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Società Stato Comunità
Dopo Città dell'uomo e L'ordine politico delle Comunità, torna finalmente in libreria l'ultimo dei tre volumi che Adriano Olivetti pubblicò nel corso della sua vita. Società Stato Comunità completa quindi il corpus olivettiano ufficiale, con una selezione di scritti e discorsi per riflettere più approfonditamente sulle connessioni tra politica, impresa e società e immaginare nuovi rapporti e sinergie che hanno ancora molto da dire all'attualità. -
La lotta semplice
In questo mondaccio i mutamenti sono sempre costati fiumi di lacrime. Suvvia, lavoriamo per il bene comune.rnrnÈ stato detto da qualcuno che è urgente conferire i pieni poteri al Governo, ciò segnerebbe nella storia della nostra vita nazionale il precedente meno degno e più pericoloso. Noi siamo convinti che vi siano uffici da abolire, energie intorpidite da svegliare, organi parassitari e ingombranti da alleggerire. Ma tutto ciò può essere compiuto senza usurpare i poteri del Parlamento, con tanta minore apparenza di grandi parole quanto maggiore è la sapienza e la coscienza del bene. -
La via del Sud
"La via del Sud"""" è uno dei libri più importanti mai scritti sul Mezzogiorno d'Italia, frutto di uno studio attento e di ricerche sul campo, che furono possibili anche grazie all'interesse di Adriano Olivetti per la questione meridionale. I temi critici affrontati da Musatti sono gli stessi che ancora oggi animano i dibattiti sul Sud Italia: arretratezza, emigrazione, scarsa presenza dello Stato, ma oltre tutto ciò, in queste pagine c'è anche un ritratto sapiente e suggestivo di un mondo contadino in buona parte scomparso, nonché un'indagine approfondita di una mentalità, quella meridionale, più complessa e vitale di quanto spesso non le si riconosca." -
Acosmismo come religione. Giovanni Gentile e Piero Martinetti interpreti di Spinoza
Con l'espressione ""acosmismo come religione"""" si vuole sottolineare la possibilità di leggere il sistema spinoziano come un'ipotesi filosofica attraverso cui sfuggire all'antitesi tra una filosofia che rinchiude l'uomo nell'esistenza e nel tempo e una fede che si appella esclusivamente a una rivelazione positiva. Giovanni Gentile e Piero Martinetti, attraverso il comune incontro con la lezione hegeliana sull'acosmismo, si sono inaspettatamente affiancati nella definizione di uno Spinoza tutt'altro che insensibile al tema della superiorità di Dio sul mondo. Si deve infatti a loro un'attenuazione dei toni polemici che accompagnavano lo studio del pensiero di Spinoza, comunemente ritenuto nella tradizione italiana un filosofo empio."" -
Io esisto con il mondo
A partire da due eventi del Novecento - la spedizione italiana in Russia e la Resistenza, che Tina Merlin visse in prima persona da partigiana - il libro offre uno sguardo penetrante su alcuni grandi temi sociali e umani ancora vivi e attuali. Dal ruolo sociale della donna, trasformatosi attraverso una lotta condivisa a fianco degli uomini, ai problemi della memoria storica e della riconciliazione con un passato doloroso. -
L'uguaglianza
Paolo Villaggio racconta attraverso le sue nevrosi personali quelle della contemporaneità in due testi mai raccolti in volume. Nel primo, un’intervista rilasciata alla televisione svizzera nel 1975, l’inventore di Fantozzi esplora la dimensione civile incarnata dal suo personaggio più famoso dando un giudizio lucido e severo - pur mantenendo intatta la sua inconfondibile ironia - sulla nostra società. Il secondo testo, proveniente dagli archivi della sua famiglia, tocca temi più intimi e personali, ma ugualmente proiettati verso un ideale di realizzazione individuale a cui ogni uomo dovrebbe poter accedere. -
Il compito della filosofia
In una società dominata dal primato dell'azione sul pensiero, della comunicazione rapida sullo studio approfondito, e della semplificazione sulla complessità, qual è il ruolo del pensiero filosofico, e soprattutto di chi ambisce a definirsi intellettuale? Sono domande che affiorano sempre più spesso nei dibattiti attuali, e che affondano le loro radici nel primo Novecento. Tra coloro che si occuparono della questione in Italia vi fu senz'altro Piero Martinetti, filosofo recentemente riscoperto dall'accademia, che sotto il fascismo pagò di persona il prezzo della sua onestà intellettuale. Il suo contributo è ancora oggi prezioso e illumina con lucidità e rigore un tema che forse non smetterà mai di essere controverso. -
Ivrea
"Dato uno sguardo di sfuggita alle """"rosse torri"""", dovremo riconoscere che l'Ivrea di oggi è soprattutto un'industria, la quale ambisce a raccogliere in sé tutta la """"piccola patria"""" canavesana. È il caso più notevole esistente al mondo, almeno nel limite della mia esperienza, d'industria retta come industria (cioè non come un ente morale travestito),il cui primo scopo è perciò il successo industriale e il massimo del guadagno; ma che nel tempo stesso vuol essere quasi uno Stato; l'incarnazione di un'idea religiosa, morale, sociale, politica. Una industria morale: ciascuna delle due parole, industria e morale, ha il medesimo peso"""". Ivrea è il capitolo del celebre """"Viaggio in Italia"""" che Guido Piovene dedicò al suo incontro con Adriano Olivetti. In appendice il libro contiene un frammento dell'intervista registrata in quell'occasione e un breve testo di Jacques Maritain." -
Universo Olivetti. Comunità come utopia concreta. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e inglese
Catalogo della Mostra Universo Olivetti -
Città dell'uomo
Nel gennaio 1960, poche settimane prima di morire e nel pieno dello slancio creativo, Adriano Olivetti pubblicava la prima edizione di ""Città dell'uomo"""", il suo volume più celebre destinato a diventare un testamento spirituale. Gli scritti e i discorsi raccolti nell'antologia, riproposta oggi in una nuova edizione accresciuta, trasmettono ancora intatta e fortissima la passione civile, a tratti mistica, che li ispirò. Ciò che emerge da queste pagine non è un'idea vagheggiata e astratta di convivenza civile, ma la ricerca attiva e inquieta di un'autentica città dell'uomo, di una società fondata sul rispetto dei valori dello spirito, della scienza e degli ideali inalienabili di giustizia e dignità, perseguiti lontano da ogni retorica, rimanendo vicino al nucleo più intimo e insieme universale dell'uomo. Postfazione di Geno Pampaloni."" -
L' ordine politico delle comunità
L'Ordine politico delle Comunità è il libro nel quale Adriano Olivetti ha organizzato la sua proposta di riforma della società in un preciso progetto costituzionale. Un disegno illuministico di una mente illuminata, come Norberto Bobbio definì l'opera, articolato attorno all'idea di Comunità come entità centrale per il riassetto territoriale e istituzionale del governo locale. Nella sua proposta, Olivetti descrive in modo sistematico le funzioni essenziali attraverso cui organizzare l'assetto politico di ogni Comunità, di ogni Regione e dello Stato, per la soluzione, in senso comunitario, a un problema di riqualificazione della rappresentanza politica ancor oggi aperto. ""La persona ha profondo il senso e il rispetto della dignità altrui, sente i legami che la uniscono alla comunità cui appartiene, possiede un principio interiore che sostiene la sua vocazione indirizzandola verso un fine spirituale e superiore. Se il mondo vuole evitare nuove catastrofi occorre creare una società in cui la persona possa sviluppare la propria umanità e spiritualità. La società individualista ed egoista dove il progresso economico e sociale era solo la conseguenza di spaventosi conflitti d'interessi e di una continua sopraffazione dei forti sui deboli, è distrutta. Sulle sue rovine nasce una società umana: quella di una Comunità concreta""""."" -
Un' idea di Roma. Intervista di Mino Monicelli
L’intervista Un’idea di Roma è il frutto di una serie di incontri tra Mino Monicelli e Giulio Carlo Argan, all’epoca sindaco di Roma, avvenuti tra la primavera e l’autunno del 1978. «Il suo lascito è quello di un sapere politico nel quale si combinano cultura umanistica, scienza, e, soprattutto, volontà di servizio, ed è, per questa ragione, molto distante da un'idea di politica come esclusiva competenza tecnica, idea oggi prepotentemente ornata egemonica» - Daniele Balisso e Luisa Lorenza Corna, il manifestoArgan, come è noto, è stato tra i più importanti critici e storici dell’arte del secolo scorso, milioni di studenti delle scuole superiori si sono formati negli anni sul suo manuale di Storia dell’Arte. Ma, ed è meno noto, la sua idea della cultura come bene pubblico animò anche un profondo impegno civile e politico, culminato nella storica elezione a sindaco di Roma nel 1976. -
Il dente del gigante
«Un sorprendente lascito testimoniale» - Giuseppe Lupo, Avvenirernrn«Più che in altri testi che contengono dei cenni autobiografici, l'intervista ci accosta a un personaggio d'eccezione, che riflette qui soprattutto sul lavoro umano e la sua organizzazione tecnica, sul ruolo di un'industria nell'economia di un Paese e sull'organizzazione del lavoro, dal gruppo dirigente e dai tecnici fino al lavoro operaio» - Goffredo Fofi, il Sole 24 OrernrnLa trascrizione di un'intervista audio inedita ritrovata negli archivi della Fondazione Adriano Olivetti in cui Adriano Olivetti si racconta a tutto tondo, svelando, anche ai lettori più appassionati, un lato sconosciuto e affascinante: la giornata del capitano d'impresa intransigente, i dubbi del politico disincantato, il lavoro dell'editore pignolo, così come l'orgoglio del padre amorevole, i ricordi del giovane alpinista dilettante, i gusti del lettore curioso, le pigrizie del viaggiatore abitudinario, scandiscono il racconto inedito e privato di una personalità straordinaria e mitica che, contravvenendo alla sua celebre imperscrutabilità, per la prima e unica volta qui svela la sua intimità, ordinaria e insieme seducente. -
Nessuna persona è inutile. Gli eventi recenti invocano la politica, mai necessaria come oggi
«Leggere gli interventi di Tina Anselmi ci porta prepotentemente dentro l'oggi, se si guarda ai temi affrontati: la sanità, il lavoro, la tenuta della democrazia» - Eliana Di Caro, il Sole 24oreLa voce pacata ma determinata di Tina Anselmi rievoca con forza e passione le conquiste faticosamente ottenute nella seconda metà del secolo scorso, dalla libertà passata attraverso la lotta partigiana, alla garanzia universale dei diritti fondamentali, primo fra tutti quello alla salute. L'impegno civile e politico, soprattutto da parte dei giovani, non deve però mai abbassare la guardia di fronte alle insidie sempre nuove che rischiano di far crollare la fragile costruzione democratica, e per questo le parole di Tina Anselmi suonano oggi non solo profetiche, ma necessarie. -
Rivoluzione personalista e comunitaria
"Rivoluzione personalista e comunitaria"""" illustra l'originale costruzione filosofica del personalismo comunitario, che rifiuta sia l'individualismo di stampo liberale e capitalista, sia il collettivismo materialista e totalitario." -
L' Europa e gli europei. Si può inventare una comunità?
Nel 1953 una tavola rotonda europea alla quale parteciparono politici, storici, economisti e intellettuali di vari paesi (tra cui Robert Schuman e Arnold Toynbee, e per l'Italia Alcide de Gasperi e Guido Piovene) si pose l'obiettivo di indagare la realtà e le declinazioni del concetto di ""Europa"""", per immaginarne una possibile costruzione politica. I risultati di quell'indagine, raccolti in volume, rappresentano oggi un interessante spunto per chi si interroga sull'incerto futuro dell'Europa unita."" -
Beyond archive
Beyond Archive è un progetto di ricerca e produzione nato nel 2019 dalla collaborazione fra Careof - Organizzazione per l'arte contemporanea e Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, grazie al contributo di Compagnia di San Paolo nell'ambito del bando ""ORA! Produzioni di cultura contemporanea"""". Il 23 Novembre 2019 ha visto la sua realizzazione a Ivrea, presso la Casa Blu Olivetti, manifestandosi sotto forma di un convegno tematico con Cristina BaLdacci, Evan CaLder WiLLiams, Matteo Lucchetti, Federica Martini, Marco Peroni, Stefanie Schulte Strathaus, Enrico Terrone e di una mostra che ha raccolto parte dei materiali filmici selezionati dall'archivio di Ivrea e presentato in anteprima al pubblico le opere nate dalla profonda ricerca in archivio da parte degli artisti invitati: Beto Shwafaty (BR); Raphaél Cuomo & Maria Iorio (CH/I). Il Libro che ne consegue è un tentativo di tessere le maglie di questa complessa perlustrazione d'archivio, in un progetto editoriale che raccoglie brevi saggi, interventi visivi e immagini, sfogliabili e ricomponibili come L'archivio stesso, custode della memoria di un momento passato e attivatore di traiettorie future."" -
Per l'Europa
Alcuni tra i più grandi intellettuali e politici del Novecento italiano riflettono sui destini dell'Europa e sul ruolo che l'Italia del dopoguerra può e deve avere nel continente, in virtù non solo della sua posizione geografica o del suo potenziale economico, ma anche del prezioso contributo di cultura e idee che la rende a pieno titolo uno dei paesi fondatori dell'Unione Europea. -
I guardiani dell'ortodossia. Alle origini del potere clericale
«Il presente scritto è dedicato a Adriano Olivetti per due ragioni: un uomo fortemente dotato di spirito religioso, che con suo disappunto non sono mai riuscito a condividere, ha sempre visto con chiarezza e lottato apertamente contro la riduzione della religione a instrumentum regni; devoto alla comunità nella sua concretezza territoriale, non si è mai chiuso in un gretto municipalismo. Posso testimoniare che nella nostra ininterrotta conversazione, dal 1948 al 1960, sempre mi è parso convinto, sul piano pratico e dal punto di vista teorico, che occorreva imparare a essere, nello stesso tempo, abitanti della comunità e cittadini del mondo. In una società smemorata e ormai posseduta da un'idea errata di sviluppo, che finisce per coincidere con l'espansione caotica e per mettere a repentaglio l'equilibrio eco-sistemico del pianeta, aggravando le disuguaglianze sociali, Olivetti insisteva nel dirmi che bisognava diffidare delle élite guardiane delle ortodossie e dei fondamentalismi, salvare le radici, la tradizione, la conoscenza ordinaria. Ho imparato da lui lo sviluppo a misura d'uomo...» (Dal Prologo) -
Elea 9003. Storia del primo calcolatore elettronico italiano
Nel 1949 Adriano Olivetti comincia a immaginare il nuovo futuro della sua azienda e il percorso che porterà la Olivetti, dieci anni più tardi, a presentare al mondo l'Elea 9003, il primo calcolatore elettronico commerciale progettato e prodotto in Italia. A realizzarlo, in un piccolo laboratorio pisano, è un gruppo di giovani diretto dal visionario ingegnere italo-cinese Mario Tchou. L'Elea 9003 sarà un successo dal punto di vista tecnologico e scientifico e un modello innovativo sotto molti altri aspetti: dal metodo di lavoro al design firmato da Ettore Sottsass, dalle suggestioni culturali fino alle strategie di marketing. Un'invenzione straordinaria, risultato di tenacia e visione, coerentemente innestata nella storia di una delle aziende italiane e mondiali più capaci di anticipare il domani.