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Hypnerotomachia Poliphili: Riproduzione dell'edizione italiana aldina del 1499-Introduzione, traduzione e commento
Sono trascorsi oltre cinquecento anni da quando Aldo Manuzio, primo e inarrivato fra gli editori di letteratura, pubblicò la Hypnerotomachia Poliphili, e questo abnorme romanzo misteriosofico, ritenuto - anche in virtù delle mirabili xilografie che lo illustrano - il più bel libro della storia della stampa, conserva intatta la sua aura di affascinante enigmaticità. E non cessa di suscitare stupore, interrogativi e acri polemiche. Questa edizione affianca alla riproduzione dell'originale del 1499 (tomo I) la prima traduzione integrale in una lingua moderna e un ampio commento che tenta di chiarire, per la prima volta sistematicamente, i molti enigmi ancora irrisolti. Risolta la questione del suo autore, identificato da Giovanni Pozzi in un Francesco Colonna frate indocile e libertino, resta il mistero del linguaggio, che mescola temerariamente italiano, latino e greco, e che nella sua oltranza espressiva può essere paragonato solo all'ultimo Joyce. E resta il mistero di una narrazione che pare sottrarsi a ogni tentativo di classificarla. Polifilo ritrova in sogno l'amata Polia superando una serie di prove iniziatiche: un viaggio dell'anima, intrapreso in lotta con Amore per raggiungere la vera Sapienza, un pellegrinaggio onirico fatto di trabocchetti e prodigi, meraviglie e incubi, rovine classiche e giardini di delizie, fantastiche e iperboliche architetture, inquietanti e fascinose personificazioni allegoriche, ma anche un'eruditissima enciclopedia di miti, iscrizioni, emblemi, dotte ossessioni filologiche, mirabili lapidari, erbari e bestiari. -
Terrore dal mare
Gran parte delle 143.000 navi che incrociano al largo delle nostre coste appartengono a compagnie di comodo, imbarcano marinai sprovvisti persino di documenti personali, e possono cambiare più volte bandiera e nome durante la navigazione. Gli oceani sono ormai un'immensa distesa anarchica al di fuori di ogni controllo, dove può accadere che carrette da demolire affrontino furiose tempeste in mare, che traghetti di linea affondino per un difetto di fabbricazione, che grandi carghi vengano abbordati da un'imbarcazione pirata. Oppure, che un portacontainer con un carico letale decida di attraccare alle banchine di New York, di Londra o di Genova, e che per farlo scelga di rispettare alla lettera l'intrico di regolamenti e procedure previsti. -
Scritti postumi. Vol. 3: I manoscritti berlinesi (1818-1830).
Il volume presenta i testi postumi di Schopenhauer del periodo successivo alla pubblicazione del ""Mondo come volontà e rappresentazione"""". Si tratta di riflessioni, aforismi, appunti e abbozzi riuniti in cinque """"libri"""" che testimoniano come la vena filosofica e letteraria del giovane filosofo non si fosse esaurita dopo la pubblicazione della sua opera più conosciuta."" -
La favola pitagorica. Luoghi italiani
Giorgio Manganelli è stato a Firenze nel 1984, vincendo tenaci resistenze che lo tenevano lontano dalle città ""belle"""", irrimediabilmente diffidente nei confronti di monumenti e musei. Il volume raccoglie i reportages frutto di quel viaggio: sorta di Baedeker grazie al quale il lettore non vedrà i monumenti della città toscana, li """"leggerà"""", decifrando l'occulta rete di rimandi che li lega. Ma Firenze è solo uno dei nuclei di questo viaggio che tocca, oltra alla Toscana, l'Emilia, le Marche e il Sud, in particolare l'Abruzzo, per Manganelli """"grande produttore di silenzio""""."" -
Anatomia dell'irrequietezza
Si tratta di ""un viaggio con Chatwin alla scoperta di Chatwin"""": forse mai come in questo libro (soprattutto nelle notizie autobiografiche e nella lettera al suo editore Tom Maschler) Chatwin è stato prossimo a rivelare che cosa stava al fondo del suo essere e della sua inquietudine di uccello migratore, devoto per istinto alla """"alternativa nomadica"""". Ma perché il nomadismo può proporsi come alternativa alla cosiddetta civiltà? Le risposte si delineano di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent'anni di vita breve, intensa, errabonda, dal 1968 al 1987, e rispecchiano le varie incarnazioni di Chatwin: esperto d'arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. Sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio, ritratti."" -
Le grand jeu. Scritti di Roger Gilbert-Lecomte e René Daumal
Nel brevissimo spazio di quattro anni, fra il 1928 e il 1932, il gruppo che si stringe attorno ai ventenni Daumal e Gilbert-Lecomte, uniti da ""mille affinità mistiche"""", intraprende una ricerca che, partendo da una lettura della Bhagavadgita e dei maestri vedantici, li condurrà a prendere le distanze dal surrealismo e dalle sue facili ricette e a perseguire, attraverso il superamento del limite e la liberazione dalle costrizioni dei sensi, una """"caccia alla visione interiore"""". Il volume, curato da Claudio Rugafiori, raccoglie i testi dei due fondatori della rivista Le gran jeu, tra le più dirompenti ed esoteriche che il secolo delle avanguardie storiche abbia prodotto."" -
Il cacciatore di immagini. L'arte di Joseph Cornell
Chi era Joseph Cornell? ""Non saprei dire se è uno scultore, un pittore, un poeta, un estemporaneo artigiano o semplicemente un mago"""" rispondeva Goffredo Parise, perplesso. Charles Simic, nato a Belgrado nel 1938 e poeta in lingua inglese dal 1953 negli Stati Uniti, rende omaggio a Cornell con amorosa pazienza, ripercorrendo i luoghi di una New York appartata e segreta, così amata da entrambi; figurandosi momenti diversi nella giornata dell'artista, scandita dagli abituali vagabondaggi per le vie di Manhattan; evocando volti di sconosciuti in cui forse Cornell ebbe modo di imbattersi; ricreando con la trama delle parole le sue creazioni."" -
In nome del padre. Riflessione su Strawinskij
Nella ""Filosofia della musica moderna"""" Adorno stabiliva la polarità Schönberg-Stravinskij, che diventava poi la tensione tra il Buono e il Cattivo, dove a Stravinskij toccava il ruolo del Cattivo, fonte di ogni aberrazione. Nel 1972 il compositore e critico Paolo Castaldi pubblicò sulle pagine dello """"Spettatore musicale"""", rivista di breve durata e alta qualità, questa """"riflessione su Stravinskij"""". Non cancellò affatto la polarità, ma la ribaltò completamente."" -
Fondamento della contraddizione
Il principio di non contraddizione, che Aristotrele chiamò il ""principio più saldo di tutti"""", è da sempre considerato il fondamento stesso del pensiero. Un passaggio obbligato che si presenta tuttavia come un'ardua strettoia, giacché se per Aristotele a quel primo principio è connessa """"la necessità che sia sempre compiuto l'opposto dell'errore, cioè l'essere nella verità"""", anche l'essere nell'errore richiede un fondamento. Già Platone si sentiva infatti """"turbato"""" di fronte all'interrogazione su come sia possibile l'esistenza, in quanto tale, dell' 'opinione falsa' - di quell'errore di cui la contraddizione è l'essenza stessa. Il volume presenta un saggio inedito composto tra il 2003 e il 2004, accanto a testi apparsi tra il 1955 e il 1963."" -
Le api e i ragni. La disputa degli antichi e dei moderni
Marc Fumaroli, storico ma anche arguto chroniqueur, traccia della polemica che contrappose Antichi e Moderni a partire dal Seicento un'immagine viva e articolata, dando conto non soltanto del dibattito culturale attorno alla lingua, la poesia, il teatro, la scienza, l'arte, la musica, ma anche dei complessi legami che s'intrecciavano tra i letterati di entrambi i partiti, fra questi e la società mondana del tempo, fra questi e il potere politico. -
Il sipario
Da tempo Kundera affianca alla sua attività di romanziere la riflessione sul romanzo, che è per lui un'arte ""autonoma"""", da leggere non nel """"piccolo contesto"""" ma nel """"grande contesto"""" della storia sovranazionale. E l'idea che Kundera ci offre del romanzo è quella di un organismo delicato, prezioso, che vive un'unica storia dove gli scrittori dialogano in segreto e si illuminano vicendevolmente: Sterne reagisce a Rabelais e ispira Diderot, Fielding si richiama a Cervantes e con Fielding si misura Stendhal, la tradizione di Flaubert si prolunga in Joyce, Kafka fa comprendere a García Márquez come sia possibile scrivere in maniera diversa."" -
La lanterna del filosofo
"È più facile accettare il crimine sporadico che l'ottusità permanente"""" ha scritto una volta Guido Ceronetti. Ed è proprio per combattere contro questa ottusità con le armi del pensiero che l'autore si interroga ancora una volta sulla Scrittura, sulla irrimediabile mostruosità delle automobili, ripercorre la pagine vertiginose di Schopenhauer, affronta la filosofia di Spinoza da un punto di vista eterodosso, si lancia in un excursus erudito e paradossale sulla """"pestis venerea"""" da Giobbe a Gaugin, per definire il tango la """"più primitiva e la più raffinata di tutte le danze""""." -
Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia
Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candide di Voltaire. La forma del conte philosophique, particolarmente congeniale a Sciascia, gli permette di prendere la giusta distanza - e dà un passo leggero, aereo a questo libro, che per altro è forse il più intimo e segreto fra tutti i suoi romanzi. ""Le cose sono sempre semplici"""" mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un """"piccolo mostro""""."" -
Il Caffè dell'Undicesima Musa. Un'antologia viennese
Il volume riunisce i reportages viennesi apparsi sul giornale pacifista ""Neuer Tag"""" tra il 1919 e il 1920. Testi che compongono un caleidoscopio popolato da pescecani e profittatori di guerra, disperati regrediti all'autosufficienza come tanti Robinson Crusoe in una Vienna stremata dalla catastrofe bellica e bambini rachitici che giocano in mezzo alla strada con lo sterco dei cavalli, cambiavalute volanti e borsaneristi, caffè """"à la page"""" e locali malfamati. Con sguardo snebbiato Roth coglie nel particolare meno appariscente il peculiare e primigenio elemento viennese, e con linguaggio immaginoso, con un parlato tutto teatrale descrive caratteri e ambienti, figure grottesche e patetiche, marionette e ombre cinesi."" -
La bicicletta epiplettica
Il viaggio di un bambino e di una bambina su una bicicletta diversa da tutte le altre in una delle storie più misteriose e affascinanti di Edward Gorey (1925-2000), di cui Adelphi ha pubblicato ""Gattegoria"""" (2003) e """"L'ospite equivoco"""" (2004). """"La bicicletta epiplettica"""" è uscito per la prima volta nel 1969. Età di lettura: da 7 anni."" -
Maigret e il ministro
Al commissario Maigret sono capitati più di una volta incarichi ""delicati"""", ma questa volta è rimasto davvero di stucco: un ministro in carica lo ha chiamato da una cabina telefonica alle dieci di sera e gli ha chiesto di andare nel suo appartamento privato. Ma sarà veramente lui? La signora Maigret ha capito bene? Tant'è: si accorgerà presto che è tutt'altro che uno scherzo. Centoventotto bambini sono morti nel crollo di un sanatorio e Maigret si ritroverà coinvolto in una sordida rete di interessi e di ricatti, fra politici avidi di potere e giornalisti senza scrupoli."" -
Teoria del partigiano. Integrazione al concetto del politico
Unendo il rigore del giurista alla penetrazione del filosofo, Schmitt delinea in questo libro i tratti distintivi del combattente ""irregolare"""", ossia di colui che si è posto al di fuori dell'inimicizia convenzionale della guerra controllata e circoscritta tra Stato e Stato per trasferirsi in un'altra dimensione, quella dell'annientamento. Muovendo dai progenitori spagnoli che combattevano contro l'invasore francese al tempo di Napoleone, l'autore illustra l'evoluzione del """"guerrigliero"""", passando per i rivoluzionari di professione di Lenin, i partigiani della seconda guerra mondiale, i terroristi algerini, i guerriglieri vietnamiti ecc."" -
Mr. Potter
Mr. Potter è un tassista analfabeta che vive in una delle isole più belle del mondo, un ""posto piccolo"""" incastonato nell'azzurro del mar dei Caraibi. Nasce nel 1922 e la sua vita scorre parallela a quella della sua terra, Antigua, una terra da cui non uscirà tutta la vita. Figlio di un modesto pescatore e di una donna che, non riuscendo a sopportare la miseria di un'esistenza soffocante, decide di andare incontro alle onde. Insomma, un uomo qualsiasi. Ma anche il padre di Giamaica Kincaid. Un padre che non concede amore, un padre mai veramente conosciuto, ma solo spiato da lontano."" -
Il filo del rasoio
Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di Larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'India, e dell'Illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole Isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la Riviera francese. -
Il vagabondo delle stelle
Come ""Martin Eden"""", questo romanzo troverà sempre appassionati - per i quali resterà il libro del cuore. Solo un """"realista selvaggio"""" come Jack London poteva gettarsi in una vicenda così temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda """"Forza bruta"""" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. All'inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di San Quentin, in California, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. Ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscirà a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta. Amato da lettori fra loro distanti come Leslie Fiedler e Isaac Asimov, """"Il vagabondo delle stelle"""", ultimo romanzo di Jack London, è anche il suo libro più originale, estremo - che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra Stephen King e Carlos Castaneda.""