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E vissero tutti felici e distanti
Le giornate della pandemia vissute tra alti e bassi. Un saliscendi sviluppato attraverso le lettere dell'alfabeto che in queste pagine sono un vero e proprio recinto dell'anima. Usciamo da questo delirio barcollanti, felici e distanti. Pronti ad abbracciarci quando in tutto il mondo finalmente scatterà il semaforo verde. -
I racconti dimenticati di Whitepond Cottage
Ho trovato questi racconti nello sgabuzzino di Whitepond Cottage. Li ha scritti mio zio Jackpold, li ha scritti per me. L'ultimo regalo di un eccentrico prozio, dodici racconti scritti in un mese di pioggia perpetua nella sua casa inglese, nel nostro rifugio di sognatori: Whitepond Cottage, la casa a nord, quella con il laghetto delle ninfee. -
Amori vari ed eventuali
Un libro scritto con il cuore, per chi legge con il cuore. È una raccolta di alcuni brevi racconti che hanno come filo conduttore l'amore, nelle sue varie espressioni e complessità. I personaggi si raccontano con estrema sincerità, rivolgendosi direttamente al lettore che viene inevitabilmente coinvolto nella loro storia. -
Letture soavi. Vivere, amare, offrire
"Letture soavi"""" sono una raccolta di riflessioni ma """"è"""", anzitutto, un'occasione aperta a tutti. Per poterla far fiorire occorre, però, il tempo di leggere cose nuove, sedimentarle, pensarle e poi, poterle condividere con gli altri. La radio è stata la scelta di un mezzo di comunicazione più versatile, spedito e agile. Ho pensato di vagliare delle figure storiche interessanti, come i santi, i filosofi, i martiri, i padri apostolici e i mistici cristiani (per iniziare), così li ho sintetizzati in «pillole-d'ascolto» per i radioascoltatori di RSE, una piccola radio parrocchiale ma portavoce di una grande realtà popolosa, quella della cittadina di Quartu Sant'Elena." -
Teresa d'Avila. Dall'eros al matrimonio spirituale
Il tema dell'eros, dell'amore e dei desideri nutriti da noi umani, è assai discusso e più che mai attuale. Il suo continuo intrecciarsi e riferirsi all'esperienza psicologica e all'esperienza carnale è sempre legato all'elemento del desiderio umano dentro ad un legame indissolubile. Suddetti aspetti lo legano alla figura storica di Teresa d'Avila. Il presente lavoro ha lo scopo di accendere curiosità per interrogarsi su vari aspetti, intimi e scomodi, che legano scelte di vita, il desiderio non detto, tout court (spesso rivolto al desiderio dell'Altro), e la ricerca di sé, a partire dai vissuti e dai legami familiari. -
San Michele in Sardegna. Gli edifici di culto intitolati all'arcangelo Michele
In Sardegna il culto per San Michele conobbe una vasta diffusione in età medievale quando furono costruiti e consacrati all'Arcangelo numerosi edifici chiesastici, talvolta annessi a complessi monastici. Molti di questi edifici sorsero in aree apparentemente isolate e solitarie ma che, in realtà, svolgevano un importante ruolo di snodo per i pellegrini dell'Angelo e per le greggi in transumanza -
Metafisica
Questo testo, frutto di un lavoro di ricerca durato anni, è pensato come un trattato di metafisica ad uso degli studenti di teologia. Lo sguardo dell`autore su questa disciplina oltremodo classica della filosofia è antico e moderno allo stesso tempo partendo dalle definizioni fondamentali di Aristotele e di Tommaso il testo elabora la domanda metafisica in una direzione che, lungi dagli opposti alla modernità, la quale ha sentenziato la crisi di questa disciplina, ne abbraccia gli aspetti più critici: non per addomesticarli o ricondurli a un solco già tracciato, ma al contrario per esplorare fino in fondo gli aspetti più radicali. Il testo, in tal senso, si configura interessante non solo per lo studente del biennio di teologia, ma anche per lo studioso di metafisica che voglia rileggere con occhi nuovi la storia della filosofia occidentale nei suoi problemi più profondi e decisivi. -
I diana
Il presente studio ripercorre l`intensa attività lavorativa dei Diana una famiglia di artisti originaria di Siliqua, che opera per tre generazioni soprattutto nelle parrocchie delle diocesi di Ales, Cagliari e Oristano tra le seconda metà del XVIII è l`ultimo quarto del XIX secolo. -
Moonlight Motel, Parigi. Nuova ediz.
Quando non c'è giustizia, uccidere gli ingiusti è un atto divino. Questo pensiero si insinua nella mente di Jeanne la sera in cui la giovane donna guarda alla tv Jeanne d'Arc di Luc Besson. Non ci aveva mai fatto caso: lei, che vive segregata in casa, annichilita dagli abusi del marito, ha lo stesso nome della pulzella d'Orléans. E ha una missione da compiere, come le suggeriscono insistentemente le ""voci"""": parole che trasudano dalle pareti ogni volta che Milla, la bambina della porta accanto, accende lo stereo dall'altra parte del muro, alza il volume e condivide con lei canzoni di guerra e d'amore. Ma cos'è e dov'è la sua Orléans, la città che deve a tutti i costi liberare? Per raggiungerla, Jeanne sa che dovrà macchiarsi di sangue nei quartieri e nelle strade che ricalcano i luoghi della Guerra dei Cent'anni. Il suo compagno d'armi, il ribelle e dissoluto Gilles - come il controverso luogotenente Gilles de Rais - è l'altra metà di una coppia di moderni paladini della spregiudicatezza e del bene; o di impudenti e spietati killer. Con l'inconfessato desiderio di un altrove che ha l'insegna del Moonlight Motel."" -
La piaga dei gabbiani
David Kewish è un goffo diciottenne che vive con il compagno della madre a Caernarfon, nel nord del Galles, una cittadina sorta intorno all'omonimo borgo medievale, dominato dal Castello e dalle mura del XIII secolo. La vita di David è stata difficile oltre ogni immaginazione, eppure il protagonista, alle soglie dell'età adulta, sente di essere circondato da un mondo di possibilità. Il giorno del suo diciottesimo compleanno David si imbatte in un gabbiano e lo salva liberandone il becco dalla linguetta di una lattina. Questo gesto segna per lui l'inizio di una relazione conflittuale con l'uccello: il rapporto tra i due si fa sempre più ambiguo, mentre una serie di incidenti causati dai gabbiani diffondono ansia e timore tra gli abitanti della città. I gabbiani con il loro stridio minacciano le strutture di senso che avevano fino a quel momento conferito un ordine al mondo: non esiste strategia per affrontarli, né spiegazione del loro comportamento anomalo. Pubblicato nel 2018 dall'inglese PS Publishing, Plague of Gulls è dominato dal garrito dei gabbiani, un verso misterioso, disumano, forse soprannaturale. -
Luminosa
Fausta viene svegliata all'alba da tre squilli del telefono. Riceve una chiamata, una chiamata per lei: è un imprevisto, uno shock, ed è un dono. Davanti alla sua porta c'è qualcosa di completamente inatteso, una sfida e un'opportunità precise: sarai madre, Fausta, qui e ora. -
Storie che si biforcano
"Storie che si biforcano"""" è un libro dalla struttura insolita, più simile a un labirinto che a una semplice raccolta di racconti, senza tema di esagerare si potrebbe dire che nulla di simile è mai apparso finora. I racconti - di genere prevalentemente fantastico e spesso caratterizzati da un plot twist alla fine - compaiono nel libro due volte, con il finale diverso, ribaltato. In certi casi cambiano solo le ultime righe, in altri le storie prendono pieghe diverse a metà, o quasi subito. L'intera struttura del libro - e di conseguenza l'esperienza di lettura - gioca su queste differenze: è come se al centro del libro ci fosse uno specchio, ma uno specchio ingannevole, che distorce e ribalta l'immagine quanto più ci si avvicina." -
Io e Bafometto
C'è un catastrofico giorno d'estate che è tutti i giorni e tutte le catastrofi. Un trentenne, assiduo frequentatore di una birreria di provincia, evoca con una formula magica il terribile Bafometto e si ritrova a vagare, provvisto del suo zainetto e di un lungo scontrino come mappa, attraverso le solitudini lunari. Un farmacista brama la propria apoteosi sotto la guida di un asino, in cerca dell'elisir di eterna giovinezza. Un puer aeternus affronta un coro di spettri e gli ingranaggi di un labirinto fatto di ruote e stantuffi. Raccolta di racconti e, insieme, viaggio picaresco e anti-eroico di un Io narrante, smarrito, quasi disincarnato, questo libro è un'avventura burlesca affollata di maschere e personaggi dell'immaginario magico e demonico, nonché una sperimentazione in chiave satirica e deviante di molti generi antichi e moderni. Ispirato ai dialoghi menippei di Luciano di Samosata e all'Asino d'oro di Apuleio, alle marionette di Collodi e alle macchine teatrali di Dario Fo, al Faust di Goethe e alle peripezie del Barone di Münchhausen, ""Io e Bafometto"""" è un prosimetro in cinque atti, che si svolge tra bar e casa, libreria e pasticceria, bosco e deserti della luna."" -
Annette
Questo libro ha due scopi: raccontare un'ossessione che descrive, a suo modo, il nostro tempo, e insieme illustrare qualcosa di eternamente umano, e cioè come il desiderio si articoli e cresca nell'impossibilità del suo realizzarsi. Annette Schwarz è una pornostar tedesca attiva dal 2002 al 2014 ed è l'oggetto di un amore incondizionato e romantico che dura da più di un decennio. Dal primo incontro con Annette alla fruizione del porno in rete come esperienza sempre più immersiva e totalizzante, Marco Malvestio delinea un'educazione sentimentale e sessuale, esplorando la pornografia sia come interesse di nicchia sia come categoria mainstream, tra narrazione e saggio, biografia documentaria e immaginazione. Dall'adolescenza all'età matura, le performance di Annette sono parte dell'uomo che il protagonista è diventato, lei stessa parte della vita. -
Teoria della prosa
Teoria della prosa, il cui titolo ricalca le opere dei maestri del formalismo russo, si inscrive nel solco in cui teoria e pratica della finzione risultano inscindibili.«Pur richiamandosi alla tradizione critica del formalismo russo fin dal titolo, ""Teoria della prosa"""" è piuttosto uno di quei saggi sulla letteratura pieni di gustose prese di posizione arbitrarie, che non di rado i grandi scrittori regalano ai loro fortunati lettori.» – Gennaro Serio, il Venerdì – la RepubblicaIl volume, pubblicato per la prima volta in Argentina due anni dopo la sua morte, raccoglie il ciclo di lezioni tenuto da Ricordo Piglia all'Università di Buenos Aires nel 1995. Nel corso di questo seminario Piglia e gli studenti leggono alcuni testi di Juan Carlos Onetti. L'analisi non e di natura monografica; il discrimine nella scelta dei testi e formale: si tratta di opere collocabili tra la forma breve e il romanzo. Il percorso che Piglia delinea si svolge intorno a un doppio asse, e le pagine di Onetti diventano occasione e strumento per rispondere a una domanda precisa: che cos'e questa forma ambigua? Che cos'e la nouvelle? Attraverso il dialogo con Poe, Deleuze, Auerbach e Sklovskij, Piglia definisce il nucleo di tale forma: uno spazio vuoto di cui, dall'interno della narrazione, si e all'oscuro. Si tratta di una peculiare posizione del narratore, il cui statuto di ambiguità e esemplare nei casi di Henry James e William Faulkner e, allo stesso tempo, dell'assetto di tale vuoto che sembra rispondere a ciò che Borges ha definito """"causalità magica"""". Il lettore ammirevole non si identifica con i personaggi del libro """"ma con la mente che ha concepito quel libro"""", scrive Nabokov. Ed è muovendo dalla prossimità con il punto di vista della composizione che Ricordo Piglia prende la parola in Teoria della prosa."" -
Tutto finisce con me
Un giovane uomo, in carriera e maniaco del controllo, al risveglio trova il mondo così com'era la sera prima. Gli esseri umani, però, sono scomparsi. Trascorre la prima giornata di solitudine dapprima con angoscia, poi in una specie di esaltazione fino al mattino seguente, quando le persone tornano al loro posto. L'uomo alterna momenti di perfetta solitudine, nei quali comincia a sentirsi a suo agio, alle solite compagnie - moglie, madre, colleghi - che lo comprimono tra sogni di gloria feroci e competizioni muscolari col suo corpo e la realtà. Fino a che i due mondi tendono a sovrapporsi: nel mondo-con-gli altri arrivano la morte, il tradimento, il divorzio, nel mondo-senza-gli altri spuntano presenze rarefatte (il cane, il mendicante, la ragazza Instagram). All'uomo resta la scelta del luogo dove collocarsi, della forma di solitudine più coerente con un mondo tanto iperconnesso quanto spietatamente isolato. -
Grazie Chanchúbelo
Alberto Laiseca non si distingue, tra gli scrittori ispanoamericani, per la moderazione e la misura. Specchio del loro creatore, i personaggi che vivono tra le pagine del Monstruo (com'è conosciuto in Argentina) non tollerano freni di nessun genere, seguono invece alla lettera le sue parole: ""Ciò che non è esagerato non vive"""". Grazie Chanchúbelo non fa eccezione: artisti che stringono patti con entità estranee, santi mostruosi, inventori strampalati, dittatori che vogliono creare una neolingua, vecchi lupi di mare e stregoni prendono la parola, e vivono in un mondo in cui trionfa la finzione. Questa raccolta di racconti si muove in quel crogiolo di follia, spietatezza e distorsione letteraria della storia che Laiseca stesso definisce, in un gioco provocatorio, """"realismo delirante"""", ribaltando l'idea dello scrittore realista e dell'opera che aderisce perfettamente alla vita."" -
Qualcosa di naturale
Piccolo leader insofferente alle norme, Samuele vive amori e dolori in ogni fibra del corpo già alle elementari, dove capeggia una classe di disadattati. Adolescente, mentre fonda la band degli Haz Mat, nascono l'amore per Sara, l'amicizia per Dario, tragico figlio eroinomane della ricca borghesia del nord, e il desiderio per la fisicità ambigua di Dante. Avvolti nella nebbia padana, giovani punk accorrono ad apprendere un modo nuovo di stare al mondo. Vent'anni dopo, la rivoluzione si è dissolta in un matrimonio che ha concesso a Samuele gli agi della ricchezza e imposto rituali di normalizzazione. La sua vita si trascina avvelenata fino alla separazione dalla moglie, un trauma che lo mette sulle tracce del passato. Samuele ritrova Dante, trasformatosi in guru di strada per giovani assetati di verità e, in una notte lunare, decide di seguirne le orme verso un orizzonte indeterminato. -
Non nella Enne non nella A ma nella Esse
"Non nella Enne non nella A ma nella Esse"""" racconta la musica elettronica tra la fine del secolo scorso e oggi, attraverso uno dei suoi esponenti più geniali: Nicolas Jaar. La voce di quest'eccitante, appassionata, struggente elegia appartiene al migliore amico di Jaar, che esegue una vera e propria partitura attorno a un'amicizia che non sa definirsi tranne che per la condivisa, totalizzante devozione al suono e alle parole incapaci di dire davvero, e quindi taciute. I due protagonisti, prima su una bicicletta, poi in una Twingo acquamarina, attraversando la New York dei ghetti e club sotterranei e le sale concerto del vecchio continente, suonano sulla pagina il passaggio della musica dentro il corpo e l'anima dell'altro: della musica elettronica che dilaga e disfa i nomi delle cose per lasciare solo stupore e invenzione. In ottanta bpm, non uno di più." -
L'ultimo bastione del buon senso
Danilo Kis è noto, in Italia, soprattutto come narratore. Tuttavia, pochi autori hanno riflettuto intorno alla letteratura come lo scrittore iugoslavo. Nelle sue pagine convivono le questioni, teoriche e pratiche, sollevate dai formalisti russi all’inizio del XX secolo; i problemi dello stile posti da Flaubert e da Joyce; quelli delle strutture narrative che hanno impegnato Borges, Nabokov e i fautori del nouveau roman; e, infine, i conflitti più spinosi: la tensione tra invenzione letteraria e ricerca documentale e la responsabilità dello scrittore nei confronti della Storia. Basato sull’omonima edizione serba, curata da Gojko Bozović e da Mirjana Miocinovic, ""L’ultimo bastione del buon senso"""" contiene le riflessioni saggistiche di Kis dai testi dell’apprendistato letterario degli anni ’50 a quelli della maturità. Secondo titolo della collana di saggistica Ostranenie, il volume presenta un’organizzazione tematica degli scritti di Danilo Kis e offre una ricostruzione dettagliata dell’idea kisiana di letteratura e di mondo.""