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Nina
Certi giorni sono difficili. Sono quei giorni in cui tutto sembra coperto da una sottile polvere nera. Inutile tentare di liberarsene, Nina lo scoprirà presto. Più semplice è trasformarla in una nuvola di luce imparando i leggeri passi di danza della vita. Età di lettura: da 7 anni. -
I mestieri degli animali. Ediz. a colori
Ogni animale, sia sa, ha le sue caratteristiche e, se li osserviamo bene, possono darci più di un indizio sul mestiere per cui sarebbero perfetti. Attenzione: ci sarà ben più di una sorpresa! Età di lettura: da 4 anni. -
Il re saggio
Questa è la storia di un re minuscolo molto molto saggio e del suo regno che versa in rovina. È la storia degli abitanti di questo regno che non riescono ad ascoltare la voce minuscola del re. Ed è la storia della Grande Strega del Nord che aiuta il minuscolo re a crescere per diventare visibile. Sarà piccolo, poi medio e finalmente grande. Ma per ogni fase di crescita il re dovrà lasciare in pegno alla strega un po' della sua saggezza fino a rimanerne completamente senza. Ma questa è anche la storia di una bambina che sa andare oltre le apparenze e si ferma un giorno ad ascoltare. Età di lettura: da 6 anni. -
Giò e Lucas al mercatino. Ediz. illustrata
Lucas, passeggiando, scorge un mercatino. In vendita ci sono un sacco di oggetti interessanti, stravaganti e... pericolosi! Almeno secondo Giò, che però non riesce a impedire al suo padroncino di fare un giro in mongolfiera, su una navicella e infine in una gabbia, dove rimane inavvertitamente chiuso dentro! Un grosso guaio, ma solo l'inizio di questa esilarante avventura. Età di lettura: da 5 anni. -
In che stato! Ediz. illustrata
Un gatto. Un gatto è sicuramente il miglior rimedio per un sovrano stressato. Funziona talmente bene che il re decide che, per legge, ogni suddito deve possederne almeno uno. L'intero Stato riuscirà a vivere per la prima volta in armonia, finché un giorno i felini inizieranno a mostrare il loro lato più selvaggio. Saranno i gatti, allora, a scoprirsi molto stressati, ma troveranno un modo per recuperare la tranquillità… forse. Età di lettura: da 5 anni. -
Un cane di nome Cane. Ediz. a colori
Un cane di nome Gatto cerca il suo amico cane di nome Cane ma trovarlo è più difficile di quel che sembra... Così il cane di nome Gatto, il gatto di nome Cane, il gatto di nome Lepre, la lepre di nome Gatto, il cane di nome Coniglio, il coniglio di nome Cane, la lepre di nome Coniglio, il coniglio di nome Lepre, la lepre di nome Cane, il gatto di nome Coniglio e il cane di nome Lepre si misero alla ricerca del cane di nome Cane... Età di lettura: da 5 anni. -
Floralie. Ediz. illustrata
Floralie vive in Provenza e ama i fiori e l'estate profumata di lavanda. Ha un posto speciale dove si rifugia nelle torride giornate estive: la serra di una grande villa a picco sul mare. Lì incontra un nuovo amico, Etienne, figlio del guardiano della villa, che dopo il timore iniziale della conoscenza, diventa il compagno di un'avventura speciale. Floralie ed Etienne, si travestono da guerrieri dei fiori, riportano i pesci marini che vivono nella vasca della serra nella loro casa, il mare, comprendendo il significato della libertà e del rispetto di ogni essere vivente diverso da loro. Età di lettura: da 4 anni. -
La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani
Con il ritmo del giornale di bordo, Giuseppe A. Samonà ci accompagna su una frontiera che non è una linea ma uno spazio disteso, fluido, dai contorni sfumati, in cui coabitano e si mescolano genti, lingue e culture. Una frontiera spaesata appunto, nel senso di un paese che non è un paese ma molti paesi. Una frontiera insomma che non si lascia afferrare, che si sposta sempre. Si parla molto di letteratura, di Storia e storie che sono indispensabili alla comprensione dei luoghi. Un percorso esplorato insieme agli scrittori e ai poeti di queste terre e che l'autore annota e disegna su tovagliette di carta: una sorta di mappa potenziale in cui cercare pezzi di itinerari che ognuno potrebbe comporre a modo suo; preziosa per chi volesse mettersi in cammino da Trieste, verso est e verso sud-est, lungo la costa dell'Istria o penetrando l'interno della Slovenia e della Croazia, verso il cuore dei Balcani. -
Il dannato caso del signor Emme
Libro candidato da Umberto Croppi al Premio Strega 2021rnRestituire dignità, onorabilità e reputazione a una figura non trascurabile del Novecento italiano, sferzante, raffinata, sensibile, ma che rischia l'oblio come tante altre vittime della ""damnatio memoriae"""": questo è l'obiettivo di Carla, ex giornalista, specializzata in topografia della miseria e della disperazione e perennemente votata al prossimo. Per farlo dovrà ricomporre la vita e le opere del fantomatico Signor Emme e mettere insieme un fascicolo da sottoporre al giudizio dell'oscura """"Congregazione dell'Indice delle vite cancellate e delle opere proibite"""". Siamo in un'Europa totalmente lacerata, mosaicizzata in una miriade di piccoli stati, separati da dogane, muri, filo spinato, e in un tempo in cui passato, presente e futuro sono deliberatamente mescolati. A bordo di un vecchio scuolabus (forse rubato), trasformato in camper e targato Zagabria, Carla intraprende un folle e strampalato viaggio che le regalerà incontri con più o meno noti personaggi, accompagnata dai due figli gemelli: il primo è un bambino prodigio """"in grado di risolvere equazioni differenziali lineari omogenee del secondo ordine a coefficienti costanti o confutare il teorema di Fermat""""; il secondo, nonostante lo stesso patrimonio genetico, è candido, simpaticissimo, ha una sensibilità tutta sua di percepire il mondo ed è a suo modo geniale. Insieme a loro viaggia lo zio Giordano, autore del trattato filosofico """"De gli eroici furori"""", arso vivo a Campo de' Fiori. Prima della stesura di questo romanzo, Massimo Roscia ha svolto un lungo lavoro di ricerca documentale/storiografica nel Fondo """"P.M."""", custodito presso una biblioteca romana, visionando un patrimonio archivistico vasto ed eterogeneo. Tra manoscritti, appunti stenografici, diari, ritagli di stampa, opere edite e inedite, fotografie, una fitta corrispondenza con direttori di giornali, editori e lettori, poesie e appunti di viaggio, Roscia si è avventurato nella grande varietà dei temi di cui il Signor Emme si è occupato: le due guerre mondiali, la politica internazionale, la tutela ambientale, il turismo culturale, la lingua italiana, la gastronomia, l'enologia, per trarne un romanzo tra il vero, il verosimile e il falso, sicuramente colto e divertente. Solo alla fine del romanzo scopriremo chi è questo fantomatico Signor Emme.Proposto da Umberto Croppi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:rn«Vorrei accompagnare la mia scelta, con qualche aggettivo necessario sull’opera: ironica, disincantata, trasgressiva, divertente, colta. In questo romanzo fuori dagli schemi mi sono lasciato affascinare da un funambolico lavoro narrativo alle prese con il tema della damnatio memoriae. Al seguito di una sconclusionata famigliola in missione, di una giornalista votata alle cause perse con i suoi due figli gemelli (uno sapiente, l’altro un po’ tonto ma geniale), lo zio Giordano (arso vivo a Campo de’ Fiori) e una misteriosa scatola nera, ho attraversato un’Europa frantumata e divisa dalle frontiere, trascinato in un tempo paradossale, tra un passato remoto e un futuro indefinito, che invita a ridefinire le coordinate del presente. Pensavo di essere in una sorta di allegoria fantastica, una stravagante avventura, e mi sono ritrovato piacevolmente implicato nelle maglie di un fedele resoconto biografico.rnIl motivo del viaggio è indagare su... -
Ostaggi d'Italia. Tre viaggi obbligati nella storia
Tre diari di soldati semplici, che cercano di tornare a casa dopo mesi e anni di guerra e prigionia, e tre disfatte di Stato: Adua, Caporetto e l'armistizio dell'Otto settembre. Testimonianze autentiche che illuminano mezzo secolo di Storia italiana, dal 1896 al 1945. L'alpino di Belluno, il granatiere e il marinaio trevisani scrivono in modo elementare, claudicante, a volte sgrammaticato ma riescono a farci rivivere in pieno la loro condizione, la trincea, la paura, la sconfitta, lo spaesamento, la volontà di sopravvivere. Dario Borso racconta come ciascuno di questi brevi testi sia venuto alla luce e ne ricostruisce con grande attenzione storico-critica le trascrizioni, le fasi di revisione e di riscrittura di Giovanni Comisso, il contesto culturale e le vicende editoriali. Sono pagine inedite (corredate da foto di repertorio, di oggetti personali e manoscritti) che attraversano le zone più intime di vite modeste, persone ostaggio di guerre certamente non volute, gettate d'autorità sul campo di battaglia, nei luoghi della disfatta. -
Mascarò
«Un libro sulle piccole rivolte personali» - Alessandro Coppola, la LetturaTutto comincia una notte nella locanda di Arenales. L'orchestrina del paese si trascina suonando fino all'alba in attesa che il Mañana, una vecchia nave scalcinata, salpi per condurre Oreste verso un porto che forse non esiste. Insieme a lui si imbarcano lo stravagante Principe Patagón, il misterioso cavaliere Mascaró e altri passeggeri altrettanto fuori dal comune. Sarà proprio il Principe, poeta, attore, mago e indovino certificato, alchimista, ""praticamente imperatore"""", a trascinare Oreste, e altri con lui, in un'impresa folle dando vita a un carosello di artisti girovaghi, guitti improvvisati e glorie decadute. Tutti abbandonano consapevolmente ogni legame con l'esistenza precedente per assumere una nuova identità. È una scelta consapevole per liberarsi da ogni vincolo e cercare la propria vera strada. Ma, si sa, la libertà è loca, pazza e inafferrabile, misteriosa, e le autorità non possono tollerarla perché, ovunque arrivi questo manipolo di artisti, si accende nelle comunità un desiderio di ribellione e di riscatto. Gli arresti e le torture che ne conseguono sembrano prefigurare in modo surreale la terribile sorte di Haroldo Conti, così come viene raccontata nella prefazione di Gabriel García Márquez. È un'Argentina descritta con grande realismo e allo stesso tempo sospesa nella meraviglia, fatta di territori abbandonati, aridi deserti, miseri villaggi sperduti, dove Mascaró, alias Joselito Bembè, eroe e pistolero, figura emblematica della lotta per l'affrancamento, si muove, appare e scompare, vanamente inseguito dai """"rurales"""". Prefazione di Gabriel García Márquez."" -
Memorie dal sottobosco. Un coleottero dei funghi
È la storia vera di una fascinazione per un singolare coleottero: un minuscolo essere dalla livrea nera e arancio che l'autore ha raccolto la prima volta, quando era ancora un bambino, nel legno marcio di un tronco e che torna periodicamente a fargli visita. Una sera ne ritrova vecchi esemplari in una scatola entomologica e osservarli scatena in lui una ricostruzione archeologica del ricordo, tra la realtà e il sogno, un viaggio ipnotico alle prese con il valore simbolico del suo Tenebrionide mangiatore di funghi... Il piccolo coleottero, che si aggira tra le pagine del libro come nel cuore di un micelio, apre una finestra con vista sulla trama fitta ed estesa che sostiene il mondo dei viventi e sulla rilevanza psichica che esercita su di noi e sul nostro immaginario. -
Nessun nome per Emilio
Emilio gironzola ogni giorno nel cimitero semiabbandonato dietro casa, cercando il proprio nome tra quelli ancora leggibili sulle lapidi scolorite. E un bambino con una memoria prodigiosa e anomala che non può fare a meno di ""comprimere tutti i nomi dei morti nel pantheon portatile della sua testa"""". Il suo nome però non può pronunciarlo se prima non lo trova, perché i defunti lo sentirebbero e, pur di appropriarsene, cercherebbero di farlo morire. Nei vialetti invasi dalle erbacce, Emilio incontra una donna che ha l'età di sua madre e il richiamo del sesso si fa potente, è una forza scontrosa, incontrollabile, che lo consegna all'irrequietezza della pubertà, giocosa e morbosa. Mentre Emilio affronta le ansie dell'adolescente e flirta con la morte, la narrazione sembra voler conservare a oltranza quel modo di conoscere proprio dell'infanzia e che ha nella fantasia il suo cuore pulsante, come se fosse possibile portarselo dietro, intatto, quel mondo nutrito dall'incanto."" -
Santi numi
Immaginiamo di prendere alcune storie di santi che sono patrimonio, conscio e inconscio, della nostra cultura anche iconografica e spostarle ai giorni nostri; di prelevare in qualche modo alcune figure dalla Bibbia e dalle grandi raccolte agiografiche della tradizione tardoantica e medievale e trasferirle più o meno verso la fine del secolo scorso. Così Giona, Giuditta, Paolo il Semplice, i monaci del deserto, sant'Ambrogio, ma anche Maria, Zaccaria, Elisabetta e san Francesco diventano personaggi contemporanei. Dodici racconti lunghi e altri brevi fanno diventare santi e beati gente di paese, uomini e donne vissuti nella valle del Po non si sa se per davvero o per finta. Qualcuno possiede un sistema infallibile per separare il vero dal falso? Se quei martiri, beati, santi che si sono fatti amputare, martirizzare, che hanno scelto l'ascesi e la follia, facessero le stesse cose oggi, cosa penseremmo di loro? Ci verrebbe da sorridere e, quindi, ci farebbero pensare. Sono storie che mescolano stati d'animo e generi, proprio come avviene negli antichi testi: la commedia, la tragedia, l'orrore, il misticismo, il riso, l'assurdo e tutto ciò che ci ""ha reso come siamo, cioè esseri umani che stanno sulla terra col passo degli insetti, solo con le zampe più lunghe."" -
Il cielo per Roma
L'anima pellegrina di Sinesio, antico filosofo e discepolo innamorato di Ipazia, - la cui vita celeste, nei secoli dei secoli, è trascorsa nell'obbligo di meditare sulle sue colpe per emendarsene e diventare un ""angelo nuovo"""" — trasmigra nel corpo stanco di Chiaffredo Buffaldieci Guastella, avvocato romano. Ha una missione da compiere, assegnata dalle """"alte sfere"""": indagare sul conflitto che sconquassa la Chiesa, divisa fra due papi, il rivoluzionario e in carica Materno I e il tradizionalista e dimissionario Gregorio XVII. Chi dei due è l'Anticristo? In una Roma contemporanea sacra e profana, diurna e notturna, centrale e periferica, turbata da uno strano male a cui sembra arduo opporre un rimedio, Sinesio/Chiaffredo, incalzato dai ricordi, si troverà alle prese con un Mephisto/Orson che desidera ingaggiarlo e indurlo al doppio gioco; a soccorrerlo sarà Mathilda, ex angelo diventata donna. Le metamorfosi non riguardano soltanto lo scenario e l'epoca ma continuamente anche lo stile, il linguaggio dal carattere ribaldo e indipendente, passando dal comune al bizzarro, da una logica scrupolosa all'assoluto della fantasia."" -
Fantasmi dello tsunami. Nell'antica regione del Tohoku
L'undici marzo 2011, un gigantesco tsunami di trentasei metri di altezza si abbatte sulla costa nord-est del Giappone devastando la regione del Tohoku. Nell'antichità, il Tohoku era un famigerato regno di frontiera di barbari, folletti e freddo pungente e ancora oggi rimane un luogo remoto, marginale, associato a un dialetto impenetrabile e a una spiritualità arcaica, esotica anche per il giapponese moderno. Vincitore del Rathbones Folio Prize 2018. -
Verso il mar Ionio. Un vittoriano al Sud. Ediz. integrale
Il Sud d’Italia alle soglie del Novecento è vissuto e narrato come mai prima da un grande e singolare autore vittoriano, quarantenne inquieto e solitario: uno “scrittore nato” secondo Virginia Woolf. Il 16 novembre 1897 George Gissing lascia Napoli diretto a Paola, si ferma a Cosenza, poi raggiunge Taranto, Metaponto, Sibari, Crotone, Catanzaro, Squillace e infine Reggio Calabria, lungo il tracciato della ferrovia ionica. Lascia i bassifondi dell’East End londinese pensando di trovare la Land of Romance; ma quel fine secolo, incalzato dalla modernità, stava cancellando le tracce della classicità perfino nelle regioni più appartate. La sua reazione non sarà quella dello snob deluso, è proteso invece a cogliere i segni del cambiamento al di là degli stereotipi. Si interessa alla vita quotidiana e al costume, alla stampa locale, ai fatti di cronaca, si appassiona alla musica popolare; la visione delle grandi foreste di conifere secolari della Sila, delle campagne coltivate e di quelle desolate, convive con lo sconcerto di trovarsi in mezzo a una discarica nella periferia semiabbandonata di una delle città gioiello della Magna Grecia. -
Nannetti. La polvere delle parole
Oreste Fernando Nannetti «era una di quelle ""cose"""" per cui non c'è posto al mondo», uno tra le migliaia di uomini e donne senza voce internati nell'istituto psichiatrico. Aldo Trafeli, che al manicomio lavora come infermiere, si accorge che giorno dopo giorno Nannetti sta trasformando il muro del padiglione Ferri in un immenso libro. Incide con la fibbia del panciotto parole a prima vista indecifrabili e disegni. Aldo è il solo che presta attenzione alla sua voce, poi nel corso degli anni copia e trascrive il graffito, mentre il muro a poco a poco si sbriciola e le parole tornano a essere polvere, pagine strappate da un quaderno di sabbia e calce. La storia del più noto recluso del manicomio di Volterra e del suo libro di pietra."" -
Insetti delle tenebre. Coleotteri troglobi e specie relitte
Hanno sembianze di pietra, simili a corniole, quarzi, gessi cristallini; mostrano superfici brune e porose o smaltate, metalliche e lucide come uno specchio; sembrano fatti di squame d'ottone oppure sono ambrati e trasparenti come ampolle di vetro di Murano. Alcuni di loro sono fossili viventi, esseri antichi confinati nei profondi recessi da passati sconvolgimenti ecologici o climatici. Sono gli insetti del sottosuolo, specializzati nelle tenebre, creature misteriose che animano un oscuro habitat dominato dal silenzio, anfratti rupestri, faglie e grotte, dove l'orologio biologico avanza con esasperante lentezza. Curculionidi, Pselafidi, Leiodidi, Stafilinidi: la loro nomenclatura suona come una litania, un formulario magico che evoca mostri infernali, un repertorio mitografico. Sembra di sfogliare il diario del tempo, la cronaca di un pellegrinaggio alchemico, tra resoconto entomologico e immersione biospeleologica, esplorazione onirica e suggestioni teoriche, dentro un atlante di minuscoli insetti da leggere come un bestiario medievale. Procediamo ammaliati in una sorta di regressione uterina con il presentimento terrifico del mondo-senza-di-noi. -
Un metro lungo due metri
La biografia eccentrica di un doroteo ai tempi della Prima Repubblica.Il giorno in cui si riordina la soffitta della memoria saltano fuori dalla scatola dei ricordi, anche frasi che hanno significato qualcosa. E supponiamo che la frase di tale professoressa Rapposelli “supponiamo di supporre un metro lungo due metri”, suggerisca che certi fatti non funzionino con il sistema bianco/nero o vero/falso. La realtà difficilmente si presta a letture unilaterali e il giudizio, di conseguenza, si fa incerto.Supponiamo che l’autore di questo libro decida che sia conveniente adottare la logica di “un metro lungo due metri” per affacciarsi in modo eccentrico sulle vicende personali e nell’intimità domestica di Remo Gaspari notabile di stazza della Prima Repubblica, sedici volte ministro, protagonista assoluto nella gestione dell’alluvione in Valtellina nel 1987; un personaggio buffo e antipatico, innocuo e autoritario, definito “ministro dell’asfalto e del cemento” (Antonio Cederna), tra i maggiori simboli della decrepitezza civile e morale di un sistema di potere (Michele Serra), notabile di grande stazza la cui unica competenza conosciuta è quella in clientele (Giorgio Bocca).La vita privata di Gaspari e l’intimità domestica condivisa con la moglie e il figlio, gettano però una luce diversa sul personaggio pubblico, che viene raccontato senza cercare di dirimerne le ambiguità. E in questo girare attorno alla sua vita il racconto si abbandona a una forza centrifuga che spinge verso altre vicende e altre figure e diventa il pretesto per evocare gli anni ’40, la Democrazia cristiana, i dorotei, le Brigate rosse, De Mita e il “rinnovamendo”, gli anni ’80, il rampantismo socialista, Craxi, Lupo Alberto, l’amaro Ramazzotti e Maurizio Cattelan.I fili della narrazione sono innumerevoli, dipanati e intrecciati a seconda dei casi, talora sovrapposti. Entrano in gioco questioni che coinvolgono l’autore a tal punto da indurlo a mettere in pagina perfino stralci autobiografici, in rapporto più o meno diretto con la figura di Gaspari, abruzzese come lui.