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La casa della gioia
Lily Bart è giovane, bella e affascinante, ospite gradita degli incontri mondani dell'alta società newyorkese. Ma con la rovina economica della sua famiglia la vita negli ambienti privilegiati può continuare per lei solo a patto che si trovi un marito ricco, capace di porre rimedio alla sfortuna che l'ha colpita e di sostenere le abitudini costose di cui non riesce a fare a meno. Quando si avvicina ai trent'anni Lily deve scegliere: da una parte diventare un puro elemento decorativo, un bel trofeo a coronamento della ricchezza di un uomo; dall'altra seguire un'esistenza coerente con i propri veri sentimenti – e pagarne il prezzo. Tuttavia Lily ha un'indipendenza di spirito che le impedisce di scegliere facilmente tra i suoi molti corteggiatori. Man mano che le opzioni diminuiscono, gli amici diventeranno nemici e la sua situazione si farà sempre più rischiosa. Edith Wharton racconta senza sconti le bassezze e la crudeltà di una società tutta al maschile, per la quale le donne rappresentano semplici oggetti di consumo. Una società così materialista ed egoista da arrivare a massacrare ciò che di bello potrebbe esserci al suo interno. Già alla sua pubblicazione nel 1905, La casa della gioia suscitò polemiche e controversie per il ritratto spietato del mondo dei privilegiati e la denuncia del matrimonio come unica possibilità di vita sociale per le donne, temi per via dei quali mantiene ancora oggi una sorprendente attualità. -
L' isola misteriosa
Durante la Guerra di secessione cinque uomini fuggono da una prigione sudista a bordo di una mongolfiera, ma una tempesta li porta molto fuori rotta, facendoli precipitare su un'isola all'apparenza selvaggia e disabitata. Grazie alle competenze scientifiche dell'ingegnere Cyrus Smithe e alle conoscenze botaniche del giovane Herbert, il gruppo, di cui fanno parte anche il giornalista Spilett, il marinaio Pencroff e l'ex schiavo Nab, riesce a trovare il modo di sopravvivere e a ricostruire un ambiente civilizzato da abitare. Sembrerebbe andare tutto per il meglio, ma alcuni strani accadimenti fanno pensare ai naufraghi di non essere così soli sull'isola come avevano pensato inizialmente. Mentre cercano di investigare, la natura dimostra di non farsi sottomettere con facilità e si manifesta in tutta la sua forza distruttiva, mettendo in pericolo l'esistenza del piccolo gruppo. Famoso in tutto il mondo per le storie avventurose, Jules Verne è a giusto merito riconosciuto come uno tra gli autori che più di tutti hanno gettato le basi di quello che sarebbe poi diventato il genere fantascientifico. Con L'isola misteriosa sembra però avvertire i suoi lettori che esiste un limite al controllo che l'uomo, con la propria volontà e attraverso l'uso della tecnologia, può esercitare sulle forze della natura. Nonostante questo implicito ammonimento, come in ogni romanzo di Verne il lettore sarà trasportato in una meravigliosa e coinvolgente avventura in una terra remota e selvaggia. -
Infanzia
"Era come se prima di conoscerla avessi dormito, nascosto nell'oscurità, ma lei comparve e mi risvegliò, mi portò alla luce, legò ogni cosa intorno a me in un filo ininterrotto, intrecciò tutto in un merletto multicolore, e subito e per tutta la vita divenne un'amica."""" Parole piene di fiabesca magia che descrivono l'incontro del piccolo protagonista con la nonna materna, vera stella polare di questo romanzo autobiografico. Rimasto orfano di padre a soli cinque anni, Aleksej Peskov (vero nome di Gor'kij) si trasferisce a vivere con un nonno tiranno e una nonna materna meravigliosa narratrice. È lei che con il suo mondo di storie e leggende aiuterà il piccolo, curioso e sovente spaventato, ad affrontare la barbarie della vita. Colorata dalla povertà e da una brutalità orribile, è quest'infanzia che ha permesso a Gor'kij di comprendere - in un modo negato a un Tolstoj o a un Turgenev - la vita del russo comune e di rappresentarla in un racconto permeato di una dolce e struggente malinconia, inestricabile miscela di pianto e riso. Atmosfere e toni che si fatica ad associare all'autore universalmente considerato l'iniziatore del """"realismo socialista"""" - un'etichetta che lo travolse rendendolo oggetto di opposti furori, esaltatori o denigratori, concentrati non tanto sulla sua opera, ma sulla sua vita o su ciò che della sua vita si è voluto mostrare. A quasi un secolo dalla sua scomparsa, è giunto il momento di rileggere i suoi libri, e di farlo con uno sguardo nuovo." -
Le memorie di Sherlock Holmes
Undici superbi racconti apparsi su rivista tra il dicembre del 1892 e il dicembre del 1893, che vedono apparire per la prima volta sulla pagina due personaggi chiave dell'universo creato da Arthur Conan Doyle: la perfida controparte criminale di Holmes, Moriarty, e l'indolente, geniale fratello del nostro detective, Mycroft Holmes. Alla capace penna di Watson questa volta Holmes decide di affidare anche il suo primo caso, Il mistero della Gloria Scott, affinché lo trasmetta ai posteri, assieme a un altro caso giovanile, Il cerimoniale dei Musgrave, in cui un compagno di università di Holmes cerca il suo aiuto per risolvere una sparizione e un indovinello vecchio due secoli. Passando per un contabile che deve inspiegabilmente spendere le proprie giornate a trascrivere la guida telefonica di Parigi, la misteriosa sparizione di un cavallo da corsa purosangue, e giovani fanciulle greche sparite nel nulla, si giunge all'apice de Il problema finale, il racconto che vede il celebre detective di Baker Street in una lotta all'ultimo sangue con la sua nemesi, il ""Napoleone del crimine"""", Moriarty. Un grande sollievo per Doyle, felice di liberarsi della sua ingombrante creatura, che scatenò però nei lettori anglofoni di tutto il mondo una profonda isteria, impensabile fino a quel momento per un personaggio letterario, come ben ricostruisce Giancarlo Carlotti nella sua postfazione, Ucciderò Sherlock Holmes."" -
I sotterranei del Vaticano
La placida cittadina di Pau è sconvolta dalla notizia che colui che appare come Papa sarebbe solo un impostore: la Massoneria ha imprigionato il vero Santo Padre nei sotterranei del Vaticano. Ma si tratta di un inganno per spillar denari ai borghesucci cattolici, ordito dall’abile Protos e dalla sua banda di truffatori, maestri del raggiro e del travestimento. Ma quando uno di quei borghesi, travolto dal fervore religioso, decide di accorrere a Roma dalla quieta provincia francese per liberare il Papa, la truffa rischia di sfuggire di mano. Una commedia degli inganni che coinvolge scienziati positivisti ferocemente atei, ma di facilissima e altrettanto fanatica conversione alla fede; scrittori che della fede sono i portavoce, mossi dalle peggiori vanità e sconvolti dai più atroci dubbi; e infine lui, Lafcadio, il bellissimo figlio illegittimo e ribelle di tanta ipocrita e sfibrata società borghese. Teoria e pratica dell’“atto gratuito” gli appartengono, nascono con lui, e influenzeranno nel bene e nel male tante rivolte a venire. Quest’opera è satira e farsa, romanzo e pamphlet, sberleffo e manifesto; provocare e inquietare il lettore è stato per Gide quasi una bandiera, certo una parola d’ordine. E I sotterranei del Vaticano, pubblicato nel 1914, l’anno stesso in cui prendeva il via l’immane e gratuito massacro di tutta una generazione, resta il più provocatorio, il più inquietante dei suoi tanti interventi. -
La gaia scienza
La gaia scienza è un libro che soggiace a una sorta di incanto. Non c'è interprete o commentatore che possa prescindere dal notare il carattere centrale, armonico di questo testo, la sua aurea medietà, la sua tranquilla e sicura risoluzione, la sua felice riuscita. La gaia scienza è – forse soprattutto – il primo libro che Nietzsche scrive dopo essere stato colpito dal suo pensiero probabilmente più importante e cardinale, il suo ""pensiero abissale"""" (come poi lo definirà): la rivelazione, l'idea, la possibilità, l'esperimento dell'eterno ritorno. Ma è anche il testo che ha visto accumularsi lentamente, e infine riversarsi al proprio interno, quella saggezza che dovrà poi essere spartita e donata, oltre che resa pubblica e divulgata, in Così parlò Zarathustra, opera complementare e vicina nei contenuti. Nella dualità o coppia Gaia scienza-Zarathustra, quindi, la prima si presenta come il laboratorio – ma anche come l'esplicazione e l'illustrazione – in cui quasi tutti i temi della seconda sono anticipati. Quali sono, dunque, i meriti della scienza e dello scetticismo? Assieme alla disciplina intellettuale, ci svela Nietzsche, essi sono forse l'unica strada per la vera libertà di pensiero."" -
Il ragazzo rapito
In una Scozia ancora scossa dalle conseguenze dell’insurrezione giacobita del 1745-1746, il giovane David Balfour, rimasto orfano, è costretto a partire alla ricerca del suo ultimo parente, lo zio Ebenezer, custode della sua eredità. Ma Ebenezer Balfour, un uomo tanto avaro da vivere in miseria nonostante i grandi possedimenti, è tutt’altro che accogliente. David sfugge in extremis alla morte in un incidente architettato dallo zio, prima di essere portato con l’inganno su una nave schiavista diretta in America. Per una sorte inaspettata, la nave naufraga e David riesce a salvarsi, grazie all’aiuto dell’audace ribelle Alan Breck Stewart, storico rivoluzionario scozzese. Affascinato da quel giovane selvaggio e romantico, ostinato e coraggioso, il ragazzo decide di seguirlo. Sarà la nascita di una strana e difficile amicizia che vedrà i due fuggire per le desolate brughiere scozzesi, braccati senza posa da assassini e funzionari governativi. Attraverso la rappresentazione di una coppia di protagonisti molto diversi – il sognatore Breck e il razionale David –, Stevenson mette in scena un thriller mozzafiato ante litteram -
Spiriti, santi ed eroi
Figlie di una terra in cui l'esistenza del ""piccolo popolo"""" è una convinzione ampiamente condivisa, le fiabe irlandesi rappresentano una letteratura tradizionale fra le più ricche al mondo. Quando i fratelli Grimm e altri studiosi di folklore dedicarono la propria attenzione alla narrativa popolare fin lì tramandata in forma orale, alcuni tra i migliori autori irlandesi seguirono il loro esempio, raccogliendo e mettendo in forma scritta le storie della propria terra d'origine. In questo volume, che comprende testi di Douglas Hyde, Thomas Crofton Croker e Lady Wilde tra gli altri, una schiera di personaggi fatati – giganti, gnomi, streghe e leprecauni – aiuta, ostacola, incanta e terrorizza i propri vicini mortali. Si va dalla storia del contadino che oltraggiò le fate erigendo un edificio sul terreno consacrato alle loro danze alla fiaba del re dalle orecchie di cavallo, dall'avventura del gigante codardo salvato da una moglie piena d'inventiva agli utili rimedi da adottare per esser certi che il proprio bambino non sia stato scambiato nella culla con uno spiritello maligno. Ma alle creature fatate si affiancano in questa raccolta anche i santi e gli eroi e perciò non mancano le riscritture delle antiche storie dedicate a Finn, Oisin, san Patrizio e san Kevin. Ancora imbevuti del potere di incantare il lettore moderno, questi antichi racconti offrono una porta che permette di affacciarsi su un mondo allo stesso tempo familiare e ricco di mistero e magia."" -
Dalla parte di Swann. Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 1
Un morso a un piccolo dolce soffice, e ad anni di distanza rivivono le impressioni di un ragazzo sensibile sulla sua famiglia e sulle persone che, nel paese di Combray, avevano colpito la sua fervida immaginazione. Le letture, le passeggiate, le descrizioni umoristiche dei tratti più coloriti della gente che incontra, l’indagine interiore sui palpiti che lo animano. La piccola madeleine, il cespuglio di biancospino, i campanili di Martinville, il bacio della buonanotte, la lanterna magica sono solo alcuni degli episodi che ci sono familiari già prima di aver letto queste pagine. Du côté de chez Swann, pubblicato per la prima volta nel novembre 1913, è il primo dei sette volumi di À la recherche du temps perdu. Scritta tra il 1906 e il 1922, con le sue oltrei tremila pagine è considerata l’opera più lunga al mondo. Una riflessione artistica e filosofica sulla complessità dell’anima, del tempo e della memoria emotiva, ma anche sull’amore e la gelosia. La cronaca più vivida ed efficace della trasformazione della società francese, ma anche europea, in seguito alle sconfitte napoleoniche. A cura di Luca Salvatore, i cui lavori di traduzione hanno ottenuto riconoscimenti importanti come il premio Monselice e il premio Babel, quest’edizione restituisce il testo di Proust in tutta la sua ricchezza e complessità. Corredata da un sistema di apparati e di indici analitici completamente nuovi, che permettono al lettore di seguire ciascun personaggio e riferimento all’interno dell’intero vasto labirinto della Recherche, questa edizione aspira ad avvicinare anche il lettore più prevenuto al ricchissimo mondo cui Proust ha dato vita. -
La guerra dei mondi
La popolazione di Woking non crede ai propri occhi quando scopre, in mezzo a un campo, un enorme cilindro metallico. Che sia il frutto della meteora del giorno precedente, un dono dal cielo? Uno scrittore e il suo amico astronomo Ogilvy, che hanno assistito a una serie di esplosioni a intervalli regolari sulla superficie di Marte, decidono di andare a investigare la natura dell’oggetto caduto. Quando però il cilindro si apre e ne escono giganteschi tripodi dotati di tentacoli e armati di raggi di calore capaci di polverizzare una persona in pochi istanti, è chiaro che si tratta di invasione. Presto alla prima creatura se ne aggiungono altre che iniziano a dirigersi implacabili verso Londra, distruggendo tutto quanto incontrano sul loro cammino. Per sopravvivere a questi alieni provenienti da Marte non resta che la fuga. Ma la vita sulla Terra è davvero condannata, o la resilienza tipica della specie umana può ancora avere la meglio sull’invasore? Il terrore è squadernato da Wells con una precisione chirurgica che non ammette interpretazioni, in grado di creare la visione senza tempo di un mondo capovolto. Adattato ripetutamente per il cinema e la televisione, ""La guerra dei mondi"""" getta uno sguardo ingegnoso e orrorifico su cosa può riservarci il futuro, trasmettendo un senso di meraviglia ultraterrena e un’intensità straziante."" -
Elena. Testo originale a fronte
Elena, la più bella tra le donne, la più desiderata, ma anche la più detestata. Per tutti, lei era l’adultera che aveva abbandonato Menelao per fuggire con Paride. Per tutti, lei era la causa dell’atroce guerra in cui Greci e Troiani si erano reciprocamente massacrati. Ma era davvero fondata quella condanna così unanime? E che dire della guerra stessa? Né i Greci né i Troiani si erano accorti di essere stati vittima di un terribile inganno divino. La donna che Paride pensava di aver portato con sé era, in verità, solo un simulacro fatto d'aria, un fantasma etereo attorno al quale gli uni e gli altri avevano vanamente combattuto. Nel frattempo, la “vera” Elena era stata trasportata in Egitto, terra esotica di morti e di arcana sapienza, e laggiù, come sospesa in un limbo, era rimasta a disperarsi dell’universale equivoco e della propria controversa bellezza. Da queste premesse si sviluppa la densa e suggestiva drammaturgia di Euripide che, adottando una versione alternativa a quella di Omero, elabora sulla scena una sorta di labirinto filosofico e iniziatico. Che cosa accade quando l’illusione avvolge l’intera realtà e i mortali vivono come brancolando fra parvenze umbratili? Nulla è come appare, i nomi non corrispondono alle cose e i soggetti non si riconoscono, cadendo in preda allo smarrimento e alla dissociazione, mentre il divino appare irraggiungibile. È possibile uscire dagli inferi per tornare alla vita? Questo è forse il dono sottile e altrettanto etereo della vera poesia. -
Casa d'altri e altri racconti
Ezio Comparoni, alias Silvio D’Arzo, è un outsider, un autore di nicchia – e da quella nicchia amatissimo –, un uomo e l’ombra del suo doppio. A quello che ancora per molti è un illustre sconosciuto dobbiamo alcuni tra i racconti più significativi dellarnnostra letteratura, i più maturi dei quali compongono questa raccolta. A unirli a doppio filo la guerra, vissuta, rimossarno cicatrizzata, con le sue conseguenze materiali, umane e sociali. È così che soldati in marcia abbandonano commilitonirntroppo lenti, ricche donne in attesa dei mariti al fronte finiscono per imbalsamare non solo la propria esistenza ma persinornil cane, e giovani reduci si ritrovano costretti a ricattare vecchietti per tirare a campare.rnPunto focale della raccolta è Casa d’altri, definito da Eugenio Montale “un racconto perfetto”: è la storia di una domanda:rnquella che Zelinda, donna anziana e sola che si procura di che vivere lavorando come lavandaia, tenta di porre al prete delrnvillaggio. Questa piccola gemma offre al lettore un vero giallo esistenziale, ancor più sconvolgente per il suo minimalismo.rnUna scrittura in equilibrio perfetto tra la narrazione del presente e l’attenzione alle proprie radici, sintesi delle difficoltà cherntutti gli autori di quel periodo dovettero affrontare. Uno sguardo tagliente e umano a ciò che è più difficile vedere.rnPerché, come scrisse lo stesso autore, “quando si vive in quel modo inumano e impossibile, il mondo non è più casarnnostra: è ‘casa d’altri’.”. -
Piccole donne crescono
Tre anni sono passati da ""Piccole donne"""" e le sorelle March hanno superato ormai tutte la soglia della fanciullezza. Meg, Jo, Beth e Amy dovranno iniziare ad affrontare davvero il mondo fuori dal bozzolo protettivo della loro casa, degli spettacoli teatrali domestici e del legame che le unisce, e mettersi alla prova per trovare ognuna la sua strada. Meg, da sempre la romantica di famiglia, si sposerà? L’irrequieta Jo riuscirà a trovare una bussola e ad affermarsi nella scrittura? E quale sarà il destino di Beth, del suo pianoforte e della sua salute cagionevole? Amy sarà davvero cresciuta, o combinerà altri disastri, lasciandosi trasportare dalla sua passione per l’arte? L’età cambia i legami, e anche le amicizie potrebbero non sopravvivere immutate. Quale sarà il ruolo di Laurie nelle nuove vite delle sorelle? Il mondo fuori da casa March non sarà sempre facile da affrontare, ma sorrette dall’affetto reciproco, e dal supporto di amici vecchi e nuovi, le ragazze March sapranno scegliere la loro strada. Fortunatissimo seguito di un classico per ragazzi capace di superare i confini del tempo, """"Piccole donne crescono"""" permette di godere della rara possibilità di seguire le protagoniste che tanti lettori hanno amato durante il loro percorso di crescita e di scoprire così a quali sfide andranno incontro con l’arrivo dell’età adulta."" -
La porta stretta
Dapprima compagni di giochi durante le vacanze estive, i cugini Jérôme e Alissa non tardano, crescendo, a sviluppare l’uno per l’altra un attaccamento più forte, un amore alimentato anche dal comune interesse per la lettura e dalla condivisione di una fede profonda. Dal piacere che traggono dalla reciproca compagnia prendono presto forma progetti per un matrimonio da celebrare appena diventati adulti. Ma quando scopre che la sorella minore nutre per il cugino i suoi stessi sentimenti, Alissa decide di farsi da parte e vede in questo sacrificio uno strumento per avvicinarsi a Dio. È il primo passo di una spirale di ascesi spirituale e fisica sempre più estrema, che Jérôme non avrà la forza, o la determinazione, di interrompere. Questo racconto, da Gide presentato come pendant ideale a L’immoralista, venne da molti interpretato come una dichiarazione di “conversione” da parte dell’autore, anche a causa della narrazione in prima persona e dei numerosi elementi autobiografici. Soltanto pochi colsero il distacco ironico, la complessità e la sottigliezza con cui viene osservata e analizzata la tragica assurdità della vicenda di Alissa e Jérôme. La porta stretta è un’esplorazione negli abissi e nelle perversioni cui può condurre una pratica esasperata e sorda della virtù. -
Arte, educazione, creatività
John Dewey, il più importante filosofo dell’educazione del Novecento, fondò le sue teorie rivoluzionarie sul concetto cardine di esperienza. È l’esperienza vissuta in prima persona a guidare la crescita, l’evoluzione e l’ampliamento delle capacità di ognuno di noi: è condizione indispensabile perché l’educazione si compia. E nel sistema filosofico di Dewey la forma di esperienza che possiede la più alta qualità è quella offerta dall’arte, nella quale i sensi e le emozioni raggiungono il massimo potenziale. L’arte diventa il campo d’esperienza privilegiato nel quale sviluppare al meglio il processo educativo e la formazione integrale dell’uomo. Il rapporto tra l’esperienza educativa e la creatività diviene fondamentale per chiunque voglia prendere sul serio la domanda: che cos’è una pratica pedagogica?rnL’attenzione al mondo dell’arte e alle sue potenzialità educative è un motivo che percorre l’intera opera di John Dewey, e viene messa a fuoco in questo volume in tutta la sua fondamentale importanza attraverso una scelta dei testi più significativi dell’autore, alcuni dei quali completamente inediti in Italia. -
Il diamante grande come il Ritz e altri racconti
L’“età del jazz” è finita, se c’è mai davvero stata. Scritti fra il 1920 e il 1926, quelli qui riuniti sono tre dei migliori racconti di F. Scott Fitzgerald; in essi risuona una nuova, inconfondibile melodia: il blues, che dona alla narrazione un fondo di malinconia e disillusione. Protagonisti di queste novelettes sono giovani e adolescenti le cui esistenze sembrano inevitabilmente destinate a dissiparsi e a sfiorire. Dopo un’apertura fiabesca, scandita da visioni di ricchezze e paesaggi idilliaci, Il diamante grande come il Ritz si popola di ombre inquietanti e minacciose, che costringeranno il protagonista a lottare per la propria sopravvivenza. Nel soleggiato giorno di maggio di May Day, sul ballo degli ex allievi di Yale si allunga l’ombra dei disordini di New York del 1919 e i destini di tre giovani si toccano per un attimo senza riuscire a modificare le rispettive traiettorie. Infine, Il ragazzo ricco, che l’autore stesso definì “una delle cose migliori che io abbia mai fatto”, vede la sua vita privilegiata offuscata da personali irrisolutezze e drammatiche morti. Anche là dove i toni sembrano inizialmente più scanzonati, dove la magia sommessa della scrittura di Fitzgerald è al suo apice, la tragedia incombe, evocata, oltre che dagli eventi, dallo sguardo critico e disilluso dell‘autore. -
Racconti
Dalla penna di uno dei più straordinari romanzieri del diciannovesimo secolo sono uscite anche queste dodici piccole gemme. Nei racconti, in particolar modo in quelli scritti prima del processo, della finta condanna a morte e dei lavori forzati, l’artista affina le sue armi e comincia a esplorare i temi che poi diventeranno centrali nelle sue opere maggiori. Soprattutto, sorprendentemente, mettendosi alla prova su registri che all’interno dei grandi romanzi troveranno meno spazio, come quello comico. Non mancano infatti povertà, furti, truffe, donne crudeli, matrimoni calcolati attorno ad alberi di Natale e ricconi che decidono di morire indigenti pur di preservare il proprio denaro, ma queste pagine sono anche colorate di cartomanti imbroglione, improbabili eventi che si frappongono nell’amicizia di uomini d’affari ed esilaranti disavventure di mariti gelosi. La finissima abilità di Dostoevskij di scrutare l’animo umano è già tutta in queste pagine. Le accompagnano, per la prima volta in Italia, quelle parti dei racconti giovanili che lo stesso autore tagliò in occasione dell’edizione del 1860. -
Il malato immaginario
I giovani Angelica e Cleante si amano e vogliono sposarsi, ma Argante, l’autoritario padre di lei, ha deciso diversamente: Angelica sposerà un medico che lo curerà da tutte le sue malattie. Argante infatti è in ottima salute, ma si crede afflitto da mille disturbi e vive circondato da medicine e rimedi di speziali. Se la figlia rifiutasse di obbedire alla volontà paterna, Argante è pronto a diseredarla in favore di Belinda, l’ossequiosa e intrigante seconda moglie. Beraldo, il fratello di Argante, e Tinetta, la cameriera impertinente e dal cuore gentile, faranno di tutto per aiutare i due giovani a coronare il loro sogno e indurre Argante a ritrovare la sanità mentale.rnCon la brillantezza di un testamento, questa ultima commedia di Molière dipinge il teatro come spettacolo, come trionfo del piacere, come vittoria della vita sulla morte. Un grande classico qui presentato completo degli intermezzi musicali danzanti che originariamente scandivano la rappresentazione: testi le cui parole, come spiega Fernando Marchiori nella sua prefazione, testimoniano della costante tensione in cui operò Molière, diviso tra libertà creativa e necessaria sottomissione al potere del Re Sole. -
Parigi nel ventesimo secolo
Parigi, 1960: una splendida metropoli, scintillante di elettricità, attraversata da automobili e metropolitane sospese e automatizzate. In questo futuro all’apparenza radioso, sono in pochi ad apprezzare ancora la cultura classica, l’arte, la poesia. Tra questi, il giovane Michel Dufrénoy, che nutre l’ambizione di divenire poeta. Tuttavia, in un mondo in cui l’unica creatività letteraria è quella sponsorizzata dal governo, che si traduce in un teatro becero e creato in serie, trovare un posto per le sue vocazioni sarà impresa complessa. Deciso comunque a mantenersi con la propria arte, Michel scopre presto che il suo libro di poesie è impossibile da vendere ed è costretto a trovare un altro modo per sopravvivere. È solo l'inizio del durissimo corpo a corpo fra uno degli ultimi artisti viventi e una realtà che non ammette occupazioni e talenti considerati inutili. In quest’opera il romanziere che abbiamo conosciuto come cantore delle meraviglie della scienza intuisce come un’economia e una politica che idolatrano la tecnologia possano creare drammatiche storture, a discapito in primo luogo della cultura. Ritenuto troppo pessimista e inverosimile dall’agente letterario di Verne, il romanzo fu ritrovato in una cassaforte oltre cento anni dopo la sua stesura. La sua lettura offre una comprensione rinnovata dell’uomo e dello scrittore Verne, capace come sempre di stupirci con un romanzo avvincente, in cui però il grandioso si tinge dell’umorismo più cupo. -
Vita di una ragazza schiava. Scritta da lei medesima
Nata schiava nella Carolina del Nord del 1813, Linda rimane inconsapevole del suo stato per tutta l’infanzia, finché con la morte della madre e della benevola padrona passa di proprietà al violento dottor Flint, che vuole soggiogarne il corpo e l’orgoglio. Disposta a tutto pur di non piegarsi, Linda diviene l’amante di Sands, un giovane concittadino facoltoso e dai modi gentili, con cui avrà due bambini, ma che sarà incapace di darle la protezione in cui lei sperava. Alla ragazza resta dunque solo la fuga, travestita da uomo e celata per sette anni in un sottotetto della nonna, finché la ricerca folle del dottor Flint non si placherà abbastanza da permetterle il viaggio verso il Nord e la libertà. Vita di una ragazza schiava racconta una storia vera e Linda Brent è lo pseudonimo letterario dietro il quale si cela Harriet Ann Jacobs, una donna schiava che dopo essere fuggita decise di raccontare le umiliazioni e le violenze viste e subite negli anni passati al Sud, determinata a dare il suo contributo alla lotta per l’abolizione della schiavitù. Tuttavia, la sua autobiografia romanzata non si limita a smascherare le menzogne degli apologeti di questa odiosa forma di oppressione, ma regala al lettore il punto di vista insolito e prezioso di un’osservatrice curiosa capace di evocare sia la ruvidezza degli eroi dei romanzi di avventura sia la sopportazione delle eroine sentimentali, dimostrandosi una narratrice abile e originale.