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Ti racconto la Bibbia. Ediz. a colori
Una raccolta illustrata delle storie più belle dell'Antico e del Nuovo Testamento: la creazione, Adamo ed Eva, Noè e l'arca, Mosè e le Tavole della Legge, la nascita di Gesù, le parabole, miracoli e la Passione. Lodovica Cima ripercorre le vite, i viaggi, gli incontri, gli insegnamenti, le peripezie, la fede dei personaggi più importanti della Bibbia, grandi profeti ma anche uomini e donne comuni le cui gesta hanno attraversato i millenni. Età di lettura: da 7 anni. -
Animalicrazia. Noi animali meritiamo il tuo rispetto! Ediz. a colori
Ti sembra giusto che per secoli l'uomo si sia comportato come il padrone del mondo, obbligando le altre creature ad adattarsi al suoi desideri e alle sue necessità? Anche gli animali hanno i loro diritti ed è arrivato il momento di lasciare loro la parola. Noi ne abbiamo intervistati alcuni. Questo è il loro messaggio per te... Età di lettura: da 7 anni. -
La piccola principessa
Costretta a trasferirsi in un tetro collegio inglese, Sara si conquista tante nuove amiche grazie alle meravigliose storie che sa inventare. Ma quando suo padre muore, lasciandola in miseria, l'arcigna direttrice la obbliga a fare da serva alle sue compagne. Sara però non si arrende e, immaginando di essere una principessa, affronta le umiliazioni con coraggio e nobiltà d'animo. Senza abbandonare lo speranza che la sua favola avrà un lieto fine. Età di lettura: da 10 anni. -
Peter Pan
Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino: è così che si arriva all'Isolachenoncè, il luogo incantato in cui vive Peter Pan, l'unico bambino che non diventa mai grande. Basta un pizzico di fantasia per prendere il volo insieme a lui e vivere emozionanti avventure in compagnia di pellerossa, pirati, sirene e magiche fate. Grazie alla polvere fatata della pestifera Campanellino, Wendy e i suoi fratelli potranno seguire Peter Pan e affrontare Capitan Uncino e il suo affamato coccodrillo. Una storia senza tempo per non smettere mai di sognare. Età di lettura: da 9 anni. -
Il meraviglioso Mago di Oz
Dorothy vive in una minuscola fattoria nel Kansas. Le sue giornate sono grigie e monotone finché un ciclone non spazza via la sua casa. All'improvviso si ritrova in un paese popolato da streghe buone, streghe cattive e misteriose creature. Per tornare nel Kansas, dovrà seguire il sentiero giallo e incontrare il potente Mago di Oz, che è in grado di esaudire qualunque desiderio. Per Dorothy inizia un viaggio straordinario in compagnia di uno Spaventapasseri, del Boscaiolo di Latta e del Leone Codardo. Ma il grande e potente Mago saprà davvero aiutarli? Età di lettura: da 9 anni. -
La capanna dello zio Tom
Tom è un uomo giusto e saggio, che ama il profumo dei prati e il sole del mattino. Ma il colore della pelle costituisce per lui un marchio indelebile. Tom è nero, e per questo è uno schiavo e può essere venduto. Con immenso dolore Tom deve separarsi dalla famiglia e dalla ""sua"""" casa e affrontare il crudele mondo delle piantagioni del Sud, dove agli uomini di colore è negato essere liberi. Sostenuto da una fede incrollabile e da una grande forza d'animo, Tom non smetterà mai di sognare e di credere ai principi di amore e libertà. Età di lettura: da 8 anni."" -
La gita scolastica. Un unicorno per amico
Per Mira non c'è mai un momento di pace! Tra magie, lezioni in classe e i pasticci di Dave, l'unicorno più imbranato del mondo, i giorni passano velocissimi. Proprio oggi è giunto il momento della tanto attesa gita scolastica. Il bus è arrivato, tutti i ragazzi e i loro amici unicorni sono in fermento, ma... l'imprevisto è dietro l'angolo e quella che doveva essere una gita tranquilla e divertente si rivela una terribile disavventura! Mira e Dave sapranno risolvere il guaio e ricondurre tutti a casa sani e salvi? Età di lettura: da 7 anni. -
Un Natale indimenticabile. Un unicorno per amico
Mira è sempre più felice della sua nuova scuola! Certo, l'unicorno che le hanno appioppato, Dave, è un vero e proprio pasticcione, ma le vuole bene, e per lei è deciso a impegnarsi perfino nella recita di Natale. La recita in cui la preside non ammette errori! Anche Mira e i suoi amici aspettano con ansia di salire sul palco- scenico. Ma... dov'è finito l'albero di Natale? Niente albero, niente magia, e niente magia... niente Natale! Dave e Mira però sono pronti ad addentrarsi nella foresta e risolvere la situazione. O forse si cacceranno ancora una volta nei guai...? Età di lettura: da 7 anni. -
Il giardino dei desideri
Davide non avrebbe mai voluto trasferirsi in quel paesino piccolo e sperduto sull'Appennino emiliano. Lì non è come stare in città. Gli mancano i suoi amici, le comodità. Soprattutto gli manca sua madre che, a causa del lavoro, viene a trovarli meno di una volta al mese. Se non altro, alla Rocchetta, la misteriosa villa immersa nel verde in cui suo padre ha deciso di andare ad abitare, è impossibile annoiarsi. Dalla dependance in cui Davide alloggia, infatti, sente continuamente strani rumori. Vede strani bagliori. Il proprietario di casa invece non compare mai. Che sia un fantasma? Quando Davide accede alle proprietà private della villa per verificare, fa una straordinaria scoperta. Non ci sono fantasmi, no, ci sono piante. Piante incredibili, che né Davide né la sua nuova amica Margherita, appassionata di astronomia e scienze, hanno mai visto in nessun posto al mondo. Ma perché quando i due ragazzi si avvicinano alle piante, quelle rispondono con segnali luminosi? Perché quando in paese accade qualcosa di sorprendente, tutto sembra sempre riconducibile alla misteriosa serra della Rocchetta? Un'avventura incalzante, un caso da risolvere e un enigma la cui soluzione è scritta tra le stelle e i desideri delle persone. Età di lettura: da 10 anni. -
La giornata dello sport. Un unicorno per amico
La tanto attesa Giornata dello sport è arrivata, Mira non sta più nella pelle! Salti in lungo, lancio del cerchio, corsa col sacco: un vero divertimento. Peccato che quel pasticcione mangia ciambelle di Dave non ne combini una giusta e la loro squadra non riesca mai a fare punto. Mira però non è convinta che sia tutta colpa del suo migliore amico unicorno. E se qualcuno stesse tentando di sabotarli? Alla Scuola degli Unicorni le sorprese non finiscono mai...! Età di lettura: da 7 anni -
Halloween da incubo
È la notte di Halloween e i cugini Mistery sono a Salem, la ""città delle streghe"""", per partecipare ai festeggiamenti. Durante la serata, però, Larry perde il suo prezioso EyeNet e, nel tentativo di recuperarlo, si ritrova prigioniero insieme ad Agatha di un'antica magione, nota per essere abitata dallo spirito di una strega. Sembra proprio che qualcuno li abbia attirati in trappola, ma Agatha dubita che si tratti della strega... Età di lettura: da 8 anni."" -
Fare una mostra. Nuova ediz.
Come nasce una mostra? Qual è il ruolo del curatore? Perché possiamo considerarci tutti curatori? Intrecciando ricordi personali e professionali legati alla sua poliedrica attività in ambito artistico, Hans Ulrich Obrist spiega che curare, in fondo, è ""un tentativo d'impollinazione fra culture, o un modo di disegnare mappe, che schiude percorsi nuovi attraverso una città, un popolo o un mondo"""". Magneticamente sospeso tra la narrazione autobiografica e la riflessione sulla curatela come pratica culturale nient'affatto limitata ai musei, l'impresario teatrale Sergej Djagilev, fondatore dei Ballets Russes ed eroe personale di Obrist, fu un curatore eccezionale per il suo talento nel coinvolgere sensibilità artistiche differenti, """"Fare una mostra"""" è un libero viaggio tra incontri e conversazioni, illuminanti e mai convenzionali, con gli artisti, gli scrittori e gli intellettuali che più hanno ispirato Obrist. Rimbalzando vivacemente tra mostre, festival internazionali, continenti e secoli, ci restituisce il profilo di una professione tutt'altro che chiusa in se stessa, fino a suggerirci che la proliferazione di idee, informazioni e oggetti che qualifica il mondo contemporaneo non lascia alternativa: selezionare al meglio, curare i nostri contenuti è un esercizio irrinunciabile della quotidianità, un gesto di sopravvivenza che ci riguarda tutti. Scritto con Asad Raza. Con un """"Ritratto di Hans Ulrich Obrist"""" di Gianluigi Ricuperati."" -
Autobiografia della neve. Le forme dei cristalli, la fine dei ghiacciai e altre storie da un mondo silenzioso
Zovi compone un’autobiografia poetica, un omaggio a un mondo ogni giorno più precario: una spedizione di recupero verso il proprio passato, e un urgente tentativo di salvaguardare la nostra storia, racchiusa nella neve.rn«Sono pagine appassionate, piene di scienza e di esperienza, di etica e di poetica, alla neve» - Marino Niola, Robinson «Per me la neve è una vecchia storia, una storia d’amore collettiva. C’era un periodo dell’anno in cui eravamo certi che sarebbe caduta, portando il silenzio e la gioia.»Per Daniele Zovi, nato tra le vette che incorniciano l’altopiano di Asiago, la neve fa parte del paesaggio della memoria, lo spazio fisico in cui si muovono i nostri ricordi. Quello con dar snea – come la neve viene chiamata nella lingua cimbra dell’altopiano – è un amore iniziato fin da bambino, mentre osserva i fiocchi scendere lenti, e rimasto poi costante e appassionato in una vita di lavoro da forestale.rnAttraverso racconti personali e leggende, studi e dati scientifici, Zovi ripercorre in queste pagine la sua educazione alpina. Seguiamo i suoi passi lungo i sentieri innevati, dalle esplorazioni sugli sci dell’adolescenza, sulle montagne di casa, alle marce militari lungo le vie della Grande guerra, dai viaggi in Russia e sulle Ande fino alle pendici dei grandi ghiacciai himalayani, dove, incastonata nei cristalli, è conservata la memoria biologica del nostro pianeta.rnrnTra i boschi e il ghiaccio, ci ritroviamo immersi in un mondo fantastico, fragile e silenzioso, di cui, in questi ultimi tempi, abbiamo cominciato a perdere esperienza: mentre ogni anno le precipitazioni nevose diminuiscono drammaticamente, Zovi compone un’autobiografia poetica, un omaggio a un mondo ogni giorno più precario: una spedizione di recupero verso il proprio passato, e un urgente tentativo di salvaguardare la nostra storia, racchiusa nella neve. -
Il sogno di scrivere. Perché lo abbiamo tutti. Perché è giusto realizzarlo
C'è un desiderio che ci accomuna tutti, per i motivi più profondi e diversi: è l'irresistibile sogno di scrivere. Lo conosce bene Roberto Cotroneo, scrittore e critico letterario, che da vent'anni questo sogno lo legge nello sguardo dei suoi allievi dei corsi di scrittura creativa. Ma come nasce? E quali regole bisogna seguire se lo si vuole realizzare? In questo libro troverete una risposta. O meglio, un percorso possibile alla ricerca della propria voce (letteraria) più autentica e vera. Troverete la cassetta degli attrezzi di un autore che da anni si interroga sui processi creativi e sui percorsi della scrittura. Per Cotroneo tutto ha origine in un intimo ricordo d'infanzia. Alcune pagine strappate da un quadernetto a righe e ricoperte di parole, scritte da bambino, armato di una bic blu, contro il giudizio del padre, su un luogo mai visto ma solo immaginato. Come gran parte dei luoghi letterari, del resto. Pagine mai più ritrovate, poi, negli anni, ma sempre inseguite, nella vita di scrittore e nel ricordo. Tra i molti consigli che troverete in queste pagine, dove le lezioni di Calvino, di Eco, di Kundera, si intrecciano con analogie impensate tratte dalla pittura di Rembrandt, Cotroneo ci insegna la cosa forse più importante. Che si scrive (anche) per vivere più a fondo. Ma soprattutto che scrivere è forse l'unico modo per far germogliare nel mondo tutte le vite che potremmo vivere. -
Il cubo e io. Storia del rompicapo che ha incantato il mondo e del suo inventore
Tutti, prima o poi, hanno avuto fra le mani la creazione del signor Rubik, quel Cubo che, con il suo meccanismo semplice e diabolico, ha stimolato (e frustrato) l’acume e la creatività di intere generazioni. Ma il Cubo non è solo il rompicapo più famoso al mondo: nella sua forma essenziale, nei colori iconici che, allineati, segnano una conquista del pensiero logico, è distillata la curiosità e l’intelligenza del suo creatore.«La mirabolante avventura dell'inventore del rompicapo geometrico più inutile e quindi più affascinante» - Paolo Di Paolo, Robinson«I rompicapo non rappresentano un semplice divertimento o strumenti per ammazzare il tempo. Per noi, come per i nostri antenati, contribuiscono a indicare la strada verso il potenziale creativo che abbiamo dentro.»Dietro il Cubo c’è Ernő, prima brillante studente del Politecnico di Budapest, poi designer amante dei giocattoli, infine fondatore di un impero simbolico ed economico. In un racconto che non segue tanto la cronologia, quanto la struttura prismatica e sfaccettata della sua mente, Rubik ci accompagna nelle sue memorie: l’Ungheria del Dopoguerra, le vicende familiari, i rompicapi con cui è cresciuto, gli oggetti della sua giovinezza che lo hanno inspirato. E poi, inaspettato, il successo: milioni di giocattoli venduti ovunque, che hanno trasformato una piccola invenzione in un simbolo riconosciuto in tutto il globo.rnNon è solo il racconto di una parabola eccezionale, ma è anche un’occasione per sbirciare nella mente di un genio, scoprendo le misteriose mappe mentali che gli hanno permesso di combinare estetica e logica, divertimento e matematica, ricerca pura e design artigianale in un unico oggetto, un oggetto che tuttora strega e incanta milioni di persone.rnrnPerché una cosa è certa: ancora oggi ordinare il Cubo di Rubik significa incastrare i propri pensieri, cambiare di posto alle proprie certezze, mettere a posto i tasselli del proprio cosmo. -
La guerra dei Windsor. William, Kate, Harry, Meghan e il futuro della monarchia inglese
Il 9 marzo 2020, mentre l’Europa barcolla sotto i colpi della pandemia, al riparo dell’Abbazia di Westminster qualcos’altro si sta sgretolando: la storia di una monarchia millenaria.rn«Desiderosa di avere sempre i riflettori puntati addosso, Meghan mal sopportava di dover restare un passo indietro rispetto alla cognata. Non era di certo venuta a Londra per un posto in seconda fila, o sul balcone di fianco a quello della Regina, mentre a Kate e William era consentito di starle accanto. Il premio come miglior attrice non protagonista nella saga dei Windsor non la interessava, nel suo futuro ci poteva essere ben altro.»Il 9 marzo 2020, mentre l’Europa barcolla sotto i colpi della pandemia, al riparo dell’Abbazia di Westminster qualcos’altro si sta sgretolando: la storia di una monarchia millenaria.rnrnÈ una cerimonia apparentemente come tante, l’annuale Commonwealth Day, ma gli sguardi corrucciati dei membri della famiglia mostrano al mondo che la battaglia di Harry e Meghan per sottrarsi agli obblighi ufficiali è giunta ormai al suo drastico epilogo. Quella, è stato deciso, sarà l’ultima occasione pubblica a cui presenzieranno, prima di rinunciare definitivamente al titolo di Royal.rnrnVentidue anni prima, quando William e Harry assistevano solenni al funerale della madre, la tragica sventura di Carlo e Diana sembrava solo una singola, dolorosissima crepa, giunta a incrinare lo splendore di casa Windsor. Ma come in ogni racconto che si rispetti, la più piccola crepa rischia di allargarsi, e farsi rovina: sarebbe arrivato il tempo dei capricci di William, eterno indeciso fra Kate Middleton, commoner senza titoli che avrebbe poi sposato, e mille altre ragazze; della vita disordinata di Harry, divisa fra la passione per i locali notturni e il desiderio di combattere per il suo Paese; fino all’arrivo di Meghan Markle, che considera la nobiltà come una specie di notorietà allargata, di cui cogliere i benefici ma rifiutare i doveri, l’esatto contrario del magistero di Elisabetta.rnrnC’è una sottile ironia, in questo. La storia della possibile successione al trono di Elisabetta, la più longeva sovrana della monarchia inglese, è segnata soprattutto dalle ambizioni, dal carattere, dalle volontà contraddittorie ed esplosive delle donne che hanno affiancato i legittimi eredi, Carlo prima e William e Harry poi.rnrnVittorio Sabadin ricostruisce così il passato e il presente di questa Guerra dei Windsor tutta al femminile, arrivando fino agli ultimi scontri, sempre meno taciuti e sempre più lontani dallo stile regale e dalla riservatezza che contraddistinguevano la casata. Se già William e Kate sembravano destinati a un futuro più borghese, pur senza perdere l’identità istituzionale, la decisione di Meghan e Harry sconquassa alle fondamenta la monarchia, assestando un colpo tremendo a una famiglia già provata da mille dolorose vicende e dallo scorrere, impietoso, del tempo. -
Grande guerra, piccoli generali. Una cronaca feroce della prima guerra mondiale
Alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, i più immorali pensavano soltanto di ricavare dei guadagni per potersi adeguatamente arricchire. Gli idealisti, invece, credevano di offrire all'Italia l'opportunità di conquistare peso e prestigio internazionale, in modo da restituirle quel ruolo che vagheggiavano ma che, dopo i fasti della Roma dei Cesari, era rimasto incartato nei libri della storia classica. Negli ultimi dieci anni, prima di quel 1914, i soldati erano cresciuti alle direttive del generale Paolo Spingardi, ottimo oratore parlamentare e del generale Alberto Pollio, ottimo scrittore. L'uno e l'altro - con tutto lo stato maggiore coltivavano il mito di Napoleone del quale leggevano con avidità biografie, recensioni, commenti strategici e valutazioni tattiche. Al momento dell'entrata in guerra, l'esercito italiano venne affidato a Luigi Cadorna che, se avesse ottenuto risultati proporzionali alla sua presunzione, avrebbe conquistato il globo terracqueo. I guai maggiori di chi combatteva per l'Italia vennero dagli stessi italiani che dimostrarono di non aver maturato alcuna idea e che, tuttavia, a quel nulla, si aggrapparono con convinzioni incrollabili. Si armarono di ordini assurdi. Pretesero di mandare le truppe all'assalto anche quando ogni logica l'avrebbe sconsigliato. Instaurarono un regime di oppressione che sarebbe risultato odioso per una qualunque dittatura. E provocarono la morte di un numero imprecisato di loro uomini. -
Cosa loro, cosa nostra. Come le mafie straniere sono diventate un pezzo d'Italia
Le triadi cinesi riciclano denaro in tutta Europa (ma in epoca di Covid-19 si danno al cybercrime); i clan ucraini gestiscono il contrabbando di sigarette; i cult nigeriani amministrano il racket della prostituzione e controllano le piazze di spaccio a colpi di machete; i dealers marocchini trasportano l'hashish da Tangeri a Genova; le gang di latinos trasformano i parchetti di quartiere in zone di guerriglia. A poco a poco, le mafie d'importazione hanno guadagnato un loro spazio rispetto alle organizzazioni mafiose ""tradizionali"""", stravolgendo l'universo del crimine così come lo conoscevamo, dove si alternavano cosche strutturate e piccolo malaffare. Cosa nostra, camorra, 'ndrangheta: nonostante le origini multiculturali, le nuove mafie si rifanno al modello della grande criminalità organizzata Made in Italy, con cui a volte guerreggiano ma spesso collaborano, prendendone a prestito i codici e le regole. Eppure, per quanto sia pervasivo nella cronaca nera il racconto di certi loro crimini efferati, continuiamo a sottovalutare la portata della loro infiltrazione, l'estensione delle loro reti, il potere dei loro boss. Lo stesso errore che per decenni fecero negli Stati Uniti occupandosi di Cosa nostra: per combatterla fu necessario ammetterne l'esistenza, studiarla, capire quanto fosse intrinseca al sistema economico e politico della nazione. E così dovremmo fare anche noi, perché le mafie straniere non sono il lato oscuro dell'immigrazione, ma il risultato dei nostri fallimenti politici, dell'incapacità dello Stato italiano di controllare davvero il territorio."" -
Le sorelle di Mozart. Storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribelli
Storie di interpreti dimenticate, compositrici geniali e musiciste ribellirn«Questa è la storia di alcune donne uniche. Musiciste geniali. Compositrici innovative. Interpreti sublimi. Donne uniche capaci di emergere in un mondo che avrebbe fatto volentieri a meno di loro. Che le ha considerate inadatte, sfrontate, scandalose, incapaci. Questa è la storia di alcune donne uniche, in un mondo di uomini.»Ad alcune fu impedito di suonare, altre non poterono firmare le composizioni frutto del loro lavoro, mentre le porte dei conservatori erano aperte solo per gli uomini, la Chiesa proibì a loro di cantare, la società le relegò a un ruolo ancillare, subordinato al volere maschile… La storiografia ufficiale della musica per secoli ha escluso le donne dalle sue pagine, ignorando compositrici rivoluzionarie, musiciste innovative e giovani talentuose. Dimenticando, o tralasciando, esperienze e intuizioni destinate a cambiare il corso della musica classica.rnIn questo libro Beatrice Venezi, giovane direttore d’orchestra, ci restituisce le loro storie sorprendenti e piene di significato. Scopriamo così la vita di Ildegarda, monaca geniale che usava il canto per comunicare con Dio; quella delle grandi compositrici del Barocco ritratte dai Gentileschi; quella delle donne del Sette-Ottocento, confinate in casa e definite solo in funzione degli uomini, come la sorella di Mozart, o la moglie di Schumann; fino ad arrivare alle musiciste ribelli del secolo scorso e dei nostri giorni, a Maria Callas, per esempio, a Nadia Boulanger, Martha Argerich, Björk, donne che, nonostante le difficoltà, hanno forzato i confini dello spazio che gli veniva concesso nel mondo della musica, combattendo per se stesse e per le generazioni future.rnQuesta è una storia di talento e determinazione, di intraprendenza e tecnica: un percorso tutto al femminile che dal Medioevo arriva ai giorni nostri, mettendo in luce gli errori del passato e quelli in cui tutt’ora perseveriamo. Dodici esempi di coraggio e determinazione per tutte le donne che, ancora oggi, sono costrette ad abbandonare la loro passione, a rinunciare a un sogno, solo perché qualcuno crede che quel lavoro non sia adatto a una ragazza. -
Libri, istruzioni per l'uso. L'arte di scegliere, organizzare e disordinare le librerie di casa
Come dispongono i loro libri gli scrittori? È giusto disporre i volumi sullo scaffale per colore del dorso? O bisogna attenersi a un rigido ordine alfabetico (o cronologico)? Ci sono davvero risposte definitive a queste – e mille altre – domande? Alessandro Mari, insieme a Ginevra Azzari e Matilde Piran, ci offre questo brioso manuale, dove la storia si mescola con la falegnameria, la filosofia con l'architettura di interni e il marketing editoriale con la vita quotidiana.Mettere ordine tra i libri, come sanno tutti i lettori, è un po' come mettere ordine nella vita: ognuno lo fa a modo suo e nessuno ci riesce mai veramente. Le variabili sono innumerevoli: l'argomento, l'affetto che ci lega ai diversi volumi, la loro altezza, larghezza e peso, ma anche le dimensioni del mobile libreria, la disposizione delle pareti e delle stanze di casa (i libri di cucina in cucina? I libri più letti sul comodino accanto al letto?). In più, si trasloca, si rompono convivenze (e si separano anche le librerie), si cambiano gusti. Il fatto è che i libri sono una tecnologia complessa: hanno una lunga storia, moltissimi usi, tradizioni estetiche disparate. Riuscire a tenere comodamente in mano un volume e decidere dove metterlo può sembrare un atto scontato, ma porta con sé il peso di secoli di addomesticamento del sapere: dalle tavolette alla pergamena al libro a stampa, dal tablinum degli antichi romani agli scriptoria medioevali alle boiseries vittoriane, dai monasteri ai palazzi nobiliari ai monolocali in periferia, i volumi hanno sempre richiesto un loro posto, un ordine, un metodo. Alessandro Mari, insieme a Ginevra Azzari e Matilde Piran, ci offre questo brioso manuale, dove la storia si mescola con la falegnameria, la filosofia con l'architettura di interni e il marketing editoriale con la vita quotidiana. Come dispongono i loro libri gli scrittori? Quanti libri contiene una libreria Billy di Ikea? È giusto disporre i volumi sullo scaffale per colore del dorso? O bisogna attenersi a un rigido ordine alfabetico (o cronologico)? Ci sono davvero risposte definitive a queste – e mille altre – domande?