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Sul tradimento
Sul tradimento offre una spiegazione filosofica della natura delle più importanti relazioni umane - con amici, familiari o all'interno della propria comunità - attraverso la loro patologia, il tradimentornrnL'adulterio, il tradimento, l'apostasia non vengono più considerati con la gravità di una volta. Eppure molto spesso siamo testimoni di storie di tradimenti, e molti di noi hanno direttamente sperimentato un atto di infedeltà. Avishai Margalit sostiene che la tensione tra l'ubiquità del tradimento e il progressivo allentamento della sua considerazione è un segno della differenza esistente tra etica e moralità nei rapporti umani. Sul tradimento offre una spiegazione filosofica della natura delle più importanti relazioni umane - con amici, familiari o all'interno della propria comunità - attraverso la loro patologia, il tradimento. Non si può definire con sicurezza cosa sia un tradimento. Chi per alcuni è un informatore, per altri è qualcuno che ti pugnala alle spalle: un eroe o un traditore. Eppure, il concetto di ciò che significa tradire è costante attraverso i secoli e le culture. Il tradimento mina la fiducia più solida, dissolve il collante che mantiene unite le nostre relazioni più salde. L'epoca attuale dà maggior rilievo ai rapporti di fiducia tra stranieri, a quelle relazioni che assumono un ruolo centrale nell'economia globalizzata, e che però, secondo Margalit, sono controllate dalla moralità. ""Sul tradimento"""" si occupa invece dell'etica: di ciò che dobbiamo alle persone e ai gruppi che ci forniscono un senso di appartenenza. L'autore attinge a fonti letterarie, storiche e personali (la sua infanzia durante la guerra arabo-israeliana del 1948) e analizzando il concetto di tradimento considera ciò che sono e dovrebbero essere i nostri rapporti più importanti, dando nuovo vigore alla dimenticata nozione di fraternità."" -
Il persecutore
Secondo lo stesso Cortázar, Il persecutore è stato il suo momento di svolta, il passaggio da moduli narrativi borgesiani in cui i personaggi sono solo figure del fantastico a un tipo di racconto in cui la narrazione si incarna nel personaggio, è il personaggio. Nel 1955 Cortázar stava cercando il protagonista di un racconto su un artista: lesse un lungo necrologio su Charlie Parker, il grande jazzista morto in quei giorni, e ne rimase fulminato. In un'intervista disse che si mise a scrivere il racconto il medesimo giorno. Dunque attraverso Johnny Carter (cioè Charlie Parker) e Bruno, intellettuale e critico musicale, si snoda il rapporto ambiguamente dialettico tra creatività e razionalità. Altro tema fondamentale è quello della ricerca di un tempo sospeso, in cui passato, presente e futuro convivono compressi. È il tempo che Cortázar sentiva quando andava in métro, ed è quello che Parker provava a riprodurre col suo innovativo e geniale modo di suonare il sax.rnrnIngrediente fondamentale di questo racconto, e in generale dell'opera di Cortázar, è il tempo. Johnny dedica molti dei suoi monologhi allucinati a quest'argomento: «La musica mi tirava via dal tempo, anche se è solo un modo di dire. Se vuoi sapere quello che realmente sento, io credo che la musica mi spingeva dentro il tempo. Ma allora si deve credere che questo tempo non ha niente a che vedere con... be, con noi, per così dire». Il tempo è presenza reale, sebbene immateriale: Johnny ne parla come di qualcosa che esiste e sfugge allo sguardo, come i misteriosi personaggi inventati da Cortázar nel racconto Casa occupata (presente nella raccolta Bestiario) che costringono i due protagonisti ad abbandonare la loro abitazione, invasa non si sa bene da chi. Queste presenze esistenti e allo stesso tempo invisibili sono molto amate dallo scrittore, e nel Persecutore si incarnano nell'idea stessa di un tempo onnipresente e sfuggente, autentico protagonista che si esplicita musicalmente nell'accelerazione della pulsazione bebop rispetto a quella del precedente stile swing. - dalla prefazione di Carlo BoccadorornTraduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini -
Gli ebrei di Rembrandt
Molte sono le opere di Rembrandt con soggetti tratti dalla Bibbia ebraica e numerosi sono i suoi ritratti di notabili ebrei. Ma quali furono i concreti legami tra Rembrandt e la comunità ebraica? rnrnSteven Nadler documenta i rapporti quotidiani, non sempre facili, tra il pittore e i suoi vicini di casa a Vlooienburg, nel cuore del mondo ebraico di Amsterdam. E ben presto, partendo dal lavoro del grande artista, il rinomato studioso di Spinoza estende il campo d'indagine, per descrivere alcune pagine centrali della vita dei sefarditi e degli ashkenaziti all'indomani del loro insediamento presso lo Zuiderzee: l'assimilazione da parte di una società cosmopolita di queste comunità di migranti, oggetto di interesse intellettuale e sospetto, curiosità e pregiudizio, e talvolta ammirazione. L'attento esame di dipinti, incisioni e disegni sfocia nell'analisi della vita culturale e sociale del Secolo d'oro olandese, e approfondisce le fondamentali questioni di carattere spirituale, teologico e politico dell'epoca. Un viaggio coinvolgente lungo i canali e sotto i cieli annuvolati dell'affollata Amsterdam, tra personalità fuori del comune, accese discussioni e splendidi capolavori artistici. «All'epoca, il Vlooienburg costituiva il fulcro del mercato artistico e del commercio del legname, nonché il cuore del mondo ebraico di Amsterdam. E Rembrandt stava nel centro esatto di quest'area. Tutte le case immediatamente attigue o che si affacciavano sulla sua, sul lato destro e sinistro della strada, appartenevano a ebrei. Dalla sua scalinata d'ingresso Rembrandt poteva vedere attraverso le finestre della casa di Rabbi Mortera, e dall'ultimo piano si offriva alla sua vista la sinagoga della comunità. La mattina udiva gli schiamazzi in portoghese dei figli delle famiglie ebree mentre andavano a scuola. Il venerdí pomeriggio poteva sentire l'odore delle pietanze iberiche preparate a cottura lenta per lo Shabbat. Prima della Lower East Side a New York, del Marais a Parigi e persino dell'East End londinese, ad Amsterdam esisteva il Vlooienburg. E molti degli elementi che consideriamo fondativi dell'arte e della personalità rembrandtiane derivano, in ultima analisi, dalla sua decisione di stabilirvi il proprio domicilio». -
Non fa niente
Un patto tra due donne, una scelta coraggiosa e l'irresistibile energia con cui affrontano la vita. A passeggio per cinquant'anni di storia in compagnia di due figure femminili semplicemente straordinariernrn«Può esistere un amore di madre che non contempli l'esclusiva? La natura ha davvero leggi cosí rigide da non ammettere eccezioni?»rnrnEsther e Rosanna stipulano un patto, per qualcuno forse scandaloso, inaccettabile. Un patto che cambia per sempre le loro vite. Nel 1933, in uno dei momenti più cupi per l'Europa, Esther ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, la sua libertà, ogni promessa di futuro. Ora è una giovane donna colta, dall'intelligenza tormentata, la cui eleganza sconcerta l'arcigna suocera piemontese. Rosanna invece è cresciuta in mezzo alle risaie, non ha potuto studiare e la sua bellezza le ha giocato un brutto tiro trasformandola in fretta in una creatura determinata e sensuale, ansiosa di cambiare la sua esistenza. Cos'abbiano in comune due donne cosí, non ci vorrà molto a scoprirlo. Sono vive nonostante tutto, profondamente capaci di amare e d'insegnarsi qualcosa l'un l'altra. Un giorno Esther domanda a Rosanna di aiutarla ad avere un figlio, «come nella Bibbia fece Agar per Abramo e Sara». Il loro universo non esclude affatto gli uomini. Esther è legata al marito Riccardo da una complicità generosa e Rosanna ama Nicola con un'irruenza passionale, che trova negli assolo e nelle improvvisazioni jazz la sua colonna sonora. Intanto il mondo va avanti e le interroga senza risparmiarle: dalla guerra alla Torino postbellica che si avvia alla ricostruzione, passando per Bartali e Togliatti, gli anni delle rivolte studentesche e il terrorismo, fino alla caduta del muro di Berlino. I giorni si riempiono di cose da fare, giacche di pannofix, segreti condivisi, paure, entusiasmi, scommesse, Fiat 1100 che arrancano su autostrade pericolose appena costruite. È la vita che corre, la vita di due amiche che non saranno mai più sole. -
Ulisse. L'ultimo degli eroi
L'Odissea è il primo vero romanzo della letteratura occidentale e Ulisse, il suo protagonista, è l'ultimo degli eroi, il primo personaggio moderno. Ma che uomo è stato? rnrn«Dormiva Penelope quando Telemaco partí alla ricerca di suo padre. La mattina Euriclea, con le lacrime agli occhi, era salita nella sua stanza e le aveva bisbigliato all'orecchio che il figlio era salpato nella notte. Il suo cuore si era spezzato, ma non aveva gridato o pianto, non aveva detto una parola. Doveva nasconderlo finché poteva: era circondata da ancelle infedeli che la spiavano in ogni momento andando a riferire tutto ai loro amanti. I pretendenti avrebbero potuto mettere in mare una nave veloce e inseguirlo. Ma fino a sera almeno non se ne sarebbero accorti. A quel punto era veramente sola.»rnrnrnHa lasciato una moglie a casa da sola con un bambino e un vecchio suocero da accudire. E come padre? Il figlio Telemaco è dovuto crescere senza di lui, prigioniero della sua ombra e condannato a non poter diventare mai davvero adulto. E le tante donne che ha incrociato nel suo viaggio? Per quanto si possano essere rivelate perfide, sono state tutte sedotte dal suo fascino e dalla sua scaltrezza e poi abbandonate: Circe, Nausicaa, Calypso. Guidorizzi ci accompagna alla scoperta di un eroe guardandolo attraverso gli occhi di chi ha partecipato solo da comprimario alla sua epica vicenda. E lo fa, come di consueto, unendo al rigore del classicista la passione e la brillantezza del narratore. -
Enea, lo straniero. Le origini di Roma
La storia di Enea è la storia di un lungo viaggio attraverso il Mediterraneo e della dolorosa sorte che tocca a chi scappa dalle avversità e dagli orrori. È la storia senza tempo di un eroe che dopo tanto peregrinare trova una nuova terra da poter chiamare casa. È la storia delle radici di Roma e delle nostre.Enea in questi tempi lo definiremmo un migrante, un profugo. Come molti che oggi raggiungono le coste europee scappa da una guerra, quella di Troia; costretto a lasciarsi alle spalle la propria casa e la donna che ama, portandosi in spalle il vecchio padre Anchise e tenendo per mano il figlio Ascanio. Insieme ad altri uomini e donne, che come lui hanno perso quasi tutto, si mette in mare senza una meta, senza un porto sicuro a cui approdare; con la sola certezza di dover fuggire per sopravvivere. Da quel momento per lui inizia un'esistenza da straniero. Accolto a Cartagine dalla regina Didone, malgrado il sentimento che li unisce è costretto ad abbandonarla per seguire il suo destino. Giulio Guidorizzi si immerge nei versi di Virgilio e interpretandoli, con lo sguardo attento del classicista, li trasforma in un grande saggio dal respiro narrativo rinnovandone la forza senza tempo.I Romani sapevano di discendere da un advena, uno che viene da fuori, accompagnato da fuggiaschi che avevano attraversato il mare rischiando mille volte di morire e scomparire nelle acque. «L'impero romano, – scrisse Seneca, – ha come fondatore un esule, un profugo che aveva perso la patria e si portava dietro un pugno di superstiti alla ricerca di una terra lontana... Farai fatica a trovare ancora una terra abitata dagli indigeni: tutto è il risultato di commistioni e di innesti». I Greci al contrario pensavano di essere nati dalla terra, come un albero. Gli Ateniesi si vantavano di essere autoctoni: il loro primo re, Cecrope, era sbucato dal suolo come un serpente e per questo aveva la parte inferiore del corpo coperta di scaglie. «Noi siamo stati sempre qui, – dicevano, – la nostra gente è nata da questa terra; possiamo accogliere i supplici e gli stranieri, anzi è la nostra legge a imporlo, ma i veri Ateniesi saremo sempre noi, i figli del serpente ». I Romani non pensavano cosí. Il loro eroe fondatore veniva da una terra lontana, ma arrivando non trovò il deserto: solo uomini selvatici e primitivi. Eppure non li volle come schiavi ma come compagni. -
Vegan. Un manifesto filosofico
Essere vegani non è né una moda, né una dieta. Essere vegani vuol dire, prima di tutto, abbracciare una filosofia. rnrnPerché chi sceglie di essere vegano ha deciso di non mangiare piú dei «qualcuno» che la nostra società ha trasformato in dei «qualcosa» non solo per mettere fine a una barbarie, ma per salvaguardare l'architettura sociale, ambientale ed economica del nostro futuro. Tuttavia, nonostante questo stile di vita abbia alle spalle centinaia d'anni di riflessione sull'etica e l'ambientalismo, in molti oggi decidono di diventare vegani solo per nobilitarsi e sentirsi migliori degli altri. Ma per inseguire un vero cambiamento epocale è necessario un nuovo tipo di veganesimo, filosoficamente orientato e piú integrato nella società. Lontano dal fanatismo e dal controllo militaresco dei frigoriferi, e piú tollerante nei confronti di chi non ha ancora fatto questa scelta. Con Vegan Leonardo Caffo mette a disposizione di tutti noi un'originale riflessione filosofica che, vagliando i limiti e le risorse della pratica alimentare piú discussa, amata e odiata del nostro tempo, apre una finestra su un diverso mondo possibile. -
Storia della Resistenza nell'Europa occidentale 1940-1945
Il passaggio da una storia nazionale a una storia transnazionale della Resistenza europea: un cambiamento profondo nell'interpretazione di un fenomeno chiave del Novecento. rnrnLa Resistenza nell'Europa occidentale è stata considerata a lungo come un fenomeno nazionale e per molti anni è stata analizzata come tale. Eppure, se i fattori interni giocarono un ruolo centrale nella nascita della Resistenza, la parte degli angloamericani nella sua crescita fu molto significativa. In Norvegia, in Danimarca, nei Paesi Bassi, in Belgio, in Francia e in Italia, le bande partigiane non avrebbero potuto crescere senza il sostegno di Londra all'inizio, di Washington in seguito. Conviene dunque abbattere le frontiere per offrire la prima storia transnazionale della Resistenza nell'Europa occidentale. Per fare questo Olivier Wieviorka ha studiato l'organizzazione e l'azione delle forze clandestine e dei governi in esilio di sei Paesi occupati tra il 1940 e il 1945. Scrutando il ruolo della propaganda, del sabotaggio e della guerriglia nell'Europa occidentale, Wieviorka ci invita a riconsiderare senza tabú l'azione della Resistenza, cosí come le sue relazioni talora cordiali, talora conflittuali, con gli Alleati e i governi installati a Londra. Olivier Wieviorka, professore all'École normale supérieure de Cachan, è uno specialista riconosciuto della Resistenza e della Seconda guerra mondiale, a cui ha consacrato diversi libri. Ricordiamo, tra questi, Lo sbarco in Normandia (il Mulino 2009) e Histoire de la résistance. 1940-1945 (Perrin 2013), un'opera acclamata dalla critica, premiata dall'Académie française e apprezzata dal pubblico. Ha diretto inoltre, insieme a Jean Lopez, Les mythes de la Seconde Guerre mondiale (Perrin 2015). Olivier Wieviorka, professore all'École normale supérieure de Cachan, è uno specialista riconosciuto della Resistenza e della Seconda guerra mondiale, a cui ha dedicato diversi libri. Ricordiamo, tra questi, Lo sbarco in Normandia (il Mulino 2009) e Histoire de la résistance. 1940-1945 (Perrin 2013), un'opera acclamata dalla critica, premiata dall'Académie française e apprezzata dal pubblico. Ha diretto, inoltre, insieme a Jean Lopez, Les mythes de la Seconde Guerre mondiale (Perrin 2015). Per molto tempo la Resistenza nell'Europa occidentale è stata ritenuta un fenomeno nazionale capace di offrire, tanto sul piano politico quanto su quello militare, un notevole contributo alla disfatta nazista. Sulla stessa falsariga, la cooperazione tra angloamericani e forze nazionali – resistenze e poteri in esilio – è stata giudicata esemplare. Nata sotto gli auspici dell'intesa piú che del conflitto, dell'amicizia piú che della rivalità, del rispetto piú che dell'ostilità, questa collaborazione avrebbe reso piú efficace la guerra sovversiva scoppiata nel 1940 nell'Europa prigioniera. Questa visione idilliaca, tuttavia, corrisponde ben poco ai fatti, quantomeno a quelli colti dagli storici. L'immagine dorata degli Alleati che lottano concordi contro il Terzo Reich nasconde un principio inesorabile: pur mirando alla sconfitta della Germania nazista, Gran Bretagna, Stati Uniti e relativi alleati difendevano anche i propri interessi nazionali. La coalizione risentí degli aspri rancori del periodo tra le due guerre e portò con sé concezioni divergenti, quando non opposte, dell'avvenire dell'umanità. Grande merito di questo libro di Olivier Wieviorka, rispetto... -
I segreti di Istanbul. Storie, luoghi e leggende di una capitale
"Il modo migliore per arrivare a Istanbul sarebbe attraversando lentamente il Mar di Marmara fino a veder apparire une incomparable silhouette de ville..."""". Questo libro è il racconto, potremmo forse dire il romanzo di Istanbul. Protagonista è una città eterna, prodigiosa, una città incarnata nelle sue stesse rovine. A comporne la trama sono le storie degli uomini e delle donne che l'hanno fondata, vissuta, abbandonata: storie piccole e insieme grandissime; a tenerle insieme sono le parole di un autore capace, come raramente accade, di fondere in un unico sguardo sapere e meraviglia. Per secoli Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, è stata una meta ricercata, talvolta fraintesa, altre volte amata, sempre guardata con stupore già dalla prima apparizione del suo straordinario profilo contro il cielo d'Oriente. Quel crescente di luna, che non a caso figura sulla bandiera della Repubblica turca, è - e insieme non è - la stessa luna che possiamo vedere in un qualunque cielo notturno europeo. Come il particolare profumo della città, i suoni, i richiami dei marinai, le luci riflesse sono - e non sono - le stesse di un porto del nostro continente. A renderli diversi è quella sensazione indefinita, quel contorno avvolgente, che una volta si chiamava """"esotismo"""" e che ancora sopravvive. Senza sottrarsi al fascino di quell'esotismo, Augias ne solleva con garbo il velo per scoprire la sostanza più autentica della città, quella che il turista non sempre può o sa cogliere." -
Il rumore del tempo
«Julian Barnes racconta il tormento interiore, la tragedia e il tentativo di distacco di un uomo che voleva libertà per sé e per la musica, e che ha potuto soltanto affidare quel che restava della sua vita all'ironia, per salvare l'anima e l'arte». Annalena Benini rnrnDmitrij Šostakovič ha già riscosso successi in patria e in mezzo mondo quando il compagno Stalin in persona emette l'inappellabile condanna: la sua non è musica, è solo caos. Da quel momento la vita del «nemico del popolo» Šostakovič non è che una foglia al vento, e la sua anima assediata dalla paura, il campo di battaglia fra codardia ed eroismo. Nella speranza che le sue melodie sappiano resistere al rumore del tempo. Un capolavoro intenso, una parabola di umana degradazione che diventa metafora del rapporto tra cultura e potere, tra l'irriducibile libertà dell'arte e l'ottusa pretesa di controllo di ogni forma di totalitarismo. Traduzione di Susanna Basso. -
Le solite sospette
Quattro pericolosissime vecchiette rifiutano l'ospizio, svaligiano la banca del quartiere e se la squagliano in Costa Azzurra.«Chi ha letto i suoi libri sa quanto Niven possa essere irriverente, ironico, dissacrante, politicamente scorretto» – Giuseppe CulicchiaQuando Susan – a causa dei vizi nascosti del marito – si ritrova vedova e con la casa pignorata, insieme ad alcune amiche decide, mal di schiena permettendo, di compiere una rapina. Contro ogni probabilità, il colpo va a buon fine, e alle «cattive ragazze» non resta che lanciarsi in un'avventura on the road verso la Francia, riciclare il denaro e sparire. Nulla che possa spaventarle, dopo tutto hanno piú di un motivo per riuscire nella loro impresa: andare in crociera e fuggire il brodino dell'ospizio. -
Purity
Purity Tyler, per tutti Pip, ha un debito universitario che non potrà mai ripagare, una madre un po' pazza e un padre sparito nel nulla. La vita però le offre un'inattesa possibilità di fuggire da tutto questo: un lavoro presso la sede sudamericana del Sunlight Project, l'organizzazione clandestina che divulga sul web notizie di scandali politici e finanziari. Accettando, Purity potrà contribuire a rendere il mondo un posto migliore gettando luce sui misteri dei potenti, e magari scoprire qualcosa su suo padre. E poi potrà conoscere Andreas Wolf, carismatico leader del Sunlight Project. Ma quando le loro strade si incrociano, i segreti minacciano di esplodere e la forza degli ideali comincia a vacillare. Dopo Le correzioni e Libertà , Jonathan Franzen ha scritto un'opera ancora piú ambiziosa ed emozionante. Ogni pagina di questo libro ci ricorda di essere di fronte al piú grande scrittore d'America. Traduzione di Silvia Pareschi. «I segreti erano potere. I soldi erano potere. Essere necessari a qualcuno era potere. Potere, potere, potere: com'era possibile che il mondo girasse intorno alla lotta per una cosa che creava solitudine e angoscia in chi la possedeva?» -
La sostanza del male
Un triplice, crudele omicidio rimasto irrisolto. Una scia di violenza e morte che perseguita gli abitanti di Siebenhoch, una tranquilla, isolata comunità tra le montagne dell'Alto Adige. Un forestiero con la sua famiglia, sempre più invischiato nella vicenda. Al centro di tutto il Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può leggere l'intera storia del mondo. E come se in quel luogo si fosse risvegliato qualcosa di terrificante che si credeva scomparso, un abisso profondo e antico come la Terra stessa. Luca D'Andrea ci mostra come un thriller possa mettere a nudo il cuore di un uomo travolto dalla propria ossessione. Al punto di rischiare ciò che ha di più caro, pur di non ritrarsi di fronte al mistero. -
Zero K
Un romanzo sull'impossibile ma ineludibile necessità di dirsi addio.«Tra centinaia di anni, ammesso che l'umanità non si sia estinta e continui a leggere libri, se qualcuno vorrà capire cos'era la vita in Occidente tra la fine del ventesimo secolo e l'inizio del nuovo millennio non avrà modo migliore per farlo che leggere i romanzi di Don DeLillo» – Jennifer EganA Convergence, un'azienda tecnologica con una futuristica sede ultrasegreta nel deserto del Kazakistan, si possono conservare criogenicamente i corpi e le coscienze fino al giorno in cui la medicina potrà guarire ogni malattia. È qui che Ross Lockhart, magnate della finanza sulla sessantina, decide di portare la sua amatissima seconda moglie, gravemente malata. Eppure l'idea di continuare a vivere senza di lei è cosí insopportabile che Ross annuncia al figlio di prime nozze, lo smarrito e turbato Jeff, di volerla seguire in questa sfida contro il tempo, nell'attesa di tornare un giorno e vivere ancora insieme, per sempre. Attraverso gli occhi di un figlio, che vuole dedicarsi alla vita, e di un padre che la vuole sospendere, DeLillo si immerge negli abissi di un tema estremo e ne riemerge con qualcosa che è allo stesso tempo nuovo e universale. -
Le ragazze
Evie voleva solo che qualcuno si accorgesse di lei. Come tutte le adolescenti cercava su di sé lo sguardo degli altri. Un'occasione per essere trascinata via, anche a forza, dalla propria esistenza. Ma non aveva mai creduto che questo potesse accadere davvero. Finché non le vide: le ragazze. Le chiome lunghe e spettinate, i vestiti cortissimi. Il loro incedere fluido e incurante come di ""squali che tagliano l'acqua"""". Poi il ranch, nascosto tra le colline. L'incenso, la musica, i corpi, il sesso. E, al centro di tutto, Russell. Russell con il suo carisma oscuro. Ci furono avvertimenti, segni di ciò che sarebbe accaduto? Oppure Evie era ormai troppo sedotta dalle ragazze per capire che tornare indietro sarebbe stato impossibile?"" -
Scherzetto
Immaginatevi un duellornA fronteggiarsi ci sono due maschi, sangue dello stesso sangue. Il piú alto ha superato i settant'anni, è un noto illustratore, vive da molto tempo in assoluta solitudine. Il piú piccolo è una peste di quattro anni che parla come un libro stampato: un nipote visto sí e no due volte, affidato alle cure del nonno per tre giorni interi. Tra quattro mura e un balcone, nell'arco di settantadue ore, si svolge questo racconto affilato, un esemplare «scherzetto» da camera in cui convivono la rabbia di invecchiare e la fiducia nel futuro. Domenico Starnone ci inchioda ancora una volta col sorriso all'egoistica e generosa furia del nostro attaccamento alla vita. -
La realtà nascosta. Universi paralleli e leggi profonde del cosmo
L'autore di ""L'universo elegante"""" e """"La trama del cosmo"""" affronta la domanda delle domande: il nostro è l'unico universo? Un tempo, la parola universo significava tutto ciò che esiste. Ogni cosa. Ma negli ultimi anni le scoperte della fisica e della cosmologia hanno portato un certo numero di scienziati a concludere che il nostro universo potrebbe essere uno dei molti esistenti. Con una prosa cristallina e un uso ispirato dell'analogia, Brian Greene illustra il ventaglio delle proposte di """"multi-verso"""" che emergono da teorie sviluppate per spiegare le sofisticate osservazioni delle particelle subatomiche e delle oscure profondità dello spazio: un multiverso in cui chi sta leggendo questa frase ha un numero infinito di doppi che leggono la stessa frase in universi distanti; un multiverso che comprende un vasto oceano di universi-bolla, dei quali il nostro non è che uno; un multiverso che nel corso del tempo attraversa lo stesso ciclo all'infinito, un altro che forse è sospeso a pochi millimetri da noi e tuttavia rimane invisibile, un altro ancora in cui ogni possibilità permessa dalla fisica quantistica prende vita. Da ultimo un multiverso, forse il più strano di tutti, fatto esclusivamente di matematica. Greene, uno dei più importanti fisici e scrittori di scienza, ci guida in un'esplorazione di questi mondi paralleli, che rivela quanta parte della vera natura della realtà potrebbe essere nascosta al loro interno."" -
Paradise Sky
Scatenato, brillante e violento, Paradise Sky è il capolavoro western di Joe Lansdale.rnrn«Mentre le pagine scorrono, le immagini iniziano a danzare davanti agli occhi come in un sogno avvolgente: si sentono gli spari, il soffio del vento caldo e il gelo della luna del deserto» - Massimo Vincenzi, La Stamparnrn Tra banditi e indiani, saloon e praterie, la leggenda di un cowboy nero che sfida a colpi di Colt il Sud bianco e razzista. Deadwood, territorio del South Dakota. Il posto perfetto per reinventarsi una vita. Soprattutto se, come Nat Love, hai alle calcagna un marito in cerca di vendetta e una mira eccezionale. Soldato e pistolero, Nat sembra destinato alla gloria. Ha tutto quello che un uomo del West può desiderare, compresa la donna dei suoi sogni e il rispetto di leggende come Wild Bill Hickok. Ma nell'America di fine Ottocento, se sei nero come Nat, gli errori del passato non smettono mai di darti la caccia come segugi assetati di sangue. Privato della casa, dell'amore e di tutto ciò che aveva conquistato, a Nat Love non resta che mettersi sulle tracce dei suoi persecutori, pronto all'ultimo, mortale duello. -
Nella mente di un terrorista. Conversazione con Omar Bellicini
In questo volume, a colloquio con Omar Bellicini, redattore italo-algerino con un'esperienza di vita divisa tra le due sponde del Mediterraneo, ci porta a comprendere i motivi profondi che sono alla radice dell'odierna violenza islamista.rnL'Isis, fondata nel 2014, definisce un fenomeno ma anche un'organizzazione. Ne abbiamo appreso gli slogan, le conseguenze, di rado le cause geopolitiche, mai le ragioni profonde che spingono migliaia di giovani ad aderire alla lotta armata, rinunciando alla vita. Questo libro racconta i loro perché, finora sorprendentemente trascurati. E lo fa attraverso l'incontro con una teoria dell'inconscio che ha approfondito, piú di altre, il rapporto tra la società e le scelte individuali: la psicologia analitica di Carl Gustav Jung, una scuola di pensiero tra le piú significative del Novecento. Un insegnamento che parte da un presupposto: nessun uomo è un'isola. Luigi Zoja è un'autorità internazionale nel campo della psicoanalisi junghiana. I -
Il denaro e i suoi inganni
Tutti noi usiamo il denaro, anche senza possedere delle teorie economiche. Ma per capire che cos'è ci vuole la filosofia.rnrn""I soldi non hanno odore, eppure hanno un colore. Il colore dei soldi cambia nel tempo, dai sacchi di sale al bitcoin, ma rivela l'essenza del mondo sociale, che non può prescindere da documenti, tracce, registrazioni, e dai loro supporti.""""rnrnJohn Searle ci spiega in che modo il denaro mobiliti il mondo sociale, creando obblighi, diritti, possibilità, con la stessa perentorietà di una ingiunzione fisica. Maurizio Ferraris risale invece all'essenza del denaro, che è la registrazione: cosí che il denaro oggi ridotto a puro bit su un computer manifesta un'essenza piú antica delle piramidi. Un confronto esemplare tra un filosofo analitico e un filosofo continentale, uniti dalla passione di parlar chiaro e di cose concrete. A cura e con un saggio di Angela Condello. I soldi non hanno odore, eppure hanno un colore. Il colore dei soldi cambia nel tempo, dai sacchi di sale al bitcoin , ma rivela l'essenza del mondo sociale, che non può prescindere da documenti, tracce, registrazioni, e dai loro supporti.rn""