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L'uso sapiente delle buone maniere
Isabel Dalhousie, riflessiva ma tutt'altro che prudente direttrice della Rivista di etica applicata, non rinuncia a intervenire nella vita degli altri anche ora che è diventata madre del piccolo Charlie. Da esponente di una fetta della società edimburghese benestante, le sue avventure hanno come teatro per lo più magioni secolari di ricchi possidenti o, come stavolta, gallerie d'arte, frequentate da collezionisti e pittori. Capita infatti che, durante un'asta per l'acquisto di un dipinto di uno dei suoi paesaggisti prediletti, Isabel fiuti odor di bruciato. Prima un collezionista le strappa l'oggetto del desiderio a suon di quattrini, poi decide di cederglielo senza colpo ferire. Strano quel quadro non rifinito, ancor più strano il soggetto: raffigura il punto in cui pare che un gorgo spaventoso abbia ingoiato il suo autore. O forse si è trattato di suicidio? E poi quel suo giovane fidanzato, bello come un adone, amabilmente gentile, nonché padre amorevole di Charlie, sarà ancora nel cuore della bella nipote di Isabel, la gastronoma Cat, o quest'ultima avrà perdonato l'evoluta zia? Tanti dilemmi e una sola possibile via d'uscita: ragionare col cervello, ma lasciarsi trasportare dal sentimento… -
Il mercato degli amanti
Christine, i suoi amori e la sua scrittura. Parigi, eternamente sullo sfondo e allo stesso tempo protagonista. Qui due mondi si incontrano: quello di una scrittrice quasi cinquantenne, bianca, nota, discussa, che vive intense relazioni destinate a finire nei suoi libri, e quello di un cantante rap, Bruno, nome d'arte Doc Gynéco, di diversi anni più giovane, meticcio, che sul suo scooter vaga per le vie cittadine. Christine e Bruno si vedono a un Salone del libro, si piacciono, fanno l'amore, iniziano una relazione non facile. Non solo perché insolita e destinata a far nascere perplessità nei fan dell'uno e nella cerchia delle amicizie dell'altra, ma anche perché è inutile negare che capirsi è complesso. Entrambi provano a condividere qualcosa: il testo di una canzone, uno spettacolo a teatro, un film. Tentativi che sono di per sé atti d'amore. Ma i momenti più intensi sono quelli vissuti tra le quattro pareti domestiche, o al telefono o a zonzo, di notte, a godersi lo spettacolo di una metropoli che è tante in una. Fuori e intorno ci sono gli altri e le altre. C'è Marc, direttore di una rivista culturale, sfuggente ma da cui Christine è intrigata, e c'è la figlia di lei ormai adolescente. Ci sono colleghi e lettori. C'è il mondo che Christine Angot ci aveva descritto in ""Rendez-vous"""". Ma qui il suo stile è ancora più essenziale: scene crude, dialoghi senza un commento, frasi secche, a volte brevi come i testi degli sms che i due amanti si scambiano, nessuna descrizione, solo lo scheletro dei fatti."" -
Semiotica, pub e altri piaceri
Mentre Edimburgo si gode gli ultimi preziosi giorni di sole estivo e migliaia di turisti invadono le sue strade per il Fringe, Alexander McCall Smith torna a seguire le avventure degli inquilini del 44 di Scotland Street. Tra una seduta dallo psicanalista, il corso di italiano e un'ora di yoga, il piccolo e talentuoso Bertie sogna di andarsene di casa per giocare a rugby e guardare i treni alla stazione, ma si ritrova alla scuola steineriana con la solita salopette color fragola; sua madre Irene scopre suo malgrado di nascondere una rabbiosa anima conservatrice dietro la facciata politicamente corretta, mentre grazie a un corso di autostima il padre Stuart trova il coraggio di far valere le ragioni dei maschi di famiglia e trascina il figlio in un'avventurosa partita a carte con un gangster di Glasgow. Intanto, al piano superiore, Pat trascorre il secondo anno sabbatico all'inseguimento del vero amore e viene invitata a un improbabile raduno nudista; il suo vanitoso compagno d'appartamento Bruce, dopo aver perso lavoro e fidanzata, si reinventa mercante di vini e, sull'altro lato del pianerottolo, Domenica, saggia ed estroversa antropologa, rivendica a gran voce il diritto di osservare il mondo che la circonda e di esprimere la propria opinione su quello che vede. -
Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza
"La guerra è il delitto perfetto. Anzi, di più. L'autore del delitto perfetto resta non scoperto e perciò impunito. L'autore della guerra è invece scopertissimo, anche perché si esibisce e si gloria del suo delitto. Resta impunito perché la guerra si fa legge sopra ogni legge, e perché non manca mai chi teorizzando identifica il fatto col valore, l'imposizione violenta con il diritto, e convince le vittime (uccisori e uccisi) alla rassegnazione"""". È uno dei pensieri che formano questo libro di Enrico Peyretti, studioso di Gandhi e della nonviolenza, tra i fondatori del mensile torinese """"Il foglio"""", collaboratore di """"Servitium"""" e di """"Rocca"""". Si tratta appunto di una raccolta di fulminanti, profondi pensieri contro la guerra e la violenza, ma soprattutto che scavano con ostinazione dentro la possibilità, la necessità, l'urgenza di costruire una cultura della nonviolenza, che parta dalla persona e arrivi alla politica." -
Numeri trentini. Tutte le statistiche di una provincia speciale
Lo sapevate che in Trentino, provincia invidiata da molti per la sua ricca autonomia, c'è la più alta percentuale di lettori e la più bassa di frequentatori dei cinema in Italia? Che il 2008, annus horribilis dell'economia mondiale, ha visto in provincia di Trento il minor numero di fallimenti (32) degli ultimi 25 anni? Che le auto hanno un'età media di 6 anni e 6 mesi? Che in un anno si sono spesi per consumi di beni durevoli più di 1.300 euro pro-capite? Lo sapevate che l'età media dei 6.850 cacciatori trentini è di 57 anni? Che in Trentino ci sono 463 piste da sci e la più ripida (66045 di pendenza) è la 3-Tre di Madonna di Campiglio? Il volume, realizzato da tre giornalisti esperti, appassionati di storie e di cifre, è la prima fotografia statistica alfabetica della provincia di Trento, con interessanti confronti (con Alto Adige, Veneto, Lombardia e anche Tirolo e Baviera), articolata in 200 voci con migliaia di cifre su tutte le più importanti realtà e organizzazioni del territorio. 200 ""voci"""" in grado di descrivere con precisione e dettaglio la realtà economica, sociale e culturale del Trentino. Un'opera utile non solo per chi vive in Trentino, studenti e insegnanti in primo luogo, ma anche per chi lo visita, lo ama, o magari lo invidia."" -
L' esperienza della morte
Uno spiraglio sul mistero ci è dischiuso dall'esperienza della ""morte del prossimo"""", quando si spezza il """"noi"""" che avevamo costituito con una persona amata. L'esperienza della morte (1937), di cui viene qui presentata per la prima volta la traduzione italiana dall'edizione tedesca, è il libro più conosciuto di Landsberg e ormai un vero classico della letteratura sul tema. Con stile chiaro e suggestivo, a tratti poetico, l'autore ci introduce nel mezzo della problematica rappresentata dal senso della morte e dalla speranza nel suo superamento. Come il toro nell'arena è destinato a soccombere al matador, così l'uomo vive la sua vita in un tempo circoscritto dalla morte. E tuttavia un fondo di speranza permane, ineliminabile. Partendo da questa speranza, connaturata alla persona umana, Landsberg accompagna il lettore verso un ulteriore compimento, che ha la sua radice in una relazione personale trascendente, a cui lo apre la fede."" -
A Trento con Chiara Lubich. Le parole dei luoghi
A Trento via Prepositura è vicina alla Basilica di Santa Maria Maggiore, quella del Concilio della controriforma: lì è nata, nel 1920, col nome di Silvia Lubich, quella che sarebbe diventata l'amatissima Chiara, fondatrice del movimento dei Focolari diffuso in tutto il mondo. La giovane Chiara non abitava più lì quando, nel settembre 1943, caddero le bombe alleate che miravano alla ferrovia e massacrarono trecento persone inermi. Ma proprio quelle bombe, quell'assurdo scenario di morte spinsero la giovane maestra trentina a diventare una rivoluzionaria dell'amore. Tre mesi dopo quel bombardamento, il 7 dicembre 1943, Chiara sarebbe salita al seminario dei fratini Cappuccini, alla Cervara, per consacrarsi a Dio. Nel ritorno a casa avrebbe comprato in piazza Fiera tre garofani rossi, rari a trovarsi in un inverno di guerra.Un giornalista di razza, Franco de Battaglia, ricostruisce la mappa geografica e l'itinerario esistenziale e spirituale di una delle figure più importanti del mondo cattolico del Novecento, e del primo nucleo del suo straordinario movimento. -
Stare al mondo
"Il credente è [...] un uomo che sa stare con gli altri uomini, quali che siano le loro credenze e le loro incredulità, perché condivide con loro l'umanità, perché condivide con loro la passione per l'umano, la passione per la vita, la passione per la storia. Anzi, sarebbe ora che la smettessimo di parlare di credenti e non-credenti: si tratta di uscire dalle contrapposizioni ideologiche, ormai stantie, e ritrovare nel comune terreno dell'umano, nella comune opera di ricostruzione di una grammatica dell'umano, il compito che ci sta davanti. Che siamo monaci o banchieri."""" (Luciano Manicardi) """"Lo stare al mondo si configura come un cambiare lo stato delle cose [...]. Sono convinto che ognuno di noi gestisce del potere in qualche forma, anche in famiglia, o nella comunità [...]. Dobbiamo cancellare l'accezione negativa che usualmente diamo alla parola """"potere"""". Chi dunque ha potere credo debba avere il desiderio di cambiare il mondo; ma per cambiare il mondo ti devi compromettere, devi accettare che esiste l'altro: devi cambiare gestendo il consenso e gestendo quella capacità di dialogo che è basata sull'ascolto."""" (Alessandro Profumo)" -
Cambiare il mondo
"Il rischio per noi economisti è quello di restare chiusi in una torre d'avorio, pensare magari delle cose molto belle ma che poi restano lì. Tutti insieme ogni giorno, scambiandoci informazioni, contenuti e riflessioni in rete, possiamo costruire lentamente - attraverso i nostri contributi orientati alla gratuità - un enorme bene comune; un'economia diversa che cresce lentamente ma con costanza grazie alla nostra iniziativa dal basso e alle scelte quotidiane di noi cittadini-consumatori: il 'voto col portafoglio'."""" (Leonardo Becchetti) """"Oggi amministrare è durissimo perché ci si deve scontrare anche con la rabbia della gente. E l'unico interlocutore che i cittadini hanno sul campo è il sindaco. Non si va a parlare con il parlamentare, non lo si vede, è troppo lontano. Di questa esperienza, di questa idea di cambiamento, io mi riterrò soddisfatta se qualche ragazza di Rosarno deciderà di dire: 'Anch'io, da donna, mi posso cimentare in una società che sembra arretrata, meno incline ad accettare i cambiamenti, mi metterò alla prova in politica e proverò a dare il mio contributo a cambiare la realtà che ci circonda'."""" (Elisabetta Tripodi)" -
Romero santo dei poveri. Il martirio di un vescovo convertito dal popolo
Trentacinque anni dopo il 24 marzo 1980, quando un sicario della destra e dei latifondisti uccise con due colpi di fucile il vescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero mentre celebrava la messa, la Chiesa cattolica ha ufficialmente riconosciuto che il suo martirio fu ""in odio alla fede"""", perché annunciava con coraggio, ogni domenica, il Vangelo dei poveri e degli oppressi, ricordando i nomi delle vittime di sequestri e omicidi, e puntando il dito contro i potenti e i militari. Papa Francesco, oggi, lo propone ad esempio per tutto il mondo. Teologi, filosofi, giornalisti italiani e latinoamericani tracciano un ricordo a più voci di quello che, per il popolo latinoamericano, fin dalla sua morte è stato proclamato """"san Romero d'America"""". Questo volume testimonia la più che trentennale fedeltà che l'Associazione Oscar Romero e la rivista """"Il Margine"""" hanno dedicato alla figura del vescovo di San Salvador."" -
L' autunno di ogni cosa
Nella primavera del 2002 la pianista romana Claudia Lucentini si trova a Modica, in Sicilia, per un concerto. Coglie l'occasione per far visita alla famiglia Aprile, che all'epoca dello sbarco alleato ospitò il padre, tenente ferito e costretto a rimanere nell'isola fino alla liberazione dei territori oltre lo stretto. A Modica Claudia incontra Alberto Aprile, praticante avvocato, nipote dell'uomo che aprì le porte di casa al tenente Lucentini in quella estate del 1943. Alberto e Claudia non diventano amici né amanti. Si cercano, ma per parlare di se stessi. Lei gira il mondo suonando e non sembra felice. Lui continua a vivere a Modica, la sua città natale, insoddisfatto e solitario, tra attaccamento alla sua terra e desiderio di andarsene. Con il loro rapporto disincantato e a singhiozzo, sembrano quasi suggerire il tratto distintivo di molte relazioni contemporanee, fatte di comunicazione apparente, contraddizioni, scontentezza di sé e degli altri. Intorno a loro altri personaggi, ognuno con la sua inquietudine più o meno grande. Un avvicendarsi di destini che fingono di intrecciarsi e che invece si tracciano autonomamente ciascuno nel proprio isolamento. -
La casa dei sogni (Palazzo Roccella)
Palazzo Roccella è una storica dimora nobiliare rimasta al centro di una pluriennale vicenda giudiziaria ed oggi trasformata in civico museo, col nome di Palazzo delle Arti di Napoli (PAN). L'autore abitò in uno dei suoi appartamenti negli anni precedenti la seconda guerra mondiale e poi durante il conflitto e i cento bombardamenti della città e dopo, quando i militari della Quinta Armata americana l'occuparono e vi allestirono una serie di uffici. Metafora d'un mondo che cambia attraversando il dramma della guerra, nel Palazzo e intorno ad esso vivono personaggi e s'intrecciano storie che raccontano senza indulgenza di una Napoli sofferente, eppure cordiale e coraggiosa, diversa da quella inquinata dai suoi mali, troppo spesso descritta o evocata da libri e giornali. -
La magia di Capri. Favola per un mondo possibile
Protagonisti di questa fiaba moderna sono tre bambini che durante un lungo soggiorno a Capri finiscono per essere coinvolti in un'incredibile avventura. Girando in lungo e in largo l'isola, guidati anche dalla nonna, lentamente prendono consapevolezza del ricco patrimonio culturale e delle meraviglie naturali del luogo. La presa di coscienza della necessità di proteggere e salvaguardare il nostro ambiente sarà premiata con l'avverarsi di un incantesimo, con la realizzazione di antichi sogni e infantili desideri; Giacomo, Gabriele e Maria Sofia si troveranno così a vivere un'esperienza magica, dove accanto a loro entrano prepotentemente in scena il mare, i pesci e tutti gli esseri che lo popolano, soprattutto i delfini. -
Tiberio o la spirale del potere
Perdura, sul conto di Tiberio, la leggenda turpe e sinistra che fu creata da Tacito, da Svetonio, da Dione Cassio, i quali attinsero a fonti dell'opposizione. La storiografia moderna, al contrario, e la psicanalisi tendono a riabilitarlo e spesso cadono nell'eccesso opposto. Lidia Storoni Mazzolani ha concentrato la sua attenzione non solo su la psicologia torbida e complessa del personaggio ma su le operazioni militari, su le scelte culturali, su i processi e, soprattutto, su la funzione che la storia gli impose: operare il trapasso dal principato all'impero. -
Povera stella. Ediz. illustrata
"C'è un libro che parla perché ha fretta di raccontare questa storia. Ci sono fotografie che forse non c'entrano nulla, ma che a ben guardare sembrano fatte apposta. C'è un bambino alla ricerca del proprio futuro. Una specie di Pinocchio, ma di carta. C'è una favola che dovrebbero leggere tutti:i più piccoli, per volare via con la fantasia;i grandi, per ricordarsi come si fa."""" Età di lettura: da 5 anni." -
L'eretico di Anacapri. Storia e leggenda del conte di Papengouth
Capri, 17 ottobre 1883. Nelle prime ore di un incantevole pomeriggio autunnale, corse voce che un nutrito gruppo di forestieri fosse sbarcato alla Marina Grande; la notizia in breve tempo si diffuse in tutta l'Isola. Nulla di particolarmente rilevante se non per il fatto che i nuovi arrivati non erano normali turisti ma un gruppo di protestanti anglicani, e che a quei tempi la loro presenza in un paese cattolico fosse ritenuta dalla maggior parte della popolazione sciagura peggiore delle incursioni saracene, delle quali era ancora vivo il terribile ricordo. A guidare la fila degli invasori infedeli era il conte Osvaldo di Papengouth. -
Lettere al «Times» da Capri borbonica. Le corrispondenze di Henry Wreford che mutarono l'opinione politica d'Europa sul Regno delle Due Sicilie
Questo volume, che vede purtroppo la luce dopo la scomparsa dell'autore, dà ulteriore prova dell'acume giornalistico di Roberto Ciuni e della sua capacità di fornire ricostruzioni storiche di ampio respiro pur muovendo da figure e circostanze apparentemente marginali rispetto ad eventi di maggior rilevanza. Dal ritratto che traccia di Wreford emerge un personaggio che, negli anni dello sconvolgimento e della fine del Regno delle Due Sicilie, ebbe non poca influenza nella diffusione di sentimenti anti-borbonici nell'opinione pubblica britannica. Il Regno come ""negazione di Dio in terra"""", secondo la frase, divenuta celebre, di sir Gladstone."" -
Il Quisisana. Biografia del Grand Hotel di Capri
Il grand hotel Quisisana e l'isola di Capri sono luoghi che non possono essere vissuti pienamente se non attraverso la coscienza della loro storia e la percezione della loro anima segreta. -
Quando la mattina scendevo in piazzetta
Quando la mattina scendevo dalla mia casa sotto il Monte Solaro per andare in Piazzetta a comprare i giornali, sapevo di trovarli invariabilmente lì, gli ex ragazzi, isolati o in gruppo, e sempre disposti a fare due chiacchiere. Parlare con loro era per me distensivo. -
Un mito nel mito. Jacqueline a Capri nelle foto di Settimio Garritano
Aveva sublimato l'insegnamento di suo padre John, detto Black Jack Bouvier: ""Mostrarsi sempre misteriosa, irraggiungibile"""". Nessuno più di lei sapeva mantenere le distanze dagli altri dietro la luce di un sorriso indecifrabile, assoluto. Nessun, quanto lei, sapeva concentrare su di sé tutti gli sguardi con tanta indifferente naturalezza. Nessuno meglio di lei sapeva ricordare che la vita è uno spettacolo in cui non bisogna lasciare indovinare a nessuno i propri veri pensieri. Eppure la dolcezza di Capri scioglieva quell'invisibile corazza.""