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La valutazione dell'offerta formativa nella programmazione 2000-2006. L'esperienza della provincia di Perugia
La Provincia di Perugia ha attivato, per l'intero periodo di Programmazione del Fondo Sociale Europeo 2000-6, un piano sistematico di valutazione dei progetti presentati in risposta ai vari Bandi che prevedevano il finanziamento del FSE e/o il riconoscimento dell'offerta formativa da parte della Provincia. Il percorso, gli strumenti e le modalità di valutazione hanno generato, nel tempo, elementi di miglioramento nel sistema formativo locale e si sono arricchiti degli esiti di altri progetti finalizzati alla riqualificazione dei servizi al lavoro, alla creazione delle condizioni per la loro integrazione con le politiche formative, all'adozione di un approccio competence based e di un insieme di standard in grado di garantire questa integrazione. L'azione di valutazione ha quindi superato la mera attribuzione di punteggi per la costruzione delle graduatorie dei progetti presentati; ha generato sviluppo qualitativo delle strategie di governance, supporto tecnico ai progettisti e valorizzazione dei servizi formativi nel più ampio contesto del rapporto con il mondo del lavoro, della Scuola, dell'Università. -
Il mercato del lavoro nel Veneto. Tendenze e politiche. Rapporto 2007
2006: un anno decisamente migliore del previsto, una fase congiunturale finalmente benigna con una crescita del pil regionale veneto attorno al 2%. Questo, in sintesi, l'andamento per il Veneto dei principali indicatori economici. Tendenze positive, dunque, confermate pure dai dati sul mercato del lavoro: il tasso di occupazione ha superato il 65% e perfino le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate, il tasso di disoccupazione è ritornato a diminuire (4,1% la media 2006), il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito, pur rimasto elevato, risulta in flessione rispetto al 2005 e solo le ore concesse di cassa integrazione sono aumentate, coinvolgendo in modo particolare il settore meccanico. Un'indicazione eloquente, quest'ultima, dell'intenso procedere dei processi di ricomposizione e ristrutturazione delle imprese. Il 15° rapporto offre un'ampia ricostruzione delle evidenze empiriche relative al 2006, consentendo di apprezzare dimensioni e forme della ripresa. -
Un' economia della speranza per la città multi-etnica. Economia della contemplazione o contemplazione dell'economia
Se l'Unione europea vuole esorcizzare il suo declino deve riscoprire i vitali principi cristiani e religiosi e i valori estetici, naturali e culturali sui quali s'è fondata. Un'economia della speranza assicura la dignità e la libertà di ogni anima vivente. I beni culturali impreziosiscono l'agglomerato urbano, elevano la prassi esistenziale e migliorano la qualità del lavoro, anche degli stranieri. Questo libro aiuta a riflettere sulla città multi-etnica e a progettarla e governarla, trasmutandone l'emergenza in opportunità. -
Storia e misura. Indicatori sociali ed economici nel Mezzogiorno d'Italia (secoli XVIII-XX)
La definizione della specificità del Mezzogiorno nei secoli XVIII-XX passa attraverso forme di ""misura"""" adottate da parte dello Stato pre e postunitario, che ne evidenziano la varietà delle regioni, in un quadro comparativo con altre zone d'Italia e d'Europa. La percezione degli aspetti geo-territoriali, configurata anche come modo di agire, di pensare, di partecipare alla vita amministrativa e politica, restituisce lo spazio umanizzato. Politica tributaria, demografia, alfabetizzazione, mobilità e demobilità, interventi straordinari, profili burocratici e professionali, dinamiche religiose ed elettorali, sono alcuni degli indicatori sociali ed economici scelti per inquadrare fenomeni che sembrano per la loro natura essere invece difficilmente inseribili in delimitazioni evidenti. La conoscenza del territorio, dalle modificazioni colturali alle risorse finanziarie e materiali, alle dinamiche fiscali e amministrative, è stata rivisitata nell'ottica di considerare non frontiere esterne, ma confini, fisici e mentali, cercando di darne una rappresentazione cartografica, anche tramite Gis. La centralità dell'aspetto """"tecnico"""", di solito presente in forma ancillare, è elemento di aggregazione di una molteplicità di temi e di analisi; carte, atlanti, non sono solo i prodotti finali ricercati da una committenza pubblica o privata. Essi, elaborati sulle fonti, possono dar luogo a rappresentazioni che siano di chiarimento e di stimolo alla ricerca."" -
Monarcomachi e giusnaturalisti nella Utrecht del Seicento. Willem Van der Muelen e la legittimazione olandese della Glorious Revolution
Attraverso lo studio delle opere politiche e giuridiche di Willem Van der Muelen (1659-1739), esponente dell'""Illuminismo radicale"""" olandese, il volume ripercorre da un lato le vicende della diffusione del giusnaturalismo moderno nella Repubblica delle Province Unite, a partire dall'Università di Utrecht, nella quale Van der Muelen si era formato, e dall'altro intende esplorare il linguaggio e le strategie retoriche adottate da una parte della letteratura pubblicata nei Paesi Bassi per giustificare la Glorious Revolution, cioè l'invasione dell'Inghilterra da parte del Principe Guglielmo III d'Orange, avvenuta alla fine del 1688 e conclusasi con l'incoronazione dello stesso Guglielmo a Londra nell'aprile del 1689."" -
Teorie della complessità e produzione di senso
Sin dalle sue origini, il pensiero sociologico ha sempre avuto una relazione controversa con le scienze naturali. Molti hanno cercato di prendere le distanze da queste e conferire alla sociologia una sua autonomia concettuale e metodologica; altri hanno continuato a prendere a modello la fisica o la biologia - anche tenendo presente il fatto che la sociologia originerebbe da tali discipline -, al fine di eguagliarne la chiarezza metodologica e la ogget-tività dei risultati. Le teorie della complessità rappresentano il più recente di tali tentativi: costituite dalla sintesi di concetti propri della sistemica, della cibernetica e delle teorie del caos, queste hanno permesso di risolvere, o almeno di modellizzare, questioni che sfuggivano totalmente alla comprensione stessa della metodologia della scienza tradizionale. Naturale, quindi, che la medesima operazione sia stata tentata anche per le scienze sociali, con risultati però non sempre all'altezza delle aspettative. Lo scopo di questo lavoro è quello di esaminare i principali tentativi effettuati di utilizzare le teorie della complessità in sociologia, evidenziandone sia le prevedibili ingenuità che spesso questa operazione ha implicato, sia le interessanti occasioni di riflessione. -
La gestione della conoscenza nelle PMI. Il tesoro nascosto
Le piccole e medie imprese sono notoriamente contesto difficile per il knowledge management; tale difficoltà si fonda su due equivoci. Il primo dipende dalla confusione esistente tra informazioni e conoscenza, per cui si propone l'idea che il problema della gestione imprenditoriale della conoscenza sia una questione di software e quindi di competenza degli informatici. La conoscenza è però un sapere contestualizzato e operativo, fortemente condizionato dalla situazione sociale e culturale delle organizzazioni e che quindi nessun software può da solo gestire. La conoscenza ha una natura storica e sociale e ""risiede"""" nelle persone e nei gruppi di lavoro. Il secondo equivoco consiste nel pensare che le PMI possano fare tutto da sole. In realtà il knowledge management è un compito complesso che richiede risorse che generalmente le PMI non hanno. Questo libro presenta un'articolata analisi qualitativa e quantitativa sulle modalità con le quali le piccole e medie imprese nel Veneto percepiscono il valore delle conoscenza, esplicita e implicita, come asset strategico per il proprio vantaggio competitivo. Suggerisce anche un nuovo ruolo per le associazioni degli imprenditori secondo il quale le strutture associative devono sapersi proporre come modello da imitare e come partner ambientale allo scopo di aumentare il capitale sociale sul quale le imprese possono contare."" -
Tra natura e cultura. Aspetti storici e problemi dell'educazione
Il tema-cardine del volume è una sorta di osservatorio privilegiato per indagare il congegno concettuale dell'educazione, la quale si configura come un punto di confronto e di interazione di forze contrastanti, cui siamo abituati, per tradizione e per una pigrizia lessicale, a dare il nome di Natura e di Cultura. Tuttavia si tratta di usi linguistici da rivedere nell'ottica della Scienza dell'educazione. Questo si prefigge di fare il gruppo di studiosi impegnati in questo saggio del quale emerge che l'educazione si può muovere solo in una dimensione di costruzione aperta, in cui l'unica certezza va ricercata, paradossalmente ma proficuamente, nel provvisorio e nell'incerto. La Natura, per secoli baluardi di interessi costituiti o di egemonie ideologiche, ad una lettura attenta si rivela non solo frutto della Cultura che la crea concettualmente, ma anche artefatto di concezioni, che la creano per giustificarsi e riprodursi in forma apodittica. Pertanto il volume si dà come un valido e originale strumento interpretativo per tutti coloro che si occupano di problematiche educative. -
Il silenzio delle parole. Percorsi di vita e di cura in un servizio per le tossicodipendenze
Leggendo questo testo ci si imbatte in una storia di lotta quotidiana: la lotta di chi, silenziosamente ma tenacemente, opera all'interno di quel mondo escluso dal mondo che è il Ser.T. Questo libro non vuole essere un atto di accusa o un rimprovero alle istituzioni, ma l'urlo silenzioso di un gruppo di uomini, professionisti, che vivono la loro quotidianità al servizio di chi soffre. In queste pagine l'operatore racconta se stesso e l'utente: i dubbi e le riflessioni, ma anche la continua ricerca di percorsi innovativi, di procedure e protocolli efficaci che vadano oltre il reale governo clinico per calibrare ogni programma sulla soggettività di ogni ""caso"""". Nel susseguirsi di momenti di lavoro, di sacrificio e di ascolto si percepisce la sofferenza di G., il rammarico di S., l'angoscia di R., il riscatto di T., la speranza di M."" -
Le idee che nuocciono alla sanità e alla salute
Secondo l'autore, la natura profonda della crisi dei sistemi sanitari di tutto l'occidente industrializzato è di natura culturale. Sono in crisi i paradigmi della medicina scientifica contemporanea, incapace di gestire decentemente le malattie croniche, con cui deve cimentarsi sempre più spesso. Il libro vuole rendere il lettore più consapevole delle minacce insite nelle attuali tendenze, non solo per cambiare rotta e consentire la sopravvivenza dei servizi sanitari nazionali, ma anche per migliorare la qualità della vita. Alfieri sostiene che si deve diffidare della cultura attuale che, anche nel campo della salute, punta sul mercato e moltiplica bisogni e desideri, rendendo le persone più dipendenti. Alla base della crisi stanno, infatti, concezioni sbagliate di tante idee: come quelle di potere, verità, scienza, progresso, salute, malattia, servizio e via dicendo. Il libro esplora sistematicamente le idee più rilevanti per la sanità e ne dibatte le diverse implicazioni, partendo dalla concezione individualistica dell'idea di ""essere umano"""", che può essere considerata all'origine del progressivo snaturamento dei servizi sanitari e delle professioni di aiuto."" -
Riforma del welfare state e problema distributivo nell'economia di mercato
Scopo di questo volume è quello di capire le ragioni che hanno contribuito a originare i motivi di crisi della situazione attuale, al fine di proporre una prospettiva di dibattito per la ""messa a punto"""" di una reale politica pubblica finalizzata al loro superamento. Nella prima parte, sono illustrate le conseguenze che possono derivare dall'attuazione di politiche pubbliche orientate a rendere più flessibile il sistema economico attraverso una riduzione dell'attuale """"dimensione"""" del welfare state; è anche illustrata la prospettiva di analisi all'interno della quale può essere ricondotta la riforma del welfare state nel rispetto delle regole tradizionali che presidiano il processo di distribuzione del prodotto sociale tra le due macro-classi di percettori di redditi (percettori di profitti e percettori di salari). Nella parte seconda, sono illustrate le procedure con le quali si ritiene possibile realizzare la distribuzione del prodotto sociale in presenza dell'affievolimento del tradizionale """"conflitto"""" tra le due macro-classi di produttori, ma senza alcun condizionamento del principio della libertà di iniziativa che continuerebbe ad assumere il significato di paradigma esplicativo del ruolo e della funzione del """"libero mercato""""."" -
Psicologia del lavoro e interventi organizzativi. Teorie e strumenti per la gestione delle risorse umane, la promozione della qualità e la prevenzione dei rischi psicosociali
Il volume presenta alcuni contributi significativi che la psicologia può offrire nei diversi contesti lavorativi e illustra i vantaggi che derivano dall'intreccio tra ricerca e applicazioni, attraverso numerosi casi esemplificativi riferiti all'esperienza professionale. Si affrontano temi quali: organizzazione delle risorse umane, formazione e valutazione; psicologia del marketing, delle organizzazioni sanitarie e dei climi organizzativi; implicazioni organizzative connesse ai rischi professionali e psicosociali. -
San Marcellino. Operatori nel sociale in trasformazione
Il volume presenta le riflessioni di alcuni operatori impegnati da anni nel sociale, ma anche le principali risultanze empiriche emerse nel corso di una ricerca esplorativa condotta fra gli operatori dell'Associazione San Marcellino di Genova. Parlare di loro è un po' come ripercorrere un pezzo della storia del lavoro sociale. -
Il colloquio clinico. Metodologie e strumenti
Un testo introduttivo sul colloquio psicologico che ripercorre l'evoluzione storica dello strumento e analizza alcuni dei principali campi di azione dello stesso. Una guida per gli operatori sociali che quotidianamente si trovano ad intervenire nelle relazioni d'aiuto. Il colloquio nasce infatti come forma di indagine in cui la raccolta dei dati avviene attraverso un processo di comunicazione verbale e che permette di raccogliere elementi su singoli individui e su gruppi. Dopo un'introduzione teorica che illustra anche il percorso storico del colloquio, vengono presentati diversi campi d'applicazione ed interventi specifici, con diverse esemplificazioni e la presentazione di alcuni casi clinici. -
Design in-formazione. Rapporto sulla formazione al design in Italia
Uno studio sulla formazione al design in Italia, l'occasione per riflettere su cento scuole pubbliche e private, sui diversi approcci, sulle caratteristiche, sul futuro. Si approfondiscono dati quantitativi relativi a: didattica, numero degli studenti, tasse di iscrizione, numero dei laboratori ecc. Inoltre una serie di interviste a imprenditori, dirigenti, docenti, esperti e progettisti, che aprono un sipario tra formazione, futuro professionale e mondo del lavoro. -
L' economia divulgata. Stili e percorsi italiani (1840-1922). Vol. 3: La «Biblioteca dell'economista» e la circolazione internazionale dei manuali.
L'opera raccoglie i risultati di un progetto di ricerca che ha avuto l'obiettivo di ricostruire l'evoluzione e la diffusione dell'economia politica nell'Italia liberale, attraverso un'analisi sistematica delle opere di carattere manualistico prodotte nel periodo e del loro ruolo in tali processi. Il presente volume raccoglie i saggi dedicati all'analisi della circolazione internazionale dei manuali. Esso offre il primo studio sistematico sulla ""Biblioteca dell'economista"""", una collana editoriale che, con i suoi 71 tomi contenenti più di 150 classici della scienza economica, godette di uno straordinario successo e divenne uno strumento unico di aggiornamento e di divulgazione delle idee economiche nel panorama internazionale. Saggi specifici sono dedicati alle prime due serie della Collana, curate da Francesco Ferrara e pubblicate negli anni 1850-1860, alla terza serie affidata a Gerolamo Boccardo negli anni 1870, fino alla quarta e quinta serie, dirette rispettivamente da Salvatore Cognetti de Martiis e da Pasquale Jannaccone, i cui volumi continuarono a uscire fino al 1922. Il volume offre inoltre studi incentrati sulle traduzioni di manuali stranieri non incluse nella """"Biblioteca"""", sull'apertura internazionale della manualistica italiana e sulla sua diffusione e ricezione all'estero."" -
L' economia divulgata. Stili e percorsi italiani (1840-1922). Vol. 2: Teorie e paradigmi.
L'opera raccoglie i risultati di un progetto di ricerca che ha avuto l'obiettivo di ricostruire l'evoluzione e la diffusione dell'economia politica nell'Italia liberale, attraverso un'analisi sistematica delle opere di carattere manualistico prodotte nel periodo e del loro ruolo in tali processi. Il presente volume raccoglie i saggi dedicati allo studio delle principali teorie e categorie economiche esposte nei manuali italiani di economia, al fine di analizzare, trasversalmente e storicamente, la loro evoluzione e ricezione, anche in relazione al mutare dei paradigmi e al succedersi (e contrapporsi) delle varie scuole di pensiero. Esso è suddiviso in due sezioni: la prima è dedicata alle tematiche ""reali"""" dell'economia e ospita saggi sulle più importanti categorie dell'analisi economica (valore, capitale, distribuzione, forme di mercato, scambi internazionali, fluttuazioni economiche), sui problemi del metodo e su alcuni temi di politica economica e sociale particolarmente rappresentativi dei dibattiti dell'epoca; la seconda sezione è dedicata invece alle questioni relative alla natura e alle funzioni della moneta, alla relazione tra prezzi e quantità di circolante, all'organizzazione del sistema creditizio e alla questione delle banche di emissione, ai rapporti tra credito e produzione, infine all'economia monetaria internazionale e al rapporto tra moneta e ciclo economico."" -
L' economia divulgata. Stili e percorsi italiani (1840-1922). Vol. 1: Manuali e trattati.
L'opera raccoglie i risultati di un progetto di ricerca che ha avuto l'obiettivo di ricostruire l'evoluzione e la diffusione dell'economia politica nell'Italia liberale, attraverso un'analisi sistematica delle opere di carattere manualistico prodotte nel periodo e del loro ruolo in tali processi. Il presente volume raccoglie i saggi dedicati ai principali manuali e trattati di economia politica, dai Principi della economia sociale di Scialoja, al Trattato di Boccardo, all'Economia dei popoli e degli Stati di Lampertico, ai Primi elementi di Cossa, per arrivare ai testi che segnarono la grande stagione del marginalismo in Italia - i Principii di economia pura di Pantaleoni, il Manuale di Pareto, i Principi di Barone - e ad alcuni fortunati manuali di inizio Novecento, come quelli di Graziani, Loria, Supino, Toniolo e Valenti. Un posto a parte occupa lo studio delle dispense dei corsi universitari di Ferrara e Messedaglia, che - come è noto - non pubblicarono mai una vera e propria opera sistematica. Per ognuno dei testi analizzati vengono ricostruiti la genesi, il contesto, le fonti di ispirazione, la metodologia, la suddivisione tematica e i principali contenuti. Infine, particolare attenzione viene prestata alla fortuna critica dei manuali, per meglio valutare la portata del loro contributo teorico e la funzione da essi svolta nella diffusione della scienza economica. -
Il triangolo della follia. Vittime, vessatori e complici in cinque storie cliniche
Attraverso l'analisi della narrativa di cinque storie cliniche si esemplifica in questo testo il funzionamento del Modello Dinamico Proattivo, un nuovo paradigma interpretativo sulla disfunzione delle reti relazionali e sulla terapia psicologica, psicosomatica, psicosociale e anche sociopolitica. Il Modello Dinamico Proattivo è stato costruito a partire da una metodologia transdisciplinare che prevede, tra l'altro, la convergenza della semiotica della significazione intrasoggettiva e della semiotica della comunicazione intersoggettiva, cioè dell'articolazione della comprensione semantica con la trasformazione pragmatica necessaria per capire e risolvere creativamente il passaggio del soggetto e della sua rete sociale da uno stato disfunzionale di insicurezza e malessere ad uno funzionale di sicurezza e benessere. Quando un sistema umano sperimenta una ""drammatica"""" crisi di incompetenza a produrre sicurezza e benessere, tende a deviare verso la ricerca di capri espiatori. Si genera, dunque, una fuga che ha la finalità di evitare l'ansia """"melodrammatica"""" attraverso uno stereotipato copione di maltrattamento che viene raccontato alla rovescia. Protagonisti della fuga melodrammatica, del """"triangolo della follia"""", sono gli agenti perturbanti (vessatori che si dicono vittime), i pazienti perturbati (vittime che si dicono vessatori), e i testimoni complici che confermano la versione rovesciata del sadomasochismo evitante l'ansia."" -
Una nuova cittadinanza. Per una riforma della legge del 1992
La nostra legge sulla cittadinanza è del 1992 quando l'Italia era una terra di emigranti mentre ormai da tempo è diventata anche sempre più un paese di immigrazione. Di conseguenza da anni si moltiplicano gli auspici per una riforma chiamata a offrire agli immigrati migliori percorsi di integrazione sociale. Anche in Parlamento se ne discute sulla base di un disegno di legge del Ministro Amato. La disciplina della cittadinanza non può che discendere da scelte politiche. Ma ciò non significa trascurare dati, modelli di riferimento, vincoli costituzionali e di coerenza, obiettivi ineludibili che la riflessione scientifica è chiamata a individuare e proporre. Ecco il senso di questo libro maturato nel contesto della Fondazione Ismu nella consapevolezza che l'integrazione degli immigrati è una sfida cruciale del nostro tempo e che a riguardo la disciplina della cittadinanza ha una rilevanza certo non marginale.