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Il dottor Zivago
Quando, nel 1957, l'intuizione e il coraggio della casa editrice Feltrinelli portarono alla pubblicazione de Il dottor Živago, Borìs Pasternàk era consapevole delle conseguenze che ciò avrebbe avuto sulla sua vita e su quella dei suoi cari: da un lato la realizzazione di un progetto artistico che l'avrebbe condotto al Nobel e alla fama mondiale, dall'altra l'espulsione dall'Unione degli Scrittori, una violenta campagna denigratoria e la morte civile nel suo paese. A oltre sessant'anni di distanza il romanzo resta una straordinaria riflessione sul destino di una generazione passata attraverso due rivoluzioni e approdata a una faticosa sopravvivenza sotto il regime sovietico. Unanime, la critica di tutto il mondo ha subito riconosciuto che Il dottor Živago si inserisce, per dirla con le parole di Eugenio Montale, «per l'ampiezza del quadro e per la primordialità delle passioni nella tradizione tolstoiana»; e tuttavia, come scrisse Edmund Wilson, esso «non è affatto un romanzo d'antico stampo ... è un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto Joyce, Proust, e Kafka e ... s'è allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio». -
L' isola sotto il mare
Le eroine di Isabel Allende recano tutte il medesimo tratto dominante: la passione. Sono le passioni a scolpirne il destino. E Zarité Sedella, detta Tété, ultima incarnazione della donna come la vuole Isabel, non fa eccezione. 1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. Intorno, i campi di canna da zucchero, la calura sfibrante dell'isola, il lavoro degli schiavi. Tété impara presto com'è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l'ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l'affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all'annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi - soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. Contro il fondale animatissimo della storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un'eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni. -
Il buio oltre la siepe
Il romanzo consigliato da Barack Obama contro ogni razzismo.rnrn«Cento chili di sermoni sulla tolleranza e contro la discriminazione peserebbero molto meno sulla bilancia della sensibilizzazione di questo libro di 300 grammi dal titolo ""Il buio oltre la siepe""""» – The Washington Post, 3 luglio 1960rnrnAnni Trenta del secolo scorso. In un sonnolento paese del profondo Sud degli Stati Uniti, l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Scout, figlia di Atticus e indimenticabile voce narrante della vicenda, ci mostrerà il duro pregiudizio razzista e la battaglia di un uomo per salvare un'innocente."" -
Ricordati del gatto! Ediz. ad alta leggibilità
Dall'autore del capolavoro A caccia dell'orso, un libro perfetto per i primi lettori, illustrato dal geniale, sempre ironico Tony Ross. Un simpatico protagonista a quattro zampe dà una piccola lezione a un mondo che va sempre troppo in fretta.Il signore e la signora Frettini sono sempre di fretta, non si fermano mai un secondo. Ma questo significa che a volte si dimenticano di cose importanti, come per esempio mangiare, fare la spesa e... portare il figlio a scuola! Come se la caverà Harry, che è rimasto chiuso in casa? Per fortuna c'è lo sveglissimo gatto Tigre, che pensa a tutto e a tutti. Ma qualcuno si ricorderà di pensare a lui? Età di lettura: da 7 anni. -
Cara Napoli
Napoli è la città meno equilibrata del mondo. È una metropoli complessa, piena di sfaccettature, è più città in una: un miscuglio di colori e di stati d'animo, di stili architettonici e classi sociali, di sapori dolci e salati, pastiera e pizza, sfogliatella e ragù, di musica antica e neomelodica, di fede e scaramanzia. Come fare allora a catturare le sue mille anime? Acuto osservatore dei piccoli e grandi fatti di cronaca della sua città, Lorenzo Marone sceglie di raccontare Napoli a modo suo, lasciandosi sorprendere da ciò che gli accade intorno così da raccogliere storie, incontri e aneddoti: i ""Granelli"""" della sua rubrica settimanale su """"la Repubblica"""" di Napoli. E proprio dai """"Granelli"""", arricchiti da due testi e organizzati secondo una struttura a ossimoro che ben fotografa i contrasti della città, nasce questo libro. Dalla leggenda della sirena Partenope alle celebrazioni in onore di Totò, passando per l'arteteca e Higuaín, una lettera d'amore per Napoli, vista attraverso lo sguardo privilegiato di uno scrittore. Una guida molto sui generis per bibliofili curiosi, napoletani e non. Perché Napoli è una filosofia di vita, una continua e stupenda contraddizione: forse comprenderla ci aiuterà a vivere meglio."" -
La città delle bestie
Alex ha quindici anni. La malattia della madre lo costringe a lasciare la sua tranquilla cittadina californiana per seguire l'eccentrica nonna Kate, reporter di professione, in una spedizione nel cuore dell'Amazzonia. Bisogna cercare una Bestia mostruosa e gigantesca che, con il suo odore, paralizza chi la incontra. Alex si trova così ad affrontare eventi e situazioni eccezionali: dalle banali punture degli insetti, all'incontro con animali feroci e creature magnetiche come il giaguaro (con cui subito si identifica). Nel gruppo della spedizione c'è anche Nadia, la figlia tredicenne della guida. La madre è inglese ma lei è nata nella foresta e si muove in perfetta armonia nella natura selvaggia. Sa tante cose e Alex con lei si sente più sicuro. I due ragazzi diventano inseparabili: incontrano spiriti e sciamani, scoprono che alcuni membri della spedizione vogliono sterminare gli indios, cadono in balìa del Popolo della Nebbia, assumono strani poteri e sensibilità... Lei diventa Aquila, lui Giaguaro. L'atmosfera mescola la percezione magica alla sceneggiatura naturalistica: il fiume, la foresta, la montagna sono parte di una geografia straordinaria. La loro esperienza è meravigliosa ma al tempo stesso reale e riflette il cammino interiore di un essere umano. La lotta contro il male non è solo contro chi vuole distruggere l'Amazzonia. È anche contro una percezione di sé limitata ed egoistica che alimenta debolezze, timori e insicurezze. -
Benvenuti a Grammaland. Come entrare nel tunnel dell'orrore della grammatica e uscirne vivi (e contenti)
Una grande avventura fra i trabocchetti dell'italiano.rn«Una guida nell'esplorazione della Giungla degli accenti, delle parole tronche, dei plurali birichini e dei verbi non per copia conforme. Smascherando gli errori più gettonati di ortografia» - Ferdinando Albertazzi, TuttolibriVi piacerebbe visitare un parco dei divertimenti dedicato alla grammatica? No? Pensate che sarebbe noioso? Non avete mai visto Grammaland, dove bisogna sparare agli accenti sbagliati, agganciare con gli apostrofi i carrelli dell'ottovolante, lanciare le doppie giuste (altrimenti le consonanti di troppo tornano indietro come boomerang), evitare lo squalo nella piscina della Q, farsi largo nella giungla della I e nel labirinto dei plurali, schivare particelle impazzite, sfuggire alle trappole di Congiuntivik. Nel parco creato dal professor Furio Mangiafuoco, chi sbaglia viene catapultato in aria, precipita in una botola, rischia di sprofondare nelle sabbie mobili. Benvenuti a Grammaland è una grande avventura fra i trabocchetti dell'italiano. È stato scritto nella convinzione che la grammatica non è poi così difficile se la impariamo per mezzo di battute, trovate, colpi di scena. Anzi, può essere perfino divertente. Età di lettura: da 8 anni. -
Lungo petalo di mare
1939. Alla fine della Guerra civile, con la presa del potere da parte di Franco, migliaia di spagnoli sono costretti a fuggire. Tra loro, il giovane medico Víctor Dalmau e un'amica di famiglia, la pianista Roser Bruguera, lasciano Barcellona, attraversano i Pirenei e si rifugiano nei campi profughi di Bordeaux, in attesa. Finché Pablo Neruda non riesce a noleggiare il piroscafo Winnipeg, con l'obiettivo di portare più di duemila rifugiati politici spagnoli in Cile - il ""lungo petalo di mare e neve"""", nelle parole dello stesso poeta -, verso quella pace che non è stata concessa loro in patria. Fingendosi sposati, Roser e Víctor riescono a imbarcarsi e a raggiungere il Sud America, dove hanno la fortuna di essere accolti con generosa benevolenza e riescono presto a integrarsi, a riprendere in mano le proprie vite e a sentirsi parte del destino di quel nuovo paese. Finché, nel 1973, il golpe militare non farà cadere il presidente Salvador Allende. E allora, ancora una volta, Roser e Víctor saranno costretti all'esilio, in Venezuela. Tuttavia, come scrive l'autrice, """"se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono""""."" -
Il bar sotto il mare
Con i ritratti illustrati dei personaggi: gli avventori del mitico bar.Tutto può accadere nel bar sotto il mare. Un bar in cui tutti vorremmo capitare, una notte, per ascoltare i racconti del barista, dell'uomo col cappello, dell'uomo con la gardenia, della sirena, del marinaio, dell'uomo invisibile, della vamp e degli altri misteriosi avventori. Ventitré indimenticabili racconti capaci di far ridere, riflettere e lasciare una traccia indelebile nei lettori di ogni età. -
In Grecia. Terra di miti, dei ed eroi
Nella Grecia ritrovi te stesso: il tuo passato, la tua coscienza. I miti greci raccontano le cose che tutti noi abbiamo dentro, nel cervello e nel cuore.Un nonno, quattro nipoti e un viaggio in Grecia. E, poiché il nonno è professore di Letteratura greca, il viaggio si trasforma in un'occasione speciale per conoscere le radici classiche della nostra cultura. Atene, Delfi, Olimpia, Itaca e Micene sono le tappe dell'itinerario; luoghi bellissimi dove rimangono ancora tracce evidenti legate alle memorie letterarie. Il nonno descrive ai nipoti ciò che si trova davanti ai loro occhi e il racconto si sposta poi alla storia e all'epica che da questi luoghi sono evocate. -
Novecento. Un monologo
Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Questo racconto, nato come monologo teatrale, è uscito per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film ""La leggenda del pianista sull'oceano""""."" -
City
"Questo libro è costruito come una città, come l'idea di una città. Mi piaceva che il titolo lo dicesse. Adesso lo dice. Le storie sono quartieri, i personaggi sono strade. Il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare. Ci ho viaggiato per tre anni, in """"City"""". Il lettore, se vorrà, potrà rifare la mia strada. È il bello, e il difficile, di tutti i libri: si può viaggiare nel viaggio di un altro? Quanto ai personaggi - alle strade - c'è un po' di tutto. Ci sono uno che è un gigante, uno che è muto, un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis, un generale dell'esercito, molti professori, gente che gioca a pallone, un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre. Gente così."""" - Alessandro BariccoGould ha tredici anni e tutti pensano che vincerà il Nobel, ma lui non è poi tanto sicuro di volerlo e passa il tempo a esplorare la città e si rifugia nei suoi abitanti e nelle loro storie, perché il genio è un peso impossibile da sopportare, come l’adolescenza quando tutti ti guardano e pochi ti capiscono: per questo c’è bisogno di andare per vicoli e incroci, di scovare mille mondi per fuggire, come tutti, dalla propria solitudine" -
Piano nobile
Con Piano nobile prende vita il secondo capitolo della saga familiare cominciata con Caffè amaro. Le famiglie sono famiglie, e chissà ancora per quanto impediranno, nasconderanno, confonderanno.Palermo, estate 1942. Come in un lucido delirio, il barone Enrico Sorci dal suo letto di morte vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. Vede la devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, vede le figlie Maria Teresa, Anna e Lia, i figli Cola, Ludovico, Filippo e Andrea; e vede Laura, la nuora prediletta, con il figlio Carlino, per il cui futuro si inquieta. Poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga immediatamente annunciata e infatti, ignari, i parenti si radunano intorno alla tavola per un affollatissimo pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, messaggi in codice, tensioni, battibecchi, antichi veleni, segrete ambizioni. È come se il piano nobile di palazzo Sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta - fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo - e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e più aggressiva criminalità. Uno dopo l'altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze, visioni, memorie che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano Palermo fino all'aprile del 1955. Offesa dalla guerra e dall'occupazione, la città si apre con sventato entusiasmo a una nuova ricchezza e a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia Sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. E tutto fluisce, incessante. Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d'insieme e la potenza del dettaglio che i lettori hanno già imparato a riconoscere nei suoi romanzi. -
Tre volte all'alba
Un uomo e una donna si incontrano per tre volte, ma ognuna è la prima, l’unica e l’ultima. Perché qui il tempo non segue le regole che conosciamo, si avvolge su se stesso: quando lui è un bambino, lei è adulta. Quando lei è una ragazza, lui è un vecchio. Questa, comunque, non è una storia d’amore. È la storia di due persone che continuano a salvarsi a vicenda, mentre le ultime ore della notte scivolano liquide in un giorno nuovo. -
Il Maestro e Margherita
«Il Maestro e Margherita è uno dei capolavori del Novecento, amato da lettori di ogni età in tutto il mondo, e leggerlo oggi può essere ancora più prezioso per saziare la nostra sete di libertà. Perché a volte lo scontro frontale non funziona; meglio essere furbi come il gatto Behemot.» – Gabriel Boninsegna per Maremosso«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere... Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro... Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono cosi fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica... Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione... È qui che Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol' e Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.» (Eugenio Montale) -
Le affinità elettive
"'Le affinità elettive' sono, di tutti i romanzi di Goethe, il più artisticamente perfetto. [...] Che cos'è l'affinità elettiva? Lo chiedo a un vocabolario, e leggo: 'è la proprietà di alcune sostanze di reagire tra loro formando composti nuovi'. Ci si chiede che cos'abbia a che vedere questo con un romanzo, dove sono in ballo personaggi umani. E la prima sorpresa è questa: che Goethe applica le leggi della chimica, delle scienze naturali, alla psicologia degli esseri umani. [...] Un romanzo positivo? Sì, perché grande opera d'arte, che come tale è positiva sempre; ma non come opera 'edificante' (se le opere edificanti possono mai dirsi positive), perché al contrario esso è un libro che turba, che sgomenta, che pone mille interrogativi e non ne risolve alcuno: ma è forse questa la sua vera e unica positività. [...] Quando leggo 'Le affinità elettive' sento quel sottile tremore ai nervi, metà delizia metà terrore, che pare colga gli animali quando sentono avvicinarsi il terremoto."""" (dal saggio introduttivo di Italo Alighiero Chiusano)" -
Il ritratto di Dorian Gray
Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza, si è fatto fare un ritratto da un pittore. Ossessionato dalla paura della vecchiaia, ottiene, con un sortilegio, che ogni segno che il tempo dovrebbe lasciare sul suo viso, compaia invece solo sul ritratto. Avido di piacere, si abbandona agli eccessi più sfrenati, mantenendo intatta la freschezza e la perfezione del suo viso. Poiché Hallward, il pittore, gli rimprovera tanta vergogna, lo uccide. A questo punto il ritratto diventa per Dorian un atto d'accusa e in un impeto di disperazione lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto: il ritratto torna a raffigurare il giovane bello e puro di un tempo e a terra giace un vecchio segnato dal vizio. Prefazione di Aldo Busi. -
Discorso sulla servitù volontaria
Talismano dei disobbedienti, manifesto segreto di ogni libertario: il ""Discorso della servitù volontaria"""" è un capolavoro clandestino che non perdona. Intrattabile e senza fissa dimora dal giorno in cui vide la luce, contiene la resa dei conti di un giovane e di un nobile, Étienne de La Boétie incarna entrambe le qualità, con le passioni collettive più enigmatiche da decifrare: la paura della libertà e l'ansia della dipendenza. L'oppressione si regge infatti anche sulla connivenza delle vittime, uomini che amano le proprie catene più di se stessi."" -
Storia di una capinera
«Vorrei esser bella come ciò che sento dentro di me.»Storia di una capinera è il primo, già straordinario, romanzo di Verga. Pubblicato nel 1871 e scritto due anni prima, tramite una forma epistolare dominata alla perfezione ci tuffa nel cuore pulsante di un'anima prigioniera. Maria, una ragazza costretta dalla famiglia a chiudersi in convento in assenza di qualsiasi vocazione, durante una breve permanenza in campagna avvia con l'amica Marianna una corrispondenza che diviene per lei l'unico modo di dar sfogo ai suoi molti turbamenti. Respirando finalmente un'aria non compressa all'interno delle mura del convento, Maria scopre l'esistenza di un mondo più ampio, più inebriante, più vivo. E, soprattutto, scopre l'esistenza e l'essenza dell'amore, un sentimento che, costretto a nuotare controcorrente, la sconvolgerà per sempre. -
Le notti bianche-La cronaca di Pietroburgo
«Era una notte meravigliosa, una di quelle notti che forse possono esistere solo quando si è giovani.»Un giovane sognatore, nella magia vagamente inquieta delle nordiche notti bianche, incontra una misteriosa fanciulla e vive la sua ""educazione sentimentale"""", segnata da un brusco risveglio con conseguente ritorno alla realtà. Un Dostoevskij lirico, ispirato, comincia a riflettere sulle disillusioni dell'esistenza e dell'amore nell'ultima opera pubblicata prima dell'arresto e della deportazione, esperienze che modificheranno in maniera radicale e definitiva la sua concezione dell'uomo e dell'arte. In questa edizione, al celebre racconto viene affiancata la visione """"diurna"""" di Pietroburgo contenuta nei feuilletons che compongono la Cronaca di Pietroburgo, vero e proprio laboratorio per la scrittura dostoevskiana. Lo stretto legame tra pubblicistica e letteratura, che accompagnerà Dostoevskij negli anni della maturità, viene così a manifestarsi fin quasi dal suo esordio. Il racconto Le notti bianche ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti (1957), con Marcello Mastroianni e Maria Schell, e il film Quattro notti di un sognatore di Robert Bresson (1971).""