Sfoglia il Catalogo feltrinelli013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7021-7040 di 10000 Articoli:
-
La donna di Gilles
Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l'amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l'indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l'altra, della sua gelosia. Madeleine Bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblicò questo romanzo nel 1937. -
Viaggio in una guerra
Il contratto preparato nell'estate del 1937 da Faber and Faber e da Random House riguardava un generico ""libro di viaggio sull'Estremo Oriente"""" e lasciava alla discrezione di Auden e Isherwood la scelta dell'itinerario e il taglio del resoconto. Ma è certo che la decisione, da parte della strana coppia di reporter, di partire per la Cina - allora in guerra col Giappone non fu delle più ovvie. Di fatto, per quanto in quegli anni l'intelligencija europea frequentasse con una certa assiduità trincee e teatri d'operazioni, nessuno aveva rivolto lo sguardo a quello che - nonostante le dimensioni, la ferocia e le implicazioni che avrebbe avuto per la storia non solo regionale era un conflitto quasi dimenticato. Che Auden e Isherwood ci fanno invece rivivere nel momento stesso in cui accade, con un'immediatezza, una precisione e un'efficacia tanto più sbalorditive se si considera che del Paese in cui soggiornarono dal gennaio al luglio del 1938 i due, per loro stessa ammissione, sapevano molto poco, e soprattutto che la forma da loro adottata un ibrido di prosa, versi e fotografie - era, ed è rimasta, un unicum."" -
Robinson Crusoe di Daniel Defoe
"Questi disegni sono nati tra il 1982 e il 1984. In quegli anni una parte del mio lavoro era rivolta ai giornali e alle case editrici e l'altra alle gallerie d'arte. Insomma, nel primo ruolo ero un disegnatore, nel secondo un pittore ... Sempre in quegli anni la Olivetti stampava, per i propri auguri di fine anno, e quindi per un pubblico ristretto, due volumi prestigiosi: un'agenda da tavolo e un libro con un testo classico, ambedue illustrati di volta in volta da artisti differenti. Le due collane erano curate da Giorgio Soavi, che mi offrì di fare uno dei successivi volumi e mi chiese di scegliere un testo adatto. La scelta di Robinson Crusoe fu quasi immediata ... In Robinson Crusoe in realtà i personaggi sono due: il naufrago e l'isola, una figura e un paesaggio. Proprio i due temi cui mi stavo dedicando in quegli anni. Avrei potuto unificare i miei stili, facendo diventare personaggio il paesaggio e paesaggio il personaggio. Raggruppando i miei disegni per temi e scegliendo alcuni brani dal Robinson di Defoe ho costruito questo libro. Contiene non solo le tavole per il volume Olivetti, ma quasi tutti i lavori, rimasti inediti, che feci in quel periodo intorno a Robinson. E rivederli mi dà una non piccola emozione. Ora sono qui, quasi da soli, a raccontarne la storia e forse finalmente si realizza quella che era la mia vera ambizione di allora.""""" -
Mentre morivo
"La struttura e lo stile di 'Mentre morivo' esercitano un fascino, a volte esasperante, soltanto se il lettore accetta la sfida di mettere in atto tutta la sua disponibilità percettiva. Bisogna cogliere insieme l'assurdo, il comico, il simbolico, l'inconcluso, la ridicolaggine che incombe sulla tragedia, l'enigma, che non si risolve"""" (Alfredo Giuliani)." -
Il Demiurgo e altri saggi
I saggi qui riuniti, apparsi originariamente in riviste oggi di difficile reperimento, coprono un arco temporale che abbraccia l'intero periodo creativo di Guénon, dal 1909 al 1950. La visione metafisica di Guénon appare già compiuta fin dal primo saggio sul Demiurgo - pubblicato a ventitré anni -, in cui egli affronta il millenario quesito ""unde malum?"""", rispondendo con la disinvoltura e la meticolosità di chi svolga una dimostrazione di ciò che dovrebbe risultare a tutti ovvio, o perlomeno facilmente desumibile da alcune nozioni universali di immediata evidenza, quali l'infinito, l'essere e il non-essere, il manifestato e il non-manifestato, l'unità e la molteplicità. E fedele a quella visione, incentrata sugli assiomi che nelle civiltà tradizionali definiscono l'ordine del mondo e il percorso iniziatico di realizzazione spirituale, Guénon nei quarant'anni successivi si adopera instancabilmente a rettificare le confusioni di pensiero e le aberrazioni terminologiche che vede diffondersi nel mondo moderno, chiarificando con puntiglio i rapporti fra monoteismo e angelologia, il significato delle idee platoniche, la distinzione fra spirito e intelletto, le valenze metafisiche della produzione dei numeri e della notazione matematica."" -
La terra rossa
"Libro più nostro di una pena, separato da noi soltanto dall'inglese, da cui un giorno dovrà essere restituito al purissimo """"criollo"""" in cui fu pensato: """"criollo"""" della costa, """"criollo"""" in bontà e in fiacca, """"criollo"""" di quel tempo amplissimo che mai pungolarono gli orologi e lentamente scandirono i mate."""" (Jorge Luis Borges)." -
La misura della mia speranza
L'opera apparve a Buenos Aires nel 1926, secondo libro di saggi dopo ""Inquisizioni"""" (1925), e insieme a quest'ultimo e all'""""Idioma degli argentini"""" (1928) fu ripudiato, tornando ufficialmente in circolazione solo dopo la morte del suo autore. Basta leggere l'ardente proclama con cui prende avvio per rendersi conto delle ragioni di quell'abiura: """"Ormai Buenos Aires, più che una città, è un Paese e occorre trovare la poesia e la musica e la pittura e la religione e la metafisica adatte alla sua grandezza"""". Libro delle furie, dunque, tracotante di audacia e di speranza, l'opera regola i conti con la coeva cultura argentina (""""La nostra realtà vitale è grandiosa e la nostra realtà pensata miserabile""""), attacca spavaldamente la pigra immobilità della lingua letteraria e l'ingannevole prestigio delle parole che compongono i versi, celebra la pampa e il sobborgo (""""li sento aprirsi come ferite e mi dolgono allo stesso modo"""")."" -
L'anulare
"Educata alle regole e alla perseveranza"""", la giovanissima protagonista di questo libro enigmatico svolge con zelo, puntualità e """"con gentile professionalità"""" il suo lavoro: accogliere e soprattutto ascoltare i clienti dello specialissimo laboratorio creato dal signor Deshimaru nella sede fatiscente di un ex collegio femminile, ora destinato a raccogliere """"esemplari"""". Insieme - le ha spiegato lui quando l'ha assunta - dovranno prendersi cura degli """"esemplari"""" con amore: e ha pronunciato la parola """"amore"""" con estrema lentezza. La ragazzina che chiede loro di conservare (dopo averli debitamente catalogati) i tre funghi che ha raccolto fra le ceneri dell'incendio in cui ha perso i genitori non tornerà mai a vederli, né mai tornerà il vecchietto che è venuto a portare i resti delle ossa calcinate del suo padda; ma avranno, come tutti gli altri """"clienti"""", raggiunto il loro scopo: separarsi da ciò che hanno perduto tramutandolo in un """"esemplare"""". Anche la narratrice, a causa di un incidente occorsole nella fabbrica di bibite dove lavorava prima, ha perduto qualcosa: l'ultima falange dell'anulare sinistro. E spesso si chiede dove sia finito quel pezzette di carne, quella sorta di """"conchiglia rosa ciliegio, soffice come un mollusco"""". A poco a poco la solerte, docile impiegata si lascerà inghiottire, come da una ragnatela, dal mondo chiuso e ovattato del laboratorio, dal silenzio lancinante che vi regna. Fino al giorno in cui deciderà di consegnare anche lei qualcosa di sé." -
Maigret si mette in viaggio
In una piovosa notte di ottobre una contessa italiana ingoia un tubetto di gardenal nel suo lussuoso appartamento del Georges V (uno degli alberghi più eleganti di Parigi), e alle tre del mattino fa chiamare un medico perché ha cambiato idea e non vuole più morire, e viene quindi trasportata d'urgenza all'Hòpital Américain di Neuilly. A Lucas pare un evento di così secondaria importanza da non doverlo neanche segnalare a Maigret quando il commissario arriva in ufficio la mattina seguente. Povero Lucas: sarà uno sbaglio gravido di conseguenze, e destinato a complicare l'esistenza di Maigret e di tutta la Polizia Giudiziaria. Perché poche ore dopo, in un'altra stanza dello stesso albergo, e per la precisione nella vasca da bagno, viene scoperto il cadavere del famoso colonnello Ward, un uomo d'affari miliardario che guarda caso era l'amante proprio della bella contessa italiana. Da Parigi a Nizza, da Monte Carlo a Losanna, e da qui di nuovo a Parigi, stavolta a Maigret toccherà fare il giro dei luoghi preferiti da quello che viene comunemente definito il jet set internazionale. -
Luce d'agosto
"Nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall'oggi ma dall'età classica"""". Così William Faulkner spiegò il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come uno dei suoi capolavori. Ed è tra i riverberi crudeli di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, armata solo di """"una riserva di paziente e tenace lealtà"""", che si avventura dall'Alabama al Mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, Joe Christmas, """"con un'inclinazione arrogante e malevola sul viso immobile"""", che l'isteria razziale del Sud getta nell'abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue; un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua Chiesa per l'antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne """"dal volto di pietra"""", chi """"definitivamente dannato"""", chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi." -
Angela e Gesù Bambino. Ediz. illustrata
Nelle ""Ceneri di Angela"""" il lettore ha fatto conoscenza con una testarda, indomita, adorabile patriarca: qui la ritrova a sei anni, in un Natale gelido e poverissimo di Limerick, prendersi cura di Gesù Bambino, cioè rubarlo dalla chiesa per metterlo al caldo, cacciandosi nelle solite, terribili, e alla fine comicissime disavventure. Età di lettura: da 7 anni."" -
Elisabetta d'Austria nei fogli di diario di Constantin Christomanos
«Sissi è il simbolo di un mondo condannato. Lei stessa era troppo raffinata, troppo nobile, troppo - senza posterità. Una sorta di maledizione pesava sulla sua famiglia e quasi su tutta la cultura alla quale apparteneva. Se fosse questione soltanto della sua vita, della sua personale esistenza, già varrebbe la pena di occuparsene. Ma, dopotutto, si tratterebbe semplicemente di un caso. Sissi invece è al tempo stesso un caso e un simbolo. Per questo non la si può trascurare. Come fenomeno umano fu la figura più affascinante di una decadenza, di una rovina». (E.M. Cioran) -
Come le mosche d'autunno
È lei, Tat'jana Ivanovna, la vecchia nutrice, a preparare i bagagli di Jurij e di Kirill, i ragazzi che partono per la guerra; ed è lei a tracciare il segno della croce sopra la slitta che li porterà via nella notte gelata. Sarà ancora lei a rimanere di guardia alla grande tenuta dei Karin allorché la famiglia dovrà, come tanti, rifugiarsi a Odessa e ad accogliere Jurij quando tornerà, sfinito, braccato. Né si perderà d'animo, la vecchia nutrice, quando dovrà camminare tre mesi per raggiungere i padroni e consegnare loro i diamanti che ha cucito a uno a uno nell'orlo della gonna. Grazie a quelli potranno pagarsi il viaggio fino a Marsiglia, e proseguire poi per Parigi. Nel piccolo appartamento buio che hanno preso in affitto Tat'jana vede i Karin girare in tondo, dalla mattina alla sera, come fanno le mosche in autunno. Lei, che è stata testimone del loro splendore, che li ha visti crescere, che li ha curati e amati per due generazioni con fedeltà inesausta, li vedrà adesso vendere le posate, i pizzi, perfino le icone che hanno portato con sé. Sembra che nessuno di loro voglia ricordare ciò che è stato; solo lei, Tat'jana Ivanovna, ricorda: così una notte, quella della vigilia di Natale, mentre tutti sono fuori a festeggiare, si avvia da sola, avvolta nel suo scialle, verso la Senna. -
2666. La parte dei critici-La parte di Amalfitano-La parte di Fate
Le prime tre parti del romanzo dell'autore ispanoamericano: un libro con i personaggi più diversi (un misterioso scrittore, i quattro studiosi che lo cercano in giro per il mondo, un pittore che si è tagliato una mano e vive in un manicomio svizzero, una donna bella e folle, un giornalista nero che capita per caso in Messico e si trova coinvolto in una inquietante vicenda di delitti seriali), un labirinto di luoghi, di segni, di incontri, di libri, di quadri, di sogni, di storie che generano altre storie. -
La sovrana lettrice
A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga. -
Americane avventurose
Venti ritratti di altrettante donne che hanno segnato il secolo americano: venti ""americane avventurose"""" che, anche nel dolore che attraversano, e nelle battaglie che devono combattere, anche nei momenti più oscuri delle loro esistenze, mantengono uno stile che ha la grazia della leggerezza e una certa affascinante insolenza nel dichiararsi. Cristina De Stefano ricostruisce le loro vite turbolente: grazie a lei il lettore scopre l'attrice nera Dorothy Dandridge e la poetessa Hilda Doolittle, primo amore di Ezra Pound; la leader del movimento per il controllo delle nascite Margaret Sanger e Dorothy Parker; Slim Keith, che inventò un certo tipo di eleganza, e Lee Miller, che fu modella e poi fotografa; e ancora Amelia Earhart, donna pilota, incarnazione perfetta dell'eroina americana, e Anne Sexton, poetessa, e Kay Swift, musa e collaboratrice di George Gershwin; infine, Mae West."" -
Kafka
«Il libro di Citati è “impuro”; esattamente. Assomiglia a un diario privato che abbia per tema Kafka; ha l’erratica densità di un epistolario, un vasto taccuino, uno zibaldone su un unico tema; ma contemporaneamente è un libro costruito con estrema attenzione, come si costruisce un romanzo, una autobiografia, non una biografia, perché malgrado le citazioni e i riferimenti fattuali, il libro di Citati non è una biografia. Ma, allora, che cosa è? È letteratura» (Giorgio Manganelli). «Il metodo di Citati è singolare e complesso: ha letto tutti i libri di Kafka e probabilmente tutto quanto è stato scritto su di lui, e ha dato vita a un libro che non è una biografia quanto piuttosto una meditazione, quasi la vita di un santo... Con eleganza ma irresistibilmente Citati ci accompagna sin nelle profondità di un’anima... Gran parte del piacere che proviamo leggendo Kafka sta nella scrittura. Citati è uno stilista meraviglioso» (John Banville) -
Un bruciante segreto
Un gorgo di forze trascinerà Edgar, inquieto dodicenne in convalescenza nella stazione climatica del Semmering, dall'iniziale sete di amicizia al dubbio, al disinganno e all'odio: odio per una madre frivola e bugiarda e per il suo subdolo corteggiatore che, fingendo di essergli amico, vuole soltanto servirsi di lui. Un intrico di sentimenti, quello di ""Bruciante segreto"""", che somiglia al sottobosco di rovi in cui Edgar - fuggito dalla stanza dove era stato rinchiuso - si acquatta inseguendo col fiato grosso la coppia stretta in un abbraccio tanto intimo da gettare sul sentiero un'unica ombra sotto i raggi della luna. Una sorta di sadico crescendo innerva questo dramma, di cui sono protagonisti un attraente e annoiato barone, la non più giovane eppur piacente consorte di un avvocato di successo della Vienna ebraica e un ragazzino cagionevole che, nel giro di pochi giorni, attraversa le dolorose stazioni di un rito di passaggio: quello che suggellerà il suo ingresso nel mondo degli adulti, a prezzo di cicatrici indelebili."" -
Una bellezza russa e altri racconti
Nabokov non fu solo l'autore di romanzi fra i più noti del Novecento, dal ""Dono"""" a """"Lolita"""", ma anche un magistrale creatore di racconti. Di tale versante della sua attività, ancora in gran parte da scoprire, questa vasta silloge, che integra idealmente """"La veneziana"""", offre un panorama completo, giacché raduna in una sequenza rigorosamente cronologica i testi che Nabokov scrisse fra il 1921 e il 1940 e ordinò poi in quattro celebri raccolte: """"La dozzina di Nabokov"""" (1958), """"Una bellezza russa"""" (1973), """"La distruzione dei tiranni"""" (1975) e """"Dettagli di un tramonto"""" (1976)."" -
Tra poche parole
Lo scrivere breve non è per Gómez Dávila solo un'arte o un genere letterario, ma un modo di pensare: l'unica forma, cioè, capace di restituire al pensiero la semplicità che il discorso gli toglie. L'unica in grado di dire il vero, che in una realtà lacerata risiede necessariamente nel frammento, oppure non è. Gómez Dávila concepisce i propri aforismi come ""tocchi cromatici di una composizione pointilliste"""" che sfida il lettore a scorgere la totalità loro sottesa, e dunque a riconoscere il """"testo implicito"""", l'opera ideale a cui alludono. In questo volume viene presentata una seconda parte del grande libro degli """"Escolios"""", cui Gómez Dávila si è dedicato per l'intera vita e che nell'edizione originale comprende cinque tomi, tutti composti esclusivamente di brevi, fulminanti sentenze.""