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Barnum. Cronache dal grande show
Phileas Taylor Barnum è stato il più grande impiegato circense della seconda metà dell'Ottocento e il suo nome è diventato sinonimo di spettacolo, di immenso baraccone di portenti. Per Alessandro Baricco, Barnum è il mondo che si squaderna come un Grande Show, come una sequenza ininterrotta di spettacoli: spettacoli che son tali per definizione e spettacoli che son tali loro malgrado, gli uni e gli altri registrati con divertita passione. Scritti da Baricco per una rubrica sulla ""Stampa"""", i Barnum rivelano, ora raccolti in volume, una partitura segreta di irresistibile fascino. A ritmo serrato entrano in pista Jovanotti e Mike Buongiorno, la faccia di Funari e il popolo della Lega, la voce di Carmelo Bene e quella di Tom Waits, la musica di Michael Nyman e il minimalismo di Philip Glass, Topolino e Carlo Magno, la Liguria e la California, un film sterminato di Wim Wenders e una lunga coda davanti al Louvre. Un circo dentro il circo, un teatro dentro il gran teatro del mondo."" -
ZeroZeroZero
"Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché un'altra - incredibile, ma vera - prende il posto della precedente. Davanti vedi l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente? Come fanno a sopportare tutto questo rumore?"""" (Roberto Saviano)" -
Una sera a Parigi
Scelto da IBS per la Libreria ideale perché forse Barreau è il nom de plume di un autore misterioso, forse no, ma la curiosità di leggere questo scrittore rimane!rnrnIn una piccola strada di Parigi, percorrendo rue Bonaparte fino a scorgere la Senna e girando due volte l'angolo, si trova un luogo incantato: il Cinéma Paradis. È questo il regno di Alain Bonnard, l'appassionato e nostalgico proprietario del locale. Ed è qui che ogni mercoledì, al secondo spettacolo, va in scena ""Les amours au Paradis"""", una rassegna dei migliori film d'amore del passato. In quelle sere il Cinéma Paradis è avvolto da una magia particolare: regala sogni, come recita il poster appeso in biglietteria, sopra alla cassa antiquata. La piccola folla di habitué si abbandona volentieri sulle vecchie poltroncine di velluto per farsi rapire dal fascino del grande schermo. Ma da quando al secondo spettacolo partecipa anche una certa ragazza, è Alain a sognare più di tutti. Cappotto rosso, sorriso timido, siede sempre nella stessa fila, la numero diciassette. Poi, non appena in sala si riaccendono le luci, si allontana solitaria nella notte parigina. Chi è? E qual è la sua storia? Finalmente Alain trova il coraggio di invitarla a cena. È una serata perfetta e in più, poco dopo, accade un altro fatto eccezionale: un famoso regista americano annuncia di voler girare il suo prossimo film proprio dentro al Paradis, con protagonista la bellissima e inavvicinabile Solène Avril. Alain è fuori di sé dalla gioia. C'è solo una cosa che lo preoccupa: la misteriosa ragazza con il cappotto rosso sembra scomparsa dalla faccia della terra. Che sia solo una coincidenza?"" -
I racconti
Maestro del racconto come misura ideale di investigazione e reinvenzione, John Cheever è stato il riconosciuto testimone di un'America suburbana soffice e torbida, e continua a essere l'implacabile voce-sonda che ha tratto dall'ombra la gestualità rituale e le emozioni malate di una media borghesia chiusa dentro il suo severo protettivo benessere. Piccole anime, piccoli accadimenti, piccole trame, e un grande disegno che li contiene. La ""commedia umana"""" di John Cheever è contenuta in questi 61 racconti che costituiscono la dorsale più riconoscibile e più fascinosa della sua produzione. Appaiono in Italia per la prima volta in un solo volume, secondo le intenzioni dell'autore: solo così i racconti rivelano, in sequenza, una naturale continuità, una potente fluvialità. Fatto com'è di insistenze e ossessioni, il mondo di John Cheever si dispiega qui intero e avvolgente. Come dice Hanif Kureishi di questi racconti, """"leggerli, e rileggerli, significa vivere meglio, e attribuire a Cheever l'ammirazione e il rispetto che merita"""". Con una introduzione di Andrea Bajani e una postfazione di Adelaide Cioni."" -
La via dei tarocchi
Da più di quarant'anni Alejandro Jodorowsky si è dedicato allo studio dei tarocchi, una parte fondamentale del suo percorso artistico e terapeutico. Ogni mercoledì, quando è a Parigi, lo si può incontrare in un caffè vicino a casa mentre legge i tarocchi a chi lo desidera. I tarocchi sono per lui, allo stesso tempo, uno specchio dell'anima e uno strumento terapeutico. Per scrivere questo manuale l'autore e la moglie hanno estratto la quintessenza delle innumerevoli lezioni e letture impartite in giro per tutto il mondo. Il risultato è un manuale, a colori e con moltissime immagini, che permette al lettore di orientarsi nell'interpretazione del proprio inconscio. -
Pompei è viva
Pompei è la città più viva delle città morte. Dal Settecento, quando cominciarono gli scavi, ha continuato a parlare, a svelare segreti, a dire l'ingegno, la bellezza, la florida grandezza della civiltà romana. Eva Cantarella e Luciana Jacobelli le hanno già dedicato un libro illustrato, una ""guida"""" intelligente che è anche alla base di questa nuova avventura. Qui, senza rinunciare a un corredo essenziale di immagini, Pompei diventa soprattutto racconto: racconto delle vestigia, dei costumi (i modelli abitativi, i servizi pubblici, gli svaghi), della vita famigliare, dei culti religiosi. Ma non solo: complici le testimonianze e i documenti rinvenuti, le autrici risalgono a storie di vita vissuta, di legami amorosi, di relazioni nell'ambito della politica. Se Jacobelli indaga sul reperto archeologico e da quello trae, con rigore e sapienza, informazioni che accendono l'attenzione, Cantarella esplora il tessuto civile, i miti, le leggende. Ne esce un libro decisamente """"narrativo"""" - che attinge anche all'ampia tradizione di storie tramandate dalla """"scoperta"""" della città in poi, una sorta di germinazione di racconti che è un'altra parte della ricchezza culturale di Pompei. Non manca inoltre il quadro (in verità drammatico) dello stato di conservazione dei reperti, delle losche vicende legate alla gestione del patrimonio, dei tentativi di trovare una soluzione per confermare l'effettiva vitalità di Pompei."" -
Mandami tanta vita
Moraldo, arrivato a Torino per una sessione d'esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese. Sono i giorni di carnevale del 1926. Moraldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per Parigi. Anche Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiungere Parigi. L'amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un'illusione della giovinezza? Paolo Di Paolo, evocando un protagonista del nostro Novecento, scrive un romanzo appassionato e commosso sull'incanto, la fatica, il rischio di essere giovani. -
La scuola della carne
Taeko, elegante e avvenente donna di trentanove anni, conduce una vita agiata e godereccia, destreggiandosi tra l'atelier d'alta moda di cui è proprietaria, le amiche con cui condividere racconti piccanti ed eventi mondani cui partecipare. Stereotipo della donna divorziata e indipendente, immersa nell'alta società nipponica del dopoguerra, ove il desiderio di occidentalizzazione si contrappone a vecchie tradizioni e pregiudizi, Taeko non vuole rinunciare al proprio stile di vita né alla libertà. Poi, una sera, scorge il giovane Senkichi in un gay bar e l'attrazione è fatale. Una magia che scaturisce dalla carne fresca e virile del ragazzo, i muscoli ben tesi, i lineamenti fieri del viso. La vita di Taeko cambia in un batter d'occhio: proprio colei che aveva sempre voluto avventure di poco conto, si ritrova irrimediabilmente in balia di un giovane tanto bello quanto misterioso. Ne scaturisce un gioco perfido e ossessivo. Ma chi è davvero la vittima? Chi il carnefice? -
Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre
Edipo e Narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il figlio-Edipo è quello che conosce il conflitto con il padre e l'impatto beneficamente traumatico della Legge sulla vita umana. Il figlio-Narciso resta invece fissato sterilmente alla sua immagine, in un mondo che sembra non ospitare più la differenza tra le generazioni. Le nuove generazioni appaiono sperdute tanto quanto i loro genitori. Questi non vogliono smettere di essere giovani, mentre i loro figli annaspano in un tempo senza orizzonte. Telemaco, il figlio di Ulisse, attende il ritorno del padre; prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa dai Proci la Legge della parola. In primo piano una domanda inedita di padre, una invocazione, una richiesta di testimonianza che mostri come si possa vivere con slancio e vitalità su questa terra. Il processo dell'ereditare, della filiazione simbolica, sembra venire meno e senza di esso non si dà possibilità di trasmissione del desiderio da una generazione all'altra e la vita umana appare priva di senso. Eppure è ancora possibile, nell'epoca della evaporazione del padre, un'eredità autenticamente generativa: Telemaco ci indica la nuova direzione verso cui guardare, perché Telemaco è la figura del giusto erede. Il suo è il compito che attende anche i nostri figli: come si diventa eredi giusti? E cosa davvero si eredita se un'eredità non è fatta né di geni né di beni, se non si eredita un regno? -
Piccolo manuale per non farsi mettere i piedi in testa
Sul lavoro o nella vita privata capita spesso di subire prevaricazioni: in tal caso non serve a molto mettersi a sbraitare o rinchiudersi passivi e muti. Questo libro illustra i modi per riuscire a farsi rispettare, senza sopraffare gli altri e dimostrandosi sicuri di sé. Niente sgomitate o urla: far valere le proprie ragioni e non essere messi all'angolo è un'arte, e Barbara Berckhan ne è la maestra. Il suo metodo ""dolce"""", che prevede tuttavia una certa fermezza, permette di mostrarsi fieri, riuscire a dire di no, rimanere coerenti con le proprie idee, non farsi ignorare, avanzare chiaramente le proprie richieste, trovare ascolto. Tutto questo condito con un pizzico di humor e senza forzare l'indole di ciascuno. Ogni capitolo infatti affronta una delle cinque tecniche suggerite e fornisce numerosi consigli su come metterla in pratica; ma si tratta di spunti, non di regole, che ognuno può riadattare al proprio stile personale con semplicità ed efficacia. Così facendo, il modo per farsi valere non risulterà artificioso o dettato dall'esterno, ma diventerà parte della personalità. Un vero coaching individuale per acquisire sicurezza ed esprimere se stessi e le proprie opinioni in modo efficace."" -
Mossad. Le più grandi missioni del servizio segreto israeliano
Questa non è una ""storia"""" del Mossad nel senso proprio del termine, quanto piuttosto una galleria di """"storie"""" del Mossad, una raccolta di episodi, ritratti e momenti chiave, che copre l'arco di tempo tra gli anni Cinquanta e oggi. Il Mossad, sin dalla spettacolare cattura di Adolf Eichmann a Buenos Aires nel 1960, è considerato una delle organizzazioni di intelligence più efficaci al mondo. In quest'opera di giornalismo d'inchiesta viene in parte sollevato il fitto velo di segretezza che l'avvolge per osservare da dietro le quinte alcune delle sue principali missioni. Michael Bar-Zohar e Nissim Mishal come in un autentico romanzo di spie, raccontano alcune delle operazioni più emblematiche (nomi in codice Camaleonte, Pigmalione, Diamante, Tigrotto...), rivelando particolari inediti e mostrando secondo quali logiche si muove e colpisce il servizio segreto israeliano. Si svelano le identità di alcuni degli agenti e capi del servizio segreto, la cui vita è indissolubilmente legata a quella dell'organizzazione e le cui personalità hanno influito sulle sue strategie. Rientrano nella ricostruzione i vicini arabi, come Siria e Giordania, nemici vecchi e nuovi (dai nazisti a Hezbollah), ma anche i sovietici e Chruscev, i falasha etiopi e l'Iran dei nostri giorni. Un racconto che si rivolge tanto agli appassionati di storie di spie quanto a chi voglia scoprire qualcosa di più su come funziona un servizio segreto ancora attivo, per definizione imperscrutabile."" -
L' ermeneutica del soggetto. Corso al Collège de France (1981-1982)
Nel 1982, Michel Foucault dedica il suo corso al Collège de France alla ""cura di sé"""". In senso stretto per Foucault si tratta di passare in rassegna le grandi scuole filosofiche dell'antichità, mettendo in luce l'importanza che il pensiero greco prima, e latino poi, assegnavano al principio di """"avere cura di se stessi"""", di occuparsi attivamente della propria crescita spirituale e di """"allenarsi"""" ad affrontare gli eventi futuri senza lasciarsi intimorire e senza lasciarsi trascinare dalle emozioni che tali eventi avrebbero potuto suscitare. Ma l'intento di Foucault non è circoscritto alla ricostruzione storico filosofica: ciò che gli preme mettere in luce è la precarietà dei modi attraverso cui avviene, all'opposto, la formazione dell'uomo moderno."" -
Mai più paura della matematica. Come fare pace con numeri e formule
Molti di noi hanno vissuto e vivono ancora sulla propria pelle gli effetti nefasti della sindrome chiamata ""paura della matematica""""; anche i negazionisti convinti (per i quali la matematica è un'opinione) nascondono trascorsi piuttosto sofferti con equazioni, moltiplicazioni e radici quadrate. Giovanni Filocamo ha fatto la sua diagnosi: la paura è l'effetto e non la causa di esperienze scolastiche deludenti, durante le quali ci hanno presentato i numeri con molta autorità e poca immaginazione. La matematica, invece, non presuppone abilità innate né un particolare talento: basta solo smettere di darci degli incompetenti e soprattutto non avere paura di sbagliare, perché anche gli errori sono interessanti e le vie alla soluzione molteplici. Escludendo chi si trova agli estremi dello spettro (chi è affetto da inguaribile pigrizia, e chi invece dalla ben più seria discalculià), """"Mai più paura della matematica"""" accompagna il lettore curioso in un viaggio attraverso la """"Regina delle Scienze"""" per sentieri avvincenti, pieni di sfide ma senza tranelli. Portandoci a scoprire come la nostra vita quotidiana è colma di ragionamenti matematici che facciamo spesso in modo inconsapevole. Prefazione di Furio Honsell."" -
Il giro del mondo in barcastop
Varcata da poco la soglia dei trent'anni, con un solido lavoro nella finanza milanese, Alberto Di Stefano decide di lasciare tutto e di partire per il giro del modo in barca a vela. Sogno di per sé non originale e sempre più frequente che si trasforma però in un vero e proprio nuovo modo di viaggiare. Il libro è il resoconto di un anno di viaggio all'insegna dell'improvvisazione, viaggio che, solo guardando indietro, si presta a essere strutturato in regole. Da una parte narrazione di viaggi e incontri, dall'altra manuale su come fare per costruirsi un'esperienza di barcastop minimizzando i rischi e sfruttando appieno i benefici. -
Il filo dell'orizzonte
Una città di mare che somiglia a Genova, un oscuro fatto di sangue, un cadavere anonimo, un uomo che istruisce una sua privata inchiesta per svelarne l'identità. Ma il procedimento di Spino, il detective della vicenda, non segue una logica di causa/effetto. Invece delle apparenze visibili egli cerca i significati che queste apparenze contengono e la sua ricerca corre sul filo ambiguo che separa lo spettacolo dallo spettatore. Così la sua inchiesta ""impazzisce"""" e da indagine su una morte slitta sul piano delle segrete ragioni che guidano un'esistenza, trasformandosi in una sorta di caduta libera, vertiginosa e obbligata al tempo stesso: una ricerca senza respiro tesa verso un obiettivo che, come l'orizzonte, sembra spostarsi con chi lo segue."" -
La prosivendola
Per rilanciare le vendite del suo autore di maggior successo, del quale non si devono conoscere né il nome né il viso, la regina Zabo, tirannica regina e geniale ""prosivendola"""" della casa editrice Taglione, decide di reclutare un sostituto che incarni pubblicamente il misterioso J. L. B. L'operazione riesce, ma il sostituto rimane vittima di un attentato durante uno show delirante. Bloccato in ospedale in stato di coma, Benjamin viene ciò nonostante informato degli sviluppi del caso dalla sua tribù, resa tranquilla sulla sua salute dall'affermazione della sorellina astrologa secondo cui Ben vivrà fino a 93 anni."" -
In alto a sinistra
"Le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un'età giovane e stretta, di preludio al fuoco; una città flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. Il possedimento minimo per un passante, è stato immenso per chi si è fermato. Esso rinchiude per attrazione un me narrato più che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato in terra, un noi promessa di frantumi. I pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. Qui sono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di sé. Avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. Si sbatte a zonzo tra i limiti del campo, come biglia di flipper..."""" (Erri De Luca)" -
Un giorno della mia vita. L'inferno del carcere e la tragedia dell'Irlanda in lotta
Bobby Sands, esponente di spicco nelle fila dell'Ira, viene più volte incarcerato. Condannato a 14 anni di carcere, con altri compagni, malgrado l'assenza di prove a carico, comincia una serie di scioperi della fame sino all'ultimo, iniziato il 1º marzo 1981, che lo porterà alla morte. Durante i primi diciassette giorni del suo ultimo sciopero della fame comincia a tenere un diario e scrive quotidianamente usando un refil di penna biro e dei pezzetti di carta igienica. Ogni singolo segmento del diario viene fatto uscire dal carcere firmato con lo pseudonimo ""Marcella"""". Il libro che ne deriva è una impietosa testimonianza sulla vita dentro il carcere, una dolorosa riflessione sulla lotta in corso e una professione di speranza."" -
La famiglia Winshaw
Un romanzo, in cui l'io narrante - lo spaesato scrittore Michael Owen - si muove fra la propria storia di illusioni e trame adolescenziali, di ambizioni azzoppate e di amori frustrati, e quella di una famiglia di rapaci dominatori, gli Winshaw. Saldamente insediati ai posti di comando della finanza e della società inglesi, i componenti della famiglia Winshaw incarnano il delirio di potere che ha segnato gli anni di Margaret Thatcher, portando l'Inghilterra allo sfascio. -
La mostra delle atrocità
L'opera che ha consacrato Ballard autore di culto, formidabile visionario, profeta dei destini del mondo. Un'opera totale che fonde la forma del romanzo, le cadenze del saggio e un apparato di note ricco come un romanzo nel romanzo, come una lucida summa delle icone della contemporaneità. Protagonista un uomo dal carattere sfaccettato e dai molti nomi (Travis, Talbot, Traven, Tallis, Talbert, Travers), e intorno (o dentro di lui?) un universo stravolto e artificiale: celebrità anatomizzate, fantasie oniriche e libere associazioni, crudeltà e pornografia, civiltà e inferno. ""Qual è il reale significato della morte di Marilyn Monroe o dell'assassinio di Kennedy? Come agiscono su di noi a livello neurale, a livello dell'inconscio? Questi eventi dei media, il suicidio della Monroe, l'assassinio di Kennedy, l'elezione di Reagan (riportata nel libro quindici anni prima dell'evento reale) hanno qualche significato nascosto nella nostra mente, influenzano la nostra immaginazione secondo modalità impreviste?"""" (J.G. Ballard)""