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Il metodo danese per vivere felici. Hygge
Il segreto per essere felici viene dalla Danimarca: si chiama hygge ed è alla portata di tutti Lavoro, stress, ansie e preoccupazioni ci fanno perdere di vista le priorità della vita. Siamo sempre tesi e pronti a esplodere ed è facile che a farne le spese siano i nostri cari. I danesi, il popolo più felice del mondo da oltre 40 anni secondo il Rapporto Mondiale della Felicità stilato ogni anno dall'Onu, hanno trovato la soluzione: l'hygge. È una parola quasi intraducibile ma che si potrebbe descrivere come intimità, calore, accoglienza. È la capacità di creare un ambiente che faccia sentire i familiari a proprio agio e li predisponga a momenti di serenità. Questo libro, ricco di fotografie e di idee concrete, vi avvicinerà allo stile di vita danese. Vi aiuterà a rendere la vostra casa confortevole come fosse Natale tutto l'anno. Suggerimenti semplici ed efficaci, come accendere delle candele, cucinare tutti insieme, decorare la casa, spegnere i cellulari e fare un gioco da tavolo, raccontarsi com'è andata la giornata a turno, ed esserci davvero in quel momento e in quel luogo. Il modo più semplice per introdurre l'hygge nella vostra vita ed essere pienamente felici con le persone a voi più care. -
Bambina N.37
Un mondo in guerra. Una giovane di talento. Una missione di cui nessuno sospetta. La vera storia di Gerhard Wolf, il guardiano di Ponte Vecchio. rnrn«Un romanzo potente. La storia di due generazioni unite dall’amore e dall’arte.» - El Paisrn«Una storia emozionante, concepita come un racconto avvincente, che è anche un monito a non dimenticare gli orrori del passato» - ABC CulturalNella Firenze occupata dai nazisti, c'è qualcuno che si batte per proteggere vite innocenti e mettere l'arte al sicuro 2019. Hannah, studentessa di psicologia a Firenze, alla notizia della morte della nonna è costretta a tornare in Spagna. Mentre sistema gli effetti personali della nonna - da cui ha preso il nome di battesimo - scopre tra le carte un documento d'identificazione delle SS con su scritto: ""Hannah, bambina numero 37. G. Wolf"". Che cosa lega il passato di sua nonna ai nazisti? Quali segreti le ha nascosto per tutti questi anni? Hannah scopre che G. Wolf sta per Gerhard Wolf, il console tedesco di Firenze durante la seconda guerra mondiale. Di ritorno in Italia, decide così di mettersi in contatto con la famiglia Wolf, per scoprire la verità. 1944. Quando Roma viene liberata, i nazisti inaspriscono la stretta su Firenze e viene permesso a squadroni della morte di scorrazzare liberamente per la città uccidendo e torturando le persone a loro piacimento. Ma c'è qualcuno che ha deciso di non piegarsi alla disumanità degli anni più bui della storia... -
La mia unica distrazione. Jock Hard series
Mangia. Dormi. Gioca a football. Questo è il mantra di Jackson Jennings. Una vita da atleta trascorsa con un solo obiettivo: diventare un professionista. Niente ragazze. Niente feste. Niente alcol. Mangia. Dormi. Gioca a football. Ripeti. Ogni venerdì sera, Jackson attraversa i vialetti del campus, annoiato, solo e determinato a non unirsi a nessuna festa. Ma la sera in cui incontra Charlotte Edmonds sul suo cammino, si chiede se il suo mantra riuscirà a resistere. Stupide regole. Charlie non ha tempo per le sciocchezze di Jackson. Continua a rubarle il cibo e a prenderla in giro tutto il tempo, provocandola e facendola fremere. Semmai dovesse decidere di avere un ragazzo, sceglierà qualcuno che non sia un parente stretto dei Neanderthal. Uno con delle buone maniere, e tempo da trascorrere con lei. Non un bambinone gigante che girovaga da solo di notte. -
Mollo tutto e cambio vita. Il metodo pratico e innovativo per pro...
Vuoi cambiare lavoro, fare qualcosa di veramente tuo, ma non sai cosa e come fare? Affidati al metodo più efficace per trovare la strada più adatta a te. Perché la tua vita è troppo preziosa per fare un lavoro che non ti piace.Quante volte ci siamo sentiti insoddisfatti del nostro lavoro, ma quando ci siamo chiesti ""Che cos'altro potrei fare?"" non abbiamo trovato una risposta? Anche quando siamo consapevoli che a renderci infelici sono la mancanza di tempo, la frustrazione e la monotonia, spesso la paura ci impedisce di provare a risolvere la situazione. Questo libro fornisce una guida pratica su come riprendere il controllo della propria vita, liberandosi dal giogo di un lavoro troppo stressante e disegnandosi una nuova prospettiva lavorativa indipendente e su misura. Analizzando e smontando le più comuni scuse e paure generalmente accampate per evitare di buttarsi in un nuovo progetto, Monica Lasaponara accompagna il lettore in un percorso volto al raggiungimento della vera soddisfazione professionale. Un libro indispensabile per tutti coloro che desiderano una vita diversa, libera dallo stress di un lavoro inadeguato e proiettata verso il futuro. -
La ragazza fuggita da Auschwitz
La vera storia di Mala Zimetbaum, l'ebrea che riuscì a scappare dall'inferno nazista.«Se dobbiamo morire, dobbiamo farlo per difendere qualcosa.»«E che cosa dobbiamo difendere?»«La cosa più importante di tutte: la libertà.»Mala, detenuta numero 19880 nel campo di concentramento di Auschwitz, ha capito sin dal primo momento in cui è scesa dal treno di avere messo piede all'inferno. Come interprete delle SS, prova a usare la sua posizione per salvare quante più vite possibili, contrabbandando miseri pezzi di pane. Edward, detenuto numero 531, è un veterano del campo e un prigioniero politico. Anche se ha l'aspetto di tutti gli altri, con la testa rasata e l'uniforme a righe, è un combattente della Resistenza. E ha un piano per fuggire. Entrambi sono stati deportati per il solo crimine di essere nati. Ma quando si incontrano, il buio senza scampo di Auschwitz si illumina di un barlume di speranza. Edward riesce a far credere a Mala che l'impossibile possa accadere. Che nonostante siano circondati da filo spinato, mitragliatrici, torri di guardia e riflettori che li osservano costantemente, lasceranno quel luogo di morte. E così si fanno una promessa: fuggiranno insieme o moriranno insieme. Il resto è una delle più grandi storie d'amore mai raccontate... -
Il convento dei segreti
Catania, 1669. Ancora giovanissima, Agata è costretta dalla famiglia a entrare in un convento di clausura. Poco importa che non abbia alcuna vocazione: le sue suppliche restano inascoltate ed è obbligata a prendere i voti, diventando suor Immacolata. Il suo temperamento ribelle è motivo di diffidenza da parte delle altre monache, e Immacolata si trova presto isolata e malvista. Neppure sua cugina Elisabetta, educanda in attesa del matrimonio, rappresenta per lei motivo di sollievo: la ragazza non perde occasione per denunciare la cugina alla badessa, che le infligge punizioni severissime. Solo l'improvviso arrivo in convento di Maria Grazia, esperta pasticciera, riesce a cambiare qualcosa nella triste monotonia della vita claustrale. Tra lei e Immacolata nasce infatti un'insperata complicità, che si trasforma, giorno dopo giorno, in una vera e propria amicizia. Le due ragazze cominciano a confidarsi, raccontandosi i rispettivi segreti. Ma sono segreti pericolosi. Perché Maria Grazia non è chi dice di essere. Gli eventi tragici e inconfessabili del suo passato potrebbero mettere a rischio la sua vita. E non solo la sua... -
La guerra di Einstein. La nascita dell'idea che ha cambiato il mondo
Dall'inizio dei tempi la creatività e l'ingegno scientifico si sono sviluppati di pari passo con la capacità dell'uomo di generare orrori. Queste spinte parallele hanno condotto l'umanità verso una scoperta in grado di cambiare per sempre il modo in cui conosciamo l'universo: la teoria della relatività generale. Sono in pochi a ricordare che, durante la Grande Guerra, il massacro sistematico che sconvolse l'Europa dal 1914 al 1918 fu proprio la causa dell'intuizione di Albert Einstein. Il grande fisico formulò infatti la sua teoria rivoluzionaria stremato dalla fame. Alcuni dei più brillanti scienziati dell'epoca erano impegnati a opporsi ai nazionalismi, oppure a diventare pedine nelle mani del potere, che usava la loro conoscenza per sviluppare le micidiali armi chimiche. La relatività era una scoperta rivoluzionaria al punto da rimettere in discussione la concezione dell'intero universo e gli scienziati che la sostenevano vennero perseguitati, così come i giornali che ne avevano parlato. L'astronomo inglese A.S. Eddington guidò una pericolosissima spedizione per provare la fondatezza della teoria di Einstein durante una rarissima eclissi solare. Il risultato di questa epica impresa rese la relatività celebre in tutto il mondo. -
Lo strano delitto delle sorelle Bedin. La prima indagine di Gaeta...
Dopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell'Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell'altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all'apparenza tranquillo, si allunga in realtà l'ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l'efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente. Qualcuno, tappezzando i muri di poesie enigmatiche, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Ma non sarà solo un caso di cronaca del passato a mettere alla prova le abilità investigative di Ravidà. Nel giorno della Grande Rogazione, una processione che ogni anno si snoda per trentatré chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge tutta la popolazione della zona, un altro brutale delitto scuoterà la quiete dell'altopiano, trasformandola in tempesta. -
Il piccolo ristorante del lieto fine
Mandy, Emma e Jill sono cresciute sull’isola di Nantucket, prima che la vita le allontanasse, portandole a centinaia di chilometri l’una dall’altra. Mandy è l’unica delle tre sorelle a essere rimasta sull’isola. Ha dedicato la vita alla famiglia, ma ora che i ragazzi sono cresciuti vorrebbe rimettersi in gioco. Jill si è trasferita a Manhattan per fare carriera come avvocato. Emma vive in Arizona con il marito e lavora come insegnante in una scuola elementare. Le cose cambiano bruscamente quando le tre sorelle scoprono che l’adorata nonna, morta pochi giorni prima del suo novantanovesimo compleanno, era proprietaria del Mimi’s Place, uno dei più frequentati ristoranti dell’isola. Ora il locale appartiene a loro… e a Paul, lo chef che lo ha gestito per oltre quindici anni. Per entrare in possesso dell’eredità, Mandy, Emma e Jill dovranno lavorare tutte insieme al ristorante per almeno un anno, affiancando Paul, che altrimenti resterà l’unico proprietario. Paul, lo stesso uomo che anni prima ha spezzato il cuore di una di loro... E se per ritrovare la felicità fosse necessario ripartire dalle origini? -
L'amore non è un manga
Sull'aereo diretto verso Tokyo, Camilla Milani stenta a credere che quella sia la realtà: di lì a poche ore dovrà calarsi nel ruolo della protagonista di un'attesa serie TV ispirata a un manga, e le riprese si svolgeranno nel Paese dei fiori di ciliegio. A Milano, otto ore indietro di fuso orario, è rimasto Alan, l'affidabile e abitudinario fidanzato che lavora giorno e notte. Ad aspettarla, otto ore avanti, c'è lo sfavillante mondo del cinema giapponese, con ritmi e regole sconosciuti e un sacco di attori professionisti già famosi, mentre il suo curriculum è fatto di una manciata di pubblicità e un videoclip diventato virale. Camilla è su di giri, ma anche in ansia da prestazione: Hiro Yamada, coprotagonista della serie nonché l'attore e modello più popolare del Paese, e Miwa Yureei, lunghi capelli neri e viso di porcellana, hanno tutte le carte in regola per brillare davanti alla camera: sono spigliati, eleganti, bellissimi. Tra Hiro e Miwa sembra ci sia una strana tensione, qualcosa di difficile da decodificare… Inoltre, Miwa non sembra affatto contenta che il ruolo da protagonista sia andato a una sconosciuta venuta da lontano. Senza contare che il viso di Hiro si oscura spesso. Nonostante il tempo passato insieme tra il set e le scintillanti sale giochi di Tokyo, c'è qualcosa che si frappone tra Camilla e Hiro... non solo davanti alla telecamera. E mentre il tempo a disposizione di Camilla in Giappone si fa sempre più breve, e l'idea di tornare a casa sempre più complicata, sarà difficile mantenere i segreti che custodisce nel cuore. E potrebbe non essere l'unica... -
Non è Natale senza di te
Sabine, anziana proprietaria del bellissimo castello di Mitras, ha scoperto che una malattia non le lascia più molto da vivere. Per contrastare la malinconia, ha deciso di commissionare a un'organizzatrice di eventi un'ultima grande festa, che riporti la sua casa ai fasti di un tempo e le faccia rivivere i ricordi felici della sua infanzia. E così Dido, titolare di Heavenly Houseparties, parte per la contea di Northumberland, al confine tra l'Inghilterra e la Scozia, pronta a fare del suo meglio per regalare a Sabine e ai suoi ospiti una serata indimenticabile. Non appena mette piede nel castello, Dido è subito stregata dal fascino delle sue stanze, dei magnifici corridoi e delle imponenti mura dell'antico palazzo. Quando il giorno della festa è ormai imminente, la neve comincia a cadere e al castello arrivano i parenti di Sabine. Tra loro, però, c'è anche una vecchia conoscenza di Dido: Xan, la sua memorabile cotta adolescenziale. Possibile che il destino abbia deciso di farli incontrare di nuovo in un momento così inopportuno? Se vuole che tutto fili liscio e la festa si riveli un successo, Dido dovrà fare del suo meglio per restare professionale, persino quando antichi quanto inaspettati segreti verranno improvvisamente alla luce. -
Con tutto il mio amore. All my love
Archie ed Esther hanno molte cose in comune, anche se ancora non lo sanno. Innamorarsi puntualmente della persona sbagliata sembra essere il loro sport preferito. Di giorno, Archie lavora come assistente del direttore di un giornale locale. Di notte, Esther pulisce le lunghissime file di scrivanie di quell'ufficio con l'aiuto del suo fidato aiutante: il carrello Fred. Le loro strade non si sono mai incrociate, finché, una sera, un post-it ripescato da un cestino dell'immondizia non li fa incontrare. Più parlano e più si accorgono di condividere qualcosa che fa soffrire entrambi: sono segretamente innamorati di qualcuno che non lo sa, e, come se non bastasse, nessuno dei due ha pensato di dichiararsi alla persona amata. E se si aiutassero a vicenda per scrivere rispettivamente la lettera d'amore che cambierà la loro vita? -
Tre appuntamenti al buio. Three blind dates
La vita di Noely Clark è praticamente perfetta: è una stella della TV, e il suo programma è uno dei più seguiti in tutta Malibu. Peccato che la ricerca dell'anima gemella sia da tempo a un punto morto, schiacciata dalle scadenze improrogabili e dai ritmi serrati del lavoro. Così, ha deciso di prendere in mano il suo destino e si è iscritta al programma di appuntamenti al buio promosso da una famosa catena di ristoranti in città. Le regole sono semplici: non dovrà rivelare né il suo nome né, tantomeno, dettagli sul suo aspetto. Che sia questa l'occasione giusta per conoscere finalmente l'uomo dei sogni? Non uno, ma ben tre appuntamenti al buio con tre affascinanti sconosciuti le stravolgeranno la vita, e la scelta potrebbe rivelarsi più difficile del previsto… -
Il quarto testimone
Dopo essere stata in coma a seguito di un attentato, l'avvocato Antonella Demelas è una donna profondamente cambiata. Depressa, apatica e dolorante, ha deciso di appendere la toga al chiodo e lascia che le giornate le scivolino addosso. Intanto un nuovo omicidio sconvolge l'opinione pubblica. È un caso di grande risonanza mediatica, anche per le sue implicazioni politiche: Echenim Destiny, un immigrato irregolare proveniente dalla Nigeria, viene accusato di aver ucciso il proprietario di un locale durante una rapina. L'avvocato d'ufficio a cui è stata assegnata la difesa dell'imputato chiede ad Antonella di leggere gli atti, e questa sarà la miccia che farà riaccendere in lei, poco alla volta, la voglia di vivere e di lavorare. Il compito si preannuncia tutt'altro che semplice: non solo Echenim Destiny è latitante, ma l'impianto dell'accusa appare solido e impossibile da scalfire. Per dare una speranza all'imputato, l'avvocato Demelas dovrà tornare quella di un tempo, pronta a mettersi in gioco in prima persona -
Emma. Ediz. integrale
Ereditiera bella e un po' viziata, giovane e sola, narcisista e intelligente, Emma Woodhouse, pur ritenendo di non doversi sposare, trascorre il suo tempo cercando di combinare matrimoni tra amici e conoscenti. In questo scenario, solo apparentemente tradizionale, si innesta una serie di fraintendimenti tra la protagonista e gli altri personaggi, quasi una ""commedia degli equivoci"" che costituisce il motore principale dell'intreccio. L'eroina austeniana scambia la realtà con la propria immaginazione manifestando, quasi fosse un don Chisciotte al femminile, una difficoltà comunicativa del tutto moderna. Alla fine, Emma si rivela una satira divertente e spietata di ogni pretesa di razionalità assoluta. Introduzione di Ornella De Zordo. -
Un matrimonio, un delitto e due investigatori a quattro zampe
Guinevere ""Gwinny"" Tuffel, ex attrice in pensione, scopre improvvisamente di essere al verde: la consistente eredità lasciatale da suo padre si è esaurita, a lei non resta che vendere la grande casa di famiglia e cercare un modo per guadagnarsi da vivere. Ma cosa potrebbe mai fare un'anziana diva del cinema ormai dimenticata da tutti? Il matrimonio dell'amica Tina con il facoltoso imprenditore Remington De Lucia offre a Gwinny la possibilità di prendersi una pausa dai problemi finanziari e rilassarsi in una stupenda villa. O almeno, così pensava: infatti, poco prima della cerimonia, lo sposo viene assassinato. E non è tutto: la polizia concentra i suoi sospetti proprio sulla povera Tina. Forte della sua passione per i puzzle e decisa a dimostrare l'innocenza dell'amica, Gwinny comincia a indagare tra i vari invitati riuniti nella dimora di campagna. E non sarà sola: a farle compagnia e ad aiutarla nelle indagini ci saranno anche Fede e Spera, i due cani saluki che Tina ha ricevuto in regalo dalla futura cognata e di cui, adesso, Gwinny deve prendersi cura... -
Cronache dagli anni settanta. Arte e critica d'arte 1970-1980
Il volume raccoglie un'ampia selezione degli articoli di Filiberto Menna apparsi sulla stampa nazionale («Corriere della Sera», «Il Mattino», «l'Unità», «Paese Sera») nel corso degli anni Settanta. Dalla lettura di questi testi d'occasione, brevi ma lucidissimi, emergono nettamente lo sguardo del critico militante, sempre a fianco dell'opera e del suo autore, e il rigore del teorico, prontissimo nel selezionare e valutare in presa diretta le proposte espositive più significative offerte dalla scena italiana. La presente antologia ospita quindi un materiale eterogeneo: letture, riflessioni, obiezioni critiche e teoriche, che delineano un pensiero onnivoro e illustrano la curiosità di un intellettuale totale, esperto d'arte, architettura e design, capace di fornire vividi ritratti dei principali artisti attivi in quegli anni (da Kounellis a Pascali, da De Dominicis a Vettor Pisani), nonché di intraprendere una «critica della critica», ovvero un serrato confronto con molte delle voci più autorevoli di quegli anni, come ad esempio Tomás Maldonado, Bruno Zevi, Renato De Fusco e Germano Celant. -
Imparare da Las Vegas. Il simbolismo dimenticato della forma arch...
«Imparare dal paesaggio circostante è, per un architetto, un modo di essere rivoluzionario... L’archetipica Los Angeles sarà quindi la nostra Roma, e Las Vegas la nostra Firenze»rn«Non simbolo del Kitsch, ma esempio per architetti e urbanisti: il libro che 40 anni fa fece discutere l'America» - La Stamparn«Venturi e Scott Brown conducono un’analisi rigorosa ed esemplare» - The Booklistrn«La riflessione venturiana si misura con i simboli e le metafore dell'«ordinario» che «eroicizzato» intende porsi come alternativa al formalismo retorico della modernità.» - il ManifestornQuando questo libro venne pubblicato nel 1972 scatenò immediatamente un vero e proprio putiferio: che cosa mai si può imparare da Las Vegas, la valvola di sfogo organica al puritanesimo americano nonché il territorio legalizzato gestito per anni dalle peggiori mafie del paese? Forse a giocare d'azzardo, frequentare prostitute e gigolò, a bere, mangiare e fumare smodatamente magari ascoltando canzonette come Viva Las Vegas di Elvis Presley? Venturi, Scott Brown e Izenour decisero semplicemente di studiare da vicino una città che era cresciuta a una velocità mai vista prima nel bel mezzo del deserto del Mojave come una ""città-miraggio"". I cartelloni pubblicitari illuminati dal neon e la sua bassissima densità urbana lasciavano immaginare che Las Vegas fosse il primo esemplare di città virtuale - specie di notte - tanto che Tom Wolfe, in uno dei suoi primi reportage, scrisse che ""le insegne sono diventate l'architettura di Las Vegas"" anticipando di fatto la teoria progettuale del ""decorated shed"" qui avanzata dalla coppia di Filadelfia. In realtà in pochi decenni la capitale del vizio, nota anche come Sin City, si trasformerà in una città molto più tradizionale circondata da campi da golf, ma questo studio resta paradigmatico perché gli autori hanno avuto il coraggio di guardare negli occhi il drago del capitalismo trionfante a scala urbana, gettando luce su alcune delle forze che sono alla base delle trasformazioni più dirompenti anche delle vecchie città europee, dallo sprawl al junkspace, dimostrando peraltro che la creatività può esprimersi anche solo osservando attentamente ciò che ci circonda: l'uso di massa dell'automobile, della cartellonistica pubblicitaria a neon, l'uso commerciale di nuove tipologie architettoniche come il fast food, il drive-in, lo shopping mail ecc. Giancarlo De Carlo, con un intuito fuori dal comune, ha scritto poco prima della pubblicazione di questo libro che la scoperta di Las Vegas e la sua interpretazione in chiave pop sono due fatti che hanno «allargato lo spettro della comunicazione umana perché hanno introdotto nell'uso comune alcune forme di espressione che sino ad allora erano state considerate irrilevanti o addirittura esecrabili. [...] La scoperta della trivialità, d'altra parte, rappresenta soprattutto un'ultima scrollata dissacrante al vecchio principio secondo il quale l'Arte è rappresentazione del Bello». -
Il dispositivo Morandi. Arte e critica d'arte 1934-2018
Tutta la scena culturale italiana del Novecento.rn«Valorizza snodi della fortuna critica morandiana inattesi e ancora inesplorati» – AliasrnLa figura suprema di Giorgio Morandi, la sua presenza/assenza nelle trame dell'arte e della critica italiana del Novecento, è l'oggetto della proposta di Massimo Maiorino. L'autore ricostruisce ed evidenzia, attraverso la lente teorica del ""dispositivo"", mutuata da Gilles Deleuze, le voci e le differenti prospettive, i racconti e le genealogie che l'opera di Morandi ha sollecitato. Muovendo dal seminale scritto di Roberto Longhi del 1934, il saggio ripercorre, chiamandone a raccolta i protagonisti, tutta la scena culturale italiana del Novecento, spingendosi poi fino al primo scorcio del nostro secolo, al fine di dar conto anche delle riletture proposte nel 2014, in occasione delle celebrazioni per i cinquant'anni dalla morte dell'artista. A emergere dall'esame dell'eterogeneità delle analisi e delle ipotesi critiche - espresse in una pluralità di linguaggi che oscillano tra parola e immagine, restituendo così l'ampiezza del sistema dell'arte - è la proteiforme vitalità dell'eredità morandiana e l'inesauribile attualità dell'artista italiano e della sua opera. -
L' isola seguito da «Il ritorno del padre»
«L'isola» (1941) narra l'«avvenimento più importante nella vita di un uomo», secondo la diagnosi di Freud di cui già aveva fatto tesoro, a Trieste, lo Svevo della «Coscienza di Zeno». rn«L'isola, per giudizio unanime, è il capolavoro di Giani Stuparich» – Il VenerdìrnUn trentenne, nella pienezza della vita, lascia la sua villeggiatura alpina per accompagnare il padre in quello che sarà l'ultimo viaggio di un vecchio uomo di mare, malato e prossimo alla morte. La meta è Lussino, l'isola istriana (oggi in Croazia) che la famiglia ha lasciato per stabilirsi nella Trieste italo-slava-tedesca, crogiolo di genti e porto dell'Impero asburgico. L'azzurro dell'Adriatico avvolge genitore e figlio, legati da una muta tenerezza che ripropone, a parti invertite, il fiducioso abbandono che ogni bambino cerca nel padre. «L'isola» (1941) narra l'«avvenimento più importante nella vita di un uomo», secondo la diagnosi di Freud di cui già aveva fatto tesoro, a Trieste, lo Svevo della «Coscienza di Zeno». Ma è anche il ritratto di un ambiente marino, di un borgo sperduto in fondo a un golfo che Stuparich dipinge con mano felice, ritrovando i colori appresi nell'infanzia, quando (come si legge nel più breve racconto «Il ritorno del padre», compreso nel volume) la figura di quell'uomo burbero ed energico era entrata per la prima volta nella sua vita, come un libero vento.