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Primo Levi. Una vita
Nel luglio 1986 Ian Thomson, un giovane giornalista inglese già autore di interviste a scrittori italiani come Calvino, Moravia o Natalia Ginzburg arriva a Torino per incontrare Primo Levi. L'autore di ""Se questo è un uomo"""" ha quasi sessantotto anni, la barba ben spuntata e gli occhiali con la montatura di metallo. Le maniche della camicia arrotolate rivelano il tatuaggio sull'avambraccio sinistro con il numero 174517 ma nonostante lo spettro di Auschwitz che aleggia per la stanza, Thomson racconta di un uomo serio e dolce allo stesso tempo, che parla con generosità di chimica e alpinismo, editoria e fantascienza, dando vita a una conversazione piena di un'allegria inaspettata. Nove mesi dopo, l'11 aprile 1987, Levi si suicida gettandosi nella tromba delle scale della sua casa di Torino. Un evento tragico in cui si enuclea il più profondo dramma del Novecento. Non solo l'Italia ma il mondo intero è sconvolto dalla perdita di un uomo con """"lo spessore morale e l'equilibrio intellettuale di un titano del ventesimo secolo"""" come lo definisce Philip Roth. Ian Thomson ha passato più di cinque anni inseguendo parenti, amici o semplici testimoni: annota oltre 300 testimonianze, raccoglie immagini, consulta fonti di archivio. Da questo lungo lavoro di scavo esce un ritratto complesso di Levi, che prova a sbrogliare la matassa di una vita trascorsa fra la chimica e la letteratura, la fabbrica e la macchina da scrivere. Thomson, evitando di schiacciarsi sull'autobiografia finzionale costruita da Levi stesso e aggirando la sua nota riservatezza, ricostruisce il suo rapporto con la famiglia, la passione per la montagna, la storia dei rifiuti editoriali e infine formula alcune ipotesi riguardo il suicidio."" -
La felicità non sta mai ferma. Storia di Leo, il mio bambino ribelle
Leonardo, che ancora nella pancia scalcia così forte da staccare la cartilagine di una costola a Chiara («In trent'anni di lavoro non ho mai visto una cosa del genere», dice il radiologo). Leo, che da neonato piange senza sosta e dorme pochissimo; che appena impara a usare le mani vuole smontare le prese elettriche e appena impara a camminare corre e sbatte dappertutto. Leo, che al parco giochi spinge e picchia gli altri bambini, e non si capisce perché. Come mai non si calma, come tutti (nonni, pediatri, maestre d'asilo) assicurano che farà, col tempo? Perché Chiara non riesce in nessun modo a farlo comportare da ""bravo bambino""""? Forse hanno ragione in paese, dove in tanti reputano Leo un teppistello maleducato e lei una cattiva madre? Leo non sembra un bambino ma due: uno è ribelle, agitato, non sta fermo un attimo e non ubbidisce, ha reazioni imprevedibili e a volte violente; l'altro è dolce, intelligente, capace di dare attenzioni e ricevere affetto. Con l'aiuto di una psicologa infantile, Chiara scopre che Leo soffre del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (adhd), una sindrome di cui si sa ancora molto poco, nelle famiglie e nelle scuole, nonostante le diagnosi si stiano in questi anni moltiplicando. Oggi che Leo ha dieci anni, che ha degli amici a scuola e fuori, che suona la batteria e gioca a basket, Chiara ha deciso di raccontare la loro storia, così che sempre meno genitori si ritrovino smarriti di fronte a questi bambini, sempre meno insegnanti li trattino come piccoli delinquenti, sempre meno persone li giudichino, li isolino, non li capiscano."" -
Ritratto della scrittrice da giovane
Lungo la sua vita Virginia Woolf tenne un fittissimo epistolario: a leggerlo tutto insieme, compone una sorta di autobiografia sui generis, intima e sincera. Le lettere scelte raccolte in questo volume tratteggiano un ""Ritratto della scrittrice da giovane"""", dalla fanciullezza fino al matrimonio: dalle prime, scritte quando era ancora una ragazzina, la raccolta si snoda raccontando l'insorgere della malattia, le amicizie affettuose, le collaborazioni giornalistiche e l'impegno civile. In questi pochi anni di gioventù già si addensavano i presagi di un destino tragico, tanto geniale e creativo quanto doloroso e infelice. Ma non è solo un autoritratto epistolare. Pagina dopo pagina, come spiega nel suo saggio introduttivo Nadia Fusini, entriamo nella stanza della scrittrice: «I miei amati libri col dorso di pelle, così belli, ritti sugli scaffali, un bel fuoco, la luce elettrica, un'enorme massa di manoscritti, lettere, bozze, penne e inchiostri sul pavimento e un po' dappertutto». Che si dilunghi nella descrizione della società del tempo o annoti brevemente i piccoli problemi quotidiani, che analizzi i romanzi più in voga o getti il seme delle idee che confluiranno nelle sue future opere, la scrittura di Virginia Woolf costruisce un ritratto intimo e vibrante, un tassello fondamentale per capire l'opera e la personalità di una delle autrici più amate di sempre."" -
1918. La grande epidemia. Quindici storie della febbre spagnola
Che cos'hanno in comune Walt Disney e Guillaume Apollinaire, Edvard Munch e Franklin Delano Roosevelt? Il pittore dello scandalo Egon Schiele e Leopoldo Torlonia, sindaco di Roma deposto per le sue simpatie papiste? Il padre dell'atomica Leó Szilárd e Sophie, la figlia perduta di Freud? In apparenza poco o nulla. Eppure, una cosa li unisce: le loro vite vengono tutte attraversate dalla febbre spagnola, la terribile epidemia che infuria nel mondo tra il 1918 e il 1920, facendo più vittime della prima guerra mondiale. Qualcuno di loro guarisce, come Disney o Munch, altri no, come Schiele e Torlonia. Non sono gli unici influenzati celebri: tra le vittime della Spagnola figurano Mark Sykes, il diplomatico inglese responsabile dei confini del moderno Medio Oriente, e Anton Dilger, la spia tedesca artefice di un fallimentare progetto di guerra batteriologica negli Stati Uniti, ma anche la crocerossina Margherita Orlando, unica donna sepolta al sacrario di Redipuglia. Il virus non fa distinzioni di merito e stato sociale: colpisce alla cieca, cambiando in modo imprevedibile i destini individuali e, a volte, collettivi. Con o senza Spagnola, la Grande guerra sarebbe finita certo nello stesso modo, ma è lecito domandarsi che cosa sarebbe accaduto se il presidente americano Woodrow Wilson non fosse stato annebbiato dalla febbre durante i negoziati di pace di Parigi, o se il suo successore Roosevelt fosse morto prima di conquistare la Casa Bianca e varare il New Deal, o se Szilárd non fosse sopravvissuto al contagio, venendo così meno al suo ruolo fondamentale nella costruzione della bomba atomica statunitense. E ancora: Stalin avrebbe mai preso il potere in Unione Sovietica se Sverdlov, suo rivale e delfino di Lenin, non fosse stato ucciso dall'epidemia? E come dovremmo riscrivere la storia del cinema, se il virus si fosse portato via Mary Pickford, regina del muto e vera madrina di Hollywood? Riccardo Chiaberge trasforma la storia della Spagnola in un castello dei destini incrociati, dove si incontrano o si sfiorano le vite diverse, fragili e mirabili di quindici donne e uomini che hanno contribuito a forgiare il Novecento per come lo conosciamo. Con e-book scaricabile fino al 31/12/2020. -
7 scomode verità che nessuno vuole guardare in faccia sull'economia italiana
Cosa c'è che non va nell'economia italiana? Le ipotesi e i dibattiti si sprecano: troppo debito pubblico, troppe tasse, poca innovazione, nessuna difesa dalla globalizzazione, troppi giovani che hanno lauree senza sbocchi professionali, troppi pensionati che pesano sul sistema del welfare. In tv, sui giornali e sui social network, si litiga, si chiacchiera, si pontifica, e non si arriva mai a una conclusione: le questioni fondamentali sembrano sempre scomparire tra polemiche politiche, complicate analisi tecniche, commenti sfumati fino all'insignificanza e teorie del complotto assortite. Stefano Feltri ha deciso di raccontare tutta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità. E la verità fa male. Con una chiarezza implacabile e una pacata intransigenza, i luoghi comuni vengono sottoposti a verifica, le leggende vengono sfatate, le consolazioni di comodo spazzate via. E resta solo la verità: quella di un Paese che non affronta i problemi, che si lamenta di condizioni che in realtà fanno comodo a tutti (o quasi), che ha un problema enorme di classe dirigente, ma in cui nessuno (o quasi) è una vittima innocente del sistema. Un'inchiesta nelle pieghe nascoste dell'economia italiana che non lascia alibi per nessuno e permette di capire qualcosa del nostro Paese. -
Teste mozze. Storie di decapitazioni, reliquie, trofei, souvenir e crani illustri
Nel 1488 Claus Flügge, boia di Amburgo, compì una notevole impresa decapitando 79 pirati uno dopo l'altro. Quando a opera terminata il senato gli chiese come si sentisse, rispose: ""Così bene che potrei andare avanti e sbarazzarmi dell'intero saggio e onorevole Senato"""". I senatori non apprezzarono la battuta e l'insolenza costò al boia, ovviamente, la testa. È soltanto una delle tante storie che """"Teste mozze"""" contiene, ma già in questo aneddoto è possibile scorgere il potere insito nell'atto di tagliare teste, inebriante e spaventoso al tempo stesso, ma anche il soffio inatteso di ironia che ci accompagnerà in questo singolare viaggio. Che siano le teste rimpicciolite dei cacciatori tribali, le reliquie miracolose dei santi o le testetrofeo dei soldati in guerra, che siano le infinite variazioni pittoriche di Salomé e Giuditta o i preparati anatomici delle facoltà di medicina, che si tratti dei teschi catalogati dagli scienziati vittoriani o delle teste spiccate in mondovisione web dai terroristi, l'antropologa Frances Larson ricostruisce i mille modi in cui la decapitazione e i suoi """"prodotti"""" continuano ad attrarci irresistibilmente, tra orrore e fascinazione. È come se contenessero, imprigionata, molta dell'essenza umana, al confine labilissimo tra vita e morte. La testa racchiude almeno quattro dei cinque sensi, oltre a ospitare la sede principe della coscienza, il nostro centro nevralgico: il cervello."" -
Fatti non foste a viver come robot. Crescita, lavoro, sostenibilità: sopravvivere alla rivoluzione tecnologica (e alla pandemia)
L’obiettivo è governare il cambiamento epocale instaurando una convivenza intelligente con le macchine. Fra i “nuovi mestieri” potrebbe essercene soprattutto uno, antichissimo: l’uomo-pastore. Dei robot.rn«Chi voglia farsi un’idea di cosa accadrà domani legga l’ultimo saggio di Magnani.» - La Repubblicarn«Magnani propone il capitale di dotazione: idea brillante, che varrà la pena discutere.» - Corriere della SeraNell’estate 2019 Amazon ha presentato una flotta di droni autopilotati per consegnare gli ordini in mezz’ora. Nei due anni precedenti, il robot cinese Xiaoyi superava l’esame di abilitazione alla professione medica e l’androide Sophia otteneva la cittadinanza saudita dopo difficili test linguistici. Le professioni intellettuali sono a rischio quanto il lavoro di operai e impiegati: sofisticati algoritmi eseguono transazioni finanziarie senza trader, scrivono articoli al posto dei giornalisti, analizzano contratti più rapidamente dei legali, formulano diagnosi più accurate dei medici.rnrnCome sempre nella storia, le macchine sostituiscono l’uomo e le innovazioni aumentano la produttività. Ma stavolta, in un mondo globalizzato e iperconnesso, c’è il timore di una crescita senza lavoro e non rispettosa dei vincoli ambientali, sociali, demografici, alimentari, energetici.rnrnFatti non foste a viver come robot è una profonda riflessione sul concetto di sostenibilità. L’economista Marco Magnani ritiene possibile una crescita più bilanciata e disinnesca l’allarmismo apocalittico sul destino del lavoro: identifica le mansioni a rischio ma anche i nuovi mestieri; analizza i modelli di crescita alternativi – economia circolare e civile, sharing economy, decrescita felice – e mette a confronto diverse strategie socioeconomiche, dalla riduzione dell’orario di lavoro alla robot tax, dal lavoro di cittadinanza al reddito universale; formula le innovative proposte di capitale di dotazione e dividendo sociale, che faranno molto discutere.rnrnPer evitare la crescita insostenibile e il lacerante conflitto uomo-macchina bisogna utilizzare le innovazioni per migliorare la vita dell’uomo, investire senza paura in scuola e formazione, riscoprire la valenza identitaria e sociale del lavoro, soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza gravare su quelle future, preservare la salute del pianeta, far sì che in molti possano beneficiare della ricchezza prodotta. Redistribuendola, ma ancor più creando meccanismi di pre-distribuzione dei mezzi che la generano. -
Un amore ad Auschwitz. Edek e Mala: una storia vera
Una favola «senza lieto fine, come talvolta accade alle favole vere». Una storia d'amore dai contorni leggendari, inspiegabilmente e ingiustamente dimenticata, che la giornalista Francesca Paci ricostruisce per la prima volta in tutti i suoi aspetti grazie a fonti attinte dall'archivio del museo statale di Auschwitz, documenti dell'epoca e testimonianze dirette dei pochi sopravvissuti.Edek e Mala: un giovane prigioniero politico polacco e una ragazza ebrea bella e vitale s'innamorano nel campo di sterminio di Auschwitz. Mala Zimetbaum ha fascino, carisma, cultura - conosce molte lingue e per questo viene scelta dalle SS come interprete e traduttrice - oltre a essere una donna di grande generosità, di cui dà prova aiutando in ogni modo le compagne di prigionia. Anche Edek, Edward Galiiiski, è una persona fuori dall'ordinario: tra i primissimi deportati di Auschwitz-Birkenau, incarcerato meno di due mesi dopo l'apertura del lager voluto da Heinrich Himmler, Edek ha visto nascere e crescere la macchina del genocidio ma non si dà mai per vinto. Nel 1944, sebbene il Terzo Reich si avvicini alla sconfitta, nei campi di sterminio il massacro continua a pieno ritmo. Il 24 giugno, Mala e Edek riescono a fuggire grazie a un travestimento: comprando l'aiuto di un ufficiale nazista Edek recupera un'uniforme da SS e, con Mala vestita da prigioniero, esce dal campo esibendo un permesso falso. Purtroppo il loro sogno di libertà naufragherà presto: ricatturati sul confine polacco, in circostanze ancora oggi non del tutto chiare, Edek e Mala vanno incontro con coraggio al loro destino. -
Papà ti vuole bene
Un libretto con alette a forma di cuore e un piccolo specchietto per giocare con lui! Un modo unico e perfetto per coccolarsi e dire: papà ti vuole bene! Età di lettura: da 2 anni. -
Mamma ti vuole bene
Un dolcissimo libretto con alette a forma di cuore e un piccolo specchietto per giocare con lei! Un modo unico e perfetto per coccolarsi e dire: mamma ti vuole bene! Età di lettura: da 2 anni. -
Luci nella Shoah. Le cose che mi hanno tenuto in vita nel buio
Anche nella paura ci sono attimi di serenità, anche nei campi di prigionia ci sono lampi di umanità, anche vicino allo sterminio è passata la vita.Esistono storie difficili da ascoltare, storie di uomini e donne che, a causa dell'odio altrui, sono stati privati di casa e affetti, uccisi o braccati come prede, hanno patito sofferenze e umiliazioni inimmaginabili. Le storie dei sopravvissuti alla Shoah sono così: racconti terribili e, purtroppo, veri. Ma oltre all'esperienza del dolore c'è qualcos'altro che accomuna le vittime del genocidio nazista, la speranza. Molti ricordano infatti di essere sfuggiti all'angoscia dei momenti più bui, aggrappandosi a ricordi, pensieri e oggetti che li tenevano ancorati al mondo com'era prima delle leggi razziali. Piccole fiammelle di speranza che hanno permesso ai deportati di resistere. Matteo Corradini ha raccolto alcune di queste vicende commoventi ed esemplari, e le ha raccontate attraverso un percorso fatto di oggetti quotidiani, passioni e sogni, alla ricerca di quella forza che ha sorretto milioni di perseguitati nel momento più difficile. Età di lettura: da 9 anni. -
Squit squit topolino. Ediz. a colori
Il topolino è in cerca di un amico con cui giocare. Chissà se qualcun altro fa squit squit come lui! Leggi la storia e premi il pancino del topolino. Età di lettura: da 3 anni. -
Cip cip pulcino. Ediz. a colori
Il pulcino vuole sapere che versi fanno gli animali. Chissà se qualcun altro fa cip cip come lui! Leggi la storia e premi il pancino del pulcino. Età di lettura: da 3 anni. -
Con o senza di noi
Nuvola ha passato diciassette anni della sua vita a evitare gli altri. Ai pettegolezzi, preferisce il rumore del vento. Alla movida delle serate milanesi con le amiche, sostituisce il disegno. Il suo posto è il tetto della scuola, a tredici metri d'altezza, dove vede tutto e nulla la raggiunge. Tommaso invece i diciotto anni li ha trascorsi lasciandosi travolgere da un fiume di persone che reclamava il suo talento, i sorrisi, il futuro. Il suo posto è la pista d'atletica, dove si allena tra le dritte del coach e gli incitamenti dei compagni. Nuvola e Tommaso frequentano lo stesso liceo, gli stessi corridoi, aule quasi vicine. Ma la ragazza più invisibile e il ragazzo più in vista della scuola non si sono mai visti. Non si conoscono. Fino al giorno in cui si ritrovano nello stesso luogo speciale e proibito, a tredici metri d'altezza. Entrambi per motivi diversi, entrambi per un segreto. Entrambi in fuga da qualcosa. Forse Nuvola e Tommaso non hanno nulla in comune, forse sono due punti opposti dello stesso emisfero. ""Con o senza di noi"""" è un romanzo intenso, vivido, commovente. Valentina Sagnibene racconta la storia di due solitudini che si incontrano, e che si scontrano, per provare a guarire insieme."" -
Tutte le cose che non cambieranno mai
Un romanzo coraggioso e necessario, sull'amore, sull'accettare l'altro, sul non odiare chi è diverso.«Nessun autore sa raccontare il mondo dei ragazzi con più autenticità e grazia» – Katherine Applegate, autrice de L'Unico e Insuperabile Ivan«Un romanzo innegabilmente straordinario» – The New York Times«Assolutamente un libro da leggere – School Library JournalQuando i suoi genitori si separano, la vita di Bea cambia. Ora ha due case, due camerette, due finestre dalle quali osservare la luna; il lunedì è del papà, il martedì della mamma... Bea ha due famiglie, entrambe felici e che la amano. È questo che scrive nel suo prezioso taccuino: un elenco di cose bellissime che non cambieranno mai, e che nessuno potrà portarle via. Fino a che suo padre non decide di risposarsi. Beatrice è elettrizzata all'idea di condividere la stanza con una ragazzina della sua stessa età, Sonia, di avere un secondo papà e un cane. Non tutto però va come vorremmo, e Sonia non sembra altrettanto entusiasta di avere una sorella e condividere la nuova vita che la aspetta. Ma se c'è qualcuno che non si scoraggia davanti ai cambiamenti è Bea, che non ha paura di chiedersi che cosa siano le relazioni e non vede differenza tra due persone che si amano. Ed è convinta che la sua lista di cose che non cambieranno mai è solo destinata ad allungarsi. -
Come una piuma. L'avventura di due amici che trovarono le ali
Una storia intensa, commovente, un inno all'amicizia e alla libertà.«Dayna Lorentz ha trovato nel legame con un rapace libero ma leale la chiave per raccontare la fatica di crescere» - Cecilia Bressanelli, RobinsonÈ grosso come un'anguria, però marrone, le ali distese a terra come se cercasse di volare.Mentre ci avviciniamo, gira la testa e vedo due enormi occhioni gialli cerchiati di nero, circondati di dischi di piume color del rame.Mi guarda con sfida. Osi guardare me? Sembra dire.«Possiamo salvarlo, vero?» chiedo subito alla zia.«Possiamo tentare» risponde lei.E allora combatti, piccolo gufo, gli dico, come se potessimo comunicare.Combatti, e io combattero al tuo fianco.Reenie è arrabbiata, è sola, la macchina su cui sta viaggiando puzza di piedi e la nuova famiglia affidataria farà schifo. Vivrà da una vecchia zia che sta in campagna, tra gli animali selvatici. Rufus invece è felice, lui non conosce la solitudine. Sua sorella è una bulletta piumata, vero, ma la madre è premurosa, il nido accogliente. Il giorno però in cui un terribile mostro con i fanali ruba a Rufus ciò che più ama, il piccolo gufo si ritrova solo. Non sa volare, non sa cacciare. Non può sopravvivere. Rufus ha paura. E anche Reenie. Essere la nuova della scuola è spaventoso quanto spiccare il primo volo, e lei vorrebbe solo chiudersi nel proprio universo. Ma poi la zia accoglie in casa un gufo trovato in fin di vita sul ciglio della strada. È un batuffolo diffidente e arrabbiato a cui è stato portato via tutto, proprio come a Reenie. All'improvviso la ragazza ha voglia di lottare di nuovo. Anche Rufus deve lottare però, se non altro, per affermare la propria superiorità di volatile davanti alla strana creatura che lo osserva tutti i pomeriggi e gli parla per ore. Forse, essere soli in due è diverso. Forse, per Rufus e Reenie è venuto il momento di provare ad aprire le ali. -
Mostri nella notte
«Con qualche brivido, affronta il tema del diverso, dell’accettazione di sé e degli altri in un momento della crescita in cui non ci si sente capiti da nessuno, come accade qui al protagonista» - Ilaria Zaffino, RobinsonFrank Steen è un ragazzo curioso: ama le avventure come quelle dei libri, ma ha pochissimi amici con cui viverle. Talmente pochi che alla sua festa di compleanno partecipano solo i genitori e Alice, la strana vicina di casa, col cane Uffe. Come se non bastasse, Uffe gli morde pure un dito! È un morso piccolissimo, eppure cambierà la vita di Frank per sempre. Quella notte il ragazzo fa un sogno mozzafiato: pelo, zanne, corse, inseguimenti nel bosco. Al suo risveglio, nel letto, trova delle foglie secche. Com'è possibile? Il sogno si ripete, le foglie ritornano, e tutti, in città, iniziano a parlare di un mostro della notte. Tutti tranne la strana Alice. E se Frank avesse finalmente trovato la sua avventura e fosse diventato... un cane mannaro? Età di lettura: da 8 anni. -
Bad habits. La parola proibita
Anticonvenzionale, sfrontata, spassosa. Una commedia romantica effervescente. Per chi ha amato Sex education.«Scrittura vivace, personaggi che sembrano saltare fuori dalla pagina, analisi dei sogni, ma anche dei disagi, che qualsiasi teenager sperimenta» - Claudia Morgoglione, RobinsonrnA diciassette anni le regole non possono che stare troppo strette. Stanno strette ad Alex, che detesta i genitori per averla rinchiusa in una bigotta scuola cattolica. E stanno strette a Mary Kate, dolcissima, ligia al dovere, devota, e soprattutto stanca di rimandare il sesso fino al matrimonio. Anche ad altri, al liceo St Mary, certe regole vanno troppo strette. Ma non tutti osano esporsi, quasi nessuno pensa di poter cambiare le cose. Di certo non lo pensa Alex, che come unico obiettivo ha quello di farsi espellere dal liceo dei bacchettoni, e tornare a una vita normale, senza suore e preti che scorrazzano nel giardino a ogni cambio d’ora. Ma quando Alex si rende conto che per attirare l’attenzione di suo padre non basta finire dal preside una volta alla settimana, decide per una strategia diversa. rnQuella della parola proibita. E qual è la cosa che spaventa di più gli insegnanti del liceo in cui l’hanno rinchiusa?rnLa vagina. Gridare quella parola. Alex intende far sentire la voce della vagina, certo, ma con stile. Con uno spettacolo teatrale colto e appropriato: I monologhi della vagina. A Mary Kate il piano di Alex sembra pessimo. Ad Alex il piano della vagina sembra geniale. Una cosa è certa, le regole stanno per cambiare. -
A caccia di guai. Mirabella
Metà strega, metà fata, semplicemente monella! Mirabella è unica perché è speciale: la mamma è una strega, il papà un folletto e il fratello Silvano un maghetto. Lei è un po’ di tutti e tre! Mirabella adora lanciare incantesimi stregati al chiaro di luna, ma le piacciono anche la natura e la magia delle fate. Non sa mai quando essere una graziosa fatina oppure una streghetta ribelle. Il risultato? I pasticci per lei non finiscono mai... Proprio come alla Festa delle fate dove, nonostante le raccomandazioni paterne, proprio non riesce a mettere da parte la sua monelleria streghesca e i guai non si fanno di certo attendere... Si salvi chi può: con Mirabella, Isadora e i loro amici il divertimento è assicurato. Età di lettura: da 7 anni. -
Il tesoro delle Bermuda
Oceano Atlantico: infuria una violenta tempesta. Un calendario maya d'oro massiccio, dal valore inestimabile, scompare all'improvviso in uno dei luoghi più misteriosi del pianeta, il Triangolo delle Bermuda! I due cugini Agatha e Larry Mistery questa volta dovranno vedersela non solo con un avido e pericoloso criminale, ma anche con le antiche divinità del mare... Età di lettura: da 8 anni.