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I pittori italiani del Rinascimento
In questo volume Berenson passa in rassegna le grandi scuole e i massimi maestri della pittura italiana del Rinascimento. Scrisse Benedetto Croce: ""Nel rileggere il libro su """"I pittori italiani del Rinascimento"""", mi pareva di leggere quasi una continuazione della """"Storia della letteratura italiana"""" del De Sanctis, col suo insistere sul carattere poetico proprio dei poeti, e qui di ciascun pittore. E vorrei osservare che le idee del Berenson hanno bisogno di abbandonare le angustie nelle quali sinora si sono rinserrate, ed essere accolte nei grandi saloni della filosofia, dove troveranno sede degna e possibilità di svolgimenti adeguati""""."" -
I miei matti. Ricordi e storie di un medico della mente
Poco meno che ventenne, Vittorino Andreoli varca per la prima volta la soglia di un manicomio. È l'inizio di una grande passione, di una lunga carriera a stretto contatto con i matti, con le grandi questioni della ricerca, con le drammatiche esigenze dei malati di mente, fino all'ultimo giorno, quello della decisione di abbandonare per sempre i luoghi della follia. Anni di osservazione, di esperienze forti, scoperte appassionanti e avvilenti frustrazioni di fronte al dolore psichico: storie di pazienti che rivivono in queste pagine, nelle memorie di un medico che ha visto cambiare la psichiatria e che ha contribuito ad alcune delle sue importanti trasformazioni. Un documento prezioso, ma soprattutto un percorso sincero, autobiografico, pieno di affetto, dentro una condizione umana così misteriosa, che riguarda tutti da vicino. Perché i matti sono uomini tra gli altri uomini. -
Sonderkommando Auschwitz
"Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio."""" Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l'incarico di far funzionare la spieiata macchina di sterminio nazista. Gli uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia. Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è all'origine di questo libro. Prefazione di Walter Veltroni." -
Pretacci. Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiede
Da alcuni anni Candido Cannavò si dedica all'esplorazione di importanti realtà sociali, regalandoci viaggi all'interno di mondi variegati e sfaccettati, come quello delle carceri e dei disabili. Oggi Cannavò dipinge la realtà dei preti da marciapiede, quegli uomini coraggiosi e per molti versi ribelli che hanno scelto di compiere la loro missione sulla strada, tra prostitute, immigrati, tossicodipendenti, o in carcere, in difesa del rispetto per l'individuo e della libertà. Dal milanese don Rigoldi al genovese don Gallo (meglio conosciuto come ""il prete no global"""") ai cappellani di San Vittore e del carcere di Opera: sedici ritratti indimenticabili, sedici personalità controverse che la straordinaria franchezza della prosa di Cannavò ci restituisce in tutta la loro umanità."" -
Qui e ora (1984-1985)
II quarto volume della serie ""L'equipe"""", in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione. """"lo sono la resurrezione e la vita: credi tu questo?"""" Come si può rispondere alla domanda che Cristo rivolge a Marta, davanti a Lazzaro, il fratello morto? In altre parole, com'è possibile la fede oggi? L'uomo che ha detto: """"lo sono la via, la verità e la vita"""" è risorto, cioè è contemporaneo alla storia. """"Sarò con voi fino alla fine dei secoli."""" Dove lo si vede? Dove lo si tocca? Dove lo si ascolta? Ora, duemila anni fa come adesso, è l'appartenenza a Cristo presente e reale, che ci tocca attraverso determinate circostanze umane, a rendere possibile l'esperienza di una nuova consistenza, di una resurrezione dell'umano, in qualunque condizione. Quella di metà anni Ottanta fu segnata dal rapido estendersi di un nichilismo gaio, sulle macerie di progetti e ideologie. In quello scenario, che non fu solo universitario, spiccava ancor più la tenuta e la crescita di una presenza non determinata dalla volontà di un esito sociale e politico, ma dal riconoscimento di Cristo risorto e da una passione di testimonianza"" -
Storia della guerra civile americana
La guerra civile tra Nord e Sud che dal 1861 al 1865 sconvolse gli Stati Uniti fu un avvenimento di portata epocale. Non solo infatti segnò la nascita della moderna nazione americana, ma per la prima volta vide il gigantesco apparato produttivo generato dalla rivoluzione industriale entrare con il proprio peso decisivo sui campi di battaglia. Le ferrovie, il telegrafo, il cannone a tiro rapido, il treno blindato, la nave corazzata, l'offesa subacquea furono usati su grandissima scala facendo di quel terribile scontra l'autentica prolago delle due guerre mondiali. Raimondo Luraghi - uno dei maggiori esperti della Guerra civile americana - ricostruisce in questa opera esaustiva la genesi, l'evoluzione e la conclusione del conflitto in tutti i suoi risvolti politici, militari, sociali, culturali, attraverso una narrazione altamente drammatica se pur rigorosamente scientifica e fondata su una vastissima documentazione. -
Fate i bravi! Dalla tata più famosa d'Italia, regole e consigli per diventare genitori sereni di figli felici
Mary Poppins esiste davvero: si chiama Tata Lucia, abita a Milano e riporta la serenità nelle case di genitori disperati e piccole pesti durante il programma ""Sos Tata"""". Armata del buon senso delle bambinaie di una volta, forte di un'esperienza trentennale come insegnante, e di una specializzazione nello studio della sindrome da deficit d'attenzione, l'autrice mostra ai genitori che è possibile non solo tenere a freno bambini iperattivi e abituati a fare quel che vogliono, ma anche indirizzarne le energie per realizzare le loro potenzialità. Oggi i consigli dispensati in tv diventano un manuale da leggere e da consultare nei momenti di necessità, in cui i genitori troveranno sia risposte pratiche e immediate ai singoli problemi sia un vero progetto educativo. Tutto ruota intorno alla felicità, con l'obiettivo di creare un clima domestico sereno e gratificante per bambini, ragazzi e adulti. A questo scopo i genitori devono iniziare fin dalla prima infanzia a stabilire regole chiare, inequivocabili, senza mai scoraggiarsi: un traguardo raggiungibile se ci si abitua a """"rinforzare positivamente"""" i figli anziché sgridarli o punirli, e se li si rende autonomi e responsabili, favorendone così l'autostima e una crescita corretta."" -
Perché gli uomini possono fare solo una cosa per volta e le donne ne fanno troppe tutte insieme?
Se pensate di sapere tutto sull'altro sesso oppure fareste carte false per saperne di più, questo è il libro giusto per voi. Un ""manuale di sopravvivenza per la coppia sull'orlo di una crisi di nervi"""" divertente, ironico e realistico, in cui i coniugi più famosi del mondo spiegano come stabilire relazioni più felici e durature col sesso opposto prendendo spunto dalle ultime teorie neurobiologiche sulle differenze tra cervello maschile e femminile. All'insegna di un'unica consapevolezza: uomini e donne non sono uguali. L'unica cosa che hanno in comune, o quasi, è il fatto di appartenere alla stessa specie. Per tutti gli uomini e le donne che sanno cosa significhi fare le due del mattino a discutere con un partner """"che non capisce""""."" -
Il fuoco
"Quel che si racconta in questo libro è già accaduto e lontano, richiamato come un'epifania dalla ricorrenza di una data che appare nelle ultime pagine 13 febbraio 1883 (morte di Wagner) e 13 febbraio 1900 (chiusura del manoscritto) - e che intreccia romanzo e vita. Così la storia d'amore e il progetto d'arte, entrambi mancati, appartengono alla sfera del rimpianto che inevitabilmente rende languidi i fallimenti e seducenti le illusioni."""" (Filippo Tuena)" -
Il piacere
Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D'Annunzio, e il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, carica di civiltà e di corruzione, scettica e cinica, che agisce secondo l'istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente senza azione, dove tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, ""Il piacere"""" ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato."" -
Contro la pena di morte
Non la difesa speciale di questo o quel condannato, ma un'arringa in nome di tutti i possibili accusati, presenti e futuri, innocenti e colpevoli, davanti a tutti i pretori, tutte le corti, tutte le giustizie. Hugo fece sentire la sua voce potente ogni volta che si trattò di strappare una vita al carnefice, all'assassino di Stato: i suoi scritti contro la pena di morte sono accesi da uno spirito romantico che lacera ancora oggi le coscienze, gettando fino a noi le proteste della verità e dell'umanità contro la barbarie. -
Manifesti futuristi
I più anziani tra loro avevano solo trent'anni: furono la più dirompente ed esplosiva avanguardia italiana. I futuristi animarono una ribellione globale che, dalla pittura alla letteratura, dalla musica alla radio, dalla fotografia alla gastronomia, volle scardinare le convenzioni e infiammare una generazione. L'arte doveva uscire dal chiuso di musei e biblioteche per riversarsi all'aperto delle capitali moderne. E nei loro volantini e manifesti, diffusi in tutte le città – e qui raccolti in un'antologia polifonica e innovativa –, vennero racchiuse le idee più provocatorie e temerarie, decise a proclamare l'inizio di un'epoca nuova. Sperimentali, potenti, contraddittori, i testi proposti restituiscono quella unione di dinamismo e violenza, audacia e ambizione, visionarietà e forza tipica del futurismo, che segnò in modo indelebile la letteratura, l'arte e la politica del primo Novecento. -
Rime. Giovanili e della «Vita Nova»
Il nome di Dante è nel pensiero di molti indissolubilmente legato al titolo della sua opera maggiore: la ""Divina Commedia"""". È facile dimenticare che il grande poema fu solo il punto d'arrivo di un percorso iniziato nella prima giovinezza. Leggere le """"Rime"""", dai sonetti giovanili alla vitalistica esuberanza di """"Sonar bracchetti"""" e alle atmosfere oniriche di """"Guido, i' vorrei"""" fino alle liriche poi raccolte nella """"Vita Nuova"""", come """"Donne ch'avete"""" e """"Tanto gentile"""", significa accompagnare Dante nel lungo viaggio alla ricerca di una propria voce poetica che avrà come meta finale la """"Commedia"""". Teodolinda Barolini analizza da punti di vista innovativi e spesso inediti le singole rime, facendo luce sull'evoluzione artistica e ideologica del poeta e sui rapporti che intercorrono tra le """"Rime"""" e il capolavoro della maturità."" -
Discorso del metodo. Testo francese a fronte
La grandezza di Descartes, oggi, coincide con la notorietà del suo metodo: la determinazione a non accettare nulla sulla fiducia influenzerà in modo definitivo l'idea moderna secondo cui la ricerca della verità è esclusivamente individuale. Il filosofo francese propone il suo Discorso, composto originariamente come prefazione ai saggi, ""solo come una storia o, se preferire, una favola"""", nella speranza che """"tutti mi siano grati della franchezza"""". Eppure non si deve ignorare che con questa """"favola"""" Descartes sta fondando il pensiero scientifico moderno, che le sue pagine contengono l'essenziale di quella'logica della scoperta"""" che lo aveva condotto a risultati paragonabili a quelli di Galileo e Newton."" -
Il sosia
Il mite e umile consigliere Jakòv Petrovic' Goljadkin non è quello che sembra: vive in lui un doppio, un ""sosia"""". Il suo io non è un tutto compatto e unico, bensì un mobile e disintegrabile complesso di impulsi che possono scindersi in altri io, tra loro in alternanza e in conflitto. Il suo sosia non è semplicemente una persona tanto somigliante a lui da poter essere per lui scambiata, ma, come dice la parola russa dvojnik, è la proiezione di un io in un altro io autonomo rispetto al primo. Esistono nel romanzo due Goljadkin che si completano in quanto totalmente opposti: uno timido e sottomesso, l'altro furbo e arrivista. E Goljadkin, come spiega Vittorio Strada nell'introduzione, è """"la patologia dell'uomo qualunque, il primo gradino di quello 'sdoppiamento' che costituisce la malattia dell'uomo moderno""""."" -
Il rosso e il nero
"Il punto di partenza è offerto da un fatto di cronaca: tra il 28 e il 31 dicembre 1827 """"La Gazette des Tribunaux"""" pubblica, in quattro puntate, il resoconto del processo ad Antoine Berthet, un ex seminarista che nella chiesa di Brangues, piccola città dell'Isère, aveva sparato, durante una funzione religiosa, a M.me Michould de la Tour, madre dei ragazzi di cui era stato, per qualche tempo, istitutore. La condanna a morte fu eseguita a Grenoble il 23 febbraio 1828. Più tardi Stendhal dichiarerà con spavalda civetteria, di non aver inventato proprio nulla. In realtà - anche se la cronaca giudiziaria gli fornisce uno spunto più significativo di quanto non si riconosca abitualmente - Stendhal ha inventato """"tutto""""."""" (dall'introduzione di Mario Lavagetto)" -
Il mio credo
Hesse compie una personalissima sintesi della religione e delle religioni, partendo dal rifiuto del paterno protestantesimo e riconoscendosi in un cristianesimo adogmatico. Ma non è l'idea di divino e di Dio, che secondo San Tommaso d'Aquino non è possibile conoscere, al centro della sua fede, bensì l'individuo. Egli crede nell'uomo e nelle leggi dell'umanità, ed è a partire da questa fede che costruisce il suo credo: una rivalutazione dell'esperienza individuale della storia che va oltre i dogmi e le mode in nome di una religione della pace. -
Poesie. Testo inglese a fronte
L'amore profano e l'amore sacro, le antiche credenze e la nuova scienza, la morte individuale e lo sconvolgimento universale, la società borghese e il mondo della corte sono raccontati nella poesia di John Donne attraverso una fitta trama di storie e di scene, in cui i ritmi drammatici, i sorprendenti parallelismi e le travolgenti arguzie mai si piegano alla concettosità di maniera, ma nascono dalla singolarissima passione espressiva di uno dei maggiori poeti di lingua inglese. In questa nuova edizione sono presentate le raccolte complete dei Songs and Sonnets, delle Elegie, degli Epigrammi, delle Satire e dei Sonetti sacri, nonché un numero cospicuo di Epistole in versi e Una anatomia del mondo. Chiude il volume l'ultimo sermone dell'autore, II duello della morte. La raccolta è corredata da un'ampia introduzione e i testi sono accompagnati da un ricco corpo di apparati critici. -
I cavalieri. Testo greco a fronte
Negli anni difficili della guerra del Peloponneso, Atene è governata da un demagogo arrogante e vigliacco, che asseconda i peggiori istinti e la credulità della massa. Liberare il paese da questo individuo è il compito assegnato all'azione comica, che tuttavia può venire realizzato solo applicando un paradosso, che scaturisce da una lettura acuta e amara della realtà: il demagogo, scelto dal popolo con libere elezioni, può essere scalzato solo da chi adoperi le sue stesse armi, e sia dunque peggiore e più spregevole di lui. Proprio questo avviene in una scintillante successione di scontri verbali condotti con la coerenza fantastica che caratterizza Aristofane; ma da questo successo germoglia in modo miracolistico e commovente il sogno di un popolo ""ringiovanito"""" che ritrova di colpo i suoi poteri e soprattutto la sua dignità. Nell'introduzione Guido Paduano illustra i temi della commedia inquadrandola nel contesto storico, e ne offre una nuova e limpida traduzione."" -
Ione. Testo greco a fronte
Alternando i colori cupi della tragedia a quelli brillanti di una commedia ironica, lo ""Ione"""" mette in scena l'incontro della principessa ateniese Creusa con il figlio adolescente, da lei abbandonato alla nascita per tenere segreto lo stupro di cui è stata vittima. Autore della violenza è Apollo, dio della verità oracolare, che ha salvato il bambino e lo ha fatto crescere nel suo santuario di Delfi. Nell'intreccio si susseguono equivoci, rivelazioni, un avvelenamento e una condanna a morte sventati in extremis. Il riconoscimento tra madre e figlio, voluto dalla provvidenza divina ma favorito dal caso, garantisce alla fine, non senza ombre, la felicità dei protagonisti. L'introduzione e il commento evidenziano, nell'originale disegno di questa moderna tragedia """"a lieto fine"""", i modi in cui la drammaturgia di Euripide dissacra il mito di fondazione di Atene e della stirpe ionica.""