enormi sofferenze, atrocità, epidemie e carestie, che ebbero durature conseguenze sul piano demografico, sociale ed economico. Un'immane tragedia che in queste pagine Lincoln racconta con equilibrio e competenza, ricostruendo gli scenari e tratteggiando i protagonisti - da Trockij a Stalin a Majakovskij - di una delle più aspre guerre intestine dei tempi moderni. -
Yoga del cosmo interiore
Tu puoi essere solo chi già sei,rnnon è possibile essere nient'altro.rnLa spiritualità non è un raggiungimento,rnsemmai è riconoscere, rnuna rievocazione, un rimembrarsirnrnLa ricerca di uno stile di vita più sano, più equilibrato, più fluido e più armonico è ciò che oggi avvicina allo Yoga. Per tanti motivi, sta aumentando la consapevolezza che vivere prigionieri di schemi mentali e di comportamenti autodistruttivi sulle lunghe distanze non paga e non appaga. Inoltre, proprio lo spirito del tempo sembra sollecitare il bisogno di riscoprire chi siamo, ma in particolare di vivere se stessi in pienezza, con totalità e soprattutto con gioia. Lo Yoga diventa dunque un processo privilegiato da molti, che chiede di includere ciò che Patanjali ha codificato nei suoi Sutra sullo Yoga e che Osho qui rinnova e rigenera, liberando l'essenza di quell'intima comprensione da ciò che la polvere del tempo ha velato o ricoperto. L'opera si propone come un'immersione in un percorso antico come le montagne, dando la possibilità di procedere con il passo lieve di una camminata che ciascuno adatterà ai propri tempi e ritmi esistenziali, godendone a ogni istante la freschezza come di gocce di rugiada energizzanti. L'eterna saggezza che la presenza consapevole dischiude è qui rivelata in tutta la sua semplicità, pronta a sostenere i passi più difficili e a nutrire le qualità esistenziali che la pratica inevitabilmente richiama in vita. Inoltre, Osho dedica interi capitoli alle domande di quanti si sono incamminati lungo il sentiero di conoscenza di sé che lo Yoga traccia, facilitando comprensioni altrimenti impossibili. -
Il vecchio e il mare
Un romanzo sulla natura e la resilienza dell'essere umano. Prefazione di Paolo Cognettirnrn«Questo libro ci ricorda che la nostra vecchia terra esiste ancora, è grande e meravigliosa, è là fuori per noi, e rinunciare a esplorarla, toccarla, annusarla, calpestarla, amarla, sarebbe una perdita incalcolabile per la nostra vita. Il mare è ancora là fuori, come ai tempi del vecchio Santiago e del suo pesce. È là anche per noi» – dalla prefazione di Paolo CognettirnrnDopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a pescare nulla, il vecchio Santiago vive, nel suo villaggio e nei confronti di se stesso, la condizione di isolamento di chi è stato colpito da una maledizione. Solo la solidarietà del giovanissimo Manolo e il mitico esempio di Joe di Maggio, imbattibile giocatore di baseball, gli permetteranno di trovare la forza di riprendere il mare per una pesca che rinnova il suo apprendistato di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pesce spada nei Caraibi, nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione sconfitta, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita. Età di lettura: da 12 anni. -
Il denaro
«Quel quartier generale di tutte le febbri, dove la Borsa, dall'una alle tre, batte come un cuore enorme, al centro.»Parigi nel 1864 è il centro del mondo: si prepara la grande Esposizione universale voluta da Napoleone III e la Borsa cittadina domina gli affari in Europa e oltre. In questa città dinamica fino all'ebbrezza, Aristide Saccard architetta una grandiosa speculazione finanziaria incentrata sulle possibilità offerte dall'apertura del canale di Suez. Saccard è un uomo visionario: la sua ambizione non è accumulare denaro, ma «farlo scaturire da ogni dove» e «vederlo scorrere a fiumi». Tra euforia e panico, tuttavia, il sogno di Saccard trascinerà nel baratro quanti vi hanno creduto... Ispirato alla parabola del banchiere Paul Eugène Bontoux, Il denaro (1891) unisce un'analisi minuziosa dei meccanismi del capitalismo al racconto, pieno di verità psicologica e di suspense, delle vite e delle speranze di indimenticabili personaggi. -
Trappola per topi
Cinque strani clienti e i proprietari sono isolati in una locanda. Tra loro si nasconde un assassino psicopatico che ha già ucciso una persona a Londra. Ma sotto quale travestimento si maschera l'assassino? Ciascuno dei presenti sembra avere qualcosa da nascondere. Toccherà al sergente Trotter, inviato sul posto, risolvere l'enigma. -
Holidays on ice
Il debutto di David Sedaris avvenne all'inizio degli anni '90 quando lesse alla radio il racconto della sua esperienza come elfo natalizio in un grande magazzino di New York: episodio che lo fece diventare una star radiofonica. Una serie di scene esilaranti e corrosive fotografano impietosamente le icone sacre del mondo di oggi: il mito del Natale affogato nei consumi, il muto naufragio dei bambini, vittime inconsapevoli dell'insensatezza della festa, la surreale crudeltà dei rapporti di lavoro e di famiglia, il vuoto e la solitudine che la valanga scintillante dei regali non può nascondere... -
Inizio del tempo e fine della fisica
Le domande che l'uomo da sempre si pone sull'universo, sul tempo, sulla sua stessa esistenza hanno ricevuto in questi anni risposte di grande fascino, pur nella loro inevitabile provvisorietà, da parte di Stephen Hawking. I due testi qui raccolti, scritti con linguaggio chiaro e alla portata di tutti, si interrogano sulle origini dell'universo. Nel primo, Fine in vista per la fisica teorica? , Hawking parla della possibilità di giungere a una teoria del mondo partendo dalle più piccole particelle conosciute. Nel secondo, Il bordo dello spazio-tempo , lo scienziato applica le sue teorie all'universo sconfinato della cosmologia moderna. Questa vertiginosa combinazione di infinitamente piccolo e di infinitamente grande viene collocata nel suo contesto di idee dal fisico francese Alain Bouquet in una introduzione di esemplare chiarezza. -
Il trono di fuoco. The Kane Chronicles. Vol. 2
Apophys, il serpente gigante, dio del caos, sta per essere liberato dalle forze del male. Vuole distruggere il mondo e per questo è determinato a inghiottire il dio sole, Ra, il più antico e potente degli dei egizi. Il mito vuole che Ra, minacciato da Apophys e Isis, abbia lasciato il suo trono di fuoco a Osiris e si sia lasciato cadere in un sonno eterno. Per non essere svegliato ha diviso in tre parti il Libro di Ra, un antico papiro che contiene i suoi segreti e le formule magiche per svegliarlo. Sadie e Carter Kane, figli di Julius, egittologo di fama mondiale, scoprono casualmente il terribile rischio che corre il nostro mondo e decidono di partire in cerca di Ra, l'unica speranza di salvezza, il solo dio che sia mai stato in grado di sconfiggere Apophys. Ma prima i fratelli Kane devono recuperare le tre parti del Libro di Ra per ricomporle... e riuscirci non sarà uno scherzo! Età di lettura: da 12 anni. -
Minecraft. Mini guida aquatic. Con adesivi
Tuffati negli oceani misteriosi di Minecraft con questa mini guida con oltre 500 sticker! Scopri come respirare sott'acqua, dove trovare i delfini e le tartarughe, come affrontare i mob annegati e dove scovare i tesori nascosti più preziosi. Età di lettura: da 9 anni. -
Ritorno sull'isola. La banda dei cinque. Vol. 6
Per i cugni Julian, Dick, Anne, Georgina e il cane Tim è sempre il momento di una nuova avventurarnPrima che Julian finisse di parlare, la luce nella caverna si spense! Poi una voce risuonò nel buio. «Non muovetevi! Fate un solo movimento e sparo.» rnGeorge sussultò. Cosa stava succedendo? Trattenne Tim per il collare, per paura che si lanciasse contro l'uomo e che quello gli sparasse. Poi la voce parlò di nuovo. «Allora, adesso ci riveli il tuo segreto?»È tempo di vacanze e i fratelli Julian, Dick e Anne, insieme alla cugina Georgina, che si fa chiamare George, fanno ritorno a Kirrin Cottage. Al loro arrivo scoprono che non potranno andare sull'isola di proprietà della famiglia perché il papà di George, un famoso scienziato, sta facendo degli esperimenti segreti e ha vietato a chiunque di avvicinarsi. Le ricerche dello zio e la strana torre che ha costruito su Kirrin Island, però, attirano la curiosità di persone sospette, e quando anche il papà di George inizia a temere di essere spiato e chiede alla figlia di lasciargli sull'isola Timmy, il suo inseparabile cane, i ragazzi capiscono che è venuto il momento di entrare in azione. Chi minaccia lo zio? Riuscirà la banda dei cinque a risolvere anche questo mistero e a salvare Kirrin Island? Età di lettura: da 8 anni. -
La felicità domestica
La protagonista della Felicità domestica (1859) è una fanciulla di diciassette anni, orfana, che si innamora del suo ben più maturo tutore e lo sposa. I primi anni di vita familiare sono felici, allietati dalla nascita di due figli. Ma l'iniziale e passionale sintonia di affetti lascia presto il posto agli equivoci, alle incrinature, al distacco e all'indifferenza reciproca. Tolstòj tratta in queste pagine il delicato argomento dei rapporti coniugali con una finezza e un senso di inquietudine decisamente moderni, preparando la strada ai romanzi maggiori, da Guerra e pace a Anna Karénina.Introduzione di Igor Sibaldi. -
Lotta Combinaguai sa fare tutto
Le nuove avventure della pestifera ""sorellina"" di Pippi Calzelunghe.rnrnLotta ha quasi cinque anni e ormai sa fare più o meno tutto. Si veste da sola, va a comprare le caramelle e sa andare in bicicletta anche se una bicicletta ancora non ce l'ha. Ma soprattutto è bravissima a farsi venire in mente le idee più balzane e simpatiche del mondo per risolvere terribili problemi, come l'improvvisa sparizione degli alberi di Natale dai negozi o la gravissima carestia di dolciumi! Dalla magica penna di Astrid Lindgren tre nuove, adorabili avventure della piccola Lotta, con le deliziose e impertinenti illustrazioni di Beatrice Alemagna. Età di lettura: da 7 anni. -
La congiura di Catilina
La congiura di Catilina, la rivolta che nell'autunno del 63 a.C. avrebbe dovuto decapitare i vertici della Repubblica romana, si è imposta nei secoli come «la madre di tutte le congiure». Raccontato e studiato, quell'episodio pone ancora molte domande. Bocchiola e Sartori tentano di rispondere, individuando una chiave di lettura - la crisi delle istituzioni repubblicane - che riunisce tutti i protagonisti dell'epoca, tra i più grandi uomini di Roma: Cicerone, Cesare, Pompeo, Crasso, Catone. Ma soprattutto lui, Catilina, che la storiografia ha dipinto come un «cattivo» di proporzioni shakespeariane. Nel fosco crepuscolo della Roma repubblicana, in cui tutti hanno scheletri nell'armadio e le alleanze sono spesso effimere e strumentali, la sua vicenda rivela il volto più oscuro di un passaggio epocale che ha portato alla nascita dell'impero e cambiato la storia dell'Occidente. -
La mite
Nel romanzo breve ""La mite"" (1876), considerato uno dei suoi capolavori, Fëdor Dostoevskij tratta in modo del tutto nuovo il tema del suicidio, facendo narrare una dolorosa vicenda familiare da un marito meschino e grossolano che tuttavia, a poco a poco, riesce a riconoscere le proprie colpe nei motivi che hanno spinto la giovane moglie a togliersi la vita. Nel racconto fantastico ""Il sogno di un uomo ridicolo"" (1877) lo scrittore cerca invece di rappresentare una società utopica, una nuova età dell'oro di bontà e fraternità, regalandoci un messaggio di speranza innocente e bellissimo. Nell'insieme i due racconti rappresentano una radicale esposizione degli aspetti essenziali della vita stessa: l'amore e l'orgoglio, il coraggio e l'umiltà, il bene e il male. -
Un labirinto incerto. Appunti per una poetica della matematica
Dal labirinto incerto della matematica è possibile uscire. A condizione, però, di non essere lasciati soli.rn«In mezzo a tutte le competenze della scuola moderna, in mezzo all'arido deserto che spesso allontana le giovani menti proviamo a far ascoltare la melodia muta, inutile, e per questo meravigliosa, della matematica»rn Per molti lettori un libro sulla matematica e sul modo in cui viene insegnata, sui suoi contenuti e sulla sua didattica, non può non richiamare alla mente i ricordi di un passato scolastico più o meno lontano; e spesso si tratta di ricordi dolorosi, segnati da un rapporto conflittuale, difficile – talvolta traumatico – con la disciplina. Questo probabilmente perché, ormai da tempo, nelle aule scolastiche la matematica è stata confinata a materia tecnica, importante più per le sue presunte applicazioni pratiche o per i suoi supposti rapporti con il mondo reale che per il suo valore squisitamente intellettuale. O perché ridotta a un insieme di definizioni, di formule, di regole da mandare a memoria e da applicare acriticamente, senza interrogarsi sul loro significato. Eppure, come ci invita a fare Riccardo Giannitrapani in Un labirinto incerto , basterebbe provare a metterle in discussione, queste regole, a smontarle per capire come funzionano, per scoprire che cosa c'è dentro. Allora vedremmo non solo la trama nascosta che ne giustifica l'adozione, ma anche le intuizioni e le visioni, gli inciampi, le incertezze e i fallimenti da cui sono scaturite, e soprattutto la bellezza vertiginosa dei panorami inattesi che esse dischiudono, i sentieri nascosti che ci chiedono di percorrere. Così, muovendo dal terreno confortevole di quel che crediamo che sia o debba essere la matematica – per molti una «scienza esatta», e quindi necessariamente arida e inflessibile, se non addirittura noiosa – potremmo liberarci dai luoghi comuni e cominciare a seguire altri percorsi, meno scontati e rassicuranti, quelli del labirinto, appunto. Potremmo così interrogarci sulla natura ontologica degli enti matematici o sulla relazione tra la matematica e le scienze del mondo fisico, oppure indagare la forma dei numeri o il concetto di infinito, o ancora il rapporto fra i numeri, il tempo e lo spazio. O verificare la sorprendente vicinanza tra matematica e poesia, e scoprire come entrambe siano impegnate a rappresentare un mondo altro, non quotidiano e non necessario, e a tradurlo in parola, in simboli capaci di svelarne tutta la complessità e la bellezza. Dal labirinto incerto della matematica, naturalmente, è possibile uscire. A condizione, però, di non essere lasciati soli. Ed è questo il compito a cui oggi è chiamata la scuola: aiutare chi si confronta con la matematica a trasformare gli errori in curiosità, i fallimenti in opportunità didattica. Per non smarrirsi per sempre, per superare l'angoscia del labirinto, per imparare a sbagliare e a ricominciare. -
La volontà del vento
Il caso di Gian Piero Bona è quello di chi più avverte il senso della tragicità della posizione del poeta contemporaneo, immerso in una coscienza di separazione, nel sentimento del trascorrere delle cose, del loro perire, e nell'immagine della morte, là ove non è che auto-contemplazione, nichilismo estremo, grandiosità funebre, quale risposta a una richiesta di poesia consolatoria, attraverso una gnomica della fine. Si tratta qui di rottura con il lirismo ermetico di ieri e con una sostanza di passioni novecentesche, riconoscendo il proprio stato di alienazione, opponendo alle proprie meraviglie una negazione totale. Siamo forse a uno dei culmini della sua poesia, nel supremo equilibrio della parola, perfetta nella scansione delle immagini, dei concetti, dei ritmi, e il tutto con profondità di linguaggio nella violenza del dubbio e dei quesiti ammonitori e solenni. E suo gran pregio è di dare a tale visione del mondo una elevatezza formale spesso splendida, in forza di quella cultura classica che è alle sue origini. -
L'umorismo
Composto nel 1908 e rivisto nel 1920, “L’umorismo” è un libro a doppio fondo: un saggio accademico che nasconde il nocciolo della poetica di Pirandello, come testimonia la dedica «alla buon’anima di Mattia Pascal». Il campo di applicazione dell’umorismo non è la natura, ma l’uomo, in quanto dotato di desideri e volontà: sulle sue miserie fa presa il “sentimento del contrario”, costringendo il lettore a rimanere sospeso tra riso e pianto. Pirandello rivela nel saggio come sia la compassione a guidarlo nella rappresentazione dei personaggi, allontanandosi nettamente dalle altre declinazioni del ridicolo (il comico, il grottesco, il satirico). Questa edizione dell’""Umorismo"", che propone il testo del 1908, mette in luce la vastità delle ispirazioni di Pirandello e insieme il legame tra letteratura ed esperienza umana, dimostrando che il saggio è anche un’autobiografia intellettuale, l’attraversamento appassionato dei modelli di una vita.