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La ricetta del vero amore
È perennemente in ritardo. È bella come il sole. È socievole, estroversa e... irraggiungibile. L'amore di Henri Bredin - timido studente della Sorbonne, un po' goffo e sempre puntuale - sembra del tutto senza speranza. Lui e Valerie Castel condividono la passione per gli stessi libri. Ma per Valerie, Henri è solo un compagno di studi e un buon amico, mentre per lui la ragazza con gli occhi acquamarina e il sorriso impertinente è la donna più charmante del mondo. Quando Valerie trascorre le vacanze estive sulla Riviera ligure e perde la testa per un italiano, a Henri crolla il mondo addosso. Non ha nessuna possibilità contro quell'uomo affascinante, ricco e di dieci anni più grande di lui. O forse sì? Un giorno, curiosando tra le bancarelle di libri usati lungo la Senna, Henri si imbatte in un libricino rilegato in pelle bordeaux. Si tratta di un manuale del XVI secolo che contiene pozioni e strani infusi e promette di svelare niente meno che la ricetta dell'amore eterno, L'élixir d'amour éternel. Contrariamente a ogni logica, Henri decide di invitare a cena Valerie e di cucinare per lei un perfetto ""Menu dell'amore"""". Ma, tra tutte le sere possibili, quella è proprio la volta in cui la ritardataria Valerie decide di presentarsi nel piccolo appartamento di Henri in rue Mouffetard con largo anticipo..."" -
Le piccole memorie
Una scrittura sensibile e delicata che racconta i suoni del vento e dell'acqua, materializza il greto argilloso del fiume e le tinte di una campagna disseminata di olivi. E poi restituisce i sogni e i colori della vita quotidiana di un ragazzino nel Portogallo degli anni trenta, e le prime esperienze sessuali dell'adolescenza tra piccole proibizioni ed episodi gustosi. Ecco i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza di Saramago, ma anche del suo cognome, bizzarramente affibbiatogli da un impiegato dell'anagrafe ubriaco. Il grande scrittore portoghese rievoca con mano sempre felice quei luoghi ormai spariti, non solo per l'inevitabile e corrosivo oblio del tempo, ma soprattutto per l'azione distruttrice degli uomini. Dal paese natio di Azinhaga, nel Ribatejo, fino ai primi anni nei quartieri popolari di Lisbona, è un Saramago intimo e personalissimo quello che appare in queste pagine. Tutte storie familiari, talvolta allegre ora commoventi, sui primi quindici anni di vita dello scrittore, vera e propria matrice sentimentale di tutti i suoi futuri romanzi. -
Canada
"Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi degli omicidi, che avvennero più tardi."""" Ai nostri giorni, a distanza di mezzo secolo dai fatti, il professor Dell Parsons, americano trapiantato in Canada e alla vigilia della pensione, ricorda i due avvenimenti che hanno impresso una svolta decisiva alla sua vita e a quella di Berner, la sua gemella. Nel 1960, l'anno dei fatti criminosi, Dell e Berner hanno quindici anni e i Parsons sono una famiglia americana assolutamente normale, da cui sarebbe stato assurdo aspettarsi cose simili. Ma, come scrive Richard Ford, """"il preludio a cose molto brutte può essere ridicolo, ma può anche essere casuale e insignificante. Cosa che merita di essere riconosciuta perché indica il punto da cui possono originarsi eventi disastrosi: a un pelo dalla vita di tutti i giorni""""." -
Il Fabbricone
È il primo vero romanzo di Testori, ambientato in un palazzo popolare della periferia milanese degli anni cinquanta, il Fabbricone. Protagoniste sono le voci delle persone che lo abitano, che di continuo dalle finestre si rimandano l'un l'altra. Costruito su tante storie plurali, il libro si dipana anche intorno a una trama centrale: la storia d'amore tra la Rina e il Carlo. Come novelli Romeo e Giulietta, i due devono superare le ostilità delle famiglie, i Villa e gli Oliva, schierate su opposte sponde politiche. I Villa sono comunisti: il padre accoglie i figli la sera mentre legge in poltrona ""Rinascita"""" e rimprovera il figlio Antonio, che cerca una propria strada nella boxe, di non frequentare più la sezione del partito. Completano il nucleo familiare la madre, la figlia Liberata, militante convinta, e Carlo, innamorato di Rina. Speculare ai Villa, la famiglia di lei, gli Oliva, cattolici ferventi e democristiani fino al midollo, a partire dal nonno, pugnace combattente in ogni situazione. È il libro decisivo per Testori: il popolo diventa """"la classe sociale con la maggiore vitalità, tanto da essere in grado di ritrovare da sola i grandi temi tragici"""", una necessità che spingerà Testori nella sua ricerca artistica degli anni successivi."" -
Non c'è gusto in Italia a essere Freak. Antologia fantastica di scritti rock
Per chiarire, per spiegare, Freak nel corso di tutta la sua vita ha scritto libri, canzoni, poesie, aforismi, calcando innumerevoli volte i palcoscenici di questa ingrata Italia. Tutto ciò che è assurdo & bizzarro insieme, non eroico, non retorico, non modaiolo, non istituzionale, può essere demenziale. Un cocktail di pseudofuturismo, dada, goliardia, improvvisazione, animazione pirotecnica, provocazione con ironia d'avanspettacolo, poesia surreale soprattutto cretina. Ma ancora incidenti a caso, paradossi e colpi di genio, contraddizioni, sciocchezze e gazzarra. Non c'è arte né artista, in senso tradizionale: tutti possono praticare il demenziale con risultati incoraggianti. Basta volerlo (con convinzione). In questa antologia (o ""raccolta di fiori"""", come lo stesso Freak avrebbe detto), il più grande poeta del suo condominio, eterno dilettante per scelta, non dimentichiamolo, si attorciglia sì sul genere demenziale, ma non disdegna di avventurarsi anche in analisi socio-antropologiche, di propinare manuali di sopravvivenza e/o prevenzione, ed esorcizzare, con quel suo stile fatto di citazioni, di convulsioni intellettuali, di metafore al limite del rigore scientifico, di multimedialità ante litteram, il grande equivoco del tormento esistenziale che lo affliggeva da sempre."" -
Il club delle cattive ragazze
Torte di mele, brownies al cioccolato, muffin e tisane profumate... È questo il regno di Estelle, l'intraprendente proprietaria del Café Crumb. Ma gestire una piccola pasticceria non è facile. Rattristata dalla chiusura della libreria accanto al suo locale, Estelle, fervida lettrice, ha un'idea: perché non provare a risollevare le sorti del Café con un book club, affiancando ai dolci qualche buona lettura? La partenza non è delle migliori. Gli iscritti al club, oltre a Estelle, sono solo quattro: Gracie, giovane bibliotecaria femminista; Rebecca, un'insegnante trentenne sposata da poco più di un anno; la neopensionata Sue, e il timidissimo Reggie, presente solo per fare ricerche per la propria tesi. Il primo libro preso in esame non scatena alcun dibattito. Estelle decide allora di giocare il tutto per tutto aggiungendo un pizzico di pepe agli incontri. La lettura successiva verterà sul bestseller del momento: una piccante storia d'amore e sesso, condita da sculacciate e frustini. Il successo è sfrenato, tanto che il book club decide di focalizzarsi solo sulla letteratura erotica. Libro dopo libro, spaziando dai classici ai casi editoriali più recenti e peccaminosi, Gracie, Rebecca, Sue, Reggie ed Estelle lasceranno da parte inibizioni e paure, dando un salutare scossone alle loro vite. Perché, come direbbe Mae West, che senso ha resistere a una tentazione, se tanto poi ce n'è subito un'altra? -
Luis Roldán né vivo né morto
Un giorno si presentano nell'ufficio di Pepe Carvalho tre individui che lo incaricano di ritrovare Luis Roldán, ex capo della Guardia Civil e delegato del governo in Navarra del PSOE. I tre dichiarano di essere di Saragozza, di essere appassionati cacciatori e di avere affidato a Roldán i loro averi, accumulati in modo non propriamente legale, per acquistare una tenuta di caccia in Kenya. Affiancato dal fido Biscuter, Carvalho cercherà il fuggiasco fin nelle viscere della città, in quel fiume sotterraneo e putrido che alimenta politica ed economia. -
Una specie di solitudine. I diari
John Cheever era un uomo pieno di contraddizioni: amava la moglie e i figli, ma si sentiva profondamente solo; amava le donne, ma amava anche gli uomini; si odiava perché aveva il vizio di bere, ma per gran parte della vita non riuscì a smettere; era un grande scrittore, ma la sua sensibilità era così pronunciata da limitarlo come persona. In queste pagine ci è data la possibilità di seguirlo in un dialogo serrato con se stesso, di starlo ad ascoltare mentre cerca di capire e registrare le infinite variazioni della luce e del suo intimo sentire. Qui la scrittura di Cheever è totalmente libera, folgorante, una fonte di infinita poesia e struggenti considerazioni sulla natura dell'amore, del sesso, del desiderio e della vita. -
La Cina in dieci parole
Un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta Cina, articolato in dieci parole chiave - alcune storiche come ""popolo"""" e """"rivoluzione"""", altre di recente creazione, come """"taroccato"""" e """"huyou"""", fregatura - in cui Yu Hua coglie i punti nevralgici di una società malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la Cina diventa, così, leggibile. """"La Cina in dieci parole"""" non è un'invettiva che strizza l'occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza. È coraggioso perché racconta lo svuotamento di senso della parola """"popolo"""" del dopo Tian'anmen, l'insospettabile fallimento delle Olimpiadi di Pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l'orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono più leader. Soprattutto, Yu Hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, Obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un'imitazione del Blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di Mao, una coppia di disoccupati che si suicida perché non può comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perché sono troppo poveri..."" -
È tutta una finzione
Arthur è un orfano accolto da una famiglia benestante. La madre adottiva viene colpita da un fulmine e muore, e lui viene educato in un collegio svizzero di giovani rampolli dove matura l'intenzione di farsi prete. Arthur racconta, ma sarà tutto vero? Narra che ha studiato teologia, ma ha preso solo gli ordini minori; la nuova matrigna gli ha rubato l'eredità paterna e, un po' per necessità un po' per antica passione, lui si è ritrovato a fare l'illusionista in un bar di infima categoria e il baro in un retrobottega. A quel punto ha capito qual è la sua reale vocazione, si è reso conto di essere un mago e ha cominciato a frequentare Jan van Rode, il più geniale incantatore in circolazione, che gli ha insegnato tutti i suoi trucchi, ed è diventato a sua volta uno dei più famosi e meglio pagati illusionisti del mondo. Improvvisamente, durante uno show, il suo mondo è crollato e Arthur ha deciso di ascendere al cielo. Ma è vero, o è solo un altro gioco di prestigio? -
Kaddish per il bambino non nato
Nel culto ebraico, il kaddish è una breve preghiera composta da piccole formule di lode a Dio in lingua aramaica. Ricorre spesso durante le orazioni giornaliere e viene recitata anche in suffragio dell'anima di un parente. La prima parola del libro è ""No!"""". È così che il narratore, uno scrittore ebreo ungherese di mezz'età, György Köves, risponde a un conoscente che gli chiede se ha un figlio. È la stessa risposta data alla moglie (ora ex moglie) quando, anni prima, lei aveva espresso un desiderio di maternità. Mentre il narratore si rivolge al bambino che non si è sentito di mettere al mondo, introduce il lettore nei labirinti della sua coscienza, drammatizzando i paradossi che accompagnano la sopravvivenza alla catastrofe di Auschwitz."" -
Gli alberi hanno il tuo nome
La povertà. La povertà subita e la povertà come spoliazione. Alessandro Mari parte da questo nodo di luce e costruisce un romanzo a due strade. In una insegue la figura di Francesco d'Assisi, ne registra l'avventura interiore, ne illumina il mistero e lo scandalo, fa vibrare la poesia della sua vicenda terrena. Nell'altra si muove nel nostro tempo e racconta di Rachele e Ilario: lei psicologa in un centro per anziani, lui titolare di un'agenzia di marketing al servizio del non profit. Lei ascolta le storie di chi ha molto vissuto, si lascia toccare dal senso della fine, cerca nei suoi pazienti ""a termine"""" una prossimità non professionale. Lui """"vende la povertà"""" e finisce, più confuso che colpevole, per guadagnarci. Toccata così dalla vergogna, Rachele si sottrae progressivamente a quella che fino ad allora era stata la scena dei suoi affetti, del suo lavoro, della sua storia d'amore. Alessandro Mari sospinge Rachele e Francesco verso il nudo segreto del dono di sé e della spoliazione, e allo stesso modo spoglia la propria lingua narrativa, conducendo i suoi protagonisti a un appuntamento rivelatore. Quasi fosse il convergere, in una sorta di vertigine temporale, di due anime liberate dalla tentazione del compromesso."" -
Io la troverò. La serie Nero a Milano
Era il miglior poliziotto di Milano. Ora, dieci anni dopo, Marco Tanzi è un clochard, un barbone che vive nei parchi e agli angoli delle strade, mimetizzandosi con il degrado di una città che non ha spazio per gli sconfitti. Capelli lunghi, barba incolta, vestiti sporchi, dell'uomo di un tempo rimane ben poco: un gigante di un metro e novantotto che annega nell'alcol il suo male di vivere. Nella sua discesa all'inferno ha abbandonato moglie e figlia, ha tradito il suo ex collega ed ex migliore amico Luca Betti e ha disonorato il distintivo, macchiandosi di reati che gli sono costati sette anni di carcere. Eppure, una sera, quella vita che sembrava ormai segnata da un inesorabile declino viene scossa da un evento inatteso: Giulia, la figlia che Tanzi non vede da anni, scompare misteriosamente. Mettendo da parte gli antichi dissapori, Betti decide di rintracciare il vecchio collega per informarlo dell'accaduto e d'un tratto, nell'azzurro glaciale degli occhi di Tanzi, passa un lampo, un barlume di umanità che riaffiora dal passato e sfugge al dominio delle ombre. Ora ha una missione: ritrovare Giulia. A ogni costo. Inizia così una caccia mortale che, in un crescendo di tensione e violenza, catapulterà Tanzi e Betti nel giro del porno clandestino e della tratta delle bianche. Un mondo parallelo e sconosciuto, nel quale solo chi ha già visto in faccia i propri incubi peggiori può riuscire a sopravvivere. -
Il governo di sé e degli altri. Corso al Collège de France (1982-1983)
Nel corso che tiene nel 1983, Michel Foucault, già malato, continua la sua rilettura della filosofia antica e inaugura la ricerca sulla nozione di parresia (dire la verità, parlar franco). L'attività della parresia si configura come pratica di libertà, collocata in uno spazio di ""esteriorità"""" rispetto alle istanze di potere. Attraverso lo studio di questa nozione, Foucault torna a interrogarsi sul significato di cittadinanza nella Grecia antica e mostra come il """"coraggio della verità"""" - assolutamente evidente nella posizione antagonista dei cinici - costituisca il fondamento etico dimenticato della democrazia greca. Con la decadenza della polis, il coraggio della verità si trasforma e diventa il modo con cui il filosofo esercita la sua direzione sulla formazione dell'anima del principe e quindi sul governo degli altri. Nel rileggere i pensatori greci, Foucault costruisce una figura di filosofo in cui si riconosce: ciò che va definendo è la propria appartenenza alla modernità, il proprio ruolo di filosofo, il proprio modo di pensare e di essere."" -
Il mondo del cibo sotto brevetto. Controllare le sementi per governare i popoli
Questo libro di Vandana Shiva dimostra con grande concretezza come la questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale si stia trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation. Manipolazione delle forme di vita e dei geni, selezione delle specie agricole, il tutto coordinato da una consapevole strategia adottata dalle grandi organizzazioni transnazionali, volte a impoverire sempre di più le popolazioni rurali del Terzo mondo. -
La dignità ferita
L'ombra e la grazia si possono considerare categorie esistenziali, metafore, per esprimere la dignità ferita e quella salvata. L'ombra è l'altra faccia della luce, come la pesantezza lo è della grazia. Vi è qualcosa di misterioso in tale intrinseca relazione tra lacrime e sorrisi, tra tristezza dell'anima e apertura alla speranza, a cui Eugenio Borgna presta attento ascolto e dà voce, riflettendo sulla dignità della persona, sul suo valore, nelle sue varie declinazioni, umbratili e luminose. La dignità è un valore etico fondamentale ed è la fonte dei diritti umani, tuttavia è stata crudelmente lacerata nel corso della storia, non ultima da quella psichiatria che ha distinto le vite degne di essere vissute da quelle che non lo sarebbero. Il problema del rispetto dell'altro si ripropone nell'ambito della cura, al centro della quale sta la fragilità del malato, fisico o psichico, esposto alla sofferenza della malattia e all'angoscia della morte. Il discorso sulla dignità non concerne solo l'aspetto doloroso dell'ombra, riguarda anche l'attesa del futuro e dell'ignoto. Le attese altrui vanno riconosciute e rispettate, per non fare al prossimo quanto non vorremmo fosse fatto a noi. Siano esse le attese di chi sta male o di chi per qualche ragione sia vulnerabile, occorre rispettarne la fragilità e la sensibilità, le quali non potranno proteggere la dignità dai colpi inferti dalla vita, ma consentono una più acuta e umana comprensione del lato oscuro dell'essere, della parte invisibile delle cose... -
Come rovinarsi la vita sistematicamente (e smettere di farlo)
Non è poi così difficile votarsi all'infelicità! In questa ""guida alla rovescia"""" l'autore, anziché suggerire ai lettori cosa fare per migliorare la propria vita, evidenzia gli errori più comuni, generati da dinamiche psicologiche cristallizzate, nei quali quasi tutti noi incappiamo e che ci proiettano inesorabilmente verso l'infelicità e l'insoddisfazione. Con un unico grande obiettivo: indirizzarci esattamente verso il risultato opposto! Con quel tanto di ironia necessario per affrontare con un sorriso, determinazione e il giusto stato d'animo anche i problemi più intimi e sofferti, l'autore mette in luce quali sono i meccanismi psicologici più efficaci - e spesso subdoli, perché inconsci - che ci fanno progredire a passo serrato verso la catastrofe esistenziale. Non restarne schiavi è la chiave di volta che aprirà la porta verso una piena serenità interiore, relazioni equilibrate e armoniose, successi privati e professionali, in una parola verso la felicità."" -
Il Giro d'Italia. Dai pionieri agli anni d'oro
Il Giro d'Italia ha un sapore mitico: sembra esistere da sempre, eppure ha una sua storia, che accompagna e in cui si riflette la storia culturale e sociale dell'Italia. Questo libro la ripercorre, dagli esordi e nei suoi sviluppi, per circa un secolo. A fianco della narrazione scorrono, diventandone parte integrante, oltre duecento immagini d'epoca, in gran parte provenienti dall'archivio Torriani. Mimmo Franzinelli, da appassionato delle due ruote, ricostruisce le vicende del ciclismo agonistico italiano e della sua gara principale partendo dalla creazione stessa della bicicletta e dalle grandi innovazioni di fine Ottocento. Rievoca le gare pioneristiche, dal Giro di Lombardia del 1905 alla Milano-Sanremo del 1907, per concentrarsi poi sul Giro d'Italia, modellato sul Tour de France, la prima classica corsa a tappe. Ne sono protagonisti campioni quali Girardengo e Binda, Bartali e Coppi, ma anche straordinarie donne come Alfonsina Strada e oscuri gregari come Carrea e Malabrocca. Nel microcosmo delle due ruote si intravedono in filigrana i mutamenti epocali del Novecento italiano. Ci sono infine, ma non da ultimo, gli organizzatori, con cui il Giro d'Italia degli anni d'oro si è identificato: Armando Cougnet, promotore nel 1909 della prima edizione, e Vincenzo Torriani, il Patron dal 1949 al 1992. La narrazione culmina nell'ultima grande stagione del ciclismo, animata da Adorni, Gimondi, Moser, Merckx... Postfazione di Marco Torriani. -
Crash
Ad accomunare le vite del narratore, James Ballard, e dello scienziato televisivo e psicopatico Robert Vaughan è la passione morbosa per gli incidenti stradali con il loro strascico di morte, deformazione e mutilazione dei corpi, commistione di tecnologia e carne, lamiere e sesso. Entrambi sono reduci da scontri che hanno modificato la loro percezione di cose e persone. Attorno a loro si muovono le figure di Catherine, la moglie di James, con la sua attrazione omoerotica per Karen, la dottoressa Helen Remington, il cui marito è morto nello schianto con l'automobile di James, e altri individui a loro volta presi nelle spire del fascino perverso della tecnologia e del suo impatto sulla vita umana. Il tutto descritto con algido, clinico distacco. Si spiana così la strada, come ha detto lo scrittore, ""a tutti i nostri piaceri più concreti e delicati - quelli delle delizie del dolore e della mutilazione; del sesso come arena perfetta, come brodo di coltura di sterile pus, per tutte le veroniche delle nostre perversioni; della libertà morale di attendere alla nostra psicopatologia come a un gioco; dell'apparente illimitatezza delle nostre capacità di concettualizzazione. Ciò che i nostri figli hanno da temere realmente non sono le autostrade del domani, bensì il nostro sottile piacere nel calcolare i più eleganti parametri delle loro morti""""."" -
Emmaus
"Abbiamo tutti sedici, diciassette anni, ma senza saperlo veramente, è l'unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato""""."